La figura sospira e si siede sulla sabbia, sembrando ad un tratto mortalmente stanca -Visto che mi avete visto combattere e avete visto il mio volto vi racconterò direttamente cosa mi ha ridotto così
La Legione di Cristallo era un'enorme falange di guerrieri che usava bene tanto il ferro quanto la magia. I suoi costituenti erano persone animate dalla volontà di proteggere e aiutare, mentre l'impero ci tacciava di essere una compagnia di mercenari. Ad ogni modo, quello che prima era un drappello di avventurieri divenne un vero e proprio squadrone.
Un giorno gli stregoni di regno, uno degli ultimi rimasti indipendenti dall'impero, scoprirono l'attrito di un piano alieno con una zona ben circoscritta di questo mondo. Io conoscevo...
La voce del mostro si spezza
... conoscevo la loro principessa, quindi convinsi i miei amici ad aiutarla contro quella che poteva essere un'invasione. Andammo lo stesso, anche se sapevamo solo che una specie di portale si stava aprendo nella zona corrispondente all'antica Ru'Glatah
Così presidiammo la radura dove il gorgo dimensionale, ormai visibile ad occhio nudo, vorticava nel cielo. Eravamo pronti a tutto ma ci si aspettava che qualcosa uscisse da quella faglia dimensionale.
Ma era una trappola: i colori dell'ambiente che ci circondava cambiarono all'improvviso, il gorgo sparì e quando guardai più in alto quasi persi il senno.
Un'enorme circonferenza iridescente ci sovrastava al posto del sole, simile ad un occhio di vetro incandescente.
Per alcuni minuti non accadde nulla, e ciò ci diede il tempo di notare che l'ambiente si era fatto in qualche modo più alieno e grottesco, come se il vortice ci avesse risucchiato senza che noi ce ne avvedessimo in un piano imitatore.
Iniziai a sentirmi strano e mentre pensavo ad un effetto dell'aria pesante che permeava quell'incubo, uno spasmo di dolore mi fece crollare a terra. Attraverso il velo di dolore che mi stava accecando vidi i miei compagni contorcersi sul terreno, mentre mutavano: rostri ossei spuntavano attraverso la loro pelle, mentre bocche ed occhi germogliavano sulle armature
Il dolore che provai fu immane, e quando mi resi conto che il mio destino era di morire lontano da tutto soffrendo atrocemente in mezzo ai miei amici senza neanche sapere la causa, urlai un nome...
E mi ritrovai nel luogo originario dove ci eravamo fermati a scrutare il vortice