Latarius

Spoiler: Allora vado a farmi un giro in qualche locale\posto dove si radunano i solitari.

Spoiler: Quanto pago? Il distretto 13 è quello dove ho sparato ai tizi? In ogni caso cosa so di quel distretto? Pago silenziosamente e mi getto letteralmente su quell'ammasso di grasso e non so cosa, divorandolo in qualche minuto scarso. Sono quasi tentata di ordinarne un altro ma ci rinuncio sospirando, persino io ci tengo alla linea e sebbene faccia un sacco di "esercizio fisico" è sempre meglio contenersi. Quando i due iniziano a parlare saluto e mi allontano leggermente, rimango a portata d'orecchi fingendo interesse per un cartellone pubblicitario dall'altro lato della strada. Tenendo d'occhio la situazione intorno a me ascolto la discussione.

@Master Spoiler: Faccio rapporto, descrivo tutto: quello che è successo in ordine cronologico, i fatti, le teorie e le supposizioni.

Spoiler: Ci stavo pensando, ma ho comunque preferito sondare prima le altre strade. Mi avvicino al chiosco facendo un cenno all'uomo ed ordinando.

Poso il computer all'interno del borsone prima di riflettere sul contenuto del messaggio Due, non tre? Che sia una domanda a trabocchetto? Eppure ho commesso troppi errori ieri, un solo colpo a testa e non tre... Inizio a digitare sui tasti del cellulare: L'accordo era niente domande. Faccio per inviare ma mi blocco pensando che forse sono stata troppo fredda, riprendo a scrivere: Se ti serve qualcosa fammelo sapere. Finalmente invio il messaggio e ripongo quel cellulare che uso unicamente per lui. Nascondo lo zaino nel nascondiglio del soffitto e poi lascio l'appartamento, chiudo la porta a chiave ed abbasso leggermente la maniglia. Se qualcuno avesse aperto la porta l'avrei capito. Facendo attenzione a non farmi notare abbandono l'isolato andando a cercare un posto dove mangiare, mi dirigo nella direzione opposta a quella di ieri. Spoiler: Mi avevi detto che ho fatto altri lavori qui in città. Eppure mi hai detto: 1) non mi contattano, 2) non conosco intermediari (e co.) in città, 3) sulla rete a NewYork non esistono modi per trovarne. Quindi boh, ora non so come avrei fatto a trovarli 'sti lavori visto che di certo non è un killer che va a chiedere di essere ingaggiato. I booster che ho ucciso a quale banda appartenevano? se lo so o se potevo capirlo. Le parti con la riga sotto sono quelle che compongono il messaggio.

Mi sveglio soddisfatta del fatto di esserci riuscita, non perdo tempo e disfaccio il letto che avevo improvvisato liberando la vasca. Mi spoglio e mi faccio una rapida doccia, appena finisco mi asciugo ad eccezione dei capelli e mi rivesto. Mi rimetto le fondine con tanto di pistole e caricatori di riserva per poi infilare un coltello in ogni stivale, soddisfatta prendo il portatile accendendolo e portandomelo sul letto. Mi immergo nella rete quasi subito mettendo momentaneamente da parte la fame. Spoiler: Vado alla ricerca di informazioni e di news locali, cercando tracce di quello che ho combinato nella nottata. Ci saranno sicuramente chat, thread olografici (non so come spiegarmi) e robe del genere dove se parla di ste robe. COmunque vedo cosa si dice in giro.

Mi devo trattenere per evitare di sputare sul cadavere, un gesto così meschino per un uomo che non si sarebbe meritato di meglio. Digrigno i denti per un istante, odio il fatto di dover essere io a mettermi in contatto con l'esterno anche se già sapevo che le cose sarebbero andate in questo modo quindi, mi muovo a cercare il vox. Questo ed altro per poter lasciare questo posto. Raggiungo il vox e sussurro al suo spirito di mettermi in comunicazione con chi di dovere.

Mi volto verso l'uomo facendo ondeggiare lo spolverino semichiuso e rivelando la mano poggiata sul calcio della pistola O si è svuotato perché gli uomini che mancano sono quelli che abbiamo incontrato o sta accadendo qualcosa... dico tra me e me soffocando uno sbadiglio. Non mi fido neanche io, spariamo su tutti quelli che ci guardano anche solo storto sogghigno ed allontano l'arma dal calcio della pistola, andando ad imbracciare il grosso fucile laser Stanza per stanza dico portandomi il fucile alla spada, in posizione di tiro.

Sospiro nel rendermi conto che il sole e mi alzo spegnendo il computer e riponendolo nel borsone, mi sgranchisco la schiena soffocando un piccolo gemito. Stare seduta tutta la notte sul bordo della vasca non è stata propriamente un'idea geniale ed infatti sono tutta intorpidita. Lascio il bagno andando a controllare che le porte siano chiuse a chiave, blocco anche la finestra e chiudo la tende che la copre. Incastro le maniglie delle porte con due sedie, usando gli schienali. Per entrare dovranno fare rumore. Potrei preparare qualche sorpresa per loro? scuoto il capo No, nessuno mi ha seguita e ci vorrà del tempo per scovarmi. Credo... sospiro rinunciando all'idea di piazzare granate alle porte, prendo un paio di coperte ed un cuscino e me li porto in bagno. Improvviso una sorta di branda nella vasca, quello o dormire in terra, usando due coperte per non dormire sul duro ed un'altra per coprirmi. Dal borsone prendo le varie parti dell'Orthrus e le rimetto insieme montando l'arma, inserisco un caricatore e per poco non metto un colpo in canna. Mi sfilo lo spolverino gettandolo ai piedi della vasca, tolgo la fondina e mi rannicchio sotto le coperte, quasi abbracciata alla coppia di armi. Speriamo in un risveglio... ridacchio.

Lo guardo ancora afflitto per essermi perso la sparatoria, sospiro tra me e me prima di annuire a Ssang. Mi sembra un'ottima idea, andiamo dico mentre faccio strada verso la stazione, ripongo l'arma sulla schiena.

Sbadigliando li scarto tutti, molti senza neanche terminare di leggere. Lancio un'occhiata alla mia immagine riflessa allo specchio, non rimarrà alcuna cicatrice e fortunatamente potrò celare la ferita con i capelli. Riporto lo sguardo sullo schermo olografico, riprendo a scavare nella rete addentrandomi nel suo lato oscuro. Se voglio trovare un lavoro adatto, uno da pulitore, quello è l'unico posto dove posso farlo ora.

Entro e mi chiudo la porta alle spalle, la prima cosa che faccio è quella di controllare se ci sono segni di intrusi e se le mie cose sono state spostate. Prendo il borsone dell'equipaggiamento e me lo porto in bagno, mi tolgo i guanti e gli occhiali prima di poggiarli sul lavabo, poi passo a pulirmi e medicarmi la ferita con il kit che avevo nel borsone. Finisco e mi guardo allo specchio, mi rendo conto che sulla barra di metallo rimasta nel vicolo c'è il mio sangue. Un errore da idioti, penso prima di riporre la cassetta medica nello zaino. Ho preso qualcosa per il mal di testa ma nessun antidolorifico, meglio tenersi il dolore che avere la mente annebbiata. Mi sono presa cura del mio corpo ed ora tocca all'equipaggiamento; pulisco gli occhiali, i guanti e gli abiti dal sangue per poi passare alla pistola caduta in terra. Smonto l'arma controllando che sia tutto a posto prima di prendere delle munizioni dal borsone e riempire nuovamente i caricatori. Sorrido soddisfatta prima di rimettere tutto a posto, mi serve tenermi occupata mentre la testa smette di girare quindi prendo il computer e lo accendo. Mi siedo sul bordo della vasca e controllo per prima cosa le news del settore, voci e tutto quello che riesco a trovare sulla zona (comprese chat e co.). Poi controllo anche gli incarichi disponibili, appena finisco controllo l'ora.

HEI dico imbracciando il fucile ed avvicinandomi agli uomini a terra La prossima volta aspettate anche me dico agli uomini a terra sarcastico. Facendo come mi è stato suggerito mantengo gli uomini sotto tiro, mi rivolgo a Ssang come se loro non ci fossero più Quindi... li facciamo parlare oppure no? @Master Spoiler: Sparo al primo che fa una mossa.

Non me ne frega un c_zzo dei ragazzi visto non l'ho fatto per loro, l'ho fatto unicamente per fermare quei quattro... anche se ho fallito e mi sono cacciata in una situazione di m_rda, probabilmente avrò tutta la banda contro in men che non si dica. Ma il fatto strano è che mentre avanzo barcollando sul mio viso spunta l'ombra di un sorriso, quel segnale di allarme che mi suona nelle orecchie mi mette addosso una strana frenesia. Non mi sono mai messa alla prova in questo modo. Quando mi rendo conto della polizia svolto in un vicolo addentrandomi nelle ombre per aspettare il passaggio delle auto della polizia, alzo lo sguardo al cielo cercando di ricordare le parole di una canzone molto vecchia che Edward aveva rispolverato chi sa dove. Mi serve qualcosa da fare per restare sveglia, non credo di poter svenire a questo punto ma preferisco tenere la mente occupata. Dai recessi della mie memoria strappo i primi versi di quella canzone che molto probabilmente è cinque o sei volte più vecchia di me, se non di più. Just a small town girl livin' in a lonely world She took the midnight train goin' anywhere... Continuo a canticchiare mentalmente fin quando le auto passano e scompaiono alla vista, poi riprendo a barcollare verso il mio nascondiglio. Cercando nel frattempo di farmi notare il meno possibile.

Imprecando ad alta voce nel sentire l'esplosione accelero il passo cominciando a correre giù per le scale. Fott_ti eretici! sibilo a denti stretti. Spoiler: In realtà sarei corso dietro a Ssang nel sentirlo urlare, ma visto che non ho postato va così.

Sparo un altro paio di colpi all'uomo che fugge affidandomi unicamente, poi mi prende un capogiro e sono costretta ad afferrare la prima cosa che mi capiti a tiro per reggermi in piedi. Ad ogni minimo spostamento del capo migliaia di aghi mi si conficcano nel cranio, imprecando a bassa voce mi lascio scivolare contro la fiancata del cassonetto per recuperare la pistola. Ripongo le armi nelle fondine prima di provare a rialzarmi senza riuscirci, impreco ancora. Forza, non puoi crollare per una commozione cerebrale in questa mer_a! Erano quattro teppisti del caz_o, muovi il cu_o! Provo di nuovo a rialzarmi e questa volta riesco ad arrivare al muro e ad appoggiarmici con la schiena, mi fermo a riprendere fiato. Perché l'ho fatto? Ho appena scatenato una guerra... e la mia fazione ha un solo maledettissimo e fot_utissimo "uomo"! Passo la mano sinistra sulla fronte e sugli occhi per pulirmi dal sangue Devo andarmene da qui alla svelta penso riprendendo il controllo. Con una mano poggiata al muro per reggermi, dopo aver atteso che la ferita abbia smesso di sanguinare o quasi, provo a muovermi per ritornare al motel.

Barcollo in avanti, ma riesco a rimanere ferma sulle gambe nonostante il dolore lancinante. Soltanto l'addestramento mi impedisce dal portarmi la mano a tastarmi la ferita, invece non appena mi rendo conto che mi è caduta una pistola uso la mano destra per sorreggere quella sinistra. Il sangue comincia a gocciolarmi davanti agli occhi, la vista mi si annebbia e sembra quasi che qualcuno mi stia martellando il cranio. Mi affido nuovamente all'addestramento ed al sistema di puntamento intelligente delle armi e sparo altre due volte, punto prima a quello più vicino ad estrarre la pistola e poi all'altro. Mi preparo a gettarmi di lato nel caso i due siano ancora in piedi.

Mi sporgo leggermente in avanti verso i ragazzi spaventati <<Ragazzi, io al posto vostro alzerei i tacchi alla velocità della luce>>. Poi mi raddrizzo alzando lentamente lo sguardo verso l'uomo che ha parlato squadrandolo da capo a piedi, come se lo stessi valutando. Poi rialzo rialzo gli occhiali in modo da celare gli occhi, mentre sogghigno. E' questo quello che vedi? Mi fai quasi pena... quasi. <<Non credete che gli adulti debbano giocare tra adulti?>> dico finalmente all'afroamericano mentre incrocio le braccia sul petto spingendo allo stesso tempo il seno verso l'alto. In realtà questo gesto serve solo a distrarli ed a camuffare il fatto che ho afferrato il calcio delle due pistole, celate dal trench nero. Avrei potuto cercare di dissuaderli ma nel momento in cui hanno posato lo sguardo solo sul mio seno si sono scavati la fossa. In un frazione di secondo estraggo le armi con due rapidi movimenti circolari delle braccia, punto le armi verso i primi due davanti a me e premo delicatamente i grilletti. La pressione sul grilletto non deve essere improvvisa ma delicata e costante, altrimenti l'arma sobbalza. Indirizzo le armi ed il sistema intelligente esegue tutti i calcoli automaticamente, mentre la prima coppia di pallottole è ancora in volo allargo le armi puntandole agli altri due teppisti e faccio fuoco ancora. In un secondo quattro spari rompono il silenzio assordando ed accecando momentaneamente i presenti. L'aria carica di polvere da sparo si fa pesante.

Sul serio, Jade!? Devi farlo per forza? rallento il passo Lo sai che è un'idea stupida, peggioreresti solamente la situazione e... scuoto il capo mentre scruto la zona, controllando che non ci siano altri boosters. Mi fermo davanti al gruppetto voltandomi a fissarli in silenzio, ascoltando e recependo ogni dettaglio; cercando anche di individuare le eventuali armi che indossano, nascoste o meno. Aspetto fin quando non si voltano verso di me, solo allora alzo il braccio destro fino al volto abbassando leggermente gli occhiali e scoprendo gli occhi. Lancio un'occhiata sbrigativa ai teppisti prima di fissare i ragazzi pestati. <<Serve una mano?>> domando fredda mentre ignoro volutamente i boosters.

Quando Zakarius inizia il suo monologo mi zittisco ed ascolto, non capendo alcune parti o capendo quanto poco abbia capito il mechaumano. PRIMO: Cassian, non Ethan; e non vorrei ripetermi su questo punto. SECONDO: Gli adepti di Varaak sono loro due. accenno a Ludovicus, Ssang e Judith Tu e loro siete i rinforzi, l'indagine è di Skane e non ne sei l'unico adepto. Quindi rallenta. TERZO: Un adepto morto non serve a nulla, porto con me il più ferito dei due per essere medico. Poi ve lo rimando con il contenuto della cassetta medica. Ora... dico abbassando il tono di voce ed avvicinandomi a Ludovicus, Judith e Zakarius in modo che solo loro possano sentirmi Ci aggiorneremo ogni quindici minut- no quindici sono più che sufficienti per coprire la distanza da qui al distretto. Facciamo dieci. Detto questo mi allontano avvicinandomi all'agente a capo del gruppo Seguimi gli dico con lo sguardo di uno che non si aspetta repliche. Lo conduco in un luogo isolato dagli altri agenti Ora, dimmi quello che sta accadendo al distretto prima che venga epurato dal primo all'ultimo uomo. Un altro adepto ha già lasciato il settore e se non ci mettiamo in contatto con l'esterno non tarderanno a "sostituirvi" tutti dico un inquietante sorriso in volto. -Tutti Spoiler: Mi sfuggono alcuni termini specifici quindi perdonatemi se sbaglio qualcosa. Master quanto ci vuole correndo da qui al distretto?

Rientro nello sprawl seguendo un percorso diverso.

Osservo l'uomo, senza rallentare, per qualche breve istante mascherando il mio breve interesse dietro le lenti a specchio nere, poi continuo. Spero per la donna che protegge che la sua fama non sia basata esclusivamente sulla sua storia d'amore.

Mi basta un rapido sguardo per identificare il rigonfiamento sotto le giacche dei due uomini che scortano la donna, non rallento il passo continuando ad avanzare con il mio solito fare baldanzoso. Sollevo il braccio sinistro per controllare l'ora sull'orologio da polso.

Sospiro tra me e me mentre stringo l'arma ed ascolto il mechaumano E' fin troppo esuberante a volte ma si, io farei come dice lui esclamo mentre le mie labbra si piegano in un leggero sorriso, tuttavia i miei occhi restano gelidi. Quando la situazione si rilassa ripongo la grossa arma nella fondina sulla schiena, ma poggio la mano sul calcio della pistola appesa in vita. Aspettiamo l'unità medica e poi ci muoviamo rispondo al mechaumano Due di noi sono ferite e contando quello che sta accadendo al distretto non vorrei dividere le nostre forze in questo modo parlo ignorando totalmente gli agenti alle mie spalle. -tutti Spoiler: Perdonatemi, sul serio.