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Dragons´ Lair

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Circolo degli Antichi
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  1. L'uomo a terra si dissangua, impassibile. L'unica azione che sembra voler fare è continuare a rompere le formelle, anche se le forze lo stanno abbandonando. Infine le ultime gocce di sangue sgorgano dal suo corpo e muore, senza un lamento. Jebbeddo, aiutato dai suoi compagni, libera il tappeto dal cadavere e lo scuote, liberandolo dai cocci e dalle formelle. "È bello pesante, gnomo." Dice l'elfa. "Lo prendo io, ma dovrete tenere il mio passo, sarò parecchio ingombrata." "Io prendo questa statuetta." Dice Eldon. "Sembra l'unica mezza intatta. Magari può tornarci utile." È un mostro molto simile a quello che ha attaccato le barche in mattinata, con tentacoli, occhi, squame. Mentre stanno parlando del da farsi, un verso agghiacciante arriva dai cunicoli che hanno attraversato da non molto.
  2. L'uomo quasi non reagisce. La lama affilata lo perfora in pieno petto, dall'alto in basso, uscendo dalla schiena con un suono viscido. Solo allora la figura a terra si rende conto dei presenti. Solleva lo sguardo, uno sguardo vuoto, senza emozioni, assente. Keidros estrae la lama, schizzando sangue scuro sul tappeto, che lo assorbe immediatamente come se andasse ad aggiungere dettagli alla sua trama piena di strani simboli sconosciuti. Eulith ed Eldon provano a tenere il tiefling, dicendo che forse possono chiedere qualcosa a quell'uomo per saperne di più. Ma la ferita è grave, la figura di accascia, senza un gemito, sempre con lo sguardo vuoto. Il respiro inizia ad affrettarsi mentre il sangue continua a fuoriuscire dalle ferite ed essere assorbito dal tappeto.
  3. Dall'altra parte si trovano in un secondo magazzino, o cantina. Attualmente tutto è stato rimosso e accatastato alle pareti di questo grande stanzone dal soffitto basso. Al centro un grande tappeto è stato steso a terra. A Jebbeddo si gela il sangue: ricorda bene un tappeto come quello, anni fa, a Baldur's Gate, poco prima che il Cerchio di Vuoto inghiottisse mezza città. Al centro di quel tappeto c'è un uomo inginocchiato nudo dalla cintola in su, girato di spalle. Ha la testa rasata e alcune ferite da poco rimarginate su tutto il busto, strane e di diversa gravità. L'uomo ha una pila di cocci davanti a sè e un paio di piccole statuette di argilla ancora integre al suo fianco. Sta cantilenando una strana nenia in una lingua sconosciuta e, ritmicamente, sta riducendo i cocci in pezzi sempre più piccoli. Proprio in quel momento prende una di quelle formelle e le dà il primo colpo, incrinandola. Non sembra essere disturbato dall'ingresso del gruppo.
  4. Evinrude Goodbottle Mi godo le giornate in città, ascoltando le storie degli avventori e raccogliendo tutte le informazioni possibili. Poi una volta in viaggio divento nuovamente più attento, controllando il percorso, annotandone i dettagli sulle mie carte e verificando la correttezza delle mappe in mio possesso. Adesso ho notato, come a quanto pare anche il sEr, i movimenti a lato. Estraggo uno dei pugnali e me lo rigiro tra le mani, giochicchiandoci in modo che sia in mostra e visibile dai nostri compagni indesiderati di viaggio. "Bella storia sEr. Pensa se il cavaliere nero avesse avuto noi al suo fianco... non sarebbero bastate mille generazioni a sconfiggerlo! Proprio come quando il povero Badger Goodbottle ebbe quell'invasione di ratto-talpe nel suo orto. Ne sterminò a centinaia anche se queste provavano a fargli la pelle in tutti i modi."
  5. Allora propongo: Arma +1 per sEr -2000 2x poz invisibilità -2600 2x polvere luccicante -2900 2x prot dal male -3000 2x rimuovi paura -3100 Poi destriero, 1x perg ristorare, 2x perg Ghost touch armor e 3x ghost touch weapon A me piacerebbe incantare un mio pugnale +1 e farlo diventare dell'avvertimento, se possibile (pag 156 del Master, non comune, vantaggio a iniziativa e un paio di altre cose carine per gli alleati...) Altri sfizi? Master ci fai il conto?
  6. Lo gnomo si avvicina alla porta chiusa e distingue meglio i rumori che provengono dall'altra parte: qualcuno sta mormorando parole incomprensibili e sta ritmicamente colpendo qualcosa di ceramica o terracotta, riducendolo in frantumi con cadenza regolare. E' impossibile che chi è dall'altra parte non abbia sentito lo scambio di battute che c'è stato tra Keidros e gli altri, ma questo non sembra averlo distratto dal suo compito. La porta non è chiusa a chiave, non ha serrature o blocchi, ma è solo appoggiata allo stipite. Intanto Eldon controlla ancora una volta i funghi. "Se cerchiamo vie di fuga ne abbiamo appena persa un'altra. Il secondo fungo si è chiuso."
  7. Eldon, che ben conosce il tiefling, non è troppo stupito da queste nuove informazioni. Ma l'elfa sembra molto preoccupata. "Un ferus sta arrivando qui? Allora la serpe in seno a questo villaggio si sta per rivelare. Ma questa tua connessione con le creature del vuoto mi spaventa, tiefling. Una volta finita questa storia sarà meglio tu abbia una spiegazione accettabile per tutto questo."
  8. Arma +1 al ser per me va bene, @Alonewolf87 prezzi? per ser e e quello che ho scritto? E aggiungerei dei rimuovi paura, che dite?
  9. Avvicinandosi alla creatura Keidros ne percepisce l'afflizione. La sua mente si mescola a quella dello strano ibrido come è già successo con le uova e con i ferus; ma la voce è spezzata, soffocata e piena di umana sofferenza, qualcosa del tutto assente nelle precedenti esperienze. L'ibrido chiede solo un atto di pietà, che tutto cessi: il dolore, la paura, la solitudine. Eldon ed Eulith non aggiungono una parola e seguono cauti Jebbeddo. Le scale salgono a spirale per alcuni metri. A quanto pare questo piano interrato è molto più in basso rispetto al palazzo. Sulla sommità una botola aperta li conduce a quello che sembra un magazzino: casse, barili, sacchi sono accatastati alle pareti. Più avanti una porta conduce ad un altro spazio dal quale provengono un sommesso vociare e strani suoni ritmici. Keidros sente qualcosa: non un ferus, non la sua voce o la sua presenza vera e propria, ma un collegamento ad uno di essi, qualcosa che lo vincola attraverso un patto oscuro e al tempo stesso lo rende più potente, accrescendone la forza e la consapevolezza. All'improvviso gli occhi neri del ferus vincolato gli appaiono nella mente. Keidros può vederlo, nel buio delle profondità marine. Ma anche il ferus ora può vedere il tiefling. Stupore, poi timore e folle rabbia esplodono nella creatura che, Keidros lo sa, parte subito alla sua ricerca.
  10. Qualche suggerimento per gli acquisti: Poz di invisibilità Perg polvere luccicante ( per vedere invisibilità, che con gli spettri non si sa mai) Perg di protezione dal male Altre idee
  11. L'elfa prova a fermare Jebbeddo che però è più rapido e riesce ad entrare nella cella prima che lei possa fermarlo. Lo gnomo solleva il telo, pronto a dare soccorso a chi si trova là sotto, ma quello che vede lo lascia impietrito, senza parole. Eldon è subito al suo fianco, anche lui pronto ad aiutare, ma quasi le gambe gli cedono a quello che viene rivelato essere adagiato sul tavolo. La creatura è una orribile e folle fusione di due esistenze estranee tra loro, quella di un umano, forse una donna, e quello di un ferus marino. La pelle è di un malato colore che vira tra il rosa scuro, al viola cianotico, ovunque striato da vene blu scuro. La testa, oblunga come quella di un polpo, ha un viso quasi umano ma con occhi ciechi, bianchi e lattiginosi, una naso quasi assente, come due buchi scuri al centro del volto, e una bocca senza labbra e senza denti, aperta in un gemito di dolore. Più in basso il corpo, se possibile, è ancora più terrificante. Le braccia sono ridotte a due moncherini simili a pinne atrofiche, due grandi tagli si aprono nel petto, con barbigli blu chiari che vibrano a ogni respiro, simili a branchie mostruose. Un ventre prominente è ciò che rigonfiava il telo: è traslucido tanto che al suo interno si possono vedere gli organi mouoversi regolarmente. Ancora più in basso, otto escrescenze viscide si allungano dalla parte bassa della creatura, molli e affusolate, disgustose alla vista. "Gli dei abbiano pietà di noi!" Sussurra Eulith con gli occhi sgranati pieni di terrore.
  12. Evinrude Goodbottle "Anche per me non ci sono problemi, possiamo fermarci qualche giorno, riposarci che dopotutto non abbiamo ancora avuto il tempo per farlo dal nostro viaggetto dai lucertoloni, e poi partire, più carichi di equipaggiamento, buone intenzioni e magari qualche storiella nuova scoperta in città. Poi il prete mi sembra una brava persona, lasciamo a lui il fardello di questo oggetto malvagio, saprà sicuramente che farne".
  13. Dalla porta che conduce alle scale non provengono rumori, anche se la debole luce arriva anche dal piano superiore. Jebbeddo prova ad aprire una cella e si accorge, con stupore, che è aperta. La figura sul letto si muove, emettendo un lamento e facendo frusciare il telo.
  14. Evinrude Goodbottle Anche io mi stupisco per l'artefatto, curioso come mio zio di conoscerne la storia. "I necromanti non son mai buoni compagni di viaggio. Si portano dietro odori sgradevoli e ancor più fastidiosi seguiti. Ma a quanto pare rende bene!" Poi aggiungo a Maybe e il sEr. "Siamo nelle vostre mani, sia per le trattative che per il conio, a quanto pare. Spero di potermi sdebitare quanto prima."
  15. Il gruppo si addentra nel corridoio artificiale al di là della porta stagna. Keidros sente che qui l'influsso dei ferus è molto forte. Qualcosa di potente deve essere passato di qui, lasciando un eco nefasta della sua presenza. Il corridoio è debolmente illuminato da globi luminosi. Diverse celle si aprono ai lati, chiuse da rozze sbarre in acciaio scuro. Il gruppo, con Eulith in testa, supera sei celle vuote ma con evidenti resti di ospiti recenti, come coperte e gamelle. Le ultime due invece sono occupate. In entrambe ci sono due figure umanoidi, sdraiate su tavolacci, incatenate mani e piedi, coperte da semplici teli sporchi. Non possono vedere chi passa nel corridoio poichè hanno entrambe la testa stretta da una cinghia che fissa il loro sguardo al soffitto. Da fuori la cella non si riesce a scorgere di più, se non strani rigonfiamenti sotto il telo che le ricopre. In fondo al corridoio un portoncino aperto da su una rampetta di scale.

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