A prescindere che non sappiamo come sarà la linea editoriale. La differenza sta nella complessità.
Nelle edizioni precedenti i manuali "base" avevano una complessità "media" e anche se veniva fatta una versione per attrarre nuovi giocatori la complessita rimaneva tale.
Un esempio sono i talenti. Anche se faccio una scatola base che copre i livelli 1-3 il giocatore deve comunque leggersi la lista dei talenti (anche se ridotta) e fare una scelta. E per un giocatore nuovo capire la differenza tra i talenti non è semplice (a volte non lo è nemmeno per un veterano).
Stessa cosa dicasi per le abilità.
Ora pare che il loro scopo sia quello di avere un gioco base senza talenti o abilità, ma solo con aumenti di caratteristica. E' più facile per un neofita distribuire dei punti che non scegliere un talento.
A fianco al gioco "base" c'è un gioco "standard" dove sono presenti talenti e abilità.
Se io voglio solo il gioco base non mi interessa nulla dello standard e vice versa.
E' un po' come quando la TSR produceva D&D e AD&D. La differenza è che allo stesso tavolo da gioco i PG di D&D e AD&D NON potevano starci.
In teoria i PG creati col metodo base possono giocare a fianco a quelli creati col metodo standard senza problemi.
La vera domanda è come sarà venduto il tutto.
Io dubito che vedremo di nuovo un manuale del giocatore, uno del DM e uno dei mostri, o quantomeno non vedremo solo quello.