Infuso d’energia grazie alle preghiere del nano, Girion tende il suo arco due volte e due frecce saettano rapide e letali verso il duergar che si ripara alle spalle dell’orco. Entrambi trovano il bersaglio. Sangue rosso scuro gorgoglia dalla bocca del duergar, che si accascia in terra con un respiro strozzato.
Mentre il duergar cade in terra, una porta sbatte violentemente ed un altro nano grigio, anch’egli brandendo una balestra, si catapulta nella stanza. Senza por tempo in mezzo, il fronte della balestra punta contro Grugno. Il dardo è in volto una frazione di secondo più tardi ma il morso della punta d’acciaio acuminato non riesce a penetrare l’armatura indossata dal chierico di Moradin.
Burzum! - impreca il duergar, affrettandosi a ricaricare.
Maledetti topi grigi! - impreca il nano nemico - Neanche a difendere la forgia siete buoni. Urwol dovrà fare tutto da solo, come sempre. Ghâsh! Bruciate, vermi!
All’ultima parola pronunciata dal fabbro, incurante del fato dell’orco che combatte al suo fianco, una grandine di braci ardenti si manifesta nell’aria sopra Lathandhel, Grugno e Edreth. I tizzoni infuocati bruciano le carni esposte dei tre avventurieri, infilandosi tra gli strati delle armature. Edreth, ancora sofferente per le ferite ricevute nello scontro precedente, accusa il colpo maggiormente: il mercenario barcolla, mentre un lieve strato di sudore gli imperla la fronte e la catena chiodata perde parte del suo impeto rotatorio. Un passo falso tradisce l’uomo, che cade in terra per un istante.
Lathandhel e Grugno, dal canto loro, sono costretti a proteggersi con braccia e scudi, piegandosi in scomode pose inginocchiate per resistere alla grandinata infuocata. Anche l’orco subisce la furia del potere del nano, ululando di dolore mentre le braci ardente bruciano le sue carni.
Stoico di fronte al potere magico del fabbro nemico, Lathandhel si scrolla di dosso dolore e ferite, menando un gran fendente contro Urwol da inginocchiato. L’attacco penetra facilmente le difese del nano ed apre un profondo squarcio nel suo ventre prominente. Una larga macchia rossastra si allarga sotto allo spesso grembiule del fabbro, ma quest’ultimo rimane saldamente in piedi.
Nell’altra stanza, intanto, Berrian continua il suo scontro in solitaria contro l’orco. La lama dell’eladrin saetta avanti ed indietro, testando e provando le difese del nemico, prima di trovare un varco. L’orco grida di dolore quando la spada incantata morde le sue carni ma non accenna a desistere dallo scontro. Anzi, i suoi occhi si fanno ancora più selvaggi ed eccitati.
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