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darteo

Circolo degli Antichi
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  1. Desmanos non si lascia abbracciare dall’arciere. Quest’ultimo nota solo ora la condizione della mano dell’indesiderato. Si volta verso il guerriero-lupo e gli parla in axiriano. Ha un tono sconvolto e scoprite (dalla sua voce) che l’arciere è una donna. [Axiriano -> guarda che gli hanno fatto! Il guerriero lupo risponde: io la rado al suolo questa nazione. Cosa ci ha detto Sheya a riguardo? Tsk!] Chi di voi non capisce l’axiriano può solo vedere che il guerriero-lupo è contrariato. Inizia a slacciarsi l’elmo e si avvicina di più a Desmanos. Anche Oloth si avvicina all’indesiderato e questo non piace al guerriero in armatura completa. Si sfila l’elmo e lo vedete in volto. Si tratta di un nunk adulto, molto affascinante. Ha il mento e gli zigomi marcati, occhi sottili, profondi e azzurri come il ghiaccio. I suoi capelli sono corti, scompigliati e argentati, lo stesso colore del suo pizzetto a punta. Sulla testa si vedono un paio di orecchie da lupo. Il nunk si china verso Desmanos. Ha capito che quest’ultimo è sconvolto perciò vuole rivolgergli una frase breve ma che sia d’impatto. Ovviamente parla in axiriano ma tra le sue parole comprendete che sta menzionando Erok. [Axiriano -> amico mio… Erok è ancora in prigione.] Oloth si rivolge all’arciere. La donna incappucciata passa proprio vicino al vostro mago gli rivolge una rapida occhiata. Sotto quella cappa, Oloth intravede una creatura di una bellezza così delicata e perfetta da rimanere stregato. Gli occhi stranieri e scuri di quella donna hanno costretto Oloth alla paralisi. Lei raggiunge Sal ed Herlan. La donna-gatto non si muove. E’ incapace di percepire Herlan nonostante il guerriero sia di fronte a lei. Sal fissa il nulla con l’occhio destro spalancato e il sinistro chiuso per via di un livido. Nel suo volto è incastonata un’espressione di puro terrore e incredulità. L’arciere si sfila il cappuccio. E’ una donna castana, con i capelli lunghi e pettinati all’indietro, pelle chiara e due enormi occhioni rotondi e scuri. Ha una forma del volto graziosa e il naso all’insù… lo contrae spesso per via di un tic involontario. Sulla testa ha due lunghe e bianche orecchie da coniglio che tiene legate tra di loro e stirate all’indietro. Con cautela, l’arciere sfiora Sal. La donna gatto si ritira, interpretando quel tocco come una minaccia. L’arciere è addolorata nel vedere Sal in quel modo, la chiama “Nincin” (e non Salpaghin) e questo sembra avere effetto, poiché la donna gatto si volta verso di lei. L’arciere inizia a parlarle. Sussurra parole in axiriano dal suono rassicurante. Sal finalmente la riconosce e i suoi occhi si gonfiano di lacrime. L’arciere azzarda a toccarle la testa rasata per premerla sul suo petto. Salpaghin trova la forza per sfogarsi e inizia a piangere. Si tratta di un pianto sempre più “violento”, alternato da singhiozzi e urla. Quelle grida sono sempre più forti. Il guerriero lupo dice qualcosa all’arciere portandosi un dito sulla bocca. L’arciere preme con più forza la testa si Sal a se, in modo che possa “ovattare” in qualche modo le sue grida. La donna-gatto urla con tutte le sue energie. Per lo sforzo, la sua faccia è diventata rossa. Non c’è solo un sentimento di dolore in quelle urla… ma anche un’ira che non vi aspettavate di vedere in Sal. E’ una rabbia infinita, che non può essere placata. I suoi occhi sono iniettati di sangue. L’arciere continua a stringere a se Sal mentre trattiene le lacrime. Alza poi gli occhi verso Herlan. La donna non avrebbe mai voluto conoscere il guerriero in un momento del genere (ne condividere con lui questa esperienza). Tocca poi la fronte di Sal con un dito e la fa addormentare con la magia. Nel frattempo, Am’Lith non riesce ne a parlare ne ad alzarsi. Si contorce al suolo, sporcandosi di acqua fangosa, terra e foglie secche.
  2. Ryanor Faccio cenno alle donne che sono io il più bello della zona... per poi fargli cenno che non c'è più bisogno di litigare. -.-.- Mi ritrovo faccia a faccia con uno sconosciuto e mi metto in allerta. Vorrei chiedergli se ha bisogno di una mano, così che possa parlare e rivelarmi informazioni sulla sua identità... ma l'esplosione mi tramortisce. Non appena riprendo le forze osservo il fuoco. Sono scioccato e spaventato. Il mio primo istinti è quello di fuggire ma non so se tra le fiamme c'è qualcuno in pericolo di vita. Decido quindi di controlalre se ci sono dei feriti e/o delle persone intrappolate.
  3. Alebirch si avvicina alla massa dei guerrieri mentre l’aria attorno a lui inizia a condensarsi in una nebbiolina gelida. Non appena Alberich attiva questo potere, gli occhi dell’elmo del lupo (del misterioso guerriero in armatura nera) si accendono di una luce celestina. Il guerriero con quell’armatura da lupo sembra non badare a questo avvenimento. Alberich mozza il braccio di un soldato per poi buttarlo a terra… un secondo dopo viene colpito mortalmente alla testa da un sasso lanciato da Astaron. Il leone scaglia altri due macigni uccidendo un secondo soldato. L’uomo con in braccio Am’Lith chiude gli occhi e solleva la testa al cielo. Si concentra per evocare un suono… un grido disperato e rabbioso di una donna. Ventuno soldati sembrano rilassarsi quando sentono quel suono… lasciano cadere le loro armi a terra per poi crollare al suolo senza vita. In un altro punto della piazza Herlan sta facendo una carneficina. Non appena un soldato prova ad attaccarlo, il guerriero evita o scherma la sua arma per poi contrattaccare e ucciderlo. Vicino a lui, i soldati cadono come mosche a un ritmo impressionante. Uno di quei soldati evita lo scontro con Herlan e preferisce caricare i due indesiderati ma Oloth lo blocca materializzando attorno a lui una sfera gialla. Il globo si stringe attorno al soldato che cade a terra e non può più muoversi. Solo i piedi e la testa spuntano fuori da quella massa gialla. Avete provato a comunicare con Desmanos e Salpaghin… ma quest’ultima sembra non riconoscervi. Vi guarda confusa e spaventata e se provate ad avvicinarvi a lei o a toccarla, lei si ritrae… poiché è convita che volete fargli del male. L’uomo con l’armatura di lupo è circondato da soldati ma continua ad avanzare. I soldati sono costretti a seguire il suo passo. Quel guerriero tiene la spada puntata in avanti con fare minaccioso e di tanto in tanto si volta per controllare cosa c’è dietro di lui. I fanti partono alla carica ma il guerriero-lupo scompare generando una bolla bluastra che esplode rilasciando una forza tale da gettare all’aria tutti i suoi nemici. Mentre scompariva si è sentito un ululato. Riappare vicino a voi, lasciando dietro le spalle qualche scia bluastra. L’arciere intanto si è messo a correre nella vostra direzione. Possiede una velocità sovrumana e in pochi istanti vi raggiunge. Si ferma di colpo e un secondo dopo il suo mantello finisce di svolazzare e l’aria mossa dalla sua corsa vi investe. Il grosso dell’esercito sta arrivando, seguito dall’intera flotta di Ronak Tor. Siete costretti a scappare. Fate perdere le vostre tracce e tornate nella foresta dove è nascosta la nave. Non potete ripartire subito poiché i leviatani di Swoliss pattugliano il cielo e non potete usare immediatamente il salto nel limbo o rischiate di essere intercettati. Per questo motivo decidete di fermarvi e di riposare, anche se ci vogliono altri cinque minuti di marcia per raggiungere la Fulgore. Sal si allontana velocemente da voi per nascondersi dietro il primo albero che trova. Preme la schiena contro il suo tronco e non si muove. Le sue spalle sono così tese che le sfiorano il capo. Am’Lith scende dalle braccia del suo salvatore ma non ha la forza di restare in piedi. Lentamente si mette in ginocchio per poi far scivolare le mani al suolo. Continua a scivolare fino a tendere del tutto le braccia e a posare la fronte su una manciata di terra e rametti secchi. Afferra il fogliame con forza e fa un grande respiro. Ha già iniziato un pianto da diversi secondi ma solo ora emette qualche suono. Il ricordo delle torture non la fanno stare bene. Non si sente sollevata neanche un po' per esser riuscita a scappare. I due guerrieri che vi hanno aiutato si avvicinano a Desmanos. Il guerriero-lupo lo chiama per nome, indica il resto di voi con il un cenno del capo e porge una domanda, in axiriano, all’indesiderato [Axiriano -> loro vivono o muoio?] L’arciere, che è al suo fianco, lo colpisce con uno schiaffo all’altezza del gomito. Ha ancora il mantello bianco che gli copre il volto ma avete visto le sue labbra contrarsi in una smorfia di disappunto. L’arciere ora avanza di un passo verso Desmanos. E’ un tipo cauto e non vuole far nulla per irritarvi. Alza dolcemente le mani verso Des, vuole abbracciarlo.
  4. La sfera di fuoco colpisce in pieno la strega, proprio sotto al collo. La violenza della magia è tale da farla sollevare da terra per poi cadere e ruzzolare per un paio di metri. Un'ombra viene proiettata in tutta la stanza, mentre il suolo inizia tremare. Un rumore cupo si fa sempre più forte, come un gemito di una bestia. Il sisma diventa sempre più forte per poi scemare lentamente. Tutto torna alla normalità e al silenzio. Legasia è ancora a terra ma allunga una mano verso di te. Credevi che volesse fare una magia ma ti sta solo chiedendo di fermarti. Si rialza. E' dolorante e i suoi vestiti superiori sono bruciacchiati. Gli incantesimi attirano il Buio... vuoi attirare tutta l'armata del re? Si toglie la polvere dalla gonna e getta a terra la sua spada con fare sconsolata. Ti indica poi il gioiello che porti al dito: hai indossato l'anello del drago eterno. Sei un folle! Sei entrato in un circolo infinito di immortalità... ma sai una cosa? Mi sta benissimo. L'eternità del drago ti farà estraniare dalla realtà... smetterai di amare e di odiare e alla fine non ti importerà più di niente e di nessuno. Goditi questi ultimi giorni.
  5. Le stranezze non finiscono qui. Non appena sentite la magia tornare nella piazza, la folla di curiosi si apre e inizia a scappare. Stanno tutti fuggendo da qualcuno che si trovava in mezzo a loro. E’ un uomo vestito di pregiati abiti neri. E’ alto e imponente. Avrà più di cinquant’anni ma conserva ancora una grande forza vitale. Ha capelli corti e bianchi e un pizzetto dello stesso colore. E’ avvolto da un mantello scuro ma oltre la stoffa intravedete Am’Lith sorretta dalle sue braccia. La strega (che fino a poco fa era nel cilindro di metallo) sembra piccolissima ore che è a contatto con quell’uomo. Am’Lith, in questo momento, è più vicina a voi rispetto a quando era stata portata sul patibolo. Potete vedere meglio la sua testa rasata e tutti i segni delle violenze e delle torture che traspaiono oltre il saio che indossa. Lei apre gli occhi, è debolissima, e solleva lo sguardo verso l’alto, verso l’uomo che la tiene in braccio. Lui ricambia con il suo sguardo… è austero ma per un istante c’è stata della dolcezza nei suoi occhi. Am’Lith dice con un filo di voce: ciao, papà. L’uomo non risponde ma solleva una mano verso il patibolo e dei fulmini neri scaturiscono dalla sua mano. Colpiscono in meno di un istante il chierico di Annais e venti guardie attorno a lui. La temperatura di quelle saette fa sciogliere la carne e gli organi di quegli uomini, incenerisce le loro ossa e le loro armature. Il loro corpi, prima di evaporare, si sono schiantati a terra... lasciando delle macchie nere a forma vagamente umana La folla è in preda al panico. Dall’alto appare la flotta di Ronak Tor. Il generale si aspettava un tentativo di evasione quindi ha teso una trappola a tutti voi. L’uomo concentra la forza delle navi su colui che tiene in braccio Am’Lith. Una magia viene sparata da una delle navi volanti e impatta sulla strega e sul suo salvatore. Seguono poi un’infinità di magie (di vari elementi), frecce e dardi di baliste. Le esplosioni si susseguono l’una dopo l’altra, concentrate in quel punto. Herlan stava per partire alla carica verso il patibolo mentre Oloth cercava di richiamare a se Desmanos e Salpaghin. Un mago però inizia a contrastare quell’incantesimo con la sua magia. I due nunk quindi penzolano ancora dal collo. -.-.-.- In lontananza, le due figure avvolte dai mantelli si muovono. L’uomo più grande inizia a camminare nella direzione della piazza, l’altro invece gli appoggia una mano sulla spalla per farla scendere delicatamente sulla schiena. Un modo per salutarlo. L’uomo più basso resta al suo posto e sfila dal mantello un arco bianco. Nello stesso istante, nella piazza appaiono diversi “buchi” di luce. Sono a mezz’aria e immobili. Un altro di questi fori è apparso vicino a quell’arciere. Lui scocca una freccia proprio in quel foro. Il dardo scompare al suo interno per poi riapparire in uno dei fori che sono in piazza. Entra ed esce da tutti quei piccoli portali per poi ritornare dal suo arciere. In quel percorso fatto di “salti magici”… la freccia ha oltrepassato il cranio di tutti soldati presenti nella piazza, compreso il mago che stava dando filo da torcere a Oloth. Quegli uomini cadono a terra contemporaneamente. Herlan taglia le corde dei due nunk. Oloth fa sparire Herlan, Desmanos e Salpaghin per poi farli ricomparire vicino a loro. Alberich lancia un incantesimo di guarigione sui due indesiderati per poi scattare in piedi ed evocare la sua lancia di forza. Dei soldati infatti si erano avvicinati a lui ma ora, vedendo la magia si sono bloccati. Questi guerrieri fanno parte di un secondo plotone inviato per uccidervi. Un altro gruppo di fanti (meno numerosi) si dirigono verso l’uomo con il mantello nero… il compagno dell’arciere. Poco prima di incontrare i soldati, quella persona si sfila il cappuccio e lascia cadere a terra quella cappa. E’ un uomo alto che indossa un’armatura completa e nera, così scura da non lasciar riflettere la luce del sole. Ha un mantello che crea una scura coltre evanescente al suo cammino. Il suo elmo completo ha la forma di un lupo ringhiante. Non si riesce a vedere il suo volto poichè coperto da una misteriosa ombra. I dettagli dell’armatura sono molto precisi… dai muscoli contratti del volto del lupo fino agli artigli dei guanti d’armi. Un soldato carica quel cavaliere nero ma sente nella sua mente l’ululato di un lupo. Quel soldato cade a terra, in preda a una paura evocata dai poteri del cavaliere. Quest’ultimo sfodera un enorme spadone, supera l’uomo traumatizzato e continua ad avanzare verso i guerrieri che lo stanno caricando. Le navi volanti cessano il lancio delle magie. La coltre creata dall’esplosioni si dirada e scoprire che ne Am’Lith ne il suo salvatore si sono fatti un graffio. L’unica cosa che gli incantesimi hanno causato è depositare un po' di polvere sulla spalla di quell’uomo… polvere che viene spazza via con un suo semplice gesto della mano.
  6. La strega è confusa. Non ha idea di come tu possa sapere queste cose del suo passato. La sua confusione dura solo pochi istanti. Intuisce infatti che tu, come i tuoi compagni, sei stato benedetto dalla regina di Faisson. Legasia distoglie lo sguardo e dice tra se e se con fare rabbioso: Haresia… giuro che ti ammazzo. Torna fissarti con occhi intrisi di rabbia: bravo… sparla pure di mia madre e di mia sorella. Fa leva su di loro, su due persone innocenti… io a questo punto dovrei fare la stessa cosa contro di te parlando dei tuoi compagni morti… ma la verità è che nessuno di quelli che ti ho portato via era innocente. Avanza con passo determinato verso di te con un colpo di spada supera le tue difese per mozzarti il volto. La lama ti entra nel mento per poi uscire dal capo attraversando la tua faccia con un taglio verticale. La ferita mortale si rimargina di colpo. Ma che…? Legasia ti fissa da capo a piedi. Contrariata e scioccata, la donna ti trafigge il cuore. La sua abilità da spadaccina è incomparabile. Del resto lei è l’ultima ningisa, l’ultima della stirpe dei “guerrieri perfetti”. Si assicura che la lama abbia trapassato il tuo cuore per poi estrarla a fatica dal tuo petto. Il bordo della tua ferita diventa incandescente e si rimargina evitandoti la morte. Legasia si dimentica dello scontro e inizia a tastarti il petto alla ricerca delle ferita che non esiste più.
  7. La strega cerca di stringerti la gola ma smanacci ed eviti il soffocamento. Lei allora prova a cavarti gli occhi ma si rileva un impresa impossibile dato che ti difendi con disperata foga. Il vostro duello è caotico e incredibilmente stancante. Ti agguanta i capelli e inizia a tirare. Fa molto male e cerchi di liberarti graffiandole un braccio. Lei risponde mordendoti la mano. In questo momento afferri la spada a fai sbattere l'elsa sul volto di Legasia. Lei rotola a terra e lancia un acuto e rauco urlo di dolore. Si mette in posizione fetale ma ti avvicini e le sali sopra. Il sangue che perdi dal naso le cola sul volto e sui vestiti. Le tue braccia sono più lunghe delle sue, puoi quindi strangolarla senza che lei possa fare lo stesso. Tendi fino allo spasmo i tuoi arti e sembra che le tue spalle stiano andando a fuoco. Legasia non respira e nella disperazione riesce far scorrere una gamba sotto di te, piegarla e calciarti via. Vi separate e vi rimettete in piedi. Avete il fiato corto e siete sfiniti. Lei ti fissa mentre respira e si massaggia la gola. Ti guarda con occhi indignati ma è anche sorpresa. Si avventa verso la sua spada e la prende. Torna a fissarti e sta volta è più sicura di sé.
  8. Sei ancora seduto a terra ma per bloccare la strega ti tuffi verso di lei e le afferri una cavilgia. La fai cadere a terra. La stenti che sbatte un ginocchio, un gomito e qualcos'altro. Si volta e ti colpisce al volto con la gamba libera. Hai la sensazione che la tua testa stava per staccarsi dal tuo collo. Nonostante questo non stacchi la mano da lei. Per questo motivo la strega lascia perdere la spada e ti avventa su di te. Si siede sopra il tuo torace per iniziare a riempirti di colpi. Non sono pugni ma attacchi scordinati, frenetici e deboli. Prova a dirti qualcosa ma è così fuori di se dalla rabbia che dalla sua bocca escono solo dei versi incomprensibili. C-come hai fatto...? Risce infine a domandarti. Ti colpisce con un pugno in pieno volto. E' stato un colpo ben assestato.
  9. Ti avvicini per capire cosa sta scrivendo la strega, quando lei scatta verso di te. To agguanta per la maglia per strapparti via dalla tua posizione. Ti sbatte sul muro e finisci al suolo. Ora capisci che non stavi vedendo una visione del passato dell'Uguf... ma l'Uguf del presente. I suoi poteri sono così aumentati che è stata in grado di trascinarsi in questa stanza. Vi fissate negli occhi poichè lei è senza maschera. La vedi spaventata, confusa e scioccata... e sei convito di avere la sua stessa espressione in questo momento. L'agitazione le fa fare dei grandi respiri e la rabbia le fa arrossare gli occhi. Non puoi credere che dietro la maschera da Uguf si poteva nascondere una persona con un aspetto così "fragile". Veste un abito lungo e nero, con maniche ampie e una gonna stretta in vita. Si ricorda poi di una cosa: distoglie lo sguardo da te per fissare una sciabola che tiene in un angolo della camera. Si fionda verso l'arma.
  10. Selexia si sente ingannata, tradita...e studipa. Non pensava che ti serviva così poco per abbindolarla. Quando ti infili l'anello, la dragonessa ti colpisce con uno schiaffo usando tutta la sua forza. La veri rossa in volto per l'imbarazzo e con occhi ancora lucidi per l'emozione che hai suscitato in lei con una bugia. Il mondo rotea attorno a te. Ora che hai l'anello al dito capisci che ti sei unito alla coscienza del mago. Comprendi che il principe delle tenembre ha superato i limiti corporei del suo essere andando oltre uno stato fisico. Comprendi che lo spirito nell'anello è ciò che è diventato questo mago. Egli, poichè onniscente, sapeva che sareste venuti a trovarlo e sapeva che volevate parlare della strega di gufi. Il mago quindi stava pensando proprio a lei... e la sua coscienza stava giusto spiando il suo passato. Ciò che vede lui è anche ciò che vedi tu adesso. Rivedi la storia di Legasia... quando era una ragazza senza troppi problemi, quando divenne un'allieva ningisa, quando fu costretta a uccidere la sua migliore amica pugnalandola con una bacchetta nell'occhio, quando maledì Armac... L'ultima visione ti porta a vedere la strega di spalle mentre sta scrivendo delle rune su una pergamena affissa sul muro.
  11. Non capisci che sta succedendo ma Selexia è convinta che bisogna provare l'anello... Ma allo stesso tempo ti minaccia di morte se provi a metterlo.
  12. Vorrà dire che vi aspetteremo. Va bene… avete la mia parola. -.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.- La vostra rotta è il nord, verso Annais. Durante il tragitto aleggia un’atmosfera irreale sulla Fulgore. Siete tutti tesi e raramente scambiate qualche parola tra di voi. Attraverso dei messaggi magici che i capitani delle navi si scambiano, comprendete che i vostri compagni incarcerati sono stati condannati a morte e saranno giustiziati a breve. Erok è stato trasferito della capitale dove nessuno può sapere cosa gli potrà capitare. Salpaghin e Desmanos saranno impiccati nella piazza principale di Annais mentre Am’Lith (la maestra di Aurline) sarà giustiziata insieme a loro ma quest’ultima ha ricevuto il massimo della pena. Sarà uccisa quindi tramite il metodo più brutale di tutti. Viene chiamato la “condanna al Buio”. Metteranno la strega in un cilindro di metallo molto stretto e la sigilleranno al suo interno senza alcuna fonte di luce. Dopo un giorno, il Buio potrà fare della condannata quello che vuole. Si tratta della morte più lunga e atroce tra tutte. Dopo sette giorni di navigazione raggiungete Annais. La vedete all’orizzonte così nascondete la nave in un bosco a sud della città e proseguite a piedi. La Fulgore non rischia così alcuna ripercussione da parte di Ronak Tor o da altri soldati del reame. E’ quasi l’alba e quando il sole sarà spuntato del tutto ci saranno le esecuzioni capitali. Non potete entrare ad Annais armati. @chi entra in città Annais è un piccolo paesino nonostante sia sorto vicino a un importante crocevia commerciale del regno. Sarebbe potuta diventare una grande città ma ha subito molte volte la crisi e la povertà dovuta alle guerre contro Vitra o in favore di Eltheria. La città è un esempio perfetto per descrivere l’intera Swoliss… poiché anche Swoliss sarebbe potuta diventare potente se non avesse subito così tanti danni dalle guerre. Una volta entrati in città vi dirigete subito verso la piazza principale. Il patibolo è già stato allestito e circondato da una folla di curiosi. Delle guardie in armatura nera impediscono alla gente di avvicinarsi troppo. Si sente un lento rullo di tamburo e da dietro un vicolo appare un corteo di fanti e cavalieri. Stanno portando i tre condannati a morte sul patibolo. L’intera piazza è schermata da ogni magia. I tre condannati hanno le mani legati da un'unica corda la cui estremità e fissata a un cavallo di un soldato della città. La gente lancia cibo marcio contro di loro ma tutti mirano a colpire Am’Lith. Vorrebbero linciarla sul posto ma le guardie impediscono questa giustizia sommaria. I tre uomini vengono infine portati sul palco. Non sono i vostri compagni… o almeno non assomigliano a loro. Hanno i capelli rasati e i volti gonfi dalle percosse. E’ solo dopo un po' che capite che quei tre sono proprio i vostri compagni… resi irriconoscibili per tutte le torture che hanno subito. Desmanos e Salpaghin sono fatti salire su delle casse e le corde vengono strette attorno ai loro colli. Sal ha un occhio gonfio e chiuso, una cicatrice sul volto (che passa proprio su quell’occhio) e altri segni di violenza. Le manca il braccio destro. Si volta verso Desmanos senza dirgli nulla per poi abbassare lo sguardo con fare rassegnato. Am’Lith invece viene scortata e messa con la forza nel cilindro di metallo che poi viene chiuso con lucchetti e catene. Un uomo, il chierico di Cosm di Annais, sale sul palco e inizia a recitare la formula per ufficializzare la condanna a morte. Tra le guardie che fissano il popolo, quattro di loro attirano la vostra attenzione… stanno indicano un punto lontano dalla piazza. Vi voltate in quella direzione. Inizialmente non capite cosa stavano indicando… poi notate la presenza di due uomini su un piano sopraelevato della città. Indossano dei mantelli e stanno fermi a vedere la piazza. Uno dei due è molto piccolo ed è avvolto da una cappa bianca… l’altro invece è alto e possente e indossa un mantello nero. Anche se non hanno fatto nulla, quei due hanno impensierito le guardie. Il rullo di tamburi si fa più frenetico per poi interrompersi di colpo. E’ in questo momento che le casse su cui si trovano i due nunk vengono rimosse. I due indesiderati iniziano a penzolare dal collo. Di colpo il blocco delle magie scompare.
  13. @Desmanos
  14. Improvvisate delle torce usando lo zippo di Laerte. Non appena illuminate la zona scoprite una decina di volti umani, attorno a voi, che vi fissano ghignando tra i cespugli della foresta. Alcuni tra di voi iniziano a urlare per la paura, altri gridano frasi sconnesse. Ora che vedete bene quelle creature scoprite che sono dei cani a cui hanno innestato le pelli di esseri umani su alcuni cani. La pelle umana è rovinata ed è stirata sul muso di quegli animali. Parte un colpo di pistola e questo fa scatenare le bestie contro di voi. Adriano è velocissimo: alza il fucile e fa saltare la testa da un cane… ma l’animale continua a correre. Agostino colpisce un secondo mostro con la balestra e gli porta via una zampa.
  15. @Michele – Massimo Non appena Massimo fa per allontanarsi, un morto balza fuori da dietro una maceria lo agguanta. Entrambi cadono a terra ma Spina li separa colpendo il cadavere con il calcio del suo fucile. Afferra poi Massimo e lo riporta tra le line di difesa. I veicoli militari si sono fermati alle vostre spalle poiché i morti iniziano a circondarvi. Vi stringete l’un l’altro e aprite il fuoco in diverse direzioni. Se qualche morto riesce ad avvicinarsi a voi, Michele, Massimo e Alessandro li fermano con le armi bianche o a motore. Raffaele invece è incerto… senza la sua motosega e con la mano ferita non sa come comportarsi… ma getta via ogni preoccupazione quando vede un cadavere correre verso un excubitor distratto. Colpisce il morto con una spallata gettandolo a terra, alcuni excubitores lo finiscono. L’ennesimo cadavere stava per raggiungere Michele ma viene colpito a una gamba un cecchino. L’inquisitore si volta e scopre che due tiratori si trovano sulle mura della città ma non riesce vederli bene (sono troppo lontani da lui). I veicoli militari sono dietro di voi per bloccare le retrovie dato che i morti iniziano ad accerchiarvi. Una massa di cadaveri sta per caricarvi frontalmente ma un ultimo veicolo si unisce a voi. Si tratta del vostro m39, un raro blindato a quattro ruote. E’ piccolo ma incredibilmente veloce. Colui alla guida sfreccia al vostro fianco e sterza investendo tre morti per poi aprire il fuoco con un mitragliatore che sporge dal veicolo. @Vittorio Controllati da qualcuno?! Urla Miriam sull’orlo di una crisi isterica. La porti nel palchetto e ti assicuri di chiudere le porte. Lei indietreggia fino a quando non tocca il muro con la schiena per poi scivolare a terra. Stringe il fucile e fissa il nulla: che ci faccio qui? Che ci faccio qui? Tu non respiri! I morti possono essere controllati! Le bolle papali sono una bugia… tutto quanto è una fottuta bugia. Vivo in un mondo di menzogne? Non so più cos’è reale e cos’è finto… cosa ci faccio qui? Un morto stava per sorprendervi scavalcando il balcone ma Miriam gli spara in testa per farlo cadere di sotto. Vi affacciate per controllare la zona ed è in quel momento che scoprite che almeno una ventina di morti vi stanno fissando, immobili, al piano terra (tra le poltrone).
  16. Desmanos incanta i funghi e sul loro corpo si aprono moltissime ferite. Del sangue (o il suo equivalente) color viola schizza in ogni direzione inondando il nunk. Così come è apparso… così il vostro compagno scompare nel nulla. Per te non è difficile arrostire tre dei funghi già gravemente feriti. Gomihal e Selexia pensano a sistemare gli altri due. Lentamente (e ancora sconvolti per l’apparizione di Desmanos) vi addentrate nella caverna. Comprendete attraverso la magia che il nunk era maledetto e ha trasmesso in voi la sua maledizione… per questo i vostri ricordi sono stati modificati. Qualunque cosa sta facendo Desmanos, dopo circa una mezz’ora riesce a spezzare l’incantesimo… liberando anche voi dalla maledizione. Darsk è furioso perché ha capito di essere in lutto per un amico che non mai esistito. Deve elaborare la rabbia e decide di non proseguire. Raggiungete infine una grande stanza nella grotta. Il pavimento è liscio ma le pareti e il soffitto sono di roccia allo stato grezzo. Una luce tenue irradia la zona ma non riuscite a capire quale sia la sua fonte. Dalla parte opposta rispetto a voi si trova un trono su una pedana girevole. La sedia in realtà è una grande poltrona di stoffa verde scurissima e con degli spuntoni come arredamento. Tra voi e quel trono c’è un piedistallo alto poco più di un metro. Ha sedici lati ed è fatto interamente di pietra. Sulla sua levigata sommità si trova un anello a forma di un drago che si mangia la coda. Nessun segno del bambino leggendario. Tu, Selexia e Gomihal raggiugente l’anello e lo fissate perplessi. E’ un invito? Chiede Selexia. Il colosso vi mostra le mani… ha dita troppo grandi per l’anello.
  17. @Alberich (flashback) Lentamente l’espressione di Salpaghin cambia… da incuriosita a inorridita. Hai capito che sei riuscita a scuoterla nel profondo. Le informazioni che gli hai dato sono troppe per poterlo sopportare. Per questo lei ti afferra per il bavero e a denti stretti dice: stai mentendo!... vorrebbe continuare il suo discorso ma non riesce a dire altro se non le stesse parole: stai mentendo! Stai mentendo! Stai mentendo! Ti tira qualche pugno sul torace mentre preme la testa su di te. Le lacrime le scorrono come fiumi, non vuole piangere e cerca di asciugarsi usando la stoffa dei tuoi vestiti. Non posso essere una madre! Io non ho figli! Non li ho mai accuditi! Sei preoccupato perché per la prima volta Sal ha mostrato totalmente la sua vera natura, una creatura preda dell'angoscia. E’ solo quando si calma che dice tra se e se (anche si tratta di una confessione) che chi l’ha messa incinta deve averla violentata poiché a lei piacciono le ragazze. @Oloth - (tutti) (flashback) La strega d’acciaio ci pensa per poi ridacchiare e rispondere: non differisce per nulla… cambia solo qualche particolare di qualche rito ma il concetto della Dea del sole è sempre lo stesso. @Astaron (flashback) La strega non può accettare alcun dono. Non può spiegarti il motivo ma ti confessa che ogni oggetto che non appartiene a lei può metterla in serio pericolo. E’ desolata ma si vede costretta a rifiutare la tua spada. La vedi poi rattristita quando le chiedi la benedizione dell’arma… ma acconsente senza battere ciglio e senza chiederti nulla in cambio. -.-.- @tutti (presente) Il generale Ronak Tor ascolta le vostre parole ma viene attirato particolarmente dal discorso di Alberich. Anche la ciurma di Astaron ha sentito il ragionamento del valango e inizia a dargli manforte. I marinai dicono che Sal non ha mai infranto alcune leggi. Ronak Tor li guarda per diversi secondi per poi camminare verso di loro. La ciurma è intimorita di fronte alla sua imponenza. Il generale afferra il più giovane dei marinai e vi avvolge il braccio attorno alle spalle… come farebbe un padre amorevole. Si rivolge poi al giovane: ora tu verrai con me, nella prigione di Annais, e con le magie della verità ti chiederò se Mylgara Salpaghin ha camminato sul suolo swoliano l’altro giorno. Se scopro che oggi, su questa nave, mi hai detto una bugia… io farò a te le stesse cose accadranno a Mylgara. Il ragazzo è terrorizzato, il mento gli trema e gli occhi si velano di lacrime. Con voce debole, il marinaio risponde: S-Salpaghin ha infranto le regole di Swoliss. Abbassa la testa mortificato. Il generale guarda ora il resto della ciurma… anche loro tengono il capo rivolto verso il basso in segno di costrizione. Conclude rivolgendosi un’ultima volta al giovane: questo è quello che sei, un bugiardo che mente di fronte al proprio capitano e alla propria ciurma… e mai sarai più di questo. Ronak Tor si separa dal ragazzo che cade in ginocchio e si copre la faccia con le mani. Il generale rivolge un’ultima occhiata a Alberich, solleva un sopracciglio e lo fissa con superficialità. Erok intanto è fuori di se dalla rabbia e continua a minacciare Nomos inveendo anche sulla sua religione. A Ronak Tor non piacciono tutti questi schiamazzi, così ordina con un cenno del capo di portare subito via lo gnomo. Salpaghin fissa scioccato il chierico di Isokrat quando quest’ultimo rivela l’identità di Desmanos: cosa ti ho fatto di male? Chiede a Nomos con un filo di voce e con gli occhi spalancati per l'incredulità del momento. Da sottocoperta provengono delle urla di rabbia. Dei soldati che erano entrati nella Fulgore per ispezionarla tornano allo scoperto con una donna. Non l’avete mai vista prima d’ora (eppure era nella nave). E’ piccola e magra. Ha capelli bianchi e occhi rossi. E’ sporca di sangue ma non è ferita. Urla e cerca di mordere i soldati. Dal sottocoperta escono altri due guerrieri che scortano Herlan. Il vostro compagno è ferito e perde sangue. I guerrieri non lo hanno arrestato ma chiedono l’intervento di un chierico per salvare Herlan. Ronak Tor fissa la donna dai capelli bianchi… la fissa meravigliato (per la prima volta ha una reazione). Un soldato vicino al generale, si rivolge a voi con fare scioccato: lo sapete chi è questa donna? Avevate a bordo la bestia di Valang! La maestra di Aurline! La sterminatrice! Ha ucciso e divorato moltissimi uomini tra cui popolani, soldati, nobili e cacciatori del Buio! C’è una taglia di venti milioni sulla sua testa valida in tutto il continente! E’ una degli esseri viventi con più corruzioni del Buio! La maestra di Aurline (avete capito che è lei con lei sue vere sembianze) si rivolge al soldato: ti sei dimenticato che sono anche quella che ti fotterà la madre! Portatela via, dice Ronak Tor. Approfittando della confusione, Salpaghin si libera dalla presa degli uomini e corre verso Desmanos per baciarlo. La sua lingua cerca nella bocca dell’indesiderato una campanella nera che non trova. Sal smette di baciarlo e lo fissa. Ora si sente condannata e l’indesiderato avverte quel sentimento negli occhi della sua compagna. I due vengono separati mentre alcuni soldati prendono in custodia anche Desmanos. I due indesiderati vengono portati via insieme alla maestra di Aurline. Quest’ultima, ancora si dimena, urla: Herlan! Sei un bastardo fortunato figlio di un cane! Ronak Tor, incuriosito, si rivolge alla donna mentre veniva trascinata sul ponte della Gale smeralda: che stavi facendo con lui? E lei risponde immediatamente: avete soppresso le mie finte sembianze e lui mi ha scoperto… così ho provato a divorarlo! E ci sarei riuscito se non fosse stato per voi, porci! E spunta in faccia a Ronak Tor. La donna viene tramortita con un colpo dietro la testa. Il generale si asciuga la saliva della strega con un semplice gesto della mano… per poi parlare in disparte con Astaron. Dopo che il brooler ha finito di parlare, Ronak Tor si avvicina ad Astaron e gli parla lentamente scandendo bene le parole: se ti avvicini ad Annais… raccoglierai la tua nave con uno scopino per camini. I soldati abbandonano la Fulgore. Ronak Tor è uno degli ultimi a risalire sulla nave. Si volta verso di voi affacciandosi dal cornicione: la mia stiva trabocca di forzieri d’oro… capitano Astaron …se le accuse rivolte a Salpaghin sono false allora vi concedo il diritto di prendere tutto l’oro che volete come risarcimento. Avrete anche il mio perdono per iscritto. Una volta nelle prigioni però mi basterà qualche semplice incantesimo per scoprire se Mylgara Salpaghin, o uno degli altri due cani nunk, hanno infranto o no le leggi che gli sono state imposte. E per la cronaca… tutte queste navi che ho portato con me le considero una “spesa necessaria” per catturare una ladra in grado di rubare persino le alcove. Sal inizia a star male sul ponte della Galea smeralda. Erok urla: Salpaghin non può vivere al di fuori della magia! La sua anima è la sua ombra, non è collegata del tutto al suo corpo! Morirà senza magia! Lo so… Ronak Tor si volta verso lo gnomo …per questo abbiamo trovato un metodo per non farla morire in carcere. Il generale dà l’ordine di partire. La sua flotta si allontana da voi e imposta la rotta verso nord.
  18. @Demsanos (flashback) Salpaghin si lascia abbracciare e preme tutto il suo corpo al tuo. Non vuole che la lasci. Le tue parole le hanno scaldato il cuore ma la situazione che si è andata a creare (e il fatto che ha finalmente espresso di sentirsi sola) la fa crollare e piange a dirotto. Ha la sensazione che se la smetti di abbracciarla non potrebbe più vivere. @Tutti La strega d’acciaio risponde a Astaron: si… sono una sacerdotessa del vecchio culto di Aurilla. Il viaggio continua e dopo un paio d’ore la strega d’accaio è pronta a partire. Nonostante i tentativi di Astaron per farla restare sulla nave, la donna non cambia idea. Prima di partire però chiama tutti voi e dice: a LEI ho insegnato molte cose… moltissime cose. Non parlo solo di incantesimi, quelli li ha appresi anche da altri maestri ningisa… ma parlo di altre materie. Non sottovalutate quindi la sua intelligenza o la sua conoscenza del mondo. Il suo scopo è uno solo: sconfiggere il re teschio e il Buio… ma LEI si è fatta una domanda: “cosa accadrà dopo?” Lei non ha intenzione di immolarsi in una guerra contro l’oscurità, liberare Eltheria per poi consegnarla a un gruppo di nobili che faranno gli stessi errori dei Vholkan, dei Logastern (la casata di Armac) o di tutti altri nobili che hanno guidato il regno. LEI è arrivata alla conclusione che la morte del re teschio NON E’ la risoluzione dei problemi. Per sconfiggere veramente il Buio occorre, secondo la sua visione, un cambiamento più drastico… ossia l’eliminazione di tutti i nobili di Eltheria, i loro discendenti e tutti coloro che hanno giurato fedeltà alla causa di quel regno. In parole povere… luce e ombra devono perire, secondo la mia allieva, poiché entrambe costituiscono degli ingranaggi di un sistema che di per se è ingiusto. Mi sento responsabile poiché non posso fare a meno di pensare che sono stati i miei insegnamenti a portarla a tali ragionamenti. Io ho instillato in lei il seme di questo pensiero. Tra le persone che ascoltano la strega, Uwan è sicuramente uno degli uomini più incantati dalle sue parole. Il bardo dice: e il vostro pensiero, mia signora? Prego? Bhè… da quello che ho capito, la sua allieva ha distorto il vostro modo di vedere le cose. Perdonate l’ardire, mia signora, ma qual è il vostro pensiero su tutta questa storia? Come si può sconfiggere il Buio dopo la morte del re teschio? “cosa accadrà dopo” secondo lei? La strega fa un grande respiro e si prende qualche secondo per riordinare le idee: mi state chiedendo come penso che si possa sconfiggere il Buio? Non si può… ecco tutto. Io credo che è sbagliato se l’oscurità divori una nazione… ma allo stesso tempo è sbagliato che in un regno esista solo la luce. Io credo nell’equilibrio tra il bene e male. E la vita e la morte che, insieme, muovono la ruota dell’immortalità dell’universo… un ciclo perpetuo e perfetto. Ma il bene e il male sono in guerra da sempre… è attraverso questo conflitto che voi, mia signora, spiegate l’eternità? Io sono troppo piccola per comprendere un disegno così vasto… ma credo che non è possibile ottenere la pace se non si trova un’armonia, in tutti noi, tra Buio e luce. Dobbiamo accettarlo… in ogni uomo c’è del bene e c’è del male. Ognuno di noi è capace di fare buone azioni come è capace di fare atti orribili. Non dobbiamo nasconderlo… è questo dualismo che ci rende esseri viventi. Occorre trovare un equilibrio interiore in ognuno di noi, così da non eccedere in nessuno dei due estremi… parlo di luce e Ombra. Se siamo in equilibrio non causeremo sofferenze e non ci faremo influenzare ne dalla corruzione del Buio ne dalla seduzione della luce… questa la base della magia del bianco e del nero. Resta in silenzio per qualche secondo mentre tutti voi la state osservando. Anche la ciurma si è unita a voi formando un cerchio attorno alla strega. Lei stira un sorriso malinconico e vi chiede scusa: non credevo che mi potesse mancare così tanto dare lezioni. Torniamo a cose più serie e smettiamo di parlare di queste scemenze… la regina Haresia ha dato alla luce un figlio maschio con il suo sposo, un lord della casa Weinstera… una delle ultime case di Eltheria. La regina Haresia, poiché possiede ancora il titolo di “regina di Faisson” è ancora alleata di Eltheria grazie all’operato di lord Vànesh e della sua casa. Ciò significa che il figlio di Haresia è il legittimo erede al trono di Eltheria. Quel pargoletto deve essere protetto sia dalle altre case… invidiose e cariche di veleno …sia da LEI. Le sue intenzioni sono quelle di uccidere il neonato, poiché la strega innominabile vede quel bambino come la reincarnazione di tutti i mali e i peccati dei nobili di Eltheria. Un nuovo Armac. Il mio compito è quello di arrestare l’avanzata della mia allieva prima che raggiunga la capitale di Swoliss, Nark… poiché Haresia, secondo la volontà di suo marito, ha indetto un banchetto reale per festeggiare la nascita del bambino. Non posso portare con me nessuno di voi e non è data licenza di spiegare il motivo. Buona fortuna. La strega d’acciaio si tramuta in una colomba per volare via dalla nave. -.-.-.-.- Il giorno dopo I marinai sono distratti… ma per vostra fortuna il nostromo mantiene la giusta rotta verso Visphia. I membri della ciurma di Astaron (compreso Ludien, il nuovo arrivato) sono tutti incantati a fissare una scena che si sta consumando vicino al corrimano della Fulgore. Lì si trovano Uwan e Salpaghin. Il bardo sta tenendo compagnia alla donna-gatto e sembra “saperci fare” con le donne. Le sta facendo mangiare una fragola ma le ha vietato di usare le mani. Tiene inoltre la fragola in alto, così Sal è costretta a inclinare la testa verso l’alto per poterla mangiare. I marinai non possono muoversi, sono tutti incantati da Sal. Possono solo chiedersi se la nunk è consapevole della carica erotica che possiede in questo momento. Uno schiocco di frusta libera i marinai da “quell’incantesimo”. Il nostromo richiama a se la frusta e urla: se volevo degli stoccafissi andavo al mercato del pesce! Al lavoro sottospecie di marmaglia! Fissa poi in cagnesco Uwan. Il bardo comprende la minaccia, così si alza e fissa l’orizzonte. La sua mente sta già pensando alla città di Visphia e dice tra se e se: ahhh! Non vedo l’ora di assediare i bordelli quella città. Sal balza in piedi e gli rivolge una domanda dettata unicamente dalla curiosità: ma… mastro Uwan …siete un uomo di bell’aspetto. Sapete cantare e non vi manca l’uso della dialettica per irretire una donna. perché pagare una meretrice? Uwan, con la sua tipica spontaneità e semplicità, risponde: vi confesso un segreto, Salpaghin di Draxia, le donne belle non sanno fare l’amore… perché non ne hanno bisogno. Sono le donne brutte che hanno bisogno di perfezionare il talento dell’amore se vogliono incantare un uomo. Ma io non sono interessato a ciò che reputo brutto. A questo punto il bordello è l’unico posto in cui posso trovare belle donne che sanno fare ciò che cerco… poiché per loro l’amore è una professione. Chi paghereste se necessitate di un guerriero? Un mercenario che fa della guerra la sua professione o uno spadaccino che non ha bisogno di combattere per vivere? Che si tratta di spade o di donne… le migliori sono sempre quelle che costano monete. L’intera nave sussulta, rallenta per poi fermarsi. Il nostromo non riesce più a manovrare il timone e attorno a voi compaiono le navi della flotta reale di Swoliss. Sono apparse dal nulla e sono ben quindici navi con pesanti armamenti puntati contro di voi. Sulle vele delle navi dietro di voi si trova un simbolo che proietta sulla Fulgore un blocco di ogni magia. Sulle navi sotto di voi invece si trovano degli stregoni e degli arcieri che sono pronti a “ricevere” chiunque di voi oserà saltare giù. Subite l’ammaraggio da parte del leviatano più grande. Si tratta di una nave famosa, la Galea smeralda, orgoglio di Swoliss. I marinai della fulgore si stringono sul pontile poiché si sentono (giustamente) minacciati. Sulla vostra nave salgono diversi guerrieri armati con lance e scudi pensanti. Infine giunge al vostro cospetto il capitano della Galea smeralda. Si tratta di un uomo molto alto che veste abiti scuri. Non porta armi per sottolineare il fatto che non ha bisogno di tali “strumenti” per imporre la sua autorità. Il suo nome è Ronak Tor, uno dei generali delle armate di Swoliss. Ha occhi azzurri e capelli bianchi. Il suo aspetto è curato e impeccabile e sul suo volto non appare alcuna emozione o umanità. Mette le mani dietro la schiena (una sua abitudine) e prende del tempo. Ogni sua azione è studiata per far cresce la tensione in voi. Finalmente si decide a parlare e dice solo due parole: Salpaghin Mylgara? S-si? Chiede la donna-gatto in mezzo alla ciurma. L’uomo si limita a fissare i suoi uomini e a indicare la nunk con un cenno del capo. Cinque soldati si avvicinano a lei e l’afferrano per i polsi. Un momento… ma che…? Eh… fermi! Sal prova a dimenarsi ma è impossibile sfuggire a quegli uomini. Il nostromo prova ad avanzare ma non appena fa un passo, Ronak Tor solleva una mano e il collo del nostromo viene sfiorato da dieci punte di lance. Sei tu il capitano Astaron. No! Un barlume di ira attraversa gli occhi di Ronak Tor. Schiocca le dita e una lancia entra nella spalla del nostro. Urla e sanguina. No… ”cosa”? No, signore! Precisa il nostromo mentre cade in ginocchio. Salpaghin è in preda al panico. Strilla e chiede cosa sta accadendo. Le sono già state messe delle pesanti manette dietro la schiena ed è stata perquisita. Le hanno tolto la spada-flauto, le campanelle e le bende alle braccia… rivelando così il suo tatuaggio di un occhio sul polso destro e una serie di tagli sugli avambracci. Alcuni di quei tagli sono recenti. Le viene strappata la maglia per controllare se indossa delle collane… ne ha una sola, quella della sua divinità. Anche quel ciondolo viene rimosso. Erok avanza di un passo: ma che sta succedendo? Ronak Tor si volta verso di lui: prova a scappare, gnomo, e ti sgozzo davanti agli occhi questa specie di cagna! Una spada viene puntata alla gola di Sal. Lei si paralizza e trema per il terrore. Il generale continua a parlare allo gnomo: arrenditi senza fare storie e sarò clemente. Erok offre i polsi per delle manette che lo stavano attendendo. Ronak Tor si rivolge ai presenti. Indica Salpaghin (indossa anche dei guanti neri) e dice: gli accordi erano chiari… Mylgara non doveva mettere più metter piede a Swoliss se non nella nicchia del capitano Astaron solo in sua presenza. E allora…? Chiede ancora confuso Erok. Ci è stato detto che Mylgara Salpaghin, giusto ieri, camminava in una foresta swoliana a ovest da qui, proprio al confine con Eltheria. Porteremo lei e il suo gnomo ad Annais per interrogarli. Se ciò che ci hanno detto corrisponde alla verità, saranno incarcerati. Vi manda Torkim? Quel babbeo di Silv?... si volta ora verso Salpaghin …dov’è il terzo nunk? Dov’è il “randagio”? Sal cerca di dimostrarsi rabbiosa per nascondere il terrore che in realtà è evidente a tutti: se lo chiamano “randagio”… un motivo ci sarà! Ha abbandonato me ed Erok molti giorni fa… fissa Desmanos implorandogli con gli occhi di non fare nulla. Anche Ronak Tor fissa Desmanos… ma viene distratto da Erok. Lo gnomo infatti urla al generale: è stato Nomos a fare la spia?... si volta verso il vitriano …se sei stato tu, giuro che ti ammazzo! Urla e si dimena. Ma Ronak Tor dice: e chi è Nomos? Salpaghin non regge la tensione e va nel panico. Cerca di liberarsi dalla presa degli uomini che la trattengono. Guarda Desmanos e lo chiama con un nome che ha appena inventato. Vi prego! Lasciatemi almeno salutare il mio amato! Un ultimo bacio! Indica Desmanos con la testa. Uno degli uomini che la trattiene gli risponde ghignando: ti fari molti altri amati in prigione. Sal urla e continua a implorare pietà… ma Ronak Tor non è fatto per ascoltare la pietà. Tra le sue suppliche, Sal dice una parola in axiriano [axiriano -> nero]. Fatemi dare un ultimo bacio al mio amato. Sal è consapevole che con uno strattone potrebbe liberarsi dai cinque uomini anche solo per un momento (nonostante è ammanettata dietro la schiena) e raggiungere così Desmanos. La nunk fissa il suo compagno, pregando che quest’ultimo ha intuito il suo piano.
  19. @Nomos Tuo zio Algfrey vuote salutarti con una benedizione in lingua vitriana: possa il tuo cammino esser sempre bagnato dal sangue dei tuoi nemici. @Desmanos Salpaghin si avvicina e ti dice: possiamo parlare un secondo? E senza darti il tempo di rispondere, la donna-gatto si volta e ti fa cenno di seguirla. Ti porta nella vostra cabina e chiude a chiave la porta. La vedi seria e pensierosa. Cammina in avanti e indietro mentre sta scegliendo le giuste parole per il suo discorso. Sal non si era mai comportata così nel tuoi confronti, si è sempre rivolta a te con fare spontaneo. Si siede sul letto, prende un po' di coraggio per poi iniziare il suo discorso: ti ho visto nella casa nel bosco. Credevi di stare con me in quella casa. Ti ho visto mentre guardavi "l’altra" Sal con desiderio. Non ho mai pensato a te “in quel modo” e tu non hai mai pensato a me “in quel modo”... anche se ora non ne sono più sicura. Ma la finta Sal ha provato a sedurti e, anche se ti sei mostrato leale e impeccabile, ti ho visto vacillare… anzi ...ti ho visto ammaliato. Bada che non ti sto criticando, però quella scena mi ha turbato. Tu non hai colpa ma… se nella tua mente ci sono “quei” pensieri su di me allora ho paura! Ho paura perché un’infatuazione o un sentimento più profondo potrebbe rovinare il rapporto che c’è tra di noi e io non voglio perderti. Detto questo… ti confido che quella scena mi ha fatto star male e ora ti spiego il perchè… Quella corrotta del Buio mi assomigliava moltissimo e non solo nell’aspetto. Vederla giacere con te è stato come vedere me, la vera me, giacere in intimità con una persona. Ho avuto un assaggio di quello che potrebbe essere quel momento, una simulazione… e ho avuto una fitta allo stomaco per la rabbia e l’invidia. Mi sono resa conto, in quella casa, mentre vedevo te con lei, che mi sto perdendo così tanti momenti di felicità. Con il rischio di aggravare la situazione, ho una richiesta. So che così potrei alimentare dei possibili desideri che hai per me e che non sapevi di avere fino a quando non ti sei ritrovato in quella casa ma… posso chiederti un bacio?
  20. @Nomos I due cacciatori ti fanno cenno di avvicinarti al bordo della nave. Ti dicono che per loro è giunto il momento di andare. Altre creature del Buio meritano la loro attenzione... inoltre non è saggio per loro farsi vedere da altre persone. Ti salutano dandoti un'ultima istruzione: nella capitale di Swoliss dovrebbe trovarsi un mago che si fa chiamare "saltimbanco". Lui conosce un modo per comunicare con loro due.
  21. @Oloth – Astaron – Alberich Sal si volta verso Oloth quando sente che l’uomo lo chiama per nome. Vorrebbe dire qualcosa ma è troppo stanca e sconvolta per poter rispondere. Anche la strega d’acciaio fissa Oloth… sembra confusa e con fare incerto risponde: p-piacere di rivederti. Allunga poi la mano verso Alberich per presentarsi. Erok strattona la manica di Sal e gli sussurra: gli sta dando la mano... gli sta dando la mano... Lo vedo. I due indesiderati sono meravigliati che la strega d'acciaio si comporti come una persona normale. @Tutti Qualunque cosa stava controllando la magia in questo bosco è andata via. Potete tornare a usare le vostre divinazioni. In pochi secondi riuscite a comunicare con la Fulgore e la nave va a prendere prima il suo capitano (e gli uomini che sono con lui) poi Nomos e infine Herlan e la maestra di Aurline. Il guerriero ha con se il cadavere di Mezzafaccia. La ciurma del leviatano è impietrita nel vedere la strega d’acciaio vicino ad Astaron ma viene tranquillizzata subito dopo. Alcuni di voi sono feriti (anche gravemente) e ricevono immediatamente delle cure. Dal nulla appare Desmanos e cade su Erok e Salpaghin. Lo gnomo urla per il dolore, per via del braccio rotto, mentre Sal urla per l’orrore… in quanto Desmanos è ricoperto da uno strano liquido vischioso e viola. Avete bisogno di alcuni ricambi per la nave e delle provviste, così fate rotta verso la città più vicina a voi, ossia Vispiha (sempre se Astaron conferma). La strega d’acciaio non vuole stare sul pontile della nave e dice a Astaron che andrà via prima dell’alba in quanto la sua presenza può mettere in pericolo tutti voi… inoltre ha molte cose da fare. Dopo neanche qualche minuto di viaggio, due viverne nere si avvicinano alla nave. Sono cavalcate da due uomini vestiti di nero. @Nomos Riconosci quei due uomini, sono i cacciatori del Buio.
  22. @Herlan Mezzafaccia continua a ridere ma le tue parole hanno fatto effetto in lui. Risponde alla tua domanda: il sole di Eltheria è malato… siamo stati noi servitori dei Logastern (casata di Armac) ad avvelenarlo. Ero a nord di Legasia quando scoprimmo che un’armata del Buio stava marciando verso quella città. Un esercito capitanato dai Larkanill (casata di Eltheria) poteva intercettarli ma gli Akrones (casata di Eltheria) gli ordinarono di non procedere per la difesa della città. Anch’io ricevetti l’ordine e inizialmente obbedii senza pensarci. Credevo che Legasia era già protetta o che i nostri nobili avevano dei piani a riguardo… non credevo che i potenti di Eltheria avevano creato una congiura per distruggere il tempio Ningisa. Quel tempio doveva sparire per i piani del regno… ma i nobili non potevano attaccarlo apertamente o avrebbero perso il favore delle altre casate minori nonché l’alleanza di Swoliss. Insomma… devastare un tempio sacro? E per giunta l’ultimo tempio Ningisa… pieno di ragazzine come adepte. Ed ecco che l’armata del Buio entra in gioco… un’occasione perfetta per i piani dei nobili di Eltheria. Loro hanno semplicemente deciso di “voltarsi dall’altra parte”… non interferire sul corso degli eventi. Ora ti starai chiedendo perché il tempio Ningisa doveva sparire… Ebbene… il tempio Ningisa aveva scoperto una connessione con le gilde… con tutte le gilde! Mi spiego? Pensa… sei un maestro Ningisa che per caso scopre tra gli archivi del tempio un rito per unificare le gilde del mondo e ripristinare la corrente magica nel mondo come se fossimo in un’unica grande foresta. I nobili avrebbero perso il controllo dei maghi del corvo, il controllo degli assassini e dei membri del fuoco al loro servizio. Hai visto quante case delle scintille ci sono? Sono tutte controllate da Eltheria o da Swoliss o da tutti gli altri regni… perché, secondo te, le gilde se la passano così male? Perché così le nazioni possono avere il completo controllo su di loro… ma ecco che un maestro Ningisa stava per rovinare tutto quanto. Oh….oh-oh… quando deve essergli venuto duro ai nobili di Eltheria quando seppero che un’armata del Buio stava per marciare contro quel tempio indifeso. Il Buio ha cancellato per loro un enorme problema. Ride… inizia a ridere moltissimo… ma i nobili non potevano sapere che il Buio era più furbo di loro. Invece di distruggere il tempio, il Buio se lo prese e fece corrompere i maestri. Il motivo? Molto semplice… far si che da quel tempio potesse sollevarsi il più grande mostro che è mai apparso su questa terra! La strega dei gufi, Legasia Ningisa! Non più paura di lei ora che sto per morire. Non si può sfruttare il Buio a proprio vantaggio… così il Buio, attraverso la corruzione del tempio, ha scatenato l’Uguf contro il mondo. Ma c’è dell’altro… il mago che aveva scoperto il segreto delle gilde riuscì a scappare prima dell’attacco del Buio e ritrovò la strega gufi dopo che lei fece la sua famosa strage ad Alvoran. Il maestro tentò di farla ragionare… e stava per riuscirci ma fallì. Quel maestro era lo stesso che forgiò la Speranza per Armac… la forgiò insieme all’Uguf quando si faceva ancora chiamare Nocciola. Nella Speranza, il maestro ha lasciato un indizio per capire come unire le gilde. I potenti di Eltheria se ne accorsero così iniziarono a dargli la caccia… ma per rendere tutto legale fecero credere al mondo che quel maestro si era macchiato di crimini orribili, come la strage di molti nobili e innocenti. Quel maestro fu poi ribattezzato come la Strega d’acciaio. Ehehehe… vuoi sconfiggere il Buio? Eclissa il sole. Eclissa il sole! Mezzafaccia sta per morire… alza gli occhi verso di te. Si è infatti ritrasformato nell’uomo che era ma solo per un istante… torna ad avere il suo aspetto da corrotto: ma perché ti sto dicendo questo? Ti ho ferito con la mia spada maledetta. Non uscirai vivo da qui. Addio… razza di stolto. Mezzafaccia esala l’ultimo respiro. Inizi a star male. Il corrotto non stava mentendo. Ti gira la testa e perdi l’uso delle gambe e della parola. Cadi a terra e ti metti con la schiena contro un albero, vicino al cadavere di Mezzafaccia. Senti poi qualcuno correre verso di te. Vedi una sagoma. La tua vista è sfocata e credi che la persona che si sta avvicinando è Aurline… ma è solo quando si è avvicinata molto a te capisci che si tratta di Am’Lith. Ha il suo reale aspetto e veste gli abiti che gli hai dato quando era sull’orlo del suicidio. Si china su di te e ti tocca la fronte liberandoti dalla maledizione di Mezzafaccia. Ti senti subito meglio. Lei stira un lieve sorriso e ti dice: oggi ci siamo salvati la vita reciprocamente nell’arco di cento anni.
  23. @Herlan Mezzafaccia rotea la spada sulla mano per poi tornare a lottare con te. Si abbassa per evitare un tuo colpo, rotea su stesso e tenta un affondo ma gli blochi l’arto sotto il tuo braccio. Lo colpisci al volto con una testata. Lui barcolla ma riesce ancora a schermare un attacco. Si allontana da te perché è in difficoltà ma tiene sempre la sciabola putata contro di te. Scivola e posa una mano sul terreno. Vi guardate per un secondo, giusto per riprendere fiato. Scattate l’uno contro l’altro, le vostre lame impattano tra di loro. Afferri il polso di Mezzafaccia che regge la spada… anche lui fa la stessa cosa con te. Ancora una volta vi misurate in una prova di forza ma questa volta sorprendi Mezzafaccia con un calcio alla bocca dello stomaco. Lui lascia la presa e lo colpisci immediatamente al ventre con un taglio verticale che sale verso l’alto. Sul suo volto appare un’espressione di paura e sorpresa. Si allontana da te e si guarda la ferita… sanguina copiosamente. Non si rigenera più. La paura si tramuta in rabbia e scatta contro di te. Anche tu fai la stessa cosa: alzi la spada per tentare con colpo verso l’alto ma la tua è solo una finta… richiami la spada dopo che Mezzafaccia ha alzato la guardia sulla sua testa per affondargli la spada nel ventre scoperto. La lama è entrata completamente nel suo corpo. Lui sobbalza e spalanca la bocca. Dopo qualche secondo richiami la spada e lui cammina all’indietro. Cade e si agita mentre perde sangue. Si volta e inizia a fuggire. -.-.- Stai camminando nel bosco. Il tuo passo è lento ma sicuro. Sai dove devi andare… il sangue di Mezzafaccia che bagna le foglie e il terreno ti fa da guida. Lo senti che si lamenta e finalmente lo hai trovato. Si è sdraiato sotto un albero, con la testa e le spalle sul tronco. Con una mano si tocca la ferita nel ventre. Sta morendo e perde sangue anche dalla bocca. Ridacchia quando lo raggiungi. Proietti un’ombra su di lui. Anche se debole, Mezzafaccia riesce a dire: potrai avere la Speranza, la spada dei Valang, la tua lama nera e tutte le spade magiche di questo mondo… ma non è con quelle cose che fermerete il re teschio.
  24. @Herlan Am’Lith tremolante si volta verso di te per poi fissare i tuoi vestiti. Le tue parole le danno da pensare e anche se non ha a pieno compreso il tuo discorso… si è distratta dal suicidio. Vi fissate negli occhi mentre la realtà attorno a te si deforma. Ti senti debole e non puoi respirare. Sei tornato a sprofondare nel fiume. Sei tornato nel tuo tempo. Qualcuno si è tuffato, smuovendo un gran numero di bolle che risplendono alla luce del sole. E’ l’illusione di Aurline che ti ha accompagnato per tutto questo tempo contro Mezzafaccia. La donna nuota verso di te trattenendo il respiro… per passarti poi con un bacio l’aria che ha accumulato. Ti ha afferrato il volto con le mani eppure non è scomparsa. Ti senti meglio (la ferita si sta rimarginando). Resti sospeso con lei nell’acqua mentre il tempo sembra essersi fermato. Dopo il bacio lei ti guarda e ti sorride pensando a tutto il tempo che avete passato insieme dieci anni fa. Non può parlare (poiché siete in acqua) per questo mima con il labiale le stesse parole che ti disse prima che iniziassi a duellare con Mezzafaccia: io sono con te. Hai raggiunto il fondale e le tue dita sfiorano l’elsa della spada di Aurline. Lei afferra la spada e te la fa stringere tra le mani. Il contatto con l’arma non ti provoca alcun male. Lentamente Aurline si dissolve ma non smette di sorriderti. -.-.-.-.- Mezzafaccia si sta controllando le ferite per poi iniziare ad allontanarsi dal fiume quando un rumore alle sue spalle lo fa fermare. Si volta e vede (a tre metri di distanza) te che riemergi con la spada di Aurline tra le mani. Oh, tu… esclama esasperato …tu non vuoi proprio morire
  25. @Herlan Capisci che la donna ha subito una violenza. Non si fida di te. E' confusa e spaventata... eppure ti dice il suo nome: mi chiamo Am'Lith. Ora lasciami stare... si volta verso il burrore ...lasciami sola, voglio morire.
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