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esahettr

Circolo degli Antichi
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Tutti i contenuti di esahettr

  1. 2001 Space Odyssey.
  2. esahettr

    Cronache di tutti i giorni..

    Il primo - l'unico che ho letto, per il momento - è bellissimo. Scrivi ciò che conosci, ciò che sei: e si sente. Bravo. Complimenti. Giusto anche il consiglio di Strike.
  3. Sono riuscito a recuparlo nella rassegna all'aperto del paesotto ligure dove faccio le vacanzze Bellissimo, girato da Dio, un vero e proprio a omaggio a Cormac Mc Carthy e alla sua scrittura lenta, ossessiva, delirante. Oscar meritati.
  4. esahettr

    Talking Heads

    Psycho Killer Qu'est-ce que c'est fa fa fa fa fa fa fa fa fa far better Me li faceva sentire mio padre: grandissimi.
  5. Do-sto-e-vskij!!!
  6. Dispiace anche a me. Ci sono cresciuto, con Superquark. Mi ricordo che quando ero proprio piccolo piccolo potevo guardare solo il primo servizio (che due volte su tre riguardava il complesso rapporto leoni-antilopi nel parco del Serengeti ), e poi c'era il commento di Mainardi, l'entomologo con la r moscia... Vabè...
  7. Pullman, la Hobb, Tolkien e Martin. In quest'ordine, direi.
  8. esahettr

    Libertà

    un matrimonio io e mio padre sudando i vestiti scuri nel sole di paese mia madre tirata come una trentenne soffoca i tacchi nell'asfalto fuso e dopo la salita l'attesa della sposa fuori dalla chiesa in rovina per colpa del pd il fiato marcio degli sconosciuti la paura dietro i sorrisi sono l'unico senza cravatta tranne un cretino di arredatore pisano e mia zia robbosa di tranquillanti gli occhi vuoti commossi come una tortora zoppa si aggrappa a quel suo marito padrone gentile fascista kitsch con un immenso cuore che ha sposato a vent'anni per fuggir dalla madre dentro la chiesa è una povera chiesa consunta da cent'anni di comunisti e perdono e come conviene la sposa arriva in ritardo in un turbine di campane trasfigurata dal vestito bianco vergine come prima del verbo il cielo dodici anni nel suo averne trenta e sua madre con un cappotto rosa osceno untuoso e idealista un prete venuto da varese benedice il dolore e negando nietzsche ritorna al dio-tutto mia madre legge san paolo e l'annamaria massacra il vangelo (gli uomini e il tempo ti pioveranno addosso, biondo: ama i bastardi che ti ammazzan di botte marchiali a fuoco quei loro cuori minuscoli perchè ancor più piccolo è il tuo) sono ancora potenti le vecchie preghiere se dette all'unisono mano nella mano fanno ancora vibrare le formule arcane il mondo fino alla radice io e mio padre, gli atei pietre nel torrente piangiamo in silenzio perchè la vita senza mantra è solitudine e l'estate un morto futuro e gli sposi davanti all'altare gli sposi in ginocchio in questa casa dell'uomo in ginocchio fra queste mura di pianto dolente mio cugino lo sposo che diceva di non essere nervoso che ha vissuto a new york e lavora a zurigo fa sì con la testa a ogni frase del prete prima che il prete abbia finito di dirla il coro incendia un alleluia per l’antico mistero del sangue guardo le vecchie appassite che con labbra spossate prendono l'ostia dalla mano del prete senza toccarla guardando gli sposi con un misto d’invidia e speranza pensando all'odore di giugno negli anni sessanta scambio di anelli giuramento (giuro ruberemo il costato al salvatore per dare l'oro ai poveri) e intanto le offerte mio padre buon'anima che dà un cinquantone la nostra chiesa così povera dice il vecchio parroco - nessuno lo ascolta - speriamo che il signore ci dia i soldi ma è già bella così in un pioggia di riso il sagrato pieno di americani e lombardi il sagrato brillante di flash come un unico fiore fatto di mille fiori zoppi per il troppo sole
  9. A Gid, questa. Dormono Sulla Collina - Fabrizio De Andrè Dove se n'è andato Elmer che di febbre si lasciò morire Dov'è Herman bruciato in miniera. Dove sono Bert e Tom il primo ucciso in una rissa e l'altro che uscì già morto di galera. E cosa ne sarà di Charley che cadde mentre lavorava dal ponte volò e volò sulla strada. Dormono, dormono sulla collina dormono, dormono sulla collina. Dove sono Ella e Kate morte entrambe per errore una di aborto, l'altra d'amore. E Maggie uccisa in un bordello dalle carezze di un animale e Edith consumata da uno strano male. E Lizzie che inseguì la vita lontano, e dall'Inghilterra fu riportata in questo palmo di terra. Dormono, dormono sulla collina dormono, dormono sulla collina. Dove sono i generali che si fregiarono nelle battaglie con cimiteri di croci sul petto dove i figli della guerra partiti per un ideale per una truffa, per un amore finito male hanno rimandato a casa le loro spoglie nelle barriere legate strette perché sembrassero intere. Dormono, dormono sulla collina dormono, dormono sulla collina. Dov'è Jones il suonatore che fu sorpreso dai suoi novant'anni e con la vita avrebbe ancora giocato. Lui che offrì la faccia al vento la gola al vino e mai un pensiero non al denaro, non all'amore né al cielo. Lui sì sembra di sentirlo cianciare ancora delle porcate mangiate in strada nelle ore sbagliate sembra di sentirlo ancora dire al mercante di liquore "Tu che lo vendi cosa ti compri di migliore?"
  10. esahettr

    Addio Claudio

    Cosa si può dire? Le parole sono completamente inutili. Meglio il silenzio. Le persone vicine, anche virtualmente, ti sembrano tutte immortali, poi un giorno... Ciao, addio, arrivederci forse... Chissà dov'è, se è... Grazie.
  11. esahettr

    Libertà

    i vecchi chiuso in casa che brucia il cielo ma il corpo che cos'era il corpo un lume fradicio alieno dal fetore candido cervello rancido dissolve terra in viscide pantofole e volerla ammazzare grasso insetto insensati guarda i vecchi film il pomeriggio su rete 4 voliamo su banchi usati di singhiozzi
  12. Nooooooooo!!!!!!!!! Appena finisco quello che sto leggendo adesso lo inizio.
  13. Idem. Ce l'ho a casa da una settimana, ma ancora qualcosa da leggere prima...
  14. esahettr

    Libertà

    Malinconia, Giulietta! Nemmeno il coraggio di trascinare i nostri incubi nella piazza! Chi più di noi sapeva mendicare, incurante del tempo rompere un boccale sui banchi del mercato color suicidio? E ti schiudevi come un'ostrica - la mia metafora migliore! -, come un’illusione alla luce, lo sentivo, allo scoccare della mia abulia... Non è da noi fiorire in eterno, Giulietta! Ti ricontavo i capelli col tuo silenzio che mi setacciava gli occhi alla vana ricerca di un luccichio che meritasse il nome di rimpianto, del più piccolo germoglio, di un qualsiasi soffrire; poi storcevi la bocca, - bruciato- dicevi, prima di piangere, tu, e diventare così brutta, con quelle lacrime di fondotina giù per le guance a scavarti amare. E a nulla serviva violentarti di carezze: che sì, bruciato lo ero stato e un po’ lo sono - ma le tue mani con quello smalto osceno, per quelle tue mani un giusto prezzo e niente più la crepa tremante, il rimorso del cielo fatto grembo alieno Te lo ricordi il vento nei campi di soffioni, Giulietta? Lo ripareresti ancora il mio cuore, con le promesse e i chiodi? E i vecchi meli sorretti dai sostegni, rotti di nostalgia futura? - Lasciamo stare... Era un maggio nevoso, e con voce incoerente bestemmiavamo le stelle.
  15. esahettr

    Libertà

    Fa cagare, ma è una merdosità in endecasillabi, perlomeno. La luna d'estate Chi ha svegliato la luna d'estate? Non sai, Giulia, tu innamorata eterna delle notti argentate, di chi è lo sguardo che l'ha chiamata? E' il tempo dei fiori del vate, di bianchi fuochi sull'erba ramata, e gravide stelle, ninfe svestite han tratto da sè la luna rinata. Come i morti van nelle correnti, fra nebbie di sacro e di profano mille giorni si perdon nei venti: con la luna viaggeremo lontano come folli bambini innocenti in un sogno purpureo di grano.
  16. Phate è un gioiello in linea di massima...

  17. esahettr

    Libertà

    il generatore spazzi già passati per madre vaporosa giù pitone runa luna e assenza sintonizzano di uccidiamo disidratato lentezze ringiovanire druido a dirotto le strade spariscono e i gabbiani straziante non doppio passando congerie dell'azzurrità disimparano semiotico ai fili pallidi in meteora disinfettando me pioggia purpureo scomparso confusione incalzato musica gamma pensano eroe in notte nevicante luna tempo e lanciano i capelli giù per la bruma come sangue io recondito cigno sacrificio in adesso svasa pance ma increando annulla al sorgere so anche in verde corallo fratello cosmo sparato il mare con ritardo Giulia inseguivamo cimice in lievissimo disgiungi biondo sul piangente colloca pallida giorno blu convergono o rinnegare sottoterra d’alberi per il su verme stellare penetrati fuoco in membra arrese i lembi e non finendo crivellano sole di tuono arreso o se credenza incendia vaghiamo per foglie o grembo argentato solennità da flebile nero trovarsi guscio mondo recisamente travisato in fiori in viaggio senza suono cade nubi profondo arancio midollo di abisso non dio nulla natura nominando fusione del trovarsi resuscitan geometrico negato nei profeti che immenso tornano il frutto 11 ------------------------------------------------------------ PS: Il post di Aerys di qualche giorno fa su UDdFO mi ha fatto venire in mente una cosa: forse non ero mai stato esplicito. Ora lo sarò: vi autorizzo ufficialmente e pubblicamente a insultarmi, smontarmi, ridicolazzarmi & chi più ne ha più ne metta... Basta che commentiate! Magari senza limitarvi a dire 'bello', ma anche 'bello' è qualcosa... Sono secoli che nessuno mi dice un ca***, a parte quel santo di BG... Sennò come faccio a migliorare, o anche semplicemente a decidere di buttare i quaderni nel cesso e mettermi a collezionare goldoni usati... (Leggerina, questa). Spoiler: C'ho piazzato pure un paio di faccine così si capisce che scherzo...
  18. esahettr

    Libertà

    banalmente con ironia funesta mi trasformavi in neve e da angelo padrone figlio di teatranti nutrivo di speranzosa superficialità la reiterata esibizione delle tue ferite ma nella pantomima disumana dell'imbuto i nostri nodi hanno consunto il risveglio incubo fragile con quel tuo fucile di pensieri folli caricato a purezza di radici uccidimi come fossi tuo padre come un'alba che non ricordo più o la canna che non sapevamo rollare umiliarti per nulla era dirti ciò che non sapevo dire il mondo è più grande di noi mi faccio schifo da tanto tempo cent'anni da profeta ai sordi spezzati dalla stessa dissonanza e con rancoroso amore a masturbarti piangendo contro pareti imbottite se sono stato svastica o voragine se ho trascinato ingannato risucchiato tu santo per avermi tenuto stretto quando mordevo annegavo un ultimo sforzo ora volami addosso in questi brutti versi non corrisposti perdona il mio perdono e lasciamoci andare
  19. Che stamattina ho finito di leggere. Di una tragicomicità struggente, con bei personaggi, alla continua ricerca della non-banalità... Che bello, ragazzi: finalmente un talento limpido, genuino, fresco. Uno che scrive la verità. Forse, abbiamo anche noi il nostro Jonathan Coe.
  20. E' una tradizione. Punto. Cercare il giusto o lo sbagliato ha poco senso. Spoiler: E il finale di HP7 è una citazione della prima parte dell'epilogo di Guerra e Pace. In più, coincide con un topos tipico delle fiabe e di tutti le storie di formazione: l'eroe, compiuto il suo destino e deprivato della propria particolarità e quindi del proprio dono-maledizione, rientra volontariamente nella quotidianità. Che non le sia riuscito granchè bene non c'è dubbio, però io un brivido l'ho provato quando Harry dice a suo figlio "Albus Severus, tu porti il nome di tuo presidi di Hogwarts, uno dei quali è l'uomo più coraggioso che abbia mai conosciuto".
  21. esahettr

    Dedicato a...

    Per lui, gigantesco poeta sconosciuto, o, nel migliore di casi, sottovalutato e dimenticato. Ivano Fortini - con l'amore quando la neve giunge come le palafitte degli occhi del nero degli occhi le parole qualcosa volevano dire la prima cosa intera e la cenere in mille modi raggiunge la tartaruga la lascia coi fiori nel tempo nessuno nemmeno nulla ha visto
  22. Direi quasi mai, ma dalle domande che fai ogni tanto nelle Libere associazioni ho dedotto che, oltre a essere amico del piccolo gnomo, sei anche simpatico.

  23. Detto per inciso: Vanni Santoni alias sarmigezetusa è un genio assoluto. Fra pochissimo esce il suo primo romanzo, Gli interessi in comune, edito da Feltrinelli. Imho il più limpido talento dell'underground italiano. Ebbravo Piri! E io che non me ne ero nemmeno accorto, di questa tua linkata!
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