Mi scuso per non essere arrivato prima, ma sono iscritto solo da un paio di giorni (necessari per leggere tutto questo malloppo). Allora, per quanto riguarda la classe del samurai ai livelli più alti io aggiungerei, come abilità, lo "stato di mushin" che, nel Giappone feudale era uno stato di completa assenza di mente ell'azione che quindi raggiungeva un livello assoluto (era un concetto ripreso dalle discipline zen, quindi potresti anche metterlo come bonus per la religione), inoltre la scuola di Musashi, che insegnava a combattere con due spade, indicava quella più corta per parare e distrarre l'avversario e quella più grande per colpire. Inizialmente la figura del ronin era vista con disprezzo fino a quando un ordinanza imperiale non decretò il divieto per i samurai di togliersi la vita alla morte del loro signore, a quel punto questi "viandanti" aumentarono esponenzialmente e il modo di pensare nei loro confronti migliorò leggermente, per quanto riguarda le armature, un samurai usava l'armatura solo in battaglia (intesa come guerra o battaglia campale), ma non girava costantemente con essa, anche se avevano degli speciali kimono con nel risvolto stoffe intrecciate o carta spessa (sembra impossibile, ma le avevano inventate i cinesi e fermavano addirittura le frecce), anche perchè nell'antico Giappone erano poche le cose fatte in metallo per le preziosità si preferivano legni pregiati, sete o porcellane, in un comune vllaggio solo qualche attrezzo era in metallo, la maggiorparte erano in legno e in pietra e anche nei castelli, apparte le armi e le armature e poco altro il metallo quasi non si usava, i ninja non erano individui solitari quanto interi villaggi i cui abitanto (oltre alle normali professioni) adestravano i bambini più adatti a diventare ninja (che comunque ricoprivano principalmente il ruolo di spie che di assassini), per le avventure puoi trovare interi siti che raccolgono le leggende giapponesi (ti consiglierei di incentrarne qualcuna sulla ricerca o almeno sull'esistenza di una spada, ci sono molte storie di lame donate dagli dei o ottenute sconfiggendo il male, particolarmente bella è quella dei due migliori fabbri del Giappone, realmente esistiti, anche se la loro vita fu poi "romanzata", sono Muramasa e Masamune, l'ultimo fu poi riconosciuto il migliore e infatti tutte le spade della famiglia imperiale venivano prodotte da lui), c'è poi un argomento molto importante che mi pare non abbiate trattato: le caste, qualunque samurai di qualunque allineamento seguiva la questione delle caste, l'etichetta imponeva a un samurai che arrivava in un villaggio e voleva dormire di chiedere ospitalità (di taverne o locande quasi non ce ne erano) e, eventualmente di accettare anche un cortese rifiuto da parte del proprietario, ma se il samurai fosse entrato nel villaggio e avesse ammazzato quelli che gli capitavano davanti, preso le donne e mangiato il cibo, in quanto di casta superiore poteva tranquillamente farlo senza incorrere in alcuna ripercussione (a meno che un altro samurai non glielo impedisse sul momento) se invece erano dei contadini o (casta ancora più inferiore) dei mercanti a uccidere un samurai, la pena era la morte di tutta la famiglia più un paio di famiglie vicine, per non parlare degli eta (simili ai aria indiani) casta così bassa che l'appartenente poteva essere ucciso anche solo per essersi fatto vedere dal samurai (a questi erano in genere affidati lavori umilissimi, come svuotare le fogne o conciare le pelli).
Spero di essere stato d'aiuto e devo anche fare i complimenti per il grandioso lavoro