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Zellos

Circolo degli Antichi
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  1. @Plettro Il tempo trascorso è pure poco di più di dieci minuti ( quasi un quarto d’ora) ed andate dal vostro ospite. il privet che trovate ( il numero quattro) è una stanza chiusa, le pareti fatte di specchi, con al centro un tavolo apparecchiato con sopra un altro tavolo circolare più piccolo semovente. Al centro una misteriosa decorazione a diaframma si apre per dare vivande che appaiono dal tavolo. Il vostro ospite si è appena messo un fazzoletto al collo, per non sporcarsi gli abiti e vi fa cenno di entrare. <<Venite, venite. Scusatemi molto, ma non ho pranzato e gradisco un pranzo del Ka...di Minkai. Minkai.>> dice mentre il tavolino, con un odore molto particolare e pesante per il naso, tira fuori dei curiosi saccottini di pasta ripieni di non sapete cosa, ma è un poco appestante. <<Suppongo abbiate delle domande, anche se in verità ne ho anche io. Vi do il privilegio di iniziare. Ah, piccola nota: il privet è ovviamente sicuro da orecchie ed occhi indiscreti, ma mi succedesse qualcosa non ne uscireste vivi. Stessa cosa non vale all’opposto... ma io non vi voglio morti o feriti.>>
  2. @Pippomaster92 e @Ghal Maraz @Ian Morgenvelt, @ToGrowTheGame, @Nilyn Il misterioso “Al” rientra nella taverna e si dirige verso un privet ( il numero 4)
  3. @ToGrowTheGame, @Ian MorgenveltE @Nilyn @Plettro
  4. @Pippomaster92 e @Ghal Maraz
  5. Oceiros <<Non per essere allarmista, ma qui sta per crollare tutto e fra la vita di Mordecai e la nostra, valuto molto più la nostra.>> disse Oceiros osservando le crepe sempre più grosse. <<Buona scalata verso il nulla, Mordecai. Non credo avrai fortuna in questa tua nuova impresa folle...perché le entità che servi non amano i fallimenti come questo....>>
  6. @Ian Morgenvelt, @ToGrowTheGame E @Nilyn
  7. Ilyas <<Direi che potresti anche lasciarti morire, no? Soffriresti meno!>> dico mentre mi lancio nuovamente all’attacco con la scimitarra.
  8. @Pippomaster92 e @Ghal Maraz @Ian Morgenvelt, @Nilyn E @ToGrowTheGame
  9. @Pippomaster92 e @Ghal Maraz
  10. Oceiros E ti pareva...il mentecatto... Si preparò a sfruttare il potere del mantello per scappare al nano, poi invece avrebbe mulinellato le braccia per impedirgli di colpi in generale.
  11. L’oste estrae da sotto il tavolo un oggetto magico simile ad un campanello e lo mette sul bancone dopo averne pigiato la parte superiore e la pone sul tavolo. @Plettro
  12. Solomon Il rumore di arma da fuoco, in mezzo a tutto quel caos e rumore mi riporta alla realtà. Controllate le armi, cerco di andare da Victor per capire che stia succedendo.
  13. @Nilyn, @Ian Morgenvelt E @ToGrowTheGame ( questi ultimi si perdono la risposta di Xhran) @Ian Morgenvelt @Nilyn Al momento al tavolo di Xhran rimangono Koen, Beregor e Lily ( e Tarastrikaran), mentre Valena e Jasmine vanno verso le porta del Gargoyle. Juliano è sempre al bancone dall’oste, mentre “Al” esce dalla locanda per ( dice lui) tornare dopo dieci minuti. Il locandiere da una tavoletta di legno ed un materiale bianco e liscio a Juliano. <<Questo vi avviserà quando il privet 4 sarà libero. Avete bisogno di qualcosa? Hai bisogno di qualcosa?>> @Pippomaster92 e @Ghal Maraz
  14. Avrei voluto mettere sia il cuore che la risata xD
  15. Arthorius Theos Azuj <<Non so voi, ma personalmente non necessito di tale conferma. Che siamo destinati a grandi cose è qualcosa di ferro oltre ogni dubbio e non abbisogno di conferma alcuna. Consiglio di tenere tale sono offertoci dal nostro...comune servo per un momento più opportuno ed importante.>> Gesticolo un poco con le mani per fare più forza alle parole, visto che a parte il tono la maschera mi limita fortemente l’espressivita.
  16. @Ghal Maraz “Al”, se così si chiama e se è lui, vi sorride. <<O magari sto invitandovi a seguirmi a casa mia, no? Non sareste curiosi?>> Il padrone di casa gli lancia una occhiataccia e subito “Al” alza le mani. <<Facciamo così, anche per amore della suspance. Non me ne vado e fra dieci minuti ci mettiamo a parlare in uno dei privet. Siamo d’accordo? Anche perché sennò me ne vado.>> dice sorridendovi. L’oste accetta la stretta di mano del cheliaxiano e sorride. <<Juliano. Juliano Demetrios.>> dice serio prima di mettersi a ridere. <<No, mi chiamo Arx. Inventore e proprietario del “nome” e delle taverne come il Gallo Nero. Benvenuti a casa mia, avventurieri. O futuri lord. Peraltro NON dite chi di voi diverrà il lord, stiamo scommettendo ancora.>>
  17. Arthorius Theos Azuj Costui pensa in un modo assai funzionale. Bene, bene. Mi ritrovai a pensare, osservando un attimo Yskandr e sorridendo un poco a mia volta. La maschera peccato copriva completamente le mie espressioni.
  18. L’imp fa un segno inequivocabile: la noia di chi un discorso lo ha sentito mille volte. <<Io sono un Cinereo, od un uomo di cenere. Per noi, un universo in cui la vita è dolore, sofferenza e peccato non può essere vera vita. Questo in cui brancoliamo è un aldilà, una punizione in cui i nostri peccati ci trascinano in altri aldilà ancora peggiori, in una punizione senza fine. La purezza nella carcassa e nell’anima, l’ascetismo, possono portarci a trascendere questa esistenza di pena. Annullarsi nella vera morte in attesa di una possibile reincarnazione... o quantomeno la pace. I cinerei sono una via filosofica di Sigil, la città delle porte...>> @Ian Morgenvelt Dopo aver proposto un brindisi nella vostra direzione, il forse Al saluta l’oste e si avvia alla porta d’ingresso, dove modifica il quadrante di colore della stessa
  19. @Nilyn <<Korvosa è venuta qui passando dall’ingresso, giungendo dal Druma. È uscita dall’ingresso andando nelle Terre Rubate. Presto o tardi la incontrerete, Valena. Ma temo sarà alle sue condizioni...e non saranno affatto buone.>> dice Xhran con un segno di fastidio, dopo aver parlato, ai pantaloni. Ma subito dopo ritornò stoico. <<La morte, in questa “vita” non si prova solo quando il corpo smette di respirare, ma anche quando si compiono certi atti o li si subisce. Una madre che perde un figlio, il dover uccidere una persona cara...spezzare un vincolo d’onore che vale quanto respirare... e come aiutarla dovresti chiederlo a lei. Quanto alla locanda, cosa c’è da sapere: è un luogo di ritrovo per gente di ogni piano, qualsiasi sia la loro etnia, credo o fede. L’oste è un brav’uomo, anche se fa di tutto per sembrare più indolente e menefreghista di quel che è. I camerieri sono i “figli dell’oste”. Prima di aprire la locanda ( anzi, le locande) andava in giro per i campi di battaglia a cercar di salvare più derelitti possibili. Poi ha smesso.>> La ifrit si avvicina alle due ( Lily e Valena) e poi di nuovo al gruppo indirizzando loro ( e tutti gli altri) verso un grosso tavolo.
  20. Oceiros Aveva fatto male i conti, avendo sfruttato troppo il potere della tiara. Il ruggito però aveva influenzato almeno una delle belve. Sfruttando la vicinanza dei suoi alleati lanciò nuovamente due incanti, sfruttando però le energie negative con cui avrebbe dominato non morti e simili. Un bonus alla forza ed alla coordinazione mano ed occhio ed alla velocità d’attacco, un’altro alle difese di ognuno di loro.
  21. La danzatrice, che sembra avervi preso in incarico, starebbe per chiedervi se volete un tavolo, ma viene interrotta prima di iniziare da Lily. <<Il mio nome è Ghiaccio, giovane padrona. E si, fra i camerieri, danzatori ed altri servi ci sono alcuni della nostra razza, nati su differenti mondi e con differenti fuochi ad animare ognuno di loro.>> ti risponde col sorriso visibile sotto il leggero velo di seta rosa. << In quanto non iscritti, sarete tenuti d’occhio all’interno del locale: non abbiatevene a male, vi prego padroni.>> @Nilyn Lily si stacca dal gruppo per dirigersi verso Xhran, proprio quando questo si toglie un anello lasciandolo al centro del tavolo. Il grigiore inizia ad abbandonarlo, rivelando capelli neri come la pece ed un incarnato di un pallore tale da rivelare le vene bluastre sotto la pelle e degli occhi di un rossore bluastro tipico degli albini. Senza due nulla, è l’imp a tirare un getto di fumo al suo compare, facendogli apparire dei pantaloni. <<Spero così basti, signorina. Accetterò il momentaneo disagio per parlare. Cos’era quel pugnale? Un dono di qualcuno che la odia a morte. E che la rispettava, forse amava persino, senza alcuna riserva. E forse, una richiesta di aiuto...a cui entrambe hanno pensato più e più volte. Sono assai simili, Korvosa e Valena. Entrambe sono morte...solo che Valena spera in una redenzione... Korvosa brama solo la vendetta, la giusta retribuzione. Se vincerà, probabilmente Pietà troverà il suo cuore per sua mano, liberandola.>> risponde accorato il giovane, guardando fissa Lily. Anche lui ha uno sguardo che si potrebbe definire vacuo, oppure vitreo, come fosse cieco.
  22. @Nyxator @Pretzel Jack Il primo a trovare l’agonizzante dopo l’urlo è Chelry, che arriva in tempo per salvare la vita all’uomo con la sua pozione magica. Poco dopo, il nano Imperius arriva, la folla gli fa spazio. I due, possono notare che il nobilotto di Neverwinter ( ancora svenuto) ha un effetto magico di sanguinamento che ad intervalli regolari riapre le sue ferite. Le nuove cure magiche di Imperius unito al rimedio alchemico di Chelry riescono a salvare il “poveretto”. Il Diarca di Rustier ha osservato tutto e, una volta che avete salvato l’uomo, fa un leggero applauso. <<Vorreste seguirmi signori? Voi ed il vostro gruppo, direi.>> dice facendo un fischio che richiama alcune guardie. Queste prendono in consegna il nobile, portandolo alla tenda dei Diarchi.
  23. La giornata movimentata alla caverna dei ragni sembrava non voler terminare. I futuri signori di un regno decisero di vedere con i loro occhi chi fosse colui che aveva deciso di rapire uno di loro per avere informazioni sull’intero gruppo. Preparati per ogni evenienza, il gruppo si divide: Colin con il ferito ed i tre “prigionieri”, mentre voi con la sfera raggiungerete il Gallo Nero. L’utilizzo del teletrasporto è per voi una esperienza nuova: perdere tutti i sensi contemporaneamente e li ri-acquistate intervallati. Prima l’udito, poi il tatto. Poi tutto il resto. La stanza, tre metri per tre metri, è un quadrato di roccia con luce artificiale di una lampada ad olio che si accende magicamente. Sentite l’eco di una sirena mentre vi ritorna l’udito. Ad aprire la porta davanti a voi ci pensa una ifrit vestita come le danzatrici della terra di Jasmine. Venite introdotti in un’ampissima sala rettangolare al cui centro si trova una ampia voragine circolare da cui si sentono ovazioni ed urla ( anche di dolore). Vi sono una trentina di avventori in sala, oltre che i camerieri ( bei ragazze e belle ragazze fra la ventina e la trentina, ma non troppo appariscenti e non svestiti in maniera eccessiva) e le “guardie”, delle strane creature meccaniche con corpo cubico, degli strani volti e delle curiose braccia filiformi. Quando entrate, nella stanza, notate che gli avventori si girano un attimo, poi come fosse una consuetudine, urlano “Benvenuti” e tornano ai loro affari: le più disparate etnie, razze...ed anche alcune assai terribili. Da uno dei dei tavoli la coppia dell’imp e del “grigio”, l’imp vi saluta con un boccale di quello che sembra lava. Mappa Modron guardie La porta dell’ingresso ( quello che credete lo sia, lato opposto rispetto al vostro, vicino al bancone) ha un simbolo sopra, un cerchio diviso in quadranti colorati.
  24. <<Ah, quegli strigani! Mi hanno derubato! Tutto il rame, pentole incluse, tutto il sale ed i libri di epica di mio figlio! Dove andremo a finire!>> dice con l’arrabbiatura l’oste, mentre fa preparare per tutti una bella colazione. <<Spero non vi abbiano rubato alcunché. Ormai temo per tutti i clienti!>>
  25. Il vecchio, per la prima volta, sorride. Sembra che un peso gli sia stato tolto. Si avvicina al corpo che avete trasportato ed proferisce un’ultima preghiera. Si abbassa verso di esso, apre la bocca del corpo e vi posa la lingua tagliata che aveva messo all’interno della sua borsa. A quel punto avvicina il braccio metallico alla bocca del corpo. In pochi istanti, il braccio meccanico inizia a secernere un liquido argenteo che inizia ad invadere letteralmente la gola del soggetto. Il vecchio poi stacca il braccia e porta entrambe le mani al volto. Forse singhiozza. Il corpo ha un singulto, un movimento involontario, poi il metallo argenteo esce dalla sua bocca. Da lì a breve, la pozza di metallo argenteo ribolle ed inizia ad allargarsi, ad alzarsi fino ad essere grande come il corpo morto. In tutto e per tutto (tranne che nel colore) si forma una copia del barbaro, argentea. Si nota che nella presenza delle giunture manca la “pelle” di metallo, rivelando minuscoli ingranaggi. L’uomo di ingranaggi si inchina al vecchio. <<Triarca, la mia vita per servirvi. La mia forza per elevarvi.>> il vecchio posa una mano sulla spalla al costrutto, prima di avvicinarsi al cadavere. <<Vi ringrazio della comprensione. E della pietà. Vi devo un favore...>> vi dice fra le lacrime il vecchio, mentre una luce inizia ad avvolgere lui, il cadavere e l'uomo di ingranaggi. Spariscono poi senza lasciar traccia alcuna.
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