Zellos

Osymannoch l’Inatteso Per niente inaspettatamente, non trovarono l’ingresso alle fogne. Ma vennero trovato da una armata di non morti minori, ghoul. Alzò gli occhi leggermente al cielo, se non altro il loro capo era qualcun altro, il gigante apparso innanzi a loro. Gli sembrava di aver letto qualcosa di creature simili, ma aveva lasciato il libro su una pila pericolante, facendola cadere per sbaglio su un bibliotecario. O forse era una suora. Non ricordava granché. Le creature volanti gli ricordavano qualcosa, ma non ci pensò sopra granché: aveva solo una gran voglia che bruciassero. @master

Arthorius Theos Azuj

La seguace di Ragathiel sembra essere immune a tutto ciò che le viene detto, rapita da un evento che probabilmente attendeva da tempo. L’orco verde apre la bocca in un nuovo urlo muto e per un lunghissimo istante notate una espressione di pura rabbia e dolore sul volto di Gadriel. Il paladino suda un attimo, mentre il cavaliere fa fare un giro alla sua arma, offrendogliene il manico. Dopo interminabili sei secondi…il paladino risponde di no. La mezzorca di Ragathiel assume una espressione sgomenta ed in men che non si dica il cavaliere ritorna ad essere un fiore. Non sapete che sia successo, ma sicuramente il “divin giudizio” non c’è stato: la seguace dell’angelo prende il piccolo fiore, osserva con puro odio Gadriel e con un gelido <<Con permesso…>> fa per andarsene esattamente come è venuta. Le guardie chiamate dall’eptarca Demetrios non sembrano così intenzionate a farglielo fare però.

Ajand Fundar <<Petersen-Howly è ancora vivo? Dopo tutto quello che ha fatto?!Di fatto condannato l’intera umanità di nuovo alla barbarie…>> dice Mosis prima di alzarsi, inspirando ed espirando un momento. <<È stato un incontro che ha portato ad un gran numero di informazioni di difficile digestione, ma grazie…>> dice tendendo la mano <<…nella buona e nella cattiva sorte, credo che abbiamo fatto la scelta giusta, venendo qui.>>

@koen La seguace di Raghatiel non vi risponde, se non con un leggero sorriso e mettendosi in preghiera. In breve tempo, innanzi a voi si trova un cavaliere fatto di legno ed erbe, verde in tutto e per tutto, ma con un curioso misto di legno e petali rossi per armatura. Il corpo è grande e “muscolare”, impugna una grande ascia simile a quella dei boia, fatta in un ferro dal colore quasi rugginoso e…sanguigno. Il volto sembra avere dei tratti orcheschi che fanno immediatamente salire il sangue alla testa a Gadriel, che stringe maggiormente la mano sull’asta dell’alabarda. La creatura, appena apparsa, indica con la mano libera ( ricoperta dalla lignea armatura) il paladino, aprendo la bocca in una espressione di un urlo muto. @Gadriel <<Credi davvero di meritarti di essere qui, invece di lei? Invece di tutti coloro a cui hai fatto del male? Pensi che questa vita che vivi sia…qualcosa che dovresti vivere? Qualcosa di non rubato al tempo, alle spire della morte? >>

Entrati all’interno della nave, sembrerebbe il normale interno di una nave, magicamente allargato e…sottosopra. Guai bel legno si trovano alcune decine di marinai. Così come lo spazio risulta essere dilatato e stirato, così al medesimo modo sono ahimè deturpati questi corpi: lunghissime braccia, gambe stirate, volti contorti dal dolore. Alla fine persino i volti sono deturpati ho. Questa stanza permette di scendere ( o meglio, salire) ancor più sottocoperta. La figura che ha riso è lontana dal vostro campo visivo. Da questo grande “piano terra”, c’è un solo accesso per l’interno… @giocatori

Osymannoch l’Inatteso <<Vostra Maestà, sappiamo benissimo quanto faccia per tutti noi. Ne sia certa.>> le dico con un leggero inchino, aprendo leggermente le labbra in un sorriso. Quando potettero discutere tranquillamente del piano, si portò una mano al mento. <<Costei è probabilmente un ospite peggiore dell’ultima che abbiamo incontrato. Non credo abbiamo i mezzi per affrontare l’ingresso, per così dire, principale. Personalmente punterei alle fogne, sperando di riuscire a trovarne il misterioso ingresso.>>

Ajand Fundar <<È vero anche l’opposto: potremmo fungere da…deterrente atomico, per così dire.>> dice Mosis, leggermente pensieroso. <<Questa civiltà già è la più evoluta scientificamente, almeno credo. Con noi la cosa è quasi sicura…sempre che qualcun altro non si sia svegliato.>>

Il Collezionista <<Andiamo pure via. Non mi sembra che ci sia alcun motivo per stare qui…però magari fermiamoci qui vicino, ad un bar. Mi sembra il miglior…compromesso. E poi voglio una cioccolata calda. Con la panna. E con qualche dolcetto.>> dico verso la mia guardia del corpo, mentre inizio a spostarmi un poco, le mani nelle tasche della lunga giacca. Mi guardo a sinistra ed a destra, sospettoso di tutti.

<<Nel clero di Raghatiel i nomi hanno ben poca importanza. Potete chiamarmi Mercy.>> dice con un leggerissimo sorriso, quasi fosse una mezza battuta, prima di estrarre da una borsa conservante, un fiore dai petali verdi e dal gambo di un nero tinto leggermente di rosso. <<Eccolo qui…>> dice mentre si taglia leggermente con il gambo. Il fiore a quel punto inizia a tremare leggermente.

Osymannoch l’inatteso tutti tranne bainzu

Arthorius Theos Azuj alla pugna

Ach’eron de Plano <<Anche se il mio pianeta di origine non lo rende cosa assai comprensibile, ho sempre in antipatia versare inutilmente sangue umano. Fosse possibile, preferirei non uccidere nessuno.>> dico serio, anche se è evidente che, nella circostanza, la vedo assai improbabile riuscire in una simile impresa. <<Il piano della sorella credo sia il migliore. Procediamo.>>

Osymannoch l’Inatteso Era rimasto alquanto taciturno, avvolto nelle vesti più che regali che aveva ritrovato all’interno della sua borsa conservante. Il lich si stringeva in esse come avesse…freddo? Anche se, per quel poco di espressività che aveva, sembrava lo disgustassero. <<Fremere dalla voglia di agire? Per perdere qualcos’altro? Di nuovo?>> sputò quasi, più alzare la voce, anche se di certo non poteva farlo. <<Prima di tutto abbisogniamo di ristabilirci nel “corpo”, se così si può dire. Quasi tutti abbiamo perso qualcosa, da questo scontro.>> fece una leggera smorfia, che gli rimase sul volto però a lungo, prima di andarsene. <<E lo stato delle mie finanze non è di certo dei migliori, al momento… più o meno quanto lo stato del mio umore. Cionostante ringrazio ancora per questo…>> disse con un leggero inchino a celeste, indicando i suoi averi. @master

Vi ritrovate tutti, abbastanza presto, nella sala deputata agli incontri “diplomatici” che per adesso sono stati assai pochi, per il regno di Lakeshrine. Quando siete in comodo, appare la vostra “ospite”. La mezzorca in questione é allenata, ma non muscolare quanto potreste aspettarvi. Veste da avventuriera, con addosso decine di fiale e scomparto, tasche e gibernaggi. Vi riserva un inchino educato ( di chi ne fa pochi di ufficiali) ma sicuramente non di circostanza o di dileggio. È assai visibile come sia una donna brava a mentire ( o quantomeno a bluffare): soltanto Valena e Jasmine si accorgono dell’odio con cui guarda Gadriel. <<Salute a voi, eptarchi. Sono qui per portare un misto fra doni ed ospite al l’eptarca Gadriel. >> dice con un sorriso.

Ealadha dar Marcades al tempio

Il collezionista al telefono Metto via il telefono in tasca con il che del fastidio, mentre mi guardo intorno un’altra volta, un po’ sospettoso ( ma anche un po’ sospetto) e mi giro verso Trevor. <<Andiamo ad un bar, così merendina e caffè a parte, rimetto in carica la mela, che mi si è scaricata.>> gli dico con un sospiro. <<Mannaggia a me, mannaggia…>>

Ealadha Dar Marcades @al tempio

Ealadha Dar Marcades @al tempio

Osymannoch l’Inatteso Lo scintillio che gli brillò negli occhi era una sicurezza di possibile trasformazione in non morto in caso di morte. A chi fosse diretto, era difficile dirlo, visto che del suo corpo rimasero, in breve, soltanto alcuni frammenti nascosti dai vestiti magici, retti a malapena. La mano si strinse con forza alla preziosa verga che gli permetteva di lanciare incantesimi più velocemente. Le parole degli incantesimi giunsero veloci, estremamente veloci ed irate. Il primo incantesimo lo curò del tutto, cancellando ogni segno degli incanti altrui, ma il secondo era una condanna a morte per i non morti che ne fossero stati colpiti. @master

Arthorius Theos Azuj in giro a cercar puffi

Ach’eron de Plano <<Normalmente avrei detto di parlamentare mentre il resto del gruppo prendeva posizione per colpire qualora la diplomazia fallisse, ma temo che questo, in questo frangente, ci si ritorcerebbe ancor più contro.>> dico voltandomi verso i due collaborazionisti <<Dite che il vostro signore era un uomo timorato dell’Imperatore una volta?>>

Il pessimo umore che mi segue quella mattina è perfettamente ravvisabile dal fatto che soltanto una persona mi segue per portargli i pacchi ed il materiale acquistato invece delle solite due, tre. Inutile dire che, arrivato nei dintorni del capannello di persone che curiosava, non posso che fermarmi anche se l’espressione truce ed il cattivo umore non mi abbandonano di certo. Sembro sul punto di azzannare qualcuno. E non è così lontano dalla verità, visto i canini ed il resto della bocca che mi ritrovo ora. <<Brutta, brutta storia…>> dico estraendo il cellulare dalla curiosa custodia arancione, iniziando a scribacchiare un poco su di esso. Mi giro verso il mio vero accompagnatore, la mia guardia del corpo. <<Occhi aperti, che qui ci ritroviamo come minimo la Gestapo.>> dico, prima di sorridere a forza, indicando la vecchia fortezza dove davvero i nazisti si sono ritrovati. Trevor però sa a chi mi riferisco ed il falso sorriso mi muore dopo pochissimo. Guardo un attimo il mio portaborse poi Trevor <<Torna pure in albergo… portameli in camera e mettili accanto alle altre borse. Tieni, per il disturbo…>> gli dico dandogli cinquanta euro, prima di fargli cenno di andare, forse non con tutto il garbo che vorrei. <<Stammi alle costole ed occhi aperti, che qui mi sa che scoppierà una nel casino.>>

Il Collezionista @aspetto Descrizione @la sera della festa

Ealadha dar Marcades al tempio