Cadfael Llewelyn
GAAAAAH!!!!!!!
L'urlo di dolore erutta dalle mie labbra mentre, sopraffatto dall'impeto del diavolo, sento la mia armatura stringersi e cedere in diversi punti. Avverto il peso, la violenza ed il calore infernale del nemico sia sulla pelle che sull'anima. L'odore di carne e peli bruciati mi inonda le narici, assieme al fumo nero e acre, offuscandomi i pensieri per alcuni istanti. La valanga di dolore, fisico e spirituale, obnubila i miei sensi e, per alcuni istanti, osservo il mio corpo martoriato quasi come fossi uno spettatore esterno.
Unico barlume di luce e speranza, il simbolo sacro che pende al centro del mio petto brilla di luce propria, tenendo a bada il torrente di fuoco ed oscurità che mi avvolge. Come un naufrago in mezzo al mare in tempesta, mi aggrappo ad esso, conscio che può essere la mia unica salvezza. La mano stretta convulsamente attorno alla piccola immagine del guanto d'arme di Torm, un rivolo di vigore comincia a scorrermi in corpo, presto trasformandosi in un torrente impetuoso mentre la forza e l'affetto del mio dio si riversano su di me. Grazie, mio Signore.
Con uno scatto, svicolo dalla presa del demone, guadagnando metri e istanti preziosi per respirare aria pulita e riprendere fiato. Le parole dei miei compagni mi giungono ovattate e, ancora sotto l'effetto dell'incantesimo di poco prima, anche le loro azioni mi paiono lente. Di colpo, Acefer e Geralt cominciano a muoversi rapidamente. Bene. Lucian si è risvegliato.
Un'onda di luce esplode nella stanza, avvolgendo ciascuno di noi. Non appena mi tocca, stanchezza e dolore vengono sostituiti da vigore e speranza. Sollevo l'arma, respirando a fondo. Torm, guida la mia mano, concedimi di scacciare questo immondo.
Scatto in avanti, seguendo Geralt, sulle labbra una preghiera a Torm. La mia lama cala una, due volte. Per due volte, la lama d'acciaio si illumina di luce dorata mentre cozza con l'oscurità del demone.
DM