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simo.bob

Circolo degli Antichi
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  1. "Posso darvi un nome, il fratello di una delle vittime. Rajak Hassam, lo trovate nella zona dell'angiporto, vende carne di maiale di una piccola fattoria fuori città. Lui e il fratello arrotondano in maniera poco nobile, facendo sparire i resti di chi incorre nella sfortunata condizione di morto ammazzato. Lui potrebbe darvi qualche informazione sugli altri morti e magari troverete una storia credibile da portare al tempio. E ora andate. Se avrete bisogno di contattarmi non esitate, ma evitate di usare il nome della famiglia Elthorne durante le vostre indagini."
  2. Eldon ci pensa un po' e poi racconta, didascalico, ciò che sa:" Assuran... Assuran... Il nome locale per Hoar, il Portatore di Sorte, Signore dei Tre Fulmini. La vendetta è la sua via, forse per questo hanno scelto questo tempio, dovremmo pensarci. Violenza chiama violenza, sangue chiama sangue e il male sarà dato a coloro che lo hanno perpetrato." Eldon si rivolge al maggiordomo: "Mi chiedo se i bisogni particolari del secondogenito abbiano attirato troppo l'attenzione." Poi continua:" Solitamente il culto cerca la giustizia, la vera giustizia, non quella elargita con la legge alla lettera. E i loro templi non sono molto accessibili, ma edifici severi e isolati. Dove si trova esattamente il tempio?" "Mi congratulo per la tua preparazione, giovane halfling. Il tempio di Assuran è fuori dalle mura, sulla scogliera a est, a meno di mezza giornata di cavallo. È un vecchio edificio in pietra usato un tempo come fortilizio di vedetta, ormai in disuso." Eldon prosegue: "Dovremo trovare un modo per avvicinarci. Solitamente ci si avvicina al culto per invocare il dio a causa di un grave torto subito, per cercare vendetta o, più raramente, per chiedere protezione per qualcuno che è stato caritatevole."
  3. Eldon è d'accordo con la presa di posizione di Jebbeddo e annuisce energicamente quando afferma di non essere un gruppo di assassini. Il quluc con un cenno di assenso prosegue: "Bene, allora vi metterò al corrente di quanto necessario. Sicuramente vi chiederemo, per quanto possibile, di non uccidere i responsabili, ovviamente. Ebbene..." il maggiordomo si tira su la manica, mostrando l'interno dell'avambraccio destro e un particolare tatuaggio che copre coni una rappresentazione di rabbiose spire di fumo tutta la pelle fino al gomito: "...sfortunatamente per loro sono stato un membro di coloro i quali sono responsabili di queste morti. Ho abbandonato quella via ormai ma conosco ancora tutti i loro metodi. Sono certo non si sia trattato di incidenti ma omicidi mirati. Il secondogenito aveva contatti con i bassifondi, aveva bisogni...particolari...non proprio socialmente accettati. Sono stati eliminati prima i suoi contatti, poi hanno pensato a lui che, da stupido, si è scoperto cercandosi da solo nuovi agganci. La milizia ha fatto il solito rumore, ma non è arrivata a nulla. Noi abbiamo trovato chi ha venduto i componenti alchemici. Questo ci ha portato a qualcosa di inaspettato: sembrerebbe che gli Arkassar abbiano fatto base presso un tempio di Assuran. Non sappiamo come introdurci, la famiglia non ha buoni rapporti con quella chiesa ed è per questo che ci serve un aiuto esterno. Potreste provare a raccogliere informazioni li. Sono praticamente certo che il culto di per sè non sia responsabile, ma forse qualche membro ha peccato di eccesso di zelo o ha anteposto i propri interessi personali al culto stesso. Questo è tutto".
  4. Code "Lenny" Ashtrayer Halfling bardo Evito con balzi e schivate tutti quegli arti e quelle zanne protese verso le mie caviglie. Mi sembra di essere la preda durante una battuta di caccia, la lepre che fugge dai mastini sbavanti che la inseguono. Sto già per proporre la ritirata, convinto che qualche pezzo di equipaggiamento non valga tutto quel rischio, quando i rumori dal piano di sopra mi confermano di aver avuto la giusta intuizione. "Maresciallo non vorrei sembrare pavido, ma qui la situazione sembra farsi scomoda. Siete sicuro che per una spada in più siate disposto a rischiare di trasformarvi in uno di questi cosi? E sembra anche... ops..." continuo schivando uno dei mutilati cadaveri ambulanti... "..sembra che qualcos'altro si diriga in questo mattatoio, e molto più velocemente di questi resti sanguinolenti." @Hugin
  5. Il maggiordomo è incuriosito dalla storia di Jebbeddo. Un gruppo variopinto, un viaggio da terre insidiose, un aiuto inaspettato. Sembra promettente. "Ebbene siete stati testimoni della caduta del Thai o eravate già in viaggio? Si dice che il terremoto e l'onda anomala conseguente che ha colpito le nostre coste siano stati provocati proprio da qualcosa che ha colpito il Cerchio di Vuoto in Eltabbar. Un aiuto nella ricerca dei colpevoli potrebbe essere davvero importante. Come saprete, il secondogenito è stato ucciso durante uno di questi...incidenti...così dobbiamo chiamarli per la milizia. Ma noi siamo convinti sia stato un omicidio commissionato, atto a colpire la nostra famiglia. Se lavorerete per noi su questo caso voglio che riferiate a me ogni dettaglio, prima di andare dal kej-hab. Non sappiamo di chi fidarci nelle milizie e vogliamo avere la facoltà di decidere del destino degli assassini, nel caso si trovassero. Siamo anche disposti a donarvi parte del tesoro del siyasi, se doveste renderci un buon servizio. Cosa ne dite? Se accettate vi rivelerò informazioni che potrebbero mettervi su una buona strada. Purtroppo i nostri sono già più che impegnati su tutti gli altri fronti. "
  6. Eldon è disponibile a lasciare il pendaglio a chi, nel gruppo, ne trarrà più vantaggio, lasciando allo gnomo la scelta. Le guardie sedute dentro si alzano e vanno verso Jebbeddo. "Per parlare con il siyasi dovrete avere qualcosa di più che la voglia di ficcanasare." L'altra guardi si avvicina "Aspetta Malàn, il quluc ha detto di avvertirlo se arrivava qualcuno come loro a chiedere. Venite, vi scorgeremo nella dimora. Parlerete con...maggiordomo credo si dica." Detto ciò fanno entrare i tre e li scortano all'interno. Dopo un po' di anticamera un elegante uomo sulla cinquantina di anni, vestito di grigio dalle scarpette a punta fino al turbante, si presenta. "Benvenuti nella dimora del siyasi Elthorn. Sono Hakam, mi occupo delle necessità del mio padrone e del buon mantenimento della dimora. Voi siete?"
  7. I tre si muovono verso casa Elthorn che raggiungono nel primo pomeriggio. La struttura è una magnifica villa nella zona ovest, su una collinetta che concede la vista sia del porto che della città dall'alto. Qui le strade sono magnificamente lastricate con lastre di pietra bruna, permettendo alle carrozze e ai carri di procedere senza scossoni. La milizia è presente ma molto discreta e molte sono le guardie private a picchetto dei cancelli delle varie abitazioni. Lo stesso vale per quella degli Elthorn, riconosciuta da Jebbeddo grazie alla descrizione fornitagli alla biblioteca. Quattro uomini armati, due di picchetto e due a riposo in una guardiola, piantonano l'ingresso alla villa.
  8. Eldon è giù di morale e ne spiega i motivi ai suoi amici. "So che non avevamo molte possibilità, ma non sono un sicario e non voglio diventarlo. Quello di oggi invece mi è sembrato proprio un lavoro da assassino prezzolato. Forse il culto è malvisto con ragione, ma quei quattro mi sembravano degli innocenti... a proposito" Eldon si ricorda del ciondolo e lo estrae, mostrandolo solo ai due. "Mi sembrava interessante, è certamente magico. Troviamo qualcuno che ci dica cos'è?" "Per quanto riguarda la teoria di Jebbeddo, perchè no, la prendiamo un pò da distante ma magari scopriamo qualcosa. Altrimenti faremo comunque del bene alla città se eliminiamo questo problema delle nebbie. Non vorrei che il Kej-hab appendesse per il collo un capro espiatorio solo per contentare qualcuno. Volendo, due domande sul collaboratore possiamo farle, discretamente, anche in biblioteca." Mentre discutono i tre si ritrovano alla taverna e, accolti dal solito clima disteso, si siedono a consumare un pasto decisamente gradevole: un cestino con diverse strisce di carne di tacchino essiccata, un piccante pasticcio di carne e patate speziate, peperoni verdi alle erbe e spezzatino con polpette di maiale, orzo e piselli.
  9. "Nessun responsabile, per ora..." dice il Kej-hab allontanandosi. Le guardie invitano i tre ad uscire e li scortano fuori. E' ora di pranzo ormai e il cielo inizia ad aprirsi.
  10. L'ufficiale si ferma un istante, indeciso sul da farsi. Poi torna indietro. "Abbiamo avuto qualche scontro con la popolazione locale laddove abbiamo fatto pressione per sapere chi occupava i locali dei primi due incidenti con le nebbie. Stiamo subendo parecchie pressioni per trovare dei colpevoli. Tra una settimana qualcuno penzolerà dalla forca, confidando sia davvero il responsabile. Confido che se avrete informazioni le possiate condividere quanto prima." Detto ciò si congeda ed esce dalla stanza.
  11. I gendarmi prendono in consegna il gruppo senza altri discorsi. Li mettono al centro della formazione e li scortano per le strade della città. Le persone incontrate non sono troppo curiose e si fanno i fatti loro, evitando di guardare chi attira tutta quell'attenzione da parte della milizia. Dopo un viaggio senza intoppi, i tre vengono scortati nel palazzo in cui Keidros aveva incontrato l'ufficiale la prima volta. Vengono lasciati, con tutto il loro equipaggiamento a disposizione, in una stanza piantonata da due guardie, sbarre alle finestre, un tavolo e due sedie al centro. Poco dopo entra il Kej-hab, con un sorriso soddisfatto stampato sul volto. "Ottimo lavoro, devo dire. Ho saputo che tutti e quattro i cultisti sono stati eliminati senza coinvolgere la popolazione civile e senza disturbare l'ordine pubblico. Il buon Benneb verrà lautamente ricompensato, e così voi. Mi spiace per il modo in cui siete stati condotti qui, ma non potevamo rischiare che qualcuno vedesse e sapesse che eravate al soldo della milizia." Porge quindi una pergamena e una scarsella bella piena ai tre. "Qui ho il salvacondotto per gli avvenimenti di oggi, che vi garantisce impunità. Insieme ad esso ho il permesso di consegnarvi 300 pezzi d'oro, che era il soldo a disposizione come taglia per l'eliminazione dei cultisti. Spero che le nostre strade si incrocino ancora in futuro, ma solo per altri lavori puliti come questo. A presto." Detto questo fa per andarsene.
  12. Una delle guardie avanza ed esce dalla prima linea. Non sembra una persona già vista in precedenza, ma dalle decorazioni sulla sua armatura sembra un ufficiale di rango superiore rispetto agli altri. Non è aggressivo ma fermo e deciso. Con un gesto fa abbassare le picche ai soldati. "Abbiamo ben chiara la vostra posizione. Consegnatevi senza opporre resistenza. Ne discuteremo in caserma. "
  13. Eldon si scuote e pensa alla situazione attuale piuttosto che ai suoi dubbi di coscienza. Aiuta Eldon a trascinare i cultisti e viene, mentre carica il cadavere di uno dei tra, nota un pendaglio in oro con un a sfera di vetro azzurro in cui vortica del vapore o qualcosa di simile. Strappa la catenina senza dire una parola, la mostra allo gnomo e, come a dire dopo ne parliamo, se la nasconde addosso. Mentre Keidros sta caricando un'altro cadavere sul carretto, il ritmico procedere di truppa precede l'arrivo in Largo Serrato di un piccolo contingente di guardie in armatura completa che, lance in resta, si posizionano a chiusura della pizza. Dalle loro fila proviene una voce sconosciuta: " In nome dello Sceptanar, consegnatevi alla legge!"
  14. Code "Lenny" Ashtrayer Halfling bardo Mi sento un pò più al sicuro con la mia lama piccola in mano, ma non mollo la torcia che comunque potrebbe tornare utile. Avanzo quindi seguendo come un'ombra il maresciallo, ben attento a restare fuori portata dai non morti e cercando di colpirli alla testa ma solo in caso di estrema necessità, per avanzare nel salone o per difendermi dai loro attacchi. @Hugin
  15. Jebbeddo si rivolge a chi ha lanciato i dardi, ma purtroppo nessuno della milizia si affaccia. La quiete è innaturale nella piazza, anche se si riescono distintamente a sentire i rumori della città al di là di quelle facciate vuote, dalle cui finestre scure nessuno si fa vivo. I tre si ritrovano con quattro cadaveri in una piazza vuota. Non proprio la migliore delle situazioni. Eldon mormora: "Volevano solo materiale per le loro abitazioni? Perchè li volevano morti?" Si avvicina a quello che sembrava il capo dei tre, osservando la strana spada gocciolante.
  16. Il cultista riesce per un pelo a schivare il colpo di Keidros, quindi inizia a supplicare, restando in difesa, di non ucciderlo. "Vi prego non ho fatto nulla, perchè ci fate questo? Siamo solo qui per..." Le sue suppliche sono spezzate improvvisamente da una salva di dardi di balestra provenienti dalle finestre che sibilano pericolosamente vicine a Jebbeddo e vanno a bersagliare il cultista uccidendolo sul colpo. Alcuni dardi colpiscono anche carro e cavallo, facendolo imbizzarrire. La bestia scalcia e si dimena pericolosamente, tanto da strappare le redini e fuggire dalla piazza, urtando Jebbeddo e lanciandolo a terra. Eldon verifica che purtroppo anche gli altri cultisti sono tutti morti. La pace torna nella piazza, il silenzio rotto solo dal respiro dei cavalli.
  17. Il cultista indebolito tenta una parata ma Jebbeddo schiva l'arma avversaria e penetra nelle sue difese. Questa volta, complice l'illusione che non ha effetto, la sottile lama dello gnomo penetra in pieno petto dell'avversario, mettendolo definitivamente fuori combattimento. Eldon si avvicina rapido al tiefling e impone le mani curandogli la ferita al fianco.
  18. Code "Lenny" Ashtrayer Halfling bardo Anche io mi guardo intorno alla ricerca di armi. La mia torcia non mi è sembrata troppo utile, dopotutto. Mi accodo poi al maresciallo, restando a lui vicino e senza avvicinarmi alle creature striscianti.
  19. L'attacco sembra andare a segno. La lama di Keidros penetra le difese del cultista ma ne attraversa i contorni sfumati e ondeggianti, andando a vuoto. Con uno sforzo dato dalla disperazione, l'uomo tenta di contrattaccare, sventolando in maniera scomposta l'arma che manca il tiefling il per un soffio. L'altro cultista tenta lo stesso, ma con più fortuna, colpendo al fianco Keidros.
  20. I dardi colpiscono l'avversario che faticosamente mantiene la posizione. Eldon è in difesa e tituba un istante. Guarda Jebbeddo e poi i due cultisti e per un instante sembra indeciso sul da farsi. Poi si scrolla i dubbi di dosso e tenta di indebolire l'avversario, senza fargli del vero e proprio danno fisico. "Urogalan strappi da te il soffio vitale." recita con voce ferma, mentre un tunnel di aria densa prende forma tra lui e il cultista provocando un suono molto simile a un risucchio. L'effetto sull'avversario è istantaneo: l'arma sembra diventare pesante mentre braccia e spalle dell'uomo perdono vigore e si piegano verso il suolo, accompagnate da una smorfia di estremo sforzo sulla faccia.
  21. L'uomo a cui Keidros si avvicina estrae una lama molto malconcia, lunga e ricurva, arrugginita e dalla cui lama stilla un liquido scuro e denso. L'uomo si mette in posizione protetta, con le spalle coperte dal carretto, e mormora qualche parola in una lingua sconosciuta, evocando un velo magico che lo ricopre rendendo i contorni della sua figura sfocati. Anche l'altro cultista estrae un'arma simile, ma non arrugginita e senza il liquido che gocciola da essa. Resta in posizione e copre le spalle al suo compagno. Il primo si rivolge ai tre, con un forte accento del sud: "Che diavolo volete? Non abbiamo denaro, ci serve solo qualche attrezzo per le case delle nostre famiglie." Non fa in tempo a finire di parlare che alcuni dardi provenienti dai palazzi della piazza sibilano nell'aria, andandosi a piantare sui carretti.
  22. I cultisti non si sono ancora resi conto dalle azioni del venditore che gli attacchi combinati dei tre gli si scaricano addosso. Diversi dardi di energia colpiscono alle spalle quello tra loro più vicino all'ingresso, strappandogli un urlo di dolore e spavento, mentre la scarica di energia oscura impatta proprio sulla testa del cultista più vicino al tiefling, scagliandolo a terra esanime. Eldon intanto invoca la sua divinità e indica due avversari, dai quali corpi fuoriesce un rivolo di oscurità che nè drena le forze disperdendosi verso l'alto. Uno dei due cade addirittura prono, indebolito dall'attacco. Dopo il primo momento di spavento e stupore i tre rimasti in piedi si voltano verso gli attaccanti e valutano il da farsi, ma Eldon nuovamente richiama il potere divino su di sè e un rintocco di morte risuona nella piazza. Il cultista vicino al negozio porta le mani alla testa ed urla di dolore, cadendo a terra poco dopo senza sensi.
  23. Code "Lenny" Ashtrayer Halfling bardo Rimango qualche istante stupito e disgustato dalla scena che abbiamo di fronte, ma la sensazione passa più velocemente che nella stanza di Tully, in un meccanismo psicologico di autodifesa che mi rende lucido anche se la situazione potrebbe portare facilmente all'isteria, alla paralisi per paura o alla disperazione. Valuto le opzioni elencate dal maresciallo e soppeso le varie possibilità: cucine e dormitori è facile che siano infestati da questi esseri, ma è anche vero che se sono tutti come quelli di questa stanza sarà facile superarli. E se non lo fossero? Gli alloggi degli ufficiali potrebbero nascondere informazioni utili e anche qualche tesoro, ma escludo quella via, non è il momento di razziare. Le prigioni si escludono automaticamente, non vedo perchè scendere laggiù, un inferno già in tempi normali. "Magari riusciamo a trovare le armi necessarie prima di arrivare fino là, a loro non credo servano più." Mi guardo intorno per capire se quegli esseri striscianti possano davvero essere un problema in caso di fuga. "Se invece volete proseguire, non mi lascerei questi cosi alle spalle. Non vorrei mi afferrassero di nuovo a una caviglia."
  24. I tre si riincontrano in Largo Serrato. Jebbeddo trova la situazione come l'aveva lasciata. I cultisti aspettano il compagno che poco dopo apre la porta sul retro ed esce con una cesta di attrezzi in mano. Proprio mentre Jebbeddo supera il carretto, Benneb, uscito anche lui dal negozio, posa il carico appena fuori dalla porta, scappa all'interno e si chiude dentro, lasciando basiti e interdetti i quattro cultisti, bloccati nella piazza.
  25. Jebbeddi raggiunge i suoi amici, li informa e torna indietro. Mentre torna verso l'ingresso principale di Benneb incrocia tre dei cultisti che stanno andando verso Largo Serrato con i carretti. Uno borbotta lamentoso guardandosi indietro:"Non ho capito perché Ahid va al coperto nel negozio e noi dobbiamo stare sotto l'acqua sul retro." E un altro gli risponde:"Perché lui conclude l'affare e paga quel tipo. E finalmente potremo prendere ciò che ci serve e lasciarci alle spalle questa città." Quando Jebbeddo arriva in prossimità del negozio vede Benneb che mostra due ceste piene di attrezzi e altro materiale. Quindi lui è il cultista afferrano la prima cesta e si dirigono insieme all'interno del locale. Intanto Keidros e Eldon vedono arrivare i tre carretti che entrano a fatica in Largo Serrato, accompagnati da tre tizi, e si piazzano poco dietro l'uscita sul retro del Polveroso.
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