Scegliete la strada più breve e ve ne pentite quasi subito: scendere da una “cascata” di oro si rivela essere non solo scomodo e difficile, ma l’evento che la ha realizzata si verifica nuovamente ( fortunatamente in modo non così prorompente): venite raggiunti da oro fuso che, più chi meno, raggiunge tutti con violenza in un momento assai delicato, visto che dovete stringere i denti e rimanere attaccati. Alla fine della scala sia Gadriel che Juliano cadono rovinosamente per gli ultimi due metri, atterrando pesantemente sull’oro solido.
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La città nel secondo anello è ancora simile al primo anche se il pavimento adesso è solvato da curiose “rotaie” in ferro nero. Non sapete se andare a destra od a sinistra, quando Riki e Silfer notano sulla destra un grosso portone decorato. Innanzi ad esso, in un grosso spiazzo simile ad una arena, si trovano una ventina di persone, di cui una quindicina vestita di verde.
<<In questo giorno glorioso, innalziamo i nostri cantici all’Ultimo degli azlanti! Egli è tornato per noi è questa sarà la nuova capitale del suo regno! Quando egli avrà portato sotto il suo gioco il suo nuovo servo, la gloriosa era dell’Umanità inizierà! Anche io sarò purificato figli miei, ma non temete! La strada è lunga e dolorosa, ma nulla come gli anni della sua scomparsa!>> Grida a voce alta un anziano mezzelfo, avvolto in magnifiche vesti sacerdotali e col volto coperto a metà da una maschera, mentre alcuni degli obelischi reagiscono alle sue parole pulsando con forza. Gli uomini vestiti di verde esultano. Ai suoi piedi vi sono cinque figure, briganti del gruppo dei cadaveri fuori, piagnucolano. <<Egli ci ha chiesto di proteggere le porte e considerando gli arcani del Tiranno, un sacrificio di sangue rinforzerà le difese della porta!>> paradossalmente, il portone quasi gorgoglia di gioia.
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