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simo.bob

Circolo degli Antichi
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  1. Eldon ordina zuppa e coniglio, ma preferisce buttare giù il tutto con della birra scura che ha già provato e della quale è rimasto entusiasta. Risponde al tiefling:"Dicono che le creature sono state viste sciamare nei dintorni di Nethetir, che i porti non sono più sicuri e che di notte non si può più circolare. Dicono che i bastimenti arrivati ieri saranno gli ultimi forse. Il commercio è impossibile, le coltivazioni distrutte... Il Thay sta cadendo." Poi Eldon continua. "Sono d'accordo, parliamone con Edwin e decidiamo una strategia. Per quanto riguarda la miniera, non so se il materiale specifico centri qualcosa, ma sicuramente Michares cercava qualcosa. E visto che non è più tornato o lo ha trovato o ha avuto un qualche tipo di contrattempo..." Poi si complimenta con Keidros per l'idea dei cavalli. "Forse potremmo addirittura ottenere il mandato Kej-hab, dopotutto un cittadino è scomparso. In cambio dei cavalli indagheremmo per suo conto, cosa ne dite?"
  2. I due si dirigono alla solita locanda, affollata dalla solita clientela ancor più numerosa all'ora di pranzo. Uno degli oste saluta i due e prepara un tavolo. Eldon va a chiamare Keidros e torna al tavolo con una notizia. "Mentre salivo ho sentito parlare del Thai. Le voci della sua caduta diventano sempre più gravi." Poco dopo i tre si trovano al loro tavolo, una delle cameriere pronta a servirli. "Di antipasto abbiamo strisce di carne secca, carciofi ripieni al formaggio e pancetta. Poi zuppa di pollo, cereali e cipolle, coniglio saltato in padella, rana allo spiedo e bi stecca annerita in salsa con cipolle stufate. E potete bagnare tutto con un vino rosso novello, appena arrivato con gli ultimi mercantili dal Thai."
  3. Eldon condivide le preoccupazioni di Jebbeddo. "Sicuramente i suoi interessi non erano semplicemente legati al commercio di zolfo. Torniamo in taverna e parliamone tra noi. Vorrei andare a fondo di questa storia e trovare una spiegazione quanto prima." I due tornano quindi con calma verso la biblioteca ed Eldon chiede all'amico se vuole che vada a chiamare Keidros mentre Jebbeddo prosegue da solo.
  4. Dopo qualche minuto di attesa un uomo dalla pelle molto scura e i lunghi capelli bianchi raccolti sulla testa si presenta all'ingresso. "Buon giorno signori, sono Batha, quluc di casa Sandwisper. Emebet mi ha detto che cercavate il padrone. Sono spiacente di dirvi che non lo vediamo da molto tempo. Prego venite, sarò lieto di aiutarvi." Quasi sollevato che qualcuno chieda e che lui possa raccontare, il quluc invita i tre ad entrare, li fa accomodare in un piccolo salotto e fa portare the alla menta e biscotti salati. La casa sembra in perfetto ordine, ma è abitata solo dai pochi domestici. Batha prosegue: "Il padrone ha sempre lavorato in biblioteca, da che io sono entrato al suo servizio molti anni fa. Recentemente però aveva iniziato ad interessarsi d'altro tipo di attività, inusuali per uno studioso. Inoltre sono sicuro non lo facesse per denaro poichè non era avido, anche se parsimonioso, e non palesava la necessità di ottenere più denaro da altre attività. In breve, iniziò ad occuparsi di cave e miniere, in particolare sui Cavalieri del Cielo. Acquistò una piccola tenuta dove si ritira spesso per brevi periodi. Mercanti e possidenti iniziarono a frequentare questa casa, portando mappe e atti di proprietà. Nell'ultimo anno prima della sua partenza stava per concludere l'acquisto di un vecchio giacimento di zolfo, dichiarato esaurito ma per il quale il padrone aveva un particolare interesse, forse perchè certo potesse nascondere ancora il prezioso componente. Credo che l'affare andò a buon fine, ma lo concluse nell'altra abitazione dove penso siano custodite le carte. Vi posso indicare sulla mappa dov'è la sua proprietà. Se lo state cercando per debiti io ho una piccola cassa che ho licenza di usare, altrimenti vi prego di avvisarmi nel caso anche voi aveste notizie. Inizio a preoccuparmi."
  5. La domestica osserva bramosa la moneta. Sicuramente l'assenza del padrone ha impensierito anche lei. Prima di afferrarla, risponde cortesemente che lei non ricorda con precisione l'ultima volta che ha visto Michares, ma è sicura sia partito poco dopo Profondinverno, periodo strano per recarsi sui Cavalieri del Cielo visto il freddo intenso. Prende quindi la moneta, la mette via ringraziando e poi si scusa. "Ora dovrei rientrare. Se avete bisogno di altre informazioni posso chiedere al quluc..."
  6. La cameriera sospende il lavoro che sta facendo e risponde ossequiosa ai due, scendendo dalla piccola scaletta e inchinandosi leggermente. "Il signor Sandwisper non torna a casa da mesi, mi dispiace. Ha lasciato detto che si ritirava nella sua residenza estiva, sui Cavalieri del Cielo. Non abbiamo molte notizie."
  7. La passeggiataa mattutina in città è piacevole e l'atmosfera ordinata come di consueto, anche se Jebbeddo nota un fermento contenuto ma fuori dal normale per Cimbar. Le voci che si rincorrono in città parlano della creatura sulla nave e degli esercito dei cerchi di vuoto che marciano a nord. Uno strillone annuncia che presto truppe verranno inviate a supporto degli altri regni, generando nei cittadini commenti sdegnati o pieni di preoccupazione. Il quartiere dove abita Michares è caratterizzato da ampie strade alberate sulle quali si affacciano ordinate villette, tutte simili ma ognuna personalizzata dai suoi abitanti i cui nomi di famiglia luccicano su targhe in bronzo all'ingresso. Con un po' di fortuna Eldon individua l'abitazione giusta, dalle alte finestre velate da tendaggi azzurri. La villetta è curata, le finestre aperte e il giardino antistante tosato di fresco. Una cameriera molto carina, ciò che ha attirato l'attenzione dell'halfling, sta lucidando la targa in bronzo.
  8. Ciao a tutti, scusate la mia assenza ma era per una buona ragione. È nata mia figlia, un po' in anticipo e senza preavviso, non ce lo aspettavamo, per cui ho momentaneamente messo da parte tutto il resto. Ora sta andando meglio quindi ricomincerò a postare regolarmente. Per la decisione, io voto per le fogne 👍
  9. Eldon concorda con Jebbeddo. "Mi sembra un ottimo modo di procedere. Vediamo se riusciamo a incontrare qualcuno. Se dovesse andare male possiamo sempre avvicinarli in maniera più diretta, spacciandoci per commercianti o vecchi colleghi o chissà che altro. Se non è in città da tempo potrebbe essersi andato a nascondere nella residenza sui Cavalieri del Cielo, chissà per quale scopo."
  10. Eccomi, pronto... dalle ferie mi sembra già passato un anno 😩
  11. Eldon è pensieroso. Sperava in maggiori informazioni dal kej-hab. "Il thayan sicuramente può insegnarci parecchio del nostro nemico e avere un alleato così dentro ai palazzi è sempre utile. Io comunque proseguirei ad indagare sul bibliotecario. Perchè nessuno lo ha più visto in città? Che fine a fatto? Forse la servitù a casa sua saprà darci qualche spiegazione."
  12. I tre si ritrovano alla locanda, discutendo degli avvenimenti della giornata. Eldon è davvero rimasto stupefatto dalla capacità di adattamento dei Ferus. Utilizzando il corpo morto di un abitante della superficie come "nido" hanno trovato il modo di sopravvivere, vincendo la loro naturale avversione per il piano del Faerun. Questo però pone a Eldon una domanda per lui fonte di speculazioni filosofiche: e alla loro morte? Ora che sono in qualche modo maggiormente legati al piano materiale, cosa ne sarà della loro essenza alla loro morte? La serata comunque procede tranquilla e senza sorprese. I tre provano a raccogliere qualche informazione in locanda sugli avvenimenti della giornata ma niente di troppo rilevante sembra colpirli, ad eccezione delle sempre più insistenti voci di una disfatta del Thay a nord ad opera dei Ferus. Ma questi pettegolezzi sono conditi da esagerazioni e orpelli barocchi quasi sicuramente frutto del passaparola e quindi poco credibili. L'unica voce che sembra essere confermata è che anche a sud la situazione sembra essersi aggravata, ma le notizie non sono confermate ufficialmente. I tre vanno a dormire. La notte passa tranquilla tranne per Keidros che, suo malgrado, si rigira in branda sognando abissi di oscurità e la progenie di chi quella oscurità la abita che tenta in ogni modo di raggiungerlo e ucciderlo ma, per sua fortuna, invano. All'alba però si sveglia stanco come se avesse combattuto tutta la notte. La colazione ai Calabroni è ottima e abbondante e proprio poco dopo che i tre hanno finito di consumarla e stanno per alzarsi, un giovane messo entra in locanda e chiede di loro. La missiva che porta reca scritto: "Michares Sandwisper, funzionario della biblioteca di Cimbar, addetto all'archivio cronache. Ritirato a vita privata, da circa un anno se ne sono perse le tracce a Cimbar. Residenza primaria nel quartiere nord ovest. Residenza estiva alle pendici dei Cavalieri del Cielo. Individuo schivo e poco apprezzato, ma mai indagato o colpevole di alcun crimine."
  13. La decisione è presa. Il kej-hab approva la soluzione e gli incantatori danno le ultime istruzioni ai presenti per liberare la nave. La breccia verrà creata lì, in mare, in modo da spostare tutto il vascello. Vengono individuate guardie thayan e chessentiane che vigilino sulle operazioni e dignitari di entrambe le parti che assistano. Una lancia accompagna il gruppo a terra. il kej-hab si congeda, promettendo di far avere il rapporto in mattinata alla locanda dei Calabroni, mentre Edwin si attarda ancora qualche istante. "Abbiamo ancora molto da dirci sulla questione. Ma ora devo sbrigare alcune faccende che attendono anche da troppo tempo. Abbiamo la fortuna di essere a Cimbar, la cui biblioteca è famosa in tutto il Faerun. Voglio sfruttare questa occasione per approfondire le mie conoscenze in merito e verificare su alcune cronache se mai eventi simili sono stati documentati. A presto amici miei. Se avrete bisogno di me sarò negli alloggi che lo Sheptanar avrà riservato per noi esuli." Detto ciò si allontana, mentre i primi raggi rossi del tramonto iniziano a colorare il mare. Poco dopo un lampo di luce azzurra attira l'attenzione dei tre. Uno squarcio bianco dai bordi frastagliati si è aperto nell'aria davanti alla nave che pian piano scivola al suo interno, per poi scomparire, al sicuro con il suo carico al di là del piano materiale.
  14. Sia l'ufficiale che il thayan assorbono avidamente tutte le novità raccontate dallo gnomo, interessati ai pesanti risvolti che la questione potrebbe implicare. Una volta che Jebbeddo ha concluso, Edwin prende la parola. "Ebbene sembra che siamo giunti alla stessa conclusione. Il male che affligge il Faerun non è nuovo e un culto primigenio è legato ad esso. Tra le pieghe di leggende e canti ho trovato gli indizi che mi hanno portato ad indagare proprio sui Sepolti. Quel popolo, o almeno i loro antenati che godevano della luce del sole, incontrarono già questo male. E' qualcosa di diverso dalle divinità che conosciamo, più antico e misterioso, più volte scacciato ma mai eliminato davvero, così potente da far sopravvivere il suo culto fino ad oggi. Sembra proprio che il sottrarre la vita abbia un legame con questo culto, quindi quegli omicidi folli in Thay sono probabilmente legati al culto stesso. I Sepolti arrivarono ad uccidere il loro popolo per evocare quel potere antico. La pista che state seguendo qui in Chessenta sembra promettente, vi invito ad andare fino in fondo e vi prometto che, se possibile, vi darò tutto il mio supporto. Per quanto riguarda la segretezza, non possiamo permetterci di raccontare a tutti quanto sappiamo. Il culto è segreto ma sicuramente diffuso e potrebbe avere occhi e orecchie ovunque. Manteniamo il riserbo e aggiorniamoci in caso di bisogno." IL kej-hab resta qualche istante in silenzio, pesando e valutando la situazione. "Sono un uomo d'arme e d'onore, avete la mia parola che sarò dalla vostra parte. Restando dalla parte della legge, sia chiaro. Per aiutarvi con questo Sandwisper posso raccogliere quanto so e farvi avere un rapporto già domani mattina, in modo che possiate andarlo a cercare preparati." Intanto uno dei chessentiani si avvicina chiedendo il permesso di disturbare. "Abbiamo ragionato sul da farsi con le uova. Potremmo mantenere incantesimi di protezione sulla nave e spostarla in un luogo decisamente più sicuro, uno strappo nel piano materiale che viene utilizzato a volte per gli scopi più disparati. Fu creato in passato facendo esperimenti su un buco portatile ed è risultato più che necessario in diversi casi. Tutto il natante e gli incantatori necessari per mantenere le protezioni saranno fatti entrare, per studiare le uova e la loro evoluzione. Se dovessero schiudersi, le creature non potranno uscire senza il nostro permesso e sarebbero confinate e facilmente eliminabili. Può essere una soluzione adeguata? Ovviamente una delegazione Thayan è invitata a partecipare alle attività."
  15. L'ufficiale è d'accordo con Jebbeddo e va a chiamare Edwin. I tre si appartano ancora di più, mentre Eldon rimane ad osservare le operazioni eseguite dagli incantatori. Lo si sente chiedere incuriosito se, a loro parere, le uova possono essere già considerate senzienti e se hanno in qualche modo accesso alla loro forma di aldilà una volta morte. Il suo interesse per quell'aspetto è sempre molto acceso e un campo nuovo come questo non può che esaltarlo. Keidros intanto si sente meglio. L'allontanamento delle luci e l'isolamento delle uova ha placato il malessere e il chiacchiericcio. "Dunque il nostro comune amico" dice il kej-hab "mi diceva che siete avidi di informazioni sui cerchi di vuoto e le loro creature." Edwin fa il suo solito sorriso sornione: "A chi non interessa questo mistero. Ovviamente il mio scopo, come il loro ne sono certo, è quello di avere un vantaggio sul nemico tramite la conoscenza. Vedo che lei è un uomo intelligente e fidato. Potremo mettere a fattor comune le nostre conoscenze una volta scesi da questo natante e in un luogo sicuro. Jebbeddo cosa ne pensi? E cosa ne facciamo dunque delle uova a tuo parere?"
  16. Il kej-hab resta a bocca aperta udendo le rivelazioni di Jebbeddo. Passa qualche secondo prima che riesca a metabolizzare le informazioni che ha appena scoperto e sembra sinceramente stupefatto e preoccupato. "Amico mio devo avvertirvi di essere più cauto con le vostre affermazioni. Forse non vi ho presentato a dovere i membri di questo concilio ristretto, ma accusare uno di loro equivarrebbe ad accusare lo Sceptanar in persona. Sono tutti membri del consiglio ristretto. Sicuramente ognuno di loro è un politico e, in quanto tale, ha i suoi interessi ed affari. Ma non si pedinano con leggerezza questi illustri personaggio, sono spiacente. Non ho neppure l'autorità per farlo e non è certo da voi che potrei ottenerla. Sopra di loro c'è solo lo Sceptanar stesso. Posso capire le vostre preoccupazioni, dunque, ma non posso fare quanto chiedete. Per quanto riguarda questo Sandwisper, ditemi di più. Conosco alcuni con questo nome di famiglia, abbastanza comune qui in città. Rami cadetti di antiche famiglie note ormai decadute. Potrei forse esservi di aiuto nella vostra ricerca. Comunque, so di commercio poco alla luce del sole di parti dei mostri, quando queste resistono dopo la morte. Ma non immaginavo esistesse addirittura un culto." Nel frattempo Keidros, un pò al di fuori delle conversazioni, inizia a sentirsi sempre più a disagio. Una sensazione di malessere diffusa gli riempie il corpo, dalla pancia alla testa. Sente un debole ronzio continuo, come di un lontano chiacchiericcio di migliaia di voci. Concentrandosi su queste sensazioni, capisce che più si avvicina alle uova più il leggero malessere aumenta, così come il ronzio, proveniente forse dalle uova stesse. Sembra quasi che il lento consumarsi delle uova alla luce delle verghe sia la causa di questa sensazione sgradevole. Proprio mentre si concentra su questa condizione particolare, uno dei Chessentiani, Saddar della gilda dei mercanti, si accorge che qualcosa non va nelle uova. "La luce, allontanate la luce. Le sta danneggiando." Subito le luci vengono allontanate e gli incantatori si mettono in moto discutendo di come proteggere le uova mantenendole comunque sotto controllo. Temporaneamente una sfera elastica viene creata loro intorno, per isolarle dall'ambiente circostante.
  17. Jebbeddo riesce a cogliere i nomi e qualche dettaglio sui cinque. Sono tutti consiglieri diretti dello Sheptanar. Uno di cui riesce a carpire il nome è chiamato Saddar è rappresentante della gilda dei mercanti, due sono potenti incantatori, uno è rappresentante delle famiglie nobili e uno è chiamato Tonsheph ed è il Custode del Sapere, ovvero l'autorità massima della biblioteca. L'intervento dello gnomo provoca qualche mormorio e la netta approvazione di Edwin che soddisfatto si fa avanti. "Ovviamente la nave rimarrà a completa disposizione dei nostri ospiti, che così gentilmente ci hanno dato rifugio. Propongo quindi che la decisione venga presa da un collegio in cui si riuniscono le tre parti qui rappresentate: Thay, Chessenta e terza parte, i cui membri autorevoli abbiamo la fortuna di avere come alleati e stimati compagni di avventure qui con noi. La nave è protetta e al sicuro, ma non possiamo sapere quando queste uova si schiuderanno e cosa ne uscirà. Parliamone tra noi, qui sulla nave, e decidiamo entro un giro di clessidra." Tutti approvano ed iniziano a discutere. Edwin è particolarmente appagato dal vantaggio e prestigio che la situazione gli sta concedendo. Il kej-hab prende da parte Jebbeddo, allontanandolo così che la conversazione rimanga privata. "Vedo che oltre ad essere ottimi combattenti vi intendete anche di politica. Avete toccato le corde giuste, la decisione verrà presa in maniera equa e voi prenderete parte alla votazione. E di cosa mi volevate parlare?"
  18. Edwin rimane sotto coperta ad osservare le uova. Capisce anche lui che la luce le sta danneggiando e allontana la verga. Dopo una decina di minuti un paio di lance si avvicinano al vascello. Salgono a borgo il kej-hab e quattro altri personaggi, due più anziani e due più giovani. Jebbeddo riconosce uno degli anziani, già visto in biblioteca immerso negli studi di grandi tomi antichi. I cinque salutano e scendono sotto coperta. Tutti sono esterrefatti da questa scoperta e iniziano a discutere animatamente. Il kej-hab è concorde con Keidros e vorrebbe subito distruggere tutto, gli altri vogliono studiarli il più possibile. Nella discussione chiedono informazioni e pareri ai presenti.
  19. "No, molti hanno studiato i cadaveri che difficilmente sono stati reperiti, ma nessuno ha mai trovato organi riproduttivi, tantomeno uova. Questa evoluzione è drammatica. Significa che dobbiamo aspettarci che questi esseri possano colonizzare anche la superficie e che non escano solo dai Cerchi di Vuoto. Keidros capisco la tua avversione verso questi abomini. Ti chiedo di aspettare che altri dotti possano vedere questo spettacolo immondo, poi potremo sicuramente distruggerli e liberare questo mondo dalla loro vile presenza. Pensa a quanti nemici potremmo evitare che nascano se scoprissimo qualche particolare debolezza." Jebbeddo intanto esce, chiama le scialuppe e spiega rapidamente la situazione. Uno degli incantatori di supporto invia un messaggio a terra e subito altre piccole imbarcazioni si staccano dai moli e procedono verso il galeone.
  20. Edwin rimane in silenzio, assorto nei pensieri e con lo sguardo fisso su quella massa pulsante. "Non si era mai scoperto il metodo di riproduzione dei Ferus. Questa scoperta è preoccupante, si pensava ci fosse qualche creatura simile ad un organo madre che generava questi mostri. Le implicazioni di tutto questo sono innumerevoli. Non possiamo distruggere tutto, dobbiamo studiare questi esseri il più possibile per sapere come meglio colpirli. Jebbeddo tu vai su e spiega la situazione al kej-hab, i tuoi compagni ed io rimarremo qui a sorvegliare questa...cosa. Chiedi aiuto, che mandino facchini per liberare la nave e dotti per studiare la situazione." Poi rivolgendosi a Keidros prova a spiegare: "Se scopriamo il loro ciclo vitale, la loro evoluzione e maturazione, forse potremmo trovare un punto debole. Avrai molte altre occasioni per distruggere questi mostri." Mentre discutono, Keidros nota che le uova più esterne e più piccole sembrano iniziare a seccare e spezzarsi, come se la luce continuasse a danneggiarli.
  21. Edwin apprezza molto il complimento e i suggerimenti di Jebbeddo. "Sono incantesimi molto potenti contro questi esseri, nel Thay abbiamo imparato a sfruttare le loro debolezze. Potrei insegnarvi qualcosa a riguardo, dopotutto questo è il nemico comune contro il quale tutto il Faerun deve unirsi." Da un esame sommario la creatura è decisamente strana. Non sono visibili organi riconoscibili o punti deboli, se non la testa. Le sacche dietro la schiena sembrano alveari organici nei quali brulicano morenti alcune larve. Un pungiglione sotto al corpo preoccupa particolarmente Eldon: non è stato utilizzato in battaglia quindi ha sicuramente un altro utilizzo, per ora ignoto. Il gruppo scende al piano inferiore lasciando il cadavere sul fondo delle scale. Illuminati dalla verga di Edwin, gli spazi dell'ultimo ponte coperto rivelano lo sfacelo provocato dalla furia del Ferus. Casse e sacchi sono squarciati, il loro contenuto mischiato al suolo. Manufatti e oggetti d'arte sono sparsi qua e là, danneggiati e resi inservibili. Ma fortunatamente la maggior parte della merce è integra. Ma sul fondo della stiva Jebbeddo per primo scopre uno spettacolo raccapricciante. Diversi corpi dilaniati sono ammucchiati sul fondo, in una foggia che ricorda lontanamente quella di un nido. Al centro di quell'ammasso di carne macilenta una massa di piccole uova biancastre pulsa debolmente, ritraendosi quasi dalla luce. Sono centinaia, più piccole all'esterno e più grandi verso l'interno, con quelle che sembrano sottili radici rossastra che si insinuano nei corpi sottostanti. Edwin non ha mai visto nè sentito nulla del genere ed è senza parole.
  22. Il ferus sembra accusare le saette che continuano a sferzargli il corpo, facendogli emettere versi terrificanti. Lo sciame che attorniava Edwin viene completamente decimato dal suo incantesimo che continua ad avvolgerlo in fiamme vivide. Il mago ne approfitta e scaglia una palla di luce che si va ad incollare al soffitto, illuminando tutto il ponte coperto e parte di quello sottostante. Gli insetti ne vengono fortemente danneggiati e crollano al suolo fumanti e inermi, mentre la superficie del mostro inizia a sfrigolare come fosse a contatto con olio bollente, devastandola tanto da staccargli parti del carapace. L'attacco di Jebbeddo va a segno recidendo di netto parte della mandibola del Ferus che con le poche forse rimaste, tenta la fuga nel ponte inferiore. Un attacco combinato dello gnomo e del tiefling lo prendono però alle spalle, inchiodandolo definitivamente sulle scale. Eldon intanto si premura di curare le ferite di Keidros.
  23. L'idea di Jebbeddo è efficace, la nuvola di insetti si disperde e gli lascia un attimo di respiro, consentendogli di vedere meglio la situazione. Vede uno degli arti della creatura tranciarsi di netto colpita dalla saetta di Keidros, vede la sua bocca da insetto spalancarsi ed emettere quel verso atroce colpita da un altro raggio di luce lanciato da Eldon, e vede Edwin tentare invano di liberarsi dallo sciame, evocando una fiamma che lo avvolge ed uccide parecchi insetti ma non tutti. Poi lo sciame torna a tormentarlo, meno numeroso ma ugualmente fastidioso. La creatura intanto salta a terra, addosso a Keidros, scaricando contro di lui tutta la sua bestiale violenza. Le fauci si stringono intorno alla spalla del tiefling e ben due artigli lo colpiscono in vari punti del corpo.
  24. La fiamma saetta giù per le scale, investendo il ferus che emette quel suo verso graffiante. Riesce comunque a spostarsi rapidamente per limitare i danni, ma un odore misto a pesce bruciato e pece invade la sala. Eldon invoca il nome della sua divinità e da lui si irradia una luce che per un attimo supera anche quella della verga di Edwin. I suoi compagni non subiscono nessun effetto, ma la creatura ne è sicuramente disturbata o addirittura danneggiata. Edwin si sposta per poter meglio bersagliare il nemico e lancia tanti piccoli globi luminosi in sua direzione, ferendolo in diversi punti, mentre un raggio di energia oscura e crepitante si infrange contro la corazza chitinosa del ferus. La creatura con un salto impressionante si stacca dalle scale e si attacca al soffitto del ponte, a circa due metri di altezza, rivelandosi in tutta la sua terribile forma. Sul carapace posteriore, con un suono molto simile a quello delle ossa frantumate misto al gorgogliare di uno scarico di cloaca, si aprono due grandi placche dalle quali sciama un fiume di piccoli insetti mostruosi che si dirigono su Jebbeddo ed Edwin. Sono molto simili a grandi vespe azzurre, con molti arti chitinosi snodati simili a tentacoli uncinati. Sciamano intorno ai due che vengono completamente accecati, pizzicandoli, morsicandoli e tagliandoli su tutto il corpo.
  25. Passano pochi istanti e il gruppo si organizza per accogliere il mostro. Edwin ha la bacchetta ben alta per illuminare le scale che scendono al piano inferiore mentre Eldon ha l'arma in una mano e il simbolo di Urogalan nell'altra, pronto ad invocare la divinità contro il Ferus. I rumori aumentano finchè dalla scale spunta il nemico, aggrappato con diversi arti uncinati alla parete. E' completamente diverso da quelli già affrontati dai tre nelle loro passate scorribande, davvero simile ad un enorme insetto mostruoso e aberrante. Il suo colore varia dall'azzurro su al blu scuro, ha diversi arti davanti ad un volto alieno, molto simile a quello di un gamberetto abnorme, con grandi occhi che scintillano di arancione alla luce della verga di Edwin. Con un verso sibilante e raschiato entra nell'area illuminata, visibilmente infastidito. Ma questo non lo ferma dall'avanzare deciso in direzione del gruppo.
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