Trovare un successore a D&D 3.5 implica trovare anche un filo conduttore che dalla prima all'ultima edizione di D&D ha sempre caratterizzato questo gioco.
Io ho iniziato a giocare con la seconda edizione (quella dove c'era la TACH0 che più bassa era meglio era, dove il ladro aveva una percentuale di successo nelle sue abilità e dove ogni classe aveva bisogno di un valore diverso di punti esperienza per passare di livello...mi sembra che fosse la seconda edizione questa...correggetemi se sbaglio).
Quando poi è uscita la terza edizione con molto entusiasmo sono andato ad acquistare i nuovi manuali e ne sono rimasto entusiasta perchè ho visto un miglioramento di quella che era la seconda edizione. Con lo stesso entusiasmo ho acquistato solo il manuale del giocatore della quarta ma è stata una grossa delusione.
Penso che tutto giri intorno a questa parola: "poteri"...è questo che differenzia la quarta edizione dalle altre (come altre intendo la seconda e la terza).
Le meccaniche base di D&D sono sempre state:
- L'uso di abilità;
- Le difese (CA. tiri salvezza...e volendo punti ferita);
- Gli attacchi fisici
- Le magie
Tutto il resto deriva da questi quattro punti definiti prima.
Nella seconda e terza edizione (queste due io conosco) queste quattro meccaniche base erano poi personalizzate in base a varie SCELTE che poteva compiere il personaggio: classe, razza, talenti, abilità, eccetera. Andando avanti con le varie capacità di classe ed i talenti si potenziava l'una o l'altra meccanica, il personaggio lo si costruiva e lo si migliorava così. Nella seconda e nella terza è sempre stato così.
Bene, questo non è più vero nella quarta. Il "potere" rappresenta ora una scelta finale che il giocatore non ha il potere di modificare (se non minimamente con qualche talento o piccola opzione)...è una sorta di risultato a scatola chiusa che viene scelto (ma non personalizzato come era prima...solo scelto!) tra una miriade di risultati a scatola chiusa (i vari poteri) ed accettato così come è con una piccolissima possibilità di essere personalizzato.
Un esempio pratico: l'attacco fisico. Questo si basava su:
- BAB (quindi sulla classe scelta);
- la forza o la destrezza;
- i talenti
- le abilità
in base a queste scelta si costruita un attacco fisico le cui logiche erano sempre le stesse ma il cui effetto / danni / probabilità di colpire era molto diverso in base a queste scelte.
Nella quarta edizione non si può più personalizzare il tutto in base a queste scelte poichè si sceglie un potere e quello è una sorta di risultato "a scatola chiusa" di una personalizzazione che ha già fatto qualcun altro.
Il BAB non esiste più (è sempre e comunque mezzo livello per tutti), i talenti mi danno solo un piccolo margine di azione tra gli effetti / danno / probabilità che ho di colpire...tutto mi viene detto da potere che io scelgo e che posso personalizzare al...20%?
Questo sistema può piacere o meno, qui sono gusti. Di certo è più semplice da gestire ma fa perdere quella personalizzazione che è sempre stata tipica di D&D e che non c'è più: bello o brutto che sia, D&D quarta edizione non è D&D e questa è una verità assoluta!
Visto che è stato anche citato Pathfinder...aggiungo che Pathfinder ha mantenuto e migliorato questa possibilità di personalizzazione quindi sì...a mancanza di pretendenti è Pathfinder il vero successore e non D&D quarta edizione.