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Zellos

Circolo degli Antichi
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  1. Xrovinsharaz Il combattimento inevitabilmente inizia ed io mi inizio a muovere a quattro zampe, artigliando il terreno più velocemente che posso, correndo verso i nostri avversari, specificatamente contro il nostro simile non morto: per quanto non so se possa soffrire per questo, mi ritrovo a socchiudere gli occhi pochi istanti dopo aver rilasciato il mio miasma. Mi dispiace molto per ciò che gli è successo e mi ritrovo a pensare che forse sarebbe meglio ci fosse stato lui, senza dubbi e fisicamente non storpio vivo e me al suo posto… Cowboy, dove sei?
  2. Xrovinsharaz Quando il non morto ci dice che lo seguiremo in un modo od in un altro faccio per alzare la zampa frontale, muovendo un attimo un artiglio, ma gli altri parlano prima di me. Qualsiasi tentativo di inganno sembra essere alquanto improbabile. Sempre se di inganno dovesse trattarsi. Il morto che ci parla sembra essere potente, anche soltanto per il fatto che ha mantenuto l’intelletto. Sospiro un istante, prima di osservare gli arcieri, con un che di rassegnato. Osservo un istante se per caso vedo Joker fra i morti. @master
  3. Hector Sparken <<Speriamo siano solo poco puntuali e non sia successo nulla.>> dico a bassa voce, guardandomi meglio intorno, come a scrutare negli angoli bui ( che non sono pochi). Sospirerei non fossi preoccupato. <<Non è che forse dovremmo essere sull’altra riva, alla lanterna?>>
  4. Xrovinsharaz <<Ciò che temo è che ciò che stia succedendo sia troppo per noi, con o senza armamenti magici…senza pensare che probabilmente è già accaduto, visto la colonna di luce.>> osservo gli altri draghi, mi si rimpiccioliscono leggermente le pupille al racconto del drago rosso e del combattimento. <<Concordo con Dralium.>> @master
  5. Xrovinsharaz Arrivati nel nostro momentaneo ritrovo, la possibilità di trovare il mio cavaliere si fa sempre più remoto. Mi metto ad osservare per qualche istante gli artigli, ringraziando che a differenza dei mollicci il mio muso è difficile da decifrare e con poche espressioni. <<L’armeria. Inutile rischiare le nostre vite senza equipaggiamento più adeguato per qualcosa di una magnitudine così imponente.>>
  6. Xrovinsharaz Quando Dralium mi chiede di fiancheggiare, faccio un cenno con la testa, prima di vedere però il nostro avversario spostarsi. Un cenno di intesa ed inizio comunque ad alzarmi in volo, pensando poi a spostarmi avanti a breve. Mentre guadagno altitudine, inizio a lanciare un incanto verso il mio avversario, sperando che gli altri soffino. «Soffiate, compagni!» @master
  7. Ealadha dar Marcades «Secondo me la questione è che quei due dovrebbero prendersi a cornate fra di loro, non credo ci sia altro modo. E far proposte sempre più assurde man mano che si prosegue nella speranza che al ribasso si conquisti qualcosa non credo sia la miglior via: sono stupito che il Pretore sia ancora lì ad ascoltarci, con tutte le baggianate che ho sentito...tranne quella del rappresentante delle campagne e di un dovuto riconoscimento dei meriti druidici per quanto riguarda l'aiuto della città. Ma non credo neppure che i druidi abbiano il desiderio di aver a che fare in quella misura con Dawnstar.» dico più serio e pensieroso. «Il fatto è che ogni nostra proposta, che non sia pronunciata da Theo in questo caso, non ha alcun valore. »
  8. Ealadha dar Marcades L’intero discorso sta iniziando a farmi venire l’emicrania come quando l’orsogufo mi strappò l’occhio. Porto la mano all’attaccatura del naso, stringendo e chiudendo gli occhi. <<Dovreste trovarvi con Jelead ad un tavolo di trattative. Stiamo perdendo tempo a far i galoppini, temo.>> apro bocca per la prima volta, con espressione scorata. Il dipinto che viene fatto dell’intera Dawnstar mi sembra un incubo. Alla proposta delle due guardie cittadine inarco un sopracciglio, prima di guardare gli altri. Tossicchio leggermente. <<Potrei parlare con lor signori un attimo…Lord Pollingart, potrebbe scusarmi un istante?>>
  9. Akhenaken <<È la sua prova, signori. Disturbarla la renderà meno degna della Torre.>> rispondo asciutto alle parole guardando poi Rolan. Il parlare di morte un poco mi scuote. <<…quello però lo farò.>> dico assumendo di nuovo forma lupina.
  10. Xrovinsharaz Mi libro in aria, semplicemente e senza alcun commento o senza un suono, direziono il mio soffio contro il drago ed il suo cavaliere. Il veleno mi esce dalle fauci più forte di quanto sia mai uscito, quasi acido e da drago nero addirittura. @master
  11. Hector Sparken Rimango pensieroso ed in silenzio ad osservare Aart. Ero rimasto intimidito dall’uomo, ma adesso mi sembra solo un bullo sgradevole. Sarò ben contento di prendere soldi da lui per questo lavoro. Mentre ascolto quello che gli altri chiedono, mi metto ad osservare Aart, che potrebbe benissimo dirci chissà quale stupidaggine.
  12. Xrovinsharaz <<Mmmmhh.>> borbotto leggermente, mentre mi guardo intorno un attimo e gli occhi mi si posano sull’elfa. Forse indugio un pochino troppo. Un pochino troppo. @master
  13. La Triade Il banchetto e l'adorazione sono inebrianti e partecipiamo volentieri tutti e tre. Mentre nessuno guarda (beh, più o meno, considerando i miei divini parenti presenti), lancio un incantesimo per creare una illusione di noi ed andar a curiosare in giro. Sono curioso di vedere come coloro che non stanno qui passino il tempo e mi metto a "spiare" i sacerdoti sia assumento l'aspetto di cittadini, sia di cacciatori, che sempliecemente invisibili. Solo Polyd si gode una notte di sonno: suo fratello e sua sorella la passano gironzolando. @master
  14. Xrovinsharaz «Dividersi? Non ascoltate mai le ballate? Chi divide un gruppo è perduto...» borbotto un attimo, guardandomi intorno. Se da un lato mi interesserebbe guardare maggiormente che fine stia facendo la corona, i nostri compagni sopravvissuti sono più importanti. «Anch'io sono per andare alle camerate. Per quanto non sia immune alle fiamme, in parte la mia magia può aiutare in tal senso...» @master
  15. La piaga delle Empuse Si narra che un tempo la città di Lamia fosse una delle poche colonie “pacifiche” della Necrarchia nella zona dell’oranato, pronto al commercio ed alla diplomazia. La governava una donna dalla bellezza eterea e sconvolgente, Empuse, capace si narra di asservire chiunque la guardasse. Alcuni dicevano adorasse Hecate, altri che come ogni persona adorasse gli olimpici. Non le servì. Un esercito invase la città di Lamia, i suoi abitanti vennero uccisi e la regina, indomita, venne stuprata in un tempio ( alcuni dicono di Artemide, altri dicono di Apollo, alcuni sussurrano Efesto). Da li a breve, la città dell’Oranato vicina a Lamia venne colpita da una misteriosa pestilenza e gli infetti portati in una piccola isoletta all’interno di un lago. Una notte un incendio si sviluppò nel convitto dove gli infetti ed i dottori si trovarono. I soccorritori giungero ad aiutare, trovando solo cadaveri…e mostri succhiatori di sangue. Fra di loro, la bellissima Empuse cercava chi le avesse fatto del male, circondata da servi e servitrici più potenti dell’orda di succhiasangue tetra fusiine fra cimici e zanzare ed esseri umani. Venne chiamato l’esercito e l’intera zona bombardata con la magitech. Di Empuse si perse le tracce, morta nei roghi della magitech, ma un anno ed un giorno dopo la caserma che aveva bombardato la zona venne trovata completamente deserta, soltanto gli abiti a terra. Se Empusa sia viva, nessuno lo sa. Ma le creature nate dal suo sangue, i basileus simili a lei, spiriti in guida di succhiatori di sangue animati dalla vendetta ed i parassiti che li seguono hanno iniziato ad infestare il mondo. Ed in molti eserciti hanno iniziato a guardare a questa maledizione come ad una benedizione, specialmente se fra le loro fila nasce un basileus…
  16. Akhenaken In forma di lupo i colori sono diversi, come anche le sensazioni. La vista mi si sdoppia, complice il maggior numero di occhi frontali, la sensazione sulle zampe è molto diversa, specialmente per gli artigli perennemente estratti. Scuoto un attimo la testa prima di procedere “al galoppo”. @master
  17. Akhenaken <<…volete fuggirli e non affrontarli?>> domando incuriosito, mentre una delle due orecchie scatta veloce e mi soffermo un attimo a guardare il cielo con ke pupille che dilatano momentaneamente. <<Allora andiamo…>> a quel punto inizio ad abbassarmi e velocemente mi trasformo in un lupo dalle fattezze non propriamente mortali, visto il pelo iridescente e le escrescenze ossee.
  18. Xrovinsharaz <<…Non c’è un attimo di pace, sembra.>> sospiro un poco, dando un occhio al probabile incendio appena scoppiato. Incendio quasi sicuramente doloso. <<Torniamo indietro veloci e speriamo che la Corona sia al suo posto e non in mani sbagliate.>>
  19. Le baccanti Almeno una volta all’anno, in tutto il mondo, il divino Dioniso benedice con la Verità ( dopotutto in Vino Veritas) alcune persone. Se in passato ciò portava orde di fanatiche ad uccidere, oggi invece porta politici a confessare le loro magagne, criminali a denunciare i loro crimini, mariti fedifraghi a confessare le loro turpitudini. Sembra che nessuno sia al sicuro da questo fenomeno, anche se si dice un ordine di sacerdoti del Dio sia in grado di esimere una persona dall’attenzione del dio. L’assassino Zodyas venne trovato con una stanza interamente dedicata al dio e con un misterioso simbolo, l’immagine di un ghepardo a due teste…
  20. Xrovinsharaz Sono rimasto in silenzio e pensieroso per tutto il tempo, mentre ritornavamo e neppure le urla dell'istruttore mi distolgono molto: non poteva sapere dell'artefatto, non è colpa di nessuno se non nostra e del destino parimerito... potevamo colpire meglio, più duramente, i nostri avversari perdere un secondo di più a schivare, colpire con meno foga. Tutte cose che non ci riporteranno il nostro compagno e che non ci sono per niente utili ora. Rimpiango solo che un catorcio come me sia sopravvissuto a dispetto di un drago migliore, tutto qui. Lancio un grosso e lungo sospiro, trattenendo i veleni che mi escono da naso e bocca, allontanandomi leggermente dai bambini e dai mollicci in generale.
  21. L’omicidio dell’oracolo di Dhelin, La Morte Rossa ed il Gran Rifiuto. Esattamente un anno prima della caduta dell’Impero di Kydonia, quindi sessantun’anni fa, venne violentata ed uccisa una prescelta di Apollo nei territori dell’Impero di Kydonia. Nonostante le ricerche e le indagini, nessuno venne trovato colpevole. Per un mese il giorno iniziò più tardi e terminò prima, finchè delle nuvole cariche di pioggia lo coprirono e diluviò su tutte le isole. Fu così la Morte Rossa giunse, la più grande pestilenza a memoria d’uomo, capace anche di infettare il bestiame. Si levarono preghiere e libagioni, sacrifici ed ecatombi al sommo Apollo ma lui rimase stoico, lasciando imperversare la pestilenza per sei lunghi mesi, portando ad un punto di rottura l’Impero di Kydonia: famosa la frase dell’Ultima Imperatrice “se non hanno il pane, dategli delle brioches!”. Alla fine a “risolvere” la situazione fu Thanatos, il dio della morte: si rifiutò di mietere coloro che fossero morti per la Morte Rossa e chiese a suo fratello Hypnos di addormentare semplicemente i malati. Furente, Apollo promise la distruzione di tutto ciò che il dio “minore” avesse e fu in quel momento che Thanatos, per la prima volta, si tolse la benda dagli occhi da quando aveva scortato gli Antichi Dei nel Tartaro e fissò Apollo per un lungo istante. Il Gran Rifiuto di Thanatos fece terminare l’ordalia della Morte Rossa ed Apollo ancora oggi si racconta non si faccia vedere quando Thanatos, in rarissime occasioni, si fa vedere durante i raduni degli olimpici…
  22. La Terra di Nessuno- le distese di Ares-Le Terre Perdute Buona parte delle terre a nord dell’oranato, col crollo delle potenze coloniali, si è lasciato andare ad una anarchia impazzita fatta di guerre continue, scaramucce ed atti di terrore. Si dice che Deimos e Phobos siano qui a scorazzare tranquilli, ma forse è una leggenda. Sicuro è che è uno dei luoghi preferiti da Ares e che la natura politica dei confini delle decine di staterelli, città stato, ritrovi contadini cambia costantemente come la pelle dei leopardi della zona. Unici luoghi più o meno tranquilli sono la città stato di Konrad Shen, vicino al confine con la Necrarchia e la Fortezza degli Scudi neri vicino al secondo Impero. Shen è un soldato dell’impero Kydoniano ormai vecchio ed in preda a manie di onnipotenza ( si crede Ares reincarnato), mentre la fortezza degli Scudi Neri è l’unico ritrovo contadino dotato i mura e persino equipaggiamenti magitech: i suoi difensori sono soldati dei più disparati luoghi che si sono votati ad Hestia ed hanno ritualmente annerito le loro divise affinché non vi fosse possibilità di riconoscere di che nazione facessero parte. La Repubblica Filosofica di Iason Nonostante il triarcato non abbia mai avuto colonie, i suoi contratti commerciali hanno sparso le sue genti ovunque e quando il caos ha imperversato nelle terre del Mahabriato è stato uno dei suoi figli che ha alzato le armi per risolvere la situazione Iason Argos è riuscito, con pochi compagni e molto coraggio a fondare, nella pratica, quella che è diventata la prima repubblica di abitanti del Triarcato non sottoposti alla “tirannia” di Hecate: esuli maschi si rifugiano al suo interno trovando una comunità integrata e paritaria, a differenza della madrepatria. Le vicende di Iason, ormai morto ed il cui corpo è conservato in una bara monumentale nella parlamento della capitale, ha portato l’intera nazione a portare rispetto agli dei, ma non fiducia ed adorazione ed alcuni addirittura iniziano a parlare contro gli olimpici! La regione è una delle poche che possiede alcuni dei segreti tecnologici del Triarcato, ma sono stati modificati dalla Scuola Filosofica dei Cinque Anelli: questa organizzazione è sia l’università più prestigiosa della nazione, che parte integrante della sua forza militare e servizio segreto: grazie al geniale Archimandrita Oktos Plato, sembra che costoro possano usare le loro nozioni di matematica per modificare la realtà ( i novizi il proprio corpo, i professori anche ciò che li circonda…) Rapporti della Necrarchia con le altre nazioni Triarchia di Liboria: Re Aster non si è mai pronunciato sulla “mitica” fondazione della Triarchia. I rapporti fra il Sommo Ade ed Hecate sono dopotutto cortesi, visto che ella è la regina degli spiriti inquieti ed accompagnatrice della Divina Consorte quando se ne va o torna nel regno dei Morti. Ciononostante la spinta espansionistica del regno verte sopratutto in quella direzione, sopratutto per via del Necrarca in zona, Alalà: appassionato di musica, guida le sue truppe con gioioso abbandono. Il motivo per cui la guerra non è “calda” è semplicemente perché la concezione del tempo dei Necrarchi è…falsata. Confederazione Issarica: la migliore descrizione è “disprezzo reciproco”. Cosi come sono detestati dagli issarici, cosi la necrarchia risponde al medesimo modo. Oranato: considerando l’attuale situazione politica, la Necrarchia vede l’Oranato come un regno da distruggere e ricostruire da capo, anche se Re Aster è probabile che desideri a questo punto annettere i territori e passarlo ad un governatore divino piuttosto che farlo auto-governare dai mortali. In generale sono visti come idioti. Repubblica di Kydonia: la Repubblica di Kydonia è vista con curiosità da parte di Re Aster ed in generale la popolazione della Necrarchia vede di buon occhio i rivoluzionari che non hanno avuto la fortuna di avere un sovrano immortale ed un appoggio divino per risollevarsi. Sfortuna vuole però che il necrarca Kydoimos ami disturbare il commercio fra Kydonia e Trebia… Principato di Trebia: …il Principato non è un partner commerciale della Necrarchia ( che è abbastanza autarchica) e con ciò i rapporti sono al minimo, escluso qualche commercio ed il caotico desiderio di Kydoimos.
  23. Xrovinsharaz Faccio una smorfia alla mia idiozia e decido anche di “punirmi”. Faccio un passo indietro, conscio dei probabile colpi dei goblin, per soffiare in direzione di Bolg, sicuro di non colpire alcuno dei miei compagni. <<MUORI!!!>> @master
  24. Ealadha dar Marcades «Dopotutto è una chiera di Mystra: se non sa farlo lei, chi altro?» mi esce un sorrisetto. «Mi sa che se continua così, finirà in cagnara persino peggiore a com'è adesso.»
  25. Hector Spanken Faccio un sorriso ad Inge ed uno più "cortese", di ringraziamento, al tileano, Lucio. Addento un'altra fetta di pane, mentre osservo gli altri incuriosito. Il lavoro mi sembra semplice, portare qualcosa a qualcuno e...dire agli altri di rispettare quanto pattuito? Se sono galantuomini, non c'è da preoccuparsi, se non sono tali, di sicuro basterà uno sguardo torvo di Hägen: i malandrini sono spregevoli e senza coraggio, lo sanno tutti!
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