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Salve, a tempo perso sto creando una ambientazione. E una delle prime cose che volevo creare era la religione, infatti è una delle cose con le quali mi sono sempre trovato in difficoltà. Personalmente non amo le ambientazioni con troppe divinità, perchè finisco per perdere il filo e come DM non riesco a dare la giusta attenzione a tutte le religioni e i player tendono solitamente ad essere atei, per il semplice fatto che non hanno nessun incentivo a seguire una divinità piuttosto che le altre 99, volevo quindi provare a sviluppare una ambientazione con un unica divinità principale, ma diversi rami secondari. Per fare un idea, sulla falsa riga di Cristiani cattolici o Cristiani protestanti: L'origine della religiose si mescola alla genesi del mondo: Dopo una guerra apocalittica Aifes, il dio di questo mondo, scelse 6 persone affinché accompagnassero i superstiti in una terra santa, fece poi costruire loro 6 torri, che proteggessero quelle terre e le persone che la abitavano dalle mostruosità al di fuori della terra santa. Queste 6 persone presero presto il nome di santi, e crearono altrettante città sante e ordini religiosi con l'obbiettivo di proteggere le torri e tramandare il verbo di Aifes. Anni dopo un settimo individuo, scontento dalla corruzione e dal comportamento dei sei culti dette vita ad un nuovo movimento. Il nome di quest'uomo è stato dimenticato (a differenza di quello dei santi), ma i suoi seguaci lo chiamano "Il santo apocrifo" Ora... ogni santo aveva dei pensieri personali su come bisognava comportarsi, e cosa fosse il meglio per le persone. E per questo vorrei creare 6 ordini religiosi nella mia ambientazione, tutti con lo stesso scopo principale e fedeli alla stessa divinità, ma in modo diverso. Ogni ordine è ispirato ad una delle 6 statistiche di D&D. Il tutto si collegherebbe ad una meccanica grazie la quale i player possono ricevere un +2 ad una determinata statistica se seguono quel culto (come una sorta di background bonus) o un talento nel caso seguano il santo Apocrifo. Il mio problema è che vorrei trovare un modo per caratterizzare i 6 culti in modo tale che i player possano trovarli interessanti, ma non troppo idealizzati cosi da non rendere impossibile l'esistenza di conflitti e litigi tra i vari ordini. Tutte le idee che mi sono venute in mente sono aggettivi superflui, che però non sono sufficienti a caratterizzare un ordine religioso Volevo quindi sapere se avevate qualche idea su come caratterizzare un ordine religioso, e come renderlo intrigante.2 punti
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Essendo gli ordini religiosi tutti appartenenti ad una stessa religione, le differenze più sostanziali le andrei a porre sull'interpretazione dei dogmi e degli obiettivi della religione e sui mezzi con i quali applicare i dogmi e raggiungere gli obiettivi. I concetti da me evidenziati di interpretazione e mezzi secondo me si sposano bene con la tua associazione di ciascun ordine religioso a ciascuno dei punteggi di caratteristica: la specifica caratteristica diventa emblematica di come si interpreta un obiettivo e del mezzo con il quale si raggiunge tale obiettivo. Ad esempio, se la tua religione ha come uno dei suoi obiettivi quello di convertire, la Forza può andare a interpretare in modo "violento" e "prepotente" questo obiettivo, utilizzando la forza bruta come mezzo (in modo simile ai conquistadores nel Nuovo Mondo). D'altro canto, l'Intelligenza potrebbbe andare a interpretare la conversione come un processo che inizia con la comprensione della fede e dei suoi precetti da parte del futuro fedele, utilizzando come mezzo lo studio dei testi sacri. In modo naturale, la scelta della caratteristica può portare a conflitti tra gli ordini per lo stesso motivo per cui qualsiasi gruppo di persone può essere in conflitto con altri che interpretano uno stesso concetto in modo differente, oppure utilizzano mezzi diversi per raggiungere lo stesso fine. Su questo non porto esempi, ma penso che il nostro mondo ne abbia parecchi. ^^' In modo altrettanto naturale, la scelta della caratteristica caratterizza (scusa la ripetizione) la demografia di ciascun ordine dal punto di vista delle classi (e, volendo, delle razze) dei suoi componenti: nell'esempio precedente, l'ordine religioso della Forza, visto il suo approccio, probabilmente sarà composto in prevalenza da classi marziali e paladini, mentre l'ordine religioso dell'Intelligenza da studiosi, eruditi e incantatori. La demografia dell'ordine può portare (o anche no, ovviamente) un personaggio ad essere più vicino ad un ordine piuttosto che ad un altro.2 punti
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in realtà, stando alle regole* (ridicole) non serve a niente (o veramente molto poco) e tra l'altro ha dei componenti che ai primi livelli farai fatica ad avere (o vorrai spendere per altre cose tipo pozioni di cura). metti individuazione del magico che è molto più utile ed è un rituale che non consuma slot. *le regole dicono che per identificare un oggetto magico, basta passare un'oretta maneggiandolo (rif. guida del dungeon master italiano pag 136)2 punti
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Vista l'imminente uscita della nuova "versione" di D&D, un breve excursus sulle copertine del Manuale del Giocatore. Questo per chi ha iniziato con la quinta edizione e per quelli che non ricordano... Ho considerato solo AD&D e non la parte D&D base. Seguiranno gli altri manuali. Player's Handbook 1a Edizione Versione originale (1978) – 9a ristampa (1983) Player's Handbook 2a Edizione Versione originale (1989) – nuova impaginazione (1995) Player's Handbook 3a Edizione e 3.5 3a edizione (2000) – 3.5e (2003) Player's Handbook 4a Edizione (2008) Player's Handbook 5a Edizione e 5.5 5a edizione (2014) – 5.5e o One D&D o come preferite (2024)2 punti
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Parliamo ancora una volta di un GdR della Old School Renaissance. Recensioni Bellicose #1: Dungeon Crawl Classic Recensioni Bellicose #2: Into the Odd Recensioni Bellicose #3: Cairn Recensioni Bellicose #4: Troika Recensioni Bellicose #5: SOL - Beyond Earth Recensioni Bellicose #6: Yokai Hunters Society Recensioni Bellicose #7: Terror Target Gemini Recensioni Bellicose #8: Cyber Articolo di Filippo Maria Oliveri del 25 marzo 2024 Ho trovato Crown – an old school fantasy roleplaying game per caso come POD su Amazon. Scritto da Mason Waaler nel 2020, è un sistema OSR con qualche elemento personalizzato. La recensione tratta sia il manuale base che Crown – Compendium, un manualetto di regole extra. REGOLAMENTO Parliamo di un gioco d20, tendenzialmente roll-under (ulteriori dettagli in seguito) che si basa sul classico sistema di sei attributi e utilizza le classi… con qualche twist. Partiamo dagli attributi, sono i soliti sei: Forza, Destrezza, Costituzione, Intelligenza, Saggezza, Carisma. Si tirano 2d6+3, in ordine (alfabetico!), si possono cambiare due attributi, e se la somma totale è sotto a 40 si possono ritirare tutti gli attributi. Avere almeno 16 in un attributo nella maggior parte dei casi fornisce dei bonus: per esempio 16+ a Destrezza concede un +2 a Iniziativa. I maghi usano la Saggezza per le magie. Ci sono tutte le solite regole su esplorazione, combattimento, visibilità, riposo, downtime, guarigione, hirelings, qualche regola speciale/aggiuntiva. Nulla di eclatante, tutto abbastanza semplice e immediato. Interessante (ma non innovativo) il sistema di ferite letali e morte: un personaggio arrivato a zero punti ferita muore se non viene curato in combattimento. Però fino a tre volte nel corso della carriera può ignorare la morte e subire invece una ferita debilitante permanente. CLASSI E RAZZE Le classi base sono 3: guerriero, ladro, mago. Nel materiale opzionale compare il chierico. Ogni classe ha una tabella che per ogni livello (1-10) offre: i Punti Esperienza necessari al level up, il numero di Dadi Vita (d6 per tutti), il Valore di Attacco, il numero di Capacità di Classe e di Avanzamenti (bonus di +1 a un Attributo a scelta). Il Valore di Attacco (VA) è importante, il personaggio colpisce se tira un valore uguale o inferiore ad esso. Ma deve essere anche un valore maggiore della Classe Armatura del bersaglio… quindi è un roll-between! Ovviamente il guerriero ha un VA maggiore del ladro, che a sua volta ha un valore maggiore del mago. Il chierico è tra guerriero e ladro. Come funzionano invece le Capacità di Classe? Non vengono ottenute in un ordine specifico, ma si possono scegliere a piacere, personalizzando un poco il personaggio. Ogni classe si distingue per capacità uniche: il guerriero ha diversi stili di combattimento, il ladro l’attacco furtivo, il mago gli incantesimi e il chierico gli inni sacri. Non ci sono razze diverse da quella umana, o più precisamente non ci sono differenze sostanziali. Nelle appendici però sono presenti regole opzionali per i cosiddetti demihuman: elfi, nani, halfling, gnomi, goblin, orchi. Hanno qualche bonus e qualche malus ma nulla di eccessivo. MAGIA La magia è abbastanza particolare, qui il regolamento differisce parecchio dalle sue origini. I maghi ottengono incantesimi basilari, una per ogni Capacità di Classe: sono piccoli trucchi che possono usare a volontà. Poi ci sono le magie vere e proprie che prevedono un pagamento in sangue (PF) da parte del mago. Il manuale base offre una guida per generare questi incantesimi (che il mago deve trovare o creare e non ottiene automaticamente) ma nessun esempio. Il Compendium aggiunge delle magie preconfezionate che più che altro servono come metro di paragone per le altre. Finché ha sangue in corpo il mago può lanciare tutti gli incantesimi che vuole. Il chierico funziona diversamente, usando inni specifici del culto (anche qui, da inventare). Esistono infine dei rituali, generati come le magie. In generale l’idea di un sistema arcano freeform mi piace molto, però ha due criticità. La prima è la qjasi totale assenza di supporto da parte dell’autore. Un giocatore alle prime armi avrà difficoltà nel gestire le cose. In seconda battuta è un poco limitante il fatto che tutto questo comparto di regole vada ad inficiare solo 1/4 dei personaggi: vista la (relativa) modularità delle singole classi sarebbe stato interessante fornire la magia in modo minore e limitato anche a guerrieri e ladri nella forma di tecniche/oggetti/poteri. APPENDICI Tra il manuale base e il Compendium ci sono appendici relative a diversi argomenti, per lo più rivolte ai Master. Fortezze, guerra, background, equipaggiamento, NPC, mostri, tesori, religione… chiudono il Compendium due dungeon. Come tutto il resto di Crown le appendici sono un po’ delle mixed bag. Contengono materiale a volte utile, altre banale. I due dungeon per esempio non sono nulla di che. Ci sono tabelle interessanti per gli NPC, le magie e i rituali, nonché per i mostri, e le regole per modificare o creare i nemici hanno la loro utilità. C’è una sezione sulla religione, non molto originale e soprattutto non particolarmente utile: credo che tutti i DM e i giocatori sappiano cosa sia una religione fantastica. No? Sui chierici c’è già più materiale, e come ho detto nel capitolo precedente compare una bella sezione sulla magia. Utile per capire in che parametri creare nuovi incantesimi e in effetti un paio sono pure divertenti da utilizzare. Un lungo capitolo è dedicato al downtime e alla gestione risorse, seguito poi dalla gestione di truppe e da diverse regolette per combattere grandi battaglie, aggiungendo anche regole per la magia. CONCLUSIONI Un Gary Chalk per consolarci della delusione Entrambi i volumi si possono trovare in POD su Amazon (il link è a inizio articolo) per 11,71€ l’uno. Io ho fatto in tempo a prendere il manuale base scontato, a 3€ e rotti. Ammetto che a questa cifra complessiva ho fatto un acquisto decente, mentre spendere 23€ per un totale di 120 pagine potrebbe essere… meno ottimale. La stampa è buona, il formato anche, è illustrato in modo più che decente. Le copertine sono un po’ poco definite. Ma è il contenuto che lascia a desiderare. In generale Crown soffre un po’ di una mancanza di organizzazione interna, specie perché separato in due manualetti piccoli ma densi. Il Compendium è nato successivamente raccogliendo idee dell’autore… ma forse avrebbe fatto meglio a pubblicare direttamente un Crown.2 più organico. Ci sono ripetizioni tra il manuale base e il Compendium: la classe del chierico e i demihuman compaiono due volte. Nel Compendium sono in versione aggiornata e revisionata, ma resta una ripetizione. È costellato di incongruenze e problemi di editing. Per esempio viene detto che i maghi “non possono essere curati dalla magia” ma guariscono più velocemente. Per poi non dire da nessuna parte come funziona. Certo ha senso poiché i maghi lanciano magie con i punti ferita e recuperarli in combattimento (dove funzionano solo le cure magiche) è un bel vantaggio… ma allora perché non specificare altro sulle cure? Ci sono delle buone idee qui e là ma purtroppo non c’è nulla di davvero unico. Non è un sistema nuovo, ma una sorta di hack rimaneggiata, una raccolta di houserules. Ci sono certamente occasioni sprecate. Per esempio il sistema roll-between è interessante, ma perché applicarlo solo al tiro per colpire? Si potrebbe impiegarlo anche per alzare la difficoltà dei tiri fuori dal combattimento e mantenere una regola uniforme. Manca l’uniformità interna, manca anche l’innovazione vera e propria. In definitiva cannibalizzerò Crown prendendo alcune cose belle, ma per il resto non penso proprio che lo userò al tavolo. Ho provato una one shot online… ma non mi ha conquistato. Ci sono già regolamenti più strutturati (OSRIC, Basic Fantasy Roleplay, Sword & Wizardry, White Bix), regolamenti più semplici (ItO, Cairn, Maze Rats, Melting Tower) e regolamenti più personalizzati (Troika!, DCC, Yokai Hunter Society)… tutti fatti meglio. Crown non primeggia in nessuna nicchia. Link all'articolo originale: https://ilblogbellicoso.altervista.org/crown-una-recensione/ Visualizza tutto articolo1 punto
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@Ozilfighetto ; @MattoMatteo ; @Pentolino. . . Qualche problema (non particolarmente imprevisto, ma scocciante lo stesso) al Lavoro che provo a sistemare adesso nel Weekend. . . Nulla che dovrebbe essere particolarmente Rilevante o Preoccupante. . . . . Voi continuate a coordinare tra i Background dei vari Personaggi, ed a programmare la direzione precisa dell'Investigazione; poi appena riesco, la traduco in Game Stats al meglio che posso. . .1 punto
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ma no non si parla di giusto o sbagliato, è chiaro che volendo sviluppare un concept non ottimale per una certa classe con materiale estremamente limitato, si otterrà un risultato inferiore rispetto ad altro; se il pg è quello e le opzioni disponibili sono quelle, non c'è molto che si possa fare, sappi però che hai fatto delle scelte infelici meccanicamente parlando, mentre altri personaggi hanno sviluppato un aspetto più ottimizzato e di che, se non ci si da una mano tra nerd 😂1 punto
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Ho sbagliato tutto insomma 😆 Potrei cambiare dominio della forza con quello della distruzione volendo.. però non ha senso per me cambiare via, il mio pg ha senso solo nella via della guerra. Le altre disponibili sarebbero bene male legge caos, mente, magia e natura ciascuna coi suoi domini... ma rimangono cmq domini del manuale base Per quanto riguarda il LI, mi hai aperto un mondo. Non avevo notato tutte le implicazioni che lo riguardano. Grazie1 punto
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Non sono riuscito a trovare la sezione appropriata, per cui posto qui e se qualche buon'anima mi indirizza nella sezione giusta del forum sposto il tutto. Riporto un posto trovato su EnWorld che ho trovato moooolto interessante: "GenCon TV è nel bel mezzo della celebrazione di D&D in sei episodi. In ogni episodio Peter Adkison ha invitato in studio i designer delle varie edizioni a parlare di quell'edizione e poi ha realizzato una one-shot in quella versione. Finora hanno trattato D&D Originale, AD&D 1e, AD&D 2e (con Zeb Cook!) e sabato scorso la 3e (con Tweet e Cook). Sabato Rob sarà presente per parlare della 4e. L'ultima puntata è la prossima settimana, quando Mearls parlerà del design della 5e." D&D 3e with Tweet and Cook (on Twitch - not on YouTube yet) AD&D 2e with Zeb Cook AD&D 1e with Luke Gygax OD&D with Petterson Si tratta di video lunghi ma decisamente molto interessanti con gli artefici delle passate edizioni di D&D. Ho trovato la visione davvero molto ma molto piacevole!1 punto
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Recensioni Bellicose #1: Dungeon Crawl Classic Recensioni Bellicose #2: Into the Odd Recensioni Bellicose #3: Cairn Recensioni Bellicose #4: Troika Recensioni Bellicose #5: SOL - Beyond Earth Recensioni Bellicose #6: Yokai Hunters Society Recensioni Bellicose #7: Terror Target Gemini Recensioni Bellicose #8: Cyber Articolo di Filippo Maria Oliveri del 25 marzo 2024 Ho trovato Crown – an old school fantasy roleplaying game per caso come POD su Amazon. Scritto da Mason Waaler nel 2020, è un sistema OSR con qualche elemento personalizzato. La recensione tratta sia il manuale base che Crown – Compendium, un manualetto di regole extra. REGOLAMENTO Parliamo di un gioco d20, tendenzialmente roll-under (ulteriori dettagli in seguito) che si basa sul classico sistema di sei attributi e utilizza le classi… con qualche twist. Partiamo dagli attributi, sono i soliti sei: Forza, Destrezza, Costituzione, Intelligenza, Saggezza, Carisma. Si tirano 2d6+3, in ordine (alfabetico!), si possono cambiare due attributi, e se la somma totale è sotto a 40 si possono ritirare tutti gli attributi. Avere almeno 16 in un attributo nella maggior parte dei casi fornisce dei bonus: per esempio 16+ a Destrezza concede un +2 a Iniziativa. I maghi usano la Saggezza per le magie. Ci sono tutte le solite regole su esplorazione, combattimento, visibilità, riposo, downtime, guarigione, hirelings, qualche regola speciale/aggiuntiva. Nulla di eclatante, tutto abbastanza semplice e immediato. Interessante (ma non innovativo) il sistema di ferite letali e morte: un personaggio arrivato a zero punti ferita muore se non viene curato in combattimento. Però fino a tre volte nel corso della carriera può ignorare la morte e subire invece una ferita debilitante permanente. CLASSI E RAZZE Le classi base sono 3: guerriero, ladro, mago. Nel materiale opzionale compare il chierico. Ogni classe ha una tabella che per ogni livello (1-10) offre: i Punti Esperienza necessari al level up, il numero di Dadi Vita (d6 per tutti), il Valore di Attacco, il numero di Capacità di Classe e di Avanzamenti (bonus di +1 a un Attributo a scelta). Il Valore di Attacco (VA) è importante, il personaggio colpisce se tira un valore uguale o inferiore ad esso. Ma deve essere anche un valore maggiore della Classe Armatura del bersaglio… quindi è un roll-between! Ovviamente il guerriero ha un VA maggiore del ladro, che a sua volta ha un valore maggiore del mago. Il chierico è tra guerriero e ladro. Come funzionano invece le Capacità di Classe? Non vengono ottenute in un ordine specifico, ma si possono scegliere a piacere, personalizzando un poco il personaggio. Ogni classe si distingue per capacità uniche: il guerriero ha diversi stili di combattimento, il ladro l’attacco furtivo, il mago gli incantesimi e il chierico gli inni sacri. Non ci sono razze diverse da quella umana, o più precisamente non ci sono differenze sostanziali. Nelle appendici però sono presenti regole opzionali per i cosiddetti demihuman: elfi, nani, halfling, gnomi, goblin, orchi. Hanno qualche bonus e qualche malus ma nulla di eccessivo. MAGIA La magia è abbastanza particolare, qui il regolamento differisce parecchio dalle sue origini. I maghi ottengono incantesimi basilari, una per ogni Capacità di Classe: sono piccoli trucchi che possono usare a volontà. Poi ci sono le magie vere e proprie che prevedono un pagamento in sangue (PF) da parte del mago. Il manuale base offre una guida per generare questi incantesimi (che il mago deve trovare o creare e non ottiene automaticamente) ma nessun esempio. Il Compendium aggiunge delle magie preconfezionate che più che altro servono come metro di paragone per le altre. Finché ha sangue in corpo il mago può lanciare tutti gli incantesimi che vuole. Il chierico funziona diversamente, usando inni specifici del culto (anche qui, da inventare). Esistono infine dei rituali, generati come le magie. In generale l’idea di un sistema arcano freeform mi piace molto, però ha due criticità. La prima è la qjasi totale assenza di supporto da parte dell’autore. Un giocatore alle prime armi avrà difficoltà nel gestire le cose. In seconda battuta è un poco limitante il fatto che tutto questo comparto di regole vada ad inficiare solo 1/4 dei personaggi: vista la (relativa) modularità delle singole classi sarebbe stato interessante fornire la magia in modo minore e limitato anche a guerrieri e ladri nella forma di tecniche/oggetti/poteri. APPENDICI Tra il manuale base e il Compendium ci sono appendici relative a diversi argomenti, per lo più rivolte ai Master. Fortezze, guerra, background, equipaggiamento, NPC, mostri, tesori, religione… chiudono il Compendium due dungeon. Come tutto il resto di Crown le appendici sono un po’ delle mixed bag. Contengono materiale a volte utile, altre banale. I due dungeon per esempio non sono nulla di che. Ci sono tabelle interessanti per gli NPC, le magie e i rituali, nonché per i mostri, e le regole per modificare o creare i nemici hanno la loro utilità. C’è una sezione sulla religione, non molto originale e soprattutto non particolarmente utile: credo che tutti i DM e i giocatori sappiano cosa sia una religione fantastica. No? Sui chierici c’è già più materiale, e come ho detto nel capitolo precedente compare una bella sezione sulla magia. Utile per capire in che parametri creare nuovi incantesimi e in effetti un paio sono pure divertenti da utilizzare. Un lungo capitolo è dedicato al downtime e alla gestione risorse, seguito poi dalla gestione di truppe e da diverse regolette per combattere grandi battaglie, aggiungendo anche regole per la magia. CONCLUSIONI Un Gary Chalk per consolarci della delusione Entrambi i volumi si possono trovare in POD su Amazon (il link è a inizio articolo) per 11,71€ l’uno. Io ho fatto in tempo a prendere il manuale base scontato, a 3€ e rotti. Ammetto che a questa cifra complessiva ho fatto un acquisto decente, mentre spendere 23€ per un totale di 120 pagine potrebbe essere… meno ottimale. La stampa è buona, il formato anche, è illustrato in modo più che decente. Le copertine sono un po’ poco definite. Ma è il contenuto che lascia a desiderare. In generale Crown soffre un po’ di una mancanza di organizzazione interna, specie perché separato in due manualetti piccoli ma densi. Il Compendium è nato successivamente raccogliendo idee dell’autore… ma forse avrebbe fatto meglio a pubblicare direttamente un Crown.2 più organico. Ci sono ripetizioni tra il manuale base e il Compendium: la classe del chierico e i demihuman compaiono due volte. Nel Compendium sono in versione aggiornata e revisionata, ma resta una ripetizione. È costellato di incongruenze e problemi di editing. Per esempio viene detto che i maghi “non possono essere curati dalla magia” ma guariscono più velocemente. Per poi non dire da nessuna parte come funziona. Certo ha senso poiché i maghi lanciano magie con i punti ferita e recuperarli in combattimento (dove funzionano solo le cure magiche) è un bel vantaggio… ma allora perché non specificare altro sulle cure? Ci sono delle buone idee qui e là ma purtroppo non c’è nulla di davvero unico. Non è un sistema nuovo, ma una sorta di hack rimaneggiata, una raccolta di houserules. Ci sono certamente occasioni sprecate. Per esempio il sistema roll-between è interessante, ma perché applicarlo solo al tiro per colpire? Si potrebbe impiegarlo anche per alzare la difficoltà dei tiri fuori dal combattimento e mantenere una regola uniforme. Manca l’uniformità interna, manca anche l’innovazione vera e propria. In definitiva cannibalizzerò Crown prendendo alcune cose belle, ma per il resto non penso proprio che lo userò al tavolo. Ho provato una one shot online… ma non mi ha conquistato. Ci sono già regolamenti più strutturati (OSRIC, Basic Fantasy Roleplay, Sword & Wizardry, White Bix), regolamenti più semplici (ItO, Cairn, Maze Rats, Melting Tower) e regolamenti più personalizzati (Troika!, DCC, Yokai Hunter Society)… tutti fatti meglio. Crown non primeggia in nessuna nicchia. Link all'articolo originale: https://ilblogbellicoso.altervista.org/crown-una-recensione/1 punto
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Una cosa simile, ma non uguale, è stata fatta dall'utente @Lorenzo_l con un gruppo di amici. Ne ha parlato in una discussione sul forum, che ti consiglio di andarti a leggere. Nella discussione trovi subito in bella evidenza il link al sito con le loro avventure. La differenza principale è che le loro avventure, da quello che ho capito, sono fatte per il gioco in solitario e non per servire come master per un gruppo di giocatori. Altra differenza è che non usano le meccaniche di D&D. Personalmente, essendone un appassionato, ho provato quella di Conan; onestamente il risultato non è stato ottimale, credo perché ho usato bard e non chat gpt, ia per la quale era pensato. Se hai tempo, @Lorenzo_l ha condiviso anche una giocata, che secondo è molto interessante e merita la lettura. Buon gioco! -toni1 punto
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@Ozilfighetto. . . Sebbene tutti e Tre i Personaggi abbiano dimestichezza con la enorme "Citta' Steampunk" di Kaligopolis, il Paladino ed il Ranger appartengono ad organizzazioni peculiarmente Rurali ed anche molto Antiche (sia l'Inquisizione Ulmista che "Black Ravenwing" risalgono ai tempi della Creazione della Signoria Oscura di Barovia, la prima mai apparsa in tutto Ravenloft). . . Il Tuo Personaggio, invece (ed anche tutto il Background Personale, ed NPG Alleati, che ci ruotano intorno) e' decisamente "Moderno & Urbanizzato" in una chiave piu' quasi contemporanea (sebbee filtrata attraverso la lente del "Gothic Horror"). . . Sentiti libero quindi di espandere e definire ulteriori Dettagli della Ambientazione Cittadina, anche se Anacronistici od Ucronici; sia come "Background Personale Autonomo" che come Collegamento Ulteriore con quello degli altri Personaggi. . . . .!!!1 punto
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@Ozilfighetto. . . Rudolph Van Richten si stacca temporaneamente dal gruppo dei "Gran Maestri" di Ordini Cavallereschi e "Capi Militari" delle Organizzazioni Segrete, conferisce rapidamente con il bellissimo, attraente Dhampyr dalle fattezze Drow (che mostra una certa sorpresa, ma annuisce prontamente) e poi si avvicina a Ezmerelda D'Avenir, concentratissima nel cercare di collegare le Carte Tarokka estratte tra loro e con le Visioni (fugaci, nebbiose e confuse) nella Sfera di Cristallo, osservandone i complicati Rituali Divinatorii. . . Poi Ti si avvicina e beve una profonda sorsata ad una Pozione Ristoratrice che portava in una Fiaschetta Argentea da Taschino (dall'aspetto ed odore diresti fosse "Mana Radioso, Stabilizzato In Forma Liquida"; un comune rimedio al drenaggio di Forza Vitale tramite "Tocco Necromantico", non particolarmente Costoso o Difficile da Sintetizzare, ma Instabile ed Impermanente, quindi inutile da produrre in grandi quantita' !!). . . "Dottor Sullivan, le chiedo scusa se dimostrero' Ignoranza in alcune questioni Mediche Avanzate, in quanto ho iniziato la Mia Carriera come Speziale di Campagna e Cerusico Botanico Rurale. . .!!" ". . . . ." "Quando abbiamo iniziato ad investigare Kaligopolis, Io ed altri Cacciatori Veterani abbiamo temuto che le Avanzate e Diffuse tipologie di Cliniche Alchemiche della Citta' potessero essere un facile . . .Terreno di Caccia & Reclutamento. . . da parte di subdole Gang di Vampiri. . .!!" "Lo avevamo gia' visto succedere nei Sanatorii di Richemulot e Mordant, nelle Case della Guarigione di Har-Rakir e Borca, nei Manicomi Criminali di Lamordia, Souragne e Markovia. . .!!" "Tante corsie di Malati, Moribondi, Lungodegenti, Insani e Pazienti vari quasi incustodite di notte; Personale Infermieristico sottopagato e facilmente influenzabile; mancamenti e decessi dovuti ad Epidemie Esantematiche con effetti difficilmente distinguibili dal Vampirismo Predatorio; Sicurezza scarsa od inesistente delle Morgues e Colombarii dei Quartieri Popolari. . .!!" "Invece non abbiamo ritovato NULLA di queste problematiche, sebbene le Cliniche Ospedaliere, Pubbliche e Private, della Citta' Delle Nebbie Eterne siano incredibilmente vaste e diffuse, quasi una per ogni quartiere. . .!!" "Oltre al suo Personale (ed oserei dire INESTIMABILE) Contributo di Anatomopatologo Criminale, Filosofo Metafisico ed Investigatore Medico, sappiamo di altri suoi Colleghi che combattono la Piaga del Vampirismo, oppure le Maledizioni Licantropiche, neutralizzandone la diffusione come fossero. . . . .Malattie Mondane. . .!!" "Lei e' uno Specialista Multiruolo, esperto di Criminologia tra l'altro, e ci e' stato riferito che spesso ha affrontato Misteri Tenebrosi non facilmente ascrivibili alle versioni piu' diffuse dei Whampyrs, Loup Garous, Vrikolakas o Poltergeists. . .!!" "Altri suoi Esimi Colleghi, sia Chirurghi che Epidemiologi, son piu' focalizzati su una Malefica Infestazione che altre, oppure agiscono in ambiti piu' limitati, dai Quartieri Alti Nobiliari, alle Case-Dormitorio Popolari, oppure una singola Clinica Ospedaliera. . .!!" "Secindo Lei un tale grado di successo nell'arginare le. . .Infezioni Sovrannaturali. . . . .son da ascrivere SOLTANTO alla Abilita' dei Singoli Eruditi, oppure alla diffusione di una. . . . .Avanzatissima Farmacologia Alchemica, che sembra ubiqua in tutta Kaligopolis, persino nei Quartieri piu' Poveri e Degradati. . . . .???"1 punto
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Il secondo volume della saga de “I bastardi galantuomini” trovo sia appena una misura sotto il primo. La trama si apre a ben tre intrecci distinti, tanto che mi è venuto il dubbio l’autore stesse esagerando a tirarla in largo solo perché magari non sapeva più cosa scrivere. In verità sul finale tutte le sottotrame si riannodano perfettamente con esito per me assolutamente imprevisto. E oltretutto quello che era uno dei principali antagonisti degli eroici mascalzoni, finisce con l’essere l’unico vero “vincitore” di tutta l’opera mentre i protagonisti vanno meno che in pari. Per me un’apprezzabile novità dopo tante letture in cui i protagonisti, anche quando non erano propriamente senza macchia, finivano sempre invariabilmente per trionfare su tutti. Ancora di più ho apprezzato l’approfondimento della fede religiosa del protagonista che non è solo un ladro bensì un “ordinato” del Disonesto Tutore, Protettore dei ladri, per cui la vita si svolge sempre nella rigorosa osservanza dei suoi precetti, mai banali, a cui lui sottostà anche a costo di un notevole impegno personale. A parte la dimensione prettamente avventurosa, l’autore nuovamente intrattiene piacevolmente il lettore con dialoghi fondati sull’amicizia. Non solo l’aspetto più piacevole ancorché profondo di questo nobile sentimento, come era successo nel primo volume, quando i protagonisti erano anche più giovani. Crescendo si trovano invece anche a dover fare i conti con gli aspetti più spigolosi l’uno dell’altro, come è inevitabile succeda man mano che un uomo maturi in maniera più marcata il proprio carattere. E a questo si aggiunge la nuova concorrenza dell’altrettanto nobile sentimento che è l’amore romantico, trattato in maniera pure marginale, ma quel che conta mai banale. Voto: 5/51 punto
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Se esiste una base regolistica decente per il riparare le armi anche magiche allora tattiche di questo genere possono funzionare. Se la scelta è tra mi semplifico lo scontro ma riduco il bottino e affronto il nemico così com'è ma non spendo risorse per riparare nulla allora penso possa funzionare. Per ora buone notizie, un apprezzabile livello di dettaglio ma con numeri tutto sommato limitati. La questione delle armi che aumentano i dadi di danno è sicuramente interessante perchè se da un lato assicura che la scelta dell'arma sia comunque centrale anche all'aumentare dei danni provenienti da altre fonti, lega, in maniera molto fort, i danni fatti al possedere un arma magica, aumentando la disparità tra l'arma principale e quella secondaria e rischia di introdurre dipendenza da oggetti magici. Bisogna vedere come è stata fatta esattamente la cosa però un bonus così sostanzioso ai danni l'avrei diviso su più fondi così da evitare di passare dalla spada lunga +5 che fà 5d8 al pugnale di riserva che fà 1d4 oppure trovarsi 4d8 in meno in caso di incantesimo simil "dissolvi magie".1 punto
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Non sono pienamente d'accordo. Se esistono incantatori incentrati sul debuff, possono esistere anche combattenti che svolgono questo ruolo. PF1 offre varie manovre in questo senso (sporchi trucchi, disarmare, lotta, rubare, infrangere, sbilanciare) e quasi sicuramente si ritroveranno tutte in PF2. Di queste, infrangere è sicuramente quella più complessa e anche quella meno apprezzata, perché va a intaccare il bottino, ma con le altre si possono ottenere risultati interessanti. Ammesso che si riescano ad usare, ovviamente, perché non sono applicabili sempre. Basti pensare all'idea di entrare in lotta con un verme purpureo, oppure disarmare un worg. Per quanto riguarda la degradazione dell'equipaggiamento, non funzionerà con il sistema dei costi di PF. Se durante un combattimento di basso livello si spezza la spada lunga di un PG, con 15 monete d'oro la sostituisce. Se durante un combattimento di alto livello si spezza la spada lunga in adamantio +5 vorpal, sono 13 mesi di bestemmie ininterrotte. Col sistema delle rune di PF2 molto probabilmente diventa meno problematico, ma è comunque una bella scocciatura. Infine, se è vero che uccidere tutti gli avversari è la tattica più facile, non è necessariamente sempre quella giusta. In molte avventure a cui ho giocato e che ho masterato c'è almeno una volta una persona da catturare viva per poterla interrogare, piuttosto che una persona che non si può uccidere perché si rischiano ripercussioni legali, eccetera. Se le meccaniche di gioco spingono in una direzione, c'è comunque sempre la possibilità di forzare la mano ai giocatori attraverso la storia.1 punto
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Rompere l'equipaggiamento a un nemico troppo forte per indebolirlo, o per costringerlo alla resa invece di ucciderlo; spaccare le armi dei PG per giocare la privazione di risorse, costringerli a usare quelle secondarie o a procurarsene di nuove, o per creare antagonisti particolarmente infami; replicare certe scene iconiche che coinvolgono la distruzione di armi, armature ed equipaggiamento (ce n'è una in praticamente ogni libro fantasy o d'avventura); creare meccaniche opzionali per chi volesse un gioco gritty o incentrato sulla gestione e l'erosione di equipaggiamento e risorse...1 punto
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La possibilità di spezzare armi, armature e oggetti è piuttosto interessante. Peccato che non si sposi con le idee di Pathfinder: i personaggi sono portati a uccidere tutto e arraffare tutto, di conseguenza, tra l'attaccare e fare tot danni e debilitare un avversario, si preferisce la prima. Pensa solo a un mostro bello grosso e corazzato: avere una meccanica semplice, divertente ed efficace per fare a pezzi la sua armatura piuttosto che bombardarlo di palle di fuoco avrebbe un suo senso. Per non parlare dei personaggi che dovrebbero riuscire a non far degradare troppo in fretta il loro equipaggiamento, se ben implementate queste cose potrebbero essere molto divertenti. In un certo senso, però, questi sono elementi cinematografici e "gritty", che mal si sposano con l'eroismo, l'high fantasy e "l'esplosività" che un simulatore di fisica come Pathfinder si porta dietro.1 punto
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Fosse così, sarebbe un peccato. Anche perché, oltre a sprecare spazio di design e tempo di studio, impedisce de facto tattiche e situazioni potenzialmente interessanti.1 punto
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Più probabilmente manterranno un sistema simile a quello attuale, dove gli oggetti hanno un certo numero di punti ferita dipendente dalla grandezza e un valore di durezza dipendente dal materiale. Un oggetto ammaccato è un oggetto che non ha tutti i suoi punti ferita, rotto vuol dire che ne ha meno di una certa soglia (ora è a metà, immagino rimarrà così). Onestamente la trovo una di quelle regole che complicano il gioco ed esistono unicamente per completezza, ma fortunatamente è estremamente raro farne uso. Per mia esperienza ci si trova confrontati con oggetti rotti di tanto in tanto (raramente e a bassi livelli) con gli oggetti che si trovano durante le avventure, ma è estremamente raro che qualcuno voglia rompere un'arma o un'armatura in combattimento, perché per i giocatori significa rinunciare a parte del bottino e per il master c'è sempre il rischio di linciaggio se rompe le armi dei suoi giocatori. Difficilmente richiederà più bookkeeping della versione attuale e difficilmente qualcuno se ne interesserà, tranne in rarissime occasioni.1 punto
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Questa è una bella cosa, anche in un'ottica di valorizzare più armi e le tattiche da svolgere con esse in base ai nemici. Mi sembrava tempo fa di aver capito così! Per il resto mi pare che anche l'economia sia stata fatta da zero, così come gli equilibri correlati. Altre novità degne di nota non ne vedo. Vedo solo nozioni senza contesto, come al solito.1 punto
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