
Tutti i contenuti pubblicati da darteo
-
La Spada e La Strega (2)
- I.N.S. - In Nomine Simplex - Gruppo II
Trovate in fretta il foglio di via della vittima e ricopiate i dati. Ecco una cosa curiosa... dice Laerte ...anche la vittima veniva da Cittadella e si è trasferito a Venezia all'incirca due mesi fa. Da fuori la porta sentite due excubitores parlare con pidocchio. Lo stanno sgridando, dicendogli che non può stare in questo posto. Il ragazzo si scusa e dice loro di essersi perso. I due excubitores si offrono per accompagnarlo via. E bravo pidocchio! Commenta Laerte. Si rivolge poi a te: abbiamo preso tutto quello che ci serve.- I.N.S. - In Nomine Simplex - Gruppo II
Avete infine deciso di intrufolarvi negli archivi dell'arcidiocesi per trovare il foglio di via dell'assassino. Passate l'intero giorno ad escogitare un piano. 11 - 01 - 1958 Agostino e Laerte si intrufoleranno negli archivi dell’arcidiocesi mentre pidocchio farà il palo. Loro tre dovranno entrare nella struttura in un momento diverso dal resto della squadra. Voi altri invece entrate a palazzo ducale per ufficializzare il vostro gruppo appena creato. Dopo la tragedia di due giorni fa, i controlli da parte degli excubitores si sono inaspriti. Venite perquisiti uno ad uno prima di poter entrare nell’arcidiocesi. Gli excubitores ne approfittano (ovviamente) per tastare Dorotea e Cristina. Le due donne non possono far altro che stringere i denti e sopportare l’umiliazione. @Agostino Insieme a Laerte e pidocchio entri nel palazzo ducale. Raggiungere gli archivi non è una cosa difficile. Si tratta di uno stretto corridoio costruito sottoterra. Nessun excubitores è di guardia per il momento. Pidocchio resta a fare il palo mentre tu e Laerte sgattaiolate fino alla porta degli archivi. Seguendo le istruzioni di Rei, inclinate la maniglia verso l’alto. Con una buona dose di forza e pazienza riuscite ad aprire la porta. (A dire il vero sei stato tu ad aprire la porta, poiché Laerte non riusciva a trovare la giusta angolazione per forzare la maniglia). Entrate senza far rumore. Vi ritrovate in una grande aula piena di scaffali di metallo. Cercate e trovate il cassetto che dovrebbe contenere il foglio di via dell’assassino. Laerte ha una scarpa la cui suola ha un doppio fondo. Al suo interno ha nascosto un grimaldello che adesso usa per aprire il cassetto. Deve faticare un po' ma alla fine ci riesce. Lo aprite e iniziare a cercare, tra i tanti documenti, il foglio di via che vi interessa. Lo trovate poco dopo. Laerte adesso sfila una matita e un taccuino. Non possiamo portare via il documento… sussurra …copiamo le informazioni che ci servono. Info Rimettete il documento al suo posto. Laerte ti prende per una manica e dice: un attimo, Romano… ha appena avuto un’idea …sarà anche un azzardo ma voglio controllare anche il foglio di via della vittima. Che ne dici?- I.N.S. - In Nomine Simplex (Parte 2)
Il ragazzo che tiene in ostaggio Raffaele resta ad ascoltare Massimo e Vittorio con aria confusa. Miriam ne approfitta per prendere l’arma del cadavere di fronte a se ma fa rumore. L’attentatore si volta verso Miriam e le punta la pistola. Raffaele però si scaglia contro di lui e gli fa cadere l’arma a terra. Miriam stringe i denti e preme il grilletto. Una scarica di proiettili perforano l’addome dell’attentatore, per poi risalire verso il torace. Raffaele, spaventato, si tasta il corpo per vedere se è rimasto ferito (non ha riportato alcuna ferita). Il ragazzo colpito da Miriam è incredulo. Del sangue inizia a uscirgli dalla bocca e dai buchi aperti dai proiettili. Barcolla e cade a terra privo di vita. Andrea? Urla Miriam. L’incendiaria apre la porta del suo palchetto: sto bene, non mi hanno colpita. Raffaele intanto vede come sta Melissa. Anche Sonia esce dal palchetto, raggiunge il corpo del ragazzo e prende la pistola. Sei ferita? Gli chiede Miriam. Ferretti non risponde ma alza la pistola contro Astore e spara. Miriam sobbalza. Il proiettile le ha sfiorato la spalla, ha viaggiato per tutto il corridoio ed è penetrato nel cuore di un attentatore appena apparso dietro Miriam (a circa dieci metri da lei). Altri quattro attentatori sono spuntati nel vostro corridoio. Qualcosa “scatta” nella mente di Sonia: avanza con la pistola puntata in avanti, scansa Miriam e continua a sparare verso gli attentatori. Il primo colpo colpisce solo una parete, ma i successivi uccidono tre attentatori. Il caricatore si svuota e Sonia se ne accorge solo dopo aver premuto il grilletto per altre quattro volte. Non sapendo cosa fare, lancia la pistola contro l’ultimo attentatore ancora in vita. Quest’ultimo si era rifugiato dietro un muro, ora però fa capolino verso il vostro corridoio e punta un fucile contro Sonia. La donna spalanca gli occhi per la paura. Uno dei cadaveri degli attentatori però spalanca gli occhi. Sono rossi. Quel morto afferra una doppietta (l’arma che aveva con se) e spara a distanza ravvicinata all’uomo che sta puntato il fucile contro Sonia. Il colpo della doppietta raggiunge quell’uomo all’altezza del fianco. Il suo corpo si squarcia in due e lui muore sul colpo.- La Spada e La Strega
La sfera ruota su se stessa con estrema facilità. Il suo movimento attiva una grande lastra di pietra circolare all'interno di una parete (cava) vicino all'arcata. La lastra avanza e blocca l'entrata del tunnel. Poco prima di chiudere il passaggio, avevate visto Bracciodilama dall'altra parte del fiume di lava.- La Spada e La Strega
@Oloth @tutti Oloth inizia rapidamente a disegnare uno schizzo della porta ma un rumore alle vostre spalle vi fa sobbalzare. Capite che Bracciolama è entrato nella caverna. Senza pensarci due volte percorrete il ponte di pietra sulla lava. Si tratta di una struttura troppo grande e dura per poter essere abbattuta. Respirare a stento e il caldo è insopportabile. Varcate la porta (non ha alcun simbolo). Oltre quell'arcata si trova un tunnel cilindrico scavato nella roccia. Dalla conformazione della galleria, sembra che si sia formata dall'azione della lava. Magari un tempo questa caverna era un passaggio per la lava. Alla volta sinistra (subito dopo essere entrati) trovate un piedistallo di granito alto circa un metro. All'apice del piedistallo si trova una sfera, anch'essa fatta di granito. L'intero oggetto è ricoperto di polvere ma sulla sfera c'è meno sporco. Non avevate mai visto una simile struttura.- La Spada e La Strega
@Oloth – Jorunn Avete scoperto che le lame di Jorunn si attraggono (leggermente) tra loro se sono vicine. Sono delle armi appena risvegliate con il fuoco e quindi bisogna aspettare un altro po' prima di vedere chiaramente gli effetti del potere della gilda. Di sicuro le loro qualità vengono esaltate se le armi vengono usate insieme. @Hinox – (tutti) Mentre il nano sta per concludere il rituale, una serie di simboli della gilda appaiono sulle sue braccia. Si illuminano di un intenso colore rosso. Infine, il bagliore scaturisce dalle sue mani e si irradia rapidamente sulla lava. Il rituale è concluso. Hinox inizia ad avere dei giramenti di testa, sente caldo e prova dolore al torace. Astilla nota la sua reazione e non sa cosa fare: per gli Dei! Raramente il risveglio comporta una simile reazione… deve essere successo qualcosa di strano! Tutti voi raggiungete Hinox e Astilla. Informate questi due che Bracciodilama ha raggiunto il vulcano. Poco prima di iniziare la fuga, avevate visto la creatura del Buio che indicava proprio la vostra posizione (all’entrata della caverna). Lui sa che siete qui. Ora che avete raggiunto Hinox e Astilla potete notare anche voi la porta di pietra al di là de fiume di lava.- I.N.S. - In Nomine Simplex - Gruppo II
Da pochi giorni. Risponde Dorotea. Sul serio? Chiede pidocchio. Si… perché questa domanda? Da come parlavi con lei poco fa sembravate vecchie amiche. In realtà Amelia fa così con tutti. E' una persona affabile… …non ne ho idea. Parlate in questo momento de “La Volpe”. Dorotea è (ancora una volta) la prima a commentare: io non ho deciso di creare con voi un gruppo dal nulla per poi unirmi a un ordine molto più grande. Sia ben chiaro che sono con voi proprio perché non voglio essere comandata da uno sconosciuto. Rei aggiunge: credo di non sbagliare quando dico che Dorotea parla a nome di tutti. Il resto della squadra annuisce. Adriano continua: ho parlato anche con il mio amico (l’uomo all’ospedale) anche lui è contento di trovarsi con noi e non in mezzo ad altri gruppi. Ah già… mi sono dimenticato che abbiamo un decimo membro! Come sta? Bene. Vorrebbe alzarsi ma i francescani gli hanno imposto almeno un altro giorno di assoluto riposo. Ad ogni modo non abbiamo alcun dato per giudicare La Volpe! Può essere un bastardo come può essere un uomo giusto. Cristina, sentendo l’ultimo commento, ne approfitta per sollevare il suo pensiero: io non sono molto convita sul fatto di stare “da soli” come gruppo. Se entriamo nella gerarchia di questa Volpe avremo di sicuro il supporto di un enorme numero di cacciatori di morti. Laerte però le dice: non pensarci nemmeno. Se entreremo in una gerarchia del genere di sicuro ci daranno gli incarichi più scomodi e pericolosi. La Volpe non rischierà di certo degli amici e chi manderà al martirio se non i nuovi arrivati? Hai ragione, restiamo per conto nostro. Discutete poi sul foglio di via dell’assassino. Rei vi spiega che quel documento si trova negli archivi dell’arcidiocesi… aggiunge poi: probabilmente non lo sapete… ma la porta degli archivi ha la serratura difettosa. Può essere aperta tranquillamente se si inclina la maniglia verso l’alto. Lavorai nel palazzo ducale prima che diventasse il quartier generale dell’arcidiocesi. E’ sorvegliato l’archivio? Chiede pidocchio. Ovviamente… come è ovvio che gli excubitores fanno dei cambi di guardia. E’ comunque rischioso. Interviene Laerte. Rei però continua a parlare: dato che ieri c’è stato un omicidio, la maggior parte degli excubitores saranno impegnati a tener d’occhio i cacciatori che vorranno registrarsi. E dove troviamo dei cacciatori che devono ancora registrarsi? Rei ridacchia: ma siamo noi! L’assassino ci ha impedito di registrarci per la seconda volta. Dobbiamo comunque ritornare nell’arcidiocesi… anche per ufficializzare la nascita del nostro gruppo. Basta solo che uno di noi entri negli archivi stando bene attento al cambio della guardia. Lo posso fare io… dice Laerte …ma ho bisogno di uno di voi che faccia da palo. Rei, per gli archivi c’è una sola entrata? Purtroppo si. Cristina interviene: ma perché dobbiamo rischiare il collo? E’ troppo pericoloso… e poi per cosa? Per un pezzo di carta di un uomo che è morto? Adriano chiede: non c’è un altro modo per ottenere informazioni sull’assassino? Restate tutti in silenzio a pensare a un piano alternativo. Pidocchio poi dice: un altro modo c’è… ma non so se può funzionare. Parla. Bhè… l’assassino aveva già un foglio di via, quindi era un cacciatore di morti di Venezia. Magari… e dico magari …ha lavorato in passato con qualcuno. Potremmo andare in giro e chiedere informazioni su di lui. Cristina però continua: o magari possiamo gettarci tutta questa storia alle spalle, salire sul fugone e iniziare a guadagnarci il pane. Rei aggiunge: furgone che guiderò io! Laerte conclude: prendiamo una decisione allora… per il nome del gruppo penseremo più tardi a qualcosa. Dorotea vuole avere l’ultima parola: un momento! Siamo un gruppo, no?! Comportiamoci come tale… si volta verso Marco …tu sei il capo, cosa facciamo?- I.N.S. - In Nomine Simplex - Gruppo II
E' a questo punto del vostro discorso che il sorriso di Rei diventa due volte più grande del normale. L'uomo vi da appuntamento per domani nei pressi di Punta San Giuliano. Concludete la serata con un brindisi in onore del nuovo gruppo. 10 - 01 - 1958 Dorotea è la prima di voi a raggiungere il luogo dell'appuntamento. Nell'attesa ha passato il tempo a fissare il mare di fronte a se. La sua mente si è lasciata cullare dal moto delle onde. Arrivate anche voi (pg) insieme a pidocchio. Dorotea spegne in questo momento una sigaretta. Raramente fuma. Il suo sguardo poi si ferma su un qualcosa alle vostre spalle. Incuriositi, vi voltate anche voi. Amelia vi sta fissando mente poggia la schiena e un piede contro la parete di una casa. La donna veste un abito di un elegante colore rosso scuro e i suoi immancabili occhiali grandi a mosca. Dorotea la saluta agitando una mano e si avvicina a lei. Amelia ricambia il saluto con un sorriso appena stirato. Capite che Dorotea aveva chiesto un appuntamento a quella donna. Vi avvicinate anche voi. Come stai, Diamante? Chiede Amelia. La sua voce è carismatica e squillante. Dorotea risponde: sto bene... poi vi indica ...ricordi queste persone? Sono alcuni degli uomini che hanno condiviso con me la spiacevole mattinata di ieri?! Esatto! Ti presento Marco, Agostino, Domenico e pidoc... ehm ...Giosuè. Dorotea si rivolge ora a voi: signori, lei è Amelia Santanastasi. Piacere di conoscervi. Amelia si sfila gli occhiali, rivelando i suoi grandi occhi verdi. Torna poi a parlare con Dorotea: di cosa volevi parlarmi? So che ti piace arrivare subito al punto della questione... perciò non mi perderò in chiacchiere! Vorrei che ti unissi al nostro gruppo di cacciatori. Amelia sorride: ma non siete già in dieci? Verissimo! Ma nulla ci vieta di creare due gruppi, uno da cinque individui e uno da sei... ma tutti rispondono a un solo capo. Ovviamente quest'ultimo piccolo dettaglio lo terremo per noi, l'arcidiocesi non dovrà saperlo. E chi sarebbe il capo? Dorotea indica Marco. Vi ringrazio moltissimo dell'offerta ma siete arrivati in ritardo. Questa mattina mi sono già iscritta a un gruppo. Oh... posso chiedere come mai? Perchè c'è mio marito lì! Come si chiama questo gruppo? La brigata veneta... è un nome poco fantasioso, lo so, ma non l'ho scelto io. E' un peccato, ti avrei voluta con noi. Sai come funzionano i gruppi di cacciatori a Venezia? No. Mettiamola in questo modo... ci sono due tipi di gruppi: quelli che operano per conto loro e quelli che aderiscono a una sola e grande organizzazione segreta. In poche parole, la maggior parte dei gruppi rispondono a un solo capitano la cui identità è ignota a molti. Si fa chiamare "La Volpe". E la tua brigata fa parte di questo schema gerarchico?! Esatto. Amelia ammicca. E' stato comunque un piacere parlare con te. Anche per me, restiamo però in contatto. Uno scambio di informazioni tra due gruppi può rivelarsi molto utile. Ora però devo andare. Salutate Amelia. Aspettate altri minuti. Un furgone militare si ferma vicino a voi. Dal mezzo scendono Rei, Cristina, Adriano e Laerte. Era Giovanni a guidare il furgone. Con un sorriso trionfale, il partigiano vi dice: allora?! E' o non è una meraviglia? Pidocchi è sbalordito: è tuo? Puoi dirlo forte, pidocchietto! Come hai fatto ad averlo? Tre semplici parole: bottino di guerra... si rivolge a tutti quanti ...ho alcuni amici che lavorano nell'arcidiocesi. Mi hanno che, dato che siamo un gruppo, non abbiamo bisogno di un incarico specifico per guadagnare qualcosa. Basta solo uscire e pattugliare i confini. C'è un'altra cosa... Rei sfila dalla tasca il foglio con la lista dei nomi (che Dorotea rubò ieri nell'arcidiocesi) ...io e Adriano abbiamo fatto delle ricerche e abbiamo trovato, per esclusione, il nome dell'assassino. Si chiama Mattia Giaco. Adriano continua: come aveva predetto Laerte... sui giornali c'è un altro nome. Dorotea è silenziosa e ha l'aria di una persona che si è persa nei suoi pensieri. A cosa stai pensando? Gli chiede Rei. Il partigiano tiene sempre d'occhio la donna. Quest'ultima risponde: ieri, al palazzo ducale, tutti noi volevamo fare una seconda iscrizione per entrare in un gruppo di morti. Esatto. Vuol dire che tutti noi, compreso l'assassino, eravamo già dei cacciatori di morti. Esatto ancora una volta. Questo vuol dire che l'assassino aveva già un foglio di via. Ora non ti seguo più. Laerte continua: ma non ci arrivi? Se potessimo prendere il foglio di via dell'assassino potremmo scoprire con chi ha lavorato, dov'è nato... praticamente tutto quanto.- I.N.S. - In Nomine Simplex - Gruppo II
Diamante pensa: hanno ragione! Sono una donna e quindi attirerei troppe malelingue contro di me e contro di loro. Inoltre non ho alcuna esperienza… ma so che sarei stata un capo giusto e umano. Avrei fatto rispettare le regole senza alcuna esclusione ma tutti mi avrebbero amata. Non penso di fare soldi… risponde Diamante …ma oggi un uomo mi ha puntato in faccia una pistola...e sul seno. Voglio sapere cosa lo ha spinto a fare quello che ha fatto. Magari non sono ancora fuori pericolo. In che senso? Chiede preoccupata Cristina (la donna sempre spaventata). E se l’assassino non agiva da solo? Se ci sono altri che bramano di vendicarsi contro questo fantomatico padre Girolamo? Siamo coinvolti in qualcosa che non riusciamo a comprendere? Voglio far luce su questa storia. Perché? Insomma… sei viva …lascia stare! E’ pericoloso ficcare il naso in queste cose. Posso osare una domanda personale? Perché, Cristina, sei una cacciatrice di morti? Ti chiedo scusa ma non hai proprio l’aria da una che se ne va in giro a sparare ai cadaveri. Lo so… ma è l’unica cosa che so fare che mi permette di guadagnare qualcosa. Io non voglio fare il cacciatore! Ho troppa paura. Ma sono costretta a fare questo lavoro. Non hai un parente o qualcuno che ti possa aiutare? Avevo un marito ma i fascisti me lo imbottirono di olio di ricino… Diamante non osa commentare. L’uomo con il foulard è più indelicato della donna e chiede a Cristina: marito? Ma quanti anni hai? Trentuno. Tren… però! Sembri molto più giovane! Il tizio silenzioso risponde alla proposta di Domenico: almeno sai come mi chiamo? E mi vorresti alla guida di un gruppo? Ad ogni modo rifiuto l’offerta. Il comando non fa per me. Rei si siede al vostro tavolo. E’ euforico per aver raccontato la sua storia. Ha preso posto vicino a pidocchio e Diamante e avvolge un braccio attorno alle spalle della donna. Ma come fai? Gli chiede pidocchio. In che senso? Abbiamo visto la morte in faccia oggi e tu te ne vanti di fronte a degli sconosciuti. Che dovrei fare? Piagnucolare? No, mi hai frainteso. Guarda me: io sono un cacciatore di morti! Vedo la morte ogni giorno eppure non mi sono ancora abituato a tutto questo! E io mi reputo una persona normale. Non ci si può abituare ad affrontare la morte. Io non sono spaventato perché ho rischiato di morire… io rido perché sono ancora vivo! Piangerò quando sarò morto. Diamante sbuffa: pff… ma sentitelo! E gli toglie il braccio di Rei dalle sue spalle. Comunque, di cosa stavate parlando? Gli spiegate tutto quello che vi siete detti fino ad ora. E’ proprio in questo momento che pidocchio ricorda di aver già visto Diamante: oh cielo!... esclama mentre fissa la donna …tu sei Didi! Lei è perplessa: ma come…? Il tuo soprannome è Didi. Deriva dal fatto che sia il tuo nome che il tuo cognome inizia per la lettera “D”. Lo so perché avevo sentito dire che una donna di Novara, soprannominata appunto Didi, si era trasferita da poco a Venezia. Diamante sorride: pidocchio! Sei più pettegolo di una zitella! E’ vero… dice l’uomo con il foulard …sta mattina avevi detto all’assassino che vieni da Novara. Si. Io sono di Novara. E sei una leonessa bianca? Che cos’è? Chiede Rei. Un titolo per i migliori soldati di Novara. E’ una specie di onorificenza esclusiva di quella città. Ad ogni modo… no! Non sono una leonessa. E perché? Diamante osserva l’uomo con aria perplessa: perché… mi sono trasferita a Venezia. Pidocchio torna a parlare: se vieni da Novara avrai conosciuto Spina? Si. Risponde semplicemente Diamante. Cavolo! Non sai quanto ti invidio. Ho anche un suo autografo… ovviamente non con me in questo momento. Rei prende ora il foglio che Diamante ha rubato all’arcidiocesi. Notate che è ancora sporco del sangue della vittima dell’assassino (solo qualche goccia). Rei legge la lista, poi indica un punto sul foglio e si rivolge a Diamante: questo è il tuo nome? Si. L’uomo legge di nuovo il nome della donna: Diamante Dorotea. Bellissimo nome. Uno alla volta, tutti voi vi presentate. Rei ad un certo punto le mani e dice: un secondo! Un secondo! Tanto non mi ricorderò mai tutti i vostri nomi… faccio un tentativo: tu sei Marco Pavone, tu sei Dorotea Diamante, tu invece sei Agostino Romano, Domenico Facchini… Rei indica l’uomo con il foulard …tu sei Adriano La Porta. …indica il tizio silenzioso: tu hai detto di chiamarti Laerte Foscon… …indica la donna bassa e bionda: Cristina Giarrè… …infine indica pidocchio e sorride: e tu sei pidocchio! Il ragazzino sbatte una mano sul tavolo: c’è anche il mio nome in quella lista! Lo hai anche letto, maledizione, mi chiamo Giosuè! Giosuè Cartaldese! Va bene! Va bene! Era solo uno scherzo. Continuate a parlare delle vostre capacità e delle vostre esperienze in campo militare. Risulta che (tra i png) solo Rei e La Porta sono scesi in guerra. Tutti gli altri hanno avuto a che fare solo contro i morti. Insieme sapete usare (bene o male) quasi tutte le armi esistenti nell’Impero. Alla fine Adriano La Porta ha una proposta: sentite… perché non diamo a Marco il comando del gruppo per… mmm …un mese? Un periodo di prova! Tutti i cacciatori di morti presenti sul tavolo sembrano approvare.- La Spada e La Strega
Vicino al vostro rifugio si trovano alcuni grandi alberi. Usate i loro rami più resistenti per creare una sorta di barella insieme a corde e mantelli. Adagiate Herlan sulla struttura (lo assicurate con altre corde) e riprendete il viaggio verso il vulcano. Astilla assicura Hinox di poterlo aiutare con il rituale. Avete quasi raggiunto la bocca del vulcano, quando un'apertura tra le rocce attira la vostra attenzione. Si tratta dell'ingresso di una seconda caverna. Controllate la zona prima di entrare. E' una galleria dallo stretto ingresso. A prima vista sempre profonda e desolata... ne avete la conferma dopo averla esplorata per qualche minuto. Adagiate Herlan al suolo e restate nei pressi dell'entrata per fare la guardia. Astilla e Hinox procedono per compiere il rituale del fuoco. @Hinox Astilla ti dice: tutto quello che ci serve è della lava. Non occorre entrare nella caldera del vulcano... anche perchè moriremo all'istante. Io ho l'occorrente per farti resistere al calore della lava... ma nella caldera fa troppo caldo anche per le mie protezioni! In più ci sono le esalazioni velenose e quelle non posso evitarle. Non temere... immagina la lava come il sangue nelle vene di un essere umano: basta toccare una sola vena e, con il rituale del fuoco, si coinvolge tutto il sistema circolatorio. Con la lava di un vulcano si segue lo stesso concetto. Ho studiato queste cose alla Casa della scintilla. Astilla rammenta di aver perso tutti i suoi compagni e per il resto del tragitto non dice nulla. L'interno della galleria è immersa nella più totale oscurità. Riesci a vedere bene ma Astilla ha bisogno di appoggiarsi a te. Una luce rossastra emerge poi dal buio di fronte a voi. In questo punto del vulcano fa molto caldo ma voi continuate a camminare. Superate un grande masso e di fronte a voi appare un fiume di lava (largo sei metri). Si respira a stento e il calore è insopportabile. Da una borsa, Astilla estrae delle foglie di una pianta e tre pergamene. Recita le formule che si trovano in quelle pagine vecchie e ingiallite mentre ti dice di mangiare quelle foglie. Non hanno alcun sapore. Mentre leggere la formula dell'ultima pergamena, Astilla si punge il pollice con un ago, quanto basta per far uscire una goccia di sangue. Ti preme poi il dito sulla fronte mentre continua a leggere (questa volta in silenzio) le frasi della terza pergamena. Ti rendi conto che in quella pagina non c'è alcuna formula magica ma delle istruzioni per il rituale. Dopo altri interminabili secondi, Astilla ti dice: io ho finito, adesso tocca a te. Jovir ti ha insegnato come fare per richiamare in te il potere del risveglio del fuoco. Non devi far altro che concentrarti e indirizzare le tue mani verso la lava. Astilla ti ha temporaneamente protetto dal calore, quindi puoi avvicinarti al fiume incandescente senza rischiare la tua incolumità. Devi fare presto però perchè la protezione ha vita corta. Ti avvicini alla lava cercando di trovare una roccia levigata (per evitare di scivolare). Astilla non si muove di un passo, non devi temere per lei. Mentre cerchi il punto più sicuro per te... i tuoi occhi colgono qualcosa che si trova dall'altra parte del fiume di lava. All'inizio non credevi a ciò che stai vedendo: si tratta di un porticato antico. Ora ne sei sicuro... hai appena scoperto un portone (senza porta) all'interno del vulcano. Non sapevi che esisteva una simile entrata in questo posto... e ovviamente non sai dove porta. @tutti - (tranne Hinox) State aspettando pazientemente il ritorno di Hinox e Astilla. Herlan si sente meglio e può anche alzarsi e camminare (ma nient'altro). In questo momento sentite in lontananza una voce: cercate ovunque! Sono qui... li sento! Proveniere dall'esterno, alla base del vulcano. Riconoscete quella voce. E' di Bracciodilama.- I.N.S. - In Nomine Simplex - Gruppo II
Diamante si avvicina a Domenico e gli sussurra a denti stretti: sta zitto, pezzo d’asino, ti faccio vedere quello che ho preso... ma sta zitto altrimenti ci sentirann… Marco e Agostino si avvicinano subito alla donna e a Domenico. Pidocchio e l’altra bionda si accodano a loro due. Diamante si sente circondata. Mette una mano nella tasca per prendere il foglio sottratto ma si blocca di colpo. Alcuni excubitores infatti vi raggiungono rapidamente e vi scortano via dal palazzo ducale. Passate l’intera giornata a rispondere alle domande degli excubitores e, in seguito, ad alcuni giornalisti. Venite lasciati in pace solo verso le cinque del pomeriggio. Nei pressi di piazza San Marco si trova una taverna molto trafficata. Tutti voi vi siete ritrovati in quel locale. Per raggiungerlo bisogna scendere per sei gradini e aprire una porta di legno. Questa sera ci sono diversi clienti. Tutti voi dovrete però ritornare nelle proprie abitazioni prima del tramonto (l’ora del coprifuoco). Tra gli ostaggi di questa mattina, solo due uomini non si trovano nella taverna: Amelia (la donna eccentrica e con i grandi occhiali) e l’uomo che è stato colpito alla schiena dall’assassino. Costui infatti si trova in un ospedale. Giovanni Rei sta parlando ai clienti della sua (e vostra) disavventura di questa mattina. Sono in molti ad ascoltarlo. Rei regge un bicchiere di vino tra le mani mentre racconta cosa ha dovuto affrontare, di come è stato coraggioso e scaltro contro un pericoloso assassino armato fino ai denti. Vicino a lui si trova anche l’uomo con il foulard rosso. Il caso vuole che, parlando tra di loro, i due scoprono di essersi già incontrati molti anni fa. Militavano tra le fila di alcuni partigiani intenti a combattere i nazisti sulle alpi. -.-.-.- Voi tre (pg) intanto siete seduti a un tavolo insieme agli altri ex-ostaggi: Diamante, pidocchio, la bionda che ha sempre l’aria spaventata e l’uomo che non parla quasi mai. Tutti voi non potete non ascoltare Giovanni Rei che non fa altro che darsi delle arie. Persino la sua posa è plateale: petto in fuori e braccia sui fianchi. Si tratta inoltre dell'uomo più grosso tra tutti i presenti. E’ impossibile non notarlo. L’uomo con il foulard si è stancato di starlo a sentire e si unisce al tavolo con voi. Diamante gli rivolge una domanda: come sta il tuo amico? Lui risponde dopo aver bevuto un sorso di vino: ehhh… i francescani gli hanno estratto la pallottola. Non è in pericolo di vita ma ha perso molto sangue. Sentite ancora Rei parlare ad alta voce. L’uomo con il foulard ridacchia: certo che è proprio un egocentrico. Diamante sorride leggermente e risponde: lascialo stare… è innocuo e anche divertente vederlo all’azione. Si, come una scimmia che si agita allo zoo. Diamante ammicca a quell’uomo mentre beve del vino, un segno di complicità. Lei guarda adesso la tizia al suo fianco (la bionda sempre spaventata) ma perché questa si è appiccicata a me?! Diamante sospira e sfila finalmente dalla tasca il foglio che ha sottratto al palazzo ducale e ve lo mostra. Riprendiamo il discorso che abbiamo iniziato questa mattina… in questo foglio ci sono i nomi dei cacciatori di morti che si dovevano registrarsi quest’oggi. Vedete? Ci sono tutti i nostri nomi… e al fianco dei nomi dei cacciatori di morti che si sono iscritti c’è la loro firma. Adesso, ditemi, chi è stato l’ultimo cacciatore di morti che si è iscritto? Risponde pidocchio: la vittima! Esatto… e questo è il suo nome. Diamante indica un punto sul foglio: Simone Daci. Simone Daci… non mi dice nulla. Mai sentito. Neanche io. Comunque… tra i nomi dei cacciatori che non hanno ancora firmato ci sono anche i nostri, i cinque uomini che sono scappati al momento dell’omicidio e infine c’è il nome dell’assassino. Basta fare una piccola ricerca per capire chi erano i cinque uomini che sono riusciti a scappare e potremo sapere chi era quel pazzo omicida andando per esclusione. Ben fatto! Esclama la tizia bionda. Diamante gli rivolge uno sguardo, poi continua a guardare il foglio per leggere il suo nome e dice: tu devi essere Cristina? Si. Pidocchio ha una domanda: signora Diamante, ma perché rubare il foglio? Tanto avremo letto il nome dell’assassino nei giornali di domani. Caz.zo… a questo non avevo pensato! E adesso ho rubato per niente un documento dell’arcidiocesi! Diamante si mette le mani tra i capelli. A questo punto, l’uomo silenzioso, parla: il tuo furto è stato utile. Ragioniamo: l’assassino ha ucciso un uomo e poi ha chiesto di vedere un parroco. E’ ovvio che quello squilibrato stava consumando una vendetta personale. Chiunque sia questo padre Girolamo, scommetto che ha fatto un gran torto all’assassino. La stampa non metterà mai il vero nome dell’assassino, così proteggerà l’identità di padre Girolamo ed eviterà che qualcuno si metta ad indagare su di lui. Diamante risponde: tu hai una mente contorta. Lui non si scompone e continua: adesso guardami negli occhi e dimmi che la chiesa non si comporta in questo modo! Non è pericoloso per uno come te accusare la chiesa di queste "pratiche"? Voi siete gli unici che mi hanno sentito parlare… e avete rubato un documento dell’arcidiocesi. Io non parlo se voi non parlerete. Confido nello spirito del cameratismo. L’uomo con il foulard (reso allegro dal vino) dice: non c’è cosa migliore di qualche segreto per tenere saldo un gruppo che si sta appena creando. Diamante continua: hai ragione… non sarebbe male formare un gruppo. Questo qui (indica Marco) mi ha chiesto di diventare il capo. Si rivolge a Marco: ma sei sicuro di mettere una donna a capo del gruppo? Io comunque non ho esperienza di leadership. Cristina chiede: abbiamo qualche altro candidato? E’ stata una domanda innocente e istintiva… ma tutti voi non potete fare a meno di voltarvi verso Giovanni Rei. Il suo sproloquio non è ancora concluso. Diamante sospira: non so… è un po' troppo spaccone. L’uomo con il foulard dice: sappiate però che quell’uomo ha guidato dei partigiani in guerra e ha anche collezionato diversi successi. Va bene… va bene… abbiamo appena gettato le basi per creare un gruppo! Adesso voglio sentire idee… chi si offre per diventare il capo?- I.N.S. - In Nomine Simplex - Gruppo II
Avete perso la cognizione del tempo. Può essere passata un’ora o solo cinque minuti. (Domenico ha un orologio quindi sa che sono passati venti minuti). L’assassino è sempre agitato. Cammina nervosamente avanti e indietro. Sta pensando a cosa fare. Tra di voi c’è un ferito. E’ un uomo piccolo e mingherlino. Ha occhi celesti e capelli grigi. Ha un naso a punta e il mento piccolo. Assomiglia a un topo… e un accenno di schiena torta aiuta ad immaginare l’animale. L’uomo che lo sta trattenendo a se è il tizio con il foulard rosso. Quest’ultimo si rivolge all’assassino: sta male! E gli fa vedere le mani sporche di sangue. Non mi interessa! Ma se muore? Ti ho detto che non mi interessa! Stai già rischiando grosso con un cadavere! Se ce ne sono due allora avrai la certezza che uno di loro si alzerà presto. La bionda alta continua: e aumentano le probabilità di avere a che fare con un morto che corre… o peggio! Volete tacere? Hai cinque proiettili! Come pensi di fermare un morto con cinque proiettili? Zitta! Gli spari alle gambe? Zitta! E dopo come pensi di fermare noi? L’assassino si avventa su di lei e gli punta la pistola al petto. Si è dovuto inchinare perché la bionda (come tutti voi) è seduta a terra. Lei si è irrigidita ma conserva uno sguardo determinato e fiero. L’assassino risponde alla sua ultima domanda: e se ti ammazzo adesso? Non sarai più un problema. E gli altri? Gli altri non sono delle teste calde come te! Uno degli ostaggi, uno che non ha mai parlato fino ad ora, dice: restate calmi. Si tratta di un uomo piccolo e magro. Ha capelli e scuri e occhi “stanchi” (dello stesso colore dei capelli). E’ ben vestito, si vede che voleva fare una buona impressione agli excubitores. Se ne sta tranquillo, seduto in un angolo lontano da voi. Torna a parlare: costui (indica l’assassino) non è un pazzo. Non ha ucciso a caso. Aveva un obiettivo. E’ ovvio che non siamo nella sua lista, lui è venuto qui con l’intento di assassinare quella persona. Se stiamo calmi, costui non ci farà nulla. Chi caz.zo sei tu? Ha importanza? No… l’assassino si rivolge ancora alla bionda …e tu, tro.ia, come ti chiami? Gli preme la pistola sulla guancia e tira indietro il grilletto. La donna ha paura, chiude gli occhi e inclina il capo di lato. Cerca di farsi coraggio e risponde: Diamante. E’ il tuo nome? Il mio cognome. Nel frattempo, l’uomo alto e grosso che si era proposto di essere il leader del gruppo (Giovanni Rei) tenta di sorprende l’assassino, dato che è impegnato a parlare con la donna. Quest’ultimo però si accorge del movimento di Rei e gli spara. Il colpo gli sfiora la spalla ma è più che sufficiente per spaventare tutti quanti. Questo secondo colpo di pistola ha allarmato gli excubitores che (nel frattempo) hanno circondato la stanza. Dopo diversi interminabili minuti ritorna la calma. L’assassino si fa consegnare da un excubitor delle grandi manette. Vi ordina poi di prendere il grande tavolo e di trascinarlo d’avanti alla porta. In seguito dovrete ammanettare la caviglia del morto ad una gamba del tavolo. L’assassino vi spiega il suo piano: quando il cadavere si rialzerà cercherà di raggiungervi ma non può spostare da solo in tavolo. Se degli excubitores si avvicineranno alla porta… allora il morto si volterà verso di loro e io lo capirò. Tutti voi, ad eccezione dell’uomo ferito e del suo amico, trascinate il tavolo verso la porta. L’assassino non riesce a notarlo ma la donna (Diamante), mentre sposta con voi il tavolo, afferra un foglio e lo nasconde nella tasca. Passano i minuti e tutti voi iniziate a temere il risveglio del morto. Le condizioni del ferito peggiorano. Inizia ora un tentativo di dialogo tra l’assassino e il portavoce degli excubitores di Venezia. I due parlano attraverso la finestra. L’uomo che vi tiene in ostaggio non si affaccia (ovviamente) e la sua richiesta è sempre una sola: vuole vedere padre Girolamo. Nessuno di voi ha mai sentito questo nome prima d’ora. Giovanni Rei parla ancora all’assassino: non hai scampo, sai cosa ti faranno quando ti prenderanno? La donna con gli occhiali interviene: sta zitto! Sei impazzito? Non sperare la galera o i lavori forzati. L’assassino cerca di ignorarlo ma si sta innervosendo. Oh no! Per te ci sarà una bella punizione esemplare. Altri uomini chiedono a Rei di calmarsi. Potresti anche varcare il ponte dei sospiri. Basta! E tutti noi sappiamo cosa succede a chi attraversa il ponte dei sospiri. (E’ il tragitto che percorrono gli uomini che devono essere torturati dall’inquisizione). L’assassino si volta verso Rei e gli punta l’arma: non mi prenderanno vivo! E ti giuro che tu verrai con me. Giovanni non parla più. La negoziazione continua… senza però alcun successo. L’assassino ha infine capito che padre Girolamo non si presenterà mai al palazzo ducale. E’ sconvolto. Inizia a ragionare sulla situazione. Sente gli excubitores ammassarsi attorno alla stanza in cui vi trovate. Probabilmente stanno per fare irruzione. L’idea di subire un processo inquisitorio… seppur improbabile …terrorizza l’assassino. In un impeto di terrore puro, l’uomo si infila la pistola in bocca e spara. Il suo cervello imbratta pareti e soffitto. Dopo alcuni secondi passati in silenzio nel caos più totale… riuscite a metabolizzare cos’è accaduto. Pidocchio dice mentre si alza: usciamo in fretta da qui! Tutti gli altri non se lo fanno ripetere due volte.- I.N.S. - In Nomine Simplex - Gruppo II
L’uomo che aveva proposto per prima l’idea di fondare un gruppo risponde a Marco: quella lì?! Quella dovrebbe chiamarsi A… ehm …caz.zo non riesco a ricordarlo. Amalia. Si, credo che si chiami Amalia. Un ragazzino si unisce alla conversazione e dice: Amelia, lei si chiama Amelia. Ah si! Ora ricordo! E’ quella che ha il cognome impossibile. Si. Era un’attrice? Non ricordo… forse era una cantante? Mi chiedo perché è qui. Per diventare cacciatrice di morti. Questo lo so, pidocchio, ma perché vuole cacciare i defunti?! Il ragazzino è infastidito da quel nomignolo ma cerca di reprimere le sue emozioni e risponde: prova tu a campare cantando. Mentre state aspettando, un uomo alza la voce verso i due excubitores: avanti, non abbiamo tutto il giorno! Costui ha un foulard rosso legato al braccio sinistro. Lo avevate visto (di tanto in tanto) in qualche cantina. Di lui sapete solo che era un parigiano e che si fregia di saper usare bene esplosivi e armi pesanti. Il tempo passa e si sta prendendo in considerazione l’idea di fondare una brigata di cacciatori. A questo gruppo di persone si aggiunge un altro uomo. E’ altissimo e con un fisico importante. E’ biondo scuro e i suoi modi di fare testimoniano una persona sicura di se. Permettete?... Dice a tutti per ottenere l’attenzione generale …sono Rei. Giovanni Rei. In passato ho comandato diverse squadriglie e ho una certa esperienza in campo militare. Potrei essere un buon leader. Se volete formare un gruppo… io sono dei vostri. Quest'uomo (indica Marco) ha detto delle cose sensate e io lo appoggio. -.-.-.-.-.- Anche un altro uomo inizia a spazientirsi. Sospira adirato e decide di superare gli uomini in fila. Spinte e strattona chi ha di fronte di se e alla fine raggiunge il tavolo dei due excubitores. Costoro stavano appena finendo di iscrivere un cacciatore. L’uomo che di prepotenza è arrivato fin qui chiama quel cacciatore: hey! E sfila da una tasca interna del cappotto una pistola. Il cacciatore fa solo in tempo a vedere la canna di quell’arma che gli punta un occhio. Uno sparo e il cacciatore leva indietro il capo. Il proiettile ha attraversato la sua testa ed è uscito dalla finestra della stanza. L’uomo cade sul tavolo per poi scivolare senza vita sul pavimento. Nonostante sia morto, il suo corpo è ancora preda di spasmi involontari. Si scatena il panico. La gente urla e inizia a scappare. Cinque uomini lasciano la stanza ma il sesto che provava a scappare viene raggiunto da un colpo sparato sempre dall’assassino. Il proiettile gli entra nella schiena, all’altezza della scapola, e non esce dal corpo. Costui cade a terra ma viene afferrato da un amico. Entrambi si siedono al pavimento. L’uomo che ha sparato urla: che nessuno si muova! Poi punta la pistola verso i due excubitores. Quest’ultimi non hanno fatto in tempo a sfoderare le loro armi. L’assassino li costringe a gettare le loro pistole dalla finestra e ad abbandonare la stanza, chiudendo la porta. Tutti a terra! Dice l’assassino agitando la pistola. Siete costretti a obbedire. Un uomo chiede: come hai fatto a portare un’arma qui dentro? Neanche si è reso conto di parlare. E’ stata una domanda dettata dall’istinto. Sta zitto! Urla l’attentatore. La donna bionda e bassa (quella dall’aria sempre intimorita) trema e si rivolge all’assassino: ascolta… lascia andare le donne! Sei nell’arcidiocesi e hai degli ostaggi con te! Non puoi uscire da questo posto! Se lasci andare le donne dimostri di non avere cattive intenzioni. L’uomo che aveva parlato prima di lei però si arrabbia e dice all’assassino: non starla a sentire! Lascia andare gli uomini… avrai così tre ostaggi, solo donne disarmate! Più facili da controllare. L’assassino però urla: nessuno lascia questa stanza! E punta la pistola contro di loro. Si levano altre urla. L’uomo alza le mani e abbassa la testa: va bene! Va bene! Sei tu che comandi! La donna con gli occhiali parla in questo momento all’assassino: getta via il cadavere! No! E se si risveglia? Non me ne frega un caz.zo! La donna bionda e alta si aggiunge alla conversazione: e sei diventa un classe cinque? L’assassino è confuso: cos…? Che diavolo è un classe cinque? Io vengo da Novara! Lì classifichiamo i morti in base alla loro pericolosità e quindi… A nessuno frega da dove vieni e come classifichi i morti! Qui non si muove nessuno! Ma ragiona… se quello si risveglia... Vuoi un buco in testa?! La donna è costretta a tacere. L’assassino vi mette vicino alla parete della stanza in cui si trova la porta. Lui invece è dalla parte opposta, ossia dove si trova il tavolo e la finestra. Dopo diversi secondi, un uomo si avvicina alla vostra stanza. Dichiara di essere un excubitor ma l’assassino risponde: se provi a entrare faccio una strage! Che cosa vuoi? Chiede l’excubitor. Voglio che ti allontani e che mi portiate padre Girolamo! L' excubitor è costretto ad andare via. Pidocchio sussurra: e chi caz.zo è padre Girolamo? L’assassino gli punta l’arma: sta zitto! Quest’uomo è sempre più nervoso.- I.N.S. - In Nomine Simplex (Parte 2)
Massimo si appresta a raggiungere i corpi dei cinque uomini sul corridoio. Uno di loro però solleva il capo. Il suo corpo è stato dilaniato dall’esplosione: non ha più le gambe e parte del bacino. Gli intestini si stanno riversando sul pavimento insieme a sangue e organi tritati. Le budella si sono lacerate in più punti, rilasciando all’esterno del cibo parzialmente digerito. L’uomo è morto e i suoi occhi sono rossi. Sulle sue labbra è stirato un sorriso la cui smorfia ricorda il ghigno tipico di LaFayette. Quell’uomo afferra dei fucili che erano a terra e li lancia a Massimo. Il templare li prende al volo e ne lancia subito uno verso Vittorio. Massimo si rende conto solo ora che si trova in linea di tiro con il tizio mascherato. Ricordando gli insegnamenti di Chris, il templare carica l’arma, poggia il calcio del fucile sulla sua spalla e lo solleva contro il suo nemico. Preme il grilletto. Il rumore dello sparo è intenso. Il nemico non è stato colpito ma, per lo spavento, ha sollevato le mani a protezione della faccia. Un gesto istintivo. Vittorio si getta al fianco di Massimo eseguendo una capriola. Punta ora il fucile contro l’attentatore e fa fuoco. La mano del nemico “esplode” e sangue, carne e ossa schizzano da tutte le parti. Il mitra che reggeva in quella mano cade a terra e l’uomo inizia a urlare come un pazzo. Scivola su suo stesso sangue e inizia a contorcersi per il dolore e la paura. Tutto quel baccano spinge Raffaele ad uscire dal bagno. Che sta suc… il templare non finisce la frase. Sente la canna di una pistola che gli preme la nuca. Un secondo attentatore è uscito dalla porta affianco a quella del bagno. Anche lui ha una maschera da teschio ma la sfila perché si sente soffocare. Lo potete vedere in volto: è un ragazzo, giovane e spaventato. Ha occhi chiari e capelli corti e neri. Trema e cerca di reprimere le lacrime. Non sa come affrontare questa situazione. Raffaele alza le mani. Il templare è nervoso… sa che un uomo che punta un’arma in quello stato emotivo può compiere una strage. Sta calmo! Dice il templare. Tieni le mani alzate! Urla lui (piagnucola) anche se Raffaele le ha già sollevate. La pistola trema sempre di più. Adesso… vediamo di star calmi! Raffaele cerca di nascondere l’ira che cresce nel suo animo. Sta zitto! Devi... stare... zitto! L’attentatore gli preme con forza la pistola sulla sua testa. L’uomo si è messo in modo tale che il templare gli faccia da scudo umano per Vittorio e Massimo. Melissa osserva tutta la scenda dallo spiraglio della porta del bagno. Raffaele la fissa negli occhi. Non uscire! Pensa lui. Andrea fa per aprire la porta del suo palchetto ma l’attentatore gli spara un colpo! Torna subito a puntare l’arma su Raffaele. Sonia e Michele stanno osservando tutta la scenda. Miriam invece è uscita sul corridoio. Si trova alle spalle dell’attentatore. I suoi occhi cercano Vittorio. Manfredi però non può ricambiare il suo sguardo o tradirebbe la sua posizione. Miriam fissa ora il cadavere che c’è tra lei e l’attentatore. Si tratta dell’uomo colpito da Vittorio. E’ morto pochi secondi fa per il troppo sangue perso. Gli occhi di Miriam si fermano sul mitra di quel cadavere. Inizia pian piano ad avvicinarsi a lui. Il morto riapre gli occhi, sono rossi. E’ LaFayette a comandarlo. La donna potrebbe usarlo per sparare contro l’attentatore… ma al cadavere gli è rimasto solo la mano sinistra e LaFayette teme di sbagliare la mira e colpire Raffaele. Ordina quindi al cadavere di afferrare l’arma da fuoco e di porgerla a Miriam. Quest’ultima continua ad avvicinarsi lentamente sperando di non far rumore. L’attentatore è sempre più agitato: dov’è Della Torre? E’ lui che voglio! Ditemi dov’è o faccio un buco alla testa di questo st.ronzo (Raffaele)! Stai facendo un grave errore! Ti detto di chiudere quella caz.zo di bocca! Dov’è Della Torre?- La Spada e La Strega
Zantes si precipita verso Herlan, scivola a terra e gli afferra la manica. Bracciodilama ha intuito che senzanome ha un piano per salvare il suo compagno, così leva una delle sue armi contro di lui. L’affondo è rapido ma la lama colpisce solo il terreno. Zantes infatti è riuscito a svanire un istante prima di essere trafitto. Con se è scomparso anche Herlan. Al loro posto c’è solo una piccola nuvola bianca. Così come sono svaniti… così sono riapparsi in un altro punto della pianura. Sono lontani dai nemici ma ancora visibili. Iniziate a correre verso di loro. Quando Sole raggiunge Herlan inizia a preoccuparsi delle sue condizioni. Il guerriero intanto ha perso i sensi. Oloth si volta per controllare la situazione. Bracciodilama e Mezzafaccia stanno litigando tra loro. Il primo vuole inseguirli ma l’altro sostiene che è impossibile. Il loro disappunto vi concede alcuni preziosissimi secondi. -.-.-.-.-.-.- Herlan riapre gli occhi. Il guerriero prova un gran dolore al collo. Si accorge solo ora che è sdraiato a terra su una lastra di roccia. Su di se non vede il cielo ma un soffitto di una caverna oscura. La luce solare proviene da un punto non molto distante da lui. Herlan prova a ruotare la testa ma è troppo dolorante per poter eseguire anche il più semplice dei movimenti. Si lascia sfuggire un lamento generato dal dolore. Quel suono attira l’attenzione di Astilla. Herlan vede la ragazzina “affacciarsi” al suo campo visivo: si è sveglaito! Esclama lei rivolgendosi a qualcuno che il guerriero non può vedere. Qualche secondo dopo anche i compagni di Herlan si avvicinano a lui. Sole controlla le sue ferite. Nonostante al chierico è rimasto un solo braccio, è riuscito a salvare Herlan da una morte certa. -.-.-.-.-.-.- Avete viaggiato fino allo stremo delle vostre forze e vi siete fermati solo una volta raggiunto il vulcano. Avete trovato l’ingresso di una grotta e vi siede addentrati per nascondervi e riposare. Si tratta di una semplice e corta galleria che non conduce da nessuna parte. Per tutto il tragitto non avete trovato uno scorcio di foresta. Astilla ha ricevuto il compito di sorvegliare Herlan e di avvisare tutti voi quando il guerriero avrebbe riaperto gli occhi. L’ultimo superstite delle guardie di Jovir invece è rimasto da solo in un angolo, sconvolto per quello che ha visto e subito. Attualmente vi trovate alla base del vulcano, dovrete scalarlo (non del tutto) per raggiungere una delle grotte che conduce al suo interno.- INS - II gruppo
- I.N.S. - In Nomine Simplex (Parte 2)
Raffiche di mitra continuano a mietere vittime tra il pubblico. Raffaele, preso da una furia cieca, si affaccia dal palchetto e urla: fot.tuti bastardi! L’uomo mascherato da morte, al centro del palco, leva la testa in alto. Il suo sguardo incrocia quello del templare. Quest’ultimo viene avvinghiato da Andrea che lo costringe a inchinarsi: sei impazzito?!... urla l’incendiaria…vuoi farti colpire?! Raffaele inizia a gattonare per uscire fuori dal palchetto: maledetti incompetenti… dice tra se e se, poi si volta verso Andrea …non ti muovere! Dove caz.zo credi di andare? Urla ancora lei. Raffaele intanto è nel corridoio che collega tutti i palchetti. Si alza proprio mentre Vittorio e Massimo lo superano correndo. Il fiorentino entra nel palchetto dove si trova Melissa. La donna si è sdraiata quasi del tutto a terra. I proiettili colpiscono il legno della struttura, generando così migliaia di piccolissime schegge. Raffaele afferra per un braccio la donna: dobbiamo andare, mia cara. E’ rischioso! Dice lei facendo resistenza al templare. Quest’ultimo non si ripete due volte: carica la donna su una spalla e la porta nel bagno per le signore più vicino a loro. Massimo e Vittorio intanto stanno cercando di raggiungere i templari per avere delle armi. Svoltando un angolo, i due trovano un uomo mascherato da morte che gli punta un mitra. Da dietro di loro si leva un urlo: a terraaaaaa! Massimo e Vittorio scivolano sul pavimento e si riparano dietro una colonna e un grande vaso che ospita una palma. Un istante dopo si scatena una pioggia di piombo rovente. Il vaso va in frantumi e della terra travolge Vittorio. Nessuno di loro capisce cosa stia accadendo. Poco dopo però le raffiche (di questo corridoio) cessano e i due possono sollevare lo sguardo: dietro di loro si trovano cinque uomini armati di fucili e mitra, hanno appena abbattuto l’attentatore. Quello che se sembra essere il capo del piccolo gruppo si alza mentre inizia a ricaricare l’arma. Apre la bocca per rivolgersi a Massimo e Vittorio ma una granata esplode vicino a lui e ai suoi uomini. Massimo e Vittorio vengono tramortiti dall’onda d’urto. La loro condizione di “non-morti” gli permette di riprendersi in poco tempo. Una gran nuvola di polvere si è alzata nel punto in cui è stata fatta brillare la granata. I cinque uomini sono stati smembrati: c’è carne e sangue ovunque… persino sul soffitto. Un uomo mascherato da morte si sta avvicinando proprio in questo momento. Ha un mitra tra le mani e lo usa per scaricare una raffica. ----- LaFayette entra nel palchetto in cui si trovano Sonia e Michele. La francese si china per non essere un facile bersaglio. Controlla rapidamente se l’inquisitore e la donna sono feriti, poi si concentra a fissare un punto del muro. I suoi occhi si tingono di rosso. Ha appena preso il controllo delle vittime di questo teatro. LaFayette sembra furiosa. Michele sente ora dei passi provenire dal corridoio. Chiunque sia costui ha appena iniziato a sparare. Sonia si affaccia solo per un istante, richiude poi la porta e sussurra: è uno di loro! Ha la maschera da teschio. La donna si strappa la gonna per avere le gambe libere. ------- Alessandro non ha idea di cosa fare. Si affaccia dalla porta del suo palchetto. Quello che può vedere è Aldapaci sfoderare una spada nascosta nel suo bastone da passeggio e continuare a camminare per il corridoio. Il templare richiude la porta e osserva la platea dal balconcino. Sta pensando di calarsi di sotto usando uno dei tendoni del teatro.- La Spada e La Strega
Zantes supera Herlan e si lancia contro un nemico ferito. Il senzanome lo accoltella più volte nel ventre fino a ucciderlo. Herlan può ora concentrarsi contro Bracciadilame, lo carica ma quest'ultimo riesce a parare l'attacco del guerriero. Anche Sole e Leidorl si scagliano contro di lui... ma solo il chierico riesce a graffiarlo. Bracciadilame risponde agli attacchi roteando su se stesso. A Sole viene tranciato un braccio e ad Herlan viene tagliata la gola. Il guerriero cade a terra, soffoca e non riesce più a parlare. Solo Leidorl è scampato alla furia di questo mostro. Il barbaro però viene ferito alla schiena da Mezzafacciata. Contemporaneamente a tutto ciò, Hinox uccide un altro uomo a furia di pugni. L'ultimo soldato della gilda del fuoco ancora in vita e Astilla si avvicinano al nano: dobbiamo scappare! Urla la ragazzina. Jorun intanto colpisce con i suoi kukri un altro nemico: le lame entrano nel torace e raggiungono i polmoni della creatura, portandolo ad una rapida morte. Nel ritirare a se le armi, Jorunn le avverte vibrare ed emettere un flebile suono. IV ROUND Herlan -8 Sole 39 Zantes Jorunn 17 Oloth Hinox 26 Leidorl 22 Alleati Nemici- INS - II gruppo
Questa terra è dei morti. Il mondo non è più concepito per il genere umano. E’ come se la presenza degli uomini sia un errore o qualcosa contro natura. L’uomo cerca di sopravvivere nelle ultime roccaforti esistenti ma è solo una questione di tempo… prima o poi l’umanità si estinguerà. Al di fuori delle mura c’è solo morte. La prima regola che ogni persona deve apprendere è che solo all’interno delle roccaforti può sperare di vedere il domani, anche se ogni giorno diventa sempre più difficile. I pericoli fuori dalle mura sono moltissimi: morti, animali affamati, ordigni inesplosi, malattie alimentate dalle carogne… Al di fuori delle roccaforti esistono creature mostruose che vanno ben oltre ogni incubo mai generato dalla mente umana. Dai pochi superstiti che osano avventurarsi fuori dalle mura giungono storie inverosimili. La realtà si mescola alla fantasia alimentata dalla paura… e perciò nessun uomo ancora in vita può sapere cosa si nasconde veramente oltre le roccaforti. Le più grandi città italiane (ancora in piedi) devono affrontare ogni giorno diversi problemi: attacchi esterni dei morti, assenza di energia elettrica, freddo, malattie… Cibo, munizioni e medicinali scarseggiano quasi ovunque. Ad aggravare la situazione ci sono anche i gruppi di eretici: uomini e donne che compongono organizzazioni segrete con il solo intento di rovesciare l’attuale governo. L’isterismo religioso spinge i fedeli a cercare eretici e peccatori. Il popolo ha bisogno di vedere qualcuno che venga punito… non importa la loro colpa (o presunta colpa). Ogni giorno moltissime persone vengono torturate dalla chiesa e condannate ad una atroce morte. Non mancano casi di giustizia sommaria. Quando in una città vengono compiuti dei crimini particolarmente gravi (o c’è solo il sospetto) viene chiamata la più terribile delle bestie generata dal Santo Impero: l’inquisizione. -.-.-.-.-.-.-.- Il vostro gioco inizia a Venezia. E’ ancora il capoluogo del Veneto e una delle città più importanti dell’Impero. Al suo interno è presente un’arcidiocesi, ovvero il centro nevralgico che comanda la regione. Vi è anche una rocca templare (casa dei templari), diverse fabbriche di armi e una gran numero di cacciatori di morti. Venezia è una delle roccaforti più agguerrite di tutto l’Impero. Può vantare un arsenale immenso -.-.-.-.-.-.-.-.- Gli uomini che possono usare le armi nell’Impero si possono dividere in queste catergorie. Inquisitori: sotium (apprendista) – inquisitore – magister (il grado più alto nell’inquisizione) Conversi: le guardie del corpo degli inquisitori Excubitores: la polizia dell’Impero Probi viri: una particolare polizia che risponde ai comandi di alcuni frati Templari: adepti (apprendista) – errante – maestro (il grado più alto nei templari) Santa milizia: l’esercito dell’Impero Cacciatori di morti. Voi (tre giocatori) rientrate in questa categoria. Uomini e donne possono diventare cacciatori. La maggior parte delle persone decidono di intraprendere questo mestiere per necessità. Del resto si tratta di un lavoro facile da ottenere e la paga è sempre puntuale. L’aspettativa di vita di un cacciatore è molto bassa. Ogni cacciatore, prima o poi, finisce divorato da un morto o riporta ferite così gravi che non può essere salvato. Tutti i cacciatori di morti sono in possesso del Foglio di via. Si tratta di un documento essenziale che funge sia da carta di identità sia da permesso per usare le armi. Un cacciatore di morti può lavorare da solo, in coppia o può entrare a far parte di un gruppo. Ogni gruppo di cacciatori è comandato da un capo. Tutti i cacciatori sono alle dipendenze del Vaticano. Il papa teme la figura del cacciatore per cui ha emanato una particolare legge: nessun gruppo di cacciatori di morti può contenere più di dieci membri. Questi combattenti però sono riusciti a “raggirare” questa regola: molti gruppi di cacciatori si sottomettono ad altri gruppi, che a loro volta rispondono ai comandi di altri gruppi… e alla fine tutti loro sono comandati da un capo di un solo gruppo. Si tratta di una vera e propria struttura piramidale “non ufficiale”. -.-.-.-.-.-.-.- All’inizio della storia i personaggi non si conoscono All’inizio della storia i personaggi sono cacciatori di morti solitari (di Venezia) Potete scrivere un BG ma non dovrete avere degli obiettivi da inseguire- La Spada e La Strega
Un raggio elettrico scaturisce dalla mano di Miltor e va a colpire al volto un nemico intento a lottare contro Hinox. Quell'avversario leva indietro il capo mentre il suo cervello frigge portandolo così alla morte. Bracciadilame si scaglia verso Miltor. La creatura, nonostante la sua torta postura, è agile quanto veloce. In un secondo raggiunge il vostro compagno e lo colpisce alla schiena. La lama esce dal petto di Miltor, attraversando il cuore. Con foga, il nemico richiama a se la lama. Miltor sputa sangue mentre guarda confuso il suo torace, barcolla per poi cadere in avanti. Non ha sofferto. Mezzafaccia intanto si allontana di un passo dallo scontro, solleva le mani e fa un grande respiro. Genera poi un urlo potentissimo quanto acuto. Avvertite ora il suono di alcuni vetri che vanno in frantumi. Scoprite, pochi istanti dopo, che Mezzafaccia ha distrutto tutti i vostri cristalli e gli oggetti di vetro. Herlan intanto decapita un altro avversario. Leidor dimezza in due un uomo: il suo colpo di spada lo ha tranciato dall'inguine fino alla gola. Gli intestini sono stati i primi organi ad uscire dal corpo dilaniato. Hinox in questo momento riesce a trovare le difese scoperte di un nemico. Senza pensarci, il nano sferra un colpo così potente sul torace di quell'uomo da spezzargli le costole e fermargli il cuore all'istante. @Herlan e Leidor III ROUND Herlan 22 Sole Zantes Jorunn 17 Oloth Hinox 26 Leidorl Alleati Nemici- I.N.S. - In Nomine Simplex (Parte 2)
@Tutti LaFayette è l’ultima donna del “vostro gruppo” che entra nel teatro. E’ vestita anche lei con un abito nero e in testa porta un cappello con delle piume fagiano e una retina calata sul volto. Effetto film @Massimo - (tutti) Melissa si è seduta tra Massimo e Alessandro. E’ rimasta in silenzio per tutto questo tempo. Lei, come il resto dei presenti, sta attendendo l’inizio dell’opera (che come sempre tarda di qualche minuto). La signorina Borgia infine si volta verso Alessandro: conoscete la trama del Don Giovanni? No, mia cara. Il romano non prova vergona nell’ammettere la sua ignoranza, del resto ha usato la sua vita per combattere i morti e difendere i deboli. Non aveva tempo per un’istruzione. Melissa rimedia alla sua mancanza: don Giovanni è un uomo che nella sua vita ha fatto strage di donne, ne ha avuto circa duemila. Ottiene sempre quello che vuole. Se una donna lo rifiuta, don Giovanni non si fa scrupoli a ordire uno stupro. Una notte però i suoi peccati sono così gravi che il defunto commendatore, un altro personaggio fondamentale dell’opera, ritorna dal mondo dei morti per tentare di far pentire il don Giovanni. Quest’ultimo rifiuta e così una schiera di demoni lo trascina all’inferno. @Tutti Le luci si spengono e il vocio in platea si affievolisce fino a raggiungere il silenzio. Il sipario si alza e le prime note dell’overture vengono suonate. Inizia il Don Giovanni. Ognuno di voi vive quel momento con le proprie emozioni e le proprie considerazioni… ma Sonia viene letteralmente rapita dalla “magia” del teatro. I suoi occhi brillano e l’eccitazione le impedisce di respirare. Si sporge in avanti per poter ammirare meglio ogni singolo momento dell’opera. -.-.-.-.-.- L’opera procede. Siete arrivati al secondo atto. Alessandro è piuttosto stanco e annoiato e ne approfitta per osservare con il binocolo i presenti del teatro. I suoi occhi ricadono su Aldapaci. Senza pensarci due volte, Alessandro abbandona il palchetto. Qualche minuto dopo, l’opera raggiunge il momento in cui lo spettro del commendatore appare al don Giovanni. @Vittorio (è da solo con Miriam in un palchetto) Miriam è rimasta in silenzio per tutto questo tempo. Anche lei è meravigliata dall’opera. In tutta la sua vita non aveva mai visto un simile spettacolo. Aveva solo conosciuto fame, guerra e morte. Alessandro le offrì un’illusione d’amore ma nulla può essere paragonato a questa sera. Miriam è così suggestionata che crede di non poter più provare delle emozioni così forti. Grazie al suo stato d’animo inebriato, ella trova il coraggio per dire quello che avrebbe voluto dire da molto tempo: Vittorio… Una volta richiamato l’attenzione di Manfredi, la donna si avvicina a lui e continua …sono innamorata di te. Parole semplici ma potenti, seguite poi da un bacio inaspettato. Vittorio non riesce a sfuggire alle sue labbra, quasi come se fosse vittima di un incantesimo. Effetto film @tutti Sul palco si sta consumando la scena in cui il don Giovanni rifiuta di pentirsi di fronte al commendatore. Il tutto è ambientato in usa sala da pranzo ma il luogo viene inghiottito dalle tenebre (un gioco di luci ben congeniato) e altri attori fanno il loro ingresso sul palco: rappresentano le anime dei defunti che reclamano don Giovanni. Hanno vestiti logori e sono stati truccati come se fossero dei morti: la loro pelle è grigia con ombreggiature nere. Andrea ha la nausea: ho sempre combattuto i morti… e questi uomini (si riferisce al pubblico) ricchi e adagiati, non ne hanno mai visto uno da vicino. E’ così che credono che i defunti siano fatti? Sono rappresentati in maniera quasi romantica! Io ho dato la mia vita per difendere queste persone? La scenda continua e altri figure appaiono sul palco: i demoni. Sono rappresentati come spesso viene rappresentata la morte, ossia uno scheletro ammantato da una cappa nera e una falce tra le mani. Uno di questi attorni si sporge in avanti, verso il pubblico e alza le mani… quasi come se volesse ricordare a tutti i presenti il loro triste ma inevitabile destino. Un piccolo flash appare per un istante nel fondo del palco. LaFayette balza in piedi. E’ spaventata. Si sporge sul balcone del palchetto con così tanta irruenza che stava per perdere l’equilibrio e cadere di sotto. Una donna tra il pubblico in platea urla. Rumori simili a esplosioni sovrastano la musica. Si scatena il panico nel teatro. L’attore vestito da morte si volta verso l’attore che interpreta il don Giovanni. Un secondo dopo, gli recide la testa con la falce. E’ una falce vera! Urla qualcuno! Ci stanno sparando! Grida un altro. Non avete ancora capito da dove provengono gli spari. Le luci non sono state ancora accese. Tutti i presenti cercano di scappare: pubblico, attori, musicisti… Solo gli attori vestiti da demoni restano sul palco. Colui che ha decapitato il don Giovanni raccoglie la sua testa e la solleva verso l’alto. Poco dopo la lancia contro gli uomini intenti a fuggire dalla platea.- I.N.S. - In Nomine Simplex (Parte 2)
I prossimi eventi si svolgeranno nel teatro, per cui Felice è sospeso. -.-.-.-.-.- @Tutti Durante la sera, in un orario ben al di là dell’inizio del coprifuoco, vi ritrovate presso il luogo di incontro stabilito, piuttosto vicino al Vaticano. Il teatro dove si svolgerà l'opera è antico ma ben ristrutturato. Gli uomini che entrano in questo posto appartengono ad una casta che può permettersi di ignorare le regole del Santo Impero: altolocati, arcivescovi e uomini con forti agganci nell’alta società..... Per molti di voi, questa è la prima volta che vedete vestiti così lussuosi. Alessandro si presenta a voi con in smoking ravvivato da una fascia rossa. Anche Raffaele ha lo stesso smoking ma ha messo un papillon anche alla sua bombola dell’ossigeno. Ai due templari si uniscono fratello Massimo e Michele Della Torre. Mentre i quattro parlano tra loro, sempre fuori dal teatro, Aldapaci si avvicina ed entra nella struttura. Alberto ha uno smoking completamente bianco, un bastone da passeggio, un mantello e un grande cilindro che toglie dalla testa per salutare i suoi “compagni” di Ivrea. Poco dopo arriva anche Sonia Ferretti. L’ex portavoce indossa un abito lungo, bianco a sirena molto aderente. Man mano il bianco dalla parte alta del vestito sfuma in un delicato color avorio che si addice alla pelle della donna. A calcare il tappeto rosso, al fianco di Sonia, c’è una donna alta con capelli corti e dorati. Indossa un vestito nero con uno spacco vertiginoso e dei tacchi altissimi. Raffaele, quando la vede, si sistema i capelli e non riesce a trattenere un sorriso beffardo sul volto. Si avvicina a lei e, senza perdere tempo, si offre come suo cavaliere. La donna gli risponde con voce sconsolata e irritata: sono Andrea, pezzo d’asino! Nel frattempo una Rolls Royce, si avvicina a voi. L’autista fa scendere da quell’auto la signorina Borgia. Anche lei vesti un abito nero ma lascia completamente scoperta la schiena. La donna saluta tutti voi. In quel momento, Melissa vede Raffaele vicino ad Andrea e non rivolge al fiorentino neanche uno sguardo. La donna prende Alessandro per un braccio per poi fare la stessa cosa con Massimo. Vogliamo entrare?... Dice …mi farete da cavalieri. Raffaele è stato ignorato dalla romana e si sente morire. Sa in cuor suo di aver sbagliato, ma la vista di Andrea l'ha costretto a deviare il capo da Melissa. Con un po' di ritardo arriva anche Vittorio a bordo della sua Jaguar. Al suo fianco c’è anche Miriam. La donna sfoggia un vestito rosa pastello. Il bustino si appoggia su una gonna che scende fino a terra assumendo la forma di decine e decine di fiori. Ad ogni passo il vestito si apre e lascia intravedere le gambe della ragazza. Indossa anche diversi (sobri) gioielli. Raffaele ammira la bellezza della sua compagna e si avvicina ad Alessandro: sei un cogli.one! E ridacchia. -.-.-.-.-.-.-.- Vi dirigete ai piani superiori del teatro, dove si trovano i palchetti. Ognuno di essi può ospitare fino a quattro uomini. Ovviamente l’intera struttura è sorvegliata da templari ed excubitores e a nessuno di voi è concesso portare delle armi. Dall’alto delle vostre posizioni potete vedere tutta l’alta casta di Roma riunita in questo luogo. C’è anche il “braccio destro” di Chianciano. Il templare è qui per godersi la serata (e non per lavorare). Le luci del teatro non si sono ancora spente. Solo in questo momento venite a conoscenza che sarà il Don Giovanni l’opera che sarà riprodotta questa sera. Miriam, mentre attende, vi sussurra che trova del tutto assurdo vestirsi in questo modo. Sostiene di trovarsi in un sogno. Melissa ha sentito quel commento e si unisce a lei dicendo: in tutti gli altri luoghi dell’Impero, questi vestiti ci avrebbero condotti direttamente al rogo… ma non potete neanche immaginare tutte le volte che qui, a Roma, infrangiamo le regole. Potete stare calmi. Vi siete tutti ritrovati in un solo palchetto ma lo spettacolo sta per cominciare, per cui dovrete dividervi. Ovviamente i posti a sedere sono già stati prenotati da Melissa Borgia ma, in questo momento, avete il potere di sedervi dove volete e decidere le disposizioni. Andrea, nel frattempo, afferra un piccolo binocolo e lo usa per saggiare le sue qualità. Scopre così che Aldapaci la sta fissando con un altro binocolo. L’uomo si trova su un palchetto, da solo, dalla parte opposta del teatro. Andrea ha un brivido sulla schiena.- La Spada e La Strega
Jovir avanza verso mezzafaccia e si rivolge a tutti voi (comprese le sue guardie): non fatevi ingannare dalla loro carne putrida! Queste creature sono vive! Solo mezzafaccia e l'uomo con le lame al posto delle braccia sono morti. Astilla esclama: morti?! Sono non-morti?! La sua reazione è comprensibile. E' un evento estremamente raro incontrare un non-morto. Jovir si sfila una manica, scoprendo così la parte sinistra del torace. In quel punto, il maestro del fuoco ha delle rune tatuale sulla pelle. L'uomo stringe i denti e richiama a se il potere della sua gilda. Le rune si accendono ed emanano un alone rosso. Una serie di fasci di linee di luce si generano ora attorno a lui. Si uniscono tra loro e formano degli scudi con sopra delle formule magiche. Il mostro con le lame al posto delle braccia balza verso di lui e lo decapita con un sol colpo. Mi dispiace... dice la creatura ...eri troppo pericoloso per lasciarti ancora in vita. Astilla e i seguaci di Jovir cadono nello sconforto. E' in questo momento che mezzafaccia si rivolge a voi: il mio signore ci ha ordinato di non toccarvi... altrimenti non sareste mai riusciti a scapparci a Salixass. Io sono convinto che il mio re è stato mal consigliato! Ora la creatura si rivolge ai suoi sottoposti: uccideteli tutti... tranne lui (indica Zantes)! Porta ancora il bracciale! Un soldato di Jovir si riprende dallo shock e carica mezzafaccia. Quest'ultimo risponde estraendo una lunga mannaia da dietro la schiena, fende l'aria e la lama recide la gola del soldato. Inizia lo scontro. Alcuni di voi riescono a ferire i soldati di mezzafaccia. Herlan mozza il braccio ad un nemico e Zantes ne approfitta per sferrargli il colpo di grazia. Sole invece uccide una creatura da solo, colpendolo ripetutamente al volto con il suo maglio. II ROUND Miltor Herlan 8 Sole Asteroid Jorunn Hinox 19 Leidorl Alleati Nemici- INS - II gruppo
I morti Nel Sine requie, i morti vengono classificati in base alle loro capacità e in base alla loro pericolosità. Homo mortuus simplex (plurale = simplices) Il 90% dei morti rientra in questa categoria. E’ il classico morto dei film di zombie: lento, stupido e senza alcuna capacità di intendere e di volere. La pericolosità di questa specie di morto sta nel suo spropositato numero. Homo mortuus larvalis (larvales) Morto assai raro quanto innocuo. E’ una creatura che non riesce a muoversi. Può solo mugugnare e morde solo se gli infilate una mano in bocca… però morde! Homo mortuus maior (maiores) Si tratta di un simplex un po' più sveglio e in grado di usare armi e utensili Homo mortuus obnoxius (obnoxii) Estremamente raro. Anche questo morto è innocuo. Trascorre l’intera sua esistenza svolgendo l’azione che più ha caratterizzato la sua vita. Morde solo se gli infilate una mano in bocca… de ja vu. Homo mortuus ferox (feroces) E’ un morto che ha assunto un comportamento animalesco. Si muove a quattro zampe, è in grado di correre ed è più aggressivo dei morti citati fino a questo momento. Homo mortuus ferus (feri) E’ un ferox più evoluto. E’ scaltro, agile e molto pericoloso. Homo mortuus atrox (atroces) Qui si inizia ad andare sul pesante. E’ un morto in grado di ragionare… ed è più furbo di un normale essere umano. Le sue azioni non sono spinte principalmente dalla fame ma da un sadico desiderio di portare sofferenze alle sue prede. Un atrox caccia i viventi attraverso trappole e stratagemmi ben congeniati. Questo morto adora torturare le sue vittime prima di mangiare. Alcuni atrox (rari) riescono persino a concepire torture psicologiche. Tutti gli atrox hanno un ghigno malvagio come segno distintivo. Homo mortuus inscius (inscii) Sono uomini che hanno conservato la loro personalità, i loro ricordi e la capacità di intendere e di volere anche dopo la morte. Costoro si rendono conto di aver smesso di vivere e sono in grado di simulare alcune funzioni vitali per mimetizzarsi tra i viventi. Homo mortuus diabolius (diabolici) Se il diavolo è in grado di fare incubi… di sicuro il diabolicus sarebbe il suo protagonista. Si tratta di un inscius molto più potente, capace di attingere a immensi poteri paranormali. Un diabolicus è incredibilmente raro ma la sua intelligenza e i suoi poteri lo rendono un avversario impossibile da battere. Nel Sine requie, il terrore ha assunto una forma… ed è quella del diabolicus. Esistono altri mostri nel Sine requie, ma i morti elencati sono i veri protagonisti del gioco. Cosa c’è da sapere sui morti. Ogni vivente che muore si risveglierà come zombie. Il risveglio può essere istantaneo o occorre aspettare un tempo che va da una manciata di secondi fino a parecchie ore. Ogni zombie è in grado di percepire gli esseri viventi. Si tratta di un radar il cui raggio di azione varia da morto a morto. Gli zombie non possono morire. Non provate a mirare alla testa, non siamo in resident evil. L’unico modo per fermare un morto è massacrarlo del tutto: bruciatelo, scioglietelo nell’acido, maciullate le loro carni… per comodità io considero uno zombie fuori combattimento quando viene dimezzato o quando gli amputate le braccia e la testa. I morti (normalmente) non possono rigenerare le loro ferite. Nessuno sa perché i morti si sono rianimati. Nel Santo Impero Ho elencato i morti usando il loro nome in latino. Nel gioco del Sine requie, questi nomi sono stati dati un dottore italiano (dott Pelagatti) che ha studiato a fondo la natura dei defunti. Il papa condanna queste ricerche, per cui è vietato l’utilizzo di questi nomi nella penisola. Un’altra regola del pontefice risiede in una bolla chiamata Captivitas intellecti che afferma che nessun morto serva in se un briciolo di intelligenza. Chiunque osi ammettere il contrario sarà perseguitato dall’inquisizione… e l’inquisizione ha cure medioevali per le vostre chiappe. - I.N.S. - In Nomine Simplex - Gruppo II