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The Stroy

Circolo degli Antichi
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  1. Questa persona ha calcolato la media delle stat del Manuale dei Mostri e ha ricostruito una tabella più fedele alla realtà dei fatti di quella sulla DMG (che comunque non è sbagliata). Oltre a darti una guida più precisa per aggiustare la stat dei mostri, l'articolo spiega anche se, quanto e perché certe anomalie nelle stat sono effettivamente rilevanti.
  2. Per risolvere tutti i conflitti di cui parli è sufficiente trattare le classi come pacchetti di capacità invece che come percorsi di vita. Il reskin è una tecnica diffusa e davvero utilissima per ampliare le possibilità del gioco, anche nel senso di creare combinazioni di PG che, stando allo stereotipo del manuale e della meta-ambientazione potrebbero cozzare fra loro.
  3. Non è detto che "debba". Io ad esempio con uno dei miei gruppi non lo faccio e se l'avventura ci porta a un punto in cui non ha senso che un PG stia nel gruppo, questo semplicemente lo abbandona. Non è che sia il modo "giusto" di giocare, ma sicuramente è un modo possibile: ancora una volta l'importante è accordarsi. Al di là del fatto che il metagame è uno strumento letteralmente indispensabile e molto utile se utilizzato correttamente, ancora una volta la risposta è... boh? Spetta al giocatore decidere come si comporta il suo PG e al gruppo, o in ultima analisi al giocatore stesso, se quel comportamento è coerente. Non possiamo decidere noi, basandoci su etichette approssimative come gli allineamenti, se il PG abbia agito correttamente o meno. Se decidendo come giocare stabiliamo che il gruppo deve stare insieme è molto probabile che direttamente non faremo due PG completamente incompatibili. Oppure potremmo stabilire che gli attriti non sono un problema, ma che in ogni caso alla fine li risolveremo tenendo unito il gruppo, o ancora trovare a monte un motivo per stare uniti nonostante le divergenze dei PG, o semplicemente decidere che di questa particolare questione ci importa poco e possiamo sorvolare perché quello che ci diverte è altro. Due dei miei gruppi di gioco hanno 3 dei 4 giocatori in comune, ma giocano due campagne molto diverse: in una abbandonare il PG nella fossa potrebbe essere un gesto tranquillamente accettato da tutti, nell'altra non verrebbe in mente a nessuno di farlo. Insomma, ogni gruppo gioca a modo suo, ed è riduttivo discutere come se gli allineamenti fossero univoci (o anche solo funzionanti) e lo stile di gioco lo stesso per tutti.
  4. Secondo me la responsabilità non è del GM, ma del gruppo: nel momento in cui ci si accorda per trovarsi e giocare a una campagna di tipo X è responsabilità dei giocatori portare PG adatti a X, e non del GM di forzare le circostanze per incastrarci i PG inadatti. Allo stesso modo sta al gruppo decidere se l'atto in questione vada bene oppure no. Vi eravate accordati per uno stile di gioco collaborativo o improntato su PG profondi e verosimili? Il comportamento dell'OP è parso incoerente per il suo personaggio o immaturo a livello umano? Il giocatore lasciato giù nel buco se l'è presa o si è fatto due risate? Non è che ci sia una risposta univoca, a seconda di come l'hanno vista gli altri potrebbe andar bene oppure no.
  5. Ho immaginato che l'OP parlasse della classica HR di 3e per cui se un PG tira 20 sia sull'attacco che sulla conferma di critico può tirare di nuovo e se anche il terzo dado è un 20 il nemico muore sul colpo. Non funzionava in 3e e a maggior ragione non funziona in 5a, dato che la conferma di critico per fortuna non esiste più, ma questo non impedisce a molti GM di applicarla lo stesso, un po' come accade per altre varianti discutibili (per non dire inguardabili) quali i danni da caduta istantaneamente letali sopra i 20-30-100 m o i fallimenti critici devastanti nelle prove di caratteristica ("Hai tirato 1 su Percezione, diventi cieco per 10 minuti").
  6. E fa bene, quella "regola" (tra virgolette perché sul manuale non esiste) crea solo problemi. Ce ne fossero di più, di master così... Fai AdO quando la creatura si muove fuori dalla tua portata. In questo caso non si muove (termine tecnico) bensì è spinta, quindi niente AdO.
  7. È spiegato negli statblock delle singole creature che la assegnano.
  8. No.
  9. PHB p. 196: A creature's current hit points (usually just called hit points) can be any number from the creature's hit point maximum down to O. This number changes frequently as a creature takes damage or receives healing.
  10. No, mi sono sbagliato io, in 5e si contano i pf a scendere, non i danni a salire. Il conteggio corretto alla fine è di 20 pf massimi e 12 pf attuali.
  11. Alla fine di tutto, il Guerriero avrà 20 pf massimi e 27 danni subiti, quindi sarà KO.
  12. Parlandone coi tuoi compagni di gruppo e trovando un compromesso che vada bene per tutti.
  13. The Stroy

    Interdizione alle lame

    Non si può, perché modificarlo nel modo che hai detto sbilancia il tutto. Piuttosto che modificare la meccanica è efficace trovare modi più efficienti di usarlo, alcuni dei quali ti sono stati suggeriti qua.
  14. Le classi sono pacchetti di capacità, non vincoli all'interpretazione. L'essere un Paladino definisce il tuo PG come un combattente in mischia con tanti pf, buone difese, qualche cura e la possibilità di infliggere danni esplosivi. Il resto, cioè l'interpretazione, sono solo spunti, da prendere se interessano e da ignorare se non lo fanno. Per farti qualche esempio, ho avuto un giocatore che usava le statistiche del Bardo per giocare un medico esperto in ormoni e veleni, e un altro che usava il Necromante per giocare una piromante che evocava elementali di fuoco a forma di rettili. Insomma: se non vuoi sentirti limitato dagli stereotipi, non c'è alcuna ragione per cui tu debba esserlo, pensa a che PG vuoi giocare e fai quello.
  15. The Stroy

    Interdizione alle lame

    Dimezzare i danni per buona parte dello scontro continua a sembrarmi eccessivo per un trucchetto a volontà.
  16. The Stroy

    Interdizione alle lame

    Non ricordo i nomi esatti, ma tutti gli incantesimi a nube fanno danni senza usare azioni, ma richiedono concentrazione.
  17. The Stroy

    Interdizione alle lame

    Anche il PvP è raro (per non dire inesistente) quindi i nemici non sono buildati come PG e sovolano su capacità secondarie come quelle che dici. Inoltre, se nella tua campagna il paradigma è diverso e gli attacchi magici sono molto comuni, blade ward sarebbe inutile, che duri uno o tre round, proprio come dici tu: a quel punto perché potenziarlo, rischiando di calcolare male qualcosa e sbilanciarlo, invece di lasciarlo com'è, visto che in ogni caso prevedi sia bypassato quasi in automatico?
  18. The Stroy

    Interdizione alle lame

    Molto poco. Non è raro finire una campagna senza aver visto armi magiche, e sicuramente non ne ha una ogni PNG incontrato. Mi aggiungo a quelli che sostengono che prolungare la durata del trucchetto lo sbilancerebbe.
  19. Io ti consigliarei la 5a. Non solo è la mia preferita, ma ha tre starter kit pensati appositamente per introdurre giocatori e master principianti al gioco e ci sono anche molti streamer che la giocano online e che puoi guardare per farti un'idea di come funziona il gioco (anche se meglio evitare quelli italiani, in particolare Dice Games Italia).
  20. +1 per tutto quello che dice @savaborg Punire il giocatore, soprattutto tramite il PG, non è solo inutile, è deleterio. Dà semplicemente il via a una corsa agli armamenti e fa ruotare tutta la sessione intorno a quella singola questione, invece di dare spazio a chi il gioco lo apprezza davvero. Invece, è molto meglio parlare con il giocatore chiaramente di quali sono i problemi, sempre, di nuovo come dice savaborg, tenendo presente che potrebbe avere delle ragioni per agire come agisce. La comunicazione è la base del GdR, non solo per quanto riguarda il descrivere le azioni e gli scenari, ma anche per la gestione dei rapporti umani che sono una componente chiave di un hobby sociale come il nostro. Se questa strada fallisce, dai al giocatore una seconda possibilità, ma non una terza. È inevitabile trovarsi prima o poi davanti a un elemento che semplicemente vuole cose diverse dal resto del gruppo, e non c'è nulla di male, dopo aver tentato un compromesso di qualche tipo, nel riconoscere questa divergenza e seprarsi: continuare a giocare insieme non diverte voi e nemmeno lui, è inutile perdere tempo ed energie, e magari rovinarsi l'hobby. Se poi siete amici anche anche al di fuori del tavolo (virtuale, in questo caso) potrete sempre trovarvi per una birretta. Io ho avuto diversi giocatori che hanno abbandonato il tavolo o che ho smesso di chiamare, e quelli con cui non mi sento più sono persone che comunque avrei perso di vista.
  21. Come mai non hai risposto a Checco?
  22. Nella realtà dei fatti però non è così. Per una grande maggioranza degli utenti è normale fare riferimento alle edizioni inglesi dei giochi, che sono tendenzialmente sia più complete, visto che ci sono tutti i manuali, che più accurate, visto che si evitano le comunissime fregnacce dei traduttori. Non solo: moltissimi termini "tecnici" del nostro gergo sono calchi dall'inglese (come "Buffare") o in inglese direttamente ("Buffer") e suonano strani o sono scomodi se italianizzati (come "Potenziatore" o "Personaggio di supporto incentrato sul potenziare i compagni"). Soprattutto se l'interlocutore sta rispondendo a un tuo ("tu" generico) topic, e ti sta dunque facendo un favore, sarebbe buona norma cercare cos'è un buffer su Google o fare una ricerca immagini per carrion crawler prima di chiedere a lui di usare l'italiano come se altrimenti ti (di nuovo: "tu" generico) stesse facendo un torto personale. Altrimenti torniamo tutti a gustarci deliziose polibibite all'interno delle taverne potorie
  23. Premesso che in questa sede io personalmente non ho accusato nessuno di pigrizia, e che è del tutto naturale che chi ha fatto le elementari negli anni '80 e oggi ha lavoro e famiglia non abbia giustamente tempo di impararsi una lingua per giocare ai maghetti, è chiaro però che ci sono diversi livelli. Un conto è non volersi tradurre (o anche solo leggere) un'intera avventura in inglese, che ci sta. Però non serve andare lontano per vedere che molto spesso ci sono persone e utenti che si rifiutano ciecamente di cercare su Google fosse anche un singolo termine in inglese il che, oltre che una scortesia verso l'interlocutore, è anche una manifestazione di pigrizia bella e buona.
  24. Ragionare in senso assoluto lascia un po' in tempo che trova. Siamo un Paese membro dell'Unione Europea e del G8, non è che possiamo confrontarci con l'Etiopia e sentirci soddisfatti di saper l'inglese meglio di loro. In inglese facciamo schifo e non è certo cosa da proclamare in tono d'orgoglio il ritenere che, nell'età della globalizzazione, di internet e dell'informazione, abbiamo "altro (ma si legge: di meglio) da fare" che non imparare quel tanto di inglese elementare che servirebbe per comprendere i manuali di D&D (e non solo).
  25. Parliamone. Peggio di noi in Europa c'è solo la Francia. Nel mondo, solo la Cina, la Russia, (EDIT: il Giappone) e nazioni del Terzo Mondo.
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