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darteo

Circolo degli Antichi
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  1. L'uomo si sfila il cappello è lo preme sul petto. Oh... ma noi siamo liberi dai morti! Un prete, un messo di Dio, è venuto e ha benedetto Santo Stefano. I cadaveri non ci danno più fastidio e i nostri defunti non si muovono più una volta messi sotto terra. Pensate che la mia campagna è all'aperto... cioè ...senza recinti per i morti. Volete che vi porti a Santo Stefano? Cristina osserva le lapidi. Le parole dell'uomo l'hanno turbata. Si immagina di essere sepolta viva e di non poter morire. Intrappolata nella terra per sempre.
  2. @Oloth @tutti Perchè... ci sono arene solo a Faisson? In alcuni punti dell'esercito ci sono dei luoghi dedicati all'addestramento dei soldati, anche quelle sono arene. Lì riceverete una preparazione completa per la guerra. Yasill si lascia percuotere... in realtà non ha avuto modo di ribellarsi. Ancora con i capogiri, la donna indica un punto dell'esercito: grazie della vostra offerta. Ad ogni modo l'altro Stonetalon si trovava lì l'ultima volta che l'avevo visto. @tutti (tranne Hinox e Oloth) Caradoc riporta alla donna l'ascia: grazie... e scusa ancora. Dice lei ridacchiando, un pò si sente orgogliosa per aver spaventato un gruppo di soldati. La donna prende subito confidenza con il chierico (che le arriva alla spalla). Avvolge un braccio attorno al collo di Sole e dice: è come giocare al tiro con l'arco... sole che non ci sono archi o frecce ma solo asce. Chi centra qualcosa ha il diritto di bere. Mi chiamo Whylgrim (pronuncia: uaielgriim). La donna trascina via Sole. lo porta a giocare al "tiro con l'ascia". Ora che si è un pò allontanata da voi, Whylgrim si rivolge ancora a Sole: ascolta... chi è quel pezzo barbaro che è con voi?... indica Herlan con il volto ...mi sento tutta attizzata quando lo guardo. @Sole (+ tutti, se volete conoscere meglio questo png) Pian piano riesci a perfezionare la mira con il lancio delle asce e superi in bravura anche alcuni partecipanti al gioco... ma nessuno riesce a eguagliare l'abilità della brooler. Sa centrare tutti i bersagli con una facilità estrema. Lancia le asce mentre fissa negli occhi Sole, mentre beve un'intera pinta di birra, mentre importuna dei soldati che passao vicino a lei, mentre urla delle proposte sconce a Herlan, mentre improvvisa uno scomposto ballo... Scopri che tutti i guerrieri e le guerriere che sono vicino a lei hanno fatto amicizia con Whylgrim solo da poco. Quella piccola comitiva si è unita durante l'adunata delle truppe. La brooler non è il capo di quel gruppo ma tutti sono affascinati dal suo carisma. Anche Yasill si avvicina a lei ma non vuole lanciare le asce. Si siede a terra vicino a un cumulo di zaini, sacchi e altri oggetti. Proprio al fianco di Yasill si trova un'ascia titanica e alta come Whylgrim. Ci sono giganti da queste parti? Chiede Yasill. No... non abbiamo avuto la fortuna di arruolare nessun gigante. Vuoi dirmi che quest'ascia...? E' mia! Si chiama Groontha che nella mia lingua significa "Squartatore"... ma ho deciso di chiamarla Herlan ogni volta che calerà la notte. @Tutti (tranne Oloth) Alcuni di voi sono riusciti a ritrovare il principe e ad offrirsi volontari per andare a recuperare i rinforzi ritardatari. Con voi si uniranno anche altri volontari, tra cui la brooler Whylgrim e un uomo della cerchia di Silkàr. Avete tutta la sera per riposare e preparavi per la marcia. Vi è stato detto inoltre che le vostre armi sono quasi finite ma i generali non sono sicuri che vi arriveranno in tempo per la vostra partenza. Cala la notte e molti guerrieri si ubriacano e vanno alla ricerca delle kaiise. State camminando per trovare qualcosa da mangiare. Astilla guarda imbarazzata e inorridita il modo in cui i soldati bevono e "infastidiscono" le kaiise. Riuscite anche a sentire un uomo e una donna urlare di piacere dopo un amplesso in una tenda a pochi metri da voi. Astilla sospira e dice: ma perchè non possono darsi un contegno? Una voce risponde alle sue spalle: perchè per la metà di loro, questa sarà l'ultima volta potranno avere una donna. E' Sildas. Astilla guarda infastidita il ragazzino che, nel frattempo, si è messo al suo fianco: che ci fai qui? Ti sei messo a pedinarmi? Non mi serve farlo, bellezza... tanto so già che ti piaccio. Astilla grugnisce. La verità è che sto andando proprio nella vostra stessa direzione. Molti soldati attorno a voi si stanno dirigendo tutti in un'unica direzione. "Confluiscono" in un'area molto spaziosa ma assai affollata. C'è un enorme falò, alto almeno cinque uomini, profumo di carne arrosto e aromi vari. La birra scorre a fiumi e si elevano schiamazzi e risate. Due uomini stanno facendo a pugni, incitati dai loro compagni. Un'altro soldato ha iniziato a stuzzicare una kaiisa seduta sulle sue ginocchia. Dei cuochi stanno servendo cinghiale arrosto con zuppa di fagioli piccanti. Hinox ha cercato il secondo Stonetalon per tutta la giornata senza mai trovarlo... e ora riesce a scorgerlo casualmente vicino al grande falò. Si tratta di un nano dalla pelle bruna e rossastra. Le braccia sono possenti, le mani gigantesche e la pancia prominente. E' seduto su dei tronchi posizionati a forma di quadrato. Si trova con altri nani e un paio di umani... uno di questi nani ha il simbolo della gilda dei bardi. Lo Stonetalon sta raccontando qualcosa di divertente e tutti ridono mentre lo ascoltano. Sulla spalla destra potete vedere il tatuaggio di Kratoa e per terra, vicino a lui, c'è un grande maglio da guerra. Dei bardi iniziano a suonare una ballata. Quasi tutti i presenti applaudono le prime note della canzone, poichè sono riusciti a riconoscere la canzona. E' accompagnata da zampogne, tamburi, sonagli e altri strumenti. Alcuni soldati iniziano a ballare attorno al fuoco, altri invece cantano. La ballata narra di un uomo che torna da un regno delle fate. Cavalca per ritrovare la sua promessa sposa. Ha con se un dono rubato dalle fate. Un oggetto segreto degno di essere regalato alla donna al quale ha promesso il suo amore. Le fate però vogliono vendicarsi del ladro e lo fanno cadere da cavallo mentre attraversava un ponte. L'uomo cade nel fiume e annega. Il tesoro segreto finisce nel fondo del fiume e viene perduto per sempre. Nonostante la storia sia triste, la melodia è allegra e coinvolgente. Selexia, conosce la canzone. Rapita da quella melodia, la dragonessa si avvicina il più possibile al falò e ai bardi. E' piacevolmente sorpresa di ascoltare quella ballata. Veste una cappa grigia con il cappuccio tirato sul volto perchè non vuole essere riconosciuta da nessuno (tutti infatti vogliono incontrare colei che ha sconfitto Vànesh). In lei viene evocato un sentimento di puro stupore e meraviglia. Astilla, che è vicino a lei, riesce a scorgere commozione negli occhi della dragonessa. La ballata deve avergli ricordato qualcosa del suo passato. -.-.-.-.- Un capitano dell'armata vi raggiunge e vi dice che tra un'ora dovranno partire coloro che si sono offerti volontari.
  3. Sono un pastore... ma per tirare avanti lavoro anche la terra. Esatto, una morbo ha colpito Santo Stefano... ma attraverso la fede siamo riusciti a debellare questa piaga del Maligno. Si fa il segno della croce quando pronuncia l'ulitma parola.
  4. La strega si limita a scuotere il capo. E' spaventata poichè teme di aver contrariato Massimo. Qualcosa intanto è cambiato in lei: sembra aver ripreso una "certa energia vitale". Probabilmente le pillole hanno iniziato a fare effetto. [piccola svista, la scacchiera si trova nei boschi a sud di Vercelli, oltre il fiume Po] La strega fa un gran respiro, poi risponde: la scacchiera è un simbolo comune a tutte le sette. Serve per un indicare una zona neutra. In quei luoghi non deve esistere alcuna forma di violenza tra i membri di qualsiasi setta. Rituali per la creazione di mostri usando la carne dei morti. Sempre timorosa, la strega risponde: ho già indicato tutti i luoghi che conosco a braccio-di-fuoco (il vecchio soprannome di Michele) ma ci tengo a precisare che nella Culla non ero nessuno di importante, perciò non mi hanno rivelato i principali covi dell'ordine. Sentendo a questa domanda, la strega sembra essere ancora più spaventata. Continua a scuotere il capo mentre vorrebbe supplicare a Michele di dimenticare la storia del francescano. Delle lacrime si formano attorno ai suoi occhi e questo le provoca fastidio. Alza il braccio sinistro per potersi asciugare (poichè il destro è ammanettato al letto). La strega però non può muovere l'arto se non di qualche centimetro... per via delle danni alle ossa e alle giunture. Si ricorda inoltre solo in questo momento che i suoi occhi sono coperti da un casco di metallo. La strega si immobilizza. Sembra stia pensando intensamente a qualcosa. Si rivolge a Michele: signore... mi sento in dovere di ricordarti che non c'è nessun muro che possa ostacolare il mio udito. Detto questo... potreste elencarmi la lista dei membri della Culla morti per colpa mia? Vi scongiuro! Vi prometto che dopo vi dirò tutto quello che volete sentire. Ti chiedo perdono se ho osato proporre questo patto. Andrea spalanca di colpo la porta della stanza: abbiamo un problema alle mura... dice. @Chi va sulle mura. Le porte sud di Vercelli si sono aperte per far rientrare in città un uomo. E' un cacciatore di morti che era stato inviato insieme a un gruppo di uomini per ispezionare dei boschi oltre il fiume. E' ferito gravemente. Una grande folla di persone lo ha circondato. C'è chi gli dà da bere, chi lo fa scendere da cavallo, chi urla di allontanarsi da lui per farlo respirare, chi lo tempesta di domande... Un francescano accorso da lui inizia a visitarlo. L'uomo riesce a dire che i suoi compagni sono stati uccisi da un mostro. Nei suoi deliri lo descrive come un uomo con delle cesoie al posto della faccia. Descrive molto bene il suo abito. Ricordate un mostro che veste abiti come quelli appena descritti: testarossa.
  5. Chierici importanti?... mmm ...fammi pensare! In questo momento me ne vengono solo due. Uno si chiama Mhedi-ya. Dopo Vànesh è l'uomo più importante di questo esercito. Spesso il principe sarà impegnato a parlamentare con i nobili, perciò sarà Mhedi-ya a gestirsi. E' un chierico di Nekrumon. Il suo aspetto è singolare: altissimo, veste sempre di nero, capelli bianchi, lisci e stirati all'indietro, occhi celesti, volto allungato e pelle grigia... sembra un morto vivente. Inquietante, severo ma non deve farvi paura. E' un uomo giusto. Il secondo chierico si chiama Berwerck, servitore della casata Tilferill. E' un sacerdote di Orlin... è un tipo da evitare, credetemi. Arrogante, pericoloso e viscido. E' facile da riconoscere, è l'uomo più grasso di quest'esercito. Astilla, sentendo le sue parole, non resiste all'impulso di stuzzicarlo... apre bocca per parlare ma Sildas, accorgendosi in qualche modo del suo imminente scherno, l'anticipa dicendo: sul serio... state lontani da lui. Gli occhi del ragazzino sono mutati, Astilla non riesce a proferir parola. Per lei, Sildas è stato molto convincente. Il ragazzino torna a parlare con Sole. La sua "aria matura" svanisce all'istante: il Corvo veggente? Non ho ancora avuto la fortuna di incontrarlo ma si dice che si trovi al centro dell'esercito, dentro un enorme tenda. Non si muove mai da lì. Oloth si muove in quella direzione. @tutti (tranne Oloth) Lo scorpione risponde: ti ringrazio per il tuo tentativo di rincuorarmi... non esiste gentilezza in questo luogo. Non cerco ricchezza ma riscatto. Io e i membri della mia famiglia siamo stati costretti a diventare i giullari di corti per poter guadagnare qualcosa. Mio padre chiamava quello stile di vita "sopravvivenza"... io la chiamo "umiliazione"... ma presumo che esistano lavori peggiori di quello del giullare... pronuncia quest'ultima frase mentre segue con lo sguardo una kaiisa intenta a sedurre alcuni potenziali clienti barbari con una sensuale camminata. Il mio intento è quello di diventare una guerriera per far elevare lo status della mia casa. Hai detto Stonetalon? Sei il secondo che incontro con questo nome in questo esercito. Heider risponde: è uno dei miei compiti... quello di insegnare alle reclute come si combatte. Avrò modo di farti da maestro quando raggiungerai l'arena insieme agli altri soldati. Kya ignora (o sembra non aver sentito la seconda domanda di Herlan). Arrossisce per l'imbarazzo: io? Gelosa? Ma cosa ti dice la testa? La strega dei ghiacci urla qualche insulto contro Herlan per esorcizzare l'imbarazzo da lui suscitato. Il guerriero si avvicina poi a Vànesh. Il principe risponde: stiamo lavorando a un piano per uccidere il re teschio... però rammenta bene che il nostro primo obiettivo è annientare l'armata del Buio. Il re teschio potrà essere la creatura più spaventosa del mondo ma senza un'armata non può far nulla. So che hai combattuto contro di lui e a breve ti manderò a chiamare per raccontare la tua esperienza ai miei generali. Un fante vicino Vànesh è molto irritato dalle parole di Herlane e interviene: il principe deve pensare a salvare Eltheria, non ha tempo di preoccuparsi dei problemi tra soldati e put.tane! Vànesh però lo zittisce e continua a parlare con Herlan: hai detto che è una kaiisa molto bella? Allora il suo tempo è molto caro. Se hai molto oro con te allora l'avrai prima o poi. Tieni a mente che i veterani non possono toccare le reclute... e viceversa. Non stuzzicare i veterani e vedrai che non oseranno ferirti in alcun modo. Selexia si volta verso il senzanome: vuoi venire con me? Lo sai che la città di sotto è un posto pericoloso?... sospira ...ad ogni modo non posso vietarti di seguirmi. Ma si... perchè no?! Mi hai portato fortuna nel duello contro Vànesh. -.-.-.-.-.-.-.-.-.- Poichè i rinforzi dal nord tardano ad arrivare, Vànesh ha deciso di aspettare fino alla prossima alba. Nel caso i soldati non dovessero raggiungere il suo esercito, il principe invierà un manipolo di soldati per chiamare tali ritardatari e ha chiesto se qualcuno di voi vuole offrirsi volontario per questo compito. Il lord ha concesso a Selexia di visitare la "città di sotto" ma solo il giorno dopo. Quest'oggi dovrà restare con tutti voi nell'esercito. Ve ne state a oziare attorno a un falò spento (tutti tranne Oloth)... quando sentite una voce di donna urlare: attentiiii! Poi il rumore di qualcosa di massiccio che fende l'aria. Un oggetto indefinito rotea in mezzo a voi e va a impattare una catasta di legna raccolta per i fuochi di qusta donne. Si tratta di una grande ascia bipenne dall'aspetto primitivo. La lama è fatta di osso, il manico non è levigato e la corda è spessa e scura. Vi voltate verso il punto in cui è stata lanciata quella massiccia arma. Di fronte a voi appare una donna sorridente: sono mortificata! Mente nel tentativo di apparire educata. E' alta due metri, ha la pelle olivastra e il suo corpo è un fascio di grandi muscoli. Veste con cuoio e pelliccia e porta anche qualche gioiello (fasce di metallo, piccole gemme, ossa adornate con corna colorate, una testa mummuficata, un dente di drago....). E' la prima volta che incontrate un brooler (un abitante di Feral). I suoi occhi sono quelli di una fiera. Le sue labbra sono viola scuro. Le orecchie sono come quelle di un felino, si trovano sul capo e sputano da una fluente chioma lilla. Ha anche un manto sugli avambracci e artigli neri al posto delle unghie. E' seguita da un gruppo di guerriere e guerrieri (umani). Perdono... continua la donna-bestia ...facevamo un gioco. Astilla ha ancora gli occhi spalancati verso il nulla. L'ascia rotante gli ha sfiorato il naso. @Herlan @Oloth Come aveva detto Sildas, al centro dell'armata ci sono diverse tende. Una di queste si distingue per la grandezza. Potrebbe contenere cento uomini al suo interno. Ha trentadue lati e il telone è di un rosso scuro, probabilmente un tempo era sgargiante. Attorno alle tende alcuni cavalieri si muovono in sella ai loro destrieri. Tutto sembra essere caotico e frenetico in questo posto. Quando entri nella grande tenda hai la sensazione di essere entrato in un nuovo mondo. La luce è soffusa ma riesci comunque a veder bene. Tappeti e grandi cuscini, che sostituiscono le sedie, sono sparsi su tutta l'area del tendone. Ci sono piante, incensi, bracieri con sofisticate e colorate decorazioni. Diversi uomini si trovano al suo interno, più che altro sono soldati e kaiise. Al centro del pavimento c'è una pedana con sopra un cuscino. Su quel cuscino è seduta una donna di mezz'età. Ha capelli lunghi e neri e sta fumando da un grande shisha. Veste abiti comodi e dai colori chiari e opachi. Sono fatti di seta con ampie maniche e una sottile e larga cinta dorata. I suoi occhi sono come quelli di un morto, bianchi, lattiginosi e circondati da aloni rossi. I suoi polsi sono scheletrici e le sue mani ossute, con lunghe e affilate unghie. La donna cieca soffia una nuvola di fumo. Avvicinandoti a lei puoi avvertire l'odore acre di quel vapore, confermando i sospetti che quella sostanza è una droga allucinogena. Lei aspira altro fumo e soffia di nuovo. Questa volta, la nuvola generata di fronte a se prende la forma di un corvo che vola via dalla tenda. Alcuni soldati applaudono.
  6. @Domenico @Marco @tutti L'uomo ascolta le vostre parole. Sembra rilassarsi quando vi presentate. Prende la parola: siete un bel pò lontani da casa se siete dei cacciatori. Io mi chiamo Valeriano e il ragazzo dietro di me e mio nipote. Il paesino qui vicino è Santo Stefano... Dopo l'avvento dei morti, diversi paesi sono stati ribattezzati (o creati) con nomi di santi. ...ma io non abito lì. La mia casa si trova un pò più a nord. Mi dispiace ma adesso non sto andando a Santo Stefano perchè ho del lavoro da sbrigare, posso però offrirvi qualcosa a casa mia. Dorotea gli rivolge una domanda (costretta ad alzare la voce): non hai paura dei morti? No signora. Il fucile mi protegge e Dio mi sorveglia dall'alto. Se basta solo questo per evitare i morti... commenta a bassa voce Laerte.
  7. @Domenio @tutti Pidocchio ascolta le indicazioni di Marco. Senza rendersi conto esegue il saluto militare prima di iniziare a scendere la collina. Il ragazzo non avrà ancora percorso tre metri che si volta per commentare: è dove lo troviamo un punto più alto di questo colle? Si guarda attorno per confermare le sue parole. Non c'è una collina più alta rispetto alla vostra. Volteggiando in questo modo, pidocchio nota qualcosa che lo fa paralizzare. Spalanca gli occhi per la sorpresa. Attirati dalla sua reazione, vi voltate per cercare di capire cos'ha sorpreso il ragazzo. Scoprite quindi la presenza di un carro. E' trainato da un cavallo e un uomo è appena sceso dal mezzo. Potrà avere cinquant'anni o di più. Veste abiti umili e logori, con un cappello di paglia sulla testa. Ha una folta barba color del grano. L'unico elemento moderno addosso all'uomo è un fucile che tiene su una spalla. Alza la testa verso di voi e deve tenersi il cappello con una mano per evitare che il vento lo porti via. Al suo fianco c'è un cane, sembra vecchio e sporco. E' un bastardo dal pelo lungo e biancastro. Sul carro (per finire) c'è un ragazzo magro e dalla pelle scurita da una vita passata all'aperto. E' seduto sul veicolo di legno. Ha una gamba deforme e al suo fianco ci sono due stampelle. PS
  8. Sildas è rimasto vicino a voi, nella vana speranza di poter ricevere almeno un'occhiata da parte di Astilla. Il ragazzino però non smette mai di ascoltare i vostri discorsi. L'uomo impegnato con la corda risponde: mi chiamo Heider. Una spada... dal punto di vista della forma e del peso è del tutto simile a una classica spada. Haresia però ha usato una tecnica proibita per rendere quell'arma una vera a propria portatrice di massacro. Il rituale prevede una magia chiamata "magia del bianco e del nero"... che è assolutamente vietata a Faisson e ad Eltheria... e credo anche nel resto di Valshenar. E' quella magia che dona alla spada un'incredibile forza. Ad ogni modo Silkàr non usa mai quell'arma. La considera una sorta di tesoro e non vuole rovinarla. Il ragazzino guarda il leone: magari fosse mio... la verità è che non ho idea di chi sia. Io, ad ogni modo, non sono ne una recluta ne un soldato. Sono un guardiano delle cavalcature. Il mio compito è assicurare che a queste bestie non manchi mai nulla. Mentre parla, Astilla si allontana di qualche passo da lui. Alla regina non piacciono uomini simili... ma solo quell'uomo. Lui parla del passato perchè adesso non c'è tempo per andare a trovare la regina. C'è una guerra da combattere e non è detto che sopravviveremo. Come sei pessimista! Commenta Astilla. Al contrario, bellezza, sono realista. Heider risponde: Vànesh? Oh no! Il principe sarà bravo con la spada ma non è all'altezza dei migliori campioni di quest'armata... ...Heider indica se stesso con il pollice. Notate una vena di tristezza nel suo volto. Anche Sildas si accorto del suo umore, per questo avanza (ancora) verso di voi e dice: il capitano Heider è stato ferito molto tempo da un'arma particolare. E' stata forgiata con del metallo Wu. Si tratta di un materiale estremamente raro il cui uso è proibito. Le ferite di un'arma simile non guariscono in fretta e qualche volta non guariscono per niente. Purtroppo Heider non può lottare ma resta pur sempre un membro di quest'esercito. A Heider non piace questa storia ma non vuole mostrarsi contrariato. Per questo conserva un sorriso fasullo sul volto. Con molta educazione si alza, si spolvera i pantaloni e chiede a Sildas di finire il lavoro al posto suo. L'uomo vi saluta e si reca in un altro punto dell'armata. Il leone sembra essersi accorto di voi solo in questo momento. Allunga il muso verso di voi, in particolar modo verso Astilla. Fiuta l'aria. Il suo respiro vi fa vacillare. E'... innocuo? Chiede Astilla. Sildas, che si chinato sulle corde intrecciate, risponde: mi stai chiedendo se morde? In realtà sta seguendo una dieta a base di belle ragazze... se fossi in te mi allontanerei da lui ma senza rivolgergli le spalle. Astilla mostra la lingua a Sildas. Lui si sta divertendo moltissimo. Vicino a voi si trova Vànesh. Vi è stato detto che al principe piace molto camminare tra i suoi uomini. Si dedica spesso a questa "piccola tradizione personale" che il nobile ha imparato il nome di alcuni dei suoi soldati. Gli uomini che lo vedono camminare lo salutano con molta educazione. Alcuni di loro preferiscono anche scattare sull'attenti. Uno di questi è un giovane ragazzo. Per la fuga si è messo un elmo troppo grande per il capo. Io ti conosco? Chiede Vànesh fermandosi di fronte a lui. No... mio signore! Urla il ragazzo, spaventato e emozionato. Eppure il tuo volto non mi è nuovo. E' mio figlio, signore. Un soldato spunta fuori da un gruppo di lancieri. Vànesh parla con lui, lo saluta come fosse un vecchio amico. Gli rivolge poi una domanda: non credi che vostro figlio sia troppo giovane per la guerra? Ci servono soldi, mio signore, la strega dei ghiacci ha ucciso tutte le mie vacche con i suoi rigidi inverni. Capisco... Vànesh guarda il ragazzo ...ti metterò nelle retrovie, non scenderai nel campo di battaglia. Suo padre però sembra voler dissentire: mio signore... voi state realizzando le preghiere di mia moglie, ma mio figlio dovrebbe affrontare il nemico. Ne va dell'onore della mia famiglia. E combatterà, amico mio. Quando? Se posso chiedere. Quando il suo capo avrà riempito quell'elmo che indossa. Mentre si stava consumando questa scena, Herlan si separa da voi per cercare una kiisa. Ne trova subito una. Il guerriero era alla ricerca di una meretrice molto bella e, per sua fortuna, una kiisa molto affascinante sta passando vicino a voi proprio in questo momento. E' una donna dotata di rara bellezza, si distingue da tutte le altre kiise. Quella meretrice (ovviamente) ha attirato l'attenzione di molti uomini. Uno di loro, particolarmente alto e forte, spinge via diversi soldati da lei. Si tratta di uno dei guerrieri che seguiva il campione Silkàs. E' alto, con la pelle olivastra, occhi neri e lunghissimi capelli raccolti in tante trecce. Spinge via un altro soldato che cade a terra e gli ringhia: prima mangiano e fottono i veterani, le reclute prendono i resti. Imparate il rispetto! Afferra per le spalle la kissa mentre i suoi occhi incrociano per caso quelli di Herlan. Le intenzioni di quel guerriero non sono per nulla buone. Vorrebbe avventarsi anche su Herlan... ma nota in questo momento la presenza di Vànesh e di Selexia. Per evitare guai, il guerriero si allontana con la kiisa. Aurline Kya si avvicina a Herlan: razza di stupido, hai avuto me vicino a te per tutto il tempo e ora te ne vai a cercare una kiisa? La strega dei ghiacci nota Selexia superare lei e Herlan: dove vai? Chiede istintivamente. La dragonessa si volta e si ferma per rispondere: a "città di sotto", Haresia mi ha concesso di recarmi in quel luogo e... dato che l'esercito non si muove da qui, pensavo di andarci adesso. Ci vediamo più tardi. Lui afferra le mani di Sole per alzarsi ma, quando lo sente parlare, vuole subito liberarsi dal suo "contatto" Non sono un ragazzino... risponde con sdegno ...sono una donna! Solo adesso riuscite a notare alcuni tratti fisici una figura femminile: la forma del volto, le ciglia, il naso... Mi chiamo Yasill. Sildas spalanca gli occhi: ho capito chi sei... ti chiamano lo scorpione! Si. E perchè non LA scorpione? Yasill alza gli occhi al cielo. Comprendete che è stufa di sentirsi rivolgere questa domanda: mi chiamano Scorpione perchè era il simbolo della mia casata e ho un tatuaggio a forma di scorpione. Dove? Sorride malizioso Sildas. Sulla spalla! Risponde lei guardandolo con superficialità. Ah... peccato! Sei un maiale! Commenta Astilla. Sildas ignora la ragazzina e iniza a ridacchiare guardando Yasill, poi si rivolge a tutti voi: la casata dello scorpione non era una casata potente o ricca... i loro membri erano degli abili acrobati e ora sono finiti in disgrazia. Per campare, adesso gli scorpioni sono i giullari al servizio di qualche nobile... guarda Yasill ...che begli abiti, milady. Solo dopo questa frase vi rendete conto che la donna indossa dei vestiti da giullari. Non è così ricca da potersi permettere abiti nuovi. @Oloth
  9. La strega continua a tenere le orecchie tese. Ha bisogno di sentire quello che sta accadendo attorno a lei. Cerca di scoprire anche quanti siete. Riconosce la voce di Michele, riuscite a comprenderlo da alcuni piccoli movimenti della prigioniera. La strega risponde: punti deboli? Gli stessi di un comune defunto. La Culla ha altri mostri. Li può generare con dei rituali. Ne ho visti solo un paio e per poco tempo. Sono demoni, non so in che altro modo descriverli. Anche Michele si avvicina alla donna. La strega serra le labbra e scuote la testa. Avvertite tutto il suo rammarico. Uscite fuori dalla stanza dell'ospedale per parlare tra di voi nel corridoio. Andrea si allontana da voi quel tanto che basta per non ascoltarvi. Non vuole avere niente a che fare con la prigioniera. Dopo un pò, Vittorio rientra nella camera. @Vittorio Non appena c'è un contatto tra la tua mano e quello della strega, lei ha un sussulto. Inizia a tremare sempre di più. La strega non ha inteso che c'era gentilezza nel tuo gesto. Conosce solo dolore e paura. La tua "carezza" è vista come una minaccia, per questo si affretta a rispondere alla tua domanda: su di me è stata tatuata una pagina del libro che racconta la storia dell'Europa durante il diassettesimo secolo. Non c'è nessun rituale. E' stato l'antico a ordinare questi tatuaggi. In totale ci sono duecentoventotto pagine. Lasciatemi stare. Noti anche una certa frustrazione nella sua voce.
  10. Schiamazzi, grida, risate. Tintinnii metallici, tonfi sordi, nitriti di cavalli. Una sinfonia caotica di rumori vi travolge e vi avvolge mentre camminate nell'armata di Vànesh. L'esercito si è radunato in una zona collinare di Eltheria. Alzando lo sguardo, oltre le nuvole, si può ancora intravedere la mitica Faisson, i cui bordi sono resi evanescenti dalla luce del sole. La primavera è esplosa in tutto il suo splendore. Aurline non sopporta tutto questo caldo. La strega dei ghiacci non si mai spinta così a sud nel corso della sua vita. Avanza con la schiena curva e la braccia a penzoloni. Di certo non è un comportamento regale... ma lei, per il mondo, non è più la regina Aurline. Il suo nome è Kya, compagna d'arma di Herlan e sterminatrice di streghe. Veste abiti neri e di cuoio, con dei guanti che possano nascondere il marchio dell'Uguf sul palmo della sua mano, un mantello lungo munito di maniche e un'ampia fascia sul petto che le scompre il bianco ventre. I suoi (veri) capelli sono corti e biondi. Li porta dritti e resi lucenti da una pomata. Kya non può portare una parrucca in un esercito. E' stata costretta, qualche sera fa, a tagliarsi i capelli. Ha pianto moltissimo prima di reciderli con la lama di un coltello. Le regine di Valang portavano i capelli lunghi e pettinati secondo la loro tradizione. Tagliare i capelli è stato, per Aurline, come tagliare un legame tra lei e la sua terra. Gli ordini di Vànesh sono semplici. L'esercito dovrà attendere in questo luogo un piccolo plotone proveniente dalla vicina città di Rass. I nobili di quel posto hanno deciso di appoggiare la causa di Haresia mandando i loro rinforzi. Una manciata di cavalieri che sfoggiano il simbolo di una casata di Eltheria non può far altro che bene al vostro esercito. Nell'attesa, i maestri della gilda del ferro ne approfittano per iniziare ad addestrare gli uomini dell'armata. Si sono divisi i vari compiti: c'è chi insegna l'arco, chi insegna spada, chi insegna tattiche militari, chi insegna coma andare a cavallo... Tutti voi siete diretti nella zona dell'armata in cui si trovano la maggior parte delle cavalcature. Dovete superare moltissimi uomini impegnati a fare qualche lavoretto o a riposarsi o a giocare d'azzardo. Le strade in questa armata sono così strette che in certi casi dovete camminare in fila indiana. La zona collinare inoltre presenza diversi punti del terreno sopraelevati e alti non più di due metri. Durante il tragitto non potete non notare tutti i colori e le forme che compongono questo esercito. L'armata infatti accoglie guerrieri di Faisson e (soprattutto) guerrieri provenienti da ogni parte di Eltheria. Avete saputo che l'armata è composta principalmente da membri della gilda del ferro e del fuoco. Solo due soldati fanno parte della gilda del corvo, Oloth e un uomo chiamato Corvo veggente. Le donne sono rarissime in questo posto ma avete notato diversi Kaiise. Una Kaiisa è una meretrice di un esercito. Lavora e vive a stretto contatto con i soldati e tutte loro hanno un simbolo sullo zigomo sinistro. Sulle vostre testa svettano i nuovi arazzi della casata Vànesh. Il suo simbolo è un dragone che avvolge una spada, il tutto su uno sfondo rosso scuro. Anche Astilla imparerà ad andare sul cavallo. Raggiungete la zona in cui si trovano le cavalcature. Non ci sono solo cavalli ma anche altri animali. Non potete non notare la presenza di un gigantesco leone. La bestia ha la mole di un elefante. Dal suo dorso spunta la testa di un ragazzino. Vi nota e balza al suolo a pochi passi da voi. Ha una testa rotonda, capelli castani, corti e dritti, occhi verdi una piccola cicatrice sul setto nasale. Il ragazzino potrà avere uno o due anni in più di Astilla. Si avvicina proprio alla ragazzina con fare curioso e sfrontato: dov'è la tua armatura? Gli chiede. Lei incrocia le braccia: non sono affari tuoi. Niente armatura eh? Sei una maga? Ma mi stai ascoltando? E se dovesse raggiungerti una freccia? Non hai neanche una protezione di cuoio. La cosa non ti deve interessare... e poi chi sei? Sildas. E tu, bellezza, come ti chiami? Non sono bella... risponde Astilla senza pensare ...cioè, volevo dire, non sono la tua bella! E' un peccato! Potrei darti la protezione che ti serve in questo esercito. Lei risponde con sarcasmo: mi piange il cuore sapere che sei preoccupato per me... ma non temere. Non resterò in quest'armata. Come sei acida, voglio solo conoscerti! E io non voglio assolutamente fare la tua conoscenza, sei brutto, antipatico e invadente. Mi fai schifo! Che paroloni, i tuoi genitori non ti hanno insegnato le buone maniere? Astilla non risponde, rammaricata dal pensiero di non aver mai conosciuto sua madre e suo padre. Nel frattempo, un colosso spinge via Rhaen per avvicinarsi a Selexia. Costui è un umano molto alto, di circa trentacinque anni. I suoi muscoli sono così voluminosi che avete l'impressione che la sua pelle sia tesa fino al limite. Ha occhi profondi e scuri, capelli neri cortissimi e uno sguardo da folle omicida. Si avvicina alla dragonessa e inizia a ronzargli attorno con fare minaccioso. Dietro di lui si sono radunati altri guerrieri, i suoi seguaci. Lui, con voce rauca, dice a Selexia: sei fortunata, donna, che il damerino di Vànesh ha voluto misurarsi contro di te nell'arena. Io sarei dovuto essere il tuo avversario... e non avresti di certo trionfato contro di me. L'uomo non è venuto in questo posto (solo) per provocare Selexia. Si avvicina a un grande cavallo nero e lo porta via prendendolo per le redini. Anche i suoi uomini vanno via. Selexia è rimasta immobile e impassibile. Sentite ora qualcuno sospirare. E' solo grazie a quel respiro che vi siete accorti della presenza di un secondo guerriero. E' stato vicino a voi tutto questo tempo. E' rannicchiato al suolo intento a disfare dei nodi su una lunga e spessa corda. Ha capelli lunghi e castani e occhi marrone chiaro. A questo punto... dice lui sorridendo ...dovrei dire qualcosa del tipo: "dovete perdonarlo, Silkàr è fatto così"... ma non questo non giustifica la sua arroganza. Avete appena conosciuto il secondo dei campioni di quest'armata. Lo chiamano il sanguinario perchè, alla fine di ogni battaglia, la sua spada è sempre più insanguinata delle altre. E' anche il protetto di Haresia, l'unico uomo che la regina abbia mai amato. Per lui, Haresia stessa ha forgiato un'arma unica... arma che Silkàr non osa toccare. Ha un insulto razziale per ogni tipo di uomo di quest'esercito: scopacapre per i popoli del nord, pisciafuoco per i membri della gilda del nord... C'è una ragione però del suo comportamento: Silkàr non fa altro che tormentare le reclute per "forgiarle"... vuole prepararle alla dura vita da soldato e scremare chi non è in grado di sopportarlo. I veterani di quest'armata però ricevono tutto il rispetto e la protezione che Silkar ha da offrire. Benvenuti nell'armata. Silkàr, quando spinse via Rhaen, lo fece urtare contro un ragazzino che passava da quelle parti. E' basso, magro e giovane. Ha occhi verdi e capelli corti e marrone chiaro. Veste stravaganti abiti rossi e con degli elementi gialli. Ha anche un cappello con una piuma fucsia che adesso è caduto in una pozza di fango. Il ragazzino ha urtato il gomito di Rhaen e ora si trova a terra mentre perde sangue dal naso. Ahi ahi ahi... dice mentre stringe i denti per sopportare il dolore.
  11. @Hinox @Chi si trova nell'arena Selexia fissa Caradoc e Zantes. Qualcosa le sta passando per la mente. Beve un altro sorso d'acqua e riprende la spada: sapete... dice a voce bassa ...questa è l'ultima volta che userò quest'arma. Ho promesso ad Haresia di lasciargliela in dono, in cambio lei mi aiuterà a forgiare una spada con cui potrei fronteggiare mio fratello. ... Non so neanche perchè vi sto dicendo questo. Vànesh è già tornato al centro dell'area e attende pazientemente Selexia. Lei si avvicina lentamente al principe: dove la trovo la sabbia se c'è solo pietra qui? Pensa. Alza gli occhi verso Aurline. Lei ricambia lo sguardo. La dragonessa indica Astilla con la testa e scuote leggermente il capo. La strega dei ghiacci ha intuito il suo messaggio e copre gli occhi della ragazzina. Lo scontro riprende. Vànesh tenta un affondo per avvicinarsi a Selexia. Lei si abbassa ed evita la spada nemica. Allunga una gamba tra quelle del principe mentre gli afferra il polso armato, si volta, carica Vànesh sul tutto il suo fianco e sulla sua spalla. La trappola ha funzionato Per tutto questo tempo, Selexia aveva illuso Vànesh di essere più debole di lui (fisicamente). La dragonessa fa leva sul corpo, solleva il principe e lo schiaccia a terra. La sua mano stringe ancora il polso armato di Vànesh. Con l'altra mano, Selexia gli mozza l'arto. L'uomo urla mentre zampilla sangue dal moncherino. La dragonessa resta a fissare la sua figura che si contorce in una pozza di sangue in continua espansione. Si sistema una ciocca di capelli sulla fronte e decide di non infierire sul Vànesh (non aveva alcuna intenzione di farlo). Sta per tornare da Zantes e Caradoc ma si rende conto di essere osservata da nobili umani. Sperando di non aver offeso nessuno, Selexia si volta improvvisamente verso la regina e solleva l'arto mozzato del principe come un trofeo: la Speranza resta con noi (riferendosi a lei a tutti voi). Ecco il fato di chi allungherà la mano per toccarla. Haresia sorride e annuisce, ammettendo la supremazia di Selexia. Astilla è riuscita a vedere tutto.
  12. @Massimo @tutti Vittorio si avvicina alla strega e le parla. Lei ascolta attentamente ogni sua parola... ma non solo. Poichè è costretta a tenere gli occhi chiusi, la donna si affida solo alle sue orecchie. Non si lascia sfuggire alcun suono, tanto meno le vostre parole. La strega, prima di poter parlare, cerca di deglutire quella poca quantità di saliva che le è rimasta in bocca. E' proprio in questo momento che la porta della stanza si apre. Tre suore entrano mentre discutono con Andrea. Sono entrate con fare molto prepotente. Sulle mani stingono dei vassoi di metallo pieni di strumenti. Hanno ignorato il divieto dell'incendiaria ma hanno una buona motivazione: due volte al giorno la strega deve prendere delle pillole per cuore. Le suore sfruttano quel momento anche per visitarla e per medicarla. Si avvicinano alla prigioniera e allontanano Vittorio da essa. Per un senso del pudore, le suore rivestono la donna. Le danno le pillole e la fanno bere. Una di loro poi le cambia la flebo mentre un'altra controlla la busta del catetere. La terza le fa un prelievo di sangue con un ago molto grande. "Sbaglia" due volte prima di trovare la vena. A questo punto le suore le cambiano le garze sul moncherino e controllano anche le condizioni della ferita. E' ancora fresca, non si è richiusa del tutto e da lì fuoriesce ancora del pus. Siete distanti dalla strega... ma riuscite a vedere quel "pezzo di carne" scempiato. L'uomo che è in voi prova disgusto di fronte a quello scempio... ma il mostro che vive in voi prova un certo languore. Le suore controllano le condizioni delle spalle della donna per poi scoprirgli le gambe... venite così a conoscenza che gli arti inferiori della strega sono avvolti da particolari fasce color ocra chiaro. Alla fine, le suore dicono alla prigioniera che è arrivato il momento di mettersi a sedere. Immediatamente la donna inizia a piangere e sul suo volto appare un espressione di dolore. Sa benissimo cosa sta per provare. Non iniziamo a fare così! Dice una suora, ha subito perso la pazienza. Un'altra continua: ogni volta è la stessa storia. A fatica, le suore mettono a sedere la strega. Il suo volto è diventato rosso per lo sforzo, spalanca la bocca e sopprime un urlo di dolore. Quel movimento deve avergli provocato un gran male. E smettila... voglio vedere che farai quanto ti bruceranno viva! Un'altra suora le scopre la schiena. La strega, lungo la spina dorsale, ha un grande cerotto bianco. La suora che le ha toccato la pelle si controlla ora le mani: guarda quanto sei sudata... le dice sgridandola. Un'altra inveisce: e quanto puzzi. Sei una schifosa. Solo una schifosa. Le cambiano il pigiama e la vestaglia con modi rudi. La fanno poi "crollare" e vanno via. -.-.-.- La strega stringe i denti per il dolore e cerca di placare il pianto. Solo dopo risponde alla domanda lasciata in sospeso da Vittorio: Mi chiamo Miriam. Bea Luna ha messo in imbarazzo l'intera Culla. Si sente umiliata per quello che le è successo, lo potete intuire dal tono della sua voce. Bea entrò nella setta diversi mesi fa ma è fuggita dopo aver rubato alcuni segreti appartenuti all'ordine... come ad esempio il rituale per la creazione del diavolo. Si tratta del corpo di uomo con la testa di caprone. In questo momento, Massimo ricorda di aver visto degli elementi metallici dietro la nuca del diavolo. Sentendo le parole della strega, il templare associa quegli elementi a delle viti.
  13. Marco passa il binocolo a pidocchio e rivolge una domanda a Laerte. Quest'ultimo risponde: mah... tra noi ed Este ci saranno altri trenta, venticinque chilometri. Sentite un rumore sotto di voi... pidocchio ha fatto cadere il binocolo. Il ragazzo fissa Laerte come se l'uomo fosse un lupo famelico... e gli occhi iniettati di follia omicida di Laerte non aiutano di certo pidocchio a restare calmo. E' spaventato e alza le mani come in segno di resa. Indica poi il binocolo, apre la bocca per dire qualcosa ma riesce solo ad emettere qualche verso incomprensibile. Laerte si china a raccogliere l'oggetto, lo controlla e moooolto lentamente "lo spolvera" con una mano... sempre fissando pidocchio. Dopo un lungo momento passato in silenzio, Marco torna a parlare e finisce di esporre il piano. Vi dividete in due gruppi. Alcuni dei vostri compagni restano di guardia al furgone e guardano il resto di voi che si avvicina cautamente al cimitero. Sulle lapidi ci sono i nomi dei defunti e le date di nascita e di morte. Cinque tombe vicine tra loro riportano nomi di donne, tutte morte giovani e quest'anno. Qualcuno ha portato dei fiori che ha adagiato su molte di queste lapidi, alcuni di loro non sono ancora appassiti. Dorotea si guarda attorno, sfrutta la posizione sopraelevata del colle per controllare la zona. Indica un punto a ovest. Si tratta di un luogo ricco di monti e alberi e si rivolge a Laerte: cosa c'è lì? Lui risponde: era un parco nazionale. Dorotea indica un altro punto: e lì cosa c'è? Laerte si avvicina alla donna per vedere la direzione del suo indice. E' in questo momento che tutti voi scoprite la presenza di un paesino. Si trova dall'altro lato del colle e dista da voi circa tre chilometri. E' cinto da mura e da alcuni camini fuoriesce del fumo. Laerte è confuso: ma che caz.zo è quello? Come sarebbe a dire? Esclama Dorotea. Quel paese non c'è nelle mappe... mentre pronuncia questa frase, Laerte si siede per terra e tira fuori dallo zaino le sue cartine. E' raro vedere Laerte confuso e in difficoltà... quindi i vostri compagni non sanno come reagire. Laerte vi mostra le mappe, non c'è un paesino indicato. Pidocchio interviene timidamente: credo di sapere cos'è accaduto... il ragazzino indica un angolo della mappa, dove c'è una data: 1943. E' probabile che il paese è sorto dopo quell'anno. Laerte ci pensa un pò, poi risponde: è possibile... non dice altro, è ancora arrabbiato con pidocchio (anche se ha scoperto poco fa che il binocolo non è stato danneggiato dalla caduta).
  14. @Hinox Non so cosa può accadere se cancelli il sigillo... di sicuro nulla di buono. Ma non temere, dei tagli di una lama non possono rompere quel marchio... ci vorrebbe un danno molto più importante. Non credo ci sia altro da dire... la regina si rivolge ora ad Astilla ...non devi aver paura di Aurline. Non ti farà del male... ma non dirgli che la figlia di una Vholkan o le spezzerai il cuore. La regina ha un'ultima cosa da dirti... e ti parla quando Astilla non è più con voi: se la strega dei ghiacci scopre chi è Astilla, la ucciderà senza pensarci due volte. Questo segreto non deve uscire da questo posto. @Zantes Stai facendo conoscenza con il cucciolo di drago. Gli dai della carne. Lui sporge il muso in avanti e fiuta l'aria. L'istinto gli dice che la carne è commestibile, apre la bocca e inizia a mangiare avidamente. Già muove le fauci da solo... dice Selexia ...ed è appena nato, notevole. La dragonessa si è ripresa e ora si avvicina al cucciolo. Inizia a parlare una lingua che non hai mai udito prima d'ora. Il cucciolo sente quei suoni e sembra esserne rapido, quasi ipnotizzato. ç°°ç°çç#@[ççò/... Selexia continua a parlare in quel modo. #@@òòòççàò @rande e f#orte. E quando inizierai a mangiare da solo al@ora sarai un v#°o drago a tutti gli effett@. Riesci pian piano a capire quello che dice. Lei si rivolge ora verso di te: è importante, per i draghi neonati, ascoltare subito la lingua antica dei draghi. Il braccio continua a farti male e ora fa male anche a Selexia. Comprendi (e non sai come) che anche la donna prova il tuo stesso dolore. Vi scambiate un'occhiata carica di incomprensione. Ancora una volta, com'era successo sulla nave volante, tu osservi il tuo volto invece che quello di Selexia e le osserva il suo anziché il tuo. Devo subito capire cosa ci sta succedendo! Dice lei tra se e se. Il drago non ti farà dormire questa notte. @Oloth (flashback) @Sole - Oloth -.-.-.-.-.-.-.-.-.-.- Tre giorni dopo... @Chi va allo scontro ...L'arena è pronta per il duello tra Vànesh e Selexia. Si tratta di una struttura circolare e fatta di pietre lisce e chiare, con un mosaico dei colori dell'oro al centro. Il mosaico ritrae un pettirosso che spicca il volo e dietro di lui c'è un cerchio... probabilmente rappresenta il sole. Il pettirosso è il simbolo della casata Calipatra (Calipatra è il cognome di Haresia). Dei palchi di pietra abbracciano metà dell'arena, come se fosse un anfiteatro. Dei veli rossi riparano dal sole i nobili che sono venuti ad assistere allo scontro. Anche voi vi avvicinate all'arena. L'avevate immaginata molto più grande e vi sorprende che sia così piccola. A due punti opposti della struttura ci sono dei tavoli, delle armi e altri veli per ripararsi dal sole. Vànesh si trova sotto uno di questi veli. L'altro è dedicato a Selexia ma la dragonessa si presenta in ritardo. I suoi capelli rossi sono racchiusi in una spessa treccia attraversata da fili neri. Uno spallaccio di metallo e un bracciale d'arme le coprono la spalla e l'arto destro La dragonessa indossa dei calzari, una grande cinta, dei pantaloni di cuoio molto corti e solo una fascia sul petto. Non credete di stare troppo scoperta? Le chiede il maestro di spada che dovrà dare il via all'incontro. La dragonessa si stiracchia le braccia e risponde: mi piace muovermi in libertà. I suoi occhi sono rivolti a Vànesh. Il principe è occupato a scegliere la sua arma. E' indeciso tra due spade corte apparentemente uguali. L'uomo controlla il filo delle lame, ne saggia il peso... Indossa un'armatura nera e leggera che gli copre tutto il corpo. Non ha voluto portare i colori e i simboli della sua casata. Il nero infatti è il simbolo dei soldati di Faisson. Senza perdere altro tempo, il maestro di spada invita i due sfidanti a prendere posizione nell'arena. Selexia afferra la spada sorretta da Caradoc fino a questo momento. Il goliath è qui in veste di scudiero della donna. Vicino a lui c'è anche Zantes. Siete sorpresi nel vedere il senzanome libero dal bracciale d'arme. Il suo braccio è avvolto in bende sporche di sangue coagulato. Sulla sua testa si trova un cucciolo di drago. E' di colore grigio cinereo e gli occhi neri ma, visti dalla giusta angolatura, potete notare che in realtà sono di un rosso molto scuro. La dragonessa e Vànesh si mettono al centro dell'arena. Lui sorride alla donna, non per schernirla. In realtà si sente onorato di misurarsi con lei. D'altro canto, Selexia rivolge a Vànesh il suo tipico sguardo vuoto e superficiale. Inizia lo scontro. Vànesh sfodera la spada e passa subito all'azione. E' molto aggressivo e tenta degli affondi mirando al volto e al cuore di Selexia. Lei non estrae la spada ma si limita a schivare i colpi del principe ruotando il corpo e mettendosi di profilo rispetto a lui... ora verso destra, ora verso sinistra. Vànesh cambia subito strategia e tenta diversi fendenti. Selexia deve impegnarsi un pò di più per schivare i suoi colpi. Lei arretra e Vànesh avanza. Girano attorno all'arena. L'ultimo colpo del principe viene parato dalla spada di Selexia. Nessuno gli ha visto estrarre la spada, tale è stata la sua velocità. La folla di nobili sospira incredula. Vànesh aumenta il ritmo. Carica un colpo e, quando lo effettua, il suo braccio e la sua spada sembrano sparire nel vuoto... per poi ricomparire sulla lama di Selexia. La dragonessa muove la sua arma quel tanto che basta per parare i colpi. Ora lei tenta un attacco ma è stato lento e prevedibile, quasi come se fosse intimorita da Vànesh. L'uomo combatte stando con le gambe piegate e abbassando il baricentro. Selexia conserva una posizione composta, con le gambe molto vicine tra loro. Nel veder combattere quei due è come vedere un lupo nero che cerca di espugnare una torre invalicabile. Vànesh sembra divertito ma nei suoi occhi c'è qualcos'altro. E' incerto di vincere ma è anche desideroso di onorare l'armatura che sfoggia. In lui c'è impegno e timore. Selexia invece sembra una statua. Non lascia trapelare alcuna emozione. La spada di Vànesh fende l'aria provocando minacciosi rumori... per poi impattare ancora una volta sulla lama della dragonessa. Ogni volta, dopo quei cupi rumori della spada che scorre nell'aria, si sente il tintinnio metallico delle armi che si scontrano. Gli spettatori si sono abituati a quella melodia, come se fosse uno scontato ritornello di una ballata. D'un tratto però Selexia sembra essere in difficoltà. Continua ad arretrare e Vànesh mette i piedi nei punti in cui, un istante prima, si trovavano quelli di Selexia. Le lame si incontrano ancora ma questa volta non si separano. Gli sfidanti si avvicinano e iniziano a misurare la loro forza. Dopo un lungo momento, Vànesh riesce a sovrastare Selexia. Lei deve balzare all'indietro per prendere le distanze dal principe. Ecco il punto debole di Selexia. Vànesh lo ha trovato. Per la terza volta il principe cambia stile di combattimento. Adesso cerca delle posizione ravvicinate, vuole uno scontro molto fisico... dove può far prevalere la sua forza. Per altre due volte il principe dimostra di essere più forte (fisicamente) di Selexia. Un altro attacco e la spada della dragonessa vola via dalle sue mani. La donna agisce senza pensare, solleva la gamba e con un calcio colpisce i polsi di Vànesh, disarmandolo a sua volta. Le due spade cadono a terra quasi nello stesso momento. La gamba di Selexia si è sollevata così tanto che la punta del piede le sfiora la nuca. I nobili applaudono... tranne Haresia, Aurline e Astilla. Queste ultime due si trovano in una postazione più bassa rispetto a dove si trova la regina. Gli sfidanti non sanno cosa fare. Restano in posizione di difesa e si fissano... poi Vànesh si rilassa, torna in posizione composta e sorride a Selexia. Si volta e torna nella sua postazione. Il suo scudiero è già pronto a dargli una nuova spada. Selexia approfitta di questa pausa per tornare da Caradoc e Zantes. Prende un calice d'acqua. Ne beve metà e il resto lo getta sulla faccia. E' forte... dice lei riferendosi a Vànesh. Guarda poi il goliath, il senzanome e per un istante anche il cucciolo di drago: le volete sul serio quelle Speranze?
  15. @Michele Alberto ti consegna una lista di nomi scritta di suo pugno. Non conosci nessuno di quegli uomini. Il commissario del Sant'Uffizio ascolta la tua domanda. Proprio in quel momento Sonia entra nel vostro studio. Veste un pigiama di una tonalità celeste/grigio e sopra una larga vestaglia nera. E' scompigliata e ha gli occhi ancora socchiusi. Si siede sul tuo stesso divano e si mette tra te e Alberto. La donna ha sentito le tue ultime parole rivolte a Aldapaci. Questo le fa ricordare di avere ancora la boccetta del sedativo ancora in tasca. Apre bene gli occhi e consegna quel flacone ad Alberto, spiegandogli bene la situazione. L'uomo controlla bene quell'oggettino, poi sorride. Ha scoperto qualcosa. Si avvicina a Sonia e lei si sporge verso di lui. Alberto le indica una cosa sul tappo della boccetta e gli sussurra qualcosa. Senti solo il suono profondo della sua voce ma non sei riuscito a capire le sue parole. Dal movimento delle sue labbra, Alberto deve aver detto a Sonia qualcosa simile a: "hai visto qui?" No! E' la risposta di Sonia. Aldapaci vi spiega che c'è un vecchio trucco per sostituire dei farmaci nel loro contenitore attraverso una siringa e chiudere il foro del tappo con una sostanza simile alla cera. Sonia resta sbalordita e anche amareggiata. Alberto si accorge del suo stato d'animo e dice: non devi demoralizzarti... questo trucco non è poi così noto. Ma sei riuscito a scoprirlo in una manciata di secondi. Perchè le spie del Sant'Uffizio lo usavano diversi anni fa... poi è passato di moda perchè era diventato noto anche ad alcuni civili. Qualcuno bussa alla tua porta, entra Felice. @Michele - Felice Felice ha appena raggiunto Michele nella domus. Lo trova in uno studio insieme a Sonia (che ha ancora il pigiama) e Alberto. Quest'ultimo è appena arrivato a Vercelli. L'uomo stringe tra le mani una boccetta di un farmaco. La mette in tasca e (sempre da quella tasca) estrae una lettera chiusa. Si alza e raggiunge Felice: potreste farmi un favore? Date questa lettera a fratello Massimo. E' arrivata ieri a Ivrea ed è per lui. Alberto consegna la lettera a Felice. Quest'ultimo si rivolge ora a Michele, dicendo che c'è un problema con la strega. Lui e l'inquisitore si dirigono all'ospedale. @Vittorio Andrea ti fissa con occhi carichi di sospetto. Mi confondi... dice lei a metà del tuo discorso. Cambia poi espressione quando finisci di parlare. Ora sembra che l'incendiaria stia "dalla tua parte": ho capito quello che stai dicendo... cioè ...non ho capito nulla! Ma ho intuito che tipo di problema hai con Miriam. La verità... secondo il mio modestissimo parere ...è che siete entrambi dei caproni. Andrea continua a parlarti mentre vi dirigete verso l'ospedale (altrimenti rischierete di far tardi): devi capire che Miriam, poichè siciliana, è orgogliosa, testarda e "silenziosa". Non rivelerà mai di avere un problema... ammettere di averne uno, per lei, è come un segno di debolezza. Tu, d'altro canto, sei misterioso e ti chiudi spesso in te... come se il tuo migliore amico fosse un "altro te" immaginario che vive nella tua mente. Quando hai scoperto che ero una donna non sapevo come comportarmi... se sapevo che splendida persona che eri non avrei di sicuro reagito in quel modo. Arrossisce, si ferma per un secondo e agita le mani di fronte a se: voglio dire... tu sei una persona degna di fiducia! L'errore è stato mio... ma è anche vero che sei un tipo molto taciturno e non sapevo quindi come comportarmi. Il mio consiglio è quello di lasciar stare Miriam per qualche giorno... poi, quando si presenta l'occasione, parla con lei. Con me ha funzionato. Raggiungete infine la stanza della strega all'ospedale. @Massimo La strega non parla. Fa solo dei grandi respiri per cercare di calmarsi. Con il braccio sinistro si copre il seno. Persino quel movimento dell'arto è stato lento e faticoso per la donna. In questo momento, nella stanza, entrano Felice, Vittorio e Michele. @Felice - Vittorio - Michele Vi ritrovate, insieme ad Andrea, nel corridoio dell'ospedale che porta alla stanza della strega. La vostra presenza attira gli sguardi di molte suore e francescani. Vi seguono e mormorano tra di loro. Questo irrita moltissimo l'incendiaria. Vi spinge dentro la stanza della strega e, prima di chiudere la porta, vi dice che lei resterà di guardia fuori sul corridoio e che non farà avvicinare nessuno. Una volta dentro la stanza, potete vedere Massimo vicino alla prigioniera. Il templare l'ha spogliata (solo gambe e parte del bacino sono ancora sotto le coperte) e lei non fa altro che respirare "freneticamente" e tremare.
  16. @Hinox La regina aiuta Astilla a risalire sul balcone, poi si rivolge a te: il marchio che ti ho impresso sul volto serve a collegare il cuore di Kratoa al fuoco. Ora entrambi gli elementi si sono fusi in un unico potere. Non so cosa potrai fare con il risveglio della gilda ma, quando entrerai nell'esercito, i maestri di spada di Vànesh ti aiuteranno a scoprire quello che sei in grado di fare. Astilla chiede: vale anche per me? Insomma... anche se non faccio parte dell'esercito dovrò stare con loro per pò... Non ho idea se i maestri di spada possono capire cosa riesci a fare con una nuvola. E per quanto riguarda la mia magia? Si potrà scoprire perchè posso usarla senza i cristalli? Haresia non risponde ma fissa Astilla con un uno sorriso amaro sul volto. Voi avete capito perchè so farle? La regina annuisce. Ve ne prego, voglio saperlo. E' meglio di no. Astilla insiste e la regina sospira: ho visto il tuo passato... molto del tuo passato. Hai mai conosciuto tua madre? Si, era una prostituta. Mi ha dato alla casa della scintilla perchè desiderava un futuro migliore del suo. E tuo padre? So solo che era uno dei tanti clienti di mia madre. Era un Vholkan. Cala il silenzio. Si sentono solo le raffiche di vento. Astilla maschera una risata con un colpo di tosse. Un altro e un altro ancora. Quella serie di rumori si tramutano in una fragorosa risata. Astilla piange e Haresia l'abbraccia forte. Sono una nobile?! Dice Astilla con fare sarcastico. Haresia continua a stringere a se la ragazzina e si rivolge a te: i Vholkan sono i primi cacciatori di streghe di Eltheria. La loro casata è eterna nemica di Aurline. Costoro rubarono il sangue della strega dei ghiacci per usare le magie senza i cristalli. Aurline ha giurato di ucciderli tutti.
  17. @Hinox Non dirlo a nessuno! Sussurra Astilla timidamente. Harelia la supera scompigliandogli i capelli con una mano. La regina ti raggiunge e preme il suo palmo al centro del tuo torace. Avverti una sensazione di bruciore ma non senti dolore. La tua temperatura corporea si è leggermente alzata. Ti di vorrà un pò per farci l'abitudine, non temere. Già fatto? Chiede Astilla curiosa. Si... risponde Haresia ...per queste cose ci vogliono pochi istanti, un pò come usare il risveglio del fuoco. Sul tuo torace è apparso un simbolo rosso scuro fatto di cerchi e linee ondulate. La regina torna da Astilla. E adesso veniamo a noi. Haresia mette una mano sulla schiena di Astilla e la spinge verso il burrone. La ragazzina precipita nel vuoto. Urla e chiude gli occhi. Si accorge solo in ritardo che sta fluttuando nel vuoto. Attorno alle sue scarpe sono apparse due piccoli cumuli bianchi simili a vapore. Astilla li fissa spaventata e confusa. Herasia si sporge dal burrone e sorrise. Cosa mi hai fatto? Urla la ragazzina. Io? Ti ho solo dato una spinta... ti serviva un piccolo incentivo per usare il tuo risveglio. Astilla, con fare impacciato, cerca di mettersi a pancia in su. Non cadrai, fidati. L'elemento del tuo risveglio ti farà volare. Ma io indirizzai il mio risveglio su un mimic. Lo so. Lo sai? Ho visto il tuo passato e ho capito cosa ti è successo. Tu non hai mai risvegliato alcun mimic. Ah no?! No, mia cara. Tra te e il mimic c'era qualcosa che non avevi notato... del resto eri spaventata. Cosa c'era? Haresia ridacchia di nuovo: una nuvola, mia cara, hai risvegliato una nuvola. @Oloth (flashback) @Caradoc - Zantes Selexia ascolta le parole di Caradoc: vuoi farmi da scudiero? Ma io non porterò alcuno scudo... La dragonessa, proprio mente finiva la frase, ha capito il suo grossolano errore. Tossisce per scacciare l'imbarazzo e si rivolge ancora al goliath: credo che sia una tradizione quello di portare uno scudiero nell'arena... e così sia. Caradoc va ad allenarsi mentre Zantes torna nei suoi alloggi. @Zantes Mentre rientri nella tua stanza, il dolore al braccio (quello avvolto dal bracciale d'arme) ti fa sempre più male. All'inizio era come una sensazione di torpore ma adesso è un dolore simile a un crampo e continua a crescere. Una fitta improvvisa ti costringe a cadere a terra. Sei da solo. Mentre ti contorci, la porta della tua stanza si apre. Selexia si manifesta di fronte a te. E' paralizzata per lo stupore. Sentite ora dei rumori metallici provenire dal bracciale. Si sta allentando. E' quello che causa tutto il tuo male. Il bracciale si scompone, liberando il tuo arto. Il braccio è violaceo e pieno di fori. Il male è ancora intenso ma sta lentamente scemando. La gemma scura e ovale sul dorso del guanto d'arme si separa dal metallo. Rotola e si ferma sul pavimento a pochi centimetri da te. Selexia la fissa senza riuscire a parlare o pensare. Sulla pietra si forma una crepa che attraversa tutta la superficie dell'oggetto. Poi un'altra crepa e un'altra ancora. La pietra si rompe, rivelando la presenza di un cucciolo di drago al suo interno.
  18. @Hinox Lady Haresia porta te e Astilla in una zona all'aperto ma sempre all'interno delle mura del castello. Per raggiungere questo posto dovete varcare una piccola porticina incastonata in un grande muro di pietra. Vi ritrovate così in una sorta di balcone semicircolare fatto interamente di pietre biancastre. Potete vedere il cielo e le nuvole attorno a Faisson. In lontananza potete anche scorgere la presenza di un paio di nave volanti mercantili. Il balcone circonda un ampio e profondo burrone, anch'esso formato da pietre. Il vento che soffia in questa zona è forte quanto fresco. I capelli di Astilla e Haresia, così come i vostri vestiti, si agitano a ogni raffica. Haresia cammina per qualche metro su questo balcone, poi si ferma e si volta verso di voi. Ha gli occhi leggermente socchiusi per via delle raffiche. Le braccia incrociate di fronte a se e nascoste in ampie maniche. Questo luogo... inizia così il suo discorso ...viene chiamato "lente". Le mie magie raggiungono il massimo della forza in questo posto. Vi ho portati qui per una ragione: qui io posso aiutare Astilla a capire cos'ha risvegliato con il rituale del fuoco e posso aiutare te, Hinox, a collegare il cuore di Kratoa al tuo risveglio del fuoco. Astilla non crede alle sue orecchie. Avanza verso la regina e dice: sul serio potete farlo? La sua domanda è innocente, non voleva mancare di rispetto Haresia mettendo in dubbio le sue parole. La regina, poichè saggia, ha compreso l'emozione di Astilla e non si ritiene per nulla offesa. La ragazzina continua: quindi potrò capire perchè posso curare la gente senza cristalli? Haresia guarda Astilla senza dire una parola. Sorride mentre il vento continua ad agitarle i capelli e gli elementi del suo vestito. La regina chiude poi gli occhi e si aspira a fondo. Dopo altri secondi dice: le tue cure non sono legate al tuo risveglio. Comunque sia... tu non sei in grado solo di curare. La magia scorre in te, puoi usarla senza cristalli o altro. Astilla spalanca gli occhi per lo stupore ma la regina continua a parlare come se nulla fosse: una cosa per volta... si volta verso di te ...vorrei iniziare prima con te, va bene? @Zantes - Caradoc Selexia sembra pensierosa. Si volta verso il goliath: volete prendere informazioni su Vànesh? Non è rischioso?! E' vero che non so nulla di come combatte il principe... ma è anche vero che neanche lui mi conosce. Voglio dire... sa chi sono e che non deve sottovalutarmi ma in realtà non sa nulla di me. Se me la vedrò male userò uno dei miei occhi (poteri oculari). Non temete... oggi mi è stato fatto ricordare che sono un drago e non un uomo. Rivolge ora un'occhiata verso Zantes. Vorrebbe dirgli qualcosa. Più volte sta per iniziare un discorso. Alla fine rinuncia e dice: non temete, non mi lascerò sconfiggere da nessuno. @Zantes
  19. @Domenico @tutti Prendilo pure... risponde Jonathan ...ma sappi che un organo dell'inquisizione controlla la stampa. Loro decidono cosa dobbiamo leggere noi disgraziati. La notizia dell'attentato al teatro romano è spiegata in due pagine. Racconta che alcuni uomini, armati di fucili e pistole, sono riusciti a intrufolarsi nella struttura durante l'esecuzione del Don Giovanni. Hanno aperto il fuoco sul pubblico scatenando il panico generale. Un gruppo di templari e excubitores ha immediatamente circondato il teatro e, dopo un'irruzione e un violento scontro, sono riusciti a riportare l'ordine nella struttura. I pochi terroristi sopravvissuti a quella notte in seguito sono stati arsi vivi nella piazza del Vaticano. -.-.-.-.- Seguite le indicazioni di Marco. Poco dopo vi riunite vicino al ponte dei sospiri. Agostino e Giovanni hanno appena finito di sistemare il furgone militare. Quest'ultimo commenta asciugandosi la fronte: non è certo il mio lavoro migliore... ma questa carretta dovrebbe portarci fino a Este senza problemi. Domenico e Marco raggiungono il veicolo proprio in questo momento. Hanno sistemato e catalogato il vostro arsenale. All'interno del veicolo, i due scoprono che Dorotea è già lì. Si è seduta e sta attendendo il resto della squadra. Pidocchio e Cristina vi raggiungono dopo qualche minuto. Si scusano con il capitano ma non sono riusciti a trovare alcun libro che vi possa aiutare con l'ebraico antico. A nostra difesa... esclama pidocchio ...i curatori delle biblioteche sono stati dei grandi stro.nzi! Non ci hanno permesso di consultare quasi nulla! Arriva anche Adriano. Laerte è l'ultimo di voi che vi raggiunge. Vi informa che ha studiato le strade e il territorio vicino a Este. Siete pronti per partire. Durante il viaggio, Dorotea vi parla: ho scoperto che Del Doge si tratterrà a Roma per un pò ma è previsto il suo ritorno a Venezia tra una settimana o dieci giorni. Per quanto riguarda Este... io e Adriano non abbiamo scoperto molto. Giovanni sembra irritato quando Dorotea pronuncia le parole "io e Adriano". Lei continua: i veneziani classificano quel borgo come "isolato". So cosa significa... interviene pidocchio ...è quando un paesino mantiene degli scarsi contatti con il resto della civiltà... oppure li ha persi del tutto. Un pò come Cittadella? Chiede Laerte, è lui che sta guidando in questo momento. Esatto... Este però si trova in una vera e propria zona isolata. Pensate che anche i paesini attorno sono isolati dal resto dell'Impero. Dorotea sapeva tutto ciò ma ha deciso di tacere e di lasciare a pidocchio questo piccolo momento di gloria. Adriano prende parola. Deve alzare la voce perchè l'aria che entra nel camion è piuttosto rumorosa: a Roma non si fa altro che discutere sul "caso giudiziario del secolo". Quello del sotium che ha accoppato un allievo templare? Chiede urlando Laerte. Si... è accaduto a Ivrea negli ultimi giorni di Novembre. Pare che quel paesino abbia subito un assedio di morti e che il sotium abbia litigato con l'apprendista templare. I due erano in disaccordo su come gestire le difese e alla fine si sono scannati tra di loro. Che co.glioni! Commenta Giovanni. Ivrea?... chiede Cristina ...mai sentita nominare. E' un piccolo paesino a due passi da Torino. Ricordi le macchine da scrivere Olivetti? O la guerra delle arance di carnevale? Tutta roba di Ivrea. Ah... è come sta andando? Chiede Dorotea. La guerra delle arance? No, cretino, il processo a Roma. Ahhh.. tutti ridacchiano ...non lo so. Pensate che il papa in persona è il giudice di questo processo. Attualmente l'accusa e la difesa stanno presentando i loro testimoni. Dorotea cambia posto per sedersi vicino a Marco. Nel farlo, il suo fianco sfiora accidentalmente quello dell'uomo... scatenando un infuocata gelosia nell'animo di Giovanni. Dorotea non ha notato nulla di tutto ciò e parla con Marco: capo, consoco Amelia... non credo sia una persona meschina ma... non vuole mostrarsi viscida, perciò podera bene le sue parole ...se deciderete di indagare su di lei e su I falchi tenene in considerazione i rapporti di amicizia tra me e Amelia. Laerte ferma di colpo il camion e scende. Che succede? Chiede pidocchio. Laerte ignora (o sembra non aver ascoltato) la sua domanda e afferra il suo binocolo. Impreca quando si accorge che una delle sue lenti è rotta... probabilmente è accaduto durante lo scontro con gli esterni. Deve usare quello strumento come se fosse un cannocchiale. Lo punta verso un'aspra collina per poi passarlo a Marco e indicargli un punto sull'altura. Ma dove ci troviamo? Chiede Dorotea mentre scende dal camion e si guarda attorno. A due passi da Este. Marco intanto ha trovato ciò che ha scatenato l'interesse di Laerte. Su quella collina ci sono diverse croci. Pidocchio inizia a innervosirsi: Laè... si può sapere che hai visto? Lassù... su quel colle ...c'è un cimitero. Ci prendi per il culo?! Commenta Giovanni. Laerte si limita a indicare di nuovo quelle croci. Anche pidocchio le vede: caz.zo... ma è davvero un cimitero! Due anni fa facevo spesso questa strada... a quel tempo non c'erano quelle croci.
  20. Effetto film -.-.-.-.-.- 14 - 02 - 1958 E' passata una settimana dal vostro arrivo a Vercelli. Ogni nuovo giorno sembra essere uguale al precedente: grigio, corto e freddo. I cittadini mormorano tra loro, vogliono vedere la strega bruciare il prima possibile. L'altro ieri, per manifestare la loro determinazione, ogni cittadino ha posato una pietra bianca (poichè non avevano candele) vicino l'entrata dalla vostra domus. Alla fine della giornata, di fronte alla domus, è apparsa una montagna di pietre. Attualmente la strega si trova nell'ala ovest dell'ospedale vicino a voi. La sua stanza è all'ultimo piano, isolata dagli altri pazienti. E' stata imbottita di farmaci e adesso è collegata a diversi tubi e flebo. E' stata ammanettata al letto, prassi che viene adoperata su ogni paziente in pericolo di vita. Le è stata amputata la mano sinistra per via delle ferite riportate durante l'interrogatorio con Della Torre. Hanno dovuto applicarle anche dei punti di sutura sulla lingua perchè ha provato a staccarla a morsi e ingoiarla per togliersi la vita. Le è stato fatto indossare uno speciale elmo sottile, bloccato con un lucchetto, che le impedisce di vedere. Si tratta di una drastica sostituzione alle bende che portava sugli occhi da quando fu catturata. La strega è debole e passa la maggior parte del giorno a dormire. Sette giorni fa ha avuto una strana e violenta reazione a un farmaco che la ha causato una serie di infarti. Durante la sua prigionia è stata malnutrita e quando era nella Culla delle bestie è stata sottoposta a una grand quantità di droghe. Per questo motivo le sue difese immunitarie sono estremamente deboli. I francescani non credono che sopravviverà. Ogni giorno dovete stare di guardia al capezzale della strega. Avete deciso di dividervi in coppie per sorvegliarla. @Massimo - Felice - (tutti) E' il vostro turno di guardia. La stanza della strega è spaziosa, con pareti grige e un quadro sul letto della strega. Lei non si è mai mossa. Resta distesa sul letto, avvolta dalle coperte. Il moncherino è in un bozzolo di garze e bende. Non avete idea se è sveglia o no. Sapete che la strega non dorme di notte. Miriam e Sonia la sorvegliano quando cade il sole poichè la prigioniera si agita molto durante la notte e c'è bisogno di esperti di pronto soccorso che possano accudirla (come le due donne). E' proprio durante la notte che gli antidolorifici fanno delirare la strega. Sonia e Miriam vi dicono che, in quei momenti, la prigioniera è vittima di allucinazioni, parla da sola, suda... Le due donne, ogni mattina, tornano stremate nella domus. I turni di guardia di giorno sono noiosi. Di tanto in tanto un francescano entra nella stanza per controllare le condizioni della strega, oppure una suora le cambia una flebo o la busta del catetere. In questo momento siete da soli con la prigioniera. Qualche volta lei si muove o tossisce... gli unici segni della sua presenza. Quasi non si vede immersa in tutte quelle coperte e tubi. @Michele Alberto Aldapaci è venuto a trovarti quest'oggi. Lo incontri in privato in una stanza della domus. Siete seduti su un divano con in mezzo un tavolo e due tazzine di caffè fumante. Il commissario del Sant'Uffizio non si perde in chiacchiere: ti informa che, in questa settimana, molti uomini sono stati uccisi a Torino. Tutti loro erano membri della Culla e i sicari facevano parte dello stesso ordine. Alberto, dopo un sorso di caffè, continua: a quanto pare la Culla ha ritenuto compromesse le identità di questi uomini e li ha uccisi tutti quanti. La chiesa sta cercando di nascondere la verità... per adesso l'ha definita "una serie di tragiche coincidenze". Per la popolazione, questi uomini sono stati uccisi quasi tutti da un morbo, altri da fatali incidenti. Non so cosa avete fatto con la strega... ma a quanto pare è stato un buon lavoro... o almeno la Culla ha ritenuto che abbiate fatto un buon lavoro se è arrivata alla drastica soluzione di uccidere molti dei suoi membri. Le vittime sono quasi tutti civili e solo pochi di loro erano cacciatori o excubitores. Questa notizia non la troverete scritta da nessuna parte. Il Sant'Uffizio mi ha mandato personalmente a informarvi dell'accaduto. @Vittorio Tra poco è il tuo turno di badare alla strega. Attraverso una selezione casuale sei capitato in coppia con Andrea. Ti rechi nel primo piano della domus per andare a prendere l'incendiaria (sai che al piano terra si sta consumando un incontro primato tra Della Torre e Aldapaci). Apri la stanza di Andrea e trovi invece Miriam mentre si stava cambiamo. Le hai viso solo schiena. La donna si stava sfilando la maglia. Sentendo il rumore della porta che si apre, lei sussulta e si volta nella tua direzione. Non ti vedrà mai perchè una mano scatta da dietro di te, afferra il pomello e chiude violentemente la porta. E' Andrea. La donna sorride imbarazzata e dice: scusami... dovevo avvisarti che Miriam dorme di giorno e lo fa nella mia stanza, dato che ho il materasso più comodo della domus. Non è buffo? A Roma aveva paura di me e non dormiva se prima non sapeva che mi ero ritirata nella mia stanza. Ci sono state delle notti che Miriam, nella capitale, chiudeva a chiave la sua porta. Adesso dorme anche in mia presenza... e questo mi fa sentire leggera. E' da una settimana che Miriam dimostra di fidarsi di me.
  21. @Oloth - Sole @Tutti Selexia risponde: se volete seguirmi fate pure... ma sarà una discussione noiosa quella tra me e Vànesh. @Caradoc - Zantes Entrate con Selexia in una stanza piccola, circolare e illuminata da una manciata di candele. C'è un tavolo rotondo al centro della sala. Il principe Vànesh vi stava già attendendo. Si alza dalla sedia in segno di rispetto. Alle sue spalle si trova un suo servitore che veste abiti del suo stesso colore e delle aste di legno. Alla sinistra del principe invece c'è un uomo alto, magro e calvo. Indossa un'armatura cerimoniale con i simboli di Faisson. Costui si presenta dicendo di essere un maestro di spada del regno e che, durante il duello, sarà il maestro cerimoniere. Avrà quindi il compito di dare il via allo scontro e di interromperlo di caso di irregolarità. Vànesh si siede quando Selexia si accomoda. I due si trovano l'uno di fronte all'altro. Il principe parla per prima, dopo aver salutato la dragonessa e scambiato qualche convenevole con lei, l'uomo vi indica con la testa e dice: loro chi sono? Selexia, un pò incerta, risponde: i miei... testimoni dei termini?! La donna torna poi ad avere un tono di voce calmo e rilassato: le aste alle tue spalle dovevano sorreggere i tuoi vessilli? Vànesh si volta: ah si... ma la mia casata sta attualmente modificando il mio emblema. Vogliamo iniziare a parlare del duello? Ma certamente! Immagino sappiate le regole della sfida del guanto rosso? Ci sarà un vincitore in caso di resa dell'avversario, se quest'ultimo non può più lottare o se perde la vita. Esatto. Avete già scelto il vostro campione, mio lord? Sarò io il tuo sfidante. Selexia non riesce a trattenere un sorriso beffardo. I due iniziano poi a discutere sui termini dello scontro. Entrambi potranno usare le loro armi e le loro armature. L'uso degli incantesimi sarà vietato. Il dialogo termina qui. E' stato inaspettatamente rapido. Vànesh e il suo servo vi abbandonano. Selexia continua ancora a sghignazzare. Il maestro di spada si avvicina a lei e dice: fate sparire quel sorriso dalla faccia. Non avete idea in cosa vi siete cacciati. Vànesh è più forte dei suoi campioni? Assolutamente no! E' una sfida più facile per me dunque! Non l'avete ancora capito? Tutti i nobili di Faisson e molti lord di Eltheria assisteranno allo scontro. Vànesh, tra qualche giorno, scenderà in battaglia alla testa della sua armata. Se venisse sconfitto da voi, darete un'immagine di un condottiero debole. Vànesh perderà di credibilità e nel gioco della politica verrebbe incredibilmente danneggiato. E allora? E allora, mia signora, Vànesh potrebbe trovare un modo per vendicarsi di te. Credete che sia un tipo così viscido solo perchè è un nobile? Non conosco Vànesh ma ho servito così tanti anni i nobili che ho capito una cosa di loro... al mondo esistono due tipi di nobili: quelli viscidi e quelli morti. Voi dovrete perdere lo scontro per evitare una sua vendetta. A me non interessano questi sotterfugi. Sono cose degli umani. Io vedo solo lo scontro! C'è un nemico? Lo schiaccio! Ecco come ragionano i draghi. Ed ecco perchè la terra non è in mano vostra. Voi sottovalutate la furbizia di Vànesh. Vi ha proibito la magia nel vostro scontro ma ha per caso menzionato al vostro soffio o alla vostra forma di drago? Selexia non risponde ma sembra essere in difficoltà. Vànesh conosce il vostro problema al cuore. Se farete un soffio o se vi trasformerete, il vostro cuore potrebbe non sopportarlo e morirete. Vànesh vi conosce ma voi conoscete lui? Selexia guarda Zantes, ricordando le sue parole. Ammette che il senzanome aveva ragione quando ha parlato poco fa ma non vuole ammetterlo. Quando restate da soli con Selexia, lei confessa tutta la sua preoccupazione (celata fino ad'ora) dicendo: iniziate a pensare di perdere la Speranza. Non sono sicura di vincere. @Rhaen - Hinox Hinox entra nella sala del trono. E' illuminata dalla luce del mezzogiorno e tutto il marmo del pavimento sembra risplendere di luce propria. Astilla segue in silenzio il nano. Rhaen si trovava già in questa sala. Si è inchinato per giurare fedeltà ad Haresia. La regina è in piedi e volge il fianco sinistro al trono. Dietro di lei ci sono diversi ministri. Dice a Rhaen di alzarsi e si complimenta per lui per essere entrato nel suo esercito. Ora è libero di ricevere un'armatura, un'uniforme e un'arma di Faisson. Proprio in questo momento, nella sala, entra Vànesh. Il principe si inchina alla regina per poi raggiungere un tavolo in un angolo della sala. Lì, alcuni suoi generali, lo stavano aspettando con delle pergamene che subito spiegano sul tavolo. Sono le mappe di Eltheria.
  22. @Oloth (flashback)
  23. @Oloth (Flashback)
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