Un romanzo che si presenta fin dalle prime pagine come un'avvincente avventura a base di spade e duelli nella terra dei samurai. Col succedersi dei capitoli la storia però matura insieme al suo protagonista diventato uomo, che quindi si affaccia all'amore romantico. La prosa è di una delicatezza e cura tale nel descrivere le sue emozioni, ma non solo, che sembra scritto da una donna. Infine in quella che io considero la terza parte "ideale" dell'intreccio, il protagonista comincia ad affacciarsi con maggiore profondità alle domande e alla proposta del Cristianesimo nella persona di un prete gesuita, che accompagna con discrezione il protagonista fin dalle prime pagine. Il samurai dovrà quindi mettere alla prova la sua libertà in maniera integrale, per abbandonare il modello feudale secondo cui aveva sempre vissuto, dettato dalle gerarchie sociali, dal culto dell'onore e del valore marziale per abbracciarne uno completamente diverso fondato sull'incondizionato amore divino, senza per questo mai rinnegare la sua identità e storia personale.
Il merito principale del libro secondo me risiede proprio in questo: senza mai trascurare la tensione che deriva dalla descrizione dei duelli, la precisione delle dissertazioni sugli aspetti più marziali della vita dei samurai e l'abilità con cui l'autore centellina le scene d'azione, illustra egregiamente come la verità non sia appannaggio di questa o quella religione, di questa o quella cultura, bensì semplicemente degli uomini veri. Ossia di persone che pur seguendo strade completamente differenti, dettate dalla loro cultura di appartenenza e dalle personali inclinazioni, non possono fare a meno di ritrovarsi compagni nel riconoscere l'autenticità di ciò che è giusto, bello e santo quando gli palesa dinnanzi agli occhi, così come a condannare le meschinità e crudeltà degli uomini, a prescindere dal contesto in cui si trovano.
Questo libro costituisce una lezione di storia su una terra, il Giappone, e un pezzo di storia, quello delle atroci persecuzioni dei cristiani in Oriente, per certi versi comprensibilmente trascurato dalla nostra istruzione scolastica e non di meno molto interessante. Nelle stesse righe propone i quesiti personali che sono propri di qualunque uomo o donna che aneli alla giustizia e al bene, e propone nel culto dell'autentica bellezza una via per cercarli con sincerità.
Voto: 5/5