Uscite dal locale non propriamente con il migliore dei commiati ( una minaccia di morte non fa mai piacere a nessuno) e presi alcuni accordi monetari, andate tutti verso la dimora del sindaco.
Impossibile da non scorgere, nonostante la pioggia, la dimora del Sindaco è imponente, circondata da un cancello di ferro alto e ben lavorato: la villa pare più un fortino od una caserma e la sua vicinanza alle “case della regina” ( costruite proprio come una fortezza per ordine del padre dell’inviata della regina a Forte Cardo) non migliora tale impressione. Guardie dall’aspetto poco raccomandabile vi fanno passare, facendovi da scorta per il uccello giardino e facendo segno alle guardie alla porta di farvi passare. Entrate in un grande ambiente con camino, dove alcuni servi goblin prendono i vostri mantelli bagnati ed eventuali bagagli. Venite infatti accompagnati in stanze di cortesia poiché il sindaco “è fuori, impegnato”. Da come lo dico, pare una bugia, ma non sapreste. Appena asciutti ed un poco riscaldati, il sindaco si palesa: uomo sulla quarantina avanzata è abbigliato alla moda dei nobili conestabili di yndaros. L’aria non proprio raccomandabile lo fa più sembrare un criminale he un funzionario pubblico. Vi accoglie col sorriso, rivelando un dente di ferro scuro al posto di uno dei canini superiori.
<<Spero la pioggia non vi abbia impensierito. Ultimamente è così...arrabbiatura degli elfi.>> dice scoppiando a ridere.