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Zellos

Circolo degli Antichi
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  1. Gorald Geren d’Carshai <<Eccomi.>> dico avvicinandomi all’arbitres, dando una ultima controllata alla carabina laser, come a cercare eventuali danni o malfunzionamenti. <<Possiamo andare subito.>>
  2. Ach’eron de Plano <<Dovevate davvero compiere un gesto così immondo?>> domando con il tono che si fa freddo e quasi metallico senza che la colpa sia, in realtà, dell’elmetto. <<Il vostro “signore” deve essere impazzito.>>
  3. I tre corvi appaiono e vengono indirizzati. Dopo qualche istante, ad essere colpita è una quarta direzione totalmente casuale, dall’altro lato della nave rispetto a voi. Sembra che la cosa sia davvero totalmente casuale. Anche se, qualche istante dopo, sentite una serie di rumori metallici come di qualcosa che ticchetta e poi, dopo una breve accelerata, si ferma. I fulmini prima frequenti sembrano essersi momentaneamente fermati.
  4. Osymannoch l’Inatteso <<Per tutti i principi divini e filosofici, riuscirò mai a sentirvi non lamentare per qualcosa di pragmatico, facile e comodo?>> disse con un sospiro, prima di voltarsi verso il resto degli altri. <<Al momento la priorità principale è che l’insieme dei piani, come lo conosciamo, non svanisca nel nulla distrutto da chissà chi e chissà come. Non abbiamo quasi indizi e individui potenti e dotati di immensi mezzi attivamente mettono la testa sotto la sabbia, come i mercane di Letargia Blu. Capisco che non apprezziate l’idea di aiutare dei demoni come i circensi: non li apprezzo neppure io ed avrei sicuramente preferito dei diavoli ( almeno avremmo saputo che aspettarci, legati come sono dalle loro leggi crudeli e sopratutto dai loro giochetti di politica fin troppo umana), ma il destino ci ha dato loro. E se possiamo evitare combattimenti inutili, ben venga non sprecare energie e tempo più utili da utilizzarsi in altro. Inoltre, i Balor sono potenti creature, capaci come lo sporco Leone del Patto Silvano di accecare o paralizzare coloro che sono…diversi da lui nell’indole. Se pensare che possa salvarvi tutti da solo, visto la mia immunità in virtù di ciò che mi anima, l’energia negativa…non credo ci riuscirei. Quanto a Skaahn…anche se finisse per trasferirsi nella Savana, sarebbe comunque un luogo disabitato se non da schifose lucertole a due zampe. Nulla di cui preoccuparsi.>> fece un cenno di disgusto con la mano destra, le labbra sottili inarcate sotto il naso: sembrava fosse davvero schifato dai lucertoloidi.
  5. Attraversare la porta e, per quanto la natura sia brillante e magnifica, non sembra niente che un druido non possa ottenere. Non siete nel primo mondo, ma ciononostante lo spettacolo è mirabile. La Fortezza è in rovina, la natura ne ha ripreso possesso in modo quasi assoluto. Un gigantesco albero affonda le sue radici e si snoda intorno al maschio del castello, le foglie ormai marroni come se l’autunno fosse giunto. Di fronte al doppio portone del castello, divorato dall’edera, si trova il trono del palazzo, portato dal suo interno all’esterno su cui si trova, sdraiata, una ninfa che sembra stia dormendo quando arrivate: è una donna dalla bellezza sovrannaturale, al punto che è assai probabile che riappaia nei vostri sogni più volte. Quando vi avvicinate apre gli occhi, che contrastano con il suo corpo e volto perché ( non sapete come) vi tramettono una sensazione di vecchiaia è di potere. Ma la ampia ferita sul petto, nera come la pece ed ogni tanto brillante di un giallo malato non lascia tante speranze. Lei vi sorride con un che quasi di materno, quando vi avvicinate. Si sistema leggermente sul trono, rivelando come porti in grembo una spada in frantumi. I pezzi sembrano essere di cristallo e legno a scrutarli. <<Il mio nome è Nyrissa, avventurieri. Vi ho fatto chiamare…perché credo che non manchi molto alla mia dipartita. Qualcosa di sinistro ed antico lo ha causato, qualcosa che non devo e non posso nominare. E con la mia morte…è possibile che si liberi qualcosa…nella mia lunga vita, privata di ogni emozione…>> accarezza leggermente i frammenti di cristallo prima di continuare col respiro affannoso <<…e dovevo avvertire qualcuno di ciò che stesse succedendo. Ma non tutti mi vogliono sentire anche soltanto un istante. Lieta che siate venuti…almeno vo…>> e si mette a tossire, dovendo poi asciugarsi la mano da un grumo di color verde, nero e marrone pus.
  6. Arthorius Theos Azuj Col furry che si fa penetrare dai granchi
  7. Ealadha Dar Marcades Theo
  8. Osymannoch l’Inatteso <<Morto di ben poca fede. Ti avevo detto che sarei venuto a portar i tuoi resti, no? Ed eccomi qui, direi. Abbisogneremo della spada e di informazioni però, non è così?>> disse il lich guardando gli altri con sguardo di intesa. Dopotutto se avevano parlato con un Balor, potevano ben portare qualcosa sul piano materiale e che in caso bruciasse la savana. Tanto, se il mondo di Arth esplodesse, a cosa servirebbe fosse integra?
  9. Osymannoch l’Inatteso Il lich inarcò un sopracciglio all’ultima frase pronunciata dal demone. <<Suppongo che anche nell’abisso finiscano prima o poi gli spuntini o similari…perdona il mio ardire nel supporre che non cambierai.>> fece subito un cenno alzando la mano, facendo un leggero inchino, prima di osservare il druido e gli rispose <<La cosa mi sembra abbastanza facile: parlamentiamo con Skaahn per la potente lama del Balor e le sue informazioni, sanciamo questo patto con costui e poi torniamo a riferire. Quanto ad Hecke, inutile pensare ai circensi: se siamo qui tutti noi è perché tutti noi desideriamo che questa minaccia universale termini. Chi aiuta in questa impresa non importa: che sia angelo o demone, val bene lo stesso.>> @master
  10. Gorald Geren d’Carshai Sul volto mi si apre una smorfia di fastidio. Con la destra prese la mira per sparare con la carabine laser ad uno degli assalitori, per poi avvicinarsi a Victor dietro al riparo. Voleva lasciargli qualche istante per sparare con il fucile a pompa, prima di avvicinarsi per usare la frusta. @master
  11. Osymannoch l’Inatteso Fece un cenno saluto al non morto. Avrebbe probabilmente portato lui i resti del conquistatore al luogo del loro eterno riposo. Sospirò leggermente: aveva sempre sentito nominare dell’infestazione lucertoloide nella savana, supportata pure dal sangue draconico. Sperava che il conquistatore rimediasse un poco a questo, magari uccidendone molti, riequilibrando lo squilibrio degli ultimi tempi. Giunti innanzi al Balor, sembrava assai meno baldanzoso delle schiere di mostri di cui esso faceva parte. Le parole di Gunnar furono precise ed intelligenti: l’accento sul volere furono per il lich la ciliegina sulla torta. Fosse stato vivo, avrebbe riso di gusto. Da morto, si concesse un sorriso che, come spesso gli accadeva, tendeva più ad essere inquietante che gioioso. E meno male a differenza di tanti altri non morti non si era modificato i denti per renderli aguzzi o simili. Anche se stava pensando a dei tatuaggi magici e non per decorare il suo volto, magari scuoiandosi letteralmente, anche se ciò gli avrebbe fatto perdere di sicuro parte della sua espressività. Quel poco che gliene rimaneva, quantomeno. @master
  12. Ach’eron de Plano <<Il nome del padrone. Grazie. Altrimenti vedremo se andar in giro nudo e tinto di verde sarà apprezzato dagli orki che ti troveranno qui con le gambe rotte.>> dico rimettendomi l’elmo addosso, con una serie di schiocchi per la chiusura delle varie sicure.
  13. Vi riunite tutti per il viaggio, lasciandovi poi alle spalle Lakeshrine. In cinque giorni di viaggio abbandonate il fiume, attraversate l’area a sud e vi muovete per la foresta con il dovuto tempo e calma. Alla fine, raggiungere il vostro obiettivo. Ad attendere sulla “porta” si trova un alce dal manto color dell’argento, gli occhi fatti di luce. Il “simbolo” vivente di Erastil dopo poco svanisce nel nulla. Sulle mura, con sguardo truce, ci sono alcuni anziani dalle orecchie lunghe, i berretti rossi ed i volti arcigni e crudeli, i denti affilati e lunghi come bestie feroci. Alcuni imbracciano falci, altri asce. <<Muovetevi. Entrate, entrate.>>
  14. Osymannoch l’Inatteso A spasso col non morto
  15. Ealadha Dar Marcades con Theo
  16. Arthorius Theos Azuj @In guerra
  17. Ajand Fundar Per il pasto mi tolgo una parte dell’elmo, in modo da lasciare libera la bocca e poter quindi liberamente addentare il cibo. Sono estremamente curioso, in verità, di che sapore abbia. Il pesce e le razioni stantie mi hanno un poco stancato ( di più il primo delle seconde: quelle mi ricordano casa, paradossalmente). <<A proposito di barbarie, più a nord di qui c’è stata una mezza catastrofe, l’esplosione di una centrale nucleare.>> dico guardando un po’ gli altri, riferendomi alla zona con lumacone gigante incluso.
  18. Voto irlanda per stare il più lontano possibile dai francesi xD
  19. Osymannoch l’Inatteso Il giungere della mattina mi porta a creare nuovamente nella mia mente lo schema mentale per i furti di incantesimi in lungo ed in largo. Al risveglio degli altri fa trovare un banchetto degno di un gruppo di eroi. Utilizzando, ovviamente, un incantesimo che sarebbe di sicuro servito di più a qualcun altro: ma che gusto c’è ad essere un lich dai poteri altissimi se non togliere a chi ha bisogno ciò che ha? Arrivati innanzi al mercane, lascio il posto a Sophie, curioso di vederla parlare. Se non lo facesse, probabilmente inventerei qualche stupidaggine io…ma ci pensa il druido, in primis. Pur sempre qualcosa, ma la sua abitudine alla verità si nota.
  20. Arthorius Theos Azuj Con il buon sposando
  21. Ealadha dar Marcades Con Theo
  22. Osymannoch l’Inatteso Era da molto che Osymannoch non aveva più “un corpo di carne” nel senso più metaforico del termine: non provava quasi più lo spettro delle emozioni positive umane, ma gliene rimaneva in parte un poco di quelle negative, tutto acutizzato e contemporaneamente anestetizzato e zittito dall’oscura fiamma dell’energia negativa. E ciò nonostante gli uscì un sottilissimo sospiro ( simile a quello dell’anima quando lascia il corpo privandolo dei suoi ventotto grammi) al sostanziale rifiuto di tutta la compagine alle avances degli elfi e delle elfe delle Terre Oscure. Se non altro qualcun altro ne approfitterà. Magari la sostanziale immobilità cerebrale dei cacciatori sarà un poco svegliata dal movimento dei lombi e dallo spostamento del sangue… si ritrovò a pensare, senza trasmetterlo ad alcuno od alcuna, e qualsiasi altra possibilità. Dopo il brindisi ed un bel po’ di facete chiacchiere, a cui partecipò con strana sincerità ( visto la sua solita voglia di compagnia pari quasi allo zero assoluto del piano del gelo), si alzò facendo un profondo inchino. <<Con permesso, vostra maestà, mi accomiaterei. Torno alla nostra dimora.>>
  23. Ajand Fundar Mosis ed i due gemelli non scendono dalla sezione, rimanendo sia per una questione di sicurezza che per una di “segretezza”: se i savi utilizzano l’arma della sacralità e della segretezza, non è necessario mostrarsi apertamente e nemmeno completamente. Ma Ajand e Glitch scendono. Ajand è vestito con un misto della divisa della sezione e la sua armatura ( la versione “light” degli abiti appartenuti a Tatsumi-Saakadze), mentre Glitch rimane all’interno del suo esoscheletro-tomba che lo fa apparire più un droide da guerra che altro. Certo è che sono proprio anti donne eh… 🤣 Trasmetto su un canale testuale della Sezione, trattenendomi dallo sghignazzare. Tanto sarei egualmente coperto dall’elmo a specchio.
  24. Osymannoch l’Inatteso La situazione non mi sorprende granché: la Regina è sicuramente una politica scaltra e la cosa mi porta un leggerissimo sorriso. Sorseggio volentieri le pozioni offertami, specialmente quella misteriosamente di color arancione e capace di essere bevuta in varie e lunghe sorsare. <<Uno dei membri del patto Silvano era giunto sul nostro piano per seguire una sua belva, ma ha sfruttato l’occasione per svegliare una creatura assai pericolosa, il Tarrasque: una bestia colossale, in pratica impossibile da uccidere e capace di distruggere tutto ciò che sia così sfortunato da essere sul suo cammino. È stato quell’atto scellerato ad aver fatto nascere, di fatto, la nostra squadra.>> disse sorseggiando alcuni sorsi della sua pozione arancione.
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