A livello "tecnico" la differenza fra PG e PNG è semplice e insindacabile: un PG è tale se manovrato da un giocatore, in caso contrario è un PNG; su questo non ci piove.
In quarta edizione (mi riferisco soprattutto ad alcune distinzioni regolistiche fatte da Aleph), i PNG vengono creati secondo regole diverse e semplificate rispetto ai PG, come in terza hanno un inventario ridotto: le regole distinguono abbastanza nettamente fra le due categorie.
La discussione, per come la vedo io, nasce dal fatto che le tipologie di personaggio sono in realtà più numerose di due categorie sommarie.
Se la si vede da questo punto di vista, la differenza fra PG e PNG sta nel fatto che i primi sono protagonisti, mentre i secondi sono comparse, spalle o comunque non protagonisti (ma in questo caso i termini PG e PNG non sono corretti, visto che siamo in ambito narrativo e non ludico, da cui tutta la confusione e la nascita di neologismi piuttosto impropri come "PG/PNG").
A sua volta, la differenza fra protagonista e co-protagonista sta principalmente nel punto di vista: la vicenda seguirà le avventure del protagonista (se non è presente almeno un PG, le scene non si giocano) e saranno le decisioni del protagonista a definire la vicenda nei suoi sviluppi e nei suoi esiti.
A questo punto, la domanda iniziale può essere splittata in due:
a) "è giusto che un master abbia un PNG fisso all'interno del gruppo, creato secondo le stesse regole dei PG?"
"è giusto che il master interpreti un protagonista?"
a) è fattibile e, in certi casi, addirittura auspicabile: se manca un personaggio che copra un ruolo fondamentale (il primo esempio che mi viene in mente è un curatore) il master può introdurre un PNG fisso per aiutare il gruppo. Il PNG potrà avere i suoi dividendi di esperienza e tesoro, salire di livello e avere la stessa potenza dei PG. Potrà avere un carattere determinato e sfaccettato, senza limitarsi a essere una macchietta. Questo va bene, anche se non bisognerebbe abusarne, visto che la presenza di un combattente in più ad ogni scontro toglie tempo di gioco ai giocatori, visto che avranno sistematicamente un round in meno ad ogni giro di iniziativa (o il DM ne avrà uno in più, che è la stessa cosa)
invece, è sbagliata. Una presenza fissa, per quanto ingombrante, è giustificabile, ma il fatto che il master interpreti un protagonista no. Il PNG fisso di cui sopra potrà avere una scena propria, un'evoluzione caratteriale e anche fornire un movente ai personaggi, ma questi dovrebbero avere sempre voce in capitolo: se il PNG è un paladino che sta per cadere, i PG dovrebbero avere la possibilità di fermarlo; se il gruppo deve decidere se distruggere o meno un pericoloso artefatto, il voto del coprotagonista non dovrebbe essere quello decisivo: altrimenti si parla di railroading, anche se di un tipo più sottile.
Aggiungo che come giocatore, mi troverei seccato di avere un personaggio che ci segue dalla prima all'ultima avventura, e che come master mi seccherebbe gestirlo, ma questi sono gusti personali e non condivisi da tutti.