Il fulcro è questo:
La maggior parte delle guide, infatti, è composta da guide all'ottimizzazione, cioè come ottenere il massimo risultato al minimo costo. Oltre al costo in azioni già citato da social, le pozioni hanno un considerevole impatto economico sulle finanze di un personaggio rispetto alle più consigliate controparti, le bacchette. Prendiamo quella più utile, bene o male, perché può servire a qualsiasi gruppo: una pozione di cura ferite leggere. Essa costa 50 mo, mentre una bacchetta che lancia lo stesso incantesimo ne costa 750. Il problema è che la bacchetta ha 50 cariche; per ottenere lo stesso effetto bisognerebbe comprare 50 pozioni, per un costo totale di 2500 mo, oltre a trovarsi lo zaino pieno di boccette da recuperare subendo un attacco di opportunità.
Insomma, le pozioni sono evidentemente inferiori alle bacchette, almeno per quanto riguarda gli incantesimi più frequenti da usare. Ad ogni modo possono essere utili se il DM vuole inserirle nei tesori in modo che i personaggi debbano dosare le cure e gli altri incantesimi di utilità in modo intelligente.