Mah... mica ho detto che i libri da te consgliati non sono una buona risposta alla domanda di LupoSolitario...
È solo che Bukowsky, e i suoi libri, non mi sembrano una buona ispirazione per un Malkavian, ma per altri vampiri si.
Per le posie... diventa complicato. La poesia in fondo è comunque più adatta ad un Toreador.
Alla fine i pg di Vampiri sono legati a uno stereotipo, e anche se lo si può piegare parecchio, dando vita a pg sempre diversi, non si può comunque prescindere dal nucleo principale di quello stereotipo. A meno che on ci si crei un vampiro totalmente personalizzato slegato dai clan.
Per come la vedo io, il Malkavian deve essere "pazzo". Altrimenti cosa lo distinguerebbe da un brujah che polemizza contro la società o un toreador con una percezione "peculiare" del bello?
È ovvio che la follia può essere interpretata senza scadere nela banalità(ricordo di un Malkavian convinto di essere il ghoul del suo orsacchiotto, chiaramenet i spirato a Murdock dell'A-team... veramente troppo patetico)
Magari, volendo restare tra matti un attimino più normali, senza sfociare in casi clinici, si può pescare dal personaggio di Frank Begbie di "Trainspotting", che nonostante sia chiaramente fuori di testa, è un tipo lucido e astuto (anche se ignorante). Non parla per enigmi, non vede o sente nulla che lo avvantaggi sugli altri, ed è molto più umano di altri personaggi.
O magari "Rorshack" del fumetto "Watchman": è asociale, è ipersensibile, riflette i mali della socità... ma è comunque matto.
O ancora l' inventore Nicola Tesla, che nonostante la sua genialità e l'incredibile capacità di comprendere la scienza attravesro l'intuito, piuttosto che utilizzando il metodo scientifico, soffrì di così tante tare mentali da apparire come un vero e prorio "scienziato pazzo" (Tra le sue invenzioni: il "raggio della morte", e "la macchina per spaccare il mondo in due").
Poi appunto. Sono punti di vista.