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Zellos

Circolo degli Antichi
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  1. <<C’è ben poco da domandare, oltre a quello che si vede. Ho, credo, tutte le malattie possibili, magiche e non. A parte quelle dei denti, curiosamente.>> dice lisciandosi leggermente il volto, mentre gli cade l’unghia dell’indice. Sembra non accorgersene. <<Se non vi dispiace, io andrei. Non vorrei che il dovere mi cogliesse anche in questo istante: siete fortunatamente solo un umana... dovrei farvi un dono. Si, dovrei farvi un dono...>> la voce sembra farsi curiosamente più lontana ed il sole sembra essere momentaneamente coperto da una nuvola.
  2. Zarastrikaran è l’unico che si avvicina a Colin, che sta ancora rantolando per terra. Si trasforma nella sua forma umana per dargli una mano e portarlo fuori, dove lo affida ad uno degli inservienti del palazzo. Quando torna ha una espressione assai torva. <<Tutte belle parole, ma non vi pare di essere un po’ troppo...gentili?>> chiede con voce, per la prima volta, assai acida.
  3. Passano due giorni e non si trova nient’altro riguardante l’assassino, se non una singola “mezza” impronta che, per quanto è grande, potrebbe essere un normale piede. Per il resto, nessuna traccia. Niente di niente.
  4. Kale Arkam Con il Vecchio Capitano
  5. Rimanendo in ginocchio, sorride. <<Apprezzo la vostra cortesia e sono felice della vostra proposta, ma nessuno può aiutarmi. Sono aldilà di ogni possibile aiuto, come credo vediate.>> dice mentre inclina leggermente lo sguardo, come ad ascoltare qualcosa, passando “lo sguardo” su ognuno di voi. <<Dove vado? In nessun luogo. Cerco la solitudine e la fuga da ogni essere vivente, in modo da non essere costretto al mio dovere. Troppo pesa sul mio animo e quindi...rifuggo la compagnia.>> Quando Shar’el gli domanda a che malattia si riferisca, lui le risponde velocemente. <<Qualcosa avvelena tutto il tuo essere, qualcosa dovuto all’influsso malsano di pietre maledette. Lo hai nella carne, nel sangue, ma sei riuscita a liberarti del suo influsso sull’anima. Nel mio caso, un influsso simile penetra e marcisce le mie interiora, facendomi assai soffrire. Ma fortunatamente in questo momento sto assai bene. Un ultimo favore, se potete: indirizzatemi verso il luogo più lontano dalla civiltà, da città od anche solo villaggi. Poiché se mi avvicinerò troppo ad un gruppo di persone, il mio dovere potrebbe prevalere sul mio spirito.>>
  6. Vi fate leggermente più vicini e gli parlate, per svegliarlo. Rimane con gli occhi chiusi, prima di sbadigliare: a contrasto di tutto il resto, i denti sono incredibilmente bianchi. <<Stranieri, mi raccomando, non avvicinatevi a me. Come credo riusciate a vedere molto bene, sono tremendamente malato. E tremendamente contagioso, ma solo per chi troppo si avvicina.>> mormora con voce rauca, prima di tossire decisamente nella mano, pulendosi del sangue di colore misto marrone, rosso e giallo con un fazzoletto che lentamente brucia, per poi magicamente riformarsi. <<È da molto che non sento presenza umana ( anche se solo in parte per uno di voi), come non sento da molto presenza elfica. Ma sento una delle malattie che ho addosso ad uno di voi. Prego che non vi faccia del male...>> dice mettendosi a sedere in modo molto composto ed alla tiana.
  7. @Ian Morgenvelt Che pezzi ci mancherebbero? Perché mi ricordavo si fosse rubata roba anche dall’incrociatore dove ci hanno catturato u.u
  8. @Pippomaster92 e chiunque abbia guarire E religioni @Redik @Organo84 Vengono prontamente portate delle vesti per Juliano in modo che possa essere...presentabile.
  9. Mentre state più o meno tutti conversando nella riunione, venite abbagliato da quello che è un simbolo che Valena è l’unica a poter distinguere, a malapena. Una spada dorata. Colin lancia una immane bestemmia. Quando tutti chiudete gli occhi, sentite un tonfo pesante. Quando riaprite gli occhi, con il dolore della luce troppo intensa, da un lato c’è Colin a rantolare, dicendo di essere cieco. Ma in mezzo alla sala, sul tavolo infranto, c’è Juliano, nudo come il Cheliax lo ha fatto, con una bruciatura a forma di spada sul polso destro. @Plettro
  10. <<invero una buona scelta, giovane Juliano. Ricordati, hai due modi per poterti redimere. Proteggere Svetlana dal destino che presto gli cadrà addosso come un macigno... e fermare il Rinato che potrebbe distruggere l’animo dell’Uomo come fece la prima volta...che non tornò. Ed adesso...vai pure, virgulto. Che Iomedae ti accompagni sulla via del perdono...poiché i doni di Asmodeus sono come ferite che mal si curano.>>
  11. <<Se ci metterò i baffi io, la cosa sará...particolare. Il tuo passato cercherà di inseguirti, ricordatelo sempre. Come Valena, non c’è redenzione senza penitenza. In un certo senso...sarai padre.>> dice lui criptico, prima di lisciarsi leggermente i baffi. <<Qualsiasi cosa scegli, non ci sarà più contratto a vincolarti. Dopotutto...sei morto, no?>>
  12. <<Asmodeus?Perché dovrebbe salvarti? Per lui sei sulla via della grandezza, sul punto di lasciarti alle spalle quelle poche, pochissime remore morali che hai per abbracciare dell’inferno anche il male, oltre alla legge.>> si liscia gli strani baffi. <<Quello è un cammino che hai innanzi, di intenzioni d’ordine lastricato. Io ti offro una strada di rovi e sassi, di cocco e triboli da affrontare a piedi nudi...se vorrai. Altrimenti, puoi tornare al tuo regno. Lord Demos ha conquistato il Pitax e la città brucia in nome tuo e del tuo signore. Basterà accettare di essere un mostro ed abbracciare come fratelli coloro che ti hanno reso tale.>>
  13. @Nilyn @Ghal Maraz
  14. <<Juliano Demetrios...crudele, ipocrita e stolto. Un coacervo di difetti.>> dice una voce melodiosa, ma anziana. Roboante però. <<So gia che negherai, ma se sei qui, adesso, è perché te lo sei voluto. Potevi rimanere un ostaggio, ed invece...invece che hai fatto? Hai scelto di venderti per il potere. Di venderti il cuore e l’anima...che stolto umano, sei...>> Non hai solidità in questo momento, ma egualmente due artigli ti afferrano. <<Puoi chiamarmi Pace attraverso la Vigilanza, piccolo uomo. Sono un araldo di Iomedae la benedetta, la Crociata. Di norma la redenzione degli uomini è in mano a Sarenrae la grande, l’Alba, nemica di chi hai adorato a lungo, ma per oggi facciamo una eccezione per via di qualcosa a cui hai assistito. Qualcuno che ti ha toccato e quasi ucciso una volta. Ma andiamo con ordine. Un sacerdote di una divinità più oscura del tuo Asmodeus, più malvagia, ti sta richiamando indietro. Così potrai tornare alla vita che ti sei scelto, signore di mostri e di uomini crudeli, con le mani sporche del sangue di innocenti. Ti offro una alternativa. Tornare a casa, mettere al posto giusto il tuo cuore. Cercare di essere migliore della cloaca che sei sempre stato, quell’ammasso di peccato cancrenosi che sei. Vuoi quantomeno provarci?>>
  15. <<No, non gli ho ancora parlato. Ma dubito che chiunque di loro lo abbia fatto: hai visto con che bravura le hanno aperto il corpo? E gli organi sono stati tagliati e posizionati con cura? È roba da cerusico. O da assassino professionista.>> dice grattandosi il mento. <<Quel ragazzo-ragazza non mi piace. È un politico. Lo sento a naso. È qualcuno che ha un piano ed un progetto. Secondo me dovremmo parlare col suo capo, altrimenti succederà qualcosa. Me lo dice il mio ginocchio marcio.>>
  16. Sembra che il buon professore sia un po’ svampito, perché gli passa tutto sopra la testa, come si suol dire. Vi saluta molto educatamente e si ritira all’interno della scuola, da cui comunque lo vedete uscire mentre siete ancora nei dintorni, con una valigetta. Non ci vuole molto per arrivare alla prigione. Le guardie quando entrate hanno l’aspetto stupito, ma non sembrano troppo preoccupate a dire il vero. Evidentemente la gente è abituata a cose simili, come maledizioni tremende. In compenso il prigioniero è di spalle nella cella, la testa ( o meglio l’elmo) appoggiato al muro, nell’angolo. Dal retro, l’elmo è d’oro e di platino, coronato e con un pennacchio piumato particolarmente imponente. La cosa che stona è come si possa notare, dall’attaccatura delle spalle, che il metallo esce direttamente dalla carne, quasi come se l’endoderma fosse mutato, letteralmente esploso dall’interno verso l’esterno.
  17. Ajand Fundar: 1)Tuta “Mittsu-no Orochi”: non plus ultra della tecnologia difensiva, fu creata dagli scienziati a disposizione di Kuronaga per proteggersi dai tentativi di omicidio, oltre che di un sistema atto a “contattare mentalmente” i suoi due genoschiavi. Per adattarla a Ajand è stata modificata, in primis dotandola di una tuta comprimitiva per falsare la corporatura. Ha alcune modifiche per poter essere utilizzata da Ajand come armatura da combattimento ( togliendo però la tuta comprimitiva ed alcune parti, riducendone quindi il coefficiente difensivo). 2)Braccia Bionico Thanatos:creato con l’aiuto di Glitch e gli scienziati al servizio di Gold, il braccio destro di Ajand è un capolavoro di ingegneria. A differenza dei normali arti bionici è composto da un misto di nanomacchine, materiali all’avanguardia e leghe speciali, oltre che un generatore di energia da usare come difesa ma sopratutto come arma da fuoco. Ha anche un attacco per il drone personale di Ajand. 3)Drone “Santa Muerte”:Drone creato a Tenoihtithlan da Ajand e Glitch, creato per poter sembrare una cromata modifica al braccio di Ajand e di potersi staccare e volare. Non è niente di più di una telecamera con alcuni attrezzi per poter fare riparazioni ( o sabotaggi) a distanza. Con i nuovi mezzi, Ajand lo ha fatto dotate di uno “specchio” calibrato per poter respingere i colpi dell’arma del suo nuovo braccio bionico. Mosis Gold: Interfaccia Neurale Alessandria: Mosis è sempre stato un ottimo consulente politico sulla Terra e sulla Luna e col passare del tempo si è fatto creare una interfaccia neurale personalizzata. Il suo principale effetto è quello di permettergli di far dormire metà dell’encefalo alla volta, potendo quindi rimanere costantemente sveglio ( anche se necessita di periodi di riposo assoluto se usato troppo), oltre che potenziare ulteriormente la sua memoria e capacità di compiere collegamenti veloci. Glitch La tomba di Nazerich:il drone in cui Glitch è intombato è un sistema di supporto vitale costantemente collegato ad internet. Oltre a questo è sostanzialmente un drone da guerra, ma completamente privo di armi. C1AN e Hyr3n Elmo Yomi: i due fratelli hanno un elmo che funge induttore di immagini per tenerli calmi e quieti, oltre che quietare i loro poteri psionici da telepati, oltre che collegarli a chiunque utilizzi la armatura di Mittsu-no Orochi.
  18. Arthorius Theos Azuj
  19. La violenza di quanto vedi ti rimarrà nella mente per tutto il resto della tua vita. Peccato che non sarà lunga. Il soffio del drago ha aiutato nella battaglia, sfoltendo un poco, nella confusione, il numero di soldati ed alcuni dei servi di Vespro nel giro di poco. Ma affrontare un daemon, un kyton ed un uomo come Irovetti non è cosa da poco. Per quanto tu sia non in diretta prima linea, la tua livrea ti identifica come “comandante” in questa battaglia e i nemici lo notano facilmente. Muori orrendamente sotto i colpi di Irovetti, tagliato a fettine da un suo oggetto magico capace di sprigionare lame. La violenza ed il dolore ti colpiscono, come poi ti attira l’odore di zolfo. Ad un certo punto, però, una luce dietro le tue spalle ti richiama. Puoi tornare indietro, se lo desideri...
  20. La gente si guarda e non sono poche le persona che hanno oggettivamente paura. Inizia a serpeggiare comunque un bel po’ di mormorio, borbottio.
  21. Ajand Fundar ( fra un samurai ed un detective) <<Beh, suscettibili...fare prove di super soldati su Marte è più facile che farle sulla Terra o su quel bel villaggio vacanze che è la luna...>> dico prima di bere una Coca Cola non light, perché nessuno riuscirebbe mai a berla e sopravvivere nemmeno con l’aiuto di impianti, ci vorrebbe sangue divino. <<Comunque, sei amico della nipote del capo. Tanto di cappello, Friederich. Posso chiamarti per nome? Fossi ancora a Tenoihtithlan ti avrei già dato un soprannome ma Mosis-dono qualche minima cortesia me la ha insegnata.>> Mi volto un attimo verso la conversazione fra la maga del fuoco con famiglio gatto gli altri due. Poi mi rigiro verso Friederich e Sarah. Mi rialzo per farle un inchino abbastanza composto prima di sedermi. Sto per azzannare un pezzo di carne, ma prima mi ripresento per la ragazza Finirò per alzarmi e sedermi almeno una quindicina di volte. Mal che vada avrò il culo più sodo della nave faccio spallucce con un sorrisetto divertito «Ajand Fundar. Primo Aniki del Tempio Yamabushi dell'Illuminazione di Mittsu-no Orochi.» mi giro poi verso Friederich <<Ma è una falsa minorenne come capita spesso di vedere ormai, o stanno facendo un volo diretto verso Pedobear-landia la?>> tag vari
  22. Per @Ghal Maraz e @Ian Morgenvelt Vi incamminate nel bosco, mentre Jasmine vi guida. Shar’el borbotta qualcosa sull’essere pazzi, portando già in mano la sua balestra pesante a ripetizione. Non ci vuole molto in realtà a trovare chi cercate, perché a differenza vostra, camminava molto tranquillo e, come scoprire, poco dopo si è fermato. Seguire le tracce è stato assai facile perché dopo qualche passo sporco di sangue, quando esso è finito...le impronte nel terreno erano marce e bruciate, come se il terreno fosse infiammato e supportante come una ferita infetta. Giungete in un piccolo spazio, di cui adesso siete al limite. Vestito con abiti particolari, che paiono un misto fra orientale ed antichi, curioso misto di kimono e tunica, sonnecchia appoggiato ad un grosso masso ( un menhir sembrerebbe) un giovane spadaccino elfo o mezzelfo. I capelli sono assai lunghi e di un rosso ramato quasi brillante. La carnagione pallida è cosparsa di efelidi scarlatte. Gli abiti sono azzurri notte e giallo brillante. Sonnecchia composto, le gambe incrociate. Il volto è deturpato sembra da una malattia, una infezione livida che sembrerebbe una mostruosa bruciatura, non fosse di un violaceo con sfumature verdi brillante. Il menhir su cui si poggia sembra che sia a contatto con un gran calore, poiché sembra rosso e bianco. La scena sarebbe incredibilmente pacifica ed alcuni uccellini gli si avvicinano e poggiano addosso, morendo poco dopo, divenendo poltiglia.
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