Avvolto dai fumi della propria ira, Krang rotea le sue due spade con grande prodezza, cercando più volte di penetrare le difese del duergar ormai gravemente ferito. Nonostante la potenza dei colpi del barbaro, il nano resiste ad ogni assalto, dimostrando abilità superiori alla media nonostante le gravi ferite riportate. Più volte le spade di Krang scivolano, innocue, sull’asta del martello da guerra o sulle maglie dell’armatura del nano. Infine, con un inaspettato movimento di polso, Krang riesce a penetrare le difese del nemico, infilzando il fianco destro del duergar. Usando poi il proprio impeto, il barbaro spazza con la propria mano destra verso l’arbalester, danneggiando alcuni dei meccanismi che lo compongono.
Il duergar accusa il colpo, piegandosi in due e stringendo la mano libera sulla lama di Krang, quasi a volerla estrarre dal proprio fianco superando in forza il barbaro, quando una freccia di Girion lo colpisce in pieno volto, ponendo fine alle sue sofferenze.
Alle spalle del ranger, intanto, l’altra guardia duergar tenta inutilmente di colpire Ilikan ma il Goliath si rivela un osso troppo duro, schivando e deviando facilmente i flebili assalti del già provato avversario. La donna duergar, intanto, solleva le mani verso il soffitto della caverna, gli occhi infuocati, salmodiando oscure parole in lingua duergar. Con un rombo di tuono, una pioggia di tizzoni ardenti si scatena nella stanza dove state combattendo. Girion, sfruttando la propria agilità elfica e grazie alla preghiera di Alfhild, riesce a schivare la pioggia infuocata, mentre Krang, Alfhild e Ilikan vengono centrati in pieno dai tizzoni ardenti. Le braci mordono attraverso i vestiti, provocando piccole fiammelle che gli avventurieri tentano di spegnere gettandosi in terra. Un forte odore di zolfo impregna l’aria.
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