L’ascia di Ilikan cala un’ultima volta, incontrando il volto del duergar a metà strada, mentre quest’ultimo sta sollevando la testa verso il Goliath. Con uno schiocco nauseante, la lama ricurva infrange le ossa dal cranio del nano grigio, maciullando muscoli, occhi e cervello in un unica poltiglia sanguinolenta. Il corpo del duergar rimane fermo così, sollevato a metà dal pavimento, ancorato all’arma di Ilikan dalla fessura sanguinolenta sul volto. Scrollando la sua arma, il guerriero si guarda attorno, a sincerarsi che non ci siano altri nemici.
Grugno supera con attenzione il corpo del duergar, avvicinandosi a Ilikan per sincerarsi delle sue condizioni. Ad una preghiera pronunciata dal nano, strali azzurrini avvolgono Ilikan, sanando le ferite e donando nuove energie al goliath.
Intanto, nella dispensa, i tre schiavi fissano Alfhild con occhi sgranati, quasi incapaci di comprendere le sue parole. È la donna a rompere il silenzio, lasciando cadere il coltello da cucina in terra prima di accasciarsi in ginocchio, il volto fra le mani ed l’esile figura scossa da singhiozzi liberatori. Anche sui volti degli altri due uomini compaiono lacrime di gioia che, lasciando occhi dove ora brilla una scintilla di speranza, scavano limpidi solchi sulle sudice guance.
Grazie… oh, grazie… credevo saremmo morti, prima che fosse finita! - dice la donna, fra un singhiozzo e l’altro. Uno dei due uomini si avvicina, avvolgendole le spalle con le braccia e stringendola a se per alcuni istanti, mentre l’altro rimane un po’ in disparte, cercando di ricomporsi. È quest’ultimo a parlare, rispondendo alle domande della deva.
No, nessun cunicolo nascosto, che noi si sappia. - la sua voce è roca per l’emozione, ma profonda e sicura, sincera - Nessuno viene mai qua, a parte noi schiavi assegnati alle cucine ed il cambusiere dei duergar. Ma davvero la via per la superficie è libera? Non è uno scherzo crudele?
Poi, come rendendosi conto delle domande appena poste, si ritrae imbarazzato. Perdonami, signora. Ma è passato così tanto tempo che avevamo perso quasi ogni speranza…
Nella stanza adiacente al ponte, intanto, Girion prende posizione per tenerlo d’occhio mentre Krang torna verso la stanza dove si è risolto lo scontro, a riferire la situazione agli altri.
Il barbaro osserva i suoi compagni, in attesa di una risposta.
Ilikan
Alfhild
Tutti