Zellos

Ach’eron de Plano <<Iniziamo bene. Riusciamo a richiamare il Capitolo. Non vorrei qualcuno i qualcosa avesse fatto l’irreparabile. Anche se direi che dobbiamo…controllare.>> dico col groppo alla gola: qualsiasi cosa possa aver ucciso cinque angeli della morte, probabilmente è più che in grado di sopprimerci senza neppure doversi impegnare. @master

Leovold Fiora ( Edric Lasher) <<Uff…>> la corsa mi ha un poco provato, espiro ed inspiro con la bocca, per poi tossire un poco. <<Va bene, va bene…riprendiamo a camminare, verso il fiume. Poi semmai li ne ammazziamo un po’, che ne dite?>>

Gorald Geren d’Carshai Senza donne ( ma di fronte ad una)

Il Collezionista Per negozi

Arthorius Theos Azuj Col futuro barone

Dottore Il combattimento non è durato a lungo, ma le risorse sprecate già si notano. I nostri avversari scappano ma probabilmente nom sopravviveranno al loro ritorno alla loro colonia, feriti e senza energie. Noi stiamo sicuramente meglio, ma anche Skriit sembra leggermente ferito, come la sua bestia. Qualora ci chiedesse aiuto, immediatamente risponderemmo, ma qualcosa insito nei nostri ricordi ci impone di attendere la richiesta e qualcosa di più antico ci fa pensare che dovremmo controllare che sia in grado di assicurarci qualcosa che non ricordiamo. Fortunatamente è qualcosa di talmente sopito che non può più imporsi come risposta biologica dominante: abbiamo l’impressione che qualsiasi oggetto si richiedesse fosse superiore a qualsiasi sacrificio che ci ha portato indietro da Casa. Ci avviciniamo guardinghi a chi è rimasto invece ferito ( e per chi gli altri hanno combattuto). Lui probabilmente ha bisogno di cure. <<Skriit, potresti chiedergli se desidera essere curato?>>

Leovold Fiora ( Edric Lasher) Al buio, nel probabile casino

Il collezionista Da solo

Ealadha Dar Marcades <<La vedo impossibile. Non solo perché i nani mercanteggiano con la città e con i Coltelli la vedo improbabile, ma perché i Coltelli si meritano di finire in mezzo alla strada come l’ex pretore, visto e considerato come sta il quartiere di Uromir.>> rispondo un po’ troppo secco, alzando poi le mani come in segno di resa. <<Più passa il tempo e più mi pare che la cosa qui sia solo scegliere fra due coppe di veleno.>>

Ealadha dar Marcades <<Probabilmente sono gli inviati dei nani chiamati da alcuni dei nobili da loro fuggiti. Gli avranno dipinto la città nello stato in cui è, cioè un obbrobrio e saranno venuti preparati.>> dico facendo spallucce.

Leovold Fiora ( Edric Lasher) <<Direi da solo, dubito che qualcuno di voi riesca a…vedere quanto me al buio.>> dico facendo spallucce. <<Se qualcun altro di voi è avvezzo a muoversi a tentoni, chi sono io per impedirgli di accompagnarmi!>>

Gorald Geren d'Carshai Senza la madame

Leovold Fiora ( Edric Lasher) «Qualora vogliate, per rischiare il meno possibile potrei far manifestare un frattale urobico sfruttando una delle frazioni differenziali di Linnerg per...» mi ritrovo un attimo a snocciolare elementi della mia teoria dell'Uroborus, prima di fermarmi un istanti e riflettere «...scusate. Potrei far scendere una oscurità tale da rendere impossibile anche ai predatori notturni dalla vista più sopraffina di non vederci ed andare personalmente a salvare il ragazzo, tagliando il legaccio con cui è soggiogato e tornare velocemente qui. Mi sembra una buona alternativa a...provare a sgozzarli tutti in pochi istanti.» termino facendo un grattino a Rubedo, che affettuosamente emette un piccolo stridio.

Direi riuniamoci, anche se il non pestare Urumir mi lascia con l’amaro in bocca.

Ach’eron de Plano <<Gli eretici siamo io e Sorella Dana, non certo voi altri.>> dico indicando gli xeno ed il prete di Marte. <<Voi siete xeno sanzionati ( e neppure dalla nostra autorità) e quindi più che legali agli occhi del Dio Imperatore dell’Umanità. Quanto al resto, scenderei con due navette. Una con me e sorella Dana ed una con voi tre. Portiamo la reliquia e ci consegnamo, voi guardate che non succeda qualcosa di…strano. Siamo d’accordo?>>

Leovold Fiora ( Edric Lasher) I miei occhi tornano dall’avanscoperta e posso tornare finalmente un poco più tranquillo, mi si apre un leggerissimo sorriso che immediatamente si spegne alle parole di Nikola. <<Salvare quell’uomo ( o donna che sia) potrebbe portarci discreti vantaggi: ha probabilmente visto bene le rovine e potrebbe indirizzarci, inoltre qualora fosse uno dei cittadini il suo riportarlo all’ovile potrebbe portarci le simpatie dei suoi concittadini. Qualora fosse poi il cercatore di Oricalco, ha un bagaglio culturale sicuramente utile.>> dico a bassa voce, appoggiandomi al “bastone”. Ascoltato Ferdinando appoggio la sua idea già da prima di dirlo, facendo si con la testa. <<Mi sembra un’ottima idea.>>

Ealadha Dar Marcades Senza Micio

Pochi istanti dopo che nessuno parla ( e che notate con la coda dell’occhio che alcune delle guardie all’interno della chiesa avevano posto la mano alle armi ed estratto almeno cinque-sei centimetri di spada), la cerimonia prosegue come di norma. Alla fine della cerimonia c’è una momento che vi lascia leggermente di stucco: quando viene data l’ultima benedizione in nome di Asmodeus, con una vampata di fuoco…un suo avatar appare! Vestito di bianco ed oro, in posa benedicente ( verso la coppia) e con un sorriso paterno sul volto. I fedeli del culto nella chiesa si prostrano, lo sposo si inginocchia tranquillo mentre la sposa ha un momento di esitazione in cui, nonostante il cerone bianco ed il pallore della pelle sembra impallidire ancora di più. Guarda il marito e la gente intorno due istanti di troppo, al punto che il sacerdote la guarda stranita, poco prima che Docilia si inchini anche lei. La cosa più curiosa però è che da come si comporta sembra aver sentito qualcosa che voi non avete sentito. L’apparizione come è apparsa scompare, lasciando un leggero odore di zolfo. Finita la cerimonia vi avviate tranquillamente al banchetto, scoprendo che i paesani ed i cittadini festeggeranno per le strade, dove sono stati approntate tavolate ricolme di ogni ben di dio e decine e decine di barili di birre e casse di vino speziato sono state portate per loro. Voi vi dirigete in men che non si dica al palazzo reale, ed iniziate il pranzo all’ombra di una enorme statua di Asmodeus in oro. Notate che dopo aver preso posto sono molti i commensali che si alzano per andare a parlare con gli sposi e portare doni alla coppia. Lontano sia da voi che dalla coppia si trova anche la Mano, il mezzelfo appestato attorniato dalle sue guardie ammantate di scarlatto e vestite di bronzo od oro. Loro non mangiano, mentre il mezzelfo spilluzzica: dietro di lui si trovano due uomini con incensieri ed un medico che ricorda Colin per la tenuta ( anche se costui è una donna in realtà). Sembra stiano controllando che non infetti nessuno anche se in realtà le persone che sono sedute vicino appaiono abbastanza tranquille. Voi siete seduti tutti vicino, compreso Juliano: la regina non lo ha voluto accanto…forse. Se guardate infatti un posto accanto a lei è effettivamente vuoto da inizio della cerimonia.

Naugrim Dhurak Mi metto a provare un poco gli alcolici artigianali della Montagna, curioso di sentirne i diversi sapori e le diverse gradazioni. Lentamente perdo di vista gli altri, non perché mi ubriachi, ma semplicemente perché finisco per gravitare intorno ai gruppetti delle persone importanti: sono curioso di sapere come finzioni l’atavica città dei nani, un poco come uno scopritore innanzi ad un antico artefatto.

Arthorius Theos Azuj

Leovold Fiora ( Edric Lasher) <<Per quanto mi si possa definire una persona dotata di destrezza, non mi sento di venire con voi, specialmente se siete esperti nell’infiltrazione. Ma potrei far venire con voi Rubedo: non solo è più bravo di me, ma essendo in grado di volare e di vedere al buio potrebbe esservi molto utile.>> dico con un filo di voce, appoggiandomi al “bastone”.

Gorald Geren d'Carshai Con tutti tranne la dunna

Leovold Fiora ( Edric Lasher) <<Direi che è il caso di riposare e di asciugarci bene, se non vogliamo prenderci un malanno.>> inizio poi immediatamente a spogliarmi e con un incanto, a procedere ad asciugare alla bell’e meglio i vestiti, ponendoli su opportunatamente scaldate pietre. Il mio famiglio si accoccola immediatamente su una di queste, per riposarsi.

Gorald Geren d’Carshai Riuniti ma senza la dunna

Gorald Geren d’Carshai Riuniti