Mi stava già scoppiando la vena, ma poi ho visto
Tornando in topic topic, il punto non è tanto che la resurrezione sia rara, quanto anche solo che esista; se si gioca ad alti livelli va considerata. Per quanto pochi siano i PNG o i mostri di alto livello, i PG se ne troveranno sempre davanti per forza di cose, a meno di campagne estremamente particolari, per cui il fatto che siano una sparuta manciata (come nella maggior parte delle campagne) o più comuni del prezzemolo (come nei FR) è irrilevante: i PG avranno sempre a che fare più o meno con lo stesso numero di PNG epici o quasi.
Ora, a meno di accorgimenti questi personaggi avranno accesso alle resurrezioni: le loro risorse e sfere di azione e influenza saranno talmente vaste che pensare il contrario sarebbe contro ogni logica.
Pertanto il problema va risolto in uno di questi modi:
- si lascia tutto così com'è
- si limita la resurrezione con espedienti regolistici
- si limita la resurrezione con espedienti in game
- si elimina la resurrezione
Ora, nel primo caso si scade nel nonsense di tutte le varie situazioni prospettate da Bobon: la cosa può essere semplicemente ignorata per amore del buon gioco (come proponeva Thondar), ma questa non è una soluzione coerente e pertanto non è adatta a tutti i palati. Un altro metodo è quello di accettare il fatto che la resurrezione esista e far sì che PG e nemici si comportino di conseguenza: come dicevo qualche post (e mese) fa disintegrazioni, legare l'anima, imprigionare, intrappolare l'anima, graymantle, le capacità dell'assassino di Pathfinder, animare il cadavere come non-morto e simili sono soluzioni al problema già contemplate nelle regole. Usarle non è un problema, ma non si può pretendere che ne esca un mondo perfettamente sensato: la resurrezione non è certa, ma c'è, la gente tenterà di ottenerla.
Gli espedienti regolistici sono stati ampiamente analizzati nel corso del topic, ma di fatto non eliminano il problema, si limitano solo a rimandarlo. Prima o poi i PG/PNG avranno accesso a *quantità superiore a 25k di diamanti*/ore di lancio/PE o altro. Al limite, qualcosa di definitivo come "una resurrezione a testa" potrebbe funzionare, ma resta il fatto che chiunque, se ne avesse la possibilità, se la giocherebbe con una seconda possibilità,
Un espediente narrativo in game è già più sicuro, dato che è più arbitrario (e dunque più gestibile dal DM). Se il DM decide che il dio del PG non intende risorgerlo o che la Barriera delle Anime impedisce agli spiriti di tornare, c'è poco che i PG possano fare per opporsi e può star bene così. Naturalmente, bisogna trovare motivazioni coerenti anche per questo, oltre a ricordarsi che le motivazioni che si pensa siano scontate possano non esserlo poi così tanto. Se nella campagna di azael, gli dei tentano di mantenere l'equilibrio, non è detto che invece nella mia non scendano in Terra a devastare interi continenti con armate di campioni rianimati. Per tutto ciò che non è regolamento, bisogna discutere ricordandosi che anche se per me è così, non è automaticamente così per tutti gli altri.
Eliminare le resurrezioni è probabilmente la soluzione più ragionevole, se si intende mantenere una verosimiglianza stretta.
Basta pensare a come anche solo la possibilità di una vita ultraterrena abbia plasmato la Storia, per rendersi conto di come la certezza di una seconda vita in Terra possa riscrivere agevolmente i tre quarti della sociologia.