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  1. Melqart

    Melqart

    Circolo degli Antichi


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  2. Lord Danarc

    Lord Danarc

    Circolo degli Antichi


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  3. Alonewolf87

    Alonewolf87

    Supermoderatore


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  4. Hugin

    Hugin

    Circolo degli Antichi


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Contenuto popolare

Contenuti visualizzati con la più alta reputazione dal 12/02/2025 in tutte le aree

  1. Questo Weekend magari mi metto a fare il DUNGEON MASTER, che da SEMPRE mi piace l’idea di creare Mondi Fantastici, tirar fuori Trame Epiche e far sclerare i Giocatori con enigmi assurdi tipo “la porta si apre solo se offri un pollo arrosto al goblin cieco”... ... ... ... Ho un QUADERNO pieno di Idee, tipo Draghi che parlano al contrario, Villaggi dove tutti son convinti di essere Re ma in realtà è un Illusionista che li frega da anni... Solo che poi mi perdo a disegnare Mappe tutte storte e finisco per litigare con la Matita che non fa le linee come voglio IO...!! ... ... ... Insomma, mi vedo già con la Voce Profonda a dire “il vento ulula tra le rovine” e i miei Amici che mi tirano le patatine perché ho dimenticato di nuovo chi aveva l’Iniziativa...!! Poi boh, fare il Dungeon Master è anche un modo per dire COSE VAGHE e sembrare profondo, tipo “il destino vi osserva da lontano” o “sentite un brivido, ma non sapete perché”... ... ... ... Mi piace l’idea di inventare robe che non hanno senso ma suonano FIGHE, tipo un Orco che colleziona fiori ma solo quelli blu, o una Profezia che dice tutto e niente tipo “quando la luna tace, il cucchiaio danza”...!! ... ... ... Tanto i Giocatori alla fine si incasinano da soli a litigare su chi tiene la Torcia, e io sto lì a ridere bevendo la Coca Cola mentre penso “sono un GENIO ma non lo sanno”...!! Alla fine però NIENTE, non ce la faccio, perché la mia Vita è un DISASTRO TOTALE e ho Problematiche Personali che mi stanno distruggendo... ... ... ... Tra il Cane che ha mangiato il Telecomando, mia Madre che mi urla di lavare i piatti, e il Lavoro che mi succhia l’Anima con riunioni inutili dove parlan solo di “sinergie” e “proattività”...!! ... ... ... Fate conto che ieri ho provato a scrivere una Quest ma mi son addormentato sul Divano con la Penna in mano e ho sognato un Beholder che mi licenziava... Quindi NO, non ce la faccio proprio...!!
    7 punti
  2. Riassunto all' osso La 5e è stata pensata per essere estremamente accessibile, ed è sostanzialmente un proseguimento della filosofia della 4e. La 4e è stata pensata per catturale l' audience generale del fantasy, le persone che conoscono e amano il genere, magari hanno giocato a MMORPG come world of warcraft, ma non avevano provato il tabletop. La 5e doveva correggere i difetti della 4e, come l' eccessiva astrazione di tutto quello che non era il combattimento, ma rimanendo comunque l' edizione più approcciabile ai nuovi giocatori. "Se dobbiamo fallire, falliamo per essere troppo accessibili" era la loro filosofia. Col tempo le decisioni hanno smesso di prenderle i game designer, persone con un' enorme esperienza di gioco e hanno iniziato a prenderle gli executive, persone che guardano i numeri, l' engagement sulle piattaforme online sopratutto, ma gli manca il contesto di cosa quei numeri significano Questo ha portato a una 5.5 che non risolveva effettivamente i problemi della 5.0, ma che anzi ha reso l' edizione molto più "meccanica" nella maniera più sbagliata, facendo sì che i giocatori debbano interagire con regole spesso arbitrarie e che non si traducono nella realizzazione della fantasia dei giocatori (lui la chiama "core experience") sul tavolo da gioco. La visione della 5e originale voleva che i giocatori interagissero tra loro e col mondo più di quanto interagissero con le regole Dice che se ha un rimpianto è quello di aver reso masterare quest' edizione eccessivamente difficile (VERISSIMO MASTERARE LA 5e E' UN INCUBO) Parla un po' del processo di creazione di una nuova edizione, di come anche solo definire i team che ci dovranno lavorare aiuta a definire il focus dell' edizione Dice che in questo clima politico è molto più facile avere problemi quando si creano storie, quindi il team di D&D elimina il problema alla radice NON creandole, o creando storie molto superficiali. La cosa non gli piace particolarmente (e penso non piaccia a nessuno, opinione mia) Predice che le vendite di D&D si abbasseranno in futuro, anche se le vendite di TTRPG in generale sono in salita Questo è dovuto al fatto che molte persone non comprano più i libri dal vivo nei negozi, ma attraverso piattaforme online, quindi è molto più difficile comprendere l' andamento del mercato La wizard si sta allontanando dai clienti, mentre la maggior parte degli altri rivenditori si sta avvicinando Si lamenta di D&D Beyond con la sua mancanza di chiarezza Spiega quanto diverse decisioni della wizard quando hanno sviluppato la 5e fossero guidate dalla competizione con la Paizo e altre case produttrici L' organizzazione interna stessa della wizard è frammentata e confusa, il che rende molto più difficile avere una linea unitaria e decisa per D&D Se fosse lui il CEO della Hasbro e potesse fare qualsiasi cosa con D&D quello che farebbe è anzitutto una politica di onestà, per riparare la reputazione della Wizard, che attualmente è atroce. Ritiene che tanto più si aspetta a risolvere questi problemi, peggio sarà. Ma a causa dei problemi di distanza e organizzazione delineati sopra non POSSONO risolvere questi problemi. Alla fine questo potrebbe anche essere positivo per l' hobby, portando molta più diversità. Dal punto di vista meccanico quello che farebbe è cambiare sicuramente il monster manual per facilitare il lavoro ai dungeon master (ALLLELUIA!) Non c'è innovazione in 5e praticamente. D&D è stagnante. Nel suo sistema vuole introdurre più decisioni da fare in-game piuttosto che alla creazione del personaggio
    7 punti
  3. Bello da vedere ma secondo me questi strumenti sono deleteri al gioco di ruolo vero e proprio. A questo punto preferisco aprire direttamente Baldurs Gate 3. -Forse sto invecchiando ma il bello del gioco è anche usare immaginazione e fantasia. Più la rappresentazione grafica è forte e meno ci metti del tuo sia come giocatore che come narratore. -Quando si creano gli ambienti la fantasia viene limitata dagli oggetti virtuali a disposizione restringendo anche il campo di pensiero. -Anche ripensando semplicemente alla capacità di immaginare e capire una scena al tavolo quanto si è evoluta dalla prima volta che ci si è seduti a giocare? Al di là del divertimento giocando con carta e penna secondo me si sviluppa capacità di astrazione che con questi programmi non viene allenata con la stessa intensità. Comunque è una skill che nella vita fa comodo. -C'è poco spazio per correggere qualcosa di imprevisto quando l'ambiente è rappresentato con un livello di dettaglio così grande. La possibilità di raddrizzare eventuali errori o dimenticanze in corso d'opera senza interrompere il gioco è gravemente diminuita. Quindi il lavoro di preparazione del master deve essere lungo, dettagliato e previdente. Più di quello che già è normalmente. Ho giocato qualche volta con Roll20 e per me già quello era troppo, qui andiamo molto oltre.
    5 punti
  4. Sono d'accordo anch'io che (come in molte cose) la virtù sta nel mezzo. Il problema delle drama queen è che giocano a D&D perché conoscono quello, ma dovrebbero cercarsi un altro gioco. L'origine di D&D penso sia nota a tutti qui, le sue radici non affondano nel "ruolare", questo aspetto è arrivato dopo. Personalmente lo apprezzo, mi piace che i giocatori facciano un sforzo interpretativo, io per primo come master lo faccio (e altrettanto come giocatore). Ma D&D è un gioco di esplorazione e combattimento, dove la tattica e le meccaniche hanno un peso enorme, e se pretendi di spogliarlo di questo significa che non è il tuo gioco. L'origine del "problema" (se così vogliamo definirlo) penso sia tutta nel fatto che D&D è il più famoso ed è giocato e discusso anche da persone che si troverebbero meglio con altri sistemi (e probabilmente neppure lo sanno).
    5 punti
  5. Per me giocare di ruolo significa semplicemente interagire col mondo a partire dal punto di vista del personaggio. Poi puoi aggiungere tutto quello che vuoi (capacità differenti, grandi monologhi in prima persona ecc)
    5 punti
  6. Credo che il non recitare troppo, o comunque non obbligare nessuno a farlo (anche male), permetta a più persone di giocare (al di là delle capacità). Nella mia esperienza specialmente i nuovi giocatori fanno fatica. E chiedere loro di recitare spesso significa intimidirli e metterli in imbarazzo.
    5 punti
  7. Nel manuale sottosuolo di Faerun di 3edizione c'era un paragrafetto proprio su questo.
    5 punti
  8. Nella prima notte di prigionia il cielo è illuminato di rosso. In lontananza la vostra città sta bruciando. Kael - chierico di Tyr Il mattino seguente delle donne in tuniche rosso borgogna con bordi bianchi e ricami dorati vagano tra le gabbie scegliendo alcuni prigionieri. Vengono selezionati cinque gruppi di dieci prigionieri. Sono gli unici che ricevono un pasto e poi vengono scortati via. Il resto della giornata scorre nella noia più totale a pensare ad un tozzo di pane. Il secondo giorno si ripete la stessa procedura. Questa volta le donne rosse passano più vicino alla vostra zona. Oltre alla tunica condividono tutte lo stesso taglio di capelli con tinta nera e lo stesso trucco. La loro pelle è schiarita dal fondotinta, labbra rosso sangue e eyeliner nero che ne mette in risalto lo sguardo. Si rivolgono ai prigionieri con tono rassicurante e promettono che andrà tutto bene e che piano a piano stanno trasferendo tutti in un posto migliore dove potranno lavorare al servizio del grande “Re di tutte le terre e di tutti i Re”. Considerando gli scarsi contatti tra i due continenti è molto strano che tutte queste donne parlano perfettamente il comune dell’ovest. Gerhard - Mago La procedura viene ripetuta ma nessuno della vostra gabbia è stato scelto. Anche oggi siete costretti a patire la fame e i prigionieri che hanno lasciato il campo non sono tornati. La notte è ancora illuminata dalla città che brucia. --- Al terzo giorno quando arrivano le donne molti tra i prigionieri le pregano di essere scelti. Quasi tutti per fame ma qualcuno per rivedere i loro cari presi i giorni precedenti. Quando le donne rosse notano che c’è un Forgiato nella gabbia la loro reazione sembra sorpresa. Vi scelgono immediatamente per i lavori forzati ed è una gran fortuna perché la gabbia stava diventando sempre più stretta per la presenza dei vostri escrementi sul terreno. Vi portano un pasto caldo e un pezzo di pane e vi lasciano in attesa. I cinque gruppi di prigionieri lasciano il campo uno alla volta, a distanza di mezz’ora circa. Il vostro è l’unico gruppo da 11 prigionieri e avete anche più sorveglianza. Siete scortati da 8 soldati. 6 di loro portano le armi di ordinanza alla cintura e vi accompagnano impugnando manganelli. Altri due invece si piazzano ai lati del forgiato e lo tengono d’occhio armati di martelli da guerra. Tutti quelli che hanno almeno un livello da guerriero Durante il tragitto un prigioniero particolarmente grasso non sta zitto un minuto vantandosi di essere un grande banchiere. Vi rassicura dicendo che ci penserà lui a convincere questi invasori a darvi un buon lavoro. Mentre camminate la vostra scorta rimane sempre all’erta. Proseguite due o tre ore fino a raggiungere un bosco. Più vi avvicinate e più le vostre guardie sembrano irrigidirsi. Mentre superate le prime file di piante iniziate a sentire un forte odore di carne marcia. Un paio di prigionieri non riescono a trattenere il vomito e si fiondano su un lato del sentiero. Le guardie fermano tutto il gruppo per dargli tempo di riprendersi. Dal loro atteggiamento capite che succede sempre così e probabilmente anche i carcerieri fanno fatica a trattenere il contenuto dei loro stomaci. Un ragazzo robusto con braccia da fabbro inizia a lamentarsi. Per Brokkr! Io non faccio un altro passo, ma che è questa puzza abominevole? Il banchiere è sbiancato Per Ermete! Ho proprio un pessimo presentimento. Questo miasma mi ricorda corpi in putrefazione da giorni dopo una battaglia. Una donna stravolta dal vomito è talmente pallida da sembrare un fantasma. Dopo un po’ il soldato al comando del drappello si stufa di aspettare e consegna un ritaglio di pergamena al prigioniero più vicino. Qui c’è scritto che dobbiamo lavorare in uno scannatoio per maiali e che non ci dobbiamo preoccupare per la puzza. Più di un prigioniero protesta e sopra a tutte le voci torreggia quella del fabbro. Col cavolo! Sbatte i piedi per terra Mi rifiuto! Hai capito? Sbraita in faccia ad un soldato che però senza scomporsi nemmeno un secondo gli rifila una potente manganellata sulla mascella. Pezzi di osso e denti cadono a terra seguiti dal tonfo del fabbro privo di sensi. All’improvviso il tempo sembra rallentare e la vostra percezione espandersi. E’ l’adrenalina che eccita i vostri sensi nel momento del pericolo. AVANTE! Ordina una guardia indicando il sentiero ma oramai è troppo tardi. La paura si è insinuata sotto la pelle di ogni prigioniero e un giovanotto scatta cercando di sparire tra le piante. Un soldato lo segue all’istante, come se lo avesse previsto, e dopo pochi balzi lo acchiappa per i capelli, lo sbatte per terra e lo mazzuola alle costole. La donna nauseata si rannicchia in posizione fetale sperando che tutto finisca in fretta. Gli altri prigionieri si guardano in cagnesco con i soldati. Nell’aria si respira paura, determinazione, coraggio, disperazione. I componenti di entrambi gli schieramenti si stanno studiando in attesa che qualcuno faccia la prima mossa. Il bosco non particolarmente fitto però ostacola comunque i movimenti. Tutto il terreno è da considerarsi impervio e quindi il movimento costa doppio. Legenda colori: Nero - soldati Rosa - prigionieri Rosso - Kurgan Blu - Kael Verde - Gerhard Viola - Astrid Giallo - Harlad Per eventuali interazioni durante la prigionia potete farlo in flashback sotto spoiler
    5 punti
  9. Purtroppo qui l'idea viene presentata malissimo ma nell'articolo originale è molto interessante. In pratica introduce un cambio di paradigma nell'ottenimento dei punti esperienza, passando dall'allora tradizionale "oro=PE" al "oro speso = punti esperienza". La differenza sembra irrisoria ma cambia notevolmente il gioco, alimentandone l'atmosfera sword & sorcery. Normalmente i personaggi si arricchiscono ma spendono solo per avere vantaggi meccanici (tipo gli oggetti magici nella 3.X), per essere più forti per prendere più tesori e così via. Cosa fanno invece normalmente le persone ricche, o gli avventurieri alla Conan? Spendono il più possibile in frivolezze. Conan andrà una settimana in taverna a bere vino accompagnato dalle belle ragazze locali. Oppure ti compri gioielli, una villa, una tigre, ecc. Se l'edizione non prevede l'acquisto di oggetti magici hai un motivo per spendere quello che guadagni (specialmente se non è previsto l'acquisizione di una baronia o simili). Se lo prevede il giocatore dovrà fare una scelta: la spada incantata o salire di livello? Consigliatissimo per le campagne sandbox.
    5 punti
  10. Enarion Amar di Bosco Grigio - Aerlindir - Divinatore da Battaglia L’aria della sera portava con sé il crepitare del fuoco e l’odore resinoso degli aghi di pino bruciati. Nell’ombra tremolante, Enarion osservava i volti riuniti attorno alla fiamma, le fisionomie tagliate a metà dalla luce danzante. Un tempo, forse, avrebbe trovato conforto in una compagnia simile. Ora, era solo un’altra convergenza del destino, un filo intrecciato a forza nel telaio del fato. L’indagine sulle energie extraplanari aveva portato lui e Seldanna fin qui, e ora la loro ricerca si fondeva con quella di altri. Uno scopo comune, per quanto effimero. Il portale divinatorio, la tomba, i sussurri di poteri antichi e dimenticati, ombre che si stagliavano sul sentiero ancora avvolto nell’incertezza. Sfiorò il bordo del suo mantello, scacciando la polvere del viaggio, e si rivolse a Seldanna con un cenno ed una breve frase in elfico: «Non sono sicuro che ci possiamo fidare.» . Avevano attraversato il mondo e il tempo insieme, la sua presenza era una costante, un legame al passato che ancora non si era dissolto. E ora c’era anche questo nano, Hrolfr, un’altra scheggia di storia raccolta nel cammino. Se Seldanna aveva visto in lui una risorsa, allora Enarion avrebbe sospeso il giudizio… per ora. Il suo sguardo si spostò sul fuoco, e senza volerlo, la memoria lo trascinò indietro nel tempo. La Torre Bianca di Tor Leah nel Continente Occidentale, alcuni decenni prima Era giovane allora, con il peso del nome Amar ancora saldo sulle spalle e la furia della guerra impressa nella memoria. La Torre Bianca di Tor Leah lo aveva accolto come un rifugiato del passato, uno studioso della battaglia, e il suo apprendimento era stato duro come l’acciaio forgiato. Era lì che aveva conosciuto Seldanna. La prima volta che si erano incrociati era stato nella biblioteca della Torre. Lui era immerso nella lettura di un antico trattato sulla divinazione bellica, quando una figura alta e imponente si era seduta accanto a lui senza preavviso. «Non dovresti leggere quel libro senza prima studiare il Trattato di Althir sulla Percezione Temporale.» La voce era stata ferma, con un lieve accenno di divertimento. Quando aveva alzato lo sguardo, aveva trovato due occhi chiari, penetranti, incorniciati da una cascata di capelli bianchi. La donna aveva l’aspetto di chi aveva vissuto abbastanza da non curarsi più delle apparenze, eppure in lei c’era un’energia che sfidava il tempo stesso. «Mi pare un buon inizio.» Aveva risposto lui, chiudendo il tomo con un gesto misurato. Seldanna aveva riso, un suono sincero e spensierato. «Se vuoi davvero imparare, allora lascia che ti mostri qualcosa.» E così era iniziata la loro conoscenze. Lei lo aveva guidato attraverso il labirinto del sapere, insegnandogli che la magia non era solo potere, ma anche comprensione, che il destino poteva essere letto come un libro, se si sapeva dove cercare. Ma non era stata la sua unica insegnante... Gli altri maestri della Torre lo avevano visto per ciò che era: un giovane spezzato, con uno spirito forgiato nella furia e nel dolore. Ma loro non erano lì per curarlo. Loro erano lì per affinare quella furia. Fra le fila dei Divinatori da Battaglia, aveva scoperto come le sale di Tor Leah non erano solo biblioteche e luoghi di pratica arcana, ma veri e propri campi d’addestramento per strateghi, ed i veggenti il cuore pulsante di un sapere antico che esisteva solo per servire l’arte della guerra. Lì la magia non era contemplazione, ma uno strumento per il dominio. Enarion aveva imparato presto che la preveggenza non era fatta infatti solo di visioni astratte o di predizioni oscure, ma di pura logica affinata dalla magia. I maestri della Torre Bianca lo avevano temprato in questo: imparare a calcolare ogni variabile, a vedere le possibilità come sentieri aperti nella nebbia, a scegliere quello che avrebbe condotto alla vittoria con la precisione di una lama che affonda nella carne. Quando lasciò la Torre per la prima volta, Enarion era ancora un soldato con una visione chiara della guerra. Quando tornò, era qualcosa di diverso. La sua pelle era più pallida, i suoi occhi più freddi. Era stato lontano da troppo tempo, in un mondo che non lasciava spazio all’innocenza. Per mesi aveva marciato con gli esploratori, inseguendo gli orchi che si spingevano troppo vicino alle citta' od ai boschi sotto la protezione di Tor Leah. Era una guerra senza gloria, combattuta nell’ombra degli alberi, dove ogni passo era un potenziale agguato e ogni notte un’altra macchia di sangue sulla terra. Le regole della guerra civile non si applicavano ai campi di battaglia senza testimoni. Qui, la vittoria non era data dalla superiorità numerica o dall’abilità nelle armi: era una questione di paura. Gli orchi erano brutali, ma non stupidi. Avevano imparato a temere gli esploratori elfici. E se la paura era un’arma, Enarion la impugnava senza esitazione. Corpi lasciati a marcire lungo i sentieri. Accampamenti dati alle fiamme nella notte. Trappole che lasciavano i nemici a rantolare nella penombra, prede per i loro stessi simili. Fu durante quelle prime guerriglie, che i soldati che guidava attraverso le sue divinazione presero a chiamarlo "Aerlindir", Il Mostra Via. Si riscosse dai suoi pensieri, tornando al momento presente. «Le stelle ci hanno condotti sullo stesso sentiero.» La sua voce era bassa, priva di inflessioni superflue, misurata come sempre ed in un Comune ben scandito «Ma non esiste alleanza che non abbia un prezzo. Prima di avanzare, vorrei sapere quali sono le motivazioni che vi guidano .» disse saltando con lo sguardo ognuo dei presenti del nuovo gruppo. Diretto come gli elfi spesso non sono, o almeno non quelli che sanno come risultare diplomatici e affabili.
    4 punti
  11. Fireday 11 Mustering 420, sera [Sereno - Fine Primavera] Il fuoco del focolare scoppiettava emanando un odore di aghi e un gradevole calore Quando avevano aperto la porta i compagni della mano avevano incontrato un gruppo di avventurieri accampato e fra questi Lainadan aveva riconosciuto un sacerdote nano suo amico e conoscente Questi stavano indagando sulla presenza di una potente energia extraplanare nella regione e una divinazione aveva loro mostrato che proprio la Mano era sulle stesse tracce: proprio il portale divinatorio che lo stregone Kain, attraverso il mago Veoden, aveva chiesto loro di ritrovare nella tomba del grande re hobgoblin Kruk-Ma-Kali, pareva essere la chiave di ciò E Hrolfr e Lainadan facilitarono l'incontro. Ora i due gruppi erano uniti e avevano una missione comune. Solo Byrnjolf decise di allontanarsi: il possente guerriero voleva ritrovare le loro guide. Forse li avrebbe raggiunti in seguito @all
    4 punti
  12. No. Devi immaginarti che nel caos della battaglia cerco di superare un nemico passandogli sotto le gambe o svicolando di lato e questo si frappone e con un piede o una spallata mi "rimbalza" davanti a lui per colpirmi. Poi sei libero di applicare le HR che vuoi se ti piace variare.
    4 punti
  13. Guarda, posso farti l' esempio di Monsterhearts visto che attualmente lo sto giocando su un server discord. Per darti un attimo di contesto è un Powered By the Apocalypse (quindi un gioco molto "leggero" meccanicamente) fatto per creare storie stile Buffy o Teen Wolf. Teen Drama con elementi sovrannaturali insomma. In quel gioco, ovviamente, l' aspetto sociale è quello preponderante. Quindi le meccaniche riguardano quasi interamente quello. Si rolla per decidere se il tuo personaggio mantiene la calma, se riesce a zittire qualcuno bullizzandolo verbalmente o, al contrario, se riesce a fargli prendere una cotta. I legami che i pg creano tra loro e tra i png hanno un peso meccanico, tanto che il modo principale di guadagnare esperienza è quello di essere convinti a fare cose da personaggi con cui il tuo ha un legame. E ci sono molte "mosse", i poteri speciali dei personaggi, che si triggerano solo quando il tuo pg si trova in un certo stato d' animo, o si trova in specifiche circostanze narrative. In D&D non cambia niente se attacco l' NPC che ha tradito il party o il mook n. 234. Il TPC è lo stesso. In monsterheart invece tra dare un pugno allo sconosciuto e darlo al tuo ex migliore amico dopo che ha baciato la tua ragazza cambia molto. Questo è un esempio di gioco focalizzato su meccaniche sociali, perchè le meccaniche sociali sono il focus del genere (il teen drama), così come i combattimenti epici sono al centro dello Sword & Sorcery. Chiaramente questo è un esempio un po' estremo. Per un approccio più bilanciato c'è Legend Of The Five Rings che ho citato sopra. Lì, trattandosi di un' ambientazione giapponese fantasy molto focalizzata su intrighi di corte un incontro tra cortigiani avrà meccaniche simili a un duello, con tanto di HP e modi grossomodo simili di attaccare l' avversario. Il sistema usa le skill, quindi che tu stia usando la tua conoscenza della moda per far notare a tutti quanto cafone sia il tuo avversario politico o la tua conoscenza del kenjutsu per infilzare qualcuno con la spada la differenza non è così enorme per il sistema. Edit: Una cosa a cui ho pensato dopo. Anche il sistema dell' onore è un esempio di meccanica legata all' interpretazione. In D&D posso dire che il mio pg è onorevole, ma di per se non vuol dire niente. Se decido di far bruciare un orfanotrofio al mio pg onorevole non succede niente. In Lo5R l' onore è una vera e propria moneta di gioco Per quanto riguarda la tua ultima domanda io immagino più lo scontro tra chi vorrebbe ruolare il funerale, il dare conforto alla comunità, dare aiuto materiale al villaggio ecc... e tra chi si annoia a morte a descrivere tutto questo e vorrebbe andare subito a menare le mani. Nessuno dei due sbaglia di per se, ma questi giocatori soffriranno al tavolo insieme.
    4 punti
  14. Infatti, certo che non lo implica. Però poi ti porta a confrontarti con giocatori che invece interpretano il gioco per come è stato creato, e inevitabilmente ci si trova su fronti opposti (più di quanto non si sia già) e lo "scontro" è inevitabile. È un po' come voler giocare a golf su un campo da calcio. Lo puoi fare, se scavi delle buche, ma poi il lunedì mattina il confronto al bar con i tifosi sarà più animoso del solito... 😝
    4 punti
  15. Allora mi sono confrontato anche con gli altri giocatori sulle vostre proposte e valutato il tutto soprattutto in dipendenza dall'evolversi della campagna Ho deciso di accettare nella campagna 3 proposte: @Pretzel Jack @Cronos89 @Pentolino Ringrazio tutti per esservi proposti
    4 punti
  16. Ciao a tutti, come potete capire mi chiamo Geremia e sono un giocatore della vecchia guardia: ho iniziato con AD&d, negli anni sono passato per le varie edizioni ma la 3.5 è quella che ho giocato di più. Ora che ho figli sto cercando, tendendo loro la mano, di introdurli in questo mondo. Sono un habitué di questo forum da due decenni quasi, ma non mi ero mai registrato nè mai ho giocato per mancanza di tempo; ora con un lavoro che mi da la possibilità.. e i pargoli cresciuti, vorrei tentare di cimentarmi. Fatta questa doverosa premessa, mi proporrei come 6° PG, posso colmare i vuoti di utilità o ricoprire un ruolo che desiderate avere come supporto. Negli anni le ho giocate praticamente tutte
    4 punti
  17. Non penso che i miei giocatori seguano il forum; nel caso non leggete! Da un po' di tempo gestisco una campagna "classica" centrata su di un megadungeon con i punti esperienza legati ai tesori recuperati e senza allineamento. Nell'ultima sessione il gruppo, già dotato di tre mercenari storici che hanno sempre trattato molto bene (armati, guariti, mai mandati avanti mentre il gruppo stava nelle retrovie, mai usati per testare trappole od oggetti maledetti), ha assoldato sei uomini con l'idea di usarli come carne da macello in uno scontro contro un potente stregone ricco di gioielli, quindi punti esperienza. Non l'hanno mai detto apertamente davanti ai tre mercenari storici ma l'idea era di eliminare i nuovi arrivati una volta ucciso l'incantatore in modo da non dover dividere con loro i punti esperienza (che vengono divisi tra i sopravvissuti). In breve lo stregone è stato ucciso e i gioielli recuperati ma sono stati raggiunti dell'assistente dell'incantatore. Il gruppo ha spinto i nuovi mercenari in mischia e se ne sono andati, lasciandoli al buio a combattere, cioè a morire. Il gruppo è tornato al villaggio con un botto di punti esperienza e sono saliti tutti di livello. Che fare? Questo è quello che ho pensato, magari avete idee migliori. Visto che un pensierino del tipo "potrei essere trattato anche io così" mi sembra il minimo ho tirato sul morale dei due mercenari storici sopravvissuti (il terzo è morto durante lo scontro) Entrambi hanno fallito pesantemente il test: direi che nella testa dei due frulla l'idea che nonostante l'ingaggio annuale non sia ancora concluso sia decisamente meglio abbandonare il gruppo. Al risveglio i giocatori avranno una brutta sorpresa: i due se ne saranno andati Uno dei due è stato maledetto giorni prima da un potente stregone che abita vicino il villaggio per assicurarsi che come promesso il gruppo torni da lui il giorno X per svolgere una missione. Visto che se il gruppo non si presenta questo schiatta e ora che se ne è andato i giocatori potrebbero effettivamente non presentarsi pensavo di farlo andare dal mago nella speranza che decida di rimuovere la maledizione anche solo in cambio dei suoi servigi. Ho tirato la reazione dello stregone ed è negativa: pensavo di fargli uccidere l'uomo e fargli convocare il gruppo per vincolare nuovamente qualcuno (e magari richiedere un secondo favore visto che ha eliminato il fuggiasco...) Il secondo mercenario storico potrebbe andare dalle autorità ma visto che non essendosi opposto potrebbe essere ritenuto in qualche modo complice pensavo di farlo andare in cerca di avventura da qualche parte, anche perché grazie a quest'ultima impresa è salito al quinto livello. Magari potrebbe ricomparire più avanti con un suo gruppo di avventurieri Visto che sei uomini sono stati ingaggiati e nessuno è ritornato pensavo di non far più trovare uomini disposti ad accompagnarli nelle spedizioni nel dungeon, almeno per un po'. Ovviamente mi riferisco solo agli abitanti del villaggio (che oltretutto è piccolo, circa 200 anime); i personaggi potrebbero andare nei villaggi vicini Che ne pensate? Ha senso?
    4 punti
  18. Mi sembra tutto eccellente. I dadi li hai tirati. Non vedo la necessità di ritirarli davanti a tutti, se c'è fiducia reciproca (io per esempio permetto regolarmente ai giocatori online di tirare i dadi fisici, li vede solo chi li tira, e va bene così). Però puoi porre il problema e chiedere se la prossima volta vogliono i tiri davanti a tutti per queste cose (se io fossi tra loro risponderei che non importa e mi fido).
    4 punti
  19. Non capisco come la verga del sole possa essere vista solo a 180m di distanza. Cioè ma l'autore dello specchietto ha mai visto un semaforo? Il semaforo in sé farà luce per 30cm attorno alla lampada, ma non è che lo vedi solo a 6m di distanza XD
    4 punti
  20. Fonte: https://www.livescience.com/33895-human-eye.html Senza considerare la curvatura della terra, possiamo vedere una torcia o un falò a più di 40km di distanza in piena oscurità. Poi entrano in gioco diffrazione, altre fonti di luce, ostacoli e miopia. Come dice la DMG (parafraso) i giocatori che viaggiano con una torcia accesa attirano mostri.
    4 punti
  21. Riflessioni sul Drago #1: Un Nuovo Arrivo Riflessioni sul Drago #2: Ricco di Narrativa ma Scarso di Meccaniche Riflessioni sul Drago #3: Scoppia la Polemica Riflessioni sul Drago #4: A Proposito di Tékumel Riflessioni su Drago #5: Tracciare Nuove Direzioni Riflessioni sul Drago #6: é Nata una Star (Trek) Riflessioni sul Drago #7: Chi Ha Inventato D&D? Riflessioni sul Drago #8: Un Multiverso Tutto Nuovo Riflessioni sul Drago #9: Benvenuto Wormy! Articolo di M.T. Black del 08 Settembre 2018 Il numero 10 di The Dragon fu pubblicato nell’ottobre 1977. È lungo 36 pagine, con un prezzo di copertina di $1,50. Questo numero vide l’inclusione di un gioco da tavolo completamente nuovo. L’editor Tim Kask elogia la decima GenCon, descrivendola come "la più grande convention di wargame che sia MAI stata organizzata, da chiunque, ovunque." Confrontatelo con le parole poco entusiastiche che aveva riservato a Origins '77 nel suo ultimo editoriale! In contrasto con i numeri recenti di The Dragon, questo include molti articoli su D&D — e nessuna narrativa! Di cui c'è una varietà interessante di materiale, ma non priva di qualche controversia. In "Gaining a New Experience Level" Tom Holsinger propone suggerimenti satirici sulla meccanica del livellamento. "Designing for Unique Wilderness Encounters" di Daniel Clifton presenta diverse tabelle per la generazione casuale di ambienti selvaggi, mentre "Random Monsters" di Paul Crabaugh spiega un metodo per creare un mostro completamente nuovo per D&D. Tutti articoli solidi. "Let There Be a Method to Your Madness" di Richard Gilbert cerca di portare un approccio più realistico al design dei dungeon, rispondendo a domande come "chi ha costruito originariamente questo dungeon" e "qual era il suo scopo." Un approccio che ora è pratica comune, ma che probabilmente era rivoluzionario nel 1977. Altri due articoli potrebbero non aver migliorato la popolarità della rivista tra le giocatrici. "Weights and Measures, Physical Appearances, and Why Males are Stronger than Females in D&D" (sempre di Paul Crabaugh) fu probabilmente il primo colpo in un dibattito che infuriò in D&D per molti anni. "Too Much Loot in Your Campaign? D&D Option: Orgies, Inc." di Jon Pickens suggerisce una soluzione pratica a un problema comune. Se i tuoi personaggi hanno troppi soldi, fai in modo che li spendano in un’orgia! Se l’idea sembra un po' puerile, l’illustrazione di accompagnamento lo è doppiamente, con ninfe a seno nudo che si abbracciano a uomini dall’aspetto goblinesco. Le testimonianze aneddotiche che ho raccolto suggeriscono che illustrazioni come questa allontanassero facilmente le donne dal gioco. Passiamo al contenuto speciale di questo numero. Tom Wham era un veterano della guerra del Vietnam che si unì a TSR come artista nel 1977. Aveva già pubblicato due wargame a quel tempo e riuscì a convincere Tim Kask a includere un nuovo gioco che stava progettando in The Dragon. Il risultato fu "Snit Smashing" in cui piccole creature corrono fuori dall’oceano e cercano di riprodursi mentre evitano gli attacchi dei Bolotomi, esseri simili a blob e sempre annoiati. Le persone ricordano "Snit Smashing" più per le illustrazioni eccentriche che per il gioco effettivo, ma Wham continuò a creare molti altri giochi, alcuni dei quali molto apprezzati. Il suo prodotto di maggior successo degli anni TSR fu Awful Green Things from Outer Space, che fu successivamente ripreso da Steve Jackson Games ed è ancora in stampa. Wham progettò anche Kings & Things con Rob Kuntz, pubblicato da West End Games e vincitore del premio Origins Award come miglior gioco fantasy o di fantascienza del 1986. Una particolarità è che Wham apparentemente non progettò mai alcun prodotto per giochi di ruolo. Questo lo rendeva piuttosto raro tra i designer della TSR dell’epoca, ma riflette il fatto che il personale di quei giorni era "prima di tutto giocatore" e non solo appassionato di giochi di ruolo. Voglio concludere con una nota su Paul Crabaugh, che contribuì con due articoli a questo numero. Queste furono le sue prime pubblicazioni, e divenne un prolifico collaboratore di Dragon Magazine così come di altre riviste di gioco. Purtroppo morì di cancro nel 1985 all’età di 29 anni, e Kim Mohan scrisse un commovente tributo a lui in Dragon #105. Nel prossimo numero, una nuova rubrica influente viene aggiunta alla rivista, scritta da uno dei creatori più enigmatici di D&D. Link all'articolo originale: https://www.enworld.org/threads/dragon-reflections-10-–-snits-and-orgies.665693/
    4 punti
  22. Si , questa sera non riesco ma entro domani apro la gilda .
    3 punti
  23. Allora pensavo , personaggi di 5 livello (point buy da 27) , tendenzialmente buoni , si svolgerà nei Forgotten Realms , avventura Dark Fantasy ma non troppo , nessuna limitazione su razze o classi giocabili .
    3 punti
  24. Dipende dal tipo di avventura. Per esempio un hexcrawl si basa sul party che disegna la mappa mentre esplora, ma potrebbe anche acquistarne una (magari parziale) per facilitarsi il lavoro. Le mappe sono di due tipi: semplici ed economiche; dettagliate e costose. Una mappa ben fatta, utilizzabile per davvero e in grado di aiutare anche meccanicamente il viaggio, dovrebbe costare un bel po'. Il costo puoi valutarlo in case al regolamento che e a come funziona la mappa. Se fornisce un bonus a Sopravvivenza, o un Vantaggio al tiro, potrebbe costare anche 50-100mo. Sono tanti soldi. Altra cosa da tenere a mente: quanto è facile trovare una mappa dettagliata in vendita? Chi l'ha fatta? Di solito è appannaggio di nobili, accademie o gilde. Potrebbero essere gelosi delle loro conoscenze geografiche. Oggi per noi è facile scoprire come andare da A a B: abbiamo strade, segnaletica diffusa, mappe anche digitali. Anche solo nel '700 viaggiare per l'Europa era un'avventura anche escludendo banditi, lupi e maltempo. In molte zone orientarsi non è scontato. Le mappe e le cartine sono sempre state preziose. Però puoi giocare benissimo senza. Se non è importante per l'avventura puoi avere una al tavolo per flavor e per immersione. In realtà solo la 4a edizione di D&D richiede obbligatoriamente una griglia. Le altre le puoi giocare con il teatro della mente. Un foglio quadrettato con due pedine può essere comunque utile per avere chiarezza. Io ho stampato una ventina di mappe generiche (locande, dungeon, strade, boschi, caverne, barche, arene) che uso e ri-uso ad ogni occasione. Per certi combattimenti importanti come quello di fine campagna o giù di lì ho magari una mappa specifica. Ma servono giusto per aiutare i giocatori a fare scelte informate, non sono poi troppo preciso con distanze, aree e simili. Concludo con questo mio articolo sull'argomento La Cartografia come Spunto di Gioco | Il Blog Bellicoso
    3 punti
  25. Per fortuna ti trovi su Dragons' Lair. C'è una serie di articoli chiamata Retrospettiva che offre proprio l'infarinatura che ti serve D&D in generale https://www.dragonslair.it/index.html/articles/retrospettiva-breve-storia-delle-edizioni-di-dd-r2885/ Ambientazioni: https://www.dragonslair.it/index.html/reviews/retrospettiva-laffascinante-stranezza-di-al-qadim-r548 https://www.dragonslair.it/index.html/reviews/retrospettiva-kara-tur-the-eastern-realms-e-oriental-adventures-r530/ https://www.dragonslair.it/index.html/reviews/retrospettiva-birthright-r485/ https://www.dragonslair.it/index.html/reviews/retrospettiva-spelljammer-r479/ https://www.dragonslair.it/index.html/reviews/retrospettiva-planescape-r525/ https://www.dragonslair.it/index.html/reviews/retrospettiva-mystara-r668/ https://www.dragonslair.it/index.html/reviews/retrospettiva-eberron-r650/ https://www.dragonslair.it/index.html/reviews/retrospettiva-ravenloft-r638/ https://www.dragonslair.it/index.html/reviews/retrospettiva-dragonlance-r603/ https://www.dragonslair.it/index.html/reviews/retrospettiva-greyhawk-r566/ https://www.dragonslair.it/index.html/reviews/retrospettiva-dark-sun-r553/ https://www.dragonslair.it/index.html/articles/retrospettiva-gli-psionici-su-athas-r1558/ Forgotten Realms è quella di maggior successo e che è stata sviluppata di più, dunque ci sono più fonti su di essa https://www.dragonslair.it/index.html/reviews/retrospettiva-forgotten-realms-1st-edition-r502/ https://www.dragonslair.it/index.html/reviews/retrospettiva-the-horde-r540/ https://www.dragonslair.it/index.html/reviews/retrospettiva-maztica-r561/ https://www.dragonslair.it/index.html/reviews/retrospettiva-menzoberranzan-r569/ https://www.dragonslair.it/index.html/reviews/retrospettiva-empires-of-the-shining-sea-r762/ https://www.dragonslair.it/index.html/reviews/retrospettiva-arcane-age-r609/ https://www.dragonslair.it/index.html/reviews/retrospettiva-city-of-splendors-r729/ https://www.dragonslair.it/index.html/reviews/retrospettiva-the-ruins-of-undermountain-i-ii-r660/ https://www.dragonslair.it/index.html/reviews/retrospettiva-the-north-guide-to-the-savage-frontier-r778/
    3 punti
  26. Il mio gruppo di gioco ed io (gli E-paper-Adventures) amiamo la narrativa interattiva e i giochi di ruolo. Da qualche tempo ci stiamo divertendo a sperimentare con varie LLM per vede come e se sia possibile utilizzarle nel ruolo di master, per gestire delle avventure. Abbiamo sviluppato una serie di prompt per poter gestire un avventura predefinita con questa LLM. Dopo aver provato ChatGPT con diversi prompt e setting, concentrandoci su vari tipi di gameplay, in questi giorni stiamo testando un altro motore: NotebookLM. NotebookLM è un'applicazione online sviluppata da Google Labs che utilizza l'intelligenza artificiale per aiutare gli utenti a lavorare con i propri documenti. Sebbene NotebookLM sia stato progettato per permettere all'intelligenza artificiale generativa di lavorare su fonti e file dall'utente, fornendo riassunti, rielaborazioni e l'individuazione di informazioni, abbiamo scoperto che può anche essere utilizzato per giocare a avventure, di cui si forniscono le fonti e lasciare che l'AI gestisca l'esperienza di gioco. Inoltre, poiché a differenza di altri modelli linguistici non ci sono limiti nelle interazioni quando si utilizzano file PDF, ci sembra che NotebookLM rappresenti un'ottima alternativa gratuita per i giocatori che vogliono godersi avventure assistite dall'IA senza dover sottoscrivere abbonamenti. Purtroppo, a causa delle limitazioni di questo motore, abbiamo dovuto suddividere il nostro prompt in più parti, così da renderlo più definito e fornire all'LLM le indicazioni necessarie per ottenere i risultati desiderati. Per quanto riguarda le giocate in se, abbiamo notato una disceta coerenza da parte dell'AI nel descrivere l'avventura, che segue le descrizioni fornite dal pdf in maniera molto più precisa rispetto ad altri tentativi che avevamo fatto per far gestire un avventura predefinita. Talvolta è esuberante e fa compiere azioni al nostro personaggio senza una nostra indicazione, ma abbiamo limitato la cosa e di solito non ha un effetto fastidioso. Altre volte spoilera le quest. Ma, a differenza di quanto accadeva, recentemente in alcuni playtest abbiamo notato un'altra cosa abbastanza sorprendente: l'intelligenza artificiale ha fatto morire un mio personaggio per un'azione fallita. Sembrerebbe una cosa ovvia, ma in realtà non lo è affatto. Fino a qualche mese fa, non riuscivo assolutamente a ottenere un risultato del genere. Mi è stato riferito che OpenAI ha "sbloccato" alcune censure sui temi sensibili, come sesso e violenza, e questo potrebbe rappresentare una novità interessante, oltre a una possibile soluzione per limitare quel "plot armor" che finora era molto presente nella gestione della narrazione. Ecco qui lo screenshot di un test di questi giorni a "La Tomba dei Re Serpenti" una nota avventura OSR. Come funziona la faccenda. Sulla nosta pagina Itch.io potete scaricare i prompt necessari e il pdf di avventura OSR di prova (un avventura creata in maniera cooperativa sulla Tana dei Goblin) assieme anche ad un altro pdf con la descrizione del party: https://e-paper-adventures.itch.io/dungeon-crawler-notebooklm In alternativa potete utilizzare questo documento condiviso, che già dispone dei file pdf menzionati: https://notebooklm.google.com/notebook/e58ce80e-fda0-47e4-bd80-3665cd13a139 Ma adattando il prompt adeguatamente potete caricare qualsiasi pdf con la vostra avventura preferita. Se avete il tempo di provare la cosa ditemi cosa ne pensate! ☢️ Questo progetto è nella fase di playtest Alpha. Sono previsti miglioramenti e possibili modifiche mentre perfezioniamo l'esperienza.
    3 punti
  27. Ci sono tanti modi diversi di ruolare un PG, e la cosa peggiore è convincersi che il proprio sia l’unico giusto. Prima di iniziare a parlare, con obiettività, di come si ruola, sfatiamo alcuni fastidiosi pregiudizi. Articolo di Bille Boo del 15 gennaio 2021 Uno spettro si aggira per D&D. Indossa una gorgiera e tiene in mano un teschio, ama i paroloni difficili e tende l’orecchio per gli applausi, mentre scruta il prossimo dall’alto del suo piedistallo. Non è frequente vedermi scrivere un rant, vale a dire un’invettiva, sul mio blog. Ma quando ci vuole, ci vuole. Questo articolo aprirà una nuova serie che spazierà su vari argomenti collegati a un pilastro principale: cosa vuol dire, veramente, interpretare un personaggio? Antefatto Tempo fa, su Telegram, ho partecipato a una discussione a proposito dell’interpretazione del personaggio e a come ricompensare chi “ruola bene”. Come sapete se seguite questo blog, sono convinto che i giocatori non siano attori e sono un sostenitore del background “light”. Non tutti sono d’accordo con me, è ovvio, e ci mancherebbe. Con un utente in particolare, fiero delle sue radici nell’improvvisazione teatrale, c’è stata una discussione (poi proseguita lungamente in privato) accesa ma civile. Un altro invece insisteva a darmi del power player; “a te il ruolo nei giochi di ruolo non interessa” mi ha detto. Un altro mi accusava di giocare a un videogame e non a un GdR (un grande classico), solo perché in molte mie campagne ho concordato con i giocatori di mettere al bando il PvP (player versus player). Chiariamo: il problema non sono i gusti individuali, il nostro modo di declinare l’interpretazione, che può essere diverso da quello di altri; il problema è considerare qualunque altro modo come sbagliato (non che non ci piace: proprio sbagliato). Power player e drama queen Abbiamo parlato già in un altro articolo del concetto di power player nelle sue varie accezioni. In sintesi, brutalmente, è uno stereotipo di giocatore che si concentra solo sul potenziare il proprio personaggio, vincere gli scontri, ottenere bottino e successi, senza preoccuparsi troppo di cose come interiorità, estetica e così via. All’estremo opposto c’è un altro stereotipo, di cui si (s)parla molto meno, e che viene talvolta chiamato drama queen (in riferimento a una “primadonna” del mondo dello spettacolo): un giocatore che si concentra solo sulla recitazione, l’interiorità (spesso travagliata) del proprio personaggio, i dialoghi, e spesso anche la mimica e le voci; e trascurando invece gli aspetti più prosaici come… ehm… completare la quest. Qualcuno chiama questi due estremi, rispettivamente, roll play (to roll in inglese sta per tirare i dadi) e role play, cosa che a me non piace. (Secondo me il role play non è contrapposto all’uso dei dadi. Inoltre tanta gente italiana, nei forum e nelle chat, si confonde per l’assonanza tra i due termini e scrive roll o rollare quando in realtà intende role e ruolare. Insomma, una gran confusione.) Sia chiaro, entrambi sono stereotipi estremizzati: in realtà le zone grigie abbondano e non bisogna essere frettolosi nell’affibbiare a qualcuno una di queste etichette; i giocatori reali sono più complessi di così. E comunque entrambi questi approcci (più tutte le sfumature intermedie) sono, in teoria, del tutto validi per giocare a D&D (perlomeno al mio D&D). Un buon tavolo potrebbe comprendere anche persone con approcci molto diversi, senza impedire a tutti di godersi appieno il gioco. Poi è lecito avere i propri gusti, ci mancherebbe. Il problema Il problema è quando qualcuno è affetto da quel pregiudizio che lo rende convinto: che l’unico vero modo di giocare di ruolo (ruolare o altri sinonimi) sia definire a priori un personaggio dettagliato, con la sua storia passata, la sua personalità, il suo carattere eccetera, e poi interpretarlo calandosi nella parte e rimanendo fedeli a quel copione; che chi non fa questo sia necessariamente un power player, uno interessato solo ai combattimenti, o comunque uno che non ruola / non sa ruolare e magari dovrebbe darsi ai videogame (vedasi anche la famosa Stormwind Fallacy). Spesso (non sempre), sotto sotto, è anche convinto che il vero giocatore di ruolo debba pensare, in primo luogo, a creare una bella storia, per sé e per le altre persone al tavolo: in pratica, che la “narrazione collettiva”, l’intrattenere sé stessi e gli altri, sia il vero scopo del “ruolatore” e chi non lo ha capito non stia ruolando davvero. Ribadisco che il problema non è il fatto che alla persona piaccia giocare in quel modo (cioè recitando una parte, e badando in primo luogo all’aspetto “narrativo”): quelli sono affari suoi, e del suo gruppo. Quello che sto criticando è la convinzione che si debba fare così, che sia il solo e unico significato di “ruolare”, che chi fa in altro modo stia sbagliando. È un pregiudizio deleterio per due motivi. Barriere all’ingresso Se facciamo passare il concetto che per giocare di ruolo occorrano per forza qualità (e gusti) da attore o improvvisatore teatrale precludiamo, o almeno rendiamo molto più difficile, l’accesso al gioco ad un sacco di giocatori. Non tutti, infatti, sono capaci di giocare “recitando”, neanche volendo; e magari qualcuno ne è pure capace ma non gli piace più di tanto. Se diamo il messaggio che quella cosa sia indispensabile, queste persone si scoraggiano. Evitiamo di fare confusione su quello che è il vero significato di GdR: se voglio parlare sul serio dell’argomento devo distinguere gli elementi essenziali per giocare di ruolo da quelle che sono semplicemente le mie preferenze individuali. Delegittimazione C’è una differenza tra dissentire e delegittimare: il primo termine indica che non si è d’accordo con l’altro, il secondo che l’altro, secondo noi, non ha affatto titolo a partecipare alla discussione, perché non c’entra nulla con quello di cui stiamo parlando o non ne sa nulla. In ambito di D&D, e di GdR in generale, ognuno ha i propri gusti e questo è sacrosanto. Se ti dico che il tuo modo di giocare non mi piace possiamo comunque dialogare, tanto non dobbiamo mica per forza giocare insieme. Ma se ti dico che tu “non sai davvero giocare di ruolo” ti taglio fuori dalla discussione, ti escludo; non c’è più possibilità di dialogo: perché dovrebbe interessarmi parlare di GdR con qualcuno che si occupa di altro? E adesso? Tempo fa ho postato un sondaggio su Instagram con due domande vagamente attinenti all’argomento. Sono andate così: I power player… Sono il male assoluto: 0% C’è power player e power player: 90% Sono una cosa bellissima: 10% Recitare e “stare nel personaggio”… È indispensabile per giocare davvero di ruolo: 50% Può essere carino, ma non è necessario: 50% Rovina il gioco e basta: 0% In entrambi i casi la risposta che considero giusta è la seconda. Nel primo caso la stragrande maggioranza dei rispondenti è stato d'accordo con me, ma non nel secondo. Ovviamente uno sciocco sondaggio tra quei quattro gatti dei miei follower su Instagram non ha alcuna valenza statistica, ma l’ho preso come un indizio che fosse utile approfondire il tema. Quindi, nei prossimi articoli di questa serie toccherò questi argomenti: Cosa significa davvero, in generale, interpretare un personaggio in D&D (e consigli per farlo al meglio). La coerenza dell’interpretazione. Interpretazione e punteggi di caratteristica mentali (Int, Sag, Car): qual è la relazione? Incontri interpersonali: si “ruolano” o si tirano i dadi. Link all'articolo originale: https://dietroschermo.wordpress.com/2021/01/15/bando-al-recitazionismo-guida-allinterpretazione-parte-1/ Visualizza tutto articolo
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  28. Gromnir Lainadan era stato lesto a riconoscere un membro del terzetto accampato fuori dalla capanna diroccata. Un cenno ai compagni era bastato a interrompere il vortice di strategie che si erano agitate nella mente di Gromnir. Il guerriero aveva sospirato, lieto di non doversi scatenare, di non tornare una volta ancora a mostrarsi come il Diavolo delle Catene. Una volta seduti insieme si rese conto che, forse, avrebbe preferito dare battaglia. La fiducia forse non era contagiosa, quella di Lainadan pareva non essere bastata a influenzare lo sguardo dei tre sui suoi compagni. La convivialità del nuovo gruppo era, con evidenza, solo apparente. Le parole degli elfi erano oscure, nella loro lingua remota, oppure centellinate per fare domande senza dare risposte. Gromnir squadrò i due che avevano parlato, prima l'uno e poi l'altra. Bjorn forse avrebbe potuto rivelare quel che si erano detti, ma aveva scelto di lasciarli. Il disagio per quella riunione, il sentirsi tradito dal bardo, lo fecero agitare, come non riuscisse a stare comodo. L'arma dentellata, i cui anelli passavano molte volte sulla sua spalla, emise un lieve tintinnio. «Io sono Gromnir, membro della Mano. Un mago di Haanex, sulla Reanaarian Bay, ci ha affidato delle domande e siamo partiti da lì per trovare le risposte da queste parti. A lui le daremmo volentieri, se le avessimo già trovate. Per riferire a voi i nostri scopi servirebbe molto più che condividere un fuoco, quantomeno che voi siate disposti a fare altrettanto. Ma so che non si va da nessuna parte se si tira la catena da due lati, se uno dei due contendenti non cede per primo. Allora questo penso, che se siamo qui, tutti stranieri in questa terra, forse cerchiamo la stessa cosa e possiamo evitare di pestarci i piedi. Noi cerchiamo la tomba di un antico re hobgoblin, ma di quel che contiene ci interessa una cosa sola. Ora sta a voi, rivelare la vostra ricerca». Passò di nuovo lo sguardo sui due elfi. «E in una lingua che sia comprensibile». Aspetto
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  29. Hrólfr Bierbrauer Il destino operava in maniera misteriosa ed imprevedibile, l unico valore saldo ed inamovibile come l incudine del grande padre e' la fede....quante volte aveva sentito quella frase da maestri e precettori...e quante volte l aveva ripetuta ai suoi novizi in seguito. Sebbene la vita avesse tolto tanto a Hrólfr, costringendolo a lasciare il suo clan, la sua famiglia, allo stesso modo la fede e la determinazione gli avevano permesso di realizzarsi e diventare un nano rispettabile al servizio della comunita' che lo aveva accolto alcuni decenni orsono. E poco importava che quella comunita' fosse a maggioranza elfica, Hrólfr aveva sempre dato del suo meglio e cercato di mantenere buoni rapporti con tutti, il segreto, si ripeteva nei momenti in cui la testardaggine dei suoi interlocutori lo portava allo stremo, era immaginarli tutti con la voce roca e la barba. E fu proprio grazie a quei buoni propositi conditi da chiacchiere, cibo, buona birra e partite a scacchi che conobbe Seldanna e con lei il piu austero Enarion. Sebbene non lo avrebbe mai ammesso davanti a testimoni, contro ogni legge della natura, quella conoscenza divenne col passare del tempo una piacevole frequentazione ma mai si sarebbe aspettato da li a qualche anno, di ritrovarsi con loro attorno ad un bivacco sulle tracce di una qualche diavoleria che i due arcanisti ritenevano di vitale importanza e che, per qualche motivo, era legata ad una sua vecchia amica. Fu Enarion a prendere la parola, per qualche motivo la cosa non lo sorprese, il chierico conosceva abbastanza Lainadan, la ragazza era un po strampalata e fuori dalle righe ma di buon cuore e non si sarebbe mai associata con dei tagliagole. Lascio' comunque che i suoi due compagni di viaggio facessero le loro valutazioni. La cena era stata veloce ma sostanziosa, rimosse le stoviglie tiro' fuori la pipa e si mise a riempire il fornello.
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  30. Ah, il rugginofago! L'unico mostro che abbia sinceramente detestato in un GDR. Era nell'avventura introduttiva del manuale, ricordo. Ed è uno dei motivi per cui ora faccio personaggi monaci.
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  31. Riflessioni sul Drago #1: Un Nuovo Arrivo Riflessioni sul Drago #2: Ricco di Narrativa ma Scarso di Meccaniche Riflessioni sul Drago #3: Scoppia la Polemica Riflessioni sul Drago #4: A Proposito di Tékumel Riflessioni su Drago #5: Tracciare Nuove Direzioni Riflessioni sul Drago #6: é Nata una Star (Trek) Riflessioni sul Drago #7: Chi Ha Inventato D&D? Riflessioni sul Drago #8: Un Multiverso Tutto Nuovo Riflessioni sul Drago #9: Benvenuto Wormy! Riflessioni sul Drago #10: Snit e Orge Riflessioni sul Drago #11: Parla lo Stregone! Riflessioni sul Drago #12: Chtulhu si Risveglia Articolo di M.T. Black del 29 Settembre 2018 Il numero 13 della rivista The Dragon è stato pubblicato nell'aprile del 1978. Ha una lunghezza di 32 pagine e un prezzo di copertina di 1,50 dollari. In questo numero, Rob Kuntz parla di Tolkien mentre Jim Ward ci spiega come vincere a D&D! Il redattore Tim Kask è lieto di annunciare che questo è il primo numero pubblicato con cadenza mensile e sottolinea anche che contiene il terzo racconto di Gardner Fox. Inoltre, invita i lettori a partecipare a una nuova convention di gioco: Mi incuriosisce sapere cosa sia successo allo Spring Revel. Una rapida ricerca su Google suggerisce che si sia trasferito per un po' nel mio paese d'origine, l'Australia. Tuttavia, non riesco a trovare notizie recenti al riguardo. La rivista include un breve articolo di Brian Blume sui pezzi bionici in Metamorphosis Alpha e alcune correzioni alle regole per il gioco da tavolo Warlord di Tim Kask. Il resto degli articoli è dedicato a D&D ed è una buona raccolta. "How Heavy is My Giant" presenta tabelle per calcolare l'altezza e il peso dei giganti. Questo articolo è successivamente apparso in Best of Dragon ed è ancora utilizzato da alcuni giocatori oggi. L’autore è indicato come “Shlump da Orc” probabilmente uno pseudonimo di Tim Kask o Dave Sutherland. Jon Pickens, che entrerà a far parte della TSR come redattore più tardi nello stesso anno, contribuisce con una serie di tabelle per generare casualmente i demoni. Anche se servono principalmente a creare un insieme di abilità, sono ben concepite. Jerome Arkenberg ritorna con un contributo che include statistiche sui miti giapponesi, comprendendo esseri come Amaterasu. Rob Kuntz ci offre un altro From the Sorcerer's Scroll. Purtroppo sarà il suo ultimo articolo in tal senso. In questo articolo affronta la questione ricorrente di come integrare Dungeons & Dragons con Il Signore degli Anelli di Tolkien. Inizia sottolineando che: Con la sua ultima frase penso voglia dire che più si cerca di "tolkienizzare" D&D, più ci si allontana dal gioco così come è stato scritto. Alcuni lettori, esposti solo alla narrativa fantasy di Tolkien, immaginavano che fosse stata l'ispirazione primaria per il gioco. Kuntz si impegna a smentire questa idea: Ci sono voluti altri sei anni prima che la Terra di Mezzo ottenesse un proprio sistema di gioco di ruolo, MERP di Iron Crown (detto GiRSA in italiano, NdT). E sono passati quarant’anni prima che qualcuno integrasse ufficialmente il mondo di Tolkien con il motore di gioco di D&D (Avventure nella Terra di Mezza della Cubicle 7). Il mio articolo preferito di questo numero è anche il più breve. Scritto da Jim Ward, si intitola Notes from a semi-successful D&D player. Ward condivide molti trucchi utili che ha imparato dopo diversi anni di esplorazioni neo dungeon. Ad esempio: Sicuramente pochi di questi suggerimenti sorprenderanno i giocatori veterani, ma quarant'anni fa dovevano essere rivoluzionari. Se non altro, l'articolo è una lettura molto divertente. Nel prossimo numero, Gary Gygax spiega la differenza tra Basic e Advanced D&D, ci sarà un’intervista con un rugginofago e incontreremo per la prima volta il famoso Monty Haul! Link all'articolo originale: https://www.enworld.org/threads/dragon-reflections-13-how-to-win-d-d.665756/
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  32. Salve a tutti. Faccio presente che sarò assente fino a mercoledì 12 quindi metto in pausa il PbF fino ad allora.
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  33. Morire no, ma sicuramente si trasformerà. Come si evince dalle (tante) interviste di Mearls, dai piani di investimento Hasbro distribuiti agli azionisti, dalle dichiarazioni del nuovo CEO, la direzione è quella del digitale, in modo da minimizzare i costi, passando alla stampa solo on demand e tramite sito WOTC e al supporto 100% VTT con annesse microtransazioni. Questo segue la tendenza dei giovani ad unirsi in comunità virtuali mentre dal vivo sono sempre più isolati, specie dopo la pandemia. Dispiace moltissimo che i ragazzini rischiano di perdere l'esperienza molto formativa del ritrovarsi attorno ad un tavolo tutti insieme e divertirsi in modo semplice. Questo è l'aspetto deleterio di questa tendenza.
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  34. Gerhard -Energy Ray contatto a distanza 13+4= 17 colpito 4d6+4= 22 danni + 24 precedenti Ti concentri sul nemico pensando alle difficoltà e frustrazioni dei giorni scorsi. I tuoi sentimenti, infusi nel raggio di energia, lo amplificano. Quando il raggio gelido colpisce il busto del cavaliere è come se venisse investito da una stalattite appuntita. Vola da cavallo due metri più indietro con il petto lacerato e pezzi di organi interni sparsi come coriandoli lungo tutto l'arco della caduta. --- Il cavallo continua a correre per una ventina di metri e nitrisce. Vi tiene d'occhio diffidente ed inizia a brucare erbe e radici sbattendo la coda da destra a sinistra. Poco dopo le radici che vi tenevano incollati al terreno si ritirano lentamente e tornano al loro posto. Harlad Quando Lilì capisce che il pericolo è passato esce da sotto il cadavere e ti si butta tra le braccia tirandoti pugni sul petto. E' in lacrime. Come ca**o ti è venuto in mente di mettermi quel cadavere sopra! --- Gerhard (+9 temporanei) (punti potere/giorno usati: 19/25) Kael (7 danni) Harlad (3 danni)
    3 punti
  35. Rimango della mia opinione. La Hasbro non ha idea di cosa sia D&D e nemmeno di come gestirlo. Concordo che ciò che vorrebbero è passare tutto online e ad abbonamento. Penso che D&D morirà prima...
    3 punti
  36. Scusate ma non sto bene e non riesco a stare al PC , qualche giorno e dovrei tornare operativo.
    3 punti
  37. Scusate ma non sto bene e non riesco a stare al PC , qualche giorno e dovrei tornare operativo.
    3 punti
  38. Cosa intendi per memorabile? Una prova che porta i PG sul filo dello zero punti ferita? Una prova che impegni tutte le loro risorse, anche le meno usate? Una prova/puzzle che va risolta con ragionamento? Una prova con pathos/scelte esistenziali?
    3 punti
  39. Un po' di anni fa abbiamo iniziato una campagna PBF ambientata in Kalamar: inizialmente con regolamento 3.5 l'abbiamo poi passata alla 5e Abbiamo giocato un primo ciclo di 3 avventure che concludevano una minisaga e ora abbiamo iniziato una nuova saga e siamo alla prima avventura Ora il gruppo è rimasto con tre personaggi: un bardo, un guerriero barbaro e un ladro guerriero. Il livello è il 9 Cerchiamo uno o due altri giocatori per proseguire con la storia. Sono richiesti 1/2 post a settimana Per qualunque dubbio chiedete
    3 punti
  40. Per quanto mi riguarda credo che la contrapposizione tra roleplay e roll play sia un' artefatto della storia di D&D nello specifico. Un gioco come D&D, estremamente focalizzato sul combattimento (alla faccia dei tre pilastri) può essere effettivamente giocato anche ignorando completamente la parte interpretativa. Lo stile di gioco EUMATE è ufficialmente scoraggiato, ma in realtà le regole lo favoriscono. Solo che poichè D&D vuole vendersi come IL gioco di ruolo, quello universale, allora tutta l' audience che preferisce il roleplay si ritrova a combattere contro il sistema e contro quella fetta di giocatori che usano il sistema così com'è. Purtroppo molti giocatori hanno esperienza solo con D&D e derivati, come Pathfinder, e non hanno idea di cosa sia un sistema narrativo. Questa discussione ad esempio non potrebbe proprio avvenire se stessimo parlando di Monsterhearts, per fare un esempio. Lì le meccaniche e l' interpretazione sono così strettamente intrecciate che letteralmente se non si interpreta il gioco non funziona, le mosse non si triggerano. Oppure, se vogliamo prendere un gioco più meccanicamente complesso, Legend Of the Five Rings, dove interpretazione è meccaniche sono così strettamente correlate che anche una semplice conversazione ha lo stesso "peso regolistico" di un combattimento in determinate circostanze. Lì le regole ti forzano a interpretare. Quindi si, questo articolo lo trovo ottimo nel contesto di D&D ma credo beneficerebbe di uno sguardo più ampio al contesto degli RPG in generale.
    3 punti
  41. Riassunto per uno che non ha un'ora per vedere il video?
    3 punti
  42. Ciao, conosco DL da 20 anni quasi ma non mi sono mai registrato, mi sono limitato a leggere e informarmi con i vari post degli utenti che si sono susseguiti negli anni. Perché ora si, dunque? Ho dei figli e li vorrei introdurre al GDR, credo che aprirò qualche topic e porrò domande varie.. sono certo che riceverò risposte che mi faranno riflettere. Magari creerò una gilda per ruolare e testare quello che ho in mente per i miei bambini. Tanti critici per tutti
    3 punti
  43. Mi sono trovato in una situazione simile di recente, e oltre ai costrutti già citati da molti, ho usato oggetti animati e anche "incantesimi animati". Questi ultimi me li sono letteralmente inventati, perché sono pigro e non mi andava di cercarli, ma mi pare che esistano su qualche manuale, ma non saprei dirti quale. La soluzione più comoda, secondo me, resta prendere le creature che più si avvicinano alle tue necessità e "convertirle" all'allineamento necessario alla tua trama. Io di solito faccio così, ma appartengo a quella congrega di abbietti che piega le regole alle sue esigenze... 😅
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  44. Versione 1.0.0

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    Un saluto a tutti, Questo documento è la dodicesima raccolta di oggetti creati per la mensile Mostra degli Oggetti, in particolare quella di Novembre 2024 relativa ai Non Morti. Tutti gli oggetti magici creati sono adesso raccolti in questo file, completamente a vostra disposizione! Un ringraziamento a @Tuor e @Graham_89 per la collaborazione. Qui potete trovare il primo file, relativo alle Aberrazioni, mentre qui potete trovare il secondo, relativo alle Bestie. Il terzo, relativo ai Celestiali, è qui mentre il quarto, relativo ai Costrutti è qui. Il quinto, relativo ai Draghi, è qui mentre il sesto, relativo agli Elementali, è qui. Il settimo, relativo ai Folletti, è qui mentre l'ottavo, relativo ai Giganti, è qui. Il nono, relativo agli Immondi è qui, mentre il decimo relativo alle Melme è qui. L'undicesimo relativo alle Mostruosità è qui. Vi ricordo che l'iniziativa continua nel mese di Dicembre 2024, nel quale il tema saranno gli Umanoidi.
    3 punti
  45. Ciao a tutti, volevo presentarvi un nuovo sistema di gioco di mia ideazione cui sto lavorando da un anno. Si chiama Z˙HERO, ed è un sistema molto snello che: ✔️ può essere intavolato velocemente, con una preparazione minima. ✔️ non richiede la memorizzazione di pagine e pagine di regole. ✔️ restituisce un’esperienza di gioco appagante, come i sistemi più complessi e famosi. In questo periodo sto facendo diversi playtest (sarò anche al Play a Bologna ad aprile) e ho pensato che anche tra i membri di questa community potesse esserci qualcuno interessato a scoprirlo. Z˙HERO, infatti, è il GdR ideale se: ➡️ sei stanco dei soliti titoli e vorresti giocare in ambientazioni nuove senza dedicare ore a leggere manuali infiniti. ➡️ hai al tavolo giocatori alle prime armi che si sentono sopraffatti dalle mille regole dei giochi tradizionali. ➡️ hai tante storie nel cassetto che cercano un sistema unico e versatile per essere messe in tavola. Se qualcuno ha voglia di provarlo, o anche solo di leggere le regole, ho aperto un server Discord con tutto il materiale, e dove organizzo partite di prova. Se vi va lo trovate qui: https://discord.gg/7gnWWaqjuD Se invece prima volete qualche informazione in più, sono a disposizione. Grazie a tutti!
    3 punti
  46. Riflessioni sul Drago #1: Un Nuovo Arrivo Riflessioni sul Drago #2: Ricco di Narrativa ma Scarso di Meccaniche Riflessioni sul Drago #3: Scoppia la Polemica Riflessioni sul Drago #4: A Proposito di Tékumel Riflessioni su Drago #5: Tracciare Nuove Direzioni Riflessioni sul Drago #6: é Nata una Star (Trek) Riflessioni sul Drago #7: Chi Ha Inventato D&D? Riflessioni sul Drago #8: Un Multiverso Tutto Nuovo Riflessioni sul Drago #9: Benvenuto Wormy! Riflessioni sul Drago #10: Snit e Orge Articolo di M.T. Black del 16 Settembre 2018 Il numero 11 di The Dragon fu pubblicato a dicembre 1977. Ha 38 pagine e un prezzo di copertina di $1.50. Questo numero vide l'introduzione di una nuova rubrica importante. L'editor Tim Kask parla ancora di narrativa, annunciando una nuova storia di Fritz Leiber in questo numero e storie future di Andre Norton e L. Sprague de Camp. Kask menziona con orgoglio che una delle storie di Gardner Fox pubblicate da The Dragon, Shadow of a Demon, è stata inclusa nell'antologia di Lin Carter "The Year's Best Fantasy Stories: 3". Sebbene Kask amasse pubblicare buona narrativa, i lettori erano generalmente meno entusiasti. Kask nota anche come il gioco da tavolo del numero precedente, Snit Smashing, è stato così ben accolto che un sequel, Snit's Revenge, viene incluso in questo numero. Questi giochi consolidarono la reputazione di Tom Wham come designer. Conclude il suo editoriale con una buona notizia per i fan: The Dragon sarà pubblicato mensilmente! Questo era un ulteriore segno della crescita e della popolarità della rivista. Questo numero contiene molti articoli interessanti. Vengono proposti due nuovi sotto-sistemi di combattimento. Le regole per il bastone da combattimento di Jim Ward sono un po' macchinose e non ebbero seguito. Le regole per il combattimento corpo a corpo di Rob Kuntz sono più eleganti, sicuramente migliori delle regole per la lotta che apparvero successivamente in AD&D. C'è anche un'altra rubrica Seal of the Imperium di M.A.R. Barker. Se non sbaglio, è l'ultima cosa che pubblicò con la TSR, anche se The Dragon continuò a pubblicare articoli su Empire of the Petal Throne per un paio d'anni. C'è un articolo breve ma profondo di Thomas Filmore, che incoraggia i giocatori a sviluppare il background e la personalità dei loro personaggi. Scrive: Questi concetti sembrano basilari e ovvi oggi, ma nel 1977 erano ancora in fase di elaborazione. Non trovo molto altro su Thomas Filmore, ma questo piccolo articolo è citato ancora oggi. Un altro articolo è firmato da Gary Gygax, con il titolo curioso View from the Telescope Wondering Which End is Which. In esso, difende il diritto della TSR di proteggere la propria proprietà intellettuale e nega che stessero agendo in modo anti-competitivo. Scrive: È difficile non essere d'accordo con quanto scritto, ma la TSR sviluppò presto una reputazione di essere eccessivamente pronta alle cause legali. L'ironia è che Gygax stesso sarebbe diventato il bersaglio preferito degli avvocati della TSR nel prossimo futuro. L'articolo più importante del numero secondo me, è From the Sorcerer’s Scroll di Robert J. Kuntz, una delle figure più affascinanti ed enigmatiche della storia iniziale del gioco. Da adolescente a Lake Geneva, Kuntz sviluppò una passione per il gioco e divenne il protetto precoce di Gygax. Partecipò al playtest originale di D&D dal 1972 fino alla prima pubblicazione nel 1974. Fu autore di opere importanti come il supplemento Greyhawk e Deities and Demigods. Fu il sesto dipendente a tempo pieno della TSR, ma lasciò quando si rese conto che il lavoro comportava più amministrazione che progettazione. Dopo la TSR, Kuntz continuò a contribuire come freelancer. La sua carriera è caratterizzata da un'attività editoriale impressionante ma discontinua, con apparizioni sporadiche e un'aria da nomade. È una figura genuinamente interessante e originale. From the Sorcerer’s Scroll era pensata come una rubrica regolare per pubblicare nuovo materiale e rispondere a domande dei giocatori. Tuttavia, il primo articolo si concentrò principalmente sugli aspetti commerciali di D&D, come il calendario dei prodotti e il successo del gioco all'estero. Kuntz scrisse solo altri due articoli per questa rubrica prima che Gygax la prendesse in mano, trasformandola in una piattaforma per condividere nuovo materiale e riflessioni sul design del gioco e sull'industria RPG. È una delle rubriche più interessanti dei primi numeri di The Dragon e offre intuizioni affascinanti sullo sviluppo dell'hobby. Nel prossimo numero, il grande Cthulhu emerge dagli abissi e si scontra con D&D! Link all'articolo originale: https://www.enworld.org/threads/dragon-reflections-11-the-sorcerer-speaks.665714/
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  47. 27 Adderskrak 2516 i.c. - notte [vento forte - inizio autunno] I compagni si lanciarono contro i Beastmen sorpresi Edwarf, Floki e Dumli affrontarono il Bestigor più grosso con lame al posto delle mano, colpendolo tre volte e abbattendolo proprio tranciandogli una delle propaggini Durk e Torum si scontrarono invece con due Ungor: il primo ferì ad un piede il nemico, mentre il secondo mancò il colpo Da fuori intanto Yuki lanciò con al fionda una pietra contro l'avversario di Torum colpendolo al corpo e facendolo piegare in due a terra @all
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  48. Deviato nella mente da una vita di brutalità e tramutato da un oscuro rituale in un mostruoso sciame umanoide di mosche, Brakan detto "Lo Sciame Che Cammina" è un anatema della società organizzata, nonché la massima autorità nel circolo druidico dei Signori delle Mosche. Background Nel 78 EP, il mezzorco Brakan nasce in una tribù di orchi nomadi temporaneamente situata a Sud-Est delle Valli Plumbee, senza conoscere la madre, che muore di parto. La donna lo aveva concepito violentemente a seguito di una razzia presso una colonia mineraria zorastriana nella regione, durante la quale era stata rapita da uno degli orchi della tribù. Brakan ha la fortuna di crescere in un mondo di violenza soltanto per i suoi primi tre anni di vita, poiché nell’81 EP un plotone di fanteria meccanizzata di Zorastria rintraccia la tribù di orchi e la massacra. Dopo aver consumato una brutale vendetta, i soldati trovano tra i cadaveri Brakan ancora vivo. Mostrando pietà per il piccolissimo mezzorco, lo portano a Zorastria, dove è lasciato in un orfanotrofio di periferia e dimenticato. Il piccolo Brakan cresce a fatica tra le strade ingrigite dalla fuliggine della periferia industriale di Zorastria. Ospite di un orfanotrofio povero e guidato da umani pieni di pregiudizi razziali, Brakan lotta per sopravvivere tra un magro pasto e l’altro come un monello qualunque. Ma nell’88 EP, gli altri bambini addossano tutta la colpa dell’ennesima bravata su Brakan, portandolo a lasciare l’orfanotrofio in cerca di un posto migliore in cui vivere. Nel suo vagabondare, finisce nelle fogne cittadine, dove incontra un circolo druidico pronto ad accoglierlo, il Circolo della Spazzatura. Il circolo è disgustato dalla società moderna, ma piuttosto che combatterla in una lotta impari sceglie di assumersi la responsabilità di rendere la vita della fauna urbana il più pacifica e dignitosa possibile. Presso il circolo, Brakan trova reietti della società disposti ad insegnargli come accettare la brutalità della vita e interfacciarsi con la natura. Negli anni a seguire, il giovane mezzorco si dimostra all’altezza degli insegnamenti ricevuti, divenendo nel 95 EP un druido abbastanza abile da permettersi di uscire dalle fogne nel tentativo di diffondere gli insegnamenti del circolo. Durante i suoi anni di formazione, Brakan aveva scoperto come le creature che abitano le città, come cani randagi o ratti di fogna, fossero diventate dopo decenni specie molto diverse dalle loro versioni originarie. Mentre cerca qualcuno disposto ad ascoltare questi suoi risultati, Brakan attira l’attenzione di un esploratore nanico di nome Robert Dwarfin, al momento impegnato a formare una squadra capace di accompagnarlo in un viaggio di ricerca scientifica in tutto il mondo. Il nano, come biologo esperto, riesce ad apprezzare le osservazioni di Brakan e a vedere in lui grande potenziale, motivo per cui lo accoglie nel suo seguito, istruendolo sulla biologia affinché sia in grado da solo di dimostrare scientificamente le proprie tesi. L’anno seguente, Dwarfin e il suo seguito lasciano Zorastria, studiando le foreste altamente antropizzate di Atthis fino a raggiungere le profonde foreste tropicali ai piedi dei Monti degli Arditi, nelle Terre Selvagge. In fuga da una banda di yuan-ti infuriati, il gruppo si divide temporaneamente, per poi ricomporsi in un luogo sicuro prestabilito. Al momento di ritrovarsi, i componenti del gruppo si accorgono della mancanza di Brakan: il giovane, cresciuto nella giungla urbana piuttosto che in quella naturale, si è infatti perso dopo la disgregazione del gruppo. Sebbene passino il resto della giornata a cercare Brakan, Dwarfin e i suoi sono costretti a darlo per disperso e a continuare il proprio viaggio, poiché indugiare nel fitto della giungla potrebbe segnare anche la loro di fine. In cerca di riparo per la pericolosa notte, Brakan si infila in un’apertura nella roccia, ma il cedimento del pavimento lo fa sprofondare in una caverna naturale, con le macerie che lo privano di qualsiasi via di fuga. Brakan non rischia di morire soffocato, poiché tra le pesanti macerie vi sono alcuni spiragli, ma questi sono troppo piccoli da permettere al suo corpo o a qualsiasi forma selvatica che lui conosca di passare. Esplorando la caverna, Brakan scopre i resti di attività umanoide, come giacigli, effetti personali ma anche scheletri di chissà quanti decenni fa. Il druido dispone della magia necessaria per sostentarsi, ma la solitudine inizia dopo pochi giorni a erodere la sua sanità mentale. Brakan ispeziona ogni centimetro quadro della caverna in cerca di qualsiasi cosa possa tornargli utile per fuggire, ma senza successo. D’altro canto, l’ispezione gli permette di riconoscere gli abitanti della caverna come appartenenti ad un qualche tipo di culto, fatto confermato dal ritrovamento di un vecchio libro contenente iscrizioni in Comune e in una lingua a lui sconosciuta, che scoprirà poi essere Abissale. La lettura del libro svela a Brakan di trovarsi tra ciò che rimane di un culto dell’arcidemone Baphomet, che esalta la distruzione della civiltà e il ritorno allo stato selvaggio. Come druido, Brakan disprezza la natura demoniaca, ma il contenuto del libro, assieme alla solitudine e all’influenza maligna della caverna stessa, portano Brakan a sviluppare idee deviate e distruttive. Come se la sua mente fosse illuminata da una nuova luce improvvisa, Brakan unisce tutti gli eventi della propria vita come i tasselli di un puzzle, comprendendo quale deve essere il suo compito: distruggere la civiltà e portare le creature allo stato di natura primordiale. Ormai trasformato nel pensiero, Brakan decide di riacquisire la propria libertà trasformandosi nel corpo. Seguendo un rituale blasfemo contenuto nel libro, Brakan si tramuta in una bestia e si lascia divorare da sciami di insetti voraci, impedendo il proprio ritorno alla forma umanoide tramite uno speciale cerchio di rune. Mentre la vita lo abbandona, il suo spirito si impossessa delle mosche ora sazie del suo stesso cadavere e le guida con la sua coscienza attraverso le macerie, tornando finalmente alla luce del sole. Brakan contempla la sua nuova natura, un nugolo di mosche di forma umanoide sotto lacere vesti, uno sciame che cammina pronto a spazzare via la civiltà dalla faccia della Terra. Obiettivi Negli ultimi decenni, Brakan è riuscito a fare proseliti tra i più violenti, folli o disperati, fondando e gestendo un circolo druidico noto come Signori delle Mosche. La natura decentralizzata del circolo, suddiviso in cellule autonome, ha permesso all’organizzazione di diffondere la filosofia di Brakan. Mitizzando la propria figura e facendosi conoscere soltanto come "Lo Sciame Che Cammina", Brakan indirizza i Signori delle Mosche verso i suoi obiettivi. L’obiettivo ultimo di Brakan è ben definito: smantellare la società civilizzata delle razze umanoidi allo scopo di riportarle in uno stato di natura dove sia il più forte a dominare. In questo stato, le razze umanoidi potranno tornare ad evolversi come hanno fatto negli ultimi millenni, quando sono riuscite a trionfare dove draghi e altre creature del passato della Terra avevano fallito. La civiltà ha infatti distrutto l’equilibrio naturale, permettendo a esseri inferiori di avere gli strumenti per opporsi, anche se indegni. Secondo Brakan, le comodità offerte dalla (magi)tecnologia sono il motivo per cui negli ultimi millenni le razze umanoidi non hanno sviluppato nuove capacità naturali o sovrannaturali, accettando il "torpore" biologico indotto dai risultati tecnici e magici. Nella sua filosofia, Brakan non ha dimenticato quello che per lui è il contributo del proprio mentore Dwarfin. Sebbene la teoria evoluzionistica del celebre biologo possa essere riassunta la legge della "sopravvivenza del più adatto", il tempo passato in solitudine nella caverna dei cultisti di Baphomet ha portato Brakan a interpretare tale legge come una brutale "sopravvivenza del più forte". Nella sua visione deviata, Brakan non è aperto a reinterpretazioni, nemmeno se Dwarfin scoprisse che è ancora vivo - cosa non ancora avvenuta. D’altro canto, Brakan è così convinto dell’importanza del contributo di Dwarfin alla sua ideologia da impedire a se stesso anche solo di pensare di far male al proprio mentore. In merito alla raggiungibilità dei propri obiettivi, Brakan riconosce che far avverare il proprio sogno sarà un processo lungo e impegnativo, ma la sua apparente natura immortale gli ha permesso di non demoralizzarsi. Brakan indirizza le azioni delle cellule componenti i Signori delle Mosche verso atti più o meno violenti o subdoli, purché questi portino a minare la società civilizzata. D’altro canto, Brakan non è favorevole alla caduta della civiltà per mano di una catastrofica guerra globale, poiché le armi magitec più potenti sarebbero probabilmente capaci di distruggere le Nove Nazioni tanto quanto la Terra su cui poggiano. Brakan intende far sgretolare la civiltà dall’interno, e probabilmente sarebbe pronto ad impedire una guerra su scala globale allo scopo di salvaguardare la totalità delle creature che abitano la Terra. Nonostante le sue intenzioni principali, Brakan non ha dimenticato il suo amore druidico per la Natura, motivo per cui promuove anche imprese che siano in grado di salvaguardare le catene alimentari degli ecosistemi, le quali - quando in funzione - rappresentano una realizzazione in miniatura della "sopravvivenza del più forte". Inoltre, Brakan esprime apertamente il proprio disprezzo per i culti di Baphomet: sebbene sia grazie a un culto del genere se ora è quello che è, Brakan riconosce che i cultisti di Baphomet vogliono consegnare un mondo di violenza all’arcidemone. Brakan è disposto ad opporsi ai culti di Baphomet con qualsiasi mezzo, affinché la Natura possa funzionare come previsto, senza un unico signore supremo. Aspetto e Comportamento La trasformazione alla quale si è sottoposto Brakan lo ha reso una creatura unica nel suo genere. Dalla distanza, quando il suo corpo è nascosto dagli stracci e le pelli con le quali è solito coprirsi, Brakan potrebbe essere confuso per una persona qualunque. Ma sotto questo travestimento improvvisato si nasconde un fitto sciame di mosche e tafani, i quali sono ammucchiati a formare una brulicante massa dalla forma umanoide. Questo sciame umanoide, nel quale è infuso lo spirito di Brakan, si muove come se fosse il corpo di una singola creatura. Gli insetti dello sciame sono capaci di volare quando necessario, ma Brakan preferisce muoversi come se possedesse ancora il proprio corpo originario, sebbene le proprie appendici formate da insetti lo facciano camminare più lentamente. Nell’ammasso di insetti che dovrebbe ricordare la sua testa non sono presenti appendici sensoriali simili a quelle del proprio corpo originario, ma Brakan è comunque capace di vedere e sentire attraverso ogni singolo insetto che lo compone. Inoltre, nonostante la natura del proprio corpo, Brakan è misteriosamente capace di parlare e muovere gruppi di insetti a mo’ di dita, riuscendo quindi a conversare, manipolare oggetti e a fornire tutte le componenti necessarie per i propri incantesimi. La sua voce è sibilante, non a ricordare il sibilo di un serpente, ma piuttosto come se ogni sua nota vocale fosse ottenuta sommando il ronzio prodotto dalle ali di decine di insetti. Sebbene sia intelligente e capace di sostenere lunghe conversazioni su molti temi, soprattutto riguardo la propria ideologia, Brakan presenta comunque una mente deviata e danneggiata in modo irreparabile. È così convinto della veridicità della propria teoria evolutiva, o in generale dei frutti del proprio pensiero, che qualsiasi tentativo di persuaderlo o di fargli vedere le cose diversamente è destinato a fallire. Nonostante questo, preferisce ascoltare le ragioni dei propri avversari o delle proprie future vittime prima di scatenare la sua brutalità magica e fisica, senza mai mostrare pietà per i propri avversari o per qualsiasi individuo finito per caso sulla sua strada. Ha memoria della propria vita passata, ma la ritiene importante soltanto come fonte di prove a favore delle sue tesi, ritenendo la sua precedente forma fisica nonché speranza per la società come frutti di una debolezza ormai estinta. L’unico individuo che sarebbe pronto a risparmiare è probabilmente Robert Dwarfin, per il quale nutre rispetto e gratitudine come mentore e fondamenta su cui poggia (erroneamente) la propria filosofia. Brakan è un avversario pericoloso, ma abbastanza cauto. Se sa di dover combattere, prepara seguaci umanoidi o bestiali da tenere al proprio fianco, in modo tale da potersi cibare del loro corpo per guarire durante il combattimento, anche ricorrendo ai propri attacchi contro di essi. All’inizio del combattimento, Brakan scatena subito i suoi incantesimi più potenti su quanti più avversari possibile, tentando di separarli e possibilmente colpirli con Fame dello Sciame, spostandosi in volo da l’uno all’altro. Se messo alle strette, è più che disposto a fuggire volando, strisciando in un’apertura o utilizzando trasporto vegetale, sebbene potrebbe essere convinto a combattere fino alla disgregazione del proprio corpo se provocato, ad esempio insinuando che non ha la forza di concludere un combattimento con creature a lui inferiori. Brakan, "Lo Sciame Che Cammina". Brakan, Lo Sciame Che Cammina Mostruosità Media, neutrale malvagio Classe Armatura: 16 Punti Ferita: 97 (13d8 + 39) Velocità: 6 m, volare 9 m For 13 Des 13 Cos 16 Int 12 Sag 20 Car 11 Tiri Salvezza: Cos +8, Int +6, Sag +10 Abilità: Intimidire +10, Natura +6, Percezione +15 Resistenze ai Danni: contundente, perforante, tagliente Immunità alle Condizioni: afferrato, paralizzato, pietrificato, prono, stordito, trattenuto Sensi: Percezione passiva 25, vista cieca 3 m Linguaggi: Abissale, Comune, Druidico, Primordiale, Silvano Sfida: 13 (10.000 PE) Devozione Oscura. Brakan dispone di vantaggio ai tiri salvezza contro le condizioni di affascinato e spaventato. Forma dello Sciame. Brakan può muoversi attraverso qualsiasi apertura sufficientemente larga da far passare un insetto Minuscolo. Se ridotto a 0 punti ferita, Brakan si disgrega in uno sciame di insetti (vedi il Manuale dei Mostri) nello stesso spazio. Lo sciame fugge in cerca di riparo e, a meno che non venga distrutto, Brakan si riforma da esso con tutti i suoi punti ferita dopo 24 ore. Incantesimi. Brakan è un incantatore di 13° livello: la sua caratteristica da incantatore è Saggezza (tiro salvezza degli incantesimi CD 18, +10 al tiro per colpire degli attacchi con incantesimo). Ha preparato i seguenti incantesimi da druido: Trucchetti (a volontà): artificio druidico, frusta di spine, riparare, spruzzo velenoso 1° livello (4 slot): cura ferite, luminescenza, individuazione del magico, intralciare 2° livello (3 slot): animale messaggero, crescita di spine, riscaldare il metallo, ristorare inferiore 3° livello (3 slot): dissolvi magie, invocare il fulmine, protezione dall’energia 4° livello (3 slot): inaridire, insetto gigante, rampicante afferrante 5° livello (2 slot): contagio, piaga degli insetti 6° livello (1 slot): trasporto vegetale 7° livello (1 slot): tempesta di fuoco Percezione dello Sciame. Brakan dispone di vantaggio ai tiri per l’iniziativa e la sua CA include il suo modificatore di Saggezza. Azioni: Fame dello Sciame (Ricarica 5-6). Brakan bersaglia una creatura diversa da un costrutto, da un elementale o da una melma situata entro 1,5 metri da lui e che egli sia in grado di vedere. Il bersaglio deve superare un tiro salvezza su Destrezza con CD 16, altrimenti è avvolto da una massa di mosche fameliche. Finché è ricoperto dalle mosche, il bersaglio subisce 22 (4d10) danni perforanti all'inizio di ogni suo turno. Una creatura può terminare questi danni usando un'azione per effettuare una prova di Destrezza con CD 16 al fine di rimuovere le mosche. In alternativa, una creatura può rimuovere le mosche e terminare questi danni se si teletrasporta oppure se subisce un totale di 5 o più danni da fuoco. Ogni creatura diversa da un costrutto, da un elementale o da una melma situata entro 9 metri da Brakan e che abbia assistito alla Fame dello Sciame deve superare un tiro salvezza su Saggezza con CD 13, altrimenti è spaventata per 1 minuto. Una creatura può ripetere il tiro salvezza alla fine di ogni suo turno e, se lo supera, l'effetto per lei termina. Se una creatura supera il tiro salvezza o se l'effetto per lei termina, quella creatura non può essere spaventata dalla vista di Fame dello Sciame per le 24 ore successive. Ristoro dello Sciame. Brakan bersaglia una creatura entro 1,5 metri da lui e che esso sia in grado di vedere, che sia morta a causa di Fame dello Sciame e sia ancora avvolta dalle mosche. Brakan recupera 10 (3d6) punti ferita, rimuovendo le mosche dalla creatura e assimilandole dentro di sé. Reazioni: Ritorsione dello Sciame. Quando una creatura tocca Brakan o lo colpisce con un attacco in mischia mentre si trova a 1,5 metri da esso, Brakan usa Fame dello Sciame, se può farlo. Azioni Leggendarie: Brakan può effettuare 3 azioni leggendarie, scelte tra le opzioni sottostanti. Può usare solo un'opzione di azione leggendaria alla volta e solo alla fine del turno di un'altra creatura. Brakan recupera le azioni leggendarie spese all'inizio del proprio turno. Assimilare. Brakan usa Ristoro dello Sciame. Trucchetto. Brakan lancia un trucchetto. Ronzio Frastornante (Costa 2 Azioni). Il corpo di Brakan emette un ronzio frastornante. Ogni creatura entro 9 metri da Brakan che possa sentire il ronzio deve superare un tiro salvezza su Saggezza con CD 16, altrimenti è incapacitata fino alla fine del proprio turno successivo. Turbine di Mosche (Costa 3 Azioni). Brakan si disgrega temporaneamente in un turbine di mosche fameliche. Ogni creatura diversa da un costrutto, da un elementale o da una melma entro 3 metri da Brakan deve effettuare un tiro salvezza su Costituzione con CD 16; se lo fallisce, subisce 22 (4d10) danni perforanti ed è accecata fino alla fine del proprio turno successivo, mentre se lo supera, subisce la metà di quei danni e non è accecata. Brakan può poi volare fino alla sua velocità di volare senza provocare attacchi di opportunità. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Grazie per aver letto! Attendo eventuali pareri, correzioni e quant'altro!
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  49. Snorri Laikarakkin In attesa di una risposta da parte di Kel Boldar, passo gran parte dei miei giorni a circondarmi da chi può istruirmi più nel dettaglio riguardo i compiti ed i doveri di Plinek. Se mi è concesso, mi diverto pure ad esercitarmi ad utilizzare con la chiave di volta, nel tentativo di padroneggiarla e scoprirne i segreti. [...] Complice anche il desiderio di correre di nuovo in aiuto a Moggo, che nonostante tutto rimane uno dei nani che più mi sta a cuore in assoluto, esploro con attenzione la biblioteca perduta di Kel Kadhar. Lo scopo è trovare qualsiasi informazione possa essermi utile: cronache che vedono protagonista Kel Kadhar o saggi di pensiero e cultura politica nanica, principalmente. Più vengono considerati controversi dall'accademia nanica, meglio è. Adesso mi trovo in posizione di poter educare e rieducare questa gente, complice anche la parziale indipendenza voluta da Morla. Forse posso insegnare a questi nani a meritarsi la mia lealtà e il mio aiuto. Cerco anche un modo di comunicare con il golem impiegato all'interno degli archivi, che possa darmi una mano a trovare questi documenti? Inizio anche a scrivere qualcosa di mio, un saggio storico che parla della missione di riconquista di Kel Kadhar. Il saggio è pensato per l'accademia, ma utilizzo uno stile di scrittura che rende il racconto molto personale e anche un pò romanzato, in quanto ho il raro privilegio di essere protagonista di questi eventi e di conoscere anche gli altri. Non è il primo libro che scrivo e non sarà certo l'ultimo, anche se il mio timore è uno soltanto: questo libro non è pensato per i nani, ma per gli umani di Teania. Per questo motivo nessuno saprà mai né potrà mai leggere ciò che sto facendo. Non senza adeguata preparazione. [...] Nella biblioteca cerco, o chiedo di cercare, anche qualcosa di molto più banale e semplice. Una raccolta di fiabe a tema religioso, qualcosa su Ealdon. Da come me ne ha parlato Moggo, forse qualcosa sul dio della dualità e protettore di chi è nel processo di mutare potrebbe dargli il conforto che cerca. [...] In questi giorni cerco di usare la mia acquisita influenza per prendermi degli alloggi privati, in caso non ne avessi. Ammetto di star facendo il possibile per evitare Deljai. Qualsiasi cosa voglia, io non sono pronto ad accettarla né sono sicuro di volerla.
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  50. Anche Vaesen gioca molto sulla dicotomia tra mondo sovrannaturale e mondo della superstizione.
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