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simo.bob

Circolo degli Antichi
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  1. Scheggia riparte felice per avvertire l'oste che una stanza sarà riservata ai tre. L'uomo lascia un attimo la sua postazione al tavolo dando uno scappellotto al goblin e va verso il gruppo. Li informa che li sistemerà in una camera da quattro, dove dovranno stringersi. Il resto della serata trascorre senza eventi di particolare rilevanza e soprattutto senza l'arrivo di Edwin. Poco prima di andare a letto si sente un corno suonare in lontananza. Viene spiegato dall'oste che è il primo cambio di guardia, quando sul fronte del Cerchio vanno le truppe fresche pronte per eventuali attacchi notturni. Fortunatamente la notte passa tranquilla e al mattino i tre vedono Edwin, da solo, a un tavolo che legge una pergamena mentre smangiucchia pane e formaggio.
  2. Concordo, non volevo litigare. Chiedevo di non tirare in mezzo i giocatori che sono rimasti senza master all'improvviso. Mi spiace per i tuoi problemi off game e sono felice di vederti tornare sul forum. In bocca al lupo per questa nuova campagna. E chiedo scusa se ho tirato dentro utenti errati 😅
  3. A ben vedere è scomparso chi ha chiamato la campagna, ovvero tu tirando fuori mille motivi (validissimi se veri, ci mancherebbe...). Possono confermare gli altri ( @Hugin, @Faputa @Ian Morgenvelt @Albedo) che avevano deciso di partecipare e con i quali ora abbiamo iniziato un'altra campagna con lo stesso tema in attesa di una tua risposta. Quindi se hai mollato per problemi off game nessun problema, ma non dare la colpa agli altri utenti.
  4. La conversazione cade nel nulla e la giornata procede tranquilla. La tavola viene imbandita con tutte le portate disponibili nella locanda, compreso un pasticcio di cavolo e formaggio blu che Scheggia afferma essere una prelibatezza anche se dall'aspetto e dall'odore non è per nulla invitante. Verso sera molti abbandonano la taverna per andare alla guardia notturna, mentre il morale peggiora sensibilmente: le tenebre portano la paura del Vuoto. Cosa accadrà questa notte? Scheggia chiede se alloggeranno nella locanda e se vogliono o meno dormire nella stessa stanza. Di Edwin nessuna traccia.
  5. Code "Lenny" Ashtrayer Halfling bardo @Hugin
  6. L'uomo rimane interdetto dalle parole del tiefling, un po' spaventato e un po' divertito, non sapendo esattamente di cosa stia parlando il suo interlocutore. "Questo Atrius deve avercela parecchio con i Ferus se vuole punirci tutti. Digli di stare tranquillo, che in un modo o nell'altro la bestia morirà. Ma perché non provare a trarci profitto. I maghi rossi pagano bene degli esemplari vivi, per studiarli... E anche qualche avventuriero ogni tanto. Se non siete interessati basta dirlo..." E si volta, come per chiudere la conversazione, anche se qualche losco tipo con lui ancora osserva i tre con aria minacciosa.
  7. L'umano sorride, felice di aver colpito l'interesse del tiefling: "Beh la città è piena di soldati, potete trovare tutti i divertimenti tipici di un campo militare, a seconda dei gusti. Se volete mangiare bene vi posso consigliare due o tre locande davvero speciali. E poi..." Avvicina la sedia abbassa la voce. "Ne avete mai visto uno da vicino? Un ferus intendo... Volete ucciderne uno? Senza rischio ovviamente... O magari ne volete una parte?" Intanto Scheggia torna con tre boccali di birra straripanti e ben tre piatti, tenuti in equilibrio su un braccio e stracolmi di cibo: arrosto alle mele, pane e marmellata, cipolle stufate, con la promessa di altri piatti in arrivo.
  8. Scheggia guarda la moneta d'oro come fosse un tesoro inestimabile, il forziere dei pirati, il borsello del re. Felice inizia a elencare i piatti della casa. "Per i signori belli, il gnomo buono signore, l'halfling gentile, il demone....forse mezzo demone.... Il mezzo demone affamano signore. Abbiamo zuppa di cavoli e carote, salsicce stufate e fagioli, pane di miglio, miele selvatico, qualche mela zuccherata. Porto tutto. Voi mangiate quello che volete. Scheggia vostro servitore. Scheggia vostro amico." Il goblin schizza via prima che qualcuno possa aggiungere qualcosa al suo elenco e torna poco dopo con una pagnotta di grano integrale e un pezzo di formaggio duro. "Per cominciare..." Dice, e scompare di nuovo tra le gambe degli avventori. Un vicino di tavolo, un umano guercio da un occhio, si sporge e dice a Jebbeddo:" Se avete bisogno di qualcos'altro, oltre la sbobba di Scheggia, basta chiedere... Tutte queste monete è un peccato restino in saccoccia."
  9. Il gruppo prende posto ad un tavolo libero. Eldon è particolarmente taciturno e finalmente si confida: "Quello che abbiamo visto mi ha profondamente turbato. Tutti i miei studi sulla morte sono completamente inutili davanti a questi eventi. Voglio dire i Cerchi di Vuoto, i Sepolti, quello che abbiamo visto dal Costruttore... Tutto ciò ha qualcosa a vedere con qualcosa che va oltre la morte e che non ne ha assolutamente rispetto. Mi sembra quasi di aver sprecato la mia vita..." I suoi ragionamenti vengono interrotti dall'arrivo di un piccolo goblin zoppo con un lercio grembiule addosso e un sorriso un po' stupido stampato sul volto. Con la sua vocina stridula dice "Cosa vi porta Scheggia? Bere? Mangiare?"
  10. Code "Lenny" Ashtrayer Halfling bardo La giovane guardia inizia a starmi simpatica. Ha un modo di fare che mi è molto affine e apprezzo il suo modo di vedere le cose. Cerco quindi di sfruttare la sua buona disposizione per recuperare qualche informazione sui tutori dell'ordine nelle cui mani mi ritrovo mio malgrado e, seguendo senza storie il corteo, faccio qualche domanda. "Il tenente mi sembra una persona seria e ragionevole. Spero davvero capisca la nostra situazione. Solitamente è comprensivo? Tu come sei finito a fare il gendarme? Ho sempre apprezzato il vostro lavoro ma non credo sarei in grado di farlo, troppo rigore." Continuo la conversazione parlando del più e del meno cercando di farmi amico la mia scorta. Una volta arrivato al palazzo dei gendarmi resto attento a tutto ciò che viene detto. I disordini nella vicina Brentora mi preoccupano perchè potrebbero rendere molto più lunga la nostra permanenza nelle mani delle guardie.
  11. Il resto della notte è inquieto per tutti. A ogni rumore si voltano, temendo nuovi nemici. Il sonno leggero è spesso interrotto da bruschi risvegli, ma nessun sogno rilevante li tormenta fino all'alba. Quando il sole sorge tutti sono molto stanchi ma comunque pronti per il viaggio. Ripartono in direzione Eltabbar, anche se Edwin chiede di restare in allerta: non ha ricevuto risposte e il mostro della notte prima veniva proprio da quella direzione. Il clima è clemente e li grazia con una giornata limpida che li aiuta a ritrovare la via verso la capitale. Nessun nemico si palesa durante il viaggio, ma a metà pomeriggio, quando arrivano in vista della meta, ciò che vedono lì preoccupa. La città di sviluppava tra i canali, a ridosso del lago Thaylambar, e ospitava più di 120000 persone. Ora la situazione è cambiata: il Cerchio di Vuoto ha inghiottito praticamente mezza città e parte del lago. L'altra mezza è dilagata all'esterno dei vecchi confini, dove nuove strutture e migliaia di tende alloggiano la Resistenza e gli armenti. Tutto intorno al Cerchio di Vuoto sono state eretta palizzate, fossati, camminamenti, torri di avvistamento, trabucchi, baliste e catapulte, tutto per contenere le sortite dei temibili nemici giunti dal Vuoto. Ma parte delle difese è completamente distrutta. A sud un'ampia zona è devastata dagli effetti di una battaglia terminata da poco. Il gruppo avanza fino alle propaggini della città. Le informazioni raccolte confermano che l'ultimo attacco è stato terrificante, che più di un Malleus è stato avvistato, che molti sono stati sconfitti. Ma erano troppi. Ed erano guidati da qualcosa di ancora più grosso che ha iniziato ad emergere a notte fonda. La battaglia è stata cruenta e solo l'alba ha salvato la Resistenza da una disfatta totale. Sicuramente qualche nemico è riuscito a sfuggire rifugiandosi tra le montagne o nelle foreste. La città comunque è gremita, gli affari sembrano andare bene per tutti gli artigiani che, pagati dai maghi rossi, stanno rifornendo la Resistenza. Armi e oggetti magici non mancano e il cibo è garantito dalle ricche terre nei dintorni. Edwin li guida fino a una locanda. Chiede loro di aspettarlo mentre cerca qualcuno al palazzo del Tharch, si porta via il Sepolto e li assicura che saranno liberi non appena avrà concluso queste ultime faccende. Lascia loro 20 monete di platino a testa e si allontana. È tardo pomeriggio e la locanda è affollata ma tranquilla.
  12. Jebbeddo scuote energicamente Keidros che, dopo qualche istante, si riprende ma resta visibilmente scosso. Racconta tutto ai suoi compagni di viaggio che, con sorpresa, hanno sognato qualcosa di simile, anche se con molta meno chiarezza e meno dettagli. Comune a tutti è sicuramente il senso di terrore e impotenza che li attanagliava fino a poco prima di svegliarsi. Anche Edwin, una volta terminato il rituale, si unisce alla conversazione e conferma la stessa qualità dei suoi sogni. "Questo ci dice parecchio sui cerchi di vuoto e il potere dei Malleus." dice Edwin. "Come attività...collaterale diciamo, mi sto occupando di studiare cosa si cela davvero dietro a queste voragini che eruttano mostri dell'entità che avete potuto constatare anche voi. Troppo poco sappiamo e la Resistenza non è sicuramente la soluzione, prima o poi cadremo. Poi guardando il Sepolto continua: "Forse non ci crederete, ma il nostro prigioniero potrebbe avere qualcosa da raccontarci a riguardo. Le pitture che abbiamo visto me lo hanno confermato. Credo che il popolo dei Sepolti abbia già conosciuto questa malvagità eoni fa, quando vivevano ancora sulla superficie. E credo siano scappati nel profondo della montagna proprio per sfuggirne." Detto questo chiede a tutti di cercare di riposare ancora qualche ora prima di ripartire l'indomani.
  13. La zona sembra pulita, nessuna traccia di creature di una certa rilevanza in questa parte del bosco a meno di fugaci tracce di selvaggina. Eldon si è ripreso dallo spavento ma sembra comunque scosso dalla scoperta. "Quella creatura era molto simile a quello che stavo sognando." dice, rabbrividendo. Effettivamente queste parole fanno riaffiorare in Keidros dettagli inquietanti del sogno che lo stava tormentando poco prima del brusco risveglio. Quel dolore provato durante il sogno era provocato da una creatura molto simile a quella che ha appena visto, anche se non nei dettagli. Ma la cosa più inquietante è che la creatura non era sola. Legioni di quei mostri sciamavano fuori dallo squarcio nella terra, così tante da non poter essere neanche paragonate ad alcun esercito mai da lui visto o sentito nei racconti. E ancor peggio, queste creature non erano le peggiori. Mostri ancora più grandi e spaventosi li guidavano in battaglia, comandati da altre creature di dimensioni inimmaginabili, così potenti da poter spezzare le montagne con un singolo gesto. Infine, dietro di loro ma ancora nascosto al di là dello squarcio, il più grande di tutti, colui dal quale tutta questa mostruosa malvagità veniva emanata. Un male antico e dormiente che si stava svegliando. Tutti questi ricordi scuotono fortemente la coscienza di Keidros, che resta qualche istante imbambolato, quasi in trance, cieco alla realtà e con quell'immagine fissa davanti al volto e quelle sensazioni impresse nell'anima. Jebbeddo subito si accorge che qualcosa non va.
  14. Il gruppo si allontana velocemente dal rifugio notturno, strattonando Eldon per svegliarlo dalla paralisi dovuta al terrore. Trovano rifugio tra gli alberi a circa 200 metri dalla strada quando la creatura arriva a pochi passi da dove riposavano fino a qualche minuto prima. E' enorme, mostruosa e raccapricciante, totalmente glabra, con animalesche zampe muscolose simili a quelle di un ovino, lunghe braccia chitinose terminanti in artigli che quasi strisciano al suolo e una testa che sembra uscita da un incubo, con grandi fauci aperte e sbavanti, una triplice lingua e svariati tentacoli mobili, alcuni tesi verso l'alto quasi a formare una mostruosa capigliatura da gorgone. Non sembra far caso al gruppo e cammina dritto per la sua strada, ma è seguito da creature molto simili a quelle affrontate durante il viaggio di andata che subito si fiondano all'interno della struttura attirati dal focolare e dall'odore dei cavalli. Un paio scattano in direzione del gruppo che continua a prendere distanza, ma si ferma non appena si allontana troppo dal mostruoso capofila, per rientrare quindi nei ranghi. Dopo parecchio che cavalcano nell'oscurità tra le piante, Edwin fa segno di fermarsi. "Lo sentite? Siamo abbastanza lontani. L'influsso del Malleus non ci sta più raggiungendo. Ha proseguito per la sua strada. Fermiamoci qui, domani con la luce torneremo verso la strada. Ora devo tentare di dare l'allarme." Detto questo scende da cavallo in quella che è una piccola radura nel bosco abbastanza pianeggiante. Si mette subito a frugare tra le bisacce, cercando prima una pergamena e poi alcuni componenti alchemici: una penna d'oca, un osso di seppia e qualche pezzetto di corteccia. Si mette quindi a preparare un breve rituale che gli permetterà di mandare un messaggio di allarme.
  15. Code "Lenny" Ashtrayer Halfling bardo Mi rivolgo al giovane gendarme con uno sguardo afflitto, esagerando il dolore e massaggiandomi con una smorfia il fondoschiena e il collo rialzandomi da terra. "Tully giusto? Spero di si, il pellegrigia mi ha fatto fare il tour aereo della città, e io odio le altezze, soprattutto se mi tengono sospeso per la collottola." Do un'occhiata torva al gigante austero, preoccupato dalla sua mole ma anche sicuro di poterlo battere in astuzia sfruttando proprio le sue dimensioni. Ripenso alla sfortunata serie di eventi e quasi mi scappa da ridere. Ce l'avevo fatta, dannazione. E invece ora sono in mano dei gendarmi e nella peggiore delle condizioni, preso con le mani nel sacco. Quindi inizio a maledire il nano e la sua gemma, borbottando tra me e me ma in modo che i più vicini possano sentire :"Io stavo solo svolgendo il mio lavoro. Non pensavo proprio di finire ammaliato da una pietra. Neanche mi sono mai piaciute le gemme, troppo vistose. Quel nano e la sia pietra mi hanno incantato." @Hugin
  16. Tutti sono d'accordo sullo spostarsi e cercare di allontanarsi da ciò che sta provocando quei rumori. I preparativi sono il più rapido possibile ma vengono rallentati dalla ritrosia del prigioniero che, seppur non violento e molto debole, cerca in tutti i modi di rimanere rannicchiato nel suo angolo. Edwin non vuole lasciare un cavallo, preferisce avere ognuno su un animale diverso in modo da poter scappare più agilmente se necessario o spostarsi in maniera più efficace durante un eventuale scontro. Non appena lasciano il riparo e montati in sella, Jebbeddo ed Eldon vedono muoversi le piante a qualche centinaio di metri da loro, lungo la strada che porta ad Eltabbar. Qualcosa di davvero enorme spunta oltre la cima degli alberi e camminando ne fracassa alcuni che si schiantano a terra. Un terrore atavico si fa strada in ognuno di loro. Eldon inizia a respirare affannosamente e resta immobile, paralizzato dal terrore. Una figura inizia a delinearsi sulla strada, a circa mezzo miglio di distanza, ben visibile a causa di una leggera luminosità bluastra che si spande attorno. E' lenta ma inesorabile. "Un Malleus..." dice con un filo di voce Edwin. "Fuggiamo, nel profondo della foresta." Il Sepolto inizia a gemere e piangere, legato alla sua sella, mentre i cavalli scalpitano e quasi si imbizzarriscono, schiumando di paura.
  17. Jebbeddo non ha mai visto prima Edwin così sconvolto. Ha il fiatone e gli occhi sbarrati per la paura e si guarda intorno cercando di riprende contatto con la realtà dopo quel sogno terrificante e non sa essere di aiuto. Eldon si alza e cammina su e giù per il campo, raccontando qualche parola sconnessa del suo sogno. "Un'infinità di vuoto. Le porte si stavano aprendo. Lui mi ha visto. Ci troverà..." ci vuole qualche momento perchè si calmi e ritorni completamente lucido. Keidros, più abituato ai sogni, è già operativo, ma ha un ricordo vivido di ciò che lo stava tormentando nel sonno. Dolore. Un dolore enorme che veniva usato da qualcuno. Un varco enorme nella terra, nel tessuto stesso della realtà. Una malvagità schiacciante che copriva tutto. Il Sepolto resta completamente terrorizzato, tanto da bagnarsi quei pochi stracci che ha addosso con la sua stessa urina. Non ha intenzione di muoversi, paralizzato dalla paura. Passa qualche minuto e il verso si ripete, adesso molto più vicino. Sembra l'urlo di orde di creature emesso contemporaneamente dalla stessa gola. E' seguito dal fragoroso spezzarsi di tronchi, segno che qualcosa di davvero grosso si sta avvicinando passando vicino alla strada. I cavalli sbuffano e strattonano le redini, spaventati.
  18. Il campo è preparato a dovere e la sistemazione li mette al riparo dal freddo pungente. Durante il turno di Jebbeddo, lo gnomo sente Keidros particolarmente agitato, ma nulla di insolito accade. Poi anche Eldon e il Sepolto iniziano ad agitarsi nel sonno. Tutti e tre si muovono, parlottano qualcosa di incomprensibile e gemono. Poi, improvvisamente, tutti e tre si svegliano quasi urlando dallo spavento. Contemporaneamente, Jebbeddo sente un forte rumore forse lontano qualche miglio dal loro rifugio, un verso profondo e terrificante, da gelare il sangue. Anche i cavalli lo sentono e si agitano.
  19. Eldon fa del suo meglio per placare la tosse del Sepolto. Una volta sistemati cavalli e acceso il fuoco, gli prepara un decotto di erbe e corteccia, sperando gli faccia bene. Il Sepolto, sfinito, accetta senza troppe remore le cure anche se comunque mangia poco. Non sembra particolarmente interessato alle corte, che forse non vede davvero. A stargli vicino sembra proprio che veda solo luci e ombre e che si orienti con l'udito più che la vista. La notte passa tranquilla e il giorno dopo un cielo nuvoloso li accompagna per tutto il tempo, graziandoli però con una giornata senza pioggia. Edwin li avverte che questa sarà l'ultima notte che passeranno fuori ma di stare attenti vista l'estrema vicinanza con il Cerchio di Vuoto della capitale. La sera si accampano al riparo di un rudere a bordo strada. Il Sepolto è stabile e la tosse è diminuita, ma è sempre debole e indebolito. Piaghe iniziano a comparire laddove corde e coperta strusciano contro la pelle nuda mai abituata al contatto con vestiti. È l'ora della cena e il gruppo deve decidere come organizzarsi per la notte in uno spazio di sei metri per sei, chiuso su tre lati e con la parete completamente crollata verso la strada.
  20. Edwin riutilizza una formula magica che istantaneamente tranquillizza il Sepolto. "Avete pochi minuti. Assicuratevi che non possa fuggire o farsi del male". Riescono quindi a legare saldamente il prigioniero e partire per il ritorno, sotto una fine pioggia fastidiosa che rende il terreno scivoloso. Il ritorno è lento e faticoso, obbliga spesso a scendere da cavallo per guidare gli animali sul sentiero più sicuro. Il prigioniero tenta ogni tanto di muoversi, strattonando le corde che lo legano e infastidendo il suo destriero, ma Keidros riesce a tenerlo sotto controllo grazie alla disposizione che hanno deciso di assumere durante il viaggio. Finalmente a valle la strada migliora leggermente. Eldon fa notare che c'è stato il passaggio di un grande numero di persone in direzione di Eltabbar, forse rinforzi per la Resistenza provenienti da qualche città. Marciando verso la capitale, qualche ora prima dell'imbrunire il gruppo si ferma in una vecchia stazione di posta abbandonata, dove potranno trovare un tetto sotto cui proteggersi. Un focolare ancora caldo è addossato ad un muro affianco al quale è stata lasciata una piccola scorta di legna asciutta. Il Sepolto guarda tutto con aria stupita e intimorita. E' la prima volta forse che vede costruzioni in pietra. Ha diversi attacchi di tosse, che lo hanno tormentato per tutta la giornata e sembra essere particolarmente debole.
  21. Il campo è all'asciutto fortunatamente, protetto dalla rientranza nella roccia, ma il clima peggiora. Si alza un vento molto forte e la pioggia si trasforma quasi in ghiaccio durante le ore notturne. Il prigioniero beve un pò di acqua ma rifiuta il cibo categoricamente. Resta comunque abbastanza tranquillo tutta la notte, anche se è scosso dai brividi per quelle temperature così estranee per il suo corpo. Ad ogni modo con l'arrivo delle prime luci dell'alba si riprende ed inizia ad imprecare contro i suoi carcerieri nella sua strana lingua aliena, ma sembra più terrorizzato che furioso come il giorno precedente. Fatta colazione il gruppo vorrebbe avviarsi verso il fondovalle, ma il prigioniero è molto spaventato dai cavalli e cerca in ogni modo di non avvicinarcisi.
  22. Tutti e quattro provano a trovare qualche assonanza con gli idiomi da loro parlati ma non riescono a tirare fuori nulla di interessante. Edwin si maledice per non aver portato una pergamena con qualche incantesimo che gli potesse garantire la comprensione del linguaggio, ma questa volta non ha proprio pensato a tutto ed ha un pò sottovalutato la missione, intento in altri intrighi in città. "Coprite questo selvaggio o morirà di freddo prima che arriviamo a destinazione!" dice, quindi propone di rimanere al riparo per la notte e ripartire subito al mattino. La destinazione questa volta sarà Eltabbar, proprio vicino al cerchio di vuoto. Lì il Tarch gli ha garantito un trasporto sicuro fino a Netenthir se avesse portato con sè uno dei Sepolti. Il mago lascia agli altri l'organizzazione del campo e la gestione del prigioniero. Lui resterà a studiare le incisioni dettagliatamente riportate sulle sue carte e alcuni documenti che ha portato con sè dalla città. Sembra scarsamente interessato al Sepolto e molto più eccitato dalla scoperta.
  23. Code "Lenny" Ashtrayer Halfling bardo Non mi sono mai sentito così in trappola e impotente in vita mia. Pensavo di cavarmela in qualche modo e ci ero quasi riuscito, ancora mi sembra impossibile tutto quello che è successo e maledico la sfortuna che mi ha fatto imboccare quello stradone e sbattere contro il pellegrigia. Una volta a terra mi massaggio il collo indolenzito e riprendo fiato, anche se l'arrivo della milizia mi preoccupa parecchio. Mi provo ad alzare e mettere in modo da non dare le spalle a nessuno degli attori coinvolti in questa strana scena di teatro assurda e resto in attesa, sul volto un misto di confusione, dispiacere e paura. Ripeto solo a bassa voce un paio di volte: "Non è colpa mia..."
  24. Il Sepolto urla quasi di terrore vedendo la reazione del Tiefling e sentendolo parlare. Quindi mormora qualcosa di incomprensibile, con un voce flebile, e si rannicchia, tremante, guardando sempre spaventato in direzione della caverna. "Rtoch hamash, k'jco indhuil..." Continua a cantilenare questa formula, a voce flebile, terrorizzato e rannicchiato a terra.
  25. Edwin ci pensa un pò, consulta le carte e intanto prova qualche parola Thayan, ma non trova nulla di utile: "Usate le maniere forti se serve ma fatelo stare in silenzio o ci attirerà tutte le creature che si nascondono nelle montagne!". Effettivamente il Sepolto non si dà pace e urla, scalcia e cerca in tutti i modi di liberarsi o colpire i suoi carcerieri. I cavalli iniziano a infastidirsi e sbuffano spaventati. Eldon si unisce alla lotta, cercando di immobilizzare le gambe mentre chiede a Jebbeddo di mettere un bavaglio al prigioniero. "Non ti faremo del male se la smetti di agitarti..." prova a dire.
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