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dnd 5e I risultati dei sondaggi di Aprile e il Sondaggio di Maggio
The Stroy ha risposto alla discussione di SilentWolf in Dungeons & Dragons
Le risposte del sondaggio corrispondono grossomodo alle mie, eccetto che quelle sulle razze piccole, che mi lasciano seriamente perplesso. L'Halfling Lightfoot mi sembra la razza più forte del PHB, e anche lo gnomo è tutto fuorché debole, anche se sicuramente più focalizzato, per via del +2 a Intelligenza. Perfino l'obbligo di portare armi piccole viene compensato, per l'halfling, dal +2 a Destrezza, e, per lo gnomo, dal fatto che probabilmente sarà usato per una classe a cui le armi importano fino a mezzogiorno. Secondo me è proprio una questione di percezione (stereotipata ed errata) delle razze piccole, percezione che non ci portiamo dietro dalla 4e, dove mi pare che le razze fossero tutte "dipinte" per una o due classi specifiche, e dunque bilanciate, o dalla 3e, dove halfling cuoreforte e gnomi del sussurro erano fra le razze migliori, ma dall'OS, dove a determinate razze toccavano determinate classi, e dalla letteratura fantasy, dove le razze piccole hanno quasi sempre il ruolo di sollievo comico. -
RAW in effetti non hai torto, ma mi sembra l'ormai abituale caso di wording lasco da risolvere RAI in 1.2 secondi. Qua però stiamo parlando di regole, non di narrazione. Non ci interessa se la scena è ovvia o facile da immaginare, ci interessa se le regole consentono di farlo.
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La portata dovrebbe funzionare anche negli AdO (la descrizione dice "when you attack with it", non "when you take an Attack action with it", e gli AdO sono attacchi), ma anche così, e anche concedendo alla combo di fermare il nemico a 3 m dal PG (lasciando un "quadretto" vuoto fra i due), non mi è mai parsa sbilanciata, e ho avuto al tavolo un PG che l'ha usata dal 3° al 7° livello. Come dice Alonewolf, sono due talenti, e i talenti in 5e valgono tanto, in più non è detto che l'attacco entri, che il nemico non abbia un'arma a portata o a distanza, che non ci siano altri nemici... insomma, è tutto fuorché risolutiva.
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dnd 5e Atteggiamento della community
The Stroy ha risposto alla discussione di The Stroy in Dungeons & Dragons
@Silent e Saito: Il qui pro quo mi sembra chiarito, l'intervento di Saito è stato forse un po' troppo stringato, ma mi pare che ora l'abbia ampliato a sufficienza. Direi anch'io di tornare su un punto di vista un po' più generale, anche lasciando da parte le solite beghe sulle regole tipo "il vantaggio è brutto" - "Ma a me piace" (per chiudere l'argomento, Black, il mio consiglio è sempre di provarlo al tavolo, che i problemi di cui parli di solito in pratica non esistono). -
dnd 5e Atteggiamento della community
The Stroy ha risposto alla discussione di The Stroy in Dungeons & Dragons
Ti basta rileggere la discussione: tamriel Maldazar, social.distortion, Saito Hajime e Blackstorm sono stati allontanati dal gioco dall'atteggiamento della community. Non parlo di te, naturalmente, ma della community in generale, anche quella esterna al forum. Salto a pié pari la parte sul consigliare altri giochi, perché hai frainteso: sono d'accordo con te, consigliare altri giochi va benissimo. Come ho detto più volte, il problema non è il contenuto, ma la forma: se uno si sente spiegare, come fai nei tuoi esempi, "quello che vuoi puoi farlo così, ma per fare questa cosa è meglio il gioco X", non penso si arrabbi. Se uno si sente dire "se vuoi fare il moccioso, torna a giocare al gioco X, a questo si gioca per interpretare, mica per fare le build che ce l'hanno più lungo", probabilmente si arrabbia, e ha ragione a farlo - e questo, su molti lidi al di fuori di qua, è il commento medio. Discorso ben diverso, invece, è quello del chiamare in causa la mentalità degli utenti, che è da evitare: non perché la mentalità da edizione X non esista (e, ancora, io sono nato e cresciuto con la 3.5, ma ci giocavo con quella che oggi verrebbe probabilmente definita "mentalità da 5e", quindi non so quanto credere a questa storia), ma per il semplice fatto che è provato che dà fastidio sentire chiamato in causa il proprio modo di ragionare, e che questo causa flame, incomprensoni e, in generale, non aiuta nessuno, quando invece basterebbe spiegare la stessa cosa da un punto diverso ("il gioco funziona così e incoraggia questi comportamenti", e non "finché ragioni così, non capirai mai come funziona il gioco"). Se non credi sia vero, rileggi queste discussioni (1, 2, 3). -
No, perché la prova di Investigazione fa parte dell'inseguimento, dura qualcosa come il round necessario per dire "Quel barile là all'angolo si sta ancora muovendo, ci ha preso contro!", fare tre passi e vedere il ladro che, nascosto dietro la botte, scatta in piedi e riprende a correre. Pensa alle sfide di abilità 4e, il funzionamento è grossomodo quello.
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dnd 5e Atteggiamento della community
The Stroy ha risposto alla discussione di The Stroy in Dungeons & Dragons
@SilentWolf: Riguardo D&D Tools: la cosa del supporto sarà vera, ma sono parecchio convinto che nessuno abbia detto "hanno chiuso D&D Tools, basta, addio 3.5", mentre ne conosco due o tre che hanno detto "hanno chiuso D&D Tools, carogne, la 5e col cavolo che gliela compro". Insomma, si è trattato sì di una mossa commerciale, ma di una mossa sbagliata Al resto non rispondo, quello che dovevo dire l'ho detto e nemmeno tu hai torto, in caso, ci pensi Saito a spiegarsi. @DB_Cooper: Per come li avevo letti io (e, mi pare, per come li aveva letti Blackstorm), i tuoi post precedenti erano decisamente meno circoscritti di così, ma va bene, più o meno ci siamo chiariti. Faccio solo notare che, come è giusto pretendere che chi va in Pathfinder non dica "'sto gioco a troppe regole", ma "questa regola mi sembra troppo contorta, come posso alleggerirla?", allo stesso modo è corretto aspettarsi che, facendo una domanda di build qua, non ci si senta rispondere "le build le trovi in Pathfinder", ma "in questo gioco buildare non funziona bene per questa e quest'altra ragione" e che, esprimendo una perplessità magari sciocca ma legittima, non ci si senta dire "la tua mentalità è questa o quella", ma "il gioco non funziona così, funziona cosà". Domando scusa se mi ripeto, ma mi preme tantissimo che il messaggio passi, perché solo in questa discussione ci sono qualcosa come cinque utenti allontanati dal gioco per atteggiamenti di questo tipo, mentre i flame sbocciati da un forma mentis non ci provo nemmeno a contarli. -
dnd 5e Atteggiamento della community
The Stroy ha risposto alla discussione di The Stroy in Dungeons & Dragons
D&D Tools non è WotC, era un sito esterno gestito da altri, che, fra l'altro, era pressoché impossibile da usare senza i manuali, dunque non creava grossi problemi. Tenerlo aperto non sarebbe costato letteralmente nulla alla WotC, mentre chiuderlo le è costato diversi potenziali clienti di 5e. Detto questo, credo che il ragionamento di Saito fosse: "All'uscita di una nuova edizione, la WotC tende a rinnegare le precedenti, spalandovi sopra fango. Mi sembra che la community di 5e faccia lo stesso". Non sono completamente d'accordo, ma nemmeno ha tutti i torti. Di velate critiche alla 4e ce ne sono parecchie fra le dichiarazioni dei designer (anche se in realtà sono più che altro ammissioni), e pure di gente che fino a l'altroieri giocava in 3.5 e ora ci getta sopra quintalate di letame manco avesse fatto il salto da OD&D a 5e direttamente. Riguardo al discorso umiltà, mi trovi ancora una volta d'accordo, ma questa è la sezione 5e, e ci troviamo in un topic in cui si parla dell'atteggiamento dei giocatori di 5e, è normale che la maggior parte dell'attenzione sia rivolta a quello. Il nostro scopo, credo, è tirare dentro giocatori, non avere giocatori che si fanno tirare dentro, e per questo dobbiamo modificare il nostro atteggiamento come community, non quello degli hater o chi per loro. -
dnd 5e Atteggiamento della community
The Stroy ha risposto alla discussione di The Stroy in Dungeons & Dragons
- Discorso WotC: far chiudere D&D Tools anni dopo la morte editoriale della 3.5 non è stato un buon modo per mostrare il supporto alle vecchie edizioni, e non è una politica nuova. Vedi, in tempo di 4e, l'annientamento degli archivi del forum WotC legati alla 3e - Discorso umiltà: in tutta onestà, e lo dico da persona che conosce e discute regolarmente con quei fanatici della 3.5 che nemmeno passano a Pathfinder perché la 3.5 non si tocca, ho visto venti reazioni maleducate di un giocatore di 5e per ogni alzata d'ingegno di un giocatore di 3e, e non è un'iperbole -
dnd 5e Atteggiamento della community
The Stroy ha risposto alla discussione di The Stroy in Dungeons & Dragons
Quindi un utente dove dovrebbe andare a fare domande, se Pathfinder gli sembra troppo complicato? Poniamo che io abbia appena iniziato a leggere i manuali di 5e e, per portare un esempio concreto e recente, che gli hp mi diano problemi perché mi paiono irrealistici: dove dovrei discutere di questo problema, se non in sezione D&D 5e? Perché se ogni critica o perplessità deve essere vista come trolling, rimangono solo le domande sul regolamento, il raccontare le nostre belle avventure e lo stringerci la mano e fare un cerchio dell'amicizia (per non dirla con il signor Wolf). Mi sembra strana questo ignorare la forma in favore del contenuto, sia nel caso degli insulti e della spocchia visti come consigli costruttivi, che in quello delle perplessità o del disaccordo visti come hate gratuito. -
Lasciando da parte le regole della DMG, che non ricordo e non ho mai provato, gestirei l'inseguimento come una serie di prove contrapposte e un sistema simile ai vantaggi del tennis, lasciando da parte le azioni e i round (che la DMG mi pare consideri). In sostanza, ad ogni turno inseguitori e inseguiti descrivono le proprie azioni e tirano una prova di caratteristica appropriata contro una CD oppure l'uno contro l'altro. Chi sopravvive, guadagna un vantaggio o, se ha meno vantaggi dell'altro, ne toglie uno all'altro. Il primo ad arrivare a tre, vince l'inseguimento. Se si tira basso o alto (5- o 16+), c'è un imprevisto, positivo o negativo: si può imporre uno svantaggio sul prossimo tiro, ottenere vantaggio, sottrarre vantaggi all'avversario, subire dei danni, perdere un oggetto - cose così. Questo è il metodo che userei io, è semplice e narrativo, anche se costringe all'improvvisazione. Se cerchi consigli su come applicare le regole della DMG, come dicevo non le ho mai usate, quindi non saprei aiutarti.
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Sarà che i nostri gruppi di gioco sono differenti, ma, anche con le tabelle, il giocatore del Paladino e quello del Ranger in Pathfinder ci mettevano dei minuti a calcolare i bonus agli attacchi (va detto che non erano giocatori dei più rapidi, ma anche che il livello era bassino, intorno al 7°). Non tutti i bonus si possono segnare nel TC standard, e avere una tabella che incroci tutte le combinazioni è virtualmente impossibile, soprattutto se si includono i buff temporanei che non si cumulano fra loro, ma non sempre sono presenti in contemporanea - e non parlo di tutte le combinazioni del manuale, ma di tutte le combinazioni di un party di tre-quattro elementi di cui un paio di caster e un altro paio che non sappiano solo tirare per colpire e fiancheggiare. Peggio ancora quando entrano in gioco gli attacchi iterativi, i Tiro Multiplo e Rapido, le raffiche di colpi, i Combattere con Due Armi... Quegli stessi giocatori, in 5e, impiegano meno di dieci secondi per fare il loro round. Quello che giocava il ranger, che ora gioca un ladro arciere, chiede conferma su quali bersagli sono fiancheggiati e tira. Quello del paladino impiega dieci secondi a stabilire se usare gli incantesimi smite e il Punire regolare e tira. Inoltre, gli unici tipi di modificatore temporaneo sono la copertura, che però calcola la parte che non deve fare la somma per i tiri d'attacco, e i buff, che però non ho mai visto attivi in più di due alla volta. Poi, ripeto, probabilmente dipende dai gruppi in cui abbiamo giocato, ma la matematica di 3.5 e Pathfinder non mi è mai parsa così lineare come la fai sembrare tu.
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Per me un grosso discrimine sono i buff e i bonus e malus situazionali. Esempi pratici di gioco, capitati al tavolo grossomodo così: Pathfinder: allora, ho +4 di Forza, +7 di BAB, +1 perché sto impugnando la spada magica, -3 per il Poderoso, ho attivato Punire dunque ho +4, che raddoppia perché il nemico è un demone, +3 perché il ranger ha esteso nemico prescelto su di me, +2 per il fiancheggiamento, +1 aggiuntivo perché fiancheggio con il cavaliere, +2 di bless e 50% di sbagliare perché quello è invisibile. Tiro D&D 5e: ho +3 di Forza, +3 di competenza, +1d4 per bless, vantaggio per flanking e svantaggio per occultamento, che si annullano. Tiro In aggiunta, il primo caso è la norma, o almeno lo era al mio tavolo (e parlo di giocatori inesperti, non del Team Solar), mentre il secondo caso è una somma di diverse circostanze, che non ho mai visto succedere. Poi non dico che uno dei due sia meglio o peggio, se ti piace che ogni dettagli pesi almeno un po', la 3.x è sicuramente più appropriata, ma questo non significa che non sia obiettivamente più complessa, visto che bisogna sommare molti più numeri più grandi e farlo più spesso.
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dnd 5e Atteggiamento della community
The Stroy ha risposto alla discussione di The Stroy in Dungeons & Dragons
Cerco di rispondere un po' in generale, aggirando le abituali supercazzole, e di farlo brevemente. Questa idea che quelli a cui non piace la 5e dovrebbero stare zitti la trovo, perdonatemi, assurda. Gli hater sono una cosa e non piacciono a nessuno, ma in questa discussione non ce ne sono. Blackstorm è intervenuto per dire "secondo me questa cosa non funziona", non "questa meccanica fa schifo". Se non è concesso postare a chi non è d'accordo con ogni singolo aspetto dell'edizione, D'L diventa The Forge o GitP (quando si parla di maghi), e questo non è auspicabile. Finché si cerca di essere obiettivi e cortesi, non vedo che problema c'è e, quando uno è scortese, lo si infraziona (chiedete allo stesso Blackstorm). Ancora più assurdo è il sottotesto per cui i moderatori proteggerebbero i giocatori di 3e che verrebbero in questa sezione a lamentarsi. Visto che questa sezione la modero al 90% io, mi sento chiamato in causa. Ripeto: a me la 3e non piace, non vedo perché dovrei difendere il gioco o la sua utenza, a meno che un atteggiamento elitario (condito da buone parole, certo, ma pur sempre spocchioso) dell'utenza 5e non mi imponga di farlo. Riguardo a quello che sento come il problema principale, vale a dire quello della forma mentis da 3e/5e, direi di affrontarlo da un diverso punto di vista. È indubbiamente vero che le due edizioni funzionano diversamente, e probabilmente invitano a un diverso tipo di approccio (anche se non è detto, io giocavo in 3e esattamente come gioco in 5e). È altrettanto vero, però, che è stato sistematicamente dimostrato che dire alle persone "la tua mentalità è sbagliata, cambiala" infastidisce molto di più rispetto a dire "il gioco funziona così, non cosà", dire "cambia gioco" irrita più che dire "la 5e non incoraggia le build per queste ragioni". Ora, e qui è il punto che mi preme, visto che la gente viene allontanata da un gioco che ci piace per colpa di questo atteggiamento (che sì, è spocchioso anche se visto dall'interno, dall'esterno non oso immaginarlo), potremmo semplicemente stabilire di smetterla di rivolgerci a chi ci parla come se dovessimo cambiare lui, e non spiegargli come funziona un gioco che non conosce? -
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The Stroy ha risposto alla discussione di The Stroy in Dungeons & Dragons
@DB_Cooper: mi rivolgo a te personalmente perché ritengo questa discussione uno spazio sicuro, fatto per tirare fuori le cose che possono dare fastidio ai potenziali giocatori ed evitarle in futuro, non per attaccarti. Quello che non mi piace -e che non piace alla community, stando alle reazioni dell'utenza a partire dai topic in tempi non sospetti quali quello sui Kit del Guaritore, o su Percezione e Investigazione (non li cerco, perché sono sicuro che li ricordi)- è l'appellarsi alla presunta mentalità degli interlocutori, sia da parte tua che da parte di altri: rileggi il tuo post, c'è perfino qua, dove non si sta discutendo di regole. E non mi irrita perché mi sento sotto accusa. A me la 3.5 non piace. Ci ho giocato per anni, ma ormai mi ha stancato. Ha un sacco di cose che trovo ridicole, irritanti o semplicemente stupide e non ho alcuna ragione per difenderla o per irritarmi quando le vedo muovere critiche - lo faccio anch'io. Quello che dà fastidio, e parlo in generale, è vedere messa in discussione la forma mentis delle persone, come se il giocatore 5e fosse una forma di vita illuminata, arrivata a qualche sorta di trascendenza che gli consente di ragionare in un modo superiore a quelli che giocano ad altri giochi, o che giocano agli stessi giochi in maniera diversa. C'è modo e modo di argomentare: si può spiegare come funziona il gioco, come fa SilentWolf, oppure si può spiegare come funziona la mente di chi pone le domande. Si possono prendere le regole, oppure, come dice Blackstorm, ci si può appellare all'arbitrio del master, basandoci su esempi abbozzati perché tanto l'edizione è leggera. Non è questione di post lunghi o brevi, ma di post che parlano del gioco e delle sue regole in maniera puntuale, invece che dei giocatori (sia noi stessi che gli altri) e delle loro idee, o delle idee che abbiamo di loro. -
dnd 5e Atteggiamento della community
The Stroy ha risposto alla discussione di The Stroy in Dungeons & Dragons
Il problema è che non è semplice separare le due cose. Un anno e mezzo fa, all'epoca del lancio di Dungeon World in Italia, avevo deciso di provare il gioco. Prima di giocare, ho consultato un po' i forum, soprattutto questo, trovandomi davanti a un muro di personaggi che, più che spiegare il gioco, lo osannavano, approfittando di ogni occasione per gettare fango su D&D e chi ci giocava e rifiutando di ammettere non dico i difetti del gioco, ma perfino che le feature fossero feature e non pregi, e che certe cose semplicemente non funzionavano in un certo modo perché non erano nemmeno pensate per funzionare così. In seguito, ho provato Dungeon World -con il mio gruppo di amici a casa mia, non con la community- e ovviamente non mi è piaciuto. Posso essere sicuro che non mi sarebbe piaciuto comunque, se mi si fosse presentato in un'altra maniera? Lo stesso vale per la 5e: anche se sarebbe bello, non è possibile separare gioco e giocatori, o regole e community, in due ambienti asettici. -
dnd 5e Atteggiamento della community
The Stroy ha risposto alla discussione di The Stroy in Dungeons & Dragons
@Shape: scusa se rispondo solo a te, ma con gli altri in generale sono d'accordo o, se non condivido, almeno capisco la loro posizione. Il problema è che sentirsi rispondere in certi modi offende le persone, o quantomeno le irrita. Ti basta leggere quello che dicono tamriel, social e Maldazar qua, sono tre esempi, ma ne conosco altri, sia dentro che fuori dal forum. E quelle di cui parlo non sono risposte esagerate, casomai sono edulcorate, né sono decontestualizzate, sono generiche risposte che puoi trovare in qualsiasi topic. Sono il primo a irritarsi quando deve ripetere la stessa cosa a una persona che palesemente non ha voglia di ascoltare, ma ho visto cose del genere scritte alla prima o seconda replica in una discussione, anche su questo forum. Visto che, evidentemente, le persone vengono allontanate da questo atteggiamento (ripeto: solo qua ce ne sono tre), secondo me sarebbe più costruttivo cercare di controllarsi o direttamente non postare, piuttosto che essere bruschi già alla prima reply e poi dare la colpa agli altri, che non sanno portare pazienza, sono irritanti, si offendono troppo facilmente, eccetera. E lo dico a utente che se è scazzato è scazzato, ma non contro chi tenta di avvicinarsi al gioco per la prima volta, perché sa che essere bruschi, scortesi o anche maleducati è il modo più rapido di perdere una nuova leva. -
dnd 5e Atteggiamento della community
The Stroy ha risposto alla discussione di The Stroy in Dungeons & Dragons
Il problema non è tanto il concetto, quanto la forma: - "La 5e non è adatta per buildare personaggi. Le regole non sono fatte per quello, e provarci non è granché divertente, io ti consiglierei piuttosto di fare il personaggio come piace a te, tanto più o meno dovrebbe essere bilanciato" è ben diverso da - "Se devi buildare, gioca a Pathfinder, bimbominkia" Secondo me, non è immaturo chi se la prende per come è formulata la seconda frase, ma chi decide di formularla così scaricando poi la colpa sull'altro se si irrita perché "quello che ti dico è vero, mica puoi prendertela". Io per primo do, ho dato e darò consigli di questo tipo (il gioco, usato così, non funziona), ma al tempo stesso capisco chi non vuole ricevere lo stesso consiglio nella seconda formulazione e, soprattutto, chi alla terza, decima o cinquantesima volta che lo vede riproposto in quella salsa, si stanca e resta effettivamente a Pathfinder, non perché voglia buildare, ma perché non vuole sentirsi dire come e dove farlo. Stesso discorso per la mentalità: virtualmente tutte le discussioni, qua, in cui qualcuno ha tirato fuori la "mentalità da edizione X" sono sfociate in un flame. Le discussioni in cui si spiega "la 5e ha un'ottica di questo tipo", invece, no. Il senso è lo stesso, è proprio la forma a fare la differenza. Oltretutto, mi sembra molto più ostile alla discussione un clima di fanboyismo, piuttosto che uno dove si spiega, invece di accusare. Io per primo - e a me la 5e piace - ho abbandonato un paio di community di 5e per colpa del muro di fanboy, mentre rimango volentieri qua, dove c'è dissenso in un topic su cinque. @Alex93: Il problema è che, anche con il GdR, un certo contatto con la community è necessario. Per me, fare parte del forum è "D&D" quasi quanto giocare al tavolo. Un sacco di persone provano il gioco X o Y con i loro amici - ma perché glielo ha suggerito qualcuno su un forum, un gruppo facebook o altro. Se vedo che il 90% della community di un GdR è antipatica, il gioco stesso potrebbe diventarmi antipatico in qualche misura. Se vedo che, invece di dire "ok, c'è un problema, correggiamolo", la community nega il problema, posso essere spinto a passare a un gioco che quel problema non ce l'ha. Se mi sento dire che il mio modo di divertirmi è sbagliato, lascio il gioco con un'impressione ben diversa che se mi viene detto "questo gioco punta su questi aspetti, se a te piacciono questi altri, c'è quest'altro gioco qui". -
dnd 5e Atteggiamento della community
The Stroy ha risposto alla discussione di The Stroy in Dungeons & Dragons
Per me, la tifoseria è una cosa, ma avere globalmente un atteggiamento tale da scoraggiare proprio le persone è un'altra, ed è un danno per l'hobby. Ripeto su questa piattaforma le cose le ho sempre viste abbastanza contenute ma, comunque, un paio di potenziali giocatori allontanati da certi atteggiamenti di qua li conosco. Non è una cosa che veda accadere di frequente, anche se forse mi sbaglio io. Non è stupido affatto, secondo me. La presentazione del gioco, soprattutto di ruolo, la fanno innanzitutto i giocatori: se vedo che la gente che gioca al gioco X te lo presenta come la panacea di tutti i mali, il gioco supremo che getta tutti gli altri (anche quelli che piacciono a te) nel fango, il gioco-che-se-giochi-agli-altri-giochi-sbagli, eccetera, è normalissimo che dal gioco io mi allontani. A me è successo in blocco con l'intera corrente forgita, a cui non riesco a giocare perché, con una o due eccezioni, l'intera community mi si è presentata come una serie di profeti con la verità in tasca. Ci sono molte persone che non giocano a giochi online perché non hanno voglia di essere trattati a pesci in faccia, o che mollano Magic perché i giocatori a volte sembrano più interessati a fregarti che a giocare a carte: sono tutti stupidi? Oppure sono stili di gioco. Perché non devo provare a giocare seguendo le regole, visto che le regole ci sono? Perché se gioco in 3.x devo essere un bamboccio PP? Ancora: perché devo sentirmi dire di "restare in Pathfinder" o cambiare la mia mentalità, quando potrei sentirmi spiegare che non sono io ad avere un problema, ma è il gioco a essere diverso? Più che di contenuti, è un problema di forma, e il fatto che tu non abbia notato niente di strano o sgradevole nelle frasi di cui sopra dice molto. @SilentWolf: ti ringrazio dell'intervento, a cui non ho molto da aggiungere. Dico solo che, anche se qui, per fortuna, fanboy ed hater sono rari (ma, per onestà, tutt'altro che assenti), ci sono altre piattaforme in cui non sono un'eccezione, ma la norma. -
Non sono certo il più diplomatico degli utenti, ma non è di autocontrollo che voglio parlare in questo caso. Quello che mi interessa è un fenomeno che ho notato in diverse community in cui si parla di 5e, ovvero la tendenza, da parte degli utenti, di tenere un tono di superiorità verso chi gioca ad altre edizioni, in particolare la 3.x. Parlo di frasi come: "se devi buildare il personaggio, vai a giocare a Pathfinder", "se vuoi risolvere le cose con le regole, hai sbagliato edizione", "stai usando una forma mentis da 4e", "la 3.x è per powerplayer infantili", e versioni più maleducate delle stesse. Devo dire che qua questo tipo di espressione l'ho sempre visto piuttosto contenuto, ma non è assente. Quello che mi interessa non è accusare nessuno in particolare, ma far notare che il problema esiste, e dico problema perché conosco persone che letteralmente non hanno intenzione di passare alla 5e proprio a causa di questo tipo di atteggiamento. L'argomento è delicato, per cui invito fin da subito a trattenere le accuse personali, ma mi interessa molto, perché si parla proprio di allontanare giocatori dalla community, che secondo me è gravissimo. Voi cosa ne pensate? Vi è mai capitato qualcosa del genere, direttamente o come spettatori? Pensate di poterlo aver fatto voi stessi, anche in buona fede?
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Premesso che il tono non è dei più diplomatici, Drimos ha detto "non credo possibile", mentre la tua frase era assoluta ("Se tu chiedi di disarmare e il master cerca nel manuale, lui non ha capito la 5e") - e, personalmente, la trovo pure sbagliata. Allo stesso modo, l'esempio che fai riguardante Athletics è poco accurato, manuale alla mano, anche se esistevano probabilmente perifrasi più adeguate per esprimere il concetto. Detto questo, chi sulla forma, chi sul contenuto, entrambi avete la vostra parte di torto. Direi di accettare il fatto, fare pace e tornare IT, prima che si degeneri e si chiuda. Grazie.
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Be', è più semplice ignorare il fatto che cura ferite si chiami così, piuttosto che il funzionamento di una decina di meccaniche (Second Wind, Hit Dice, eccetera). Cura ferite è un incantesimo divino, nome a parte non ci vedo niente di strano se ripristina le energie mentali o addirittura la fortuna del bersaglio. Quanto alla Costituzione, immagina che, più che aumentare la resistenza alle ferite vere e proprie, favorisca la capacità di ignorare il dolore dei vari taglietti, sbucciature, contusioni, eccetera e anche la semplice resistenza fisica (parare i colpi stanca, più sono resistente, più lentamente mi stancherò).