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MadLuke

Circolo degli Antichi
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  1. Ciao a tutti, potreste darmi un parere per queste due varianti che ho creato per la mia ambientazione? Level Ragno Toro 1st Hide +2, illiteracy, rage 1/day Charging Minotaur, illiteracy, rage 1/day 2nd Climb speed (1/2 movement) 3rd +2 Saving throw vs. poison +2 damage on charge 4th Rage 2/day Rage 2/day 5th Blindfight 6th 7th Damage reduction 1/— Damage reduction 2/— 8th Rage 3/day Rage 3/day 9th 10th Damage reduction 2/— Damage reduction 3/— 11th Greater rage Greater rage 12th Rage 4/day Rage 4/day 13th Damage reduction 3/— Damage reduction 4/— 14th Indomitable will Indomitable will 15th 16th Damage reduction 4/—, rage 5/day Damage reduction 5/—, rage 5/day 17th Tireless rage Tireless rage 18th 19th Damage reduction 5/— Damage reduction 6/— 20th Mighty rage, rage 6/day Mighty rage, rage 6/day In realtà Ragno la uso già da qualche anno mentre Toro è nuova. Ero indeciso tra improved bull rush e/o overrun giacché la Gorgon (che è un toro) ha la seconda, però mi sembra che overrun non se lo fila mai nessuno. Il +2 damage on charge invece è copiato da totem Leone mentre l'aumento di DR è copiato dal Cinghiale. Ci sono i livelli 2 e 5 senza abilità speciali ma considerato la facilità di utilizzo delle opzioni di carica, mi sembra comunque equilibrato. Ciao e grazie, MadLuke.
  2. Grazie per le indicazioni ma non ho tempo da dedicarci perciò questa volta devo modestamente ritirare la mia istanza. Mi terrò il mio rammarico per la monotonia delle armi. 😞
  3. Ciao a tutti, sono qui con la mia a chiederVi di aiutarmi nel definire meglio una HR che vorrei adottare da una eventuale mia prossima campagna. Alcune premesse: 1) l'idea mi è venuta guardando alcuni video di Adhras su YouTube; 2) questa HR può essere utlizzata solo se si usa la variante UA delle armature come DR; 3) io gioco assistito da un tool quindi qualsiasi espressione necessaria per calcolare un danno, fosse anche un calcolo integrale, mi pesa quanto fare 2+2. A monte: con le regole standard ascia=spada=martello=lancia=bastone (sempre 1d8 danni). La realtà è ben diversa, ossia: le mazze sono ottime per colpire un avversario in armatura pesante (alle quali con la scimitarra gli fai il solletico) mentre contro una persona a torso nudo la lama ricurva è molto più efficace. Per non perdere tempo con distinzioni in base al tipo di armatura, giacché esistono anche i mostri che non ce l'hanno ma ugualmente hanno DR, pensavo di modificare i danni delle armi nel seguente modo (i numeri sono ipoteteici, li sto scrivendo mentre penso): - tutte le armi hanno riduzione -4 ai danni * taglia creatura che la deve impugnare (medium coeffieciente 1, tiny 0,5, large 1,5, huge 2, ecc); Le armi hanno un modificatore positivo - armi taglio: bonus +4 * taglia attaccante - DR avversario *3 (la somma min 0); - armi perforanti: bonus +2 * taglia attaccante -DR avversario *3 (la somma min 0); - armi contundenti: 0; Le armi negano la DR avversario: - armi taglio: (nulla); - armi perforanti: 2 * taglia attaccante; - armi contundenti: 4 * taglia attaccante; Es. Umano in armatura di piastre e battleaxe Slash vs. Ogre con armatura di pelli e clava Bludgeoning. Standard: danni 1d8 e DR 2/- vs. danni 2d8 DR 2/- (hide armor 1 + naturale 1) Revised: danni 1d8 DR 0/- vs. 2d8 DR 2/- Conclusione: l'umano perde la DR. Es. Umano in armatura di piastre e maul B vs. Ogre con armatura di pelli e greataxe S. Standard: danni 1d10 e DR 2/- vs. danni 3d6 DR 2/- Revised: danni 1d10 DR 2/- vs. 2d8+2 = 3d6 DR 0/- Conclusione: l'ogre perde la DR. Come vi sembra? In realtà pesa il fatto che per quanto arma da taglio, le asce slashing sono più assimilabili a mazze bludgeoning che alle spade (per non dire che a scimitarre). 😞 Ciao e grazie, MadLuke.
  4. Conoscete Adhras? Lo stile è lezioso come quello di qualunque youtuber, però i contenuti mi sembrano davvero interessanti.

    1. D8r_Wolfman

      D8r_Wolfman

      Io lo seguo e l'ho incontrato a Montelago settimana scorsa, trovo i suoi video e il suo stile molto intrattenitivi, ti fai una cultura in modo divertente e leggero

  5. Un romanzo spettacolare come pochissimi ce ne sono, per la precisione nella ricostruzione storica, per la profondità dell’introspezione psicologica dei tanti personaggi, per lo spaccato della società, cultura e filosofia nipponica che offre, o più semplicemente per le straordinarie emozioni che sa suscitare. In verità fatico anche a trovare le parole che rendano giustizia a questo capolavoro di quasi duemila pagine che ho divorato in poche settimane. Se proprio devo sbilanciarmi allora mi sento di dire che quanto ho apprezzato maggiormente è stata la costante comparazione tra la considerazione della vita, l’amore e la morte nella civiltà occidentale, che sebbene riferita al ‘600 è pressoché uguale a quella contemporanea, e in quella nipponica. La ricerca della bellezza in ogni gesto e la familiarità con la morte permeano la quotidianità di ogni uomo o donna nel “Paese degli Dei”. Il costante derogare all’attaccamento alla vita in favore dell’osservazione degli ideali di lealtà e obbedienza al proprio signore inducono ogni uomo o donna a guardare con estremo distacco la vita, a considerarla effimera come un’alba, né più o meno auspicabile della morte. Un approccio a tutte le cose degli uomini che appare perfino assurdo, disumano. E ancora: una società infinitamente più libera nei confronti del sesso o anche solo del corpo e della nudità ma che non concepisce neanche vagamente l’amore come è stato fondato in Occidente dal Cristianesimo, la cura per il prossimo, per i più deboli, la presenza nel dolore del prossimo. Tanto meno l’amore romantico, pressoché sconosciuto a meno di poche eccezioni, scaturite pure da una comune passione per l’altro tra uomini e donne, ma che comunque è sempre naturalmente assoggettata al volere del proprio feudatario che dispone matrimoni, concubine e pure divorzi. Un aspetto della società orientale a dir poco inconcepibile per noi che pure solo “recentemente” ci siamo affrancati dalla tradizioni dei matrimoni concordati tra famiglie. Fosse anche solo per questo è un’opera che qualunque occidentale dovrebbe leggere per almeno provare ad affrancarsi dall’idea di appartenere a una civiltà superiore, di essere perfino ontologicamente superiori a qualunque uomo che non sia nato in Europa o Nord America mentre appare così evidente nel romanzo, e il protagonista ne è ben consapevole, che non siamo altro che il prodotto della nostra cultura, di circostanze più o meno favorevoli. E di come ogni cultura rechi in sé delle contraddizioni che se non viviamo come aperti conflitti, finanche laceranti, è solo per niente altro che una consuetudine, un’abitudine a non pensare, a non farci domande per non minare il fragile equilibrio che ci permette, seppure tra tanti marosi, di rimanere a galla nella tempesta della vita. Voto: 5/5
  6. Io invece con "Il cavallo rosso", un gioiello semisconosciuto candidato al nobel, espressione dei valori dell'antifascismo, del pacifismo, dei diritti sociali e del migliore ardore giovanile.
  7. Un romanzo magnifico come diversamente non avrebbe potuto essere sapendo chi è l’autore; eppure, scioccamente, pur sapendo quanto la storia fosse avvincente grazie al celebre film che ne fu tratto nel 1986, pensavo la scrittura l’avrei trovata molto complessa, artificiosa, tanto ostica quanto l’autore appariva altezzoso nelle sue apparizioni in pubblico. La sua immensa cultura che pur indubbiamente permea ogni singolo periodo dell’opera è resa invece in maniera estremamente vivace e godibile. In ogni capitolo delle vicende che coprono scrupolosamente l’arco temporale di una sola settimana troviamo dotte discussioni teologiche che prendono le mosse dai maestri dell’Antichità, la ricostruzione della storia della Chiesa nel Medioevo, indagine psicologica e altrettanta azione pura. Al netto della forma vi è poi il fondamento dell’opera, per lo meno quello che ci ho ravvisato io e che viene bene espresso dal protagonista Fra’ Guglielmo sul finire “Temi, Adso, i profeti e coloro disposti a morire per la verità, che di solito fan morire moltissimi con loro, spesso prima di loro, talvolta al posto loro.” Parole che nel nostro tempo in cui non c’è scandalo o mirabile avvenimento che duri nelle coscienze più di una settimana, appaiono superflue, completamente inconsistenti, eppure ci riportano a un tempo in cui per una fantomatica verità si era disposti a uccidere e morire. Un tempo in cui la verità non costituiva un mero esercizio intellettuale bensì era a fondamento reale di una vita che poteva essere vissuta con spirito di devozione, di avversione, finanche di guerra. In questo io credo che si possa cogliere l’invito per ogni lettore a liberarsi dell’insignificante attaccamento per qualunque discussione di cui si possa venire a conoscenza dai media tutti. Scegliere invece con cura le dispute per le quali vale la pena impegnare il proprio tempo, e allora si, solo per quello, impegnarcisi finché la situazione lo ritiene opportuno, ossia finché l’adesione a quella verità ci permette di approfondire le ragioni ultime della nostra vita e ci offre occasione di studiare, crescere e diventare migliori. Voto: 5/5
  8. Io solo Kindle, costa al massimo la metà del cartaceo. I grandi classici (che poi sono quelli che leggo maggiormente) 2-3 €.
  9. Gli audiolibri valgono. No señor, non valgono. "Essere e tempo" come "Donna di Porto Pim", sempre 1 valgono.
  10. Ciao a tutti, da quando i giocatori di ruolo non so più degli sfigati (per non dire dei ragazzi con problemi psicologici, per non dire satanisti), e di queste stigmate sociali ormai sono un po' di anni che non si sente parlare (forse progressivamente da quando è uscita la 3.0, può essere?) ho letto più volte che i giocatori di ruolo sono persone sveglie con cultura universitaria (o comunque superiore alla media) e delle buone letture alle spalle. Mi è venuto quindi da chiedermi, ma voi quanti libri leggete solitamente in un anno? Ciao e grazie, MadLuke.
  11. MadLuke

    Umanoide ladro

    Questo mi mancava proprio 😐 Quindi la fregatura è ad esempio per gli Gnoll (che non possono rinunciare ai 2DV razziali) e che quindi possono diventare ladri solo al 3° liv.: Goblin Ldr 3, PA: 8x4+8+8=48 Gnoll Umn 2/Ldr 1, PA 2x4+2+8=18 Ho scritto bene? Grazie ancora, MadLuke.
  12. MadLuke

    Umanoide ladro

    Ciao a tutti, domanda: se una creatura con dei DV da umanoide prende il suo primo livello in una classe "vera", da ladro, moltiplica i PA x4 o no? Da una parte viene da pensare di no perché ha già moltiplicato i suoi 2 o 4 PA da umanoide al primo DV. Ma d'altro canto questo significherebbe che un goblin non potrà mai essere un ladro abile come un halfling... Oppure posso creare il goblin solo con 1 livello da ladro, senza livelli da umanoide? Ciao e grazie, MadLuke.
  13. Ciao a tutti, qualcuno conosce questo gioco e ha provato? Giudizio? Io so soltanto quanto si può leggere qui. Ciao e grazie, MadLuke.
  14. Il secondo volume della saga de “I bastardi galantuomini” trovo sia appena una misura sotto il primo. La trama si apre a ben tre intrecci distinti, tanto che mi è venuto il dubbio l’autore stesse esagerando a tirarla in largo solo perché magari non sapeva più cosa scrivere. In verità sul finale tutte le sottotrame si riannodano perfettamente con esito per me assolutamente imprevisto. E oltretutto quello che era uno dei principali antagonisti degli eroici mascalzoni, finisce con l’essere l’unico vero “vincitore” di tutta l’opera mentre i protagonisti vanno meno che in pari. Per me un’apprezzabile novità dopo tante letture in cui i protagonisti, anche quando non erano propriamente senza macchia, finivano sempre invariabilmente per trionfare su tutti. Ancora di più ho apprezzato l’approfondimento della fede religiosa del protagonista che non è solo un ladro bensì un “ordinato” del Disonesto Tutore, Protettore dei ladri, per cui la vita si svolge sempre nella rigorosa osservanza dei suoi precetti, mai banali, a cui lui sottostà anche a costo di un notevole impegno personale. A parte la dimensione prettamente avventurosa, l’autore nuovamente intrattiene piacevolmente il lettore con dialoghi fondati sull’amicizia. Non solo l’aspetto più piacevole ancorché profondo di questo nobile sentimento, come era successo nel primo volume, quando i protagonisti erano anche più giovani. Crescendo si trovano invece anche a dover fare i conti con gli aspetti più spigolosi l’uno dell’altro, come è inevitabile succeda man mano che un uomo maturi in maniera più marcata il proprio carattere. E a questo si aggiunge la nuova concorrenza dell’altrettanto nobile sentimento che è l’amore romantico, trattato in maniera pure marginale, ma quel che conta mai banale. Voto: 5/5
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  15. A parte che Alice è uno dei grandi classici che mi mancano, la magia mi piace solo se centellinata e inoltre conto sul fatto che basteranno gli intrattenimenti naturali per ottenre "l'effetto wow". La trappola di Cradock Un’avventura da favola per D&D 3.x Dalle coste settentrionali del grande Oceano, per centinaia e centinaia di chilometri si estende la grande foresta verde: una giungla fittissima e lussureggiante dove ogni minimo spazio di terra è conteso da alberi altissimi, piante carnivore e fiori dai meravigliosi colori. A questi si aggiungono animali che sarebbero in grado di procurare problemi a qualunque creatura si trovasse a passeggiare nei loro dintorni: dai minuscoli insetti velenosi fino ai grandi felini predatori che con la loro vista acuta la notte girano per la foresta a caccia di prede. E poi ragni, serpenti, scimmie dispettose e ovviamente le terribili tigri, le regine della giungla! In questo territorio pieno di pericoli e di bellezza c’è però anche un luogo dove da anni gli animali hanno imparato a coesistere in pace e armonia: l’Altopiano del Sole. Questo altopiano incantato ospita la Laguna Azzurra, un laghetto di acqua cristallina che arriva fresca direttamente dalle vicine montagne e attorno al quale gli animali si ritrovano in pace per bere, scherzare e discutere insieme da amici. Tra gli animali che compongono la comunità della Laguna Azzurra ci sono anche il leopardo Marco e …… Durante l’ultimo anno sono cresciuti, non sono più cuccioli ormai e ognuno degli altri animali della comunità li considera loro amici, perché anche se ogni tanto combinano guai in realtà sono gentili e pronti a giocare con chiunque. Ora la primavera volge al termine e il clima si fa sempre più caldo. Le settimane appena trascorse tuttavia hanno portato con sé tantissima pioggia; per questo la foresta è più verde che mai, piena di fiori e frutti colorati e a tanti tra gli animali piace sguazzare nelle pozze d’acqua o saltare da un ramo all’altro degli alberi che crescono sempre più. L’anziano Satumbe che è a capo del Consiglio delle Scimmie a sorpresa ha indetto un’assemblea che si svolgerà nel pomeriggio e tutti gli animali della Laguna Azzurra sono chiamati a partecipare e ascoltare quanto ha da dire. Cari amici della Laguna Azzurra, la stagione delle piogge è terminata e la nostra giungla è più bella che mai, pieni di fiori e piante di ogni colore, di frutti buonissimi da mangiare! Tutti gli animali gridano e applaudono alle parole del saggio Satumbe. Vi devo tuttavia avvisare che c’è stato un grave incidente proprio per via della pioggia: il fiume si è ingrossato e ha allagato tanti territori più a valle dove vivono tanti altri nostri amici e cuginetti. Gli animali mormorano preoccupati chiedendosi cosa possa mai essere successo. Il Grande Fiume è straripato invadendo anche la pianura. Il piccolo elefantino Ebombo è stato trascinato via dalla corrente per chilometri ma fortunatamente è riuscito a salvarsi raggiungendo un piccolo isolotto di terra ferma. Tuttavia è ancora in grave pericolo perché Cradock e la sua banda di coccodrilli lo sta cercando e appena lo circonderanno per lui non ci sarà più scampo. Tutti gli animali spalancarono la bocca per lo spavento sentendo quelle parole. Le scimmie si misero a saltellare e battersi le mani in faccia per la paura che il racconto aveva suscitato in loro. Uno degli elefanti si mise la proboscide sugli occhi per non pensare a quel pericolo. Ma Satumbe riprende subito a parlare. Fortunatamente Pierbaldo il pappagallo, che ha fatto una ricognizione in volo della zona vicina all’isolotto di Ebombo, ha scoperto che in realtà c’è una sottile striscia di terra che unisce il luogo dove si è nascosto al resto della giungla e gli permetterebbe di scappare per riunirsi alla sua famiglia. Ma da solo non ce la farà mai! Per questo è necessario che qualcuno attraversi la foresta affrontando tutti i pericoli che gli si presenteranno davanti, raggiunga Ebombo e le conduca in salvo sulle colline finché le acque straripanti del fiume non si saranno ritirate, prima che la banda Cradock riesca a mettergli addosso i suoi denti aguzzi! Ora ditemi: c’è qualcuno che si vuole offrire per questa importantissima e pericolosissima missione? Gli animali della comunità rimasero improvvisamente senza parole e presero a guardarsi in faccia l’uno con l’altro: chi sarebbe stato abbastanza coraggioso da accettare questa pericolosa missione..?
  16. Assolutamente! se riuscissero bene e gli piacesse farei sempre in tempo a complicare e dargli meno imbeccate in avventure successive. L'idea dell'equilibrio è davvero bella e attuale... Ma per bambini di 8 anni temo fortemente sia troppo astratta. Inoltre a quella età gli fa bene un po' di sano manicheismo: ci sono i buoni e ci sono i cattivi, i totem e i tabù. E non ultimo: alla bambina piacciono gli animali (è indecisa se da grande fare la pasticcera o la veterinaria) ma non i mostri. Comunque i tuoi spunti sono molto interessanti, me ne ricorderò eventualmente tra qualche anno.
  17. Prevedendo che loro non avranno spirito d'iniziativa, ho intenzione di scrivere un racconto-gioco che scriverò in maniera più estesa e comprensiva possibile e poi gli leggerò al tavolo. Solo che quando c'è un ostacolo mi fermerò per chiedergli cosa vogliono fare, dargli qualche opzione e poi gestire le prove o i combattimenti col regolamento D&D 3.x. Mio figlio già gioca a HeroQuest per cui è già nell'ottica di tirare i dadi per risolvere le situazioni, la sua amica no ma è intelligente, confido imparerà al volo.
  18. Ciao a tutti, mi piacerebbe se possibile far giocare un'avventura animalesca a mio figlio di 8 anni e la sua amichetta. L'ambientazione dovrebbe essere simil "Libro della giungla" della Disney, quindi giocosa ma con un certo richiamo alle regole (della giungla). Gli animali hanno le normali caratteristiche degli animali a meno delle logiche/sociali umane, perciò non dispongono di nulla che sia vagamente simile a un utensile. Inoltre gli animali di ogni specie possono parlare con qualunque altro ma non con gli umani (ammesso che li includa nell'avventura, e comunque anche questi sarebbero tecnologicamente all'Età Antica o Medioevo). Come trama stavo abbozzando una cosa del tipo che il consiglio delle scimmie (che godono di una certa stima tra tutti gli animali) hanno raccolto la denuncia che da qualche parte nella giungla i caimani o coccodrilli (o altro se necessario) ha/hanno fatto o stanno per fare qualcosa di "cattivo" e i PG sono incaricati di impedirlo/recuperare. I PG saranno giaguari che quindi devono raggiungere il loro territorio e tra prove atletiche e di combattimento devono raggiungere il luogo della sfida finale. La missione/difficoltà finale potrebbe consistere nell'aiutare una famiglia di lontre intrappolata nel territorio nemico a fuggire, ma non saprei neanche che topografia approntare come scenario (potrebbero esserci delle rovine di un palazzo abbandonato nella giungla). Dovranno evitare delle sabbie mobili, affrontare "in qualche modo" dei lupi grigi, magari un orso nero o addirittura sfuggire a una tigre. Dovrebbero incontrare anche un consigliere affidabile (un serpente?). Il problema è che a parte queste vaghe idee non so bene come organizzargliela. Idee? Ciao e grazie, MadLuke.
  19. RICHIAMO DEL FUOCO Ammaliamento (Compulsione) [Influenza mentale, Fuoco] Livello: Brd 3, Mag/Str 4 Tempo di lancio: 1 azione standard Componenti: V, F Raggio di azione: Medio (7,5 m + 3 m/livello) Bersaglio: Una qualunque fiamma viva Durata: 1 round per livello Tiro salvezza: Volontà nega Resistenza agli incantesimi: Si Lanciando l’incantesimo su un qualunque torcia, falò o simili (anche magici) l’incantatore rende la vista delle fiamme fonte d’attrazione per chiunque le veda. Qualunque creatura nel raggio di 4,5 m. fallisca il Tiro Salvezza deve cercare in tutti i modi di raggiungere e gettarsi in quel fuoco. Qualunque ostacolo si frapponga tra esso e la vittima per raggiungerlo viene affrontato al meglio delle sue capacità di modo da riuscire nel suo intento. Una volta raggiunto il fuoco vi permane fino alla fine dell’incantesimo oppure, nel caso comune questo comporti danni, per 1d3 round (quello che si verifica prima). Solo dopo che gli effetti dell’incantesimo si siano esauriti la vittima si rende conto della follia del suo gesto. Lo spegnimento del fuoco su cui è lanciato pone anche immediatamente fine all’incantesimo.
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  20. FUOCO DEL CORAGGIO Ammaliamento (Compulsione) [Influenza mentale, Fuoco] Livello: Brd 1, Mag/Str 1 Tempo di lancio: 1 azione standard Componenti: V, F Raggio di azione: Corto (7,5 m + 1,5 m/2 livelli) Bersaglio: Una qualunque fiamma viva Durata: 1 round per livello Tiro salvezza: Volontà nega (innocuo) Resistenza agli incantesimi: Si (innocuo) Lanciando l’incantesimo su un qualunque torcia, falò o simili (anche magici) l’incantatore rende la vista delle fiamme particolarmente efficaci nel rinsaldare l’animo. L’incantatore e ogni suo alleato nel raggio di 9 m. dal fuoco incantato guadagna un bonus al morale +2 sugli attacchi e Tiri Salvezza contro la paura. L’incantesimo è efficace solo se utilizzato di notte oppure in ambienti chiusi non raggiunti dalla luce naturale (a prescindere dall’effettiva visibilità esterna).
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  21. FIAMME IPNOTICHE Ammaliamento (Compulsione) [Influenza mentale, Fuoco] Livello: Brd 0, Mag/Str 0 Tempo di lancio: 1 azione standard Componenti: V, F Raggio di azione: Corto (7,5 m + 1,5 m/2 livelli) Bersaglio: Una qualunque fiamma viva Durata: 1 round per livello Tiro salvezza: Volontà nega Resistenza agli incantesimi: Si Lanciando l’incantesimo su una torcia, falò (anche magico) o simili, l’incantatore rende le sue fiamme ipnotiche per chiunque lo stia guardando o si soffermi a farlo. Qualunque creatura con Intelligenza maggiore o uguale a 2 che si trovi entro 9 m. dal falò e non sia impegnata in altre attività deve fare un Tiro Salvezza per evitare di diventare Affascinata, come per l’omonima abilità del Bardo. Una creatura che riesca nel Tiro Salvezza non può essere affascinata dallo stesso incantesimo per le successive 24 ore.
  22. Ciao a tutti, sto leggendo "I pirati dell'oceano rosso", secondo volume della magnifica saga di Locke Lamora. Sono a un terzo quasi e anche sulla scorta del primo volume devo dire non avevo mai letto di un'etica e fede religiosa dei ladri così ben approfonditi. Niente a che vedere con le banalità di Hiddukel od Olidammara. I precetti del Tredicesimo, il Disonesto Tutore, sono solo due: "prosperino i ladri" e "i ricchi ricordino". Il primo implica che tra ladri bisogna aiutarsi, anche tra bande diverse (l'ambientazione è rinascimentale molto corrotta) nei limiti del possibile, offrire protezione, non denunciare mai un ladro presso le istituzioni pubbliche, ecc. Il secondo è anche meglio perché significa che non si fanno patti di non belligeranza tra i "Giusti" (che sono i ladri che rispettano il codice d'onore) e i ricchi che magari potrebbero offrire il pizzo per salvaguardare il grosso dei loro beni. Al contrario i ricchi devono sempre ricordare, appunto, che ogni giorno il loro denaro è a rischio, perché un sacerdote/ladro del Tredicesimo non si compra. Un altro bel tratto dell'ambientazione è "l'offerta di morte", ossia un ladro che in qualsivoglia modo, volontariamente o involontariamente, causa la morte di qualcuno, allora in funzione del legame e della gravità del gesto e delle sue effettive possibilità, da quel giorno deve periodicamente donare una parte dei suoi ricavi. Donare s'intende buttare in fondo al mare o cose del genere, dove nessuno potrà più recuperarlo. Perché i Giusti sono ladri, non assassini. Questi modesti esempi che ho appena fatto, per essere apprezzati in realtà richiedono la lettura della saga, dove questa etica va a costituire aspetti imprescindibili della trama. Che poi è il motivo per cui io trovo Scott Lynch straordinario. Ciao, MadLuke.
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  23. E così, a distanza di trentacinque anni, Luca mise nuovamente le mani sulla mitica scatola di HeroQuest...

  24. Sono rimasto esterrefatto da questo capolavoro, non della letteratura fantasy bensì della letteratura in assoluto. Cominciò col dire che l’ambientazione è maestosa: la città di Camorr ha sia la topografia di una simil Venezia che il suo splendore e corruzione dell’età rinascimentale. Le ricche descrizioni delle atmosfere barocche dei quartieri alti, così come quelle dei degradati quartieri poveri dove delinquenti da quattro soldi e capibanda di nobili natali si contendono il dominio, non sono mai fini a se stesse. La portentosa fantasia dell’autore che spazia dai dolci intrisi di brandy ai frutti esotici, alle essenze alchemiche dagli effetti più ricercati o letali, raggiunge il suo apice nel concepimento del padre di tutti i complotti. Una storia ordita con sapienza tale da far a dir poco impallidire il Conte di Montecristo. Modesti indizi anche a beneficio del lettore disseminati lungo l’intreccio con la giusta parsimonia, mai banali o troppo criptici, neanche quando infine svelati. E ancora la fabula magistralmente sviluppata due linee temporali che scorrono di pari passo: quella dei fatti presenti e il prologo, non meno importante per approfondire la psicologia dei personaggi, del protagonista così come dei suoi amici fraterni. Da questa città splendente come i bazar delle città di mare, corrotta fino al midollo e popolata di ardimentosi e ruffiani, emerge un’umanità mai stereotipata, semmai ricca di contraddizioni, capace dei gesti di più efferata crudeltà così come di generosità fino all’estremo sacrificio. Io che prediligo di gran lunga le ambientazioni “crude”, pensavo non avrei mai potuto tanto apprezzarne una rinascimentale ma questo giovane autore mi ha fatto profondamente rivedere nei miei convincimenti. Da ultimo rispondo in maniera aperta alle poche e per me incomprensibili critiche negative lette, che lamentano l’opera sia un coacervo di crudeltà, volgarità e intrighi senza un vero scopo: vi sbagliate. Ma forse solo chi ha avuto la fortuna di avere in vita sua dei veri amici-fratelli, può scorgere lungo tutta l’opera e ancor più nel sontuoso finale, il messaggio che forse l’autore ha voluto comunicare: tutto l’oro del mondo così come la vendetta più agognata, in fin dei conti è ben misera cosa se comparata al legame che unisce i veri amici, che pure si cementifica nel collaborare nel perseguimento di un obiettivo comune. “Potresti essere perso, ma non sei dimenticato. Per chi ha viaggiato lontano, per combattere in terre straniere, sappiate che il conforto più grande del soldato è avere i suoi amici a portata di mano. Nel furore della battaglia cessa di essere un’ideale per il quale combattiamo. O una bandiera. Piuttosto combattiamo per l’uomo alla nostra sinistra e combattiamo per l’uomo alla nostra destra. E quando gli eserciti si disperdono e gli imperi cadono, tutto ciò che rimane è il ricordo di quei momenti preziosi che abbiamo trascorso fianco a fianco.”. Cit. “Le quattro piume” E questo ce l’hanno insegnato una volta di più “I Bastardi Galantuomini”. Voto: 5/5
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