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Malachi Harkonnen

Circolo degli Antichi
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Tutti i contenuti di Malachi Harkonnen

  1. Matrix 2 & 3 - li metto insieme perche' la qualita' e' quella. Inanzitutto un mio piccolo preconcetto mentale: che senso ha fare dei seguiti ad un film il cui protagonista principale, vola, schiva le pallottole, cammina sui muri, si resuscita da se', distrugge da dentro i nemici e puo' cambiare il mondo a volonta' ? E come giocare a DooM con il no-clip, godmode & munizioni infinite ! Oddio, la risposta e' semplice: $$$ E poi vai con scene degne di " altrimenti ci arrabbiamo " o " non c'e' due senza quattro", nella scena dei mille smith mi aspettavo che da un momento all'altro spuntassero Bud Spencer & Terence Hill con una Dune Buggie Rossa con cappotina Gialla, mancava la musichina e il rumore dei cazzoti modello: " stud ! " " Skio " " spam !". Bella il discorso di Morpheus modello novello duce che arringa Zion " Popolo di Zion, la' fuori c'e' un'armata di 5.000.000 di seppie che ci vuole fare a fette e saprete che facciamo ? prepariamo le difese ? fuggiamo ? pensiamo ad un contrattacco ? macche' ! una bel rave party con orgia ! " Ovvero come rovinare un bel film. Sings - Abbiamo sempre considerato gli alieni una razza intelligente superiore con un'Iq da fare invidia a Carlo Rubbia. Bene, mi spiegate perche' allora una razza aliena su cui H20 ha l'effetto dell'acido muriatico vuole conquistare L'UNICO pianeta in un'intero Sistema solare dotato di Acqua che per giunta ne copre i 2/3 della superficie ? Ovvero " ***** ! BR£%&! hai messo di nuovo la cartina galattica al contraio ! " Alex L'ariete - un solo nome: ALBERTO TOMBA !
  2. 1- posto IL Maestro, l'uomo dell'isola dei Giardini, Franco Battiato 2- posto, Paolo Conte 3- posto, i misconosciuti QuInto RiGo
  3. Malachi Harkonnen

    Rammstein

    Li ho ascoltati per la prima volta oggi ... mi ricordano molto le soundtrack di C & C: Red Alert ...
  4. Probabilmente citato all'inverosimile, reso insopportabile dalle 10.000 e passa repliche e dalla storia da latte ai ginocchi ... HEIDI probabilmente la bis-nonna di Hitler
  5. Ecco ! Sir Rohem ha colto in pieno l'essenza del racconto ! citerei tra l'altro come fonte d'ispirazione i Quadri di Mario Sironi e il cartone animat: " Appuntamento a Belville "
  6. la cosa inquietante e che sono tutte scandalosamente vere !
  7. ok grazie per i consigli cerchero' di applicarli al meglio nel mio prossimo racconto che ho in cantiere
  8. BENTIVOGLIO ANGELINA (CON TUTTO IL MIO AMARO)QuIntO RigO Centosette doppia. Fuori. Scale. Saponette di un Hotel. Acqua di Fontana. Sole. Sguardi. Sciaquo odori di Moquette. La Moquette di un Hotel. La sua Kroce in Faccia. Banchi.Massi! Fuori! Grida l'uomo nero. Striscie di Cortile. Veneziane. Varekina. Corridoi. Varekina.Uomo Nero. La Moquette di un Hotel. Tutta la sua vita come un Film. Rotolano fotogrammi di. BENTIVOGLIO ANGELINA. Tu sei tutto per Me. Mai non volli colpire la tua fronte. I tuoi occhi ANGELINA. Non guardarmi cosi. Bramano le tue labbra di vita. Un bacio ancor... Notte.Il suo Respiro. Che c'e' Amore? Interruttore. Abat-Jour. Ansia.Non mi Crede. Gelo.Colpi. Morsa.Aria! I miei collant. I collant.L'Abat-Jour. Varekina.L'uomo Nero. La moquette di un Hotel. Tutta la sua vita come un film. Rotolano Ftogrammi di. BENTIVOGLIO ANGELINA. Tu sei tutto per me. Mai non volli colpire la tua fronte. I tuoi occhi ANGELINA. Non guardarmi cosi. Bramano le tue labbra di vita...NO! BENTIVOGLIO ANGELINA. T'amo,lungi da me. Il pensier di ferire le tue ali. NON MORIRE ANGELINA! M'ABBANDONI,PERCHE'? Condannato all'oscura mia vita... Che farò? Senza di te resto solo un pezzo di me che se ne va. Solo con me. Per sempre con me.
  9. La "&" e' voluta per rendere ancora piu' desueta, fastidiosa e sdegnosa la lettura, come se perfino la tastiera provasse repulsione per la storia. Per il resto Grazie ancora !
  10. MikeT mi ha segnalato che il capo-progetto sarebbe interessato nella mia collaborazione ... Io ne sarei ben grato, ma vorrei sapere perche' ? E inoltre di che progetto si tratta ?
  11. Ubik di Philip Dick Assurdo, psichedelico, allucinante. Il nonno di tutte le matrice.
  12. Il padre di Zampieri che fino a quel momento si era limitato a rimanere zitto e ascoltare passivamente, salto' dalla seggiola a rotelle come punto da un'insetto nelle natiche ossute & flaccide. Occhi pallati, bocca in uno strano verso sdegnato e il fiato di chi non fa' pace con spazzolino e dentifricio da un paio di anni " Bene ! " blatero' il vecchio elargendo scaracchi nella zona antistante " andiamo a vedere questo tizio inesistente !". Silenzio. Giusto una vocina in fondo a destra commento' senza rispetto " quel vecchio rincoglionito !". Era Gravehar, ma non sta' bene dirlo perche' lui ci tiene alla sua (falsa) reputazione da bravo ragazzo. " Si ! " disse Benamici gettando il cucchiaino di finto-platino-vera-latta con un gesto rabbioso per terra " arrestiamo quel criminale ! " " Scacciamo il demone ! " Urlo' Gravehar che dimenticandosi della sua versione dei fatti, ne invento' una nuova, ma nessuno sembro' accorgersene. E poi non sta' bene dirlo perche' lui ha una (falsa) reputazione di gecko con una memoria di ferro . " Parliamoci di nuovo " disse la cretinetta " io sono sua amica da tanto tempo ! Ieril'altro per la precisione " " Alle armi ! " gracchio' la vecchia infame sradicando un'estintore dal muro " Uccidiamolo prima che lui uccida noi ! " La folla come un suol uomo si mosse in direzione dell'appartamento del condomino inesitente, seguendo l'esempio della Verzetti, ognuno si era armato con quello che trovava per strada. Un'esercito dotato di tubi di piombo, sedie, cestini, piante e vasi marciava compatto e glorioso guidato dal padre di Zampieri che stringendo il bastone avanzava a capo della legione come un Cesare in una sgargiante armatura di flanella e camicia da notte. Qualcuno mentre saliva scalino dopo scalino venne colto dal dubbio " ma cosa cavolo stiamo facendo ? " Ma continuo' a marciare. Le folle infervorate hanno il vantaggio di eliminare dal vocabolario delle masse quella inutile e disfattista parola che e' " dubbio ". Il piano. Il corridoio. La porta. Appartamento 21, la targhetta riportava la scritta: " Esimio Sig.re - il condomino inesistente " L'esercito rimase immobile, in attesa di un'ordine superiore. Zampieri busso' ritraendo subito la mano quasi la porta fosse infetta. Niente. " Signor Inesistente " chiese l'amministratore con un tono di voce miellifluo che male si accostava con il randello che brandiva in mano " e' in casa ? " Niente. " Signor Inesistente " ripete' Zampieri questa volta con fare minaccioso agitando la sua arma impropria " Apra o buttiamo giu' la porta ! " Niente. Utilizzando uno sgabello come improvvisato ariete e prendendo il ritmo con un coro fuori tempo di "ooo-oooh " l'armata cinse sotto assedio la porta, dopo 5 minuti quest'ultima non era altro che un mucchio di schegge di legno. Quello che videro, li spavento' a morte. E perse in un sol botto tutto il coraggio e la veemenza accumulata nella scalata. rimasero li' impietriti e senza parole Un'orrenda creatura, senza coda con fiamme, senza ali di pipistrello, senza pelliccia a pallini, senza artigli e corna, senza scaglie impenetrabili o occhi felini. Un'orrido, schifoso, repellente e comunissimo umano in dei normalissimi e blandi vestiti. Zampieri si fece coraggio e chiese con voce tremolante " Lei ... lei ... " " Si, il condomino inesistente " rispose l'homo sapiens con tono neutro, perche' non aveva paura, quale oscuro e segreto sortilegio lo proteggeva ? Inizo' quindi una strana conversazione, tutti erano pronti a massacrare l'umano ( ma perche'?) ma la curiosita’ ebbe il sopravvento sulla violenza, almeno per ora. L'amministratore fece da portavoce per i condomini. " Perche' non ha aperto ? " " Perche' ero morto " " Vuol dire che lei e' uno spettro, un vampiro, un fantasma ? " Terrore & curiosita' " No ero morto, ma ora grazie a voi sono di nuovo vivo " " Si spieghi meglio ! " "La gente non muore quando il cuore smette di battere o l'encefalogramma e' piatto. La nostra vera e piu' autentica morte avviene quando veniamo dimenticati. Il corpo di Manfred Von Richtofen ha smesso di pulsare quella triste giornata di Aprile del 1918 sopra le trincee del fronte occidentale ... ma Manfred Von Richtofen vive ancora come il mito del Barone Rosso. " " Continuo a non capire ! " " Io ero morto ... nessuno voleva parlare con me, tutti mi evitavano, la gente si era dimenticata di me. Sono morto esattamente 6 mesi, 2 settimane, 4 giorni 12 ore e 27 minuti fa' quando la signorina Zorniani mi ha salutato per l'ultima volta. Poi voi vi siete ricordati di me a causa del mio mancato pagamento per la ristrutturazione dell'ascensore. E ho ripreso a vivere " Silenzio. " Vi ringrazio per avermi riportato in vita ... ma visto il vero motivo del mio ritorno ... sinceramente preferivo il limbo a tutto questo " " Cosa vuoi fare mostro ! " Era Gravehar. Il Gecko avanzo' con fare minaccioso davanti il gruppo con un balzo di un'agilita' impressionate, brandiva la lunga katana incantata ( o tagliacarte extralarge ) agitandolo tra le zampe come un maestria impressionante " i tuoi poteri da stregone ( si era di nuovo dimenticato la sua versione dei fatti) non mi spaventano ! " L'umano rimase a guardare senza nessuna espressione decifrabile in volto, Gravehar. Poi disse osservando lo scintillio sinistro del tagliacarte: " Non ho poteri speciali, non controllo il potere della tempesta, non evoco spiriti della natura o bisce fosforescenti, non sono forte, ne' agile in battaglia, non ho spade incantate ... semplicemente, mi dimentichero' di voi " E i condomini diventaro inesistententi.
  13. Frutto di una crisi isterica e un'overdose di Quinto rigo e' spuntato dalla mia testa un'altro assurdo racconto e' possibile visionarlo direttamente al mio sito QuI o se come al solito da delle NoJe, direttamente nel forum. Qaulcuno ha perfino detto che e' un bel racconto ... misteri della mente umana ... " ... siamo lontani, distanti, ti parlo e non mi senti ... " Franco Battiato - Auto da fe' Pareva una riunione di condomino come tante altre nell'universo conosciuto (e non) quella dello stabile 34/B: la vedova Verzetti si lamentava della radio-grammofono della vicina e della sua orrida musica moderna, il cavaliere Benamici sottolineava il piangere continuo & ininterrotto del lattante dell'appartamento accanto, il rabdomante Albervone brontolava a proposito dei monelli che intasavano la posta pneumatica con le cartacce ... L'amministratore Zampieri ascoltava tutte le lagnanze annuendo profondamente, lisciandosi i baffi con cura certosina, dedicando certamente piu'a attenzione a quest'ultimi che ai condomini. Si considerava un'autentico paladino, che ogni due mesi lottava contro le ingiustizie e le brutture di quel palazzo di 100 e passa anime ( con annessi parassiti e insetti domestici), nonche' un discreto frenologo. Al suo fianco, il padre ormai centocinquantenne sembrava imitare il figlio (o viceversa ?): annuiva e si lisciava i baffi ( ormai inesistenti, ma non bisogna essere scortesi con le persone anziane, anche se ormai completamente rincretinite), ascoltando con vivo interesse il ciarlare altrui attraverso un corno ritorto in legno con incrostazioni in argento e corallo. Rattrappito a mo' di paguro su di una seggiola a rotelle, le gambe coperte da un plaid logoro e in piu' punti rattoppato, pronto a tirare fuori dalla camicia da notte l'ultimo numero di " misterY arcanY " qualora la conversazione perdesse mordente. Era il turno della vedova Verzetti, quell'infame della Verzetti, con quella vocina da ratto di fogna che ti trapanava il cranio: " E' inammissibile ! Contro ogni morale collettiva che la signorina dell'appartamento D@13 debba ascoltare certe composizioni cacofoniche ... " aspetto' che il tic nervoso alla narice destra finisse di tormentarla e poi concluse " ... di dubbio gusto con un volume cosi' elevato da perforare l'orecchio e il timpano ! " Il cavaliere Benamici con tutta la boria tipica di chi ha raggiunto una posizione di prestigio, senza meritarselo affatto, sorbiva una camomilla ( arricchita con oppiacei vari) per distendere i nervi. Guardava affascinato la Verzetti nella speranza di poter finalmente ascoltare il suo ultimo rantolio prima che la natura svolgesse il suo sacrosanto compito, terminando la sua inutile e petulante esistenza. TLIN TLIN TLIN faceva il cucchiaino in finto-platino-vera-latta urtando le pareti interne della tazzina e procurando notevole fastidio nei presenti. Lo sapeva, ma da bravo borioso che si rispetti, continuava imperterrito la su operazione di logoramento nervoso. Mentre l'allegro gruppo discuteva di minuzie insignificanti, GraveHar mostrava alla signorina Zorlani dell'appartamento M@440 la sua abilita' nella dizione straniera e nell'uso della katana incantata che era stata forgiata dagli dei stessi. Lei rideva affascinata da tutto cio' nascondendo con una zampa, il rossore delle gote e le fauci ghignanti, la cretinetta. " Signori ! " esclamo' Zampieri interrompendo tutte le altre discussioni e attivita' sociali " ordine per favore ! Come ben sapete dobbiamo effetturare dei lavori di manutenzione sul'ascensore, tutti hanno pagato la loro quota e per questo ve ne sono grato ... " pausa, lisciati quei baffi per dio ! Sentono gia' la mancanza delle tue dita e dei polpastrelli rosa ! Ecco, stai meglio ora ? Bene, torna a parlare a questa massa plebea e nullafacente " ... ma manca ancora un condomino ". " Chi ? " Domando' l'elfo vaticinatore mentre era impegnato a estrarre cerume dai suoi lunghi padiglioni auricolari a punta con le dita sottili & glabre. TLIN TLIN TLIN TL... perfino il cucchiaino in finto-platino-vera-latta si dimostro' improvvisamente interessato alla discussione. " Il condomino inesistente " Rispose l'amministratore. " C'e' un signore che si chiama inesitente !? " chiese incuriosito un drago rosso con un tatuaggio di dubbio gusto su petto e viso. " No, no signori, il suo nome non e' inesistente " chiari' Zampieri agitando i palmi delle mani di fronte al petto " E' il condomino inesistente ! ". " E' morto allora ? " Domando' la vedova Vanzetti terrorizzata dal fatto di aver perso un funerale. " No ! " disse uno Zampieri che stava letteralmente violentando i suoi baffi, non potendo strozzare l'infame vecchia megera " e' vivo e vegeto, ma INESISTENTE ! Nel senso che ... ". " Qualcuno lo ha mai visto ?! " urlo' una voce non meglio identificata nella mischia. " Se non esite non puo' lavorare, se non lavora come si guadagna da vivere ? " Fu' Benamici ad esporre la tesi " deve essere un criminale , un sovversivo, un terrorista ! L'ho visto nel cortile mentre spacciava caramelle drogate ai cuccioli ! " il cucchiaino di finto-platino-vera-latta veniva agitato con fare accusatorio nell'aria carica di tensione e ansai della stanza. " Lo so' ! " esclamo' il rabdomante leggendo oscuri presagi nelle macchie di umido della carta da parati " E' un'adepto della magia del sotterfugio, un seguace di qualche setta segreta che complotta per il dominio mondiale tramite sacrifici di incensi e candele di sego !" " E' uno spirito ! " sopetto' GraveHar tirando fuori dall'elsa la spada incantata che aveva comprato dal rigattiere dietro l'angolo, in realta' era solo un taglia-carte molto lungo. Agito' la lunga coda nervosamente. " E' un mio amico da molti anni , ci parliamo molto spesso " menti' orribilmente la Zorlani, la cretinetta. E si nascose di nuovo il volto con la zampa. Le ipotesi si accavallarono l'una sopra l'altra sempre di piu'urlate, sempre piu' assurde, sempre piu' discordanti: La manifestazione di un demone che cerca vendetta avvelenandoci l'aria con il suo meteorismo mefitico! Un mostro che si nutre di mozziconi di sigaretta ! Un'alieno venuto per accoppiarsi di nascosto con le nostre femmine ! Il Fratello deforme del podesta' figlio dell'accoppiamento tra un'ermafrodita e ... RaPtVs !
  14. Piccola nota do Sto' iniziando a lavorare su Simply Wargaming Fantasy Edition ( lavoro che prevedo sara' abbastanza lungo a causa del completo , o quasi, rifacimento delle regole) e Simply Mech ( un wargame stile mechwarrior). Entrambi i prodotti sono basati su D6 e cercano di essere il piu' semplice possibile.
  15. Il mio giocatore marco consiglia: Gnomo - monaco/popolano ( cosi' coltivi le verdure e non rischi di morire di fame)
  16. Ho un commodre 64, con lettore di cassette, lettore di floppy, un "gioisticche " plasticoso preso dall'atari e un televisore in bianco a nero portatile a valvole del 1955. Altro che Cyberpunk.
  17. Grazie a tutti. La storia nacque di getto molti anni fa' in un periodo abbastanza tormentato della mia vita, la scrissi in un'unica notte senza preoccumarmi di " dettagli " come punteggiatura o verbi. Doveva essere un racconto d'apertura per un MUD post-apocalittico (ora chiuso). Cerchero' in futuro di controllare maggiormente ortografia e grammatica, non sono mai stati i miei forti.
  18. Innanzitutto grazie per aver letto il tutto non ho avuto tempo di effetuare un playtesting vero e proprio, tutto e' stato creato a "occhio" e butatto giu' sul retro di una fotocopia d'inglese. L'esperienza rappresenta in un certo modo il prestigio del comandante: un comandante che vince e' degno di fiducia e quindi puo' avere piu' mezzi ed effettivi. Non saprei dovremmo provare, inoltre se c'e' una cosa che detesto e' la fanteria cosi' scema da lasciarsi schiacciare dai mezzi con estrema facilita' ( vedi Dune, C & C, starcrfat ... ). Problema: come scritto nell'introduzione SW e' nato per "simulare " combattimenti della prima e seconda guerra mondiale, campi di battaglia dove sono le armi da fuoco e non quelle da mischia a dettare legge. Il contesto fantasy potrebbe snaturarlo, in quando come nei combattimenti medioevali tornano alla ribalta massici scontri corpo a corpo. Pero' potrei pensare ad un'edizone con regole apposite per combattimenti pre-moderni. Niente vieta di creare un SW su Dune, Star Wars, Star Trek, steampunk, post-apocalittico e via dicendo ..
  19. Ehi ! E' lo stesso metodo che utilizzo' lo psionico di Massimilano per nascondere il suo psicocristallo ! Dovremmo mettere il ©. Da qul punto di vista i pg femmina sono avvantaggiati. *scappa inseguito dall'associazione femministe violente *
  20. Da bravo ragioniere io ho un'idolo, Ugo Fantozzi. Ripensandoci ora come ora, lo considero un personaggio fortunato. ha una famiglia (orrida, ma pur sempre una famiglia), una casa tutta sua e un lavoro. Tre cose che dubito riusciro' a mettere mai insieme. Piccola nota un po' OT, Villaggio ha un fratello, insegna matematica alla Normale di Pisa, tanto per farvi capire quanto e' CAROGNA ( che nemmeno la iena piu' affamata azzannerebbe) cito testualmente: " se mio fratello vi ha fatto ridere, io vi faro' piangere "
  21. Il mutante sospirò - Io mi chiamo Malachi, tu sei Amiril, giusto ? - La droide si girò di scatto e chiese con tono sprezzante - e tu come fai a saperlo, bestia? - Malachi rispose imperturbabile - Me lo ha detto il tuo amico Kemow... - ma fu interrotto da Amiril che trattenendo a stento le lacrime domandò - Dove è? Sta bene? - Il mutante rise sguaiatamente - Come fino a un attimo fa ero una bestia e adesso pendi dalle mie labbra? Comunque lo abbiamo portato in un'altro ricovero, da quanto mi hanno detto si riprenderà in fretta, sempre se non scappa prima - Amiril venne confortata da questa notizia, ma nuovi dubbi l'assalirono: doveva essere più fiduciosa nei confronti del suo interlocutore? Cercava forse di estorcergli con la gentilezza invece che con le torture i nomi di altri droidi? Voleva alimentare la sua speranza in modo da farla guarire prima per poter venderla? - I mutanti di solito impalano droidi e cyborg, quanto speri di guadagnare dalla nostra vendita? - disse Amiril acida. Malachi scosse la testa sbuffando e roteando le orbite verso il soffitto - No, non sono uno schiavista, so che ti sembrerà assurdo ed in fondo posso capirti, ma io, o meglio il popolo del nuovo sole, vogliamo solo aiutarvi, guarite, poi potrete decidere se pagare il debito con il mercante e presentargli le vostre scuse o scappare - La droide rimase colpita con quanta sincerità parlava la bestia: sincerità, speranza, concordia, fiducia, compassione, misericordia... ormai le sembravano parole buone soltanto per le favole e inutili nel mondo reale, sembrava impossibile, eppure si sarebbe abbandonata volentieri a queste semplici "parole delle favole". - Tu non ti fidi di me, vero? - chiese Malachi - So cosa ti passa per la testa, posso capirti, hai vissuto tutta la tua esistenza nella paura e nella paranoia, adesso che qualcuno ti offre il sua aiuto non puoi... o meglio non vuoi credere che non ci sia dietro una trappola, preferisci pensare che io sia uno schiavista che ti venderà al miglior offerente? Beh guardati intorno - e indico con un gesto circolare la stanza. Amiril alzò lentamente la testa per vedere meglio, in un angolo una vecchia donna piangeva sopra il cadavere di un bambino, al centro del locale un cyborg ormai più nel regno delle ombre che in quello dei vivi riceveva l'ultima benedizione da parte di un sacerdote di Mystral, sdraiati su pagliericci e letti di fortuna c'erano diseredati d'ogni razza, età e sesso, alcuni morti in attesa di essere portati via. La droide finì la sua triste carrellata d'immagini e torno a fissare il mutante che disse puntando l'indice verso i pazienti - Ti sembra questa merce buona per gli schiavisti? Vecchi, malati e moribondi? - senza accorgersene Malachi aveva alzato il tono della voce fino quasi ad urlare e ora tutti nella stanza lo fissavano. Amiril si morse un labbro, tirando su con il naso, quel posto così deprimente alla vista, era in realtà una stupenda oasi in un arido deserto... non puoi... non vuoi... le parole del mutante riecheggiavano nella sua testa, non sapeva cosa dire, tutto era così rincuorante (sapere che c'è ancora del posto per la speranza) , ma così terribile (sapere che tutto questo poteva sparire in un'incursione dei soldati), nel caos imperante c'era qualcuno che si fermava a raccogliere i frammenti di una società esplosa per poter ricomporla. Rimase pensierosa, in silenzio, lo sguardo fisso sul cyborg morente, poi con un filo di voce chiese - Perchè ci aiutate? Siamo droidi, siamo i vostri nemici - Malachi emise uno strano verso, come un ringhio ferino soffocato, respirò profondamente e rispose trattenendo a stento la calma - Perchè? Siamo poi così differenti? Respiriamo la stessa aria, mangiamo e beviamo le stesse cose che Jadraw ci dona, vogliamo vedere i nostri figli crescere sani e felici e viviamo tutti sullo stesso pianeta... Nemici... E continuando a vedere nemici in ogni angolo, a massacrarci per futili questioni che ci ricondurranno all'apocalisse... se non peggio. Le mani del mutante erano serrate a pugno, l'espressione in viso torva, sembrava dover scoppiare in una furia omicida da un momento all'altro, invece dopo aver fissato Amiril si rilassò distendendo i muscoli e abbozzando un sorriso nervoso disse - Noi vogliamo un mondo dove tutti possono vivere liberi e uguali, un mondo senza confini e barriere, senza padroni e schiavi, dove la cultura sarà accessibile a tutti, un mondo dove potremmo tutti dichiararci al tempo stesso unici e fratelli. La droide rimase ad ascoltare con la bocca aperta, poi controbatté - Ma questa è un'utopia irrealizzabile! - Malachi, strinse la mano di Amiril e fissandola intensamente negli occhi disse - Ho letto un antico testo, è arrivato a noi in condizioni terribili e solo alcune pagine sono leggibili, non siamo ancora riusciti a capire di cosa tratta in effetti, ma una frase ha sfidato tutti questi anni per arrivare a me: Chi non crede in qualcosa per cui è disposto a morire, non è degno di vivere - strinse ancor più forte la sua mano e continuò - è un'utopia, forse hai ragione, ma io offro la mia vita per questo sogno. Poteva leggere negli occhi di quel mutante che c'era una luce "strana", differente da tutte quelle che aveva visto fino ad ora: c'era il sogno di una società migliore che magari nemmeno i nipoti dei suoi nipoti avrebbero visto, ma lui era contento così, sapeva di far parte di un progetto che poteva riportare Jadraw ad una nuova epoca di splendori. Dedicato a Martin Luther King (1929 -1968)
  22. d'accordo, lavoriamo allora con il caro vecchio Cut & paste "L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà, se c'è né uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione ed apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. " Italo Calvino - Le città invisibili Era un cervello che galleggiava nel vuoto assoluto, non c'era più nessun rapporto con il mondo esterno, tutto era buio, silenzioso, intangibile, né caldo, ne freddo, ogni sensazione completamente inibita, il nulla nella sua più completa essenza. Ma stava pensando, quindi non poteva essere nulla? C'era quel filosofo dei tempi antichi che diceva: " cogito ergo sum " quindi doveva essere vivo. Un dubbio atroce lo attanagliava, poteva "essere", ma non sapeva con certezza se era vivo o morto. In fondo nessuno era mai tornato dal mondo delle anime per raccontare ai vivi come era veramente l'aldilà. E se la fine era questa? Anche il tempo era difficile da decifrare in quello stato, i suoi pensieri potevano durare meno del battito d'ali di una farfalla o una singola affermazione vedeva imperi sorgere e crollare, chi poteva saperlo? Non riusciva a capire le sue stesse emozioni, paura, curiosità, angoscia, stupore, si intrecciavano nella sua tormentata anima. Improvvisamente, come se qualcuno aveva tirato una leva magica dentro di lui ( o lei, non si ricordava con precisione), iniziò a sentire una vaga sensazione, come di torpore... aveva delle gambe! E delle braccia! Doveva essere sdraiato su una sorta di letto, coperto da un lenzuolo di una stoffa molto ruvida, aveva freddo e un dolore alla spalla destra che sembrava strinta da una fasciatura. Lentamente il nulla si sciolse, i ricordi e le sensazioni iniziarono ad inondarlo. Era una droide, si trovava in una città, quando... adesso c'era di nuovo il buio... però riusciva a percepire un sapore metallico nella sua bocca, sangue ... si, aveva ricevuto una discreta quantità di colpi sul viso. Ora era la volta dell'olfatto, respirò profondamente per cacciare dentro il naso più aria e odori possibili... sangue, erbe medicinali, legno bruciato, olio da lanterna e tutta una nutrita serie di puzze indescrivibili ma di chiara origine organica. Sudore... correre... paura... scappa... dolore... frammenti di antichi ricordi riaffioravano come pezzi di una nave dopo un naufragio sulla superficie agitata della sua memoria. Le orecchie reclamarono la sua attenzione con un fischio acuto che gli trapanò la testa da parte a parte, tutti i suoni gli arrivano distanti come da dietro un muro di ovatta, distingueva a malapena lamenti, grida di dolore, il tossire rauco di qualcuno, il pianto di una donna disperata, un bambino che strillava ... le parole erano però, ancora un borbottio sconnesso e indecifrabile. Amiril... corri... scappa... se ci prendono ci venderanno al sindacato... ammazzeranno... Amiril... Ecco il suo nome, Amiril ed i suoi compagni stavano scappando da qualcuno... chi? Semplici popolani desiderosi di farsi giustizia da soli? Soldati di guarnigione? Futuristi? Mercenari dell'artiglio? Altri droidi traditori? Mutanti sul piede di guerra?... Non dovevano... non avrebbero dovuto rifilare quella fregatura al mercante, avevano disperatamente bisogno di soldi, Kemow... prima che si accorga saremo già dall'altra parte di Jadraw... I mutanti... erano stati loro, il piano non aveva funzionato ed il mercante gli aveva mandato contro i suoi scagnozzi. Ci fu uno scontro ed ora... - ... sospettano che sia una droide - Non riuscì a cogliere la frase nella sua interezza, tuttavia, quelle poche parole bastarono a renderla ancor più agitata e nervosa. Ma certo! La curavano per poi venderla come concubina di qualche sultano del regno di Sarum spacciandola per umana e tagliandole la lingua per evitare ogni possibile noia. Doveva fuggire ad ogni costo da quell’ospedale, raccolse tutte le forze che gli rimanevano in corpo, cercò di alzare le palpebre, pesanti come serrande di piombo, il mondo gli appari di nuovo, attraverso una lente sfocata, i contorni di cose e persone erano difficili da definire e tutto sembrava danzare vorticosamente di fronte a lei in un'amalgamarsi di figure colorate. Tentò di alzarsi ma riuscii solo a sollevare lievemente la schiena dal giaciglio. - No, non alzarti, sei ancora troppo debole - consigliò una voce carica di gentilezza genuina al suo fianco, poi una mano forte la spinse delicatamente a sdraiarsi di nuovo sul letto. Cercò di mettere a fuoco la figura al suo capezzale, socchiuse gli occhi, ma non riusciva a credere a quello che vedeva tanto era strano. Era un mutante dalla pelle rosso fuoco, vestiva in maniera molto semplice, un paio di pantaloni marroni e una camicia rattoppata in più punti, sporca qua e là di sangue, sulla fronte aveva un terzo occhio, un rubino lavorato sicuramente da un artigiano della sua stessa razza. Sul suo muso affusolato (perchè di muso, e non di viso si trattava) da mustelide sorrideva ad Amiril, aveva dei grandi occhi verdi e un piccolo naso nero. Ma la cosa più particolare di tutti erano i "capelli", no i mutanti non hanno peli del corpo, questo lo sapevano tutti, ma dai lati del suo cranio penzolavano come una sorta di "tentacoli" una dozzina in tutto, dello stesso colore della pelle, che ricadevano fin oltre le spalle, di forma conica leggermente affusolata decorati qua e la con anelli d'oro. Amiril rimase a fissarlo per un pò meravigliata, poi in un impeto di fuga, tentò di alzarsi di nuovo per scappare, ma non fece quattro passi che crollò a terra, le gambe non riuscivano a sorreggerla, in un ultimo disperato tentativo cercò di uscire dalla stanza trascinandosi con le braccia, ma fu tutto inutile, il mutante la prese se la caricò sulle spalle per poi distenderla sul letto. - Non scappare, siamo qui per aiutarti, appena ti sarai rimessa in sesto, potrai anche fuggire, ma con queste ferite sei una preda fin troppo facile - disse il mutante, controllando che le fasciature sulla spalla non si fossero spostate nella colluttazione. Amiril non rispose, chiuse gli occhi e spostò lo sguardo verso il muro, non si fidava delle parole di questo animale, era troppo gentile, troppo ben disposto, sicuramente se lo faceva era per ottenere qualcosa in cambio.
  23. provero' falliro' riprovero' falliro meglio ! Un piccolo raccontino che scrissi tempo fa' e trovo il coraggio ( o la faccia tosta) di pubblicare solo adesso racconto
  24. Ok qualcuno le aveva richieste ora finalmente posso postare i momenti epici ( o piu' semplicemente gli atti di demenza collettiva) delle nostre campagne. * Un'orda di non-morti guidata da una strega malvagia che per l'occasione si e' svegliata dal suo sonno eterno per vendicarsi dello sgarbo che subi' 250 anni fa' a opera della cittadinanza, vuole uccidere tutti gli ingenui villici e cibarsi dei loro cuori. A Lothar ( assasino/drow )e Mephtor ( Mezzo demone/barbaro) la cosa interessava praticamente nulla, se non che il podesta' offriva 5.000 mo a chiunque li salvasse dall'atroce destino uccidendo la vecchia megera dai gusti gastronomici quantomeno discutibili. Stipulato l'accordo ecco il piano d'attacco: Mephtor aspetta la strega in pubblica piazza insultando lei , i suoi antenati e cugini di terzo grado in maniera assai colorita. Lothar s'imporvvisa piccola vedetta lombarda e con una scorta formato famiglia di molotov, frecce esplosive, borse dell'alchimista, tricche&tracche, bomeAmano e quant'altro di pericoloso ET infiammabile, si piazza nella torre del campanile pronto a dare supporto dall'alto contro l'infame strega. Dopo mezz'ora di bestemmie ( che renderanno sacrilega la piazza fino alla fine dei giorni e anche dopo, a mio dire, visto quantita' e qualita' delle ingiurie) la strega arriva con una dozzina di zombie, Mephtor ne fa' fuori meta' in solo attacco, Lothar ha un destino diverso ... Il povero drow incocca la freccia esplosiva ma l'arco gli fa' un brutto scherzo ( doppio uno con il d20 si puo' ?) la freccia rimbalza dentro la torre del campanile e finisce nella sua Santabarbara personale, Lothar non ha nemmeno il tempo di dire "Woops" in elfico che un'immane esplosione disintegra, il campanile, la campana, lui, meta' della piazza, l'intero tempio, il suo amico Mephtor, la strega cattiva e scatena un'incendio che incenerisce meta' villaggio. Se passate per la cittadina di Trixan, fate una grassa risata sul cratere ancora fumante. * Scena: Prima di lasciare il piano materiale con un bel botto, i nostri due eroi (Lothar & Mephtor) si cimentarono in altre grandi imprese. Un bel di' decisero di andare a rompere le scatole ad un mago che rapiva pulzelle vergini per i suoi loschi scopi. Anche noi avevamo loschi scopi sulle pulzelle vergini, ma mentre poi come scoprimmo il mago le utlizzava per esperimenti alchemici, noi invece pensavamo ad un'utilizzo piu' pratico ET immediato ... Entrati quindi di soppiatto nella sua torre sfondando la porta con spallate, bestemmie ad alta voce e esplosivi (un'azione molto "soppiattesca" come preciso' in seguito Marco), i due dopo un paio di stanza e con amenita' e mostrilli varie si ritrovano nel laboratorio dove ingaggiano uno scontro con il mago, parte una palla di fuoco che incedia una strana sostanza bituminosa sul pavimento, le fiamme corrono veloci come il vento verso un grosso barile con su scritto " PERICOLO "( e qui viene il dubbio, un mago con intelligenza 18 usa palle di fuoco, mani brucianti e sciami di meteore nel suo laboratorio, ben sapendo di lavorare in una sorta di fabbrica di fuochi pirotecnici). Dobbiamo spengere le fiamme prima che tutto salti in'aria ! Come risolve il problema Mephtor ? Orinandoci sopra. Peccato che poi il mago gli lancia contro un carne in pietra trasformandolo in una sorta di grottesco putto zampillante ... * Come nella migliore tradizione horror i morti decidono di fare quattro passi, stufi del loro riposo eterno, decidono quindi di fare 4 passi in citta' masticando cervelli, facendo urlare ingenue pulzelle tettute e tutte quelle altre cose brutte ET cattive che di solito fanno i non-morti che si sgranchiscono le gambe decomposte. Il gruppo ( elfo/bardo, umano/chierico, stregone/mezz'elfo e un tragicomico nano/monaco/POPOLANO interpretato, guardacaso, da Marco) si barrica nella casa del podesta' e prepara le difese. I non morti sono alla porta e cercano di sfondarla, il chierico urla " presto la porta ! Stanno per spaccarla ". Il Nano probabilmente ha un'attacco di demenza senile anticipato e decide di aprirla ... Dopo un combattimento che poteva essere risolto in un paio di round con un po' di tattica e pianificazione, ma si e' prolungato per 12 sezioni con miracoli da parte del chierico per salvare i pg morenti (e utilizzo di tutte le pozioni, pergamene e bacchette comprate con i sanguinosi risparmi), della casa del podesta' non rimanevano che le mura in pietra bruciacchiate e la PORTA ANCORA INTEGRA. Discussione post-battaglia tra chierico e nano Chierico: dei degli inferi e diarrea di drago, perche' hai aperto la porta ?!?! Nano: mi hai detto che stavano per sfondarla, l'ho aperta cosi' non la spaccavano. Chierico: ... Nano: uffa mai che faccia qualcosa di giusto ! Il chierico, prese un livello di barbaro, ando' in berksecker e distrusse con la mazza la porta fino a ridurla in un mucchio di stuzzicadenti. Chissa' come si sarebbe comportato marco al fosso di helm " un'esercito di mezzo miliardo di orchi vuole sfondare la porta ! " *creek* Marco: " ok non preoccupatevi, ora non la rompono piu' ! " * Una nave affonda, cosa salvate e portate con voi nella vostra barca ? chierico - il capitano ! ( lui si' che sapra' come orientarsi ! peccato che i suoi venti gradi in navigare li aveva puntati tutti su grosse navi e non barchette di salvataggio .. misteri della terza edizione ... puoi pilotare uno space shuttle, ma non un Fokker E.III ) bardo - un barile con acqua fresca e uno di rum ( per inciso, quello con il rum fini' per primo in una sola giornata, a causa dell'evaporazione secondo il bardo) stregone - tutte le razioni di cibo che riesco a portarmi dietro & sestante ( ma inutili, perche' il capitano nel passare di livello si era dimenticato di prendere l'abilita' orientarsi con le stelle, chissa' forse si affidava al gps o alle filastrocche " an ghi go' ... questa volta dove vo' ? "). monaco/POPOLANO - il pappagallo del capitano ( con tanto di gabbietta) cosi' gli faccio imparare a memoria un messaggio d'aiuto ( tanto hai addestrare animali + 30 e carisma da fare invidia ai draghi, bel nanetto ?) e lo mando in volo verso il porto piu' vicino ... ( ormai non avevamo nemmeno la forza d'animo d'insultarlo ...) Marco provo e riprovo' ... ma l'unica cosa che il pappagallo imparo' erano le bestemmie che urlava il nano quando continuava a ripetere " bwaak cacciucco ! " ... fatto uscire dalla sua gabbietta' si limito' a rimanere a bordo della barca, mica scemo ! Fini' mangiato crudo & vivo, penne e tutto, dal nano * Inseguimento tra il nostro carro e un gruppo di banditi a cavallo, degno della migliore puntata di Stusky & Hutch, con curve paraboliche, ruote che perdono i cerchioni, sbandate al limitare delle leggi della fisica e stregoni che castano velocita' sugli equini urlando " vai con il Protossido !" ( tra l'altro nei forgotten realms, le strade devono fare invidia alle freeways americane ). Marco ( dite la verita' chi vi aspettavate ?) con il suo GNOMO/GUERRIERO/COMBATTENTE ( lo so', lo so', ma volete tentare voi a spiegarglielo ? Io non ci sono riuscito) stava sul bordo del carro tirando tutto quello che gli capitava a tiro ("le armi da distanza fanno schifo e non servono a nulla" cit. da " Sun Tzu era un povero briao " di marco )! contro i banditi, stoviglie, frecce, pezzi d'armatura, trucchi per il cammuffamento ( cosi' mi travesto da cavaliere del male e entro nel loro forte ... peccato che 1 non hai l'abilta' 2 sei alto 90 cm, ma farlo notare a marco e' esercizio di futilita' estrema). quando poi stufo di mancare tutto ed essere diventato il puntaspilli per le frecce dei banditi tento' un numero da circo Orfei. MARCO: salto dal carro mi attacco sotto la pancia del cavallo e stacco la sella. MASTER: Ok, fammi una prova acrobazia cd 30 MARCO: (minimamente terrorizzato dalla cd assurda, forse piu' per le sue scarse conoscenze matematiche che per un semplice bluff psicologico) ... 7 MASTER: lo gnomo stanco di essere guardato dal basso in basso, si suicida buttandosi sotto gli zoccoli nemici, ma il suo sacrificio e' stato ... ( tira un paio di dadi dietro lo schermo)... perfettamente inutile *Scena: dungeon assasino stracolmo di mostri non-morti. Il gruppo ha trovato un nuovo membro un'halfing druido che cavalca un lupo ( lupo che dimostra il suo affetto orinando adosso il padrone) ( avete gia' capito di che giocatore stiamo parlando no ?). Adesso devono affrontare un terribile lich ce si diverte a stuprare le donne dei villaggi vicini ( no, non mi chiedete come fa', poi caso mai vi passo l'indirizzo del master e del suo assistente sociale). Il druido valuta la scena, manda all'attacco il lupo, ma questo alla vista del lich scappa nella direzione opposta, esaperato, marco tenta l'attacco piu' intelligente della sua vita: " mi arrampico sul lich e lo SGOZZO ! ". Come la solito inutili furono le spiegazioni, i disegni o qualsiasi altro ausilio audiovisivo per fargli capire che un lich e' " una morte secca " ( a Pisa si dice cosi', non so' da voi) ambulante e che al massimo puoi smontargli le vertebre. Vabben disse il master conciliante (almeno muori e fino alla fine del combattimento non scassi piu' i motori di curvatura). Nel round immediatamente precedente a questa scena il guerriero del gruppo era riuscito a disarmare il lich ( salvo poi essere bloccato) dalla sua " spada falcia avventurieri con scemo del villaggio al seguito + 23 vorpal affilata del ferimento e dell'ICI "( notare che noi ervamo all'epoca di 6° livello). Anche un'ameba celebrolesa avrebbe realizzato che prendere la spada e allontanarla dal lich sarebbe stata una bona idea, non marco ovvimente, che decide di attuare il suo piano, fallendo miseramente e finendo nella tasca del lich. Il Lich resosi imporvvisamente conto che aveva il talento "combattere con due mani" e "competenza nelle armi idiote: halfing druido " riprese a spaccare di botte il gruppo utilizzando la spada e marco a mo' di mazza.
  25. grazie per l'interessamento !
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