Mastero quello che si decide di giocare, da circa 6 anni. Ogni gruppo deve trovare la sua strada ed il suo modo di giocare, sia a livello di personaggi che di giocatori veri e propri.
Non è forse il bello dei role game al tavolo il poter spaziare la fantasia ed andare ovunque ci voglia portare?
Per quanto mi riguarda ho e sto tutt'ora sviluppando una mia ambientazione decisamente vasta e sono sempre stato abituato a giocare ambientazioni originali, come te. Conosco Greyhawks ed Eberron e, molto meno, Forgotten ma come dicevo prima preferisco giocare in qualcosa di orginale.
Per come la vedo io, l'equilibrio al tavolo va ricercato sia in che out of game. Sono solito seguire i giocatori ed elaborare insieme a loro strategie o modi per raggiungere determinati obbiettivi, allo stesso modo in-game dovrebbero fare i pg guadagnandosi un loro spazio all'interno del arco narrativo (o meglio nel mondo visto che l'arco narrativo è fatto per loro ma l'ambientazione no). Ovviamente da DM cerco sempre di proprorre un gioco variegato tra ruolo e combattimento in modo da svolgere a pieno l'utilità dei singoli personaggi.
Personalmente prediligo le trame investigative ma i miei giocatori mi riconoscono comunque la capacità di renderle equilibrate.
L'equilibrio (sto abusando di questa parola, ma è difficile non farlo) secondo me va cercato dinamicamente sulle risposte che i giocatori e i pg danno alla storia ed al DM. Vedo nei manuali degli ottimi riferimenti ma non trovo motivo per fermarsi alle regole già scritte quando la fantasia vuole andare oltre.
Potremmo stare a parlarne per ore , son favorevolissimo alla birra conoscitiva (y)