L’alastor Thorn Penwyrm
L’artefice avrà fra la ventina e la trentina ma i capelli bianchi non aiutano a capire quanti ne abbia effettivamente. Si può intravedere, a guardar bene, che gli stiano leggermente cambiando colore alla radice, come una ricrescita, diventando nero corvino. Indossa abiti esotici dai colori non troppo sgargianti, nella foggia del Sud, anche se non eccessivi come quelli calishiti. Sulla schiena porta un grosso zaino e quando si avvicina lo segue un odore acre di sostanze alchemiche ed olio per metalli, forse proveniente dal felino meccanico. Nella mano destra tiene un grosso martello a due mani, un motivo a volto di gorgone sulla “testa” del martello. Porta con se spesso un odore di sostanze alchemiche, grasso di meccanismo, metallo e di forgia, nonostante sia una persona attenta all’igiene.
Parla con accento straniero, leggermente simile per cadenza ad uno gnomesco influenzato dal calishita o qualcosa di comunque assai simile nelle intonazioni.
Lantan
L’isola di Lantan è rinomata per essere la patria della polvere nera, una “civiltà” gnomesca ed umana di adoratori di Gond a cui egli ha dato il suo favore per la tecnologia, ma che di certo non ha aiutato troppo nel corso dei secoli. A causa di varie e terribili catastrofi, la popolazione di Lantan si è fatta guardinga, paranoica ed altamente xenofoba: nessuno è accolto di buon grado sull’isola e c’è una grande attenzione a chi vendere la tecnologia che è fiore all’occhiello dell’isola.