
simone_pg
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Scusa ma un insulto sotto che categoria di attacco dovrebbe essere messo?
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ambientazione Cose impossibili
simone_pg ha risposto alla discussione di simone_pg in Discussioni GdR Generiche
il mio era solo un esempio, se ne possono fare anche altri non bisogna per forza far girare tutta la discussionei intorno a quell'esempio! Si possono fare esempi anche su gdr che non siano D&D quarta edizione. -
Il miglior gioco in assoluto
simone_pg ha risposto alla discussione di simone_pg in Discussioni GdR Generiche
Infatti continuo a ripetere che non sto parlando di D&D 3.5 ma della sua filosofia che chiunque potrebbe applicare ad un gioco completamente diverso! -
un esempio che calza perfettamente facendo vedere che anche gli insulti causano danni. Se poi mi dici che è troppo forte, fa troppi danni, l'area è troppo grande OK ma il mio scopo non era quello...
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Infatti era solo un esempio!
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ambientazione Cose impossibili
simone_pg ha risposto alla discussione di simone_pg in Discussioni GdR Generiche
A dire il vero forse sbaglio perchè non ho mai fatto il DM a D&D quarta edizione....ma ricordo che le difficoltà tipo semplice, medio, difficile, ecc hanno dei valori diversi in base al livello del personaggio. Quindi....io interpreto una maggior difficoltà = una maggiore porzione di montagna che si stacca e quindi più il livello del personaggio è alto, più montagna viene via. Non è così? -
Ma quindi anche il cranio è trapassato? perchè se è così è sul serio un delirio. Sarebbe come combattere contro un personaggio che è appena stato impalato....
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dnd 3e Cervello o pancia? Ovvero come giocate voi?
simone_pg ha risposto alla discussione di Trapezioid in Dungeons & Dragons
Ma se discutiamo in continuazione sul regolamento allora non si gioca più....non dovrebbe essere un comizio! -
ambientazione Cose impossibili
simone_pg ha risposto alla discussione di simone_pg in Discussioni GdR Generiche
Quello era solo un esempio. Tuttavia sì anche le ambientazioni dovrebbero avere un limite. -
Insulto pesante, ladro attacco psichico (livello da decidere), giornaliero Azione standard, raggio 10 metri (tutte le creature all'interno) Il ladro offende ripetutamente chi è vicnio a lui: sa che questi non resteranno insensibili a lungo alle sue offese! Attaco: Carisma + 2 contro Saggezza Colpito: 3D8 + modificatore carisma danni Mancato: danni dimezzati ....questo è il potere!
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ambientazione Cose impossibili
simone_pg ha risposto alla discussione di simone_pg in Discussioni GdR Generiche
Quindi tutto si risolve con eventi troppo difficili facendoli semplicemente incrociare il nostro cammino mentre eventi troppo facili mandandone un numero sempre più grande? -
Infatti era solo un'interpretazione del perchè un attacco di tipo insulto toglie punti ferita così come una spadata, una magia o qualsiasi altra cosa.
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ambientazione Cose impossibili
simone_pg ha risposto alla discussione di simone_pg in Discussioni GdR Generiche
Sì una generica frana! -
Ma perchè? Magari qualcuno dall'inizio alla fine dell'incontro non fa altro che insultarti con parole molto pesanti e continuamente senza mai interrompersi e magari riuscendo a richiamare antichi ricordi che ti fanno male...quindi danni psicologici che in qualche modo rientrano nella miscela dei punti ferita. Non si intende un singolo insulto, un mandare a quel paese ma bensì un continuo insultare con frasi che feriscono nell'orgoglio più profondo del personaggio, una cattiveria mai vista prima in grado di ferire anche le persone più indifferenti. Insulti così taglienti che anche dopo mesi comunque resterebbero nella testa con continui ricordi che richiamano a quella persona e a quanto ha fatto male sentire quegli insulti. Tutto questo non sarebbe forse in grado di togliere almeno un paio di punti ferita?
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Fino a che punto si può giustificare un gdr dicendo che questo non è rappresentativo della realtà? Dov'è il limite oltre il quale un sistema di gioco o l'ambientazione stessa non possono spingersi. Tanto per fare un esempio...in D&D quarta edizione...se io guerriero di primo livello cammino tra le montagne può essere che si stacchi un sasso (questo è compatibile con il mio livello di sfida). Però se avessi fatto la stessa cosa con un guerriero di ventesimo livello si sarebbe staccata una montagna intera nonostante io avessi fatto le stesse cose. Questo era solo un esempio...mi chiedo: un gdr generico ha un limite anche nel suo campo che non è quello della non realtà? E poi se esiste qual'è questo limite? Cosa non si può fare neanche in un gdr?
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Quindi ultima considerazione che faccio...i PF sono come la benzina di una macchina una miscela fatta da più elementi (fortuna, resistenza agli insulti, capacità di schivare, fatica, eccetera). Miscela che quindi non è più divisibile nei suoi singoli elementi e che quando diventa poca si accende una spia (sanguinante, quini metà o meno dei PF rimanenti). Chiarissimo! Grazie!
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Il miglior gioco in assoluto
simone_pg ha risposto alla discussione di simone_pg in Discussioni GdR Generiche
Io ho sempre parlato di un compromesso tra realsimo e giocabilità e quanto questo elevi il gdr rispetto agli altri....non ho mai detto che D&D o nessun altro gioco è reale!!!!!!! -
Ma infatti visto che non sono "nulla" chiedevo se ipoteticamente potrebbero essere semplicemente sostituiti con una spia come quella della benzina?
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Quindi i PF mi dici tu non sono niente, sono da prendere solo come un numero che quando scende a zero sai che puoi morire. Come se tu avessi una spia che ad un certo punto ti dice stai attento che stai rischiando. In un mondo tecnologicamente avanzato, potremmo immaginare di avere una scheda elettronica del personaggio che neppure mi indica un valore di PF ma semplicemente ad un certo punto si accende...come quella della benzina che quando si accende mi indica che devo andare a far benziana mentre quella dei PF mi indica che devo stare attento e quando la situazione si sistema (magari con degli impulsi curativi) poi si spegne. Giusto?
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Il mio era solo un fare un ragionamento ampio. Per esempio Blackstorm dice "Possono essere visti come la fortuna, come resistenza, come favore degli dei, come abilità nello schivare i colpi". Dalla sua frase mi sembra che il valore finale di punti ferita (valore numerico) includa già dentro di se la fortuna come anche lo schivare i colpi. E' come se fosse una miscela fatta da più elementi. Solo che poi io non so quanto sono fortuna e quanto favore degli dei. Quindi se è come dice blackstorm vuol dire che il valore finale dei PF già include dentro (ma non so quanto) la fortuna ed il favore degli dei. (per esempio su 50 PF posso supporre che una parte siano di fortuna mentre un'altra parte di favore delgli dei). Il problema è che se gli dei per esempio cambiano opinione su di me, dovrei poter togliere dai PF quel valore ma non sapendo quanto è....non riesco a farlo! Se è come dice Aleph la sfortuna agisce modificando un danno che deve provenire da altre fonti che non sia la fortuna. Poi Aleph mi dice "per le creature molto grandi può rappresentare soltanto le ferite" ma perchè? Allora un drago non può morire di fatica? E poi non capisco come sia possibile che la stessa cosa funzioni diversamente per cretaure diverse. Cioè i PF non dovrebbero essere uguali per tutti? Lo so che il mio è un discorso più filosofico ma son curioso di capire cosa sono esattamente....
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Provo a fare un riassunto. Mi sembra di aver capito che da quanto dite tutti i punti che ho citato bene o male facciano parte dei punti ferita. Poichè poi i punti ferita sono sommati (se ne ho 50 non è che sono che so 10 di fortuna, 10 di psiclologia, 10 di resistenza agli insulti, eccetera: sono semplicemente 50 punti ferita) quindi uno qualsiasi dei fattori che li compono puoi da solo portarli a zero o meno (e rischiare di uccidere il personaggio). Una sola osservazione prima della mia considerazione: viene detto che il bardo ha insulti intrinsechi di magia --> parole che racchiudono la magia sono incantesimi quindi.....è la magia che ferisce e non gli insulti, come le formule magiche dei maghi che se pronunciati da un non-mago non servono a niente. O al massimo posso pensare che gli insulti feriscano e la magia fersica ma in maniera indipendente che non per forza ad un insulto serva anche la magia per ferire. Quindi la mia considerazione sui vari punti è: 1) fortuna. Quindi posso morire di sola sfortuna in quanto questa è parte integrante dei punti ferita. Se ho una giornata sfigata (troppo sfigata) anche senza combattere posso morire perchè la sfortuna mi intacca e mi toglie punti ferita fino ad arrivare a zero. Un esempio cosa potrebbe essere? A meno non ne vengono in mente. 2) Intervento degli dei. Il classico è Zeus che scaglia fulmini contro gli umani. Qua l'esempio è molto più lampante. 3) La quantità massima di insulti sopportabili. Bisogna stare attenti anche quando qualcuno ci si insulta, perchè gli insulti come tutto il resto mi toglono punti ferita. Quindi un'accesa discussione con un altro personaggio anche se solo verbale potremme essermi fatale se lui mi insulta troppe volte...più del limite di sopportazione. Ad esempio un personaggio di primo livello che potrebbe avere 20 punti ferita visto che non posso subire meno di un punto ferita in un attacco che va a segno, diciamo che mediamente al primo livello posso sopportare 20 insulti dopo di che muoio. Magari con qualche impulso curativo di più ma se non mi curo di base una ventina di insulti sono fatali alla maggior parte dei personaggi di primo livello. 4) La fatica. lo stesso discorso vale per la fatica. Anche questa (intesa come sforzo può uccidermi). Quindi al primo livello avendo 20 punti ferita e poichè quando subisco danno il minimo è 1....se schivo (facendo fatica) 20 volte senza che mai mi colpiscano potrei rimetterci le penne. Devo quindi stare attento anche a schivare. 5) Essendo queste le schivate sono uguali al punto 4. Corretto?
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Il miglior gioco in assoluto
simone_pg ha risposto alla discussione di simone_pg in Discussioni GdR Generiche
Aspetta, io non voglio valutare i manuali di D&D terza edizione ma la sua filosofia. Mettiamola così un gioco (senza nome, un gioco qualsiasi) che ha un buon regolamento e mette in primo piano una buona combinazione di giocabilità e realismo è migliore degli altri? Il tuo esempio....Cthulhu che ha invece optato più per il realismo che per la giocabilità nel senso che dopo qualche sessione puoi già essere morto perchè impazzisci...questa sua politic lo rende migliore di un gioco il cui regolamento è un esatto compresso tra giocabilità e realismo? La mia è una questione filosofia che si astrea dal D&D ma considera la sua filosofia più che il D&D come gioco reale. -
Ho aperto un nuovo topic per parlare appositamente di questo. Cmq il mio era proprio un ragionamento di questo tipo: se queste scelte che lo rendono da un lato giocabile e divertente e dall'altro il più possibile realistico rendono D&D superiore agli altri giochi di ruolo...
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Il miglior gioco in assoluto
simone_pg ha risposto alla discussione di simone_pg in Discussioni GdR Generiche
Vero ma la discussione è proprio questa. Ma questi vari aspetti lo rendono migliore delgli altri? Citando una delle cose che avete detto...."i personaggi non bilanciatissimi" per esempio sono da ritenere una buona scelta in quanto comunque dimostrano una realtà nelle cose o non rendono D&D terza edizione / pathfinder migliore degli altri giochi.... e ancora "la bassissima mortalità" è un qualcosa che non rende il gioco migliore degli altri o ne innalza il livello in quanto lo rende più giocabile? E' in questa direzione che volevo dirigere la discussione.... -
Vorrei chiarire un aspetto che ritengo importante: i punti ferita. Ho sempre sostenuto che i PF rappresentano la resistenza al danno che ha un personaggio prima di morire. Tuttavia nelle ultime discussioni mi è stato detto che i PF rappresentano varie cose come: 1) la fortuna 2) l'intervento degli dei 3) la quantità massima di insulti che si possono ricevere 4) la fatica 5) schivate ....è veramente così? Sul serio qualsiasi cosa alla fine va ad agire sui punti ferita? Poi aggiungo una cosa che mi ero dimenticato: se veramente è così questo comporta che per esempio si può morire per essere troppo sfortunati, per aver schivato troppe volte, per esser stati insultati troppe volte e via dicendo.