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Elayne

Circolo degli Antichi
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  1. Non sarai deluso. Il film sale d'intensità episodio dopo episodio, rimanendo sempre però nella sfera "umana".
  2. Elayne

    Bardo

    Il mio quote era abbastanza preciso, parlavo di fondamenta "storica". La musica è musica. Un bardo, storicamente, è un menestrello, un cantastorie. Non un usufruitore di magia. Poi ognuno può avere la sua idea di musica, chiaramente, e giustificare la magia del bardo in questo senso (ed infatti non mi sembra illogico, come giustificazione). Ma non stavo parlando dei pareri personali, ma di cosa ci mostra come esempi la storia. Tutto qui.
  3. Elayne

    Bardo

    Beh, alla domanda originale, secondo me, la vera ragione di tanto “astio” (è una parola forte) verso i bardi è un fattore storico. Il bardo in D&D (scatola base) non esisteva. Quindi non è considerata, da una parte dei puristi, una vera classe (come il monaco, altro esempio). Per questi puristi, poi, il Bardo è più odioso del monaco perché: - il monaco non lo considerano nemmeno (è diventata una reale classe solo nella 3ed, e vi assicuro che un purista non considera nemmeno la 3ed come “D&D”) Poi c’è il fatto che i puristi giocano “alla medioevo” (famoso topic con Megres), e il monaco niente ha a che vedere con il medioevo di D&D (il bardo si, ma questo per dire che il monaco non viene proprio considerato) - il monaco è una classe a se stante. Cioè, picchia, ma a suo modo. Non è un “collage sbiadito di capacità delle altre 4 classi basi” (cosi potrebbe essere definito dai puristi il bardo). Quindi, il bardo è odiato dai puristi. Perché assomiglia infatti ad un collage. Nella 2ed il Bardo era una sottoclasse della categoria “ladro”, come il Paladino e Ranger lo erano della categoria “guerriero”. Il fatto che un bardo lanci magie poi non ha nessuna fondamenta storica. Si capisce che un mago lo faccia, un chierico pure, ma un bardo ? Che cosa ha a che vedere il cantare / sapere storie con il lancio delle magie ? Niente. Ed ecco un'altra ragione dell’astio storico nei suoi confronti: sembra una forzatura. Fatta per bilanciare la classe. A questo puoi aggiungere l’astio “nuovo” sviluppato verso la classe, da chi ha giocato solo (o quasi) alla 3ed. Ma questo, da solo, non permette di ottenere l’idea radicata che senti del “bardo odiato”. Devi aggiungere il fattore storico di D&D per avere un quadro globale delle ragioni. Ora, se parliamo a livello personale (perché finora ho solo parlato cercando di analizzare tale sentimento/sensazione), ti posso dire che il nostro gruppo deride il bardo per molte delle ragioni elencate nel mio post (e per altre dette da altri utenti). Nessuno lo odia, in quanto tutti ne vedono l’utilità. E un buon bardo fa sempre comodo (ed infatti si considera la quinta classe di D&D). Cioè, malgrado i fatti (deridenti) verso il bardo, è veramente la quinta categoria (quasi valida come le altre 4, in termini di importanza). Perché altre classi, come il Barbaro, lo Stregone, il Paladino, il Druido, ecc. non sono riuscite ad ottenere lo status di “categoria” (che sono: guerriero, mago, ladro, chierico). Avere un guerriero o un Barbaro non cambia molto, per esempio. Il Bardo però è riuscito poco a poco a farsi un posto, ed è in se un miracolo! (ed è anche per questo che viene continuamente deriso: perché è una classe che fa della sua versatilità la sua vera natura, mentre le altre sono spinte ognuna in un determinato campo. Insomma, è la quinta classe per antitesi, ed è strano, da vedere). La derisione del Bardo, è, quindi, una dimostrazione della sua importanza. Che è chiara. Ma per molti, la sua importanza non ha la valenza “reale” di una delle altre 4 categorie, quindi la derisione permette di “mettere in riga” il bardo, e “fargli ricordare che, si, è bravo, ma che porti sempre rispetto per le “altri” classi, quelle storiche, che LUI, il bardo, non ne fa parte”. Insomma, se il Bardo non avesse ottenuto dal mondo la sua consacrazione (e il fatto che sia oramai la vera quinta categoria), non se ne parlerebbe (e non si deriderebbe).
  4. Elayne

    Vigore Divino

    Grazie mille!!! Era quello che pensavo. Chiaramente cosi il talento lo trovo piuttosto inutile (ok, non è totalmente inutile, ma senza cure possibili in arrivo, uno muore). Uffa... mi tocca trovare un altro talento, allora.
  5. Elayne

    Vigore Divino

    Ok, non mi sono spiegato bene. So che i punti temporanei SOPRA il proprio massimo vengono persi. La mia domanda è: se io sono un Paladino di 4°, con 26pf su 30, e uso Vigore Divino, guadagnando 8 pf, arrivo a 34. Se non subisco ferito, scendo di nuovo a 26, o a 30 ?
  6. Elayne

    Vigore Divino

    Scusate (ho usato la funzione cerca), ma il talento Vigore Divino (Divine Vigor), che qui quoto: Divine Vigor: As a standard action, spend 1 turn/rebuke undead attempt to increase your speed by 10'; gain +2 temporary hp/character level. Both effects last your Cha bonus in minutes. I PF temporanei vengono TUTTI persi dopo i famosi 1minuto/Cha bonus ? A leggere cosi, sembra di si, ma alcuni mi dicono di no. Vorrei avere una delucidazione chiara e precisa. Grazie
  7. Ehi Dr!!! Una domanda: vuoi dare un bonus ai PG, o "in generale a chi partecipa" ?
  8. Scusate l'ignoranza (non essere italiano non aiuta), che significa "attuariale" ? Ho capito cosa intendi ora per paramentri casuali. Infatti non ce ne sono. Non non un esperto di excel, devo ammettere. Si, esatto. Giusto, 100%. Il fatto è che quando l'ho creato, ho pensato solo alla mia campagna, e lì, le 7500 anime da crescere erano in un ambiente chiuso (una foresta con fortezza, cibo infinito, ecc ecc), con le stesse condizioni di vita per i bambini, quindi non ci ho fatto caso. A volere essere pignoli, infatti, hai ragione. Anche se bisognerebbe, a questo punto, complicare ulteriormente il concetto e definire il grado di "richezza" a secondo dei genitori (entrambi influenzano il risultato richezza, quindi ci sarebbe da tenere conto di entrambi i mestieri). Nota: si potrebbe fare, ma prima finisco di pulire la tabella com'è (che è già opera ardua!) Grazie comunque degli apprezzamenti!
  9. Non molto. Cioè, nessun sistema è perfetto. In 2ed, ero riuscito a creare un bilanciamento delle classi perfetto (o quasi), ma questo bilanciamento andava creato su una base già non troppo sfasata. Mi spiego: spostare gli equilibri su sistemi già esistenti è difficile, ma farlo quando si raggiunge lo sconosciuto (cioè, l'epico o oltre) è fattibile. Ma è qualcosa che va ricercato caso per caso. Comunque, un segreto è non volere a tutti i costi le classi ai stessi livelli di potere, perchè prima di tutto è soggettivo, e secondo, perchè non è il vero punto della faccenda. Che un guerriero sia meno potente di un mago ad alti livelli, ok, è chiaro. Ma non è meno utile. E l'utilità in un gruppo che conta, quindi mirare all'utilità di ognuno è il vero obiettivo, non allo "stesso livello di potere". Almeno imho.
  10. So che qualcuno dei miei amici l'ha avuto nelle mani. E conferma quanto detto "una perdita di tempo di manuale".
  11. O meglio, definire fino a che punto il medioevo era alla base della società di D&D. Perchè questa domanda ce la siamo posta per rispondere ad un famoso topic, con un nano chierico che aveva dato una martellata ad un ladro che gli aveva rubato la reliquia...
  12. La tabella funziona in questa maniera. Ogni anno, ci sono delle nascite. Il numero di nascite si ottengono con vari fattori: - numero di persone che possono procreare (varia con la popolazione) - tasso di tentativi di nascita massimi per categoria di professione nella vita (una paesana darà magari 12 tentativi nella sua vita, una donna soldato meno, e una eroe meno ancora) - ripartizione per categoria di età delle potenziali procreatrici (ci sono diverse fasce di età, che uso sia per la natalità, che per la mortalità, che per i mestieri: la fascia 0-5 (bambino), 5-12 (infante), 12-24 (adolescente), 24-45 (adulto), 45-60 (adulto maturo), 60-90 (vecchio)). Notare che uso le fasce 12-24 e 24-45 per le nascite, ma anche in queste fasce, ci sono ulteriori suddivisioni speciali per le nascite, perchè è chiaro che una donna di 12 anni procrei meno di una di 20. Quindi è piuttosto complesso e definito. - tasso di mortalità infantile (cioè, ci sono di solo 3 bambini su 10 che muoiono alla nascita, quindi solo il 70% dei tentativi viene in porto). - qualcos'altro ? hmmm... errr... non credo, ma forse si. In realtà, sulle nascite, tutto è variabile. Cioè, se uno vuole modificare il numero di tentativi massimo per una determinata professione, può farlo. Come può modificare in un determinato anno il tasso di mortalità infantile, o il tasso di procreazione per una determinata età. Basta sapere dove modificare (il che non richiede una laurea in programmazione). Sulla mortalità: è abbastanza più semplice. Assodato che una persona deve pur morire un giorno o l'altro, ho considerato che tutti, a 90 anni, muoiono di vecchiaia (nel senso, 90 anni è la massima età raggiungibile). Chiaro, si può morire di vecchiaia PRIMA. Ma a 91 anni, no. Questo perchè la tabella è generica, e non per PG (se no avevo numeri veramente fuori norma). Ora, a 0 anni (nascita), ho di solito un numero di nascite (calcolato in base alla popolazione esistente). Diciamo 300 (spaaaarttaaa!!!). Queste nascite non sono ancora, nella tabella, "bambini". Lo diventano dopo che l'Oscura Miettitrice li battezza (cioè, ne ammazza 3 su 10, il famoso tasso di mortalità infantile, che, ricordo, può essere modificato). Quindi rimangono 210 bambini di 0 anni. Ad ogni anno che passa, un certo numero di bambini muore. Dovuto ad un tasso di mortalità. La somma dei tassi di mortalità tra 0 e 90 anni fa 0,7 (il che, incluso con la mortalità alla nascita, fa 1). Comunque, questo tasso di mortalità varia di anno in anno, o meglio, piuttosto (per ora) da fascia di età ad un altra. Cioè, la fascia di età "bambino + infante" (0-5) ha un tasso di mortalità complessivo che si avvicina al 0,2 (in quanto molti bambini morivano in tenera età). Poi il tasso scende drasticamente, per poi aumentare man mano che l'età avanza. Quindi, per una determinata epoca (diciamo, l'anno 144), se tu hai 300 nascite, beh, all'anno 145 avrai 210 bambini che stanno per compiere 1 anno (e quindi, hanno ancora 0 anni), e questo numero lo vedrai diminuire poco a poco nelle caselle che seguono l'iter della loro vita fino ad arrivare a 0 a 90 anni. Un ultima nota: fino a 12 anni, i bambini sono seguiti tutti dalla stessa "riga". Poi, io considero che nella prossima fascia, si scelga il "mestiere" del bambino, e quindi, si creano per forza altre righe (una per ogni mestiere), che segue il loro numero, e morti (e quindi anche potenziali nascite per mestieri: se sono tutti eroi, è quindi matematico che ci saranno poche nascite). tutto questo è piuttosto interessante per la mortalità, perchè ogni anno ha il suo fattore (che per ora non sono molto diversi, lo sono solo per categoria di fascia di età), e che quindi, puoi modificarlo facilmente. Mi spiego: c'è un epidemia all'anno 144 ? Bene, basta aumentare il fattore di mortalità di quest'anno laddove uno reputi necessario. Non è un operazione facile (ancora), visto che c'è da modificare il fattore per ogni categoria di età (da 0 a 90), però se decidi che la popolazione colpita sono solo i paesani, ti basta modificare solo la mortalità nella tabella "paesani". E magari solo per un certo intervallo di età. EDIT: nota: io ho considerato un evoluzione tipicamente medievale (più dolce in realtà, in quanto ho considerato alcuni fattori del mondo dei miei PG come bonus), e quindi ho preso dati storici (il che non è facile, ed è piuttosto approssimatico). Se qualcuno vuole dati Sword & Sorcery (vero Dark Megres ? ) allora se li può anche inventare. In realtà i veri dati storici dicono che solo 1 bambino su 3 arrivava ai 12 anni. Io ho fatto 1 su 2.
  13. Ti ringrazio D.M. per un quote più completo sull’argomento (non l'ultimo tuo post, il penultimo. L'ultimo da solo alcuni spunti, ma non dimostra molto, visto che la questione "parità tra sessi" era già stata discussa e sotterrata, e le tipologie di governo pure: nel senso, non davano molta carne al fuoco). In realtà non ho niente da ridire sul succo generale del discorso. Neanche nel mio mondo e modo di vedere, un contadino “non saprebbe” della magia. Lo saprebbe, eccome, e correrebbe se possibile dal chierico di turno, ecc. Questo non cambia il fatto che la mia (e sottolineo “mia”) campagna sia medievale (in palese contrasto con le linee guida della 3ed). Perché ? Perché è di 2ed (e quindi corretta dal punto di vista regolamentare), e per un ulteriore ragione (che potrebbe essere il soggetto di un altro topic, visto che abbiamo esaurito questo): mi viene difficile creare un mondo coerente con la nuova definizione 3.5 Sword & Sorcery (come la chiama Megres) di D&D, malgrado la mia pluriennale esperienza nel campo. In breve, come avevo già scritto, concordo pienamente sul fatto che un mondo di D&D con società medievale non sarebbe verosimile (testuale GdDM 3.5) vista la variabile “Magia” nell’equazione (perché in realtà è solo la magia a creare problemi di coerenza al tutto), ma non ho dall’altra parte una soluzione miracolo per crearne una, a questo punto, vogliamo dire, Sword & Sorcery D&D che sia realista/coerente. In una società S&S coerente, gli eserciti non hanno luogo di esistere (in quanto è il miglior modo per farsi uccidere rapidamente in massa), i castelli neppure (ci si entra con facilità), gli assedi non parliamone, il vendere mercanzia risulta improponibile (qualsiasi ladro o mago ti ruba te, tua moglie, e tutti i tuoi possedimenti senza che tu te ne accorga ), e potrei andare avanti e avanti. Quel che voglio dire, è che immagino tale mondo un mondo di caos, perché i strumenti per fare rispettare la legge non sono adatti a contrastare il crimine, qualsiasi sia la sua forma. Almeno che come DM, decida che la città è protetta da un Dweomer (= magia epica) che impedisca alla gente di nascondersi, e tanti altri ancora… Ma visto che non mi risulta dalle avventure vedere ogni luogo magico protetto da 300 (Spaaaartttaaaaa!!!! ) magie, beh, sono piuttosto confuso. Per non farmi fraintendere, vorrei dire che se fossi un DM meno esperto, non avrei problemi (perché in generale, i PG sono di un dato livello, quindi uno non deve preoccuparsi piu' di tanto e può decidere sul momento alcuni dettagli della società). Ma è proprio perché so cosa è in grado di fare la magia (che non comprende solo i bassi livelli, ma soprattutto quelli avanzati in una società compelta), e perché so che chi attacca è vantaggiato (perché sa come, chi, e quando colpire), tranne nei casi eclatanti come “voglio intrufolarmi nel Tempio Maggiore di questo piano di Helm e rubargli la reliquia”, che mi viene difficile creare un mondo coerente dal punto di vista legale. Il mondo dovrebbe essere un inferno, caotico, e crudele. E quando penso poi che la magia in 3ed è più offensiva (e meno difensiva) di quella di 2ed, mi vengono i brividi. Magari se potessimo spostare questo mio incipit in un altra discussione, ve ne sarei grati (ai Mod). In quanto sarei a questo punto veramente curioso di sapere come DM (non D.M., ma Dungeon Masters ) affrontano l'argomento. (anche per una ragione molto personale: nella mia campagna oramai epica di 2ed, devo considerare società di questo stampo) Grazie.
  14. Premesso che un tuo quote, Crisc, aggiunto al post precedente di Magnifico SIRE, per me, fanno decadere gran parte della mia opinione/tesi. Il quote è questo: Alcuni DM creano le loro campagne città che funzionano come città medievali storiche. Esse sono popolate da gente che non è abituata alla magia (o che non crede) alla magia, che non sa nulla di mostri magici o mitici, o che non hanno mai visto un oggetto magico. Questo tipo di creazione è errata.[...] Questo quote per me crea un forte precedente. Cioè, che i mondi low-magic sono “fuori legge” (ufficialmente). Almeno che è da considerare come un quote che dice solo che “la magia non può essere ignorata” (e cioè, la gente sa che esiste la magia, i mostri magici, ecc. ecc). Francamente posso capirlo in un senso o nell’altro. Neanch’io creo sedute laddove la magia è sconosciuta, neanche in un mondo low-magic. Ma questo non implica che la magia sia utilizzata, nelle mie sedute, in maniera quotidiana dal paesano di turno. Comunque, il quote rimane forte. Vorrei però solo puntualizzare alcune cose: A parte quest’ultimo, avevo letto I primi 2. Che sono comunque materiali opzionali (e non di base, quindi hanno il peso che meritano, cioè ne hanno, ma non in modo importante). Non mi ricordavo onestamente avere visto tutta questa predominanza di società magica. Magari ci ridarò un occhiata. Eberron è UN ambientazione, molto ben definita. Capisco che esista, ma a livello generale Eberron non è D&D, non più di Sigil, per esempio. Se più della metà delle ambientazioni avessero piani alti completamente sospesi o città volanti in tal maniera da essere definite “comuni”, allora sarei d’accordo. Che la gente sappia che la magia esista non implichi che ci sono magocrazie ovunque. Ripeto, comunque, che il quote in se ha una forza molto più importante (almeno sembra) nel quadro globale della discussione, come da me delineato ad inizio post. Idem. Tutto il quote spinge all’estremo “mai visto.. non sa nulla…” Un estremizzazione non giustifica a priori il suo contrario. Mai detto che lo dimostri. Ho solo detto che l’esempio dei mondi sotterranei con portali d’acqua non era adatto per giustificare una società globale di D&D. Il (mio) post che stai quotando è solo un “controbattere” a certe equazioni, tutto qui. Benché sia d’accordo con il fatto che la 3ed abbia focalizzato la magia sul combattimento (in 2ed era magari un 70%, non di più), trovo la tua argomentazione un arrampicarsi sugli specchi. Cioè, giustifichi un affermazione che non ha basi ufficiali con appunto il fatto che non ha bisogno di essere citato, in quanto non è di combattimento. La società non è combattimento, eppure stiamo discutendo su di essa. Esiste ancora un 10% di magie non da combattimento, eppure “Parto Sicuro” non fa parte di esse. Ripeto, non metto in dubbio il (secondo me) vero intento di Jack, cioè, le cure dei chierici (come ho precisato nel mio post precedente), ma difendere il “Parto Sicuro” è semplicemente… indifendibile. Se cominciamo ad usare quello che pensiamo sia non detto in D&D per giustificare le nostre opinioni, non ne usciamo più. A questo punto ti posso dire che “l’intento della 3.5 era di continuare con il medioevo, perché queste sono le radici (dimostrate) di D&D, ma alla fine per fare più vendite si è deciso di andare sul blando S&S, accentuando in D&D la magia e i “power-ups”, com’è chiaro che sia”. Vedi commento su Eberron qui sopra. Usare Eberron per giustificare D&D è come se io usassi Spelljammer in 2ed per dire che le navi volanti esistono nella società generale di D&D. Spelljammer era solo un ambientazione, opzionale, e che aveva molte più connessioni con gli altri mondi che Eberron (che NON ne ha). Eppure a livello societario NON aveva alcuna conseguenza. Inviare aveva una tabella anche in 2ed. Non per questo lo usavano i comuni mortali. Lo usavano coloro che avevano i soldi E che erano disposti a pagare (l’uno non implica l’altro). Io posso essere un mercante, e avere abbastanza soldi per permettermelo, ma non lo farò se non ne vale la pena. Considerando il costo, e il livello della magia (che richiede quindi di trovare qualcuno disposto a farlo), dubito che sia usato se non in circostanze molto speciali e da chi è veramente ricco (il che mi fa considerare che di certo non è gente comune, e che fanno parte di quel 1% della popolazione upper class). Visti i quote ufficiali usati da voi, suppongo sia (quasi cosi). Dire però che sono pilastri esattamente come castelli e cavalieri è imho un tantino esagerato. Infatti le edizioni si susseguono, i castelli e i cavalieri rimangono, ma l’altro tuo pilastro, no. Vorrà dire qualcosa… Niente da ridire, visti i precedenti quote ufficiali. Ora aspetto solo di che morte morire, cioè, vedere quante volte (e in che contesto) “medievale” è stato usato sul GdDM 3.5… EDIT: grazie, Magnifico SIRE. Allora significa che non ero cosi pazzo. A questo punto, quale sarebbe il TUO pensiero sul topic originale (questo: http://www.dragonslair.it/forum/showthread.php?t=13711) Leggi se possibile anche l’origine del diverbio tra me e Megres.
  15. Ah beh, se è scritto cosi, non c'è molto da dire, tranne per il fatto che allora le cronologie mancano di coerenza con il GdDM... Peccato che non abbia il manuale sotto mano. Potresti fare un quote del paragrafo preciso (e completo, chiaramente) ? Il tuo intervento però mi ha spinto a riprendere la mia copia (elettronica) del GdDM di 2ed. E ho fatto una ricerca sul termine "medievale" (neanche "medioevo"). è onnipresente, che sia sulle occupazioni, tesori, equipaggiamento, ecc. Ed è infatti chiaro (è scritto) che D&D è un gioco "fantasy medieval", e tutti gli esempi, o ovvunque vada cercata una risposta logica "di società", fanno riferimento (chiaramente/letteralmente) al medioevo. Non me lo aspettavo, ma mi ha rassicurato su cosa avevo sempre pensato. Quindi a questo punto, se qualcuno avesse una copia elettronica del MdG e GdDM in 3.5 e potesse fare la stessa ricerca, ve ne sarei grato. Solo per sapere se a questo punto, è la 3ed ad avere "dimenticato/eliminato" ogni riferimento storico al medioevo, oppure se questo non è stato fatto, ma ci sono dei "distinguo". Per il resto, è chiaro che il risultato di Magnifico SIRE è piuttosto sconcertante (per me) se fosse confermato, e distrugge la storia di questo bellissimo gioco (che a questo punto, eliminerebbe qualsiasi giustificazione a prendere il medioevo come spunto/società).
  16. Questo non è però un incongruenza, ma spiegarlo sarebbe un spoiler.
  17. Nota: abbiamo scambiato alcuni PM con D.M. (e chiaramente la mia molle di scrittura l’ha soverchiato, quindi non ha potuto fare altro che abbandonare qualsiasi tentativo di risposta, quindi vittoria!! ) Vorrei scrivere alcune cose prima di andare sul nocciolo della questione. a) la 3ed e apparentemente la 4ed vanno in un senso, come dice D.M., di allontanamento del medioevo. è ancora da definire se questo allontanamento rimarrà solo una questione di classi (come il tiefling), oppure influenzerà anche la società di D&D. In 3ed avevi, come allontanamento, il fatto che ora qualsiasi razza era ufficiale per crearti il PG, anche con “archetipi”. (cosa c’entra un mezzo gnou nel medioevo, poco o nulla) Notare però che fu un tratto solo della 3ed, in 4ed è stato abolito. vorrei esortare chiunque a giustificare le sue opinioni, e non solo dirle. Dire “guarda, hai torto marcio!” e non spiegare il perché non è costruttivo, soprattutto se lo dici con anche un po’ di sarcasmo ironico. Si rischia il flame. c) ci sono 2 diversi nodi per me che rimangono il punto di discussione. - il fatto della sensazione che la società di D&D si basi sul medioevo o no. - il fatto che la società di D&D sia, nei suoi esempi, medievale o no. Sono 2 punti distinti. Per il primo posso solo notare che, a parte coloro che cercano di mediare, o coloro che la pensano in un modo piuttosto non cosi definito come i 2 schieramenti, tutti gli altri interventi hanno avuto lo stesso tenore, cioè, che “quando gioco a D&D, penso alla classica società medievale”. Con questo non voglio dare un importanza all’argomento, vorrei solo fare notare che il mio argomento iniziale (sul quale si è sviluppato questo topic), non è campato in aria, essendo condiviso da altre persone (finora nessuno è ancora mai intervenuto dicendo che “quando gioco a D&D, penso alla classica società XXXX”, dove XXX è tutto fuorché il medioevo). Per il secondo punto, vorrei partire dal post di Jack Ryan che segue: La prima cosa che mi è venuta in mente è “dove hai letto tutto questo, caro Jack!!!” Quindi per ogni punto che sto per elencare, ti pregherei se possibili di citarmi in che manuale hai trovato tale affermazione, e semmai di illustrarla/quotarla un po’, cosi posso capire meglio il contesto: a) eserciti che si portano appresso schiere di incantatori già il termine “schiere di incantatori” per me significa che è un caso moooolto isolato. Di base sarà in un ambientazione high magic (e D&D non è high magic per default, è “standard magic”. Ci sono ambientazione low magic, come altre high magic, e altre “normali”), se no è già impossibile immaginarsi “schiere” di incantatori in un esercito. Se mi ricordo bene, dai miei ricordi di ambientazioni di 2ed, l’unico esercito di maghi che non è “leggendario” (cioè, che non sia accaduto nel passato, in un era dimenticata / da un incredibile PNG che ha fatto storia), fu un esercito di Boeruine, a Birthright (ambientazione non esistente in 3ed). La cosa molto ironica (nel buon senso del termine) è che Birthright è per definizione LOW magic (infatti i maghi sono veramente pochi, se ne conti già 5-6 è tanto), e che infatti questo famigerato esercito di maghi era in realtà un esercito di magicians (e la cosa cambia, non poco: il magician è l’unica classe arcana disponibile a parte il chierico, ed è come un mago, ma non specialista, e che non può lanciare magie di 3° Lvl in su che non siano Incantamento, Illusione, e Divinazione…), a CAVALLO (perché Boeruine fa tutto a cavallo!!!), e che quindi lanciavano UN dardo incantato (con 1 solo dardo), e BASTA (prima di morire), se non fallivano una prova di concentrazione prima. Nota che questo esercito comunque ebbe esiti cosi ridicoli che in nessun caso fu considerato importante, ma se c’è da combattere, si combatte, no ? Poi a Birthright, ironicamente, hai anche la Magia Reale, che questa si che spazza eserciti come un mago epico non potrebbe nemmeno fare, ma visti il numero esiguo di maghi (che comunque necessitavano di Ley Lines per riuscirci)… Ma anche con questo, BR è considerato IL mondo per eccellenza degli eserciti, dove si combatte senza magia. Altri eserciti con schiere di incantatori che mi possono venire in mente ? Quello di Vecna nel passato (la storia ne parla, non solo a parole, ma anche lo descrive un po’ nella battaglia di Fleeth), e IN TEORIA quelli di Netheryl (ma qui è solo teoria, in quanto se guardi l’evoluzione delle battaglie campali di Netheryl, non c’è traccia, se non nell’uso di portali per spostare le truppe in UNA determinata occasione, e UNA magia di 10 o 11° Lvl per sterminare un esercito. Il resto è piuttosto la solita incongruenza: cioè, Netheryl, la società più potente a livello magico MAI esistita, che si nasconde dagli ORCHI in città volanti… e che quando vuole sterminarli, con Ioulaum, ci mette non anni, ma decenni!!!). Per il resto, non me ne vengono in mente. È comunque chiaro che questi 2 esempi che ho citato non solo sono esempi, ma non hanno niente a che vedere con la società attuale di D&D (se no si potrebbe dire che Atlantide ha a che vedere con la nostra società attuale). città che si sorreggono solo grazie alla magia (e che volano!) a parte le città Netheresi, non me ne vengono in mente. Certo, magari alcuni singoli maghi ne hanno fatte, e magari nel piano dell’Aria queste città esistono per definizione, e altre cose del genere in alcuni piani ben precisi di Planescape… ma a parte questo… boh. (ricordiamoci che tirare in ballo Planescape è come tirare in ballo l’infinito: esiste di tutto in planescape. Per definizione. Ed è una singola ambientazione) c) magocrazie Conosco quella del Thay, ed una che non esiste più in 3ed (quella di Azlik in RL, ma Azlik è un Red Wizard, quindi si trattava della stessa cosa). Credo ce ne siano altre in Faerun (alcuni posti sono conosciuti per la classe dirigente di maghi). Premesso che la magocrazia è una forma di governo (che ovviamente non esisteva nel medioevo), e non di società (e quindi questo non significa che la società è diversa, lo devi ancora dimostrare), ho dubbi sul fatto che le magocrazie sono davvero cosi frequenti da essere considerate altro che eccezioni. Cioè, non mi sembra siano più frequenti delle diverse città stato (che sono tante, ma a livello influenza, sono quel che sono) nel nostro mondo (ci metto dentro il vaticano, cioè, una delle poche che ha molta influenza, ma non per questo cambia il modo di vivere dei suoi abitanti). d) scuole di magie, guardie magiche, ecc. tutto quello che è magico è, come detto da altri, un aggiunta alla società “medievale”. Ripeto: in linea teorica imho la presenza della magia dovrebbe influenzare pesantemente, anche a livello minimo, la vita di tutti, eppure tutto quello che ho letto da manuali in 2ed/3ed (e riportato da un mio amico master di 3ed) va in un senso (il che sarebbe: è uguale alla 2ed, tranne Ebberon, e quindi non influenza minimamente o quasi la società). Le scuole di magie le vedi solo sporadicamente in ambientazioni normali, o, in ambientazioni high magic, nelle città principali. Non influenzano minimamente la vita del paesano / mercante medio. L’unica cosa che permettono è dare la possibilità a qualcuno (se ha i soldi) di diventare/migliorare un mago (mica è gratis). Quanti sono i maghi ? In generale pochi (tranne in ambientazioni high magic). E di solito stanno sulle loro, solitari, misteriosi e menefreghisti. (= influenza sulla società: nulla o da dimostrare) Le guardie magiche non corrono per le strade. Spesso sono a difesa di luoghi ben specifici. Su questo punto sono d’accordo che cambiano un po’ la società: il popolo sa che questi luoghi sono ben protetti e pericolosi (per i ladri). E basta. Cioè, a parte cambiare la pericolosità di un posto, non fanno. La gente continua a vivere nel suo piccolo orticello non magico, sperando di non avere niente a che fare con altri problemi del solito (cioè, quelli derivanti dalla magia). e) mythal che proteggono città. Il mythal se mi ricordo bene (con la molle di conoscenza che sto assorbendo per la campagna epica ho tendenza a confondermi) è una prerogativa di Netheryl. Netheryl = passato, molto specifico, ecc. ecc. Forse ha a che vedere anche con Myth Drannor, ed un paio di altre eccezioni (tutte da confermare, sono piuttosto rumors) in altre leggende. In sintesi: niente a che vedere con la società tipica di D&D. E stavo parlando di mythal in generale. Per il “mythal che proteggono città” (il che implica “molteplici città”), a parte Netheryl, non ne vedo. f) mondi sotterranei che vivono perchè ricevono acqua unicamente da portali già che i mondi siano sotterranei implica la loro eccezionalità. Anch’io ho presente un avventura con un mondo di questo genere. Mica per questo considero che questo caso sia la regola, perché non lo è. Rimane ancora un eccezione. Che è valida quanto il discorso Planescape. g) chierici che fanno partorire le donne senza pericolo con i loro incantesimi Veramente nessuna magia ufficiale dei manuali ha come effetto fare partorire le donne senza rischi. Magari esiste in un manuale non ufficiale o veramente secondario di D&D ? (come era il caso in 2ed) O magari tu consideri che un Cura Ferite Leggere permette di ottenere tale risultato ? (a questo punto è una tua interpretazione da master, totalmente opinabile) Ma non voglio sembrare polemico. Magari con questo volevi dire “che curano la malattia X”, e a questo punto, mi trovi in teoria d’accordo… Ma dimmi dove, nei manuali, tale situazione viene descritta NELLA SOCIETA. Perché io, di epidemie, ne vedo sempre a bizzeffe nelle cronologie ufficiali di tutte le ambientazioni… Nelle avventure, vedo sempre la gente (comune) morire di malattie… Quindi, dov’è il chierico, in questi casi ? O non c’è (il che implica che è morto, che non c’è perché non ci sono chierici ovunque), oppure che c’è ma che non fa niente.. magari perché non è stato avvertito, perché la persona non è fedele / non ha pagato / ecc… Il risultato è lo stesso della problematica “magia”. In teoria le malattie dovrebbero essere prevenute, eppure non succede (fatto che viene confermato nelle storie delle varie ambientazioni). Quindi si, un master può tenere conto del fattore magia o malattie/chierici, ma è una sua interpretazione (che sarebbe secondo me anche corretta, in un certo senso), che viene a cozzare con le cronologie ufficiali delle ambientazioni, che scrivono il contrario. h) informazioni trasmesse istantaneamente tra regni distanti migliaia di Km Boh, se mi parli di singoli eroi / PNG che agiscono cosi, ti dico “si, hai ragione”. Se mi dici che tutti fanno cosi, o anche una gran parte di persone, tale che sia considerato un fattore sociale, ti dico di no, e di mostrarmi dove sta scritto. Perché io vedo sempre messaggeri a cavallo, storie dove appunto il non essere informato (dovuto alle lacune di informazioni in tempo reale) creò una brutta situazione, ecc. i) rotte commerciali mediante portali Anche qui, a parte Sigil e Planescape in generale, non vedo tutta questa società di commercio tramite portali che tu sembri vedere. È scritto da qualche parte ? Senza polemiche. Non mi sono limitato a controbattere dicendoti “è fantascienza!” (e basta), ti ho anche scritto perché la penso cosi, in questo modo ci possiamo confrontare e capirci meglio.
  18. D.M., mi rifiuto di rispondere al tuo post senza avere preso il tempo di rispondere a quello precedente (prima per PM, poi per forum), soprattutto perchè siamo su 2 livelli di risposta diversa (io non sono "esasperato", non mi stai "spaccando", e cerco solo di "capirti" e "fare avanzare il discorso"). Ne sto ad attaccare piuttosto pesantemente la tua tesi senza dare giustificazioni (cercando di spiegarle bene). Ti farò solo notare che in nessuna parte del mio precedente post ho detto che Mai detto che la parità o non parità dei sessi sia definita. Ho detto al contrario che NON lo era. Infatti, come dici tu, c'è libera interpretazione, il che significa "libera immaginazione" al riguardo (cosa che avevo definito chiaramente nel mio post). L'unico che ha definito una reale presenza di un elemento della parità dei sessi è Crisc, di certo non io. Il resto del tuo post, ci vedo del buono, ma vedo ancora voglia di controbattere al posto di costruire (l'ultima frase è emblematica EDIT: la penultima). Ripeto, lasciami il tempo, nel pomeriggio, di parlarti/risponderti con calma su tutto, privatamente. Non è sicuramente mia intenzione esasperarti, e pensavo sinceramente con il post della pagina precedente averlo dimostrato (eppure vista la tua risposta, pare di no).
  19. Premesso che risponderò a Dark Megres in un futuro momento (sperando magari in un edit prima da parte sua). A) Thondar ha riassunto perfettamente il punto. E non chiede di accostarlo pienamente ad una società, Crisc. Ma chiede soltanto a quale società D&D si accosta maggiormente. E questa è indubbiamente il medioevo. Se per voi non è "nessuna società", allora significa che D&D non si basa su alcuna società, o meglio, che D&D magari si accosta al medioevo, ma in pari misura ad un altra, e ad un altra ancora, ecc. ecc. Dubito che siamo in questo caso... perché se D&D è un melting pot di società, in modo tale che non si possa accostarlo prevalentemente ad una in particolare (come il medioevo), allora la società di D&D è di difficile (se non impossibile) definizione. Questo implica quindi che ad una domanda sul comportamento tendenziale della società, non si può avere risposta, se non la risposta del singolo, che potrebbe essere varia quanto lo sono il numeri di individui su questa terra. La "mia" risposta sarebbe quindi valida quanto la "tua", o quella di un "terzo". C) confondi PG e società. Se mi ricordo bene, in nessuna parte del manuale c'è scritto che la donna è paritetica all'uomo, se non in fase di creazione di PG. Ma un PG è un PG, non è "una persona all'interno della società". Certo, non c'è scritto nemmeno il contrario. Non c'è scritto che D&D si basa su una società matriarcale o patriarcale. Perchè il MdG e il MdDM non sono trattati di sociologia. Quindi una donna, è paritetica all'uomo ? Ma dove ? Lo è perchè lo decidi "tu" (o chiunque altro). O lo è perchè fai trasparire un istruzione del manuale del MdG nella creazione dei PG nella società di D&D (ma è una tua scelta, ed è valida quanto il fatto di decidere che una società di D&D sia fatta dello stesso numero di nani, elfi, mezzi-draghi, orchi, mezzorchi, ecc. ecc). In realtà, nessuna società appare nei manuali di D&D (stiamo parlando di quelli base, lasciamo da parte le ambientazioni, e anche in queste, le società sono definite "a grande linee", di certo non nel dettaglio), ma non è solo per una questione di spazio, quanto anche di scopo: la società di D&D è quella che immaginiamo noi. Ora, certo, io posso immaginare una società medievale, o una matriarcale, o una dove i topi governano il mondo, ecc. ecc. Ma il punto è che se guardo i manuali base, li leggo, ecc, avrò l'impressione naturale di essere in un ambientazione fantasy, e il fantasy, tra tutte le società esistenti, prende spunto piu' che altro dal medioevo, nell'immaginario comune, ed è infatti questo il livello tecnologico "standard" di partenza. Vi vorrei fare notare che se non si può, in alcuna maniera, definire una società di riferimento per D&D, allora D&D perde un pò del suo fascino "storico", in quanto diventa un mondo un pò vuoto di significato, visto che "tutto è nuovo, compresa la società". Non sarebbe diverso di vedere un film fantasy di un esordiente regista, con una società del tutto inventata e senza basi/inspirazioni storiche. Questo film infatti creerebbe un mondo limitato ad esso, mentre altri film, o opere letterarie (come il LotR), si basano chiaramente sulla società del medioevo (rimanendo comunque prima di tutto fantasy), e per questo sono riusciti a "toccare" e a fare "sognare" molti piu' menti/persone di un altra opera dove le fondamenta sono cosi complesse/numerose/confuse da non saperle definire. Non nascondo che riflettendo bene sulla 3ed, mi rendo conto che i riferimenti medievali, rispetto a tutte le precedenti edizioni, stanno poco a poco sbiadendo (ma per me ci sono ancora, non abbiamo varcato il limite), e che se continua cosi, alla fine D&D sarà "solamente D&D", magari nemmeno un fantasy "con tendenze medievali" (come lo denomina D.M.). E questo è triste. EDIT: vorrei aggiungere, Crisc, che nel tuo post della pagina precedente, confuti Dark Megres sull'argomento magia, e sposi la mia tesi, dicendo di "non capire perchè non se la si sfrutti". A questo punto, magari hai un punto di vista sulla questione generale tra me e lui ? Comunque sia, vorrei proprio vedervi discutere sull'argomento.
  20. Ok, stiamo arrivando a capirci, o meglio, a trovare il nesso laddove non siamo d’accordo, o laddove non ci capiamo. Ora faccio un copia incolla di molti punti, e ti rispondo in generale. a) c) d) e) 5 punti, che dimostrano che non ci cappiamo su una cosa. Tu mi dici “guarda tutto quello che non c’è di medioevo.. .vedi ?” Ma, e mi sembrava essere stato chiaro in 2 altri post, non parlo del fatto che “una torre con draghi e folletti che girano attorno” non sia “medievale”, ma parlo della società. Tu mi parli di quello che possono vedere i PG, gli eroi, e della magicità del mondo, ma non ti focalizzi sul termine società. Un monaco non è una società, come non lo è il suo equipaggiamento. Avere asce da lancio +1, un elmo magico, non definisce (passami il termine) la società. Che sia un nano nemmeno. Mostrare che l’equipaggiamento, il credo, e altro di molti PG o eroi non sia “totalmente” riconducibile al medioevo non implica che la società in se non sia quella del medioevo (o simile). Cioè, un elmo +1 è sempre un elmo, credere in Thor non era differente del credere in altre divinità pagane, ecc. ecc. E trovarsi su una torre di drago (o in una taverna), non cambia il fatto che, fuori da essa (che sia la taverna o la torre), i giocatori si aspetteranno di trovare un mondo vicino al medioevo. I Portali ? Su questo ti rispondo dopo… Il punto dove voglio arrivare, è che malgrado tutta questa magia, tutto questo “heroic fantasy”, ebbene, le città stranamente non sono piene zeppe di oggetti magici, non abbiamo draghi che ci abitano, non ci sono divinità che camminano dentro, e non abbiamo mercanti che si spostano con il teletrasporto… La società di D&D, che sia cittadina o rurale, rimane pressoché identica a quella del medioevo!!! L’ho già detto, è forse un controsenso, ma è cosi! La gente vive normalmente, come nel medioevo.. Certo, magari non si avventura nella foresta per paura di un troll al posto di soltanto qualche brigante, ma la vita quotidiana rimane immutata. Capisci cosa intendo ? Il fantasy, in D&D, è un mondo basato sul medioevo con del fantastico in più (magia e mostri), ma la società in se, quella del popolo (che comprendono il 99% della popolazione, vorrei ricordare) è sempre la stessa, magari con qualche piccolo cambiamento… ma proprio piccolo!!! Anche le malattie!!! Uno a pensarci direbbe “e vabbeh, ora ci sono i chierici che le curano, quindi tutti felici e contenti, no ?” E invece no!!! Le storie dei mondi sono piene di epidemie, e mentre uno si poteva fare curare da un sacerdote, questo non era senza costo, e quindi la gente moriva. Infatti in 2ed i costi erano proibitivi per un paesano (non so in 3ed). Dove la vedi tutta questa magia, tutto questo fantasy, nella società di tutti i giorni ? Non c’è, o meglio, è come una brezza d’aria in una tempesta. Per trovarla, spesso devi andare su mondi particolarmente high magic (faerun per esempio), e in capitali (waterdeep). E anche lì, la vita di tutti i giorni si discosta poco dal classico medioevo. Ho parlato delle città finora, figuriamoci i villaggi… Da questo si capisce quindi cosa volevo risponderti (e la ragione della mia domanda originale) sui Portali. Un portale lo fa un caster. Parlarsi a distanza è magia. Ma non mi dire che fa parte della società, non lo è più che la fusione fredda nella nostra società moderna. Quanti si parlano a distanza ? Pochissimi eletti. Che si sposta di portale in portale ? Pochissimi eletti. Chiaro, se mi tiri fuori Netheryl o Sigil, allora tutto cambia, ma sono ambientazioni ben particolari, quindi non hanno voce a capitolo. Spero di essere stato chiaro… Quello che voglio dire è “si, sarai stato anche un eroe / PG nano, ma sei solo UNO, non decidi e non influenzi la società ; infatti è sempre vero il contrario: ogni singolo individuo è influenzato dalla società che lo circonda e si comporta di conseguenza, QUINDI, tu, nano, in questa situazione, non hai agito male, e anzi, è stato piuttosto naturale e giustificato, vista la società di allora”. No. Semmai tu (e chi la pensa come te) può pensare, che, ora come ora, questo è il risultato, magari basandosi anche su dove sta andando l’evoluzione di D&D (come la 4ed), ma non è qualcosa che si è sviluppato in 20 anni. Fino alla 2ed, tutto incluso, e quindi, fino a 8 anni fa, non lo era, in alcuna maniera. Poi se vuoi possiamo parlare degli ultimi 8 anni, nei quali devi togliere il primo, suppongo, visto che poco materiale era uscito a suffragare la tua tesi, ma anche qui, ci sarebbe da discutere, in quanto io mi baso sempre sul sistema di base, quindi che ci sia materiale aggiuntivo o meno non cambia (per me) la storia. Il guerriero è un tiefling ? Guarda, se vuoi facciamo un sondaggio.. Vediamo quante persone vedono l’immagine del guerriero come un “classico guerriero del medioevo” e quanti lo vedono come “tielfing”. In breve, il tuo “molti altri” mi sembra proprio colto male. Secondo la mia modesta opinione è piuttosto vero il contrario. Ok, capito quello che volevi dire. Attento, però, che se seguo il tuo ragionamento (che si trova in un ottimo contesto temporale per te, c’è da dirlo), questo non avrebbe funzionato 6 anni fa, e potrebbe non funzionare una volta la 4ed sul mercato (perché a questo punto non puoi più basarti sul passato, che è la 3ed). Io trovo il tutto un po’ illogico, come ragionamento, ma se vuoi seguirlo, perché no. Non ho problemi a vedere cosa diventa di D&D. Niente di particolare. Non ho mai considerato un ambientazione in particolare quella di “default” in D&D. Per me D&D non ha bisogno di ambientazione per capire che il suo mondo gira attorno al medioevo. Lo ha sempre fatto, magari non sarà cosi in futuro. Magari i paesani avranno tutti l’acqua calda e useranno la magia, ma ho dei dubbi (almeno a breve periodo). Per le domande che ti ho fatto, credo siano un po’ inutili visto quello che ti ho scritto ora, e che è secondo me il vero succo del problema.. o no ?
  21. Quoto. Infatti, da quel che credo di capire, D.M. dice che non si può prendere a modello alcuna società, perché sono tante, tantissime, in D&D (anche se io punto sempre il ditto verso il fatto che le società sono tante solo ora, non lo erano agli arbori della 3.0, ma questo è solo una delle cose che secondo me non quadrano nel ragionamento di D.M.), mentre io dico che l'azione va contestualizzata nel contesto societario, che, non essendo descritto, è quello (per me) "classico" di D&D, cioè il medioevo. Credo che a parte la diatriba, ci sia questo come base di fondo. Chiaro che D.M. ha ragione se "non si considera alcuna società", e che io ho ragione (secondo me) se si considera "il medioevo". Il punto sta nel fatto che per me, un post privo di definizione di contesto VA considerato nel medioevo di D&D. Uhahahahahahaa.. vincerò IIIOOOOO!!! Ho più tempo libero di te, D.M.!!! (per ora ) Non preoccuparti su questo punto.
  22. Perché è un GdR, con delle basi di partenza. Di base non è un melting pot, lo diventa con il materiale opzionale / scelte del DM sul materiale, ecc. Prendi i 3 manuali base (ok, quelli importanti sono il MdG e il MdDM), e vedi che ogni cosa scritta lì dentro trasuda il medioevo. Le classi, l’equipaggiamento, tutto. Assolutamente no. Su questo mi impunto. 20 anni fa la 2ed era agli arbori, e essendo l’edizione con la quale sono cresciuto, ti assicuro che NON era un melting pot. (e tu vuoi anche risalire oltre, alla 1ed, che ho anche conosciuto, come quella base, del resto) Accidenti, ti ho citato materiale ufficiale che ti dimostra che (almeno tutto quello antecedente alla 3.0) si basava sul medioevo, e ti aggiungo anche che materiali aggiuntivi, che per definizione sono opzionali (come le home rules), E che trattavano di cose tipiche del melting pot (come i Ninja) avevano scritto di nuovo, come per sottolinearlo, la loro caratteristica di “opzione”, e che in nessun caso tale materiale / classi / ecc facevano parte del mondo “se non lo decideva il DM”, e malgrado questo, continui nella tua interpretazione del “melting pot” globale ? Anche verso il passato ? Guarda, qui proprio no. Paragone fuori luogo. Se gioco un guerriero del MdG, io mi vedo come guerriero del medioevo, in quanto cosi è descritto, cosi è disegnato, tali sono gli equipaggiamenti, ecc. Se tu vuoi vedermi come una scimmia e non come un guerriero (magari umano) con una precisa identità, sei libero di farlo. Io ti ho parlato del passato per farti ricordare “il concetto originale/passato di D&D”. Quello che è tutt’ora, è si tutto il materiale esistente (eppure mentre sei abbastanza rapido a scartare il passato, pure sostenendo prima nello stesso post che non è differente di quello che sostieni ora, non eviti, come alla fine del tuo post, di parlare del futuro per appoggiare la tua tesi.. un po’ contraddittorio, quando tu parli di “ora”.) Comunque, ripeto, prendi il concetto base di D&D in 3.0 o 3.5, e ti ritrovi con i 3 manuali, e/o ambientazione classica/default di 3.5 (che è Greyhawk, non Faerun), e vedi al 80% (come dice God) – al minimo – il medioevo. Polvere da sparo e pistole laser = regole opzionali. Se tu le consideri (benché siano opzionali), allora avremo potuto rispondere al post originale con “e perché non hai sparato con la tua pistola laser ???” No, non sto esagerando. Ti sto solo dicendo che tu ti focalizzi su eccezioni e non consideri il contesto globale al quale uno pensa quando legge una descrizione senz’alcun contesto, che era il caso alla domanda iniziale sul comportamento, e per questo mi rifiuto di entrare nel gioco delle eccezioni. Se ci fossero state eccezioni, il poster ce l’avrebbe detto. Quindi, considero la situazione come una situazione “classica” di D&D, di default, in un mondo non definito, con una società non definita. E “non definito” qui significa, per forza, quella di “default”. Che esiste. Se qualcuno vuol dire che non esiste perché non è scritta da nessuna parte, allora significa un arrampicarsi sugli specchi, perché se masterizzo una one-shot con gente sconosciuta una sera, non sono obbligato a precisare (od usare) un ambientazione. Posso benissimo cominciare con un “siete tutti in una taverna, quando ecc ecc…” e nessuno, dico bene, nessuno, si stupirà. Nessuno mi chiederà “in che contesto / società”. Tutti sapranno, con naturalezza, che si tratta della “classica” società di D&D, quella appunto medioevale. Qui voglio proprio vedere chi può contestare tale fatto. Nota che quando ho postato, non avevo ancora visto il tuo sugli ordini monastici. Quindi non era in risposta al tuo citarli. Gli ordini monastici, attorno a loro, sicuramente influenzano la società. Ma io parlavo di monaci, non di ordini monastici. Facevo un parallelismo tra psion e monaci. L’uno o l’altro, la cosa non cambia. Sono sempre classi, e un monaco non è un ordine monastico, come un mago non è una gilda di magia, come un prete non è una cattedrale… Tutte queste classi di solito interagiscono in un mondo medievale, senza cambiare la sua natura, appunto, di medioevo. Ah si ? dimostramelo. Vedi più su (discorso passato / presente / futuro). Ricordiamoci che Greyhwawk fu considerata ambientazione di default di 3ed per avere messo le divinità di Greyhawk come quelle di default. La stessa cosa sembra succedere in 4ed. Dark Megres, quando la 3.0 fu sul mercato, come avresti risposto alla stessa domanda ? Considerando che non c’era nessun materiale aggiuntivo.. Avresti avuto una risposta diversa ? E quando uscirà la quarta ? La natura della quarta cambierà con i manuali a disposizione ? E la tua opinione con essa di D&D ? D&D rimane, e la sua base è sempre stata (finora) piuttosto stabile. Questo mi ricorda chi, all’inizio della 3ed, diceva che era infinitamente meglio delle precedenti, perché, cito “finalmente abbiamo tutto condensato e semplificato in pochi manuali”. Che illusi. Un GdR come D&D si guarda infatti guardando tutto il materiale, come dici tu, ma dire che D&D è solo l’insieme del materiale è fondamentalmente sbagliato, in quanto il sistema è quello base, dei 2-3 manuali, il resto è abbellimento. Se uno non definisce D&D (almeno, un D&D generico in termini di società / sistema) già da subito, dalla sua uscita, allora significa che D&D non esiste finché.. .finché non lo dice uno qualsiasi ? D&D esiste, in ogni momento, a partire della sua pubblicazione. E questo vale anche per il mondo / società che lo impregna. E questo mondo / società resta, continua ad esistere. Che “altri” mondi/società vengono aggiunte, rende D&D ricco, ma non cancella in alcuna maniera il fatto del mondo/società di partenza. Ed è su questo che uno si doveva basare per interpretare il topic originale, perché non era indicato altrimenti! Prima dici che Greyhawk è quella di default di 3ed, ed ora è solo un esempio ? Non ti seguo. Io ti dico “greyhawk” solo perché tu hai tirato Faerun. Ma di greyhawk non me ne frega più di tanto, per la verità. Infatti ora non se ne parla più nei nostri post (ne di Greyhawk, ne di Faerun). Tu però ritirami fuori Faerun o Eberron dal cappello e io ti rimetto in riga con l’ambientazione di default, che è Greyhawk. Sacrosante parole. Vedi mio post in generale. Il cuore da solo non sopravvive, certo, ma visto che D&D sopravvive benissimo da solo, con il MdG e MdDM, suppongo che l’analogia del cuore non sia cosi azzeccata, se no tutti dovremo comprare altro materiale (ambientazione) per giocare.
  23. Tu pensa e posta, che lo gioco stasera
  24. Che qualcuno possa inventarsi qualsiasi ambientazione a D&D e giocarci con le spade laser (perché è un GdR, e i limiti sono quelli dell'immaginazione), non significa che D&D (di base) non si basi sul medioevo. Vedi mio post precedente. E' come dire che D&D 3.5 (a livello di combattimento) non si basa sul sistema di talenti, visto che tanto, è tutto opzionale...
  25. Eh no, qui devo intervenire!!! Ravenloft, benché avendo vari paesi con culture diverse, parte da un paese centrale ben preciso (Barovia, dove la società è quella del medioevo), per poi espandersi in altri paesi. Certo, hai anche il rinascimento (Richemulot), l’Egizio (Har-a-Kir), il mondo indiano, e anche terre senza società. Nel resto, è tutto medioevo. E infatti, hai tabelle ufficiali che scrivono proprio il termine medioevo nel grado tecnologico e nella società. A Ravenloft era necessario, visto che il mondo è piccolo, dare tutte queste informazioni, mentre posso capire che in mondo tipo Faerun (che è enorme, ma anche di 3ed, quindi, con meno info culturali che in 2ed, come il MM, del resto), non ce ne sia stato il bisogno (ci possono essere accessori per ogni parte del mondo “diversa”, quindi è inutile mettere una tabella nel manuale principale. Dire che D&D non ha niente a che vedere con il medioevo è un controsenso (non ho detto che l’hai detto). D&D sarà, per primo, un fantasy, ma un fantasy attaccato (che prende spunto da) al medioevo. Il mondo di default lo dimostra, i manuali di default lo dimostrano, ecc ecc. Certo, dopo possiamo sempre dire che c’è Qalidnay, Mastica, ecc. ecc., ma questi mondi non sono il centro di D&D, sono “aggiunte”, come lo può essere il Ninja o il Samurai nelle classi esistenti. D&D non è un melting pot. Lo diventa per esigenze di completezza nei manuali addizionali, e per fare felice tutti. Ma la base è quella del medioevo. Quindi quando si parla “in generale”, senza contesto che possa fare capire di parlare di un determinato mondo/società, allora è imho sbagliato cercare di fare di tutta l’erba un fascio e dire “ehh guarda, il medioevo non è la società per definizione di D&D, ecco perché blablabla”. Quando su un manuale del giocatore / dm vedrò che al posto del classico guerriero umano del medioevo ne ho uno con una pistola, o un cinese, o altra illustrazione “non standard” (seguito da un'altra classe con un illustrazione di un'altra società ancora), allora ne potremo riparlare. Vedi qui sopra, e ti faccio notare che la polvere da sparo e i psionici non sono un fattore di società. La polvere da sparo è considerata opzionale per definizione, tranne nelle ambientazioni con un livello tecnologico più elevato. I psionici non sono diversi dei monaci.. sono una classe… e non hanno nessun impatto sulla sociologia di D&D. Tutte queste sono classi che si giocano e che interagiscono, senza influenzarla minimamente, con la società di default medievale di D&D. Quindi che ci sia un psionico o meno in una società, non cambia (e non ha mai cambiato) le leggi del posto, il modo di comportarsi, ecc. ecc. Magari è strano, come ho già detto in passato, ma lo è molto di meno che di vedere che la MAGIA in se non influenzi molto la società di D&D. Faerun non è l’ambientazione di default di D&D. Può essere la più completa. Magari la tua preferita. Di sicuro non va presa in considerazione in un topic “generico” per definire la questione. Che ci siano, poi, esempi che esulano totalmente da un contesto medievale, non cambia il fatto che sono, come già dimostrato, esempi, e non la regola. Trovare una cosa strana, come i poteri psionici, la magia, un arma esotica, non cambia il fatto che la società (che era il punto di partenza della discussione) è basata su un modello medievale. È come se uno dicesse che non è Italiano perché non mangia la pasta, ma il Borsh (piatto russo), ma vive sempre in Italia (ed ha il passaporto Italiano). Questo è il reale impatto dei poteri psionici / magia / strane armi sulla società medievale di D&D: nullo. Quando sento questo sorrido, e mi dico che tra 20 anni, i nuovi giocatori, seguendo le orme di Megres, diranno che D&D non è veramente un GdR, perché ci sono troppi richiami al PP, miniature, e altro ancora… Caro Dark Megres, stai mettendo le priorità al contrario! Le culture “non del medioevo” di D&D non sono D&D, sono le sue appendici! Vogliamo ricordarsi D&D base ? (o qualsiasi delle edizioni precedenti ?)
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