Egyl, dio delle Contraddizioni e dei Desideri.
<<Bene, bene, bene! >> dico schioccando le dita. <<Pare che adesso sia il momento! Creiamo...
Un popolo dalla vita lunga, dal desiderio di armonia e di integrazione, ma in perenne lotta con se stessa!>> disse, creando creature dal nobile portamento, aggraziati e fragili: immediatamente li divise, creandone una diversa fazione leggermente diversa per fisico ed indole. <<La corte benedetta e la corte maledetta vi chiamerò, chi succube di primavera ed estate, chi di inverno ed autunno! Elfi sarete!>>
<<Un popolo che sia a suo agio sulle montagne, robusto al freddo ed alle intemperie, ma facile al fuoco dell’ira, gran creatore di ninnoli, ma gelosi dei loro tesori! Nani vi creerò così, avidi e prodighi, inseguiti per sempre dai figli del mio caro Jormangund.>>
Ed egli vomitò dai confini del mondo i wyrm, creature alate e non, con zampe e non, crudeli ed assetate di oro.
<<Creerò poi gli umani. Deboli e fragili, desiderosi di immortalità ma dalle vite brevi! Ma vi darò un fuoco inestinguibile di potere, un buco nel cuore incolmabile...>>