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@Lilia @Anna @Tutti Lilia, Anna e Kora tornano nel garage. Passate tutti gli indizi che avete raccolto a Raphael mentre il dottor Lann straccia il biglietto del treno di Kora per Teplice (dato che avete deciso di lasciarla qui nel museo). Siete pronti per partire. E’ in questo momento che la signora Griselda Weber, moglie di August, viene a farvi visita. In realtà la donna ha raggiunto il garage dietro il museo per parlare con suo marito. Il suo sguardo incontra quello di Kora… e Griselda sembra fissarla con fare pensieroso. August si allontana con lei per parlare in privato. @August @Adrian @Raphael -.-.-.-.-.-.-.-.-.-.- Il giorno dopo Vi ritrovate tutti nella stazione di Budapest, costruita nella zona centro-occidentale della città, appena oltre il Danubio, di fronte allo spettacolare palazzo Gresham. Le ss controllano i biglietti dei passeggeri che partono o che arrivano in città. I treni sono tenuti in magnifico stato e non impiegate molto tempo a trovare il vostro. Avete scelto il diretto per Dresda poiché il diretto per Berlino sarebbe risultato troppo (costoso) e affollato. Il dottor Lann e Vasilij sono venuti ad accompagnarvi. Il dottore è lento nei movimenti e deve affidarsi al suo immancabile bastone… ma nessuno di voi è così scortese da farglielo pesare. Diversi agenti delle ss, con il marchio del colonnello Krueger, caricano le vostre armi in diverse casse di legno. Saranno sistemate nell’ultimo vagone del treno. Salite e prendete posto. Avete prenotato due cuccette del terzo vagone. Dopo diversi minuti il treno inizia a sbuffare, si sente un potente fischio. Lentamente la locomotiva inizia a muoversi con fare incerto. Diverse distinte persone si affacciano per un ultimo saluto a chi resta in stazione. Diversi fazzoletti vengono agitati mentre il treno acquista velocità. Lasciate Budapest.
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@August @Tutti August torna nel museo e raggiunge tutti in garage… proprio mentre il dottor Lann risponde ad Anna: avete lasciato la signora Kora in infermeria? Legata come fosse una prigioniera? Ma Anna spiega che Kora ha avuto un’amnesia e ha provato ad aggredirla con un bisturi. Il dottor si limita annuire. Con fare pensieroso sfila la sua pipa dalla tasca interna della giacca. Dopo diversi minuti torna a parlare: il treno parte domani mattina, avete qualcos’altro da fare? Rammentate che questa è la vostra prima missione senza di me. Vi ho addestrati come si deve e siete pronti a “nuotare senza salvagente”. Ma io sono un tipo nostalgico quindi permettetemi un ultimo consiglio: scegliete uno di voi che conservi tutti gli indizi che troverete o che avete già trovato. Subito dopo August, Ludwig, Anna e Lilia lasciano il garage. @Lilia @August – Ludwig @Anna
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@August @Lilia @Raphael @Ludwig @Tutti (tranne August e Lilia) Raphael fa capire a Christina di andar via dal garage, in modo da lasciarvi da soli. Sissignore, sussurra lei prima di rimettere in ordine il suo tavolo da lavoro e lasciare la stanza. Sapete che la giovane non voleva farlo ma nutre un grande rispetto per voi. Discutete su quello che avete scoperto dalle prime indagini quando il dottor Lann si palesa alle vostre spalle. Guarda Anna: quindi affermate che il proiettile alla testa non è la causa delle perdite di memoria della signora Kora?! Ciò mi suggerisce che le cause possono essere di natura psicologia. Mmm… vorrei provare a psicanalizzare la cliente, del resto dobbiamo aspettare August e Lilia che tornino qui. Ma… dov’è la signora Kora?
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@Lilia
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@Raphael – Adrian @Anna @Tutti (tranne Lilia e August) Vi ritrovate nel garage dietro il museo. Vasilij ha appena completato i suoi controlli sul furgone, perciò lascia la stanza. Christina invece resta insieme a voi. E’ a un angolo a far finta di lavorare sul nuovo prototipo della maschera antigas (ha già comprato i nuovi abiti per Kora). In realtà Christina vuole ascoltare la vostra conversazione. La sua curiosità la rende sfacciata… tant’è vero che smette la sua recita e si volta verso di voi, senza mai distogliere lo sguardo. Ludwig e Hans hanno comprato i biglietti e Anna ha terminato di visitare Kora.
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@August @Adrian – Raphael @Lilia @Ludwing – Hans @Anna
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La signora Kora è troppo alta per indossare i vestiti di Lilia. Meglio per lei… dato che aveva provato un certo imbarazzo nel sentire un uomo proporle dei vestiti che appartengono a un’altra donna. Ad ogni modo la signora Kora consegna la sua borsa a Raphael, non prima di aver preso dal suo interno i promemoria. Nella borsa c’è un rossetto rosso molto costoso, un mazzo di chiavi, sigarette, uno zippo d’argento, il biglietto del treno (usato). Ci sono anche parecchi contanti in un portafoglio, contenente anche i suoi documenti, più un altro piccolo mazzetto di soldi stropicciati e sporchi di sangue. Il dottor Lann chiede a Kora se ha controllato le sue tasche. Lei, con fare mortificato, risponde di non ricordarlo. Fruga nelle tasche del cappotto e degli altri abiti. Quello che trova sono delle chiavi di un auto modello Daimler e un biglietto da visita stropicciato appartenente a un certo dottor Harp, specializzato in neurochirurgia. Kora non ricorda nulla di questo medico e tutti gli oggetti che ha sparso sul tavolo non riescono a far breccia nella sua amnesia. Il dottor Lann crede di conoscere il dottor Harp ma deve controllare nella sua rubrica buttata chissà dove nel suo ufficio. Nel frattempo si rivolge a tutti voi: abbiamo un bel po’ di cose da fare. Anna penserà all’autopsia della signora Kora… si rivolge ad Anna ...sta tranquilla, il nostro cliente non può sentire dolore ma non è più in grado di rigenerare le ferite. Dovrai fare un’autopsia non invasiva. Estrai le pallottole e consegnale ad August, lui potrà risalire all’arma del delitto. Nel frattempo prova a parlare con la signora Kora, magari ricorda qualcosa. Il dottore estrae da una tasca interna della giacca la pipa ma non l’accende. E' stato un gesto instintivo. Torna a parlare con tutti voi: servono almeno due di voi che vadano nella stazione ferroviaria a parlare con i responsabili dei trasporti. Comprate i biglietti per Teplice e richiedete i permessi scritti per portare le armi con voi. I soldati della stazione sono sempre un po’ “irrequieti”… meglio non andare da soli. Dato che le indagini vi porteranno lontani da Budapest per un qualche giorno, almeno presumo, dovremmo dare delle giustificazioni credibili ai vostri datori di lavoro. Per questo motivo ci occorre che Lilia vada dal suo contatto per risolvere la situazione. Il dottore apre la porta e chiama a gran voce Christina. La giovane si precipita immediatamente da lui. Anche lei ha un compito per oggi: dovrà andare a comprare dei vestiti nuovi per la signora Kora. Infine il dottor Lann chiede a Adrian e Raphael se, una volta che hanno finito qui, possono raggiungerlo nel suo studio. @August
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Topic di servizio -S.Requie-
darteo ha risposto alla discussione di darteo in Discussioni in Skull King
Elise Esiste una costruzione a Budapest senza alcuna insegna ma "per i pochi" è noto come l’Elise. Si tratta di un grande e anonimo stabile tetro, apparentemente abbandonato e circondato da edera, siepi e alberi. Sorge in un rispettabile quartiere orientale della città, avvolto da una ragnatela di stradine ben curate. E’ difficile da raggiungerlo poiché è lontano dalle piazze o dalle vie più trafficate. Al suo intero regna una strana e pesante atmosfera. Potrebbe sembrare un locale di classe. Il piano terra presenta luci soffuse, musica di sottofondo, liquori costosi e tavoli di legno laccato. Ma la vera anima dell’Elise si trova nei piani più alti. Solo chi ha un particolare anello d’argento, con il simbolo di un toro, può accedere a questo esclusivo luogo. Il “vero” Elise è un ritrovo per uomini e donne che hanno bisogno di evadere dalle severi leggi del Reich. Un'oasi oscura dove non vige alcuna regola. Membri di società segrete, ricchi uomini e misteriosi eccentrici si abbandonano a ogni forma di perdizione. Droghe e orge vengono consumate quotidianamente nell’Elise ma in quelle camere buie si incontrano uomini d’affari per sigillare losche transazioni, tramare complotti e altre forme di illegalità. Vengono eseguiti anche strani rituali e messe di culti esoterici e terrificanti. L’ultimo piano dell’Elise, il più esclusivo, può essere raggiunto solo se si possiede un anello d’oro (sempre con il simbolo del toro). In questo enorme salone, immerso nel buio, si incontrano uomini potenti con pesanti segreti sulle loro spalle. @Adrian @Lilia -
La marea di domande sembra travolgere in pieno la signora Kora. Con un notevole sforzo riesce a mantenere la calma ma si vede che è molto agitata: i suoi muscoli si irrigidiscono, trema e di tanto in tanto balbetta. Non so… non ricordo nulla. Ma mentre termina questa frase sembra avere un’illuminazione. Fruga freneticamente la borsa e prende un portafoglio e altri biglietti. Sfila infine i suoi documenti e li legge ad alta voce: mi chiamo Kora Schultz, sono nata il dieci ottobre del diciannove… ho trentott’anni, commenta con un filo di incredulità. A quanto pare si era dimenticata anche la sua età. Legge poi un altro dei biglietti che ha scritto di proprio pugno: dovrei essere vedova o divorziata, perché non porto alcuna fede ma ho il segno di un anello all’anulare. Controlla le mani e scopre che è vero. Prende poi dalla borsa un biglietto del treno. E’ stato usato dodici giorni fa ed è registrato a suo nome. A quanto pare Kora ha preso un treno partito da Teplice e che il viaggio è durato per ben dodici ore. Ha intrapreso questo viaggio dopo il suo omicidio e ha raggiunto Budapest con l’intento di incontrare voi. La donna non ricorda di aver mai sentito il nome della città di Teplice… fino a quando non legge un secondo biglietto dove ha annotato l’indirizzo di casa sua: via e numero civico di uno stabile nella città di Teplice, ossia una città a nord di Praga. Kora ora è mortificata dato che non ricordava neanche l’indirizzo di casa sua. Prende infine una coppia di biglietti. Il primo lo legge solo con gli occhi per poi commentare: a quanto pare sono abbastanza ricca da comprare i vostri servizi e da coprire i costi dei vostri viaggi, vitto, alloggio e… sperando non dovesse accadere …anche spese mediche. Il secondo biglietto lo legge ad alta voce: ricorda che sotto il cappotto indossi ancora gli abiti che avevi quando ti hanno uccisa. Kora scatta in piedi e apre il cappotto. Sotto il pesante indumento la donna porta vestiti neri, eleganti ma deturpati. Sono sporchi di sangue, terra e detriti. Il dottor Lann gli dice di non agitarsi, poiché potrebbe rovinare le prove che porta con se. L’uomo, ispirato anche dalle domande di Adrian, conduce un piccolo esperimento con Kora e scopre che la donna, nonostante sia morta, è ancora in grado di apprendere. Affascinante, commenta lui. Ma Kora sembra risentirsi del comportamento e dell’eccitazione del dottore. Lui però si è già voltato verso di voi: bisogna condurre l’indagine come se la signora Schultz fosse un vero e proprio cadavere. Cercate qualsiasi indizi su di lei e… rimuovete le pallottole. Ah… ovviamente dovete prima decidere se accettare il caso. Kora però interviene e chiede che il suo corpo venga esaminato solo da Lilia e Anna: anche se sono morta credo di avere ancora una dignità. @Lilia
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L’intervento di August sembra aver persuaso la signora Kora. Alla conversazione si aggiunge anche il dottor Lann: signora, non crede che si è spinta un po’ troppo per avere dei ripensamenti? Ad ogni modo, non so se ha compreso cosa facciamo noi. Siamo investigatori… ma del paranormale. Noi non accettiamo casi di omicidio. Immagino che ci sia qualcosa di “anomalo” in questo assassinio. Cosa potete dirci a riguardo? Chi è stato ucciso? L’espressione della signora Kora è indecifrabile. E’ come un misto di terrore e fermento. Vi osserva con i suoi occhi enormi azzurri al di là del velo del suo cappello nero. Risponde infine alla domanda del dottor Lann pronunciando una sola parola: io. Quella confessione colpisce il dottor Lann. E’ stordito e incredulo, come se si fosse svegliato di soprassalto da un lungo sonno. Kora, dopo altri secondi, aggiunge: mi hanno sparato due volte alle spalle. Un colpo alla schiena e uno alla testa. Ho ancora i proiettili dentro di me.
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Esiste una stanza al piano terra, situata nell’ala nord del museo, che usate per dialogare con i colleghi. E’ grande, spartana e fredda nonostante il gran numero di finestre sulla paretedi destra. Ci sono molti tavoli posti a ferro di cavallo e il cliente viene fatto accomodare di fronte ad essi… come se fosse uno studente di fronte a una commissione d’esame. Le pareti sono bianche e tappezzate di varie orme rettangolari, segno che dei quadri hanno arredato la sala per diversi anni (uno di questi raffigurava lo zio Adolfo con un aureola sulla testa. Lo avete posizionato all’ingresso del museo). Solo un cartello è rimasto appeso sul muro e riporta la seguente frase: vietato fumare. Il dottor Lann si appoggia al muro, proprio sotto quel cartello, mentre prepara la sua pipa. La donna in nero rifiuta con garbo il thè e qualsiasi contatto con voi. Le stranezze non finiscono qui: per molto tempo l’elegante signora non parla mentre è seduta, di fronte a voi, e cerca di bloccare un tremore alla gamba… tremore dettato dal nervosismo. Dopo altri interminabili secondi apre la sua borsetta e tira fuori una sigaretta di marca insieme a una lunga imboccatura nera. Fa per accenderla, con uno zippo di puro argento, ma si blocca all’ultimo minuto. Dalla sua espressione comprendete che la donna ha appena ricordato qualcosa, ecco perchè mette via la sigaretta e inizia a ridere. E’ una risata priva di alcun divertimento, triste, isterica ma pur sempre contenuta. La vedete mettersi una mano sulla fronte e piegarsi su se stessa. Infine la donna riesce a calmarsi e a ricomporsi. Ed ecco che tira fuori un altro oggetto dalla busta. Un piccolo foglio di cartoncino di cartoncino rigido, simile alla carta usata per le lettere. C’è scritto qualcosa su quel foglio. La calligrafia è elegante e sinuosa. La donna si schiarisce la gola e inizia a leggere con una perfetta dizione: Buongiorno. Il mio nome è Kora Schultz e soffro di perdite di memorie. Sono costretta ad annotare molti fatti della mia vita su questi fogli di carta, come ad esempio il mio nome, e mi scuso per questa mia presentazione. Mi rivolgo a voi per denunciare un caso di omicidio… Si interrompe. Vedete i suoi occhi scorrere sul resto di quel messaggio scritto. Ma mette via il foglio per poi “improvvisare” una domanda: chiedo scusa ma… posso realmente fidarmi di voi?
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@August (flashback) @tutti La donna si avvicina a voi. E’ agitata ma riesce a mantenere la calma. I suoi occhi guizzano su tutti coloro che prendono parola. E’ evidente che ha visto o ha subito qualcosa di molto brutto. Più volte fa per rispondere alle vostre domande ma si blocca ogni volta. Abbassa infine lo sguardo. Notate che si sta sforzando per riuscire a parlare… e infine riesce a dire: mi hanno detto che qui avrei trovato delle persone che fanno al caso mio.
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L’ex maggiore resta immobile sulla sua poltrona, con il volto verso il pavimento. Non risponde alle vostre parole, e probabilmente non riesce a udirle. Alza la testa solo quando Adrian gli punta la pistola. Il rumore dello sparo rimbomba per tutta la sala. Il proiettile apre un varco nel cranio di Alex Webb passando per il suo occhio destro. L’uomo leva di scatto la testa all’indietro, disegnando un arco di sangue a mezz’aria. Non si muove più. Uscite fuori dalla sua abitazione e raggiungete il dottor Lann, che nel frattempo ha acceso la sua pipa modello Vest Pocket. Ha udito lo sparo, comprendendo la natura della vostra sentenza, eppure non esprime alcun commento a riguardo. Assorto nei suoi pensieri, il dottore cammina insieme a voi per tornare nel museo. Passate per una piazza gremita di gente. Il vociare delle persone sembra destare il dottore, il quale alza lo sguardo per osservare la folla: vede una famiglia composta da madre, padre e un piccolo bambino da un grande cappello azzurro. Un distinto signore con una spilla nazista sul bavero di una giacca verde. Un paio di agenti della Gestapo intenti a ridere tra di loro. Una bella signora con un costosissimo cappotto nero ma le sue lussuose scarpe di vernice nere sono rovinate. Un anziano con la schiena curva che si regge su un bastone di legno laccato… Sapete… si rivolge a noi con rammarico …questo è stato il mio ultimo caso. Sono diventato vecchio lento. Credo di avervi insegnato ogni cosa. -.-.-.-.-.- Cap1 Il primo contatto con l’Altrove Sono passati dodici giorni dall’esecuzione di Alex Webb, la stampa riporta che l’ex maggiore si è trasferito nei territori interni della gloriosa Germania, mettendo in vendita la sua casa a Budapest. E’ mattina quando vi ritrovate tutti nel museo. Hans è l’ultimo di voi a entrare al Neues museum: prima di varcare la soglia, l’uomo ha notato per strana una strana figura parlare con il giovane postino Philipp Clarksonn (il ragazzo balbuziente che consegna a voi la posta). Si tratta di una donna che indossa un cappotto nero e un elegante capello con velo a coprirgli quasi tutto il volto. Hans non sente la loro discussione ma, in base ai loro movimenti, sembra che la donna abbia chiesto al giovane postino delle indicazioni stradali. -.-.-.-.- Nel garage sul retro del museo si elevano bestemmie e imprecazioni in russo. Vasilij ha appena fatto cadere sul suo piede una pesante chiave inglese. Il folle ucraino ha quasi ultimato le ultime riparazioni sul vostro veicolo militare. Il dottor Lann, in una rarissima occasione in cui non indossa una giacca, lo ammonisce: signor Vasilij... ricordate, niente russo. Che la smettesse di frignare, mi fa perdere la concentrazione… sbraita dall’altro lato della stanza Christina. Seduta su uno sgabello (troppo alto per lei) la ragazza continua i suoi lavori su un nuovo prototipo di maschera antigas per voi. E’ una creazione di Christina, una maschera di metallo con apertura automatica e torcia elettrica incorporata. La giovane gira delicatamente una vite della maschera ed ecco che le giunture scattano di colpo. Porca put.tana! Sussurra lei con voce incredibilmente rauca. Si stiracchia la schiena per poi rivolgersi al dottore: scusi, dottor Lann, quando potrò aver anch’io una maschera? Si pulisce il sudore dalla fronte… creando una scia di olio di motore sulla pelle. Il dottore si limita a scuotere il capo. Ma voglio essere l’ottavo investigatore. Non ci serve un ottavo uomo sul campo. E comunque non volevi studiare legge? Il signor Schimdt (Raphael) è un eccellente avvocato. Quante cose vuoi fare? Parecchie, ho energia da vendere. Anche voi, dottore, siete stato giovane e pieno di inventiva. Cosa vi è successo? Sono cresciuto. Il discorso viene interrotto dall’arrivo di una delle tante spie al servizio del dottore, un giovane uomo vestito da operaio. Dopo un timido saluto, l’uomo vi informa che qualcuno è appena entrato nel museo… qualcuno che “chiede di voi”. Non avete dubbi… si tratta di un cliente. Rientrate nel museo e raggiungete la hall. Lì una donna vestita di nero si guarda attorno con aria di chi si è perso. Indossa un elegante cappotto scuro e lussuose scarpe di vernice nero ma parecchio rovinate. Sul capo porta un raffinato cappello con il velo e tra le mani stringe un'elegante borsa di marca. Il suono dei vostri passi riecheggia sul marmo del pavimento e ciò induce la donna a voltarsi verso di voi. E’ incredibilmente bella, con pelle liscia e pallida, un grazioso volto rotondo, occhi azzurri e un strano naso, grande e perfettamente dritto come una punta di lancia. Assomiglia a un becco di qualche elegante volatile.
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Hans tenendo il mitragliatore su una mano con le gambe tira un calcio sulla vita dello zombie e poi una volta tranciato sul muro gli scarico addosso i colpi di mitra e se ne frega della ferita sul braccio: "e levati di torno seccatura" \\\\\\\\\\\\\\\\\ DM August continua a divincolarsi e lottare contro la creatura, quando Adrian spara un colpo di fucile che apre una voragine nella schiena del mostro. Il colpo sembra aver ferito August che inizia a sanguinare dalla testa. Un secondo colpo raggiunge la creatura alla testa… questa volta è stata Anna ha sparare. Il capo del mostro esplode in mille pezzi. Il suo cervello viene sparso in tutta la stanza e persino sul soffitto. Nel frattempo Ludwig aiuta Hans a separarsi dal morto che lo aveva aggredito. Armato di scure, Ludwig colpisce al collo il cadavere vivente aprendo un grande squarcio fino alla clavicola. Un secondo colpo d’ascia fa cadere a terra il morto. Ludwig infierisce su di lui mentre Hans è libero di riprendere a sparare insieme a Raphael. I due fanno scempio degli altri morti sul corridoio… a eccezione di uno che riesce a entrare nella stanza. Viene però raggiunto da Lilia. La donna estrae rapidamente la spada dal fodero. Un arco d’argento viene tracciato a mezz’aria e il cadavere viene dimezzato all’altezza del ventre. Organi gonfi e marci fuoriescono dal corpo, il suono del loro impatto al suolo è disgustoso. Finisce tutto così… in meno di tre minuti. Vi occupate dei feriti e controllate se ci sono altri pericoli nei dintorni. Allontanate i corpi dei morti ancora in grado di muoversi e iniziate a controllare con tutta calma la stanza. Scoprite in poco tempo che si tratta di una camera delle torture ma riuscite a comprendere meno della metà degli orrori che si sono consumati qui dentro. -.-.-.-.-.-.-.- -.-.-.-.-.-.-.- [Due giorni dopo] Una zolletta di zucchero, dottore? Due, se non vi dispiace, risponde il dottor Lann. L’ex maggiore Alex Webb (il vostro cliente) spinge la tazza di thè verso il dottore. Vi trovate nel soggiorno dell’ex maggiore. State tutti bene anche se il braccio di Hans e la testa di August sono avvolti dalle bende. Il soggiorno è una stanza piccola e colma di antiquati mobili. Le pareti sono tappezzate di foto che ritraggono i famigliari di Alex, tutti morti durante i primi giorni del risveglio. Ora l’ex maggiore si trova a condurre una vita solitaria nella sua dimora. Dunque si trattava di un semplice morto che si divertiva a torturare le sue vittime? Il dottore soffia sul thè fumante per poi rispondere: proprio così. Ed è stato per tutto questo tempo oltre le fogne della città? Il dottore annuisce senza guardare negli occhi l’ex maggiore: si nascondeva in un’antica cripta scoperta durante gli scavi del bunker iniziati una quindicina d’anni fa… ma voi già lo sapevate. Degli scavi? Un sorriso dettato dal nervosismo compare su un angolo della bocca del signor Webb. Intendo dire della creatura. Piomba il silenzio nel soggiorno, interrotto solo dal ticchettio di un vecchio orologio a pendolo. L’ex maggiore fa per replicare ma il dottor Lann lo interrompe: voi sapevate dell’esistenza della cosa nei sotterranei di Budapest e gli davate da mangiare prima che riuscisse a liberarsi e a cacciare da sola. Dottor Lann… Ecco perché vi siete rivolto a me e ai miei ragazzi… vi indica con un gesto della mano, posa su un tavolino la tazza da thè e continua …volevate qualcuno che eliminasse la creatura poiché era fuori controllo. Noi uccidevamo il vostro e nessuno avrebbe scoperto che lo nutrivate. L’ex maggiore si sente minacciato e inizia a far valere la sua autorità, rammentato al dottor Lann i rischi e le pene che attendono chiunque osi minacciare un (ex) membro delle forze armate tedesche. Ma il dottore non si scompone e si lascia passare da August un brandello di stoffa. La mostra al signor Webb: l’abbiamo trovata nella sala della creatura, pendeva da un chiodo arrugginito. Nessuna delle vittime del mostro era così facoltosa da permettersi stoffe così pregiate. Sono convito che se rovisteremo nei suoi armadi troveremo un abito, con uno strappo, dello stesso colore di questa stoffa… non è vero?! L’ex maggiore inizia a sudare. Inoltre, con un po’ di ricerche, abbiamo scoperto che la creatura era un vostro parente. Voi lo nutrivate fino a quando non è riuscito a liberarsi dalle catene. Ditemi, maggiore, è stata una scelta sofferta quella di condannarla a morte chiamando noi investigatori del paranormale? Dopo un lungo periodo immerso nel silenzio, Alex Webb annuisce. Il dottor Lann lo scruta con occhi apparentemente privi di emozioni. Si alza e abbandona la stanza senza dir nulla, lanciandovi una rapida e significativa occhiata. Sapete che ha lasciato a voi la sentenza per l’ex maggiore Alex Webb.
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Lilia si precipita in un angolo della stanza alla ricerca di qualche indizio. Dall’altro lato della sala anche Anna, accompagnando il dotto Lann, inizia a studiare la zona. Facendo attenzione ai brandelli dei cadaveri, le due donne si accorgono che c’è qualcosa nei loculi. Con orrore scoprono che si trattano di pelli umane cucine tra di loro e ripiegate su se stesse. Il sangue raggrumato tiene uniti i vari strati di pelle l’una sull’altra. Quegli ammassi sono diventati le tane di colonie di insetti. Decine di animaletti alati iniziano a volare irrequieti nella sala. Contemporaneamente a tutto ciò, Adrian e August si avvicinano alla tomba. August è il primo di voi a vederlo: il ghigno della cosa rannicchiata dietro la tomba è angosciante. Non sembra un vero e proprio sorriso ma una deformazione dei muscoli facciali volta a scoprire i denti. La creatura ha la pelle grigia, arti lunghi e sottili, un corpo scheletrico avvolto da stracci. Sul capo indossa della pelle presa dalle sue vittime. Quei lembi di epidermide scuoiata e marcia vanno a coprire il volto del mostro… ad eccezione del suo macabro sorriso. Al polso porta una manetta la cui catena è spezzata (l’altra estremità penzola dal muro). A una mano stringe un martello. Non appena August incrocia lo sguardo con la creatura (che riesce a vederlo nonostante sia bendata), quest’ultima scatta contro di lui e lo afferra. Entrambi cadono a terra e iniziano a lottare. La creatura non vuole ucciderlo ma sta cercando di bloccarlo per fare di August il suo ostaggio. Il dottor Lann è vicino a loro e sfila dal suo elegante cappotto una piccola pistola. La punta verso la creatura ma la sua mano inizia a tremare. Temendo di colpire August, il dottore abbassa l’arma. -.-.-.- Ludwig (dopo aver aiutato Anna a liberarsi dall’arto del defunto) inizia a cercare una grata per sbarrare l’ingresso della sala. Per vostra sfortuna non esiste alcuna grata e i morti sono sempre più vicini. Ed ecco che l’orda viene investita da una pioggia di piombo rovente. Hans e Rapahel hanno appena aperto il fuoco. In quella bolgia infernale riuscite a captare il suono dei proiettili entrare nelle carni dei cadaveri. Illuminati dal rosso delle scariche dei mitra e delle pistole, quei cadaveri appaiono ancora più inquietanti. Vengono scempiati e sei di loro crollano a terra per i troppi danni ricevuti. Uno di loro però riesce a raggiungere Hans e a morderlo a un braccio. @tutti @Adrian @Ludwin @August
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Vi disponete secondo le indicazioni di Adrian per poi avanzare verso l’ignoto. Il corridoio procede linearmente, l’aria è intrisa da un tanfo sempre più intenso. Le torce elettriche non riescono a illuminare il fondo di questo pozzo. Sentite solo il rumore dei vostri passi e il suono di qualche goccia d’acqua che cade a terra. C’è qualcosa di inquietante che vi aspetta alla fine del tunnel, riuscite in qualche modo ad avvertilo. Dopo un minuto (o un’ora… avete perso la cognizione del tempo) le vostre torce illuminano l’architrave, con rinforzi di legno, di una porta. Non ci sono ante, quindi entrate seppur con molta cautela, stando attenti agli angoli. Siete in una grande stanza. Il fetore è quasi insopportabile. Comprendete che l’origine di quest’odore è all’interno di questa sala. E’ vetusta, con angoli oscuri e una serie di tombe vicino le pareti. Sono tutte rovinate, tranne una. Diversi loculi inoltre adornano i muri. Qui le ombre sembrano muoversi o forse è solo la vostra immaginazione. Vi guardate attorno e scoprire una catena spezzata che pende da una parete. Scoprite poi delle macchie di sangue rappreso sul pavimento. Un rumore, quasi impercettibile, attira la vostra attenzione in un angolo della stanza. Le vostre torce illuminano una testa dietro una delle tombe. Occhi vitrei vi stanno guardando. Si tratta di una donna… o ciò che ne rimane. E’ morta da diversi giorni ma l’umidità, i topi e gli insetti hanno scempiato ciò che rimane di lei. Avanza strisciano al suolo, rivelandosi completamente a voi. Scoprite così che è stata torturata, parzialmente divorata e dimezzata all’altezza della vita. Gli organi stanno lentamente fuoriuscendo dalla voragine che ha nel ventre, creando una macabra scia di carne in putrefazione. Un occhio è uscito via e all’interno dell’orbita decine di larve di insetto si scavano un percorso verso il cervello. Hanno l'aspetto di piccoli bozzoli biancastri e oscillanti. Il cadavere emette deboli rantoli mentre protende una mano verso di voi, attirato da voi. Può sembrarvi assurdo, ma per un attimo avete interpretato quel gesto come una richiesta d’aiuto, a testimonianza degli orrori che quella donna ha visto e subito in questa stanza. Orrori che, nonostante tutti i segni che ha sul corpo, non potete comprendere a pieno. Mentre lei avanza, una mano sbucata dal nulla afferra la caviglia di Anna. Si tratta di un braccio dilaniato, senza corpo, appartenente probabilmente a un ragazzo. Dalle ombre fuoriescono altri cadaveri martoriati. Sono lenti ma raccapriccianti. Riuscite a distinguere una certa “firma” su i loro corpi, comprendete che dietro quelle sevizie si cela la stessa mano, la stessa folle crudeltà. Altri rumori attirano la vostra attenzione... questa volta provengono dal corridoio alle vostre spalle. Un gran numero di morti sta avanzando verso la vostra direzione. @tutti @August
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Sette spettri e una tomba -L'ultimo caso del dottor Lann- Sotto la superfice di Budapest, oltre le fogne, si apre una ragnatela di oscuri cunicoli. Furono scavati circa vent’anni fa, probabilmente come bunker per la guerra, ma oggi nessuno ricorda più la loro esatta funzione. Per tutto questo tempo nei tunnel regnava solo il buio e il silenzio. E la cosa che dimora in queste viscere del sottosuolo regna e banchetta indisturbata… fino a oggi. Le scariche di proiettili riecheggiano come tuoni mentre i lampi delle armi da fuoco illuminano i tunnel di una luce rossa come sangue. Altri due alla vostra destra! Urla il sergente Muller alla sua squadra. Scariche di mitra vengono riservate sulla coppia di morti appena apparsa dall’oscurità. Il gruppo di soldati, capitanati dal sergente Muller, sta lottando contro un’orda di morti nei sotterranei di Budapest. Una serie di segnalazioni e indagini hanno riportato questa orrenda scoperta. Dormivano sotto una colonia di cadaveri! Aveva esclamato Muller questa mattina, una volta scoperto la notizia direttamente dal borgomastro, Sebastian Meyer. Il sergente non è un uomo che perde tempo. In poco tempo ha radunato i suoi uomini e con loro è disceso nelle profondità del sottosuolo. L’orda di cadaveri ha sorpreso lui e suoi sottoposti. Cinque feriti, di cui due gravi, sono già stati trasportati al Vorsehung Von Eva (l’ospedale più vicino). Tra ratti, escrementi e sangue, i soldati si stanno aprendo un varco tra i cunicoli. Grandi torce elettriche illuminano la zona, rivelando un folto gruppo di cadaveri caricare i soldati. Intervengono in questo momento i lanciafiamme e i sotterranei di Budapest si trasformano in un girone infernale. Dopo un’ora dall’inizio degli scontri, il sergente Muller stabilisce un rudimentale campo base. Consulta le mappe e chiede l’ennesimo aggiornamento (mentre il rumore delle armi da fuoco riecheggia per i cunicoli). Tra un ordine e l’altro, l’uomo chiede a un suo sottoposto: chi si occupa dell’ala nord? ce ne occupiamo noi dell’ala nord, non è il suo sottoposto a rispondergli, ma una voce alle loro spalle. Muller si volta alzando di scatto la torcia elettrica. Il fascio di luce illumina grandi occhi neri, alieni, apparsi nel buio. Otto creature osservano il sergente e i suoi uomini attorno a lui. Tutti loro sono atterriti nel vedere quegli esseri vestiti di un nero ancora più nero dei cunicoli. Dopo il primo sobbalzo, il sergente Muller si accorge di avere di fronte a se otto uomini con il volto coperto da maschere antigas. Sono metalliche, scure e di forme diverse l’una dall’altra. Il più basso tra loro è il più vicino a Muller. Gli altri sette sembrano attendere in una composta formazione. Il basso uomo indossa un cappotto pesante con il bavero leopardato che scende fino a sfiorare il pavimento. A una mano porta un grande anello d’oro e stringe un nero bastone da passeggio. Solo una persona in tutta Budapest ha con se quel bastone: professor Lann? Chiede un nervoso Muller. Dottor… Lann! Lo corregge mentre si sfila la maschera dal volto. Cosa ci fate qui? Continua il sergente. Altri spari e urla riecheggiano tra i cunicoli. Abbiamo avuto l’ordine di intervenire… risponde semplicemente il dottore …ci occupiamo noi dell’ala nord dei sotterranei. Ma quest’affermazione non piace a Muller che inizia a bombardare di domande l’uomo. E chi sono questi? Urla infine il sergente alzando la mano nei confronti dei sette alle spalle del dottore. Questi si volta per qualche secondo verso di loro per poi tornare a parlare con Muller: per voi, mio caro sergente, sono solo sette spettri. Vi prego di non considerare la loro presenza. Muller è rosso dalla rabbia, specialmente quando il dottore gli mostra i documenti che autorizzano la sua presenza in questa operazione militare. Uno degli uomini del sergente non resiste e prende parola: perché indossano maschere antigas? Perché nell’ala nord c’è una fuga di gas tossico, mente egregiamente il dottore. Ma la sua bugia “accelera” le pratiche tra lui e Muller. Il sergente lo lascia proseguire insieme ai suoi sette. Che nessuno vada nell’ala nord, urla Muller alla sua squadra. -.-.-.-.- Una volta lontani dal sergente e dai suoi uomini, il dottor Lann e i suoi spettri tornano nel buio e nel silenzio. Alcune torce elettriche vengono accese e solo ora il dottore si rivolge a voi: penso che potete togliervi le maschere ora. La vostra identità non è più in pericolo. Il vostro attuale cliente, il signor Alex Webb, ex maggiore dell’esercito tedesco, vi ha contattato per risolvere un caso di misteriose sparizioni avvenute nel quartiere di casa sua. Dopo diverse (brevi) indagini avete scoperto che qualcosa rapisce gli uomini dal tramonto all’alba per trascinarli nei cunicoli sotterranei. Secondo i vostri calcoli la tana della cosa si trova nell’ala nord di questi cunicoli. Il vostro obiettivo è salvare gli uomini che sono stati rapiti, scoprire chi si nasconde dietro tutti questi crimini… e abbatterlo se si dovesse rivelare ostile. Organizzatevi, sussurra il dottor Lann.
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Topic di servizio -S.Requie-
darteo ha risposto alla discussione di darteo in Discussioni in Skull King
I png legati al Museo. Nota: non volevo descrivervi i png in questo modo. Chi mi conosce sa che mi piace presentarli durante il gioco. Ma ho deciso di parlare adesso di loro per rendervi più chiaro l’ambiente che vi circonda. Dottor Oskar Wagner Lann Il Dottor Lann nasce a Sarajevo il 10 Ottobre del 1890 da una famiglia tedesca. Si arruola come soldato semplice nella Grande Guerra e l’esplosione di una bomba lo ferisce gravemente, rendendolo parzialmente invalido. Si salva per miracolo ma, oltre ai danni fisici permanenti, la bomba gli causa un grave trauma psicologico. Il terrore per quell’esplosione (e le conseguenze sul suo stato mentale) affascinano e impressionano il giovane Lann a tal punto da avvicinarlo al mondo della psicologia. Termina gli studi universitari in Austria per poi specializzarsi anche in psichiatria. Grazie al suo lavoro di “dottore della mente”, Oskar Lann ottiene ciò che lui definisce la sua “vasta rete di conoscenze”. I suoi potenti amici gli permetto di condurre una vita tranquilla durante la seconda guerra mondiale (le sue ferite lo costringono a restare fuori dagli scenari del conflitto) e a trasferirsi a Budapest dopo la riconquista contro i morti. Nell’ex capitale ungherese termina la sua carriera e si ritira in pensione. Di tanto in tanto riceve qualche paziente o viene invitato a svolgere delle lezioni presso qualche università. Attualmente passa le sue giornate tra il suo domicilio e il Neues museum (il suo posto preferito). Con il passare degli anni il dottor Lann ha sviluppato una passione (segreta) sempre più profonda per l’occulto, portandolo a svolgere diverse ricerche, a dar il via alla “collezione speciale” e a creare l’agenzia investigativa del paranormale. Famosa è la sua frase: “un’occultista deve armarsi di una sconfinata pazienza, poiché non riuscirà mai a scoprire i misteri del mondo dell’occulto. Non vedremo mai un fantasma o non sapremo mai cosa si nasconde oltre questo mondo. L’unico reale traguardo di un’occultista è avvicinarsi sempre di più al velo che cela i misteri più profondi dell’universo, senza poter vedere cosa si nasconde altrove… poiché ci sono cose che non sono fatte per essere conosciute dall’uomo.” Il Dottor Lann è un uomo basso e tarchiato, con spalle piccole, mani tozze e fianchi larghi. E’ un distinto signore completamente calvo, folti baffi ormai quasi tutti grigi e occhi sottili e scuri. Ha un sano colorito della pelle e poche rughe nonostante la sua età. Porta sempre con se il suo (immancabile) bastone nero da passeggio poiché le ferite riportate in gioventù lo costringono spesso alla zoppia… anche se il dottor Lann è convinto che si tratti di un disturbo psicosomatico e non una vera e propria invalidità fisica. L’esplosione della bomba ha recato altri problemi al dottor Lann: i muscoli della spalla e del braccio sinistro sono semi-paralizzati, spesso ha difficoltà respiratorie e i suoi movimenti sono lenti. Chi conosce bene il dottore sa che si tratta di un uomo dai gusti raffinati. E’ elegante, pacato, riflessivo e solitario… anche se di tanto in tanto eccede in atti di pigrizia (come ad esempio quando pretende che qualcuno gli porti il caffè nel suo ufficio). Eppure nessuno può affermare di conoscere completamente il dottore, poiché non parla mai di alcuni aspetti e vicende del suo passato. Nonostante la sua età e le sue ferite, il dottor Lann conserva ancora quella forte personalità e coraggio che lo hanno contraddistinto da giovane. -Il dottor Lann ha fondato la vostra agenzia e per voi rappresenta il più grande supporto per il vostro lavoro (e anche per la vostra vita). -Odia il IV Reich ma riesce benissimo a nascondere questo suo sentimento. -Tiene chiusi a chiave molti dei suoi cassetti. Il loro contenuto è segreto persino a voi altri. -Nutre un profondo amore per Priscilla, la sua viziatissima gatta bianca che vive nel museo. -Tarocco dominante: La temperanza. Vasilij Krupnikov Come trovare i clienti per la vostra segreta (e illegale) attività investigativa? Di tanto in tanto riuscite a trovate di persona gli uomini che hanno bisogno di voi… ma ciò non basta. Il dottor Lann, nel corso della sua vita, ha creato una rete segreta di fidate spie sparse a Budapest e nelle città limitrofe. Sono uomini, donne e ragazzini con il compito di scovare potenziali clienti e di metterli in contatto con voi. Vasilij Krupnikov è al comando di queste spie. Nato a Leopoli (Ucraina) il 23 Marzo 1914. E’ uno dei tanti “inferiori” che vive nel IV Reich, ossia un uomo di razza “secondaria” (non-tedesco) utile per qualche umile lavoro. Vasilij Krupnikov è un meccanico, un grande esperto di auto e motori così come lo era suo padre e suo nonno prima di lui. Dopo la riconquista di Budapest da parte dei tedeschi, Vasilij si recò in città in cerca di un lavoro senza però riuscire a trovarne uno. Cadde nella disperazione poiché, divenuto un senzatetto, rischiava di essere catturato e deportato dalle autorità del Reich. Fu in questo periodo oscuro, segnato da alcol e droghe, che Vasilij incontrò il dottor Lann. Ora l’uomo lavora presso l’officina/garage nel retro del museo sia come meccanico sia come capo di tutte le spie del dottore. Vasilij è un uomo alto e molto magro. Il suo aspetto è sgradevole, a testimonianza della misera vita che ha condotto fino a incontrare il dottor Lann. Ha spalle sbilenche, zigomi marcati, occhiaie spesse e profonde rughe. Ha capelli scuri e sudici mentre i suoi occhi sono chiari e vuoti. L’uomo considera il dottor Lann il suo salvatore, perciò si dedica anima e corpo al suo “doppio” lavoro. La sua cieca dedizione è sfociata lentamente in un intenso fanatismo, specialmente nella gestione delle spie. Tutto questo ha portato Vasilij Krupnikov ad estraniarsi dal mondo reale. Ora vive solo per l’agenzia. Potrebbe sembrare una persona instabile e inquietante ma non ha mai creato problemi. -Tarocco dominante: L’innamorato. Hans Kroosten Corre sempre un brivido lungo la schiena di coloro che pronunciano il suo nome. Hans Kroosten può essere definito come un uomo eccentrico, estraneo alla società e decisamente inquietante. Nato a Koln il 20 Aprile del 1921 come secondo figlio di una rispettata famiglia tedesca. Si iscrive alla facoltà di scienze naturali di Koln nel 1939 ma è costretto a interrompere gli studi qualche anno dopo a seguito dei bombardamenti della Royal Air Force e al risveglio dei morti in tutta Europa. Sempre nello stesso periodo la sua famiglia cade in disgrazia e suo fratello, soldato della wehrmarcht nonché suo unico punto di riferimento, viene ucciso in uno scontro a fuoco in Svizzera. Hans, rimasto solo, si trasferisce a Budapest. Lì conclude gli studi specializzandosi in entomologia. Vorrebbe diventare un professore universitario ma non riesce mai ad ottenere una cattedra. Gli viene assegnato un piccolo laboratorio presso il Neues museum che lui inizia a curare con un certo ardore maniacale. Hans è un uomo dalle forme grottesche. E’ estremamente magro, con una testa sproporzionata e tetri occhi rotondi. I suoi capelli sono scuri e sottili, con un procinto di calvizie ai lati della fronte. Rimane spesso immobile anche durante il corso di qualche conversazione. Tale abitudine non fa altro che aumentare il senso di disagio emanato da quest’uomo. Passa la maggior parte della sua giornata nel laboratorio di entomologia medica, situato nei sotterranei dell’ala sud del Neues museum. In quell’angusto ammasso di stanze buie, Hans ha modellato e ampliato il laboratorio secondo i suoi gusti. Lì si possono trovare una grande varietà di specie di insetti e ragni imbalsamati o vivi. Spesso è stato visto parlare a quelle creaturine… e ad Hans non dispiace la sensazione che gli provocano quando gli camminano sulla pelle. -Fino a qualche hanno fa Hans veniva spesso chiamato dalla Gestapo per un suo consulto professionale in merito a qualche crimine commesso in città, anche se non è specializzato in entomologia forense. Ma oggigiorno le autorità sembrano essersi dimenticati di lui. -Hans è uomo dal carattere incostante. Benché diverse volte ha dimostrato una profonda stima per il IV Reich, altre volte sembra non ricordare le regole e la filosofia del regime dittatoriale in cui vive. -Il suo unico interesse (il suo mondo) è il laboratorio sotterraneo del museo. -Hans è affetto da una grave miopia, difetto che cerca di negare con ogni sua forza. E’ costretto però a indossare degli occhiali con delle spessi lenti che ingrandiscono i suoi occhi palla… conferendogli l’aspetto di una raccapricciante mantide religiosa. -Hans non sa nulla della vostra agenzia. -Tarocco dominante: L’appeso. Theodoard Von Habel Probabilmente l’uomo più docile di tutta Budapest (o addirittura di tutto il Reich). Theo è l’anziano custode del museo. Il suo compito è quello di sorvegliare il museo durante la notte. Tale orario di lavoro, unito alla sua indole silenziosa, lo rendono un uomo tremendamente schivo e solitario. Per questo motivo non sapete quasi niente di lui, neanche la sua data di nascita. Theodoard è un anziano signore, probabilmente più vecchio del dottor Lann, dalle forme morbide, basso e con la schiena leggermente incurvata. I suoi occhi sono stanchi e i radi capelli rimasti sulla sua testa sono di un bianco candido, lo stesso colore dei suoi baffi. Non ricordate alcun vestito di Theo al di fuori della sua divisa da lavoro blu spento. Il custode parla pochissimo e ogni volta che apre bocca lo fa per lamentarsi del clima e dei ragazzi di oggi troppo chiassosi, oppure per ricordare i “bei tempi andati”. La sua voce è profonda e gracchiante ma in un certo senso anche gradevole. -Theo non sa nulla della vostra agenzia… e siete convinti che non vuole saperlo e che non avrebbe alcuna reazione se scoprisse il vostro lavoro di investigatori dell’occulto. -Non vuole dar fastidio a nessuno e non vuole essere disturbato. -La sua ignoranza verso il Reich e le attuali condizioni dell’Europa sono sconcertanti. -Tarocco dominante: L’eremita Christina Hagenbarth Una lunga diatriba è stata quella che ha visto protagonista Christina Hagenbarth. Le autorità della Gestapo di Budapest hanno cercato per molto tempo di “definire” la sua razza. Sua madre era un’italiana, figlia di un alto ufficiale fascista molto rispettato dalle ss. Suo padre era un tedesco. Entrambi i genitori sono stati divorati dai morti dopo sette anni dalla nascita della loro unica figlia. Il verdetto dei nazisti non vede Christina come una degli “inferiori” che vivono nel Reich ma, allo stesso tempo, non vanta gli stessi diritti e privilegi riservati ai “purosangue” teutonici. Questo porta Christina ad essere allontanata dagli inferiori e disprezzata dai tedeschi. La sua alquanto nebulosa condizione sociale la colloca in una zona grigia tra i vari abitanti di Budapest. Ciò ha spinto Christina a isolarsi e a sviluppare un carattere particolarmente introverso. Nasce a Monaco il 9 Novembre 1937 ma si traferisce con la sua famiglia a Innsbruck tre anni dopo. Della sua città natale, Christina non ha alcuna memoria. Durante la guerra, sua madre la porta spesso in Italia contro la sua volontà per stare vicino ai suoi nonni al fine di proteggerla e di tenerla lontano dal conflitto (o almeno così spera). L’evolversi della guerra, sfociata poi nel risveglio dei morti, costringe Christina a numerosi viaggi, traslochi e fughe. Rimasta orfana, viene condotta in un orfanotrofio di Breslau (Polonia) ma riesce a scappare dopo soli tre mesi. Inizia per Christina un lungo periodo di vagabondaggio che la porta a Gyor (Ungheria) dove vivono alcuni suoi lontani paresti. Questi contattano le autorità tedesche che fanno ottenere a Christina dei documenti d’identità. Dopo diversi anni, il piccolo paesino ungherese viene assalito da un’orda di morti che massacrano quasi tutti gli abitanti, compresi i parenti di Christina. Rimasta sola al mondo, la giovane Hagenbarth si trasferisce a Budapest dove inizia a lavorare presso un rinomato studio legale. Viene però licenziata dopo due anni (senza alcun motivo apparente) e gettata per strada. Qualche settimana dopo Christina fa il suo incontro con il dottor Lann e la sua vita cambia radicalmente. Attualmente Christina lavora presso il Neues museum come una sorta di factotum: si occupa dei documenti e dell’agenda del dottor Lann, cura gli studi e gli archivi del museo, aiuta il meccanico Vasilij… Christina Hagenbarth è una ragazza alta per la sua età. Di sua madre ha ereditato il suo fascino mediterraneo. Ha capelli castani tagliati all’altezza delle spalle, con una folta frangetta sopra occhi verdeacqua e una scia di lentiggini sul naso. -Christina cerca il suo posto nel mondo, sogna di diventare un avvocato ma è anche interessata al mondo della psicologia… dimostra anche di essere portata per un ruolo da meccanico. -Il dottor Lann sostiene che la ragazza ha sviluppato diversi problemi sociali legati ai suoi continui viaggi e traslochi avvenuti in tenera età. -Odia truccarsi e vestire abiti eleganti, la si vede spesso camminare per il museo con una salopette marrone, una camicia bianca (troppo grande per lei) e qualche macchia d’olio sul volto. -Detesta il Reich e ogni cosa riguardante il nazismo. -Christina è a conoscenza del vostro lavoro di investigatori dell’occulto ma viene tenuta all’oscuro dei particolari dei vostri casi. -Adora occuparsi della serra dell’ala sud del museo. -Ama i colori autunnali. -Tarocco dominante: Il mondo Gerhilde Roth La vedova Roth è la vicina del museo. Abita in una splendida villetta avvolta da un rigoglioso giardino, orgoglio della signora. Nasce a Deggendorf (Germania) il 29 Luglio 1910 e sposa a quattordici anni suo marito, un ragazzo viennese di due anni più grandi di lei. Purtroppo un difetto genetico le impedisce di avere figli. Le disgrazie per la signora Roth non finiscono qui: la sua casa viene durante un bombardamento sulla capitale tedesca… nello stesso bombardamento suo marito perde la vita. Una cospicua eredità lasciatagli dal coniuge, e dalla famiglia di quest’ultimo, le permettono di trasferirsi prima a Vienna e in seguito a comprare una casa a Budapest, vicino al Neues museum. Gerhilde Roth è una vera e propria valchiria: si tratta di donna altissima, dalle larghe spalle, braccia possenti, grandi mani e ampia pancia. I suoi capelli sono mossi e di uno splendido colore dell’oro. I suoi occhi brillano come zaffiri, nonostante tutte le avversità che ha dovuto sopportare. -Gerhilde è una donna con un costante sorriso sul volto. Adora il giardinaggio e stare all’aria aperta. -E’ una forte sostenitrice del Reich anche se ultimamente ha iniziato a nutrire diversi risentimenti sul governo. -Adora i pettegolezzi. -Possiede una spiccata intelligenza. Gerhilde non sa nulla riguardo la vostra agenzia ma ha compreso che svolgete delle “operazioni” illegali. Gerhilde ha deciso di mantenere il segreto e di informarvi di tutti i movimenti della Gestapo che riesce a scoprire… improvvisandosi come vedetta per il museo. -E’ una cuoca eccezionale. Il profumo emanato dalla sua cucina raggiunge spesso il museo. Più volte il dottor Lann si ferma a pranzo dalla vedova Roth. Il dottore è convinto che il troppo mangiar bene della signora Gerhilde sarà la sua causa di morte. -Tarocco dominante: Il sole. Philipp Clarksonn Nasce a Budapest il 6 Giugno 1937 da una famiglia tedesca (di Berlino) con radici ungheresi. Nel corso degli anni i genitori tornano spesso in Ungheria fino a trasferirsi definitivamente nella capitale. I morti uccidono la madre e feriscono gravemente il padre. Philipp è quindi costretto a trovare un lavoro e viene assunto come postino qualche tempo dopo. Ora il ragazzo consegna la posta nel il vostro quartiere in sella alla sua fedelissima bicicletta modello Wanderer. Il trillo del suo campanello è un costante elemento della vostra giornata. Philipp è un bellissimo quanto impacciato ragazzo. Tremendamente pallido nonostante goda di un’ottima salute e forma fisica. Porta capelli corti e scuri e occhi di un intenso colore azzurro. Il ragazzo soffre di balbuzie ed è molto timido, così tanto che non riesce a guardare nessuno negli occhi. Il dottor Lann lo utilizza, a sua insaputa, come corriere di lettere contenenti vari messaggi segreti per la vostra agenzia. -Philipp non si separa mai dal suo capello (un berretto a coppola piatta di velluto marrone chiarissimo) -Consegna spesso delle lettere a Christina da parte di un suo amico di penna (conosciuto proprio per corrispondenza). Christina ignora il fatto che è Philipp l’autore di quelle lettere. Il ragazzo è troppo timido per parlarle di persona… tantomeno confessargli l’amore che prova per lei. -Tarocco dominante: La luna. -
Il Neues museum di Budapest nasce nel quartiere Rákosváros (a nord-est del Danubio). Inizialmente era una villa di un barone ungherese, andata distrutta durante i bombardamenti del 1946 a seguito di una vasta operazione militare volta a riconquistare la città dai morti. Infatti, nei primi due anni dopo il d-day, Budapest fu completamente invasa dai morti e solo dopo diversi attacchi delle forze militari tedesche, l’ex capitale dell’Ungheria tornò nelle mani dei vivi. Ci vollero altri anni per ricostruire la metropoli e per renderla sicura. Oggi la nuova Budapest conserva molto del suo antico e originale splendore, nonostante la sua anatomia abbia subito una drastica metamorfosi. La villa del barone a nord-est del Danubio fu ricostruita e ampliata per poter essere trasformata in un museo. La Germania nazista aveva in programma la costruzione di molti musei, teatri, cinema, piazze e edifici governativi che potessero esaltare la gloria del Reich. Il progetto però fu abbandonato nel 1953 poiché Budapest si trova nel confine della nazione, nell’estremo oriente. Si tratta di un luogo molto difficile (dispendioso e pericoloso) da raggiungere. Progetti ritenuti “secondari” dall’alto comando tedesco, come il Neues museum, furono abbandonati o lasciati incompiuti. Il Museo vanta una vasta struttura centrale a tre piani, compresa una soffitta e due ali, perfettamente simmetriche tra loro, munite di torri. L’ingresso conserva ancora l’antica forma e struttura della villa, perciò si ha l’impressione di entrare in una lussuosa casa. Ad accogliere gli ospiti c’è un ampio salone circolare dove la luce solare viene filtrata da una volta a cupola fatta di vetro. Le stanze confinanti con questo salone conservano ancora qualche cimelio e reperto archeologico (inutile dire che gli elementi più preziosi sono stati portati via dalle ss per essere destinati alle città più interne della nazione). Sotto una luce soffusa, a tratti insufficiente per illuminare la zona, il Museo accoglie diversi animali imbalsamati in teche di vetro, fossili marini, scheletri di animali preistorici, frammenti di civiltà dei primi uomini, piante di altri continenti, foto di diverse spedizioni archeologiche… Nell’ala di destra (nord) sono conservati i reperti di diverse epoche storiche, come ad esempio un’armatura persiana in perfetto stato, un busto con ali metalliche di un cavaliere ussaro, una lancia romana, uno scudo spartano, un cannone dell’esercito di Napoleone, un sarcofago egizio, componenti di una nave vichinga, una spada giapponese del XV secolo, l’armatura di un elefante da guerra del re Poro (nemico di Alessandro Magno), un abito nuziale di una moglie di un maragià del XI secolo… Nonostante nessuno visita più il Museo da diversi anni, la struttura è tenuta in ottimo stato per via degli inservienti che lavorano al suo interno. Il Museo però conta alcune stanze proibite a molti. Sotto l’ala nord si trovano diversi corridoi e saloni segreti. Al suo interno avete custodito la vostra “collezione speciale”. Si tratta di una serie di oggetti legati all’occulto. Sospettate che alcuni di loro sono maledetti… degli altri invece ne avete la certezza. Anche questi oggetti sono all’interno di teche di vetro… chiusi con catene e lucchetti. Tutte queste cose sono state conservate nelle sale sotterranee per poter essere studiate ma soprattutto per proteggere gli uomini dai loro effetti. Nel corso delle vostre missioni la vostra collezione si è ampliata, rendendo il sotterraneo un luogo raccapricciante, dove gli oggetti maledetti (e altro) vi osservano nella penombra. Più volte vi siete sentiti irrequieti mentre camminavate tra quei cimeli, e spesso avete avuto la sensazione di una presenza invisibile attorno a voi. L’ala di sinistra (sud) è la zona “spoglia” del Museo. Al piano terra conta diverse stanze vuote, reperti danneggiati in attesa di un restauro (che mai arriverà) e gli archivi della struttura. Ai piani superiori si trova una collezione di oggetti d’antiquariato che, di tanto in tanto, vengono venuti a degli eccentrici clienti. Anche questa zona ha delle stanze sotterranee… ma non appartengono a voi. Il museo, anche se inutilizzato, è riuscito a sopravvivere grazie a diverse donazioni da parte di enti private. Uno di questi donatori si è impadronito dei sotterranei dell’ala sud e vi ha costruito uno studio e un laboratorio di entomologia medica. Esistono anche delle stanze sotterranee al centro del museo ma sono solo i ripostigli, le caldaie e le stanze del custode. I tre luoghi sotterranei (ala nord, ala sud, centro del museo) non sono comunicanti tra loro. -.-.-.-.-.-.-.- La torre nord è abitata dall’uomo più importante per il museo. Si tratta del dottor Oskar W. Lann. Psicologo e psichiatra in pensione (anche se di tanto in tanto opera alcuni pazienti), il dottor Lann è stato il maggior finanziatore privato per la costruzione del museo. Per questo motivo ne è diventato il curatore, secondo il volere delle autorità di Budapest, anche se non ha mai potuto esercitare tale professione. Nelle stanze più alte della torre nord si trova l’ufficio del dottore e le camere che spesso usa come un suo domicilio. Il dottor Lann è il fondatore della vostra agenzia investigativa del paranormale. -.-.-.-.-.-.-.- Ci sono altre stanze degne di nota all’interno del museo. Sempre nell’ala nord si trovano -Camere da letto, cucina, saloni che potete usare come una vera e propria abitazione. -La sala che usate per accogliere i vostri “potenziali clienti”. -Diversi studi. -Un’infermeria e una piccola sala operatoria. Nel terzo piano della zona centrale c’è una grande sala spoglia che usate come una palestra privata. Ci sono sacchi e guati da boxe, fioretti, palle mediche e persino un ring. Il terzo piano dell’ala sud è stata trasformata in una (alquanto trascurata) serra botanica. Sul retro del museo (annesso ad esso) si trova la vostra personale officina/garage. Al suo interno si trova un vostro dipendente. Si tratta di un meccanico di fiducia che si prende cura delle vostre auto.
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@Riccardo - Gabriele Maddalena risponde: il cacciatore sa controllare i morti. Li comanda e può anche farli possedere dal diavolo… quando succede puoi vedere i cadaveri iniziare a camminare a quattro zampe, sulle pareti, possono persino volare. Quando il cacciatore fa tutto questo, i suoi occhi diventano rossi… la donna indica Isabella e le rivolge una domanda …e tu invece cosa sai fare? La strega scuote la testa e risponde: nulla. Non sono sicura se per mia incompetenza o per il fatto che il cacciatore è morto… e quindi solo un morto può comandare i morti. L’unica cosa che so è che il cacciatore può accendere il rosso dei suoi occhi e io no. Questo ti fa capire quando sono inesperta. La verità è che questi occhi sono una condanna… c’è chi mi vede come un mostro, altri come un fenomeno da baraccone e altri ancora come una cavia da esperimenti. Ma io sono una persona normale. Maddalena ridacchia: tesoro… ora come ora non puoi essere più lontana di così dal concetto di normalità. @Michele – Luca Umberto Farina ascolta le vostre parole. Infine batte un colpo sul tavolo e dice: dunque è deciso, troveremo l’Antico. Costi quel che costi. Ma non possiamo muoverci ora. Aspettiamo lo sfogo della Culla. Loro non ci troveranno fino a quando resteremo qui. Questa è l’unica difesa che Dite ha contro quelle bestie. Quindi… aspettiamo che passi la tempesta. Ah… caro Della Torre …Dite ha accolto tutti voi ma se la signorina Ombrosi dovesse rivelarsi un problema… beh …dovrà sparire. Un’ultima cosa, inquisitore, qui sei libero di fare quello che vuoi ma a Dite non ci sono le regole della tua chiesa… e non si mangia la gente. Penseremo noi a darti la carne che ti serve. -.-.-.-.- @tutti Nei giorni seguenti cercate di ambientarvi nella città di Dite ma non è una cosa facile. L’ambiente è buio e claustrofobico. Gli uomini di Dite si tengono in disparte e i rifugiati di Ivrea sono sempre più spaventati. Gli esploratori di Umberto raccontano di strane storie quando ritornano dalla superficie. Storie irreali riguardo un bosco sorto in pochissimi giorni e che sta invadendo l’intera regione. Le piogge di sangue continuano a bagnare il terreno e nuvole scure coprono il cielo. Dopo dieci giorni, sentite che Umberto sta organizzando una prima squadra di ricerca per raccogliere altre informazioni a proposito della superficie. Raffaele e Alessandro si sono proposti di unirsi al corpo di ricerca.
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Cosa dice il resto del popolo?
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dnd 3e Il più grande gruppo di sempre può accogliere nuovi coraggiosi...
darteo ha risposto alla discussione di Bomba in Cerco master/giocatori via Forum
@Bomba Non sono pratico con Mythweavers e non ho mai inviato una scheda in questo modo. Metto il link qui -> https://www.myth-weavers.com/sheet.html#id=1858181 Domani ti posto il bg -
Il nemico si è già riversato sulla vallata e ora lo vedete che si avvicina a voi. Lì all’orizzonte, non ci sono solo orchi e ogre… ma anche essere umani. Non avevate mai visto (o sentito) uomini marciare al fianco degli orchi. Quegli uomini vestono pelli di animali e brandiscono armi rudimentali, molto simili a quelle impugnate dai loro compagni verdastri. Correte verso le grotte ed entrate in una di loro. Avanzate fino a quando non venite immersi nel buio. Accendete una torcia e vi guardate attorno. La galleria prosegue in linea retta e le sue pareti sono levigate. Antichi disegni sono stati incisi sulla pietra. Raffigurano creature umanoidi che lavorano e spostano blocchi di roccia per la costruzione di un castello. Lo stile delle raffigurazioni sono particolari… ogni oggetti è riempito con linee ondulate e spirali. Un ruggito si eleva dalle vostre spalle (il punto in cui siete entrati). Degli orchi sono entrati nel vostro stesso tunnel. @tutti
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@Luca – Michele Umberto non risponde ma dalla sua espressione capite che Michele ha indovinato. Il capo della città di Dite non conosce l’identità dell’uomo che muove i fili della Culla, per questo motivo preferisce tace e aspettare che Michele finisce il suo discorso. Umberto Farina ridacchia mentre si sporge in avanti e risponde all’inquisitore: “canali ufficiali” ? Non esistono più i canali ufficiali. Torino è stata distrutta e tu ti trovi nel covo di un branco di eretici… non sei mai stato così lontano ed estraneo ai cosiddetti canali ufficiali. L’uomo commenta anche le notizie sull’Antico: noi di Dite non lo abbiamo mai visto ma sappiamo che la Culla utilizza alcuni “punti” sparsi in tutta la regione per mandare messaggi e per richiamare i cinque della stella di Astaroth. Magari possiamo raggiungere questi punti per mandare un messaggio all’Antico ma potrebbe benissimo essere un bel buco nell’acqua. Umberto alza poi lo sguardo verso Luca. La sua possente mano impatta sulla spalla di Luca in quella che potrebbe essere definita la più rumorosa delle pacche: mi piace il tuo spirito di iniziativa ma… facciamo finta che abbiamo trovato l’Antico: chi ci dice che vuole parlare o allearsi con noi? Chi ci dice che non risulterà minaccioso? E se l’Antico vuole qualcosa da noi in cambio di una sua alleanza? Umberto guarda Luca negli occhi: sto facendo troppe domande, vero? Ufff… sto invecchiando. @Gabriele – Riccardo Maddalena si sporge lentamente verso Gabriele. Alza la mano verso il suo volto per poi sfilare dalle sue labbra la sigaretta ancora accesa. La donna si prende il suo tempo nell’assaporare il sapore del fumo che le riempie i polmoni. Ispira e solo dopo altri secondi, momenti in cui la tensione aumenta, risponde a Gabriele: devi goderti ogni millimetro di questi piccoli miracoli di tabacco. Da oggi in poi le sigarette saranno sempre più rare. Maddalena ripassa la sigaretta a Gabriele. La donna prende altro tempo prima di continuare a parlare: noi di Dite non siamo solo fuggiaschi e briganti. Noi di Dite siamo anche spie. Ci infiliamo nelle città come i vermi che iniziano a parassitare i tronchi degli alberi. Avevamo spie a Vercelli, dove la vostra strega è stata catturata, e avevamo spie a Ivrea. Isabella si sporge in avanti e dice: avevamo? Sono morti, mia cara. Da quello che sta accadendo in superfice mi fa pensare che solo chi si trova in questo buco sia ancora vivo. Si genera di nuovo un grande silenzio e Maddalena ne approfitta per scrutarvi uno alla volta. Isabella però non ha esaurito le sue domande: sei tedesca? Oh si, ma c’è anche del sangue italiano nelle mie vene. La donna insiste sul voler rimuovere le bende da Isabella: so che hai paura… i tuoi occhi sono un biglietto di sola andata per il rogo. Ma posso assicurarti che in questo luogo ci sono cose ben peggiori dei tuoi occhi… ma nessuno ci fa più caso. Coraggio… L’insistenza di Maddalena spinge Isabella a rimuovere le bende. La strega procede lentamente per poi aprire pian piano i suoi occhi. Il suo colore rosso sanguigno sembra risplendere di una luce propria. Sono occhi grandi, espressivi e magnetici. Racchiudono in se una forza misteriosa e primordiale come il peccato eppure quegli occhi si muovono con paura e timore. Maddalena li fissa con orgoglio. Allora… chiede Isabella …come ti sembrano? Eccitante, risponde Maddalena con tono malizioso. La strega è ancora più confusa. La donna di Dite si rivolge verso di voi: sapete cosa sono? Quei due occhi, intendo. Sono gli occhi del cacciatore. E’ incredibile che la Culla delle bestie sia riuscito a dare questi occhi a una vivente. Ma immagino che non è la cosa più strana che avete visto a Ivrea… giusto?
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dnd 3e Il più grande gruppo di sempre può accogliere nuovi coraggiosi...
darteo ha risposto alla discussione di Bomba in Cerco master/giocatori via Forum
Ciao, mi scuso per il ritardo e ringrazio il master per avermi incluso.