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MadLuke

Circolo degli Antichi
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  1. Forse non avevo interpretato correttamente io la descrizione di Gust of Wind, ossia che è in tutto e per tutto un "severe wind", e solo la DC del TS è personalizzata invece di costante. L'avevo recepito come "se riesce il TS è come se intorno a te non si muovesse una foglia". A monte: allora il TS del nuovo incantesimo "Shadow wind" (?) serve a resistere sia agli effetti del vento (qualora la taglia della creatura lo richieda) che a danno 1d3 For. Concordate?
  2. In effetti mi sembra una buona base, sostituendo i liv d4 con 1d3 For. Però cè una cosa di questo incantesimo che non capisco, come non capisco di Gust of Wind: cosa c'azzecca il TS con gli effetti del vento? Il vento c'è e basta. Secondo me gli effetti del vento dovrebbero essere automatici e inevitabili, assimilati a quelli descritti nel capitolo dell'esplorazione e ambienti naturali ostili. Il TS dovrebbe essere solo per il danno For.
  3. Ciao a tutti, nel romanzo che ho appena finito di leggere, in un passaggio proprio al primo o secondo capitolo. Un assassina cerca di uccidere un uomo che da anni si era incaricato di dare sepoltura a migliaia di cadaveri caduti sul campo di battaglia. Nel momento in qui questa arriva a minacciarlo concretamente (armi alla mano), in un crescendo di urla dei suddetti spiriti (che già abitualmente ogni notte riempivano le orecchie di chiunque si facesse sorprendere di passaggio in quella valle), si solleva un vento innaturale che la inchioda contro la parete di un capanno. Tale vento, oltre a renderle impossibile muoversi, la sottopone pure a chiara sofferenza, ravvisabile nei suoi lineamenti che paiono stravolti. (Non è dato sapere con certezza se quel vento l'avrebbe uccisa giacché due frecce in gola da parte di un soldato dalla distanza, pongono fine alla sua sofferenza.) Ebbene io vorrei liberamente trarre un incantesimo da questa scena. Credo si potrebbe chiamare "Vento d'Ombra" o qualcosa del genere. Dovrebbe essere di circa 5°. liv Necromanzia. Per la parte "meccanica" lo farei uguale a Gust of Wind (non so come si chiami in italiano), però durata 1 round/liv. e ogni round fa danno 1 punto For. Quello che mi mette in imbarazzo è capire se ci debba essere un TS oppure no per il danno alla forza (il vento invece c'è e basta), se l'area debba essere conica o raggio e che possibilità possa avere la vittima di sottrarsi al vento una volta che ne è stata investita, se l'incantatore possa redirezionarlo a ogni round, se uno scudo torre ad esempio possa sottrarre la vittima anche a solo all'effetto necromantico. Idee? Ciao, MadLuke.
  4. Al di là dell’avventura a sfondo fantasy, peraltro appena accennato, il tema al centro di questo superbo romanzo io credo sia il “divenire”. Per questa ragione l’autore affida a un necessario flashback la presentazione della vita del protagonista negli anni antecedenti a quelli in cui prende vita la trama della narrazione. E per la stessa ragione anche dopo aver concluso la narrazione delle sue avventure, intrattiene il lettore per completare il quadro di cambiamento della vita sua e degli altri personaggi principali che lo attorniano nel corso delle sue imprese. Pur essendo un romanzo fantasy che si svolge nella cornice della storia di un grande impero, l’autore riesce a dare grande evidenza di come appunto la “rinascita” di Shen Tai possa per lui realizzarsi solo accettando che gli anni scanzonati della giovinezza, con gli amici e gli amorazzi del tempo, non possano più essere, se non in pur magnifici e struggenti ricordi. Lo stesso avviene per altri personaggi del romanzo, per natura e posizione sociale peraltro diversissimi da quelli del protagonista che però allo stesso modo prendono atto che il passato non può essere trattenuto, e la riuscita nella vita non può che realizzarsi riconoscendo il nuovo ruolo a cui il tempo e la vita richiama. C’è un richiamo continuo al celebre verso “Per ogni cosa c’è il suo momento” come insegna l’Ecclesiaste, o il forse ancor più celebre “Carpe diem” di Orazio. Per contro vi sono altri personaggi, che non sono affatto più o meno malvagi del protagonista, più o meno desiderosi di vivere, ma che non sanno fare a meno di cercare di attaccarsi alle loro fortune effimere, e che per questo si condannano da soli alla rovina, taluni trascinando con sé le persone più vicine che pure amavano, alcuni interi regni. Niente dura per sempre, e nel saper riconoscere l’avvento del cambiamento, e lasciarsi condurre per mano dal proprio destino senza mostrarsi retrivi, risiede la saggezza. Di più: nelle persone in grado di accompagnarci in tale faticoso, talvolta doloroso, cammino è possibile riconoscere la vera amicizia, così come il vero amore. Questi preziosi insegnamenti però non sono tanto efficamente impressi nella scorrevole e incalzante prosa della narrazione, quanto nei delicati e struggenti haiku (brevi componimenti in versi aventi come sfondo la natura), che l’autore sapientemente incastona nella narrazione come pietre preziose. Per quanto il paragone sia a dir poco audace, personalmente devo dire che ad eccezione di quando lessi alcune tra le maggiori opere di Dostoevskij, o di Tolstoj, non ricordo di essermi mai sentito coinvolto da una lettura in maniera così portentosa, struggente, intima. E non mi capacito di come questo autore possa essere sconosciuto ai più, come lo era anche per me fino a poco fa. Voto: 5/5
  5. MadLuke

    I cavalli sardiani

    "Dona a un uomo uno dei rinomati cavalli sardiani e lo ricompenserai grandemente. Concedigliene quattro o cinque, e lo eleverai al di sopra dei suoi simili, attirandogli gelosie finanche mortali. Duecentocinquanta cavalli sono un tesoro che va oltre ogni immaginazione, un dono in grado di sopraffare perfino un imperatore." Così è scritto. 🙂
  6. MadLuke

    I cavalli sardiani

    Facciamo +5, crepi l'avarizia. 🙂
  7. MadLuke

    I cavalli sardiani

    Sono quelle cose che 1 vs. 1 non contano nulla, ma in una battaglia campale, per la legge dei grandi numeri...
  8. MadLuke

    I cavalli sardiani

    Molto calzante, ma non ho capito come si calcola la CD della prova di Concentrazione. Inoltre gli metterei anche +2 a For, Des e Cos, per renderli più affidabili in combattimento. No?
  9. MadLuke

    I cavalli sardiani

    Ciao, recentemente ho finito di leggere un superbo romanzo fantasy, in cui tra le altre cose compaiono gli animali in oggetto, così chiamati perché originari della Sardia. Nel romanzo si dice che un battaglione di cavalieri in sella a cavalli sardiani, era forte come il doppio degli stessi cavalieri in sella a cavalli normali. Durante una battaglia, dei cavalieri che li cavalcano compiono una carica, quindi più veloci che mai tornano indietro a coprire gli arcieri. In un altro brano, nel corso di una marcia forzata, dei messaggeri che cavalcano cavalli normali, pure cambiando cavalcatura ogni giorno, non riescono a stare dietro al cavaliere che invece per cinque giorni aveva cavalcato sempre lo stesso cavallo sardiano. Infine una donna decide di prenderne dieci per insegnargli a danzare. Secondo voi quali statistiche potrebbero o dovrebbero avere simili creature? Ciao e grazie, MadLuke.
  10. Non c’è capitolo in cui l’autore non esprima pregevole conoscenza dei luoghi e trame della storia antica che rivive, ovviamente frammista alla sua fantasiosa narrazione, nella pagine del romanzo. Mi sembra tuttavia che i suoi meriti non vadano molto oltre: ho trovato i primi capitoli parecchio lenti e ripetitivi. Solo la seconda parte a mio parere mostra un crescendo di tensione narrativa, che lo trasforma un po’ in un bel libro d’avventura per ragazzi, però. La pecca maggiore è la mancata caratterizzazione dei personaggi, compreso il protagonista, tratteggiati sempre solo superficialmente se si eccettua una manciata scarsa di loro riflessioni o riminiscenze, che comunque non vanno mai a contribuire all’intreccio. In definitiva credo che nonostante sia innegabilmente un romanzo, l’opera sia più utile per conoscere un poco le vicende dell’Impero Romano D’Oriente, per noi occidentali focalizzati su Roma, pressoché sconosciute, che per lasciarsi trasportare dall’intreccio, parecchio appiattito sulla successione di combattimenti e battaglie. Voto: 3/5
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  11. Da Dungeon Magazine #128, Graceful Edge richiede di combattere con una mano libera e concede i seguenti benefici: - permette di utilizzare l'arma da taglio selezionata di taglia media come fosse leggera per tutti i talenti (es. Weapon finesse); - garantisce un bonus di scudo +1; - se combatti sulla difensiva o usi Maestria in combattimento il bonus scudo diventa +2. Ciao, MadLuke.
  12. In effetti in questo momento sono diviso tra "non voglio più giocare tanto finisce sempre male" e "mi iscrivo a qualunque campagna mi ispiri e poi gioco a cavolo, che tanto chi se ne frega"... Come uno che ha appena avuto una delusione d'amore. Ma grazie a tutti per gli incoraggiamenti.
  13. Su Dragonslair non ho mai giocato campagne. Invece proprio su DungeonPbEM l'ultima delusione per cui ho scritto. Non si tratta di "rincoglioniti" o meno, si tratta che non c'è rispetto della parola data, considerazione dei "bisogni" dell'altro, un minimo di abnegazione e dono di sé (per una cosa divertente poi, mica c'è da pagare o farsi prendere a frustate). Manca 'a cazzimma, direbbero i napoletani.
  14. Ora che mi ci fai pensare, una one-shot la completai anche io, ma allora è più corretto parlare di avventura che di campagna. Un'avventura in due serate invece fallì anche quella, perché dopo la prima un giocatore disse che non si era divertito e quindi non avrebbe completato. Tutti gli altri giocatori a cercare di convincerlo a ripensarci, ricordargli i bei momenti della serata, sia in gioco che no, e come anche lui in alcuni momenti si fosse innegabilmente divertito... Niente da fare: un menefreghista totale.
  15. Anche del tavolo, anche se l'ultima volta che ci giocai credo fosse il 2003.
  16. Ho capito che non riuscirò mai a portare a termine una campagna, da master o giocatore che sia, almeno non finché non ci saranno programmi di IA che sappiano condurre una campagna appunto, o interpretare un personaggio. Parlo di programmi di IA perché essendo macchine saranno affidabili, non volubili come le persone. E' infatti acclarato una volta di più, che c'è un abisso di differenza in serietà e costanza, tra me e qualsiasi altro giocatore. Che amarezza.
  17. Appena puoi fai un corso residenziale di meditazione Vipassana. Ciao, MadLuke.
  18. Proprio questo intendevo.
  19. Ciao a tutti, mi è sorto un dubbio: possibile che la condotta di gioco dei giocatori sia influenzata anche dall'aver condotto personalmente delle campagne come master? Forse chi ha sempre fatto il giocatore è messo un po' in soggezione della trama come l'ha organizzata il master, chi invece ha già fatto a sua volta il master o addirittura sta contemporaneamente conducendo una campagna come master, è più "disinibito". Pure accorgendosi di ciò che appare come filo conduttore della campagna del suo PG, è più disinvolto nel proporre altro, o nel porsi degli obiettivi (almeno quelli secondari) cui il master e altri giocatori non avevano pensato. Vi torna? Ciao, MadLuke.
  20. Per la mia esperienza, chi sapeva dire solo "attacco con la spada", ha continuato a dirlo da OD&D fino a D&D 3.x. Chi invece diceva "prendo il tavolo, rincorsa e poi lo lancio sui goblin", pure. @Checco scrivimi in privato se vuoi, che "superficiale" davvero non me lo aveva detto ancora nessuno...
  21. Secondo me dire che "rimuovere le miniature ha salvato D&D" è come dire che Fabio Volo ha salvato la letteratura italiana perché Umberto Eco se lo filavano in quattro. E al pari della letteratura, preferisco che ci siano due giocatori che si dedicano con passione alla preparazione della scheda, di 100 stat... della mappa e le miniature, che avere invece 50 giocatori che giocano con regole semplici "purché si giochi". Altrimenti giochiamo tutti solo a HeroQuest, che è ancora più semplice. Buttiamo via pure gli scacchi e giochiamo solo a tris, omologhiamoci tutti, e facciamo a meno di quella faticosa nicchia di gioco che richiede impegno e costanza, e proprio e solo ciò rende preziosa. Ciao, MadLuke.
  22. Infatti. En passant: l'insegnante di Dharma del centro buddista che frequentavo, ha detto che una volta si trovava in India per turismo (all''epoca per lei "buddismo" era solo una parola) e casualmente ha visto il manifesto di una conferenza del Dalai Lama, e non avendo altro da fare decise di andare ad assistere. Ebbene prima che cominciasse, in sala i monaci di due diversi monasteri fecero a botte per avere i posti in prima fila. "Sono stata subito vaccinata contro le illusioni del buddismo" diceva lei, che pure lo abbraccio appieno, fino a diventare insegnante, appunto. All'inizio del secolo scorso in Giappone i buddisti appendevano i cristiani per i capelli finché morte per inedia non sopraggiungesse, perché si rifiutavano di credere che l'Imperatore fosse il figlio del Cielo. Nell'VIII sec. il buddismo in India raggiunse la massima diffusione, finché la popolazione non si stanco delle continue vessazioni e pretese dei lama, nonché della corruzione dilagante, e progressivamente tornarono all'Induismo (una buona parte). E chissà quante ce ne sarebbero da raccontare... Ciao, MadLuke.
  23. Scusate, aggiungo: quella scelleratezza di Lord Soth lo ritrovai poi in Robert De Niro in "Heat - La sfida", quando lui è già in viaggio verso l'aeroporto con l'innamorata, la possibilità di cominciare una nuova vita. L'ha fatta in barba ad Al Pacino, è salvo, ormai è fatta.... E invece no! Solo per una questione di vendetta e puntiglio, decide di tornare indietro, E quello è l'inizio della sua fine.
  24. Ovviamente anche a me è sempre piaciuto Lord Soth, e quando lo lessi a sedici anni circa, trassi anche un insegnamento di vita per me. Quel passaggio in cui lui stava per andare a Istar a salvare il mondo ma incontra le comari che gli istillano il sospetto, al punto che lui pianta tutto per tornare indietro, mi colpì molto. Mi ricordo che pensai: io nella mia vita porterò a compimento le cose che inizio senza farmi distrarre dal senso di rivalsa, o di vendetta o anche solo dagli inganni, pettegolezzi, malelingue o sospetti. Non che io fossi mai stato rancoroso, vendicativo o cose del genere, ma ricordo ugualmente quel racconto mi colpì e ne feci un promemoria personale per tutti gli anni a venire. Ciao, MadLuke.
  25. Scusa, altro dubbio: e delle ombre (intendo i non-morti incorporei) avrebbero anch'essi 20% o loro (come verrebbe da pensare a me "a senso logico") avrebbero 50%?
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