Morvoren nin Taerin alt a Camora
Non indosso una tunica da notte, quelle servono per dormire ed io sono un'elfa. Gli elfi non dormono, lo sanno anche gli infanti. Indosso gli stessi calzoni pesanti di prima ed una camicia leggera che avevo sostituito a quella invernale per stare più comoda durante la meditazione. Fortunatamente l'incendio alle mie spalle mi impedisce di avvertire di già il freddo pungente di queste terre. Ed in realtà la camicia, sempre per comodità, non è neanche abbottonata del tutto risultando così abbastanza scollato.
Ma non mi interessa per ora.
«Scansati nano!» gli dico mentre scatto al suo fianco, con lo spadone puntato verso il basso, mantenuto sul fianco destro, con la punta a pochi centimetri dal terreno. Termino la corsa al fianco del nano, come ultimo passo sposto il piede sinistro in avanti facendo forza e caricandovi tutto il peso del corpo. Questo per slittare la presa sullo spadone, farlo ruotare, alzarlo di scatto e sferrare un tremendo montante al brigante che aveva ferito il nano.
Il fiume scava sotto la riva... questo è il nome con cui ho memorizzato il movimento. Una tecnica abbastanza stupida a detta del mio maestro, perché se non va a segno ci si ritrova totalmente sbilanciati in avanti e con la guardia scoperta.
- Master