Nella mia esperienza ruolistica in fatto di paladini, ho sempre inteso la legalità dell'allineamento come una rigidità formativa, tecnica, teorica nonchè innata del proprio ruolo nei confronti della divinità e del mondo circostante. Ho volutamente inserito anche il contesto della predisposizione innata perchè paladini fondamentalmente ci si nasce, non si diventa. Infatti il percorso di iniziazione di un paladino viene definito come "chiamata". O la si sente o non la si sente.
L'addestramento di tipo militare e la formazione ricevuta, soprattutto inerente al codice di condotta in relazione al mondo circostante, chiudono il cerchio sulla sfera della legalità. Ma è così per tutti i personaggi che hanno avuto un addestramento militare dove la disciplina rigida è la perfetta antitesi della caoticità.
Secondo me è' la forte legalità, il senso del dovere, dell'onore, della disciplina a caratterizzare ed accomunare i paladini (oltre ai dogmi del dio a cui si legano). Tant'è che due paladini legali, seppur uno buono e l'altro malvagio, potrebbero persino collaborare proficuamente finchè rimangono inconsapevoli l'uno del dogma divino dell'altro.
In poche parole sono l'epitome estremizzata di un concetto di vita che permette ben poche sfaccettature. O è nero, o è bianco oppure nessuno dei due (quindi mai un misto dell'uno o dell'altro, il grigio per intenderci).
Quindi a dare senso ai paladini, sempre secondo me, è principalmente la legalità. Bene, male o neutralità sono ottiche correlate. Infatti, sempre secondo me, gli allineamenti adatti ai paladini sono 3: LB, LN e LM.
Un paladino caotico (buono o malvagio che sia) è un ossimoro in quanto perseguisce il suo ideale senza la tipica chiusura mentale propria dei paladini.
Il tutto ovviamente imho:think: