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Latarius

Circolo degli Antichi
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Tutti i contenuti di Latarius

  1. «La natura del vostro contratto non mi riguarda. Per mia sventura l'unica cosa che importa è che ci sia un accordo, e voi pare che lo abbiate...» Apre il calamaio per poi tornare a scrutarti «Ragionevole per chi? Per me o per voi? La differenza potrebbe essere abissale...» ti lancia un'occhiata penetrante, una di quelle eloquenti. Capisci che se vorrebbe potrebbe ostacolarti tranquillamente «In ogni caso non si fa la minima menzione ai prigionieri. Anzi, se lasciati in città non mi faccio carico della minima responsabilità». «Allora, avete finalmente intenzione di dirmi di cosa avete bisogno nello specifico?»
  2. Zedelghem non ti risponde supponendo che tu non stia davvero cercando una sua risposta alla domanda. Ti sporgi oltre la porta divelta e scorgi un corridoio buio e spoglio, tranne per una gravi-barella crollata in terra. Continua per una decina di metri per poi perdersi nelle tenebre. Il tuo compare di sventure ti si avvicina scrutando anche lui nelle tenebre «In fondo a sinistra dovrebbe esserci un deposito mentre sulla destra la tromba delle scale ed uno degli ascensori dedicati all'ala medica...»
  3. Morvoren nin Taerin alt a Camora Mi accosto ad una parete mentre lentamente inizio ad abituarmi all'idea di conversare con una divinità. «Già, se tu non puoi muoverti contro di lui e noi non possiamo nulla che si fa?» domando alla fine. @Tutti
  4. Kaeros'nyn - Rei Hououmaru Faccio spallucce «Classico non proprio visto come è andato a finire...» gli dico a voce per poi tornare a parlare mentalmente. «Non posso combattere una guerra su due fronti con lui e la Yakuza. Non abbiamo neanche un'arma da usare contro di lui, qualcosa che ci dia potere....» faccio una piccola pausa ispirando ed espirando con calma «D'altro canto non saprei neanche come affrontare un Rabisu in quello stato. Su una scala da uno a dieci le mie la mia affinità al combattimento è uno scarso due...»
  5. Gretchen Durante il mio turno di guardia mi assicuro che la mia spada non abbia perso il filo contro le ossa della bestia. Mentre ci prepariamo a partire alzo lo sguardo verso gli altri e decido che è arrivato il momento giusto per dirlo «Comunque non è la prima belva simile che affronto...» faccio una piccola pausa «Speravo non fossero proprio quelle... oh forse no? Speravo fossero proprio quelle? Sono brutali... cacciarle è eccitante...» Potrei dir loro direttamente quello che so ma non sarebbe divertente. @Alonewolf87
  6. Intingere il dito nella pozza ti causa una fitta mentale, proprio come se qualcuno ti avesse appena piantato un coltello nel cranio. Ti serve sforzarti solamente per mantenere il controllo. Ma è solo un filo di sostanza nera, puoi sopportarlo. «A me sembra più che sia stata inseguita fin qui...» commenta un po' dubbioso. Oltre il vano c'è una vasta sala d'aspetto. Al centro della sala ci sono numerose serie di panchine affiancate per coppie, ogni coppia è separata dall'altra da un pilastrino esagonale alto un metro circa con la superficie superiore liscia e riflettente. O almeno così dovrebbe essere ti rendi conto riconoscendoli come proiettori olografici. Dal proiettore centrale noti che in terra partono diverse linee colorate che si perdono ognuna verso un'uscita diversa. Nella sala ci sono sei uscite, due per lato escludendo quello da cui sei entrato. Incassata nella parete alla tua destra, tra le due porte, una volta c'era una finestra in simil-vetro che doveva probabilmente servire ad accogliere i pazienti. Ora tutto quello che rimane è un vuoto nella parete che da sull'oscurità completa. Mezza sala è devastata. Le panchine sul lato sinistro sono state divelte e scagliate lontano, come se vi fosse passato un treno. Anche una sezione di muro da quel lato è stata sfondata. Anche la porta alla sinistra del bastone di Asclepio è stata abbattuta ma da qualcosa di più piccolo. Come mettete piede nella stanza uno dei proiettori si anima all'improvviso accendendosi. Sopra di esso compare una figura femminile in divisa medica. Incomincia a parlare, forse dandovi il benvenuto. Ma non riuscite a capirlo, la sua voce è solamente un ammasso indecifrabile di rumore di interferenza e parole incomprensibili. Anche le sue movenze sono caotiche e distorte, si muove a scatti, ripetendo i movimenti in piccoli loop; aprendo e chiudendo la bocca fuori ritmo con la cacofonia di rumori che produce. Poi dopo una ventina di secondi, così come si è acceso si spegne da solo. Lo vedete perdere lentamente energia mentre la figura olografica si dissolve. Siete di nuovo al silenzio. Da soli. Tu, Zedelghem ed il faretto che illumina in modo molto teatrale il minaccioso bastone di Asclepio.
  7. Se hai postato solo a me nel caso volessimo cambiare idea direi proprio di no. Ormai ci siamo impuntati sull'armeria! P.S.: Scrivo nel caso tu ti sia perso il post di Fiore di Loto alla fine della pagina precedente (pag.37)
  8. «È il Bastone di Asclepio, benvenuto nel Settore Medico...» si perde un secondo nei suoi pensieri quasi estraniandosi dalla rovina che vi circonda. Fissa il simbolo con intensità «Assomiglia al simbolo del Caduceo vero? Peccato che sia il Bastone di Asclepio il vero simbolo della medicina. Il secondo, il simbolo dei Purificati, era un simbolo di pace e prosperità. Appartenuto, secondo la mitologia greca, al dio Hermes. Con gli anni, la civiltà passata confuse i due simboli ed entrambi vennero erroneamente associati alla medicina...» alza le spalle «Si, in pratica Nirvana ha scelto un marchio del c@zzo! Mi domando il perché, in fondo tutta 'sta roba la so grazie al suo database...» Mentre parla analizzi la pozza. Sorprendentemente scopri che non è ne sangue colato in una pozza di di materia hekath ne il contrario. La pozza è in parte sangue ed in parte materia hekath ma non è stata mescolata. La traccia genetica all'interno è la stessa. E l'hai anche già fiutata in passato, numerose volte. Sei.
  9. Jonathan Hekmatyar Cerco di apparire il meno nervoso possibile mentre continuo a far finta di nulla. Lancio un'occhiata alla donna mentre memorizzo mentalmente la presenza di un hangar. Provo a richiamare sul casco una mappa della struttura, se integrata.
  10. Lui grugnisce ma ti segue senza obiettare. Dai un'ultima occhiata al sangue sulla parete. Recente ma non fresco, di qualche ora almeno. Vi addentrate nel vano ascensore, che sembra una lunga e tenebrosa galleria rettangolare. Camminate per molto tempo in silenzio, rotto solamente dal rumore dei vostri passi. Sulla vostra destra ad intervalli irregolari scorgete delle porte d'acciaio, chiuse, simili a quella da cui siete entrati. Poi, iniziate a trovare in terra pezzi di metallo strappati oltre a dei graffi sulle pareti causati da qualcosa di molto grosso e feroce. Trovate anche una lamiera d'acciaio accartocciata e scagliata via. Infine al capolinea trovate quello che resta dall'ascensore. Se fosse integro la sua presenza vi ostacolerebbe il cammino bloccavi l'accesso alla porta del vano ascensore. La cabina è stata dilaniata internamente ed esternamente. Le porte che danno sul vano ascensore, dallo stesso lato da cui giungete, sono state strappate e fatte a pezzi. Il quadro comandi dell'ascensore è stato assimilato e si percepisce il tanfo acre della corruzione. In particolare in un angolo scorgete una piccola pozza dove sangue e materia hekath si mescolano. Anche le pesanti porte di questa fermata sono sfondate e divelte. Oltre nella semioscurità noti solo altro caos ed altra distruzione. In fondo contro la parete opposta un faretto proietta ad intermittenza una debole luce, rivelando così un simbolo dipinto sul muro a tutta altezza.
  11. L'uomo ti afferra per un braccio «Di qui si va al settore medico, un'ala distaccata. È una bella deviazione, perderemo tempo...»
  12. Io il tempo che torno a casa dal ristorante indiano e ti rispondo in entrambi i thread
  13. I due punti esperienza sarebbero per la conclusione delle indagini?
  14. Gretchen Riprendo fiato brevemente mentre conficco la spada nel terreno per lasciare che il paladino mi presti soccorso. Lascio che tocchi la ferita al ventre per poi esclamare con fare sarcastico «Sicuro di poter toccare una donna? Non infrangi nessuno di quegli stupidi dettami da paladino? Non so, tipo mantenerti casto e puro?!» Quando finisce riprendo la mia lama e mi assicuro di pulirla dai resti dell'orso, poi torno a raccogliere la mia balestra. «In un'altra situazione direi che dormire di fianco ad una bestia appena uccisa sia un gran bella idea del c@zzo!» poi scrollo le spalle «Ma vista la situazione direi che possiamo anche rischiare...» @Alonewolf87
  15. L'uomo ti conduce fino ad un montacarichi fermo al vostro livello. È molto grande ed incassato nel muro per tre lati su quattro, metà di esso è occupato da un carrello che regge numerosi missili incastrati in appositi supporti di forma semi-circolare. Salite ed armeggia con il pannello di comando, appoggiato su un pilastrino di acciaio alto poco più di un metro. Le barriere non sono altro che delle grate di metallo alte fino alla cintola. All'improvviso rumorosamente e lentamente iniziate a calarvi nel ventre dell'abisso. Zedelghem cerca di mostrarsi calmo, sicuro e freddo ma lo vedi iniziare a sudare freddo. «Questo dovrebbe portarci fino al livello di smistamento del personale ed allo sprawl abitativo...» dice ad un certo punto durante la discesa come se sentisse il bisogno di dire qualcosa. L'ascensore progettato per spostare carichi molto pesanti è fin troppo lento, anche per via dell'azione del tempo e la mancata manutenzione. Dopo quella che sembra un'eternità il montacarichi si ferma. Vi ritrovate in una grande sala che fa da punto di partenza e di arrivo per numerosi montacarichi ed ascensori. Un angolo della sala in particolare è devastato da un ascensore che sembra essersi schiantato sul piano. Non tutti gli ascensori sono a scorrimento verticale ma anzi, alcuni si spostano su binari orizzontali perdendosi in oscuri e squadrati vuoti nelle pareti. Nei lunghi corridoi che si affacciano su questa camera scorgi dei tappetini-mobili usati per far spostare il personale con minor fatica. L'aria è pesante e quasi non senti il rumore del sistema di riciclo dell'aria. Ma la cosa che più ti fa strano è un senso di déjà-vu che ti assale. Ricordi questa sala, anche se in modo diverso e distorto. Poi ti allarmi nel notare i recenti segni di uno scontro. Pavimento e pareti graffiate e poi pozze quasi inerti di materia Hekath. Infine scorgi un piccolo spruzzo di sangue e l'impronta di una mano insanguinata sulla parete, vicino ad un vano ascensore orizzontale che si apre nel muro di fronte a voi. È il più grande vano ascensore orizzontale tra quelli che si aprono sulla sala. Le due pesanti porte metalliche a scomparsa sono state squarciate furiosamente.
  16. «Il vostro potrebbe essere stato un atto nobile se foste rimasto a subire le conseguenze delle vostre azioni. È così che agiscono gli uomini di onore. E voi cosa avete fatto? Avete disertato e siete fuggito al sicuro...» Poi fa un rapido gesto con la mano destra come a dire di passare oltre. «Il ragazzo è andato a chiamare gli uomini che avete richiesto. Sono stati fermati all'alba come avevo promesso...» dice distrattamente mentre prende carta e pennino. «Allora? Cosa altro vi serve? Non ho modo di sapere cosa gli avete richiesto...»
  17. - 3ª Scena - - Nel ventre dell'Abisso - Con la minaccia della forza costringi Zedelghem a seguirti nell'Abisso, preferendo affidarti alla tecnologia di Nirvana piuttosto che alla fugace e confusa visione dell'Eco Hekath, inviatoti tramite Shino. Entrate nel complesso dal pianoro, tramite una botola di accesso celata dietro uno dei tanti radiofari. Zedelghem vi ha condotti lì tramite la mappa di Nirvana. Dopo essere scesi per svariati metri vi ritrovate sullo stesso livello in cui hai incontrato Shino. Faretti rossastre, incassati alla base dei muri dei corridoi, reagiscono debolmente alla vostra presenza. «Illuminazione di emergenza...» commenta freddamente Zedelghem «Il sistema di supporto vitale deve essere agli sgoccioli...»
  18. Gretchen Nel volare per aria solo l'istinto e l'addestramento mi impediscono di lasciare la presa sull'arma. Lo schianto mi lascia leggermente intontita ma non perdo tempo e cerco subito di rimettermi in piedi. L'operazione mi riesce a stento e non mi capacito del perché, solo quando il calore intenso al basso ventre si trasforma in dolore assordante mi rendo conto che la ferita è più grave di quello che pensassi. Osservo il mio stomaco quasi sventrato ed il sangue che continua a spillare dal mio polso. Sogghigno tra me e me realizzando che un altro colpo simile potrebbe rivelarsi fatale. Lancio un'occhiata al paladino «Sei meglio di quello che pensassi...» commento ghignando e mostrando i denti striati di sangue, poi volto il capo sputando in terra un grumo di sangue. Rinsaldo la presa sull'arma e mi scaglio nuovamente contro la bestia, incurante delle ferite ricevute. In fondo si crepa solo una volta... @Alonewolf87
  19. Non è che Samara aveva riferito di aver sentito Reiot chiamarla così? Perché non mi pare proprio di averlo sentito direttamente da lui.
  20. Intendevo, quando è saltato fuori come nome alternativo?
  21. Ma quando è saltato fuori 'sto Zameya?! o.o
  22. Sogghigna anche lui, ma è solo un'ombra fugace che sfuma subito; torna austero in un battito di ciglia «L'incompetenza di un superiore non giustifica l'inadempienza agli ordini e la fuga...» Il comandante si accomoda tranquillamente su di una sedia da campo posta dal suo lato dello scrittoio. «Allora, cosa posso fare per voi?»
  23. Kaeros'nyn - Rei Hououmaru Quando gli altri escono mi accosto alla porta di ingresso in modo da assicurarmi che nessuno ci interrompa, poi gli faccio segno che ha il via libera. Gli rispondo mentalmente «L'amico di Goro, quello che morirà brutalmente entro la fine della giornata. È già all'ospedale. Sfortunatamente quello che hai suggerito loro potrebbe spingerli ad investigare in tal senso. Ritrovarceli tra i piedi sarebbe problematico...»
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