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Latarius

Circolo degli Antichi
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  1. Non rispondo alla domanda «Ottimo. E sia per domani alle dieci» poi stacco la conversazione lasciando il cellulare sul tavolo. Finisco la mia tazza di caffè prima di alzare gli occhi sui due «Spero che dorma per un bel po', mi faciliterebbe di molto le cose» esclamo già sapendo che farà di tutto per rendermele più difficili. Poi torno a riflettere sulla proposta che mi hanno fatto «Si è attirato l'ira di dio addosso da quando ha iniziato a fare schiamazzo cercando i Lobanov, Domovoj e Sergey, ma non so nulla su di loro e non posso andare a cercarli a caso bussando alla porta di ogni locale filo-baltico. Io tenterò la fortuna con i miei canali, voi provare con i vostri» «Dove posso fare una chiamata privata?» domando subito dopo alludendo non so, ad un balcone o ad una cosa simile. Quando sono sola sblocco il cellulare per lavoro e controllo se ci sono nuove, se non c'è nulla chiamo Rowahn.
  2. «Non dirmi che il tuo informatore tra i russi è il barista di quel tugurio!» esclamo sparando alla cieca. Perché tutti ce l'hanno con il mio dannatissimo trench?! «Qualcosa del genere, ma sopravvivrà. Non dovevi essere in vacanza?»
  3. «No, ma ci è andato vicino. Raccontami di come vi siete scavati la fossa con i russi» gli dico senza presentarmi.
  4. Accetto la tazza con lo stesso sguardo che gli rivolgerei se mi stesse passando un nuovo caricatore dopo essere rimasta a secco in uno scontro a fuoco. Al suo racconto mi limito a scuotere il capo non riuscendo ad immaginare Elliot in giacca tweed a leggere di archeologia e compagnia bella. Mi limito a sospirare quando accenna al fatto che è un tipo strano. «Potrei dirgli di nascondere la testa sotto la sabbia ed attendere che la bufera passi ma, non mi darebbe ascolto. E neanche io gli darei ascolto a parti invertite, se cominci a scappare poi non torni più indietro» faccio una piccola pausa «Il piano è semplice: mantenere lui vivo ed ammazzare i cattivoni. Ma la verità è che Elliot è fottutamente criptico e non ti dice mai tutto...» mi fermo un attimo a riflettere. Poi mi viene un'idea «Mi serve il cellulare di Elliot...» dico per poi andarlo a cercare. Appena lo trovo, se riesco a sbloccarlo cerco il numero del biondino dell'Arasaka e faccio partire la chiamata.
  5. Alzo un sopracciglio ma non dico nulla in merito al risveglio dell'uomo, mi rendo conto che forse neanche io avrei una reazione molto diversa della sua. «Elliot e Storia Antica? Stai scherzando? Come è passato da quello ad arruolarsi?» faccio una piccola pausa mentre decido di poter ingoiare parte della mia paranoia e che sembrano dei tipi ok. «A proposito di caffè, potrei averne un po'?» dico come se non avessi affatto ignorato del tutto la tazza di tè «Non so come diamine faccia Elliot ad avere un distintivo ed a berne meno di me...» esclamo facendo riferimento ad un altro dei classici luoghi comuni sugli sbirri. Immagino che si siano guadagnati un po' di verità, anche perché non ho ragione di mentire su quello. «Avevo appena staccato da lavoro...» inizio a dire sorridendo con fare innocente «Ma non era andata tutto rose e fiori visto che mi ero beccata una palla di rimbalzo nel fianco. Da 9' credo, avevano anche dei 7.62 ma se fosse partita da uno di quelli mi avrebbe sventrato...» dico quasi come se ritenessi la cosa divertente «Comunque, perdevo sangue come una fottutissima fontana e svoltando un angolo mi ritrovai davanti tre teppistelli arrapati e strafatti. A quanto pare venne loro la brillante idea di volersi divertire con me fin quando fossi stata ancora calda. Non mi saltarono addosso solamente perché ero armata e nessuno di loro voleva essere il primo. Non potevo aprire le danze neanche io visto che mi restava un solo colpo ed avrei rivelato il bluff. Rimanemmo in stallo fin quando il suono delle sirene in avvicinamento non li fece desistere...» parlo in modo freddo come se la cosa non mi toccasse e come se a tratti trovassi il tutto dannatamente divertente. «Poi ricordo poco, svenni per la perdita di sangue e mi risvegliai nella casa di un tizio strambo dagli occhi blu luminosi...» dico sciogliendo le braccia e concludendo il tutto.
  6. Sospiro nel vedere Elliot conciato in quelle condizioni e lascio che l'uomo lo porti a letto poi non sapendo cosa fare mi appoggio ad uno dei mobili della cucina incrociando le braccia sul petto. «Non le sopporto queste stronz4te da macho...» esclamo sospirando dopo una decina di secondi di silenzio. Resto in silenzio per un altro po' mentre studio la cucina e la donna ancora una volta «Come vi siete conosciuti?» domando dopo un poco.
  7. Non mi dispiace proprio essere messa da parte anzi mi evita la possibilità di dover rispondere a qualche stupida domanda. Quando mi offrono il tè lo accetto ma lascio la tazza sul tavolo avvolgendola con le mani come se volessi riscaldarle ma, i guanti che non mi sono ancora tolta lasciano passare ben poco calore. Anche se mi rilasso progressivamente fino a sciogliere i muscoli delle spalle comunque non porto la bevanda alle labbra. Faccio spallucce alle parole dell'uomo ma prima di potergli rispondere Elliot richiama la mia attenzione e scivola sul tavolo. «Merda!» esclamo scattando in piedi e ribaltando la valigia che era di fianco alla mia sedia. «Hei! Non svenirmi ora!» esclamo provando a scuoterlo prima di rimetterlo gentilmente con le spalle contro lo schienale della sedia e scoprirgli il petto.
  8. Quando entro in casa studio la donna mentre il marito la presenta e mentre Elliot la saluta. Non commetto mai l'errore di sottovalutare una donna, è un errore che gli altri fanno con me. Quindi da brava sociopatica, anche se so che molto probabilmente non accadrà nulla di male, inizio a stilare l'ordine di pericolosità tra i due. Ovvero colui che dovrei ammazzare per primo nel caso si rivelino ostili. Per ora sicuramente l'uomo, ma non ne so abbastanza quindi metto da parte la lista per il momento. Non sono mai a mio agio in situazioni simili, fare amicizia non è praticamente il mio forte. Quindi visto che il il tizio scandinavo ha presentato la moglie lascio che sia Elliot a presentarmi a lei. Accenno un sorriso quando poi le passo davanti nel seguire Edward verso la cucina. Per quanto non lo dia a vedere sono leggermente tesa.
  9. Jonathan Hekmatyar Prima di entrare nel complesso collego al cellulare un auricolare trasparente con tanto di laringofono. Nascondo il cellulare nella tasca interna della giacca e faccio uscire il cavo dal colletto celandolo dietro il padiglione dell'orecchio destro e sotto la bandana ed il cappello. Ovviamente il laringofono viene completamente dalla kefiah. «Hei! Mi senti? Ottimo. Tra poco diamo inizio alle danze!» sussurro alla donna all'altro capo della conversazione. Studio il cortile e la sicurezza del posto cercando quel paio di occhi che non sembra volersi staccare da me. Cerco di capire chi mi stia osservando e perché, se sia solamente una sensazione oppure no. Non penso di essere vestito in un modo che spicchi, in fondo sono praticamente uguale a come mi conciavo prima di passare alla Red Foxes. Il russo richiama la mia attenzione, gli sorrido distrattamente «Oh... lo so. Ma tanto valeva portarli, mal che vada posso ficcarli in un occhio a qualcuno!» poi aggiungo «Non ti preoccupare, il nostro angelo custode ci coprirà le spalle!» esclamo per poi tornare a fissare nuovamente la folla. - Master
  10. @Fiore di Loto Appena posti te lo chiedo anche in game, ma ti prego, dimmi che hai il robo per scassinare le serrature elettroniche!
  11. Si, vbb ma se portiamo a termine il lavoro se dovrebbe stare muta pure se le portiamo 500ED di sole munizioni a testa xD
  12. Jonathan Hekmatyar - Master Quando il computer chiede a chi addebitare la spesa del parcheggio mi sfugge un sorrisetto «Metti tutto sul conto del caro Dottor Vogel!» esclamo, solamente per punzecchiarlo sia chiaro, anche perché la spesa è irrisoria e verrà comunque rimborsata dall'agenzia. «Meglio se evitate di farvi riprendere completamente dalle telecamere» esclamo ai due strizzando loro un occhio prima di indossare gli occhiali a specchio neri. Vestito così sembro pronto ad effettuare un raid nel deserto o qualche altra azione simile. Mentre mi avvicino all'ingresso principale cerco di capire quante telecamere ci siano e quali siano le loro visuali. Al momento di passarvi davanti porto una mano al cappello come se mi stessi tranquillamente aggiustando la visiera lanciando allo stesso tempo un cenno del capo alla guardia. Lascio che sia a lui a scegliere se interpretare il cenno come un gesto di saluto o di assenso alla sua domanda. Quando la superiamo e siamo fuori portata d'orecchi mi rivolgo ai due «Palazzo beta. Scala due. Secondo piano» per poi avviarmi in quella direzione. - Master
  13. Curiosità scema: abbiamo il rimborso spese? Anche sulle munizioni? Non perché mi preoccupo per 'sti due spicci ma, per semplice curiosità xD
  14. Ma il tipo di guardia è all'ingresso generale del complesso o all'ingresso dell'edificio beta?
  15. Morvoren nin Taerin alt a Camora Lancio agli altri uno sguardo confuso, senza celare il fatto di esserne stata completamente all'oscuro. Non mi sarei aspettata che Reiot mi confidasse un simile segreto... Ma confidarlo ad un diario?! Sangue e ceneri se sei uno stupido Reiot! Celo la sorpresa dietro un velo di sarcasmo ed ironia, come sono solita fare «Spero di non averle io quelle dannatissime corna!» esclamo ravvivandomi i capelli lunghi e bianchi con la mano destra «Sarebbe fottutamente... sconveniente... sapere di non poterla fare a pezzi con le mie mani!» esclamo per poi esibirmi in una breve risatina nervosa. - Master
  16. Jonathan Hekmatyar «Vediamo come fai un po' le fusa!» esclamo testando la reattività del velivolo non appena ci metto le mani sopra. Quando atterriamo mi volto verso gli altri due con fare raggiante «Visto?! Non ci siamo mica schiantati! È il mio primo atteggiato pulito in assoluto!» esclamo ammiccando ai due. Prima di scendere dal veicolo torno a prendere il cellulare e scrivo un nuovo messaggio. - Master Rimetto il cellulare a posto ed alzo lo sguardo sugli altri due «Guadalupe si occuperà del sistema di sorveglianza dell'edificio. Abbiamo dodici minuti di copertura per lo stanzone della bara e tre-massimo-quattro per i corridoi e gli altri ambienti» dico chiudendo la zip della giacca corazzata andando a nascondere il corto e tozzo mpk-9. L'arma fatta proprio per essere discreta e maneggevole sotto la giacca diventa quasi invisibile. Invisibile se non si è esperti, se non si sa quello che si sta cercando e se non la si sta cercando. Poi scendo dal velivolo lasciando che questo attivi comunque tutti i sistemi di sicurezza, poi faccio per lasciare il parcheggio se gli altri sono d'accordo.
  17. Jonathan Hekmatyar - Master «Trova un parcheggio nelle immediate vicinanze, ma non quello del complesso» dico con giovialità per poi far segno a Nick che non mi disturba. Quando il computer ci avverte che è possibile passare alla guida manuale mi brillano gli occhi ed immediatamente mi sgranchisco le dita incrociandole e stendendo le braccia in avanti ruotando i polsi. Poi poggio le mani sui comandi disattivando il pilota automatico «Non me lo faccio ripetere due volte, Stellina Mia!» esclamo come se stessi mettendo le mani sulle forme di una bellissima donna.
  18. Morvoren nin Taerin alt a Camora Faccio per rispondere sarcasticamente alle parole del lucertolone ma, quello che dice Samara mi spiazza «Aspetta, COSA?!» esclamo bloccandomi sul posto «Scherzi, vero?».
  19. Ve rispondo in giornata boys. Se Gordan in mattinata vuole andare avanti che lo faccia xD Poi faccio un post mischione io.
  20. Jonathan Hekmatyar - Master & Daniel - Master «Prossima destinazione, apparente indirizzo di coso» dico in risposta alla domanda di T.N.T. impostando il Good night & coffins come prossima destinazione. «Mentre non c'eri Guadalupe ci ha avvertito che sulla rete si vocifera di un attacco ai danni della Xavi Electronic Exchange. Quattro furgoni colpiti da un gruppo ben armato e addestrato, con tanto di piani alti che tentano di far passare la notizia in sordina!»
  21. Fast Forward
  22. Io avevo proposto il FF, quindi aspettavo te. Poi il mio pg non ha nulla da apportare alla situazione.
  23. Jonathan Hekmatyar «Ok Stellina riproducili entrambi in ordine di arrivo... e no, non cambiare la nostra destinazione» dico roteando gli occhi per la pubblicità «Erano degli Xango, stando ai documenti» dico facendo spallucce «Vai a prendere la tua roba, dopo parliamo del resto».
  24. Jonathan Hekmatyar Mentre gli altri parlano imposto la rotta per l'appartamento di Nick ancora prima che lui lo ripeta. Lo aveva chiesto prima e non mi sono certo dimenticato. «Non me lo ricordare...» dico scuotendo il capo quando Daniel accenna al russo corazzato, mi volto verso Nick «Mi sembrava di sparare confetti contro un fottutissimo carroarmato bipede!» «A parte i defunti c'era anche Kozlov con tanto di guardia del corpo Xango. Lui lo sa di certo visto che ha sloggiato poco prima che cominciasse il divertimento. Poi non saprei quanto la notizia si sia diffusa dalla sua bocca...» dico alzando le spalle «Magari Arsen e compagni lo sospettano o qualcosa del genere visto che non risponde loro al telefono da un po'».
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