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MadLuke

Circolo degli Antichi
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  1. Ciao a tutti, volevo sapere se c'era qualcuno che avesse usato le regole per le battaglia campali di PathFinder e quelle del Companion set di OD&D (scatola verde), o che comunque potesse darmi il suo parere su quale dei due sistemi è il migliore. A me sembra decisamente migliore quello di OD&D, sbaglio? Ciao e grazie, MadLuke.
  2. AS. Spero di non essere off-topic. Ciao a tutti, qualcuno saprebbe dirmi in quali numeri la rivista si è occupata delle regole di 3.x (e quando invece ha preso a pubblicare materiale per 4.0)? Ciao e grazie, MadLuke.
  3. 1 - rettifica: la prova CD Riflessi credo sia meglio farla con CD 15 fissa, come per una prova di Saltare in lungo oltre un dirupo parzialmente fallita (vedi descrizione abilità). 2 - fallire la prova di 10 o più: io credo sia meglio solo di 5, perché il tuo esempio non è proprio calzante. Il fatto è che il parapetto in qualche modo ti fa un po' lo sgambetto, per questo facilità l'attaccante che non ha bisogno di mettere tutta la forza necessaria a farti arretrare di 3 m. come fosse una superficie piana regolare. Inoltre il parapetto tipico è largo 30 cm., mica un ulteriore 1,5 m. Ciao, MadLuke.
  4. Comunque oggi ripensandoci ho deciso che per spingerlo oltre il parapetto, l'attaccante deve vincere la prova di 5 o più, altrimenti l'avversario è pur sempre a terra, ma addossato al muro.
  5. Ciao a tutti, oggi un mio PG è stato spinto contro un parapetto (altezza vita). Prendendo spunto da un post di "Combattimenti interessanti" (di cui ora ho perso il link) ho fatto che per l'attaccante riuscire a mandare l'avversario è automatico (semplicemente vincendo la normale prova contrapposta), però il difensore ha beneficiato di un TS Riflessi (CD 10+ "di quanto ha perso la prova contrapposta") per riuscire ad aggrapparsi al parapetto stesso (un classico dei film d'azione, e ce l'ha fatta). Voialtri come avreste gestito? Ciao, MadLuke.
  6. Ciao a tutti, leggo che sfondare una buona porta richiede una prova di For CD 18. Bene. Ma cosa cambia se il personaggio in questione non ha spazio per una rincorsa, e dall'altra parte c'è una persona che si tiene ben piantato contro la porta, proprio per evitare che la sfondino? Io ho pensato che in questo caso è meglio fare una prova contrapposta di forza, e il difensore ha un bonus dovuto alla presenza della porta, ma quanto, +(18-10=)8? Ciao e grazie, MadLuke.
  7. MadLuke

    Lo sterminio delle zecche

    Grazie per l'apprezzamento. Almeno nelle mie intenzioni, il racconto dovrebbe avere più chiavi di interpretazione, sia a livello dei fatti narrati che di conseguenza dei significati associati. Per questo per me non è stato facile mediare tra "il dovere di raccontare", e quello di lasciare appunto alcuni punti aperti. Non escludere cioè dalle possibilità, almeno quelle interpretazioni alternative che almeno io ho pensato (ma magari tu ne hai colte altre ancora, sarebbe bello).
  8. MadLuke

    Lo sterminio delle zecche

    Le zecche avevano reso la vita impossibile a tutti nel sistema. Non era la considerazione di pochi soliti agitatori, bensì una consapevolezza che via via crescrendo, aveva raggiunto strati sempre più ampi tra gli abitanti, fino a diventare pressoché unanime. Si, qualche zecca c’era sempre stata, ma non aveva mai costituito un problema realmente degno di nota. Qualche comare se ne lamentava, ma a qualcun altro finivano per dare pure da mangiare, cosicché al netto di qualche borbottio, la questione tornava puntualmente sotto il tappeto. Da qualche tempo però la situazione si era fatta ben diversa: non c’era creatura che non se ne lamentasse; erano ovunque a dar tormento a ogni ora del giorno, qualunque cosa si facesse, che le s’ignorasse o si cercasse di scacciarle. E a dimostrazione del fatto che fosse stata inequivocabilmente passata la misura, una certa voce aveva preso a circolare tra tutti gli animali. Per la verità qualcuno l’auspicava da tempo, qualcun altro si limitava a sperarlo segretamente, altri avevano avuto l’audacia di reclamarlo a gran voce (ancorché a nessuno era mai parso che tali invettive sortissero alcuna conseguenza di sorta) e ovviamente altri paventavano che la toppa si sarebbe alla fine rivelata peggio del buco. In ogni caso non c’erano più dubbi ormai che l’uomo sarebbe intervenuto nella questione. L’uomo era una creatura estremamente particolare, perlopiù indecifrabile. Taluni lo ritenevano in qualche modo “uno di loro”, altri giuravano non avrebbero mai avuto nulla a che spartire con lui. Certo era che lo si vedeva molto raramente, ancorché quasi tutti erano pronti ad assicurare di averlo osservato dal vivo almeno una volta nella loro vita, o quanto meno di esserselo fatto raccontare da un vicino congiunto che aveva avuto più fortuna di lui. Ora l’uomo sarebbe intervenuto, e per le zecche non ci sarebbe stato scampo, finalmente sarebbero state fatte fuori, e la calma e l’ordine sarebbe tornata a regnare. Sul come ci sarebbe riuscito però, le voci erano ancora un poco confuse, talvolta in contraddizione tra loro, ma la tesi più accreditata era quella secondo cui egli aveva disposto un prodigioso dispositivo, in grado di attirare su di sé tutti quegli odiosi parassiti, quindi “farli morire”. Proprio su questo si spendevano le congetture più disparate, qualcuno sosteneva doveva trattarsi di un richiamo visivo, altri vagheggiavano si sarebbe udito un particolare verso, altri ovviamente pensavano le avrebbe attirate con un aroma specificatamente studiato allo scopo. E poi “come” sarebbero morte? Intrappolate fino alla morte per fame, per sete? Forse schiacciate o ingoiate? Travolte dall’acqua o bruciate? Non era dato sapere quando il fantomatico dispositivo sarebbe stato azionato, certo a breve, ma almeno un poco di tempo doveva esserci ancora. Per poter andarlo a vedere. Capire. Vedere un po’ come funzionava. Doveva trattarsi di qualcosa eccezionalmente complesso, incredibilmente potente, qualcosa cui non sarebbe più capitato di poter assistere poi per chissà quanti anni. Certo non avrebbero mai dovuto interferire, non potevano rischiare di far insospettire, spaventare, le zecche, altrimenti tutto sarebbe stato compromesso e nessuno desiderava una cosa del genere, ovviamente. Ben si guardava dal compromettere l’operazione il leone, il re, che per troppo tempo aveva dovuto sopportare l’insolenza delle zecche. Ma allo stesso modo non volevano rovinare tutto proprio ora i bufali, così docili e mansueti, non potevano non chiedersi che avessero mai fatto di male per meritarsi una simile seccatura. Al contrario erano invece convinte che le zecche meritassero la morte le formiche, loro così laboriose avevano dovuto fare buon viso a quei parassiti che impunemente avevano invaso il loro territorio, e preso ovunque capitasse senza alcun criterio. Ma a dire il vero per quelle “scroccone” ne a avevano anche le cicale. E i nobili cavalli allora? Un intera comunità oppressa da quelle inestetiche creature. Le volpi erano forse quelle che meno di tutti avevano speso parole sull’incresciosa situazione, ma se non ti fai un po’ furbo è inevitabile che prima o poi finirai per metterti di traverso a quelli sbagliati, pensavano. Gli elefanti non avevano mai smesso di dichiarare che erano troppo grossi perché quelle minuscole pulci potesseo dargli noia, eppure anche loro non potevano negare gli avrebbe procurato una sottile soddisfazione, vedere quei petulanti insetti schiacciati una volta per tutte. E si sarebbe potuto andare avanti a parlare anche degli ippopotami, delle iene e dei canguri. A voler ben vedere non c’era creatura del sistema che più o meno palesemente non desiderasse la fine delle zecche, che fossero sterminate. E non a caso ivi si trovavano infatti tutti, chi in fervida attesa, chi con aria di falsa indifferenza, ad aggirarsi nei paraggi nell’attesa che il dispositivo si azionasse. Non doveva mancare molto ormai, una volta acceso le zecche vi sarebbero piombate sopra da ogni dove, e sarebbero morte. Così almeno si supponeva dovesse andare, qualcosa del genere insomma. Doveva essere questione di poco ormai, da un momento all’altro sarebbe successo. Il tempo di dare solo un’occhiata, vedere l’inizio, e poi si sarebbero ritirati tutti, ognuno per le sue faccende. Solo un momento ancora, e poi sarebbero andati via, per tornare a dedicarsi a ben più importanti faccende. Stavano già avviandosi verso casa sebbene con la coda dell’occhio ancora indugiassero. E un momento dopo furono tutti morti. Tutte.
  9. Il prossimo che mi accusa di essere "polemico" (io!), Pietrificazione lo colga!
  10. La mia modestissima opinione è che i vampiri siano oggetto di letteratura "normale" anche di qualita (non solo Bram Stoker) mentre in D&D non hanno neanche un decimo di quello spessore culturale. Semplicemente sono dei "non-morti forti". I demoni al contrario nella letteratura normale sono praticamente ignorati mentre in D&D hanno le loro peculiarità, spesso per ognuno è specificato il cattivo sentimento che hanno nel loro portafoglio, ecc. Per questa ragione poi, se ai vampiri gli si fa fare sesso, a me non riesce di non pensare che sia unicamente per solleticare i bassi istinti dei lettori/giocatori. Dei demoni invece è coerente col loro background da manuale. Questa è la mia impressione. Ancora: dei vampiri su quattro che hanno risposto, tre non hanno specificato nulla e uno (oltre a me stesso) ha detto espressamente che non ha mai tirato in ballo la loro attività sessuale. Sugli halfling invece posso dirti che tu magari non hai mai trattato la loro vita sentimentale-amorosa, ma io invece avevo due compagni PG per cui invece il rapporto con la moglie (PnG) aveva invece il suo peso nella sua interpretazione. La tua esperienza personale perciò è già ridotta a 1/3 del campione intervistato.
  11. Aver scelto di non metterli o non averci nemmeno pensato, per me fa lo stesso: non li avete messi. Scartati. Inoltre le "vampirelle" di Bram Stoker citate sopra da Senzanome, credo sia più corretto riconoscere fossero succubi, cioè demoni, non vampiri. E i demoni (o diavoli) sono metafore di altri tratti dell'animo umano (paura, violenza, avidità... lascivia), per cui trovo sia più plausibile a livello narrativo che facciano sesso. Nel caso delle succubi, o altri mostri espressione di lussuria, è anzi proprio il loro mestiere. E' cioè lecito pensare che "corrompendo" i mortali col sesso diventino in qualche modo più forti.
  12. Dracula di Bram Stoker non fa sesso, fa l'amore (che si attribuisca o meno differenza a queste espressioni), nel senso che quel "mostro" è metafora dell'insaziabile bisogno di amore di qualunque uomo o donna, bisogno che trascende il tempo e quindi anche la morte. Gli altri invece, a parte Twilight che non si capisce cosa dovrebbe significare, effettivamente fanno sesso. Ed è relativamente a questi (in Gauntlgrym come questi non c'è alcun amore in gioco) che io mi ponevo la domanda "ha senso?". Premesso cioè che a meno che si giochino campagne D&D davvero particolari, in cui l'amore romantico "profondo" (quello da cui Bram Stoker ha tratto la base del suo romanzo) non giochi un ruolo a dir poco marginale, rimane solo il piacere carnale... E io un vampiro che dopo l'amplesso pensi che ha avuto un bel rapporto, non riesco a concepirlo, oppure che smania per possedere una ragazza. Ma mi sembra che i pur pochi interventi in questo thread confermino questa mia impressione: nessun giocatore/master ha mai pensato "ci sarebbe stato bene" nella sua campagna.
  13. Ciao a tutti, siccome mi rendo conto che il post si presta facilmente ai peggiori interventi, preciso subito che la mia domanda parte dalla lettura di un testo "elevato" della letteratura fantasy quale dovrebbe essere "Gauntlgrym" di R.A. Salvatore. In quel romanzo un vampiro è costretto suo malgrado a prestarsi ai desideri carnali di un'elfa. Ebbene io trovo che questa sia una boiata assurda, volta solo a soddisfare le smanie pruriginose di puerili lettori. Le ragioni sono due: 1) Freud ci insegna che il sesso nasce dal desiderio inconscio di soddisfare l'imperativo di natura che è "riproducetevi" (anche se nel mondo reale è castrato in mille modi), ma un non-morto, fosse anche uno intelligente (per non parlare di zombie di certa altra letteratura spazzatura), non si capisce che pulsione riproduttiva potrebbe mai avere; 2) come potrebbe un non-morto avere un'erezione, orgasmo o quant'altro, se non ha più sangue in circolo nel corpo. Va bene l'energia negativa, ma nuovamente non si capisce perché l'energia negativa dovrebbe spendersi in questa maniera invece che concedendo un attacco con danno di forza bonus in più, per esempio. Andiamo alla conclusione: nelle campagne che avete giocato voi, c'è mai stato anche solo come narrazione passata, di contorno o altro, attività sessuale di un non-morto? Ciao, MadLuke.
  14. Ciao, durante una manovra di ritirata (o ritirata parziale) si può attaccare con armi da tiro o lancio?
  15. Ciao a tutti, mi chiedevo se qualcuno ha mai provato a realizzare la scheda dei personaggi in oggetto, in particolare di Akiro. Ciao, MadLuke.
  16. In effetti è controversa la questione. Io credo sia ragionevole che una melma più grande secerna più acido, e il "tentacolo" (come si traduce "slam"?) più grande si posi su una superficie del corpo della vittima più grande. Alla fine l'acido della melma potrebbe essere equiparato a quello di un drago nero, che aumenta con la taglia, no? D'altro canto le armi magiche con danno extra da energia, non aumentano con le dimensioni o taglia dell'arma (un pugnale piccolo flaming fa 1d3+1d6 Fuoco, mentre uno spadone grande fa 3d6 + sempre 1d6... Sempre ridicolo). Ad ogni modo giù propendevo per l'aumento, per cui 1d8 + 1d8 (perché mai 2d6? Almeno la tabella per aumento danni da taglia voglio rispettarla :-))
  17. Ultima cosa: con l'aumento delle dimensioni della creatura, aumentano anche i danni extra da acido?
  18. Ma quale milestone?! Io conteggio i PE dei PG calcolando quanti attacchi esattamente compiono o ricevono contro ogni nemico, il tutto pesato col GS che ha quest'ultimo (non so se rendo l'idea... Ovviamente ho automatizzato questi calcoli, mica prendo la calcolatrice a ogni combattimento). E comunque la suddetta melma che tanto disprezzi, ti ripeto, ha appena reso una scimitarra perfetta non più perfetta, e abbassato di 1 punto la CA di una piastre. Premesso che i lorsignori avevano appena messo il primo piede nel dungeon (e non possono tornare indietro), direi il suo sporco lavoro l'ha comunque fatto.
  19. Bah, il GS è una cosa talmente aleatoria, nella realtà variabile in funzione dei poteri e abilità del gruppo di PG, che anche senza cambiare una virgola rispetto al MdM potremmo stare ore a discutere se GS 4 sia corretto o meno. Ragion per cui non spenderò neanche un secondo a chiedermi se ancora valido o come bilanciare le modifiche. Se poi vogliamo dirla tutta: quella che i PG hanno appena ucciso (dopo aver danneggiato un'armatura e una scimitara) era da 9 DV, per cui GS 5... E' davvero opportuno che per un incremento di 4 DV, il GS aumenti esattamente di 1 punto? Lascio volentieri ai posteri quest'ardua sentenza e mi tengo il 5 senza fiatare.
  20. Intendevo: - per gli attacchi ricevuti dal personaggio, la melma infligge 1d6 slam (solo al personaggio) + 1d6 acido a ognuno: personaggio e armatura (senza TS, esatto, d'altronde come potrebbe l'acido raggiungere il tuo corpo che sta sotto l'armatura, ma non l'armatura stessa?). - quando invece il personaggio attacca e fallisce il TS, solo l'arma riceve 1d6 acido. Più in generale credo sia più ragionevole e meno frustrante per i PG, che ogni attacco facccia poco danno, ancorché sicuro, alla tua arma o armatura, piuttosto che un TS Save or die, anche se solo per un oggetto (soprattutto per i giocatori alle prime armi). Parlando dell'armatura più popolare (credo), quella di piastre che ha CA +5, ossia 25 pf, la melma deve riuscire in 25 / 3.5 = 7 - 8 attacchi prima di distruggerla completamente (ma anche dopo 3 - 4 ti conviene buttarla e cercartene una di cuoio piuttosto). Anche io penso che questi mostri siano retaggio di una visione un po' "puerile" del gioco da parte dei vecchi autori di OD&D (della serie "come scatenare un flame facendo basse insinuazioni sui mostri sacri").
  21. Ma c'è un'incoerenza ancora più evidente: un singolo attacco ricevuto può costarti l'armatura. Anche un singolo attacco effettuato può costarti l'arma se fallisci il TS, eppure anche fallendo il TS è ragionevole pensare che il contatto duri al più un secondo... Poi però sotto è scritto che la melma per infliggere 16 pf di danno a un oggetto di legno o metallo, ha bisogno di stare 1 round pieno a contatto. E le armature non sono oggetti?! Ma allora dillo che vuoi solo indispettire i PG! Io farei che: - per gli attacchi ricevuti i danni da energia (Acido in questo caso) ignorano la durezza, e i PF inflitti all'armatura sono pari a qurlli inflitti a chi la indossa (solo la parte energetica); - per quelli effettuati e TS fallito, ancora si ignora la durezza e i danni sono 1d6 (come quando la melma fa un vero attacco). Che ve ne pare?
  22. Ciao a tutti, se una melma grigia (taglia media) riesce in un attacco contro uomo (taglia media), e questi fallisce il TS Riflessi, tuuuuuuuuuuuutta la sua armatura di colpo diventa inutilizzabile. E se invece il nemico è un gigante (taglia grande o gigante)? Lo stesso: tuuuuuuuuutta l'armatura si dissolve in un secondo. ...Più che acido, sembra che la melma rilasci i nano-mites del film "G.I Joe". Chi mi aiuta a riorganizzare in maniera meno assurda questa fesseria? Sarebbe più facile se le armature avessero Durezza e PF... Ciao, MadLuke.
  23. Per l'anonimato direi non c'è bisogno di alcuna regola, quanto piuttosto di un BG ben scritto euna campagna che regga il gioco. Certo se la campagna è ambientata nelle Marche D'Argento, e nel BG scrivi il tuo personaggio è nato e vissuto a Silverymoon, c'è poco da fare: ci morirai pure dove tutti ti già conoscono. Se invece la campagna è ambientata a Neverwinter e il PG è un rifugiato politico (o la classica spia) di Luskan, allora l'anonimato potrebbe avere un ruolo chiave fondamentale. Perché il Pain Reckoning sia utilizzabile in maniera dignitosa anche da un PG, invece credo bisogni fare che si attiva anche all'interno dello stesso combattimento quando perdi il 50% dei PF. Non solo quando rivedi il nemico che ti ha legnato a distanza di tempo, altrimenti non lo attivi più (in quel modo solo Kenshiro è riuscito a usarlo una manciata di volte :-D).
  24. Forse entrambe le domande le ho già poste in passato (nel caso senza ottenere soddisfazione, temo), ad ogni modo: qualcuno saprebbe dirmi: - qual è la migliore CdP per un lottatore? - il Ghostwalker (Viandante spettrale) di Sword and Fist (3.0) ha un corrispondente in 3.5? Ciao e grazie, MadLuke.
  25. Per mia esperienza: no, in play by post il lavoro del DM è lo stesso di quando si è al tavolo (l'unica differenza è che i giocatori non lo vedono). Credo che solo se hai un tool informatico di gestione combattimenti (al tavolo o online fa uguale) puoi permetterti simili sofisticazioni. E pure io che, come alcuni sanno, amo le sofisticazioni, mi chiedo quali di queste davvero aumentino il divertimento, e quali siano solo fisime.
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