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[Sondaggio] Master fisso o a rotazione?
bobon123 ha risposto alla discussione di ricbo in Discussioni GdR Generiche
Dipende molto dalla frequenza di gioco (sempre dando per scontato le campagne diverse). Una sessione settimanale per master/campagna è ottima sia per il gruppo sia per il master. Meno di una a settimana diventa difficile per il gruppo rimanere concentrato, più di una a settimana diventa difficile per il master essere preparato. Di conseguenza se si gioca due volte a settimana, alternare master/campagna/sistema mi sembra ragionevole. Se si gioca ogni due settimane mi sembra impossibile ruotare: non si può tenere l'attenzione dei giocatori giocando una volta al mese. Sent from my GT-I9505 using Tapatalk 4 Beta -
campagna a 8 giocatori, come gestire i gradi sfida
bobon123 ha risposto alla discussione di koga93 in D&D 3e regole
Più o meno è ragionevole togliere 2 al GS o raddoppiare i mostri. Attento però, alcune cose non sono granché bilanciate. La scala è logaritmica, raddoppiare il GS non è ragionevole. -
dnd tutte le edizioni AIUTO! per risolvere situazione Ongame + delucidazioni (URGENTISSIMO!!)
bobon123 ha risposto alla discussione di Berserk_Furioso in Dungeons & Dragons
C'è un problema logico: il fatto che sia possibile un caso e l'altro, è esattamente quello che sostengo. Serve un sistema che permetta entrambe le possibilità narrative: per quello concedo un TS. Per quello ci sono i PF. Se il guerriero addestrato riesce nel TS, o ha abbastanza PF, non viene ucciso. Se non riesce il TS ed è in fin di vita, morirà. Se proprio volessimo andare sul realistico invece che sul senso del regolamento, e non è proprio quello che mi interessa, con la regola che vuoi tu è impossibile per un assassino esperto uccidere in quel modo, mentre apparentemente nella realtà capita. Dovresti provare che non sia possibile, non che sia possibile il viceversa. Logicamente è completamente diverso. Prendi l'ADO quando ti prepari al colpo di grazia, nel turno completo precedente (o quando prepari l'azione standard se hai il talento). L'azione preparata, è un colpo singolo: come qualsiasi colpo, non richiede AdO. Comunque non ho mai capito il senso di giocare tanto RAW, davvero. Ti faccio una domanda. Se un giocatore ti dice "Mentre il mio personaggio attacca, voglio saltare su un piede solo", glielo concedi? -
campagna Nuova campagna a tema indiano
bobon123 ha risposto alla discussione di The Mind Flayer in Ambientazioni e Avventure
Concordo anche per un altro motivo: l'eterogenità è una caratteristica importante dell'india. Anche le varie tradizioni convivono nell'immaginario. Selezionare un aspetto, anche storico, secondo me è limitante. Questo è uno dei motivi per cui non concordo con volere togliere cristiani e islamici, il cristianesimo in India è presente dal 1o secolo, contemporaneamente all'Italia (anche se con effetti meno dirompenti), l'islamismo praticamente subito dopo la morte di Maometto (7o secolo). Lascerei le tradizioni induiste, islamiche, cristiane e sikh, e se necessario aggiungendo la parte vedica nella forma di classi di prestigio e antichi segreti. Un tema diverso è quello linguistico. Lasciare le 28 lingue attuali mi sembra eccessivo, ma mi sembra una parte importante nel rappresentare l'india. Almeno il Punjabi (che semplificando lo puoi legare ai Sikh), l'Hindi, il Bengali e un qualche rappresentante Sanscrito (anche se sono 4 lingue diverse con 4 alfabeti diversi), lo metterei. Questo ha anche effetti nel definire i nomi delle armi, per evitare di fare un mischione. In riferimento all'ultimo punto linguistico, per le armi non so se aggiungerebbe una nota di folklore l'uso dei nomi originali: c'è il rischio di confondere le idee, mischiando nomi in lingue diverse. Per cui eviterei il Tulwar e il Lathi per rimanere a Scimitarra e Bastone, così come eviterei di differenziare Khanda, Moplah, Kayamkulam e Pata e lasciare "Spada". Idem per i pugnali, Bichawa, Bhuj, anche il Maduvu (il pugnale doppio Tamil). Forse, a parte, il Kirpan per motivi religiosi. Gada, "la mazza" in Hindi, la chiamerei mazza a meno che non vuoi inserire come Classe di Prestigio l'esperto di Gada-yuddah, l'arte marziale con queste pesanti mazze. Lascerei il termine originale locale per l'arma solo dove non è presente il termine in italiano: - Chakra (il cerchio di Xena), Chakri (cerchio con catene), Katar (il pugnale con manico "ad H"), per quanto riguarda la tradizione Sikh. - Il Chuttuval (spada/frusta d'acciaio) di tradizione dravidica (Malayalam). Le altre armi del Kalaripayattu, una delle arti marziali del Kerala, le lascerei con il nome Italiano visto che non vedo distinzioni di regole tra un Otta e un bastone, ad eccezione della forma. - Bagh nakh (artigli di giaguaro), un po' ovunque. Può ispirare anche una classe di prestigio di lottatori Nakh Ka Kusti, sport molto violento di lotta con artigli d'acciaio praticato sotto i Mogul. Allo stesso modo il Vajra-mushti, un'altra "fist weapon", può essere interessante se vuoi introdurre il Jyesthimalla, l'arte marziale Braminica. In generale un CdP di lottatori con fist weapon mi sembra decisamente attinente, che sia Bagh nakh o Vajra-mushti. Per le armature, le armature di maglia erano molto comuni (e fanno parte dell'equipaggiamento standard di un guerriero in tutte le tradizioni marziali medievali) anche prima dell'invasione islamica, dall'Impero Gupta sicuramente (per le unità d'elite). Più pesante della maglia d'acciaio, mi limiterei alla breastplate: di più pesante non penso sia mai stato utilizzato, per via del clima. L'acciaio Indiano, in particolare dal Tamil e Sri Lanka, era eccellente e molto apprezzato in Europa, dal 300BC. -
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bobon123 ha risposto alla discussione di Berserk_Furioso in Dungeons & Dragons
Aspetta, forse non ci siamo capiti. Il ladro può fare l'attacco furtivo perché l'avversario, nel round in cui inizia l'azione, è flat footed (il ladro inizia nascosto). Per questo sostengo non vi sia nessun vantaggio: avrebbe potuto ucciderlo in un round, decide di farlo in due (anche se nel regolamento non è scritta come possibilità), e al master sembra ragionevole. Ovviamente se il bersaglio non fosse stato flat footed all'inizio, il resto del discorso non avrebbe avuto senso. Chiarisco questo punto perché non capisco alcune delle tue risposte (come l'obiezione "sull'arrivare alle spalle", che ovviamente non è un termine di gioco ma narrativo:). Probabilmente era già chiaro ma non vorrei si stesse discutendo per un'incomprensione. Per il resto e il confronto ladro-guerriero: non sto ignorando una regola nel suo intento. La sto ignorando nella sua scrittura. La regola dice che il bersaglio di un attacco furtivo, per ottenere i danni di precisione, deve essere flat footed. La questione che mi pone un PG è "Se io pongo l'arma sul punto vitale in questione (danno di precisione), sfruttando il fatto che l'avversario è flat footed per entrare nelle sue difese e puntare l'arma sul collo: mettendo come azione preparata "se si muove, infilo", posso portarmi appresso il bonus di danno? Decido che è un caso non trattato dal regolamento ma ragionevole. Non ha scopo in combattimento, e questo mi sembra un motivo sufficiente per cui non sia stato trattato come esempio. Decido una penalità, visto che lascia uno spazio in più in cui scappare, e glielo lascio fare. Un guerriero che mi chiede di fare un furtivo o un colpo di grazia nel caso in questione, non mi sta chiedendo qualcosa di permesso, né nell'intento né nel testo. Non è in grado di fare attacchi di precisione contro avversari colti alla sprovvista (quanti dadi di danno dovrei concedergli?), e non è in grado di fare colpi di grazia visto che l'avversario non è indifeso. E' un nemico che lui non potrebbe uccidere in un attacco, e non vedo perché dovrei concederglielo spostando l'azione a preparata. Un buon esempio invece, che permetterei, può essere un caso diverso: mettiamo il caso di un bersaglio indifeso, ad esempio addormentato. In questo caso, se il guerriero mi dice che vuole fare un colpo di grazia, può farlo. Se volesse preparasi ma fermarsi a metà, svegliare la persona per poi minacciarla, mi sembrerebbe assolutamente ragionevole. Penetro con il coltello nel collo, ma non foro la carotide. Metterò penalità ovviamente, visto che la persona può sfruttare l'occasione data dall'indecisione per scappare, pensavo ad un TS su riflessi che trasforma il colpo di grazia in un attacco normale (btw questa è la stessa penalità che metterei anche nel caso del furtivo). Ma non vedrei perché vietarlo, non mi sembra contrario alle regole nel loro intento. Da notare che questo secondo caso è chiaramente una modifica alle regole, RAW, molto più importante del precedente. Difatti sto anche concedendo di spostare il colpo di grazia, che è un azione di round completo, come azione preparata. Il motivo anche qui è di interpretazione delle regole: il colpo di grazia è un'azione di round completo perché devo andare vicino al tipo, piazzare piano il coltello vicino al collo, infilare il coltello. Se il tipo spende l'azione di round completo, decido che il solo infilare è un'azione standard. E' una seconda modifica al regolamento, che decido essere ragionevole perché: - in totale sta impiegando pari o maggior tempo per compiere l'azione, - infilare il coltello, la parte di azione che sta spostando come azione preparata, è equipollente ad un attacco, azione standard. -
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bobon123 ha risposto alla discussione di Berserk_Furioso in Dungeons & Dragons
In realtà fornirei conseguenze negative, come ho già detto. Fermare il colpo rende l'azione più difficile. Non sono entrato nel dettaglio visto che rientra nell'ampio spettro di scelta del DM. Il punto è un altro: non fornisce neanche conseguenze positiva. Tolto il caso interpretativo dello stallo messicano in questione, l'assassino avrebbe potuto terminare il colpo nel round prima, e ucciderlo. Anzi, se aveva a disposizione un round completo perde azioni. La cosa serve solo per poter giocare una bella scena a livello narrativo, che si vuole proibire perché nel regolamento non dice si possa fare (non ci sono proprio le regole per prendere ostaggi e minacciare). Sono un DM, lo aggiungo. E' più letale, non l'ho reso io più letale. In D&D il ladro può arrivare alle spalle, puntare il pugnale alla gola e uccidere con un colpo. Quello che il giocatore vuole fare è poter minacciare questa azione, non sarebe in alcun modo più letale. Se non era possibile uccidere l'avversario con un attacco, non è possibile farlo neanche con l'attacco diviso in due. Il guerriero non è meno letale, lo può uccidere. Ma "alla guerriero". Lo può caricare e uccidere, sparargli un attacco poderoso in faccia, entrare in lotta e ucciderlo in uno o due round. E' stato però deciso che, nel caso di azione standard di attacco su bersaglio sorpreso, il ladro di 5 fa più danni di un guerriero di 15. Se sia ragionevole o meno non mi sembra il tema della discussione. Probabilmente sì, ma non è in grado di puntarlo alla gola. Non è in grado il guerriero di ottenere danni aggiuntivi di precisione. Perché? E' una meccanica del gioco, non so perché. La posso raccontare dicendo che il guerriero non è in grado di afferrare il tipo e puntargli il pugnale alla gola prima che l'effetto della sorpresa svanisca. Posso raccontarla dicendo che il guerriero non conosce i punti vitali (sgozzare non è facile come sembra). Quale che sia il motivo, non è in grado di sfruttare come vantaggio il fatto che sia sorpreso. Il ladro sì, e può ucciderlo con un colpo. Nel caso in questione, in cui serve rapidità e uccidere in modo pulito un bersaglio sorpreso con un azione standard, un assassino è avvantaggiato. Non vedo problemi di coerenza. Concordo in pieno, il termine "Metagame" è spesso usato a sproposito. I numeri servono proprio a decidere come interpretare il personaggio. Se io ho 50 PF e mi puntano una balestra, so di poter schivare il colpo. Guardo l'arma, guardo chi la impugna, e so che non riuscirà a colpirmi pienamente. Con un movimento rapido avanzo, becco il dardo di striscio e carico il malcapitato. Se fossi stato più stanco e ferito, avrei temuto. Non è metagame, sarebbe assurdo giocare il contrario: i numeri rappresentano proprio il set di informazione in mano ai personaggi. Metagame è quando io conosco un'informazione che il mio personaggio non sa. La sua scheda, il personaggio la conosce come se stesso -
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bobon123 ha risposto alla discussione di Berserk_Furioso in Dungeons & Dragons
Perché nel caso del ladro non devo fornirgli nessun vantaggio. Potrebbe uccidere, da regolamento, il tipo in un solo turno. Mi chiede se può farlo in due, non vedo perché negarglielo: il regolamento ovviamente non lo prevede, il creatore non ha pensato all'eventualità, ma è proprio perché le regole sono interpretate e non applicate che il sistema è superiore ad un videogioco. Se si vuole fare qualcosa, che si potrebbe fare in un turno, in due, non vedo perché negarlo. Nel caso del guerriero, vuole fare qualcosa che non può fare. Ovviamente non è permesso, e non vedo perché si sta ponendo la domanda. E' completamente diverso, e non vedo l'attinenza con la discussione. Non mi considero un master particolarmente flessibile sul regolamento BTW, e non seguo il contesto narrativo al di sopra delle regole: il fatto che un guerriero non possa puntare un coltello al collo di un altro e minacciarlo mi va benissimo, ed è assolutamente raccontabile nel contesto di D&D. Ma non vedo mai il "sul regolamento non c'è scritto che si possa fare" come un limite. -
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bobon123 ha risposto alla discussione di Berserk_Furioso in Dungeons & Dragons
Non si possono mettere ready azioni di round completo. Comunque, da DM, come ho già detto metterei anche uno svantaggio legato all'azione di spostare su due round un'azione da un round. Non è standard, e sicuramente offre una possibilità in più al difensore. Per chiarire, non la vedo come una home rule: la vedo come un caso in cui qualcuno vuole fare qualcosa che il regolamento non regola. E il master gestisce. Lo permetterei in campagne narrative o meno. Probabilmente la eviterei giusto in giocate esclusivamente ludiche (arena con scontri via via più difficili, dungeon senza storia, etc etc), in cui il DM ha un ruolo troppo da antagonista per essere visto come completamente neutrale. Non lo so. Comunque quello che sto dicendo è solo che è fondamentale seguire il regolamento per essere un buon master, ma RAI. Vi possono essere situazioni non descritte nelle regole non perché non sono possibili ma perché non sono venute in mente a chi le ha scritte. La regola 0 serve proprio per questi casi. Ma da giocatore è fondamentale, a prescindere da quello che dice il regolamento, seguire quello che dice il DM. Tanto quanto per il DM è fondamentale seguire il regolamento. Se il tuo DM dice che cadendo da 5 metri ti fai 35 danni, non gli lanci il regolamento e non protesti e non dubiti di aver subito 35 danni. Quella è la realtà che hai percepito, e giochi come se non avessi dubbi sul fatto che sia la realtà. Se c'era un motivo per quel danno apparentemente non spiegato dalle regole, hai giocato bene. Se non c'era un motivo, il master ha masterizzato male e tu hai giocato bene. In ogni caso, è la scelta giusta. PS: In questi casi non penso sia corretto discutere con i giocatori su come interpretare una regola, rompe la loro immedesimazione e gli impedisce di vedere quello che gli descrivo come la realtà. Inoltre in quel momento l'applicazione della regola non è neutrale, come è la discussione in questo momento, ma può provocare la morte di un personaggio. Spesso non è una bella discussione Quello che invece trovo sempre giusto è spiegare bene ai giocatori come gestirò le regole nel caso facessero un'azione, e cosa è successo a livello di regole, in tutti i casi in cui la gestione è RAI o comunque non univoca. -
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bobon123 ha risposto alla discussione di Berserk_Furioso in Dungeons & Dragons
A me no. Approfitto del fatto che l'avversario è scoperto per arrivargli con il pugnale alla gola. Premere il pugnale e bucare la carne posso farlo anche quando è oramai allertato, il colpo è entrato nella sua guardia e ha già raggiunto un punto vitale, garantendomi i danni di precisione anche se finisco nel turno successivo (il punto è quello). Non so perché abbiano deciso da regolamento che il ladro è abile a entrare nelle difese e puntare il pugnale in un punto critico, mentre il guerriero non è capace di fare danno aggiuntivo quando l'avversario è sorpreso. E' il modo in cui è descritta la classe, e il regolamento è chiarissimo in questo. Il guerriero, anche se l'avversario è colto di sorpresa, non è capace di fare più danni. La possibilità di fermare invece l'attacco furtivo a metà e completarlo nel round successivo, non è nel regolamento. Ovviamente il DM può decidere che non è nel regolamento per una specifica scelta del creatore del gioco, o perché non ha pensato che a qualcuno interessasse. Il DM decide, in assenza di una regola, se aggiungerla o meno. RAW va sicuramente contro le regole, RAI è dubbio. Io sono per il sì, tu sei per il no. In questi casi, decide il DM. Discutere dopo con il giocatore DM, come stiamo facendo noi ora, sul fatto che non si è d'accordo con l'interpretazione RAI usata, è lecito e interessante. Arrabbiarsi durante la sessione (senza sapere se magari l'assassino di cui sopra aveva poteri specifici non noti), rovina il gioco. -
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bobon123 ha risposto alla discussione di Berserk_Furioso in Dungeons & Dragons
Assolutamente d'accordo, la specifica non era inteso come "Al di fuori del combattimento le regole sono diverse". Semplicemente l'ho aggiunta per chiarire che la regola dei colpi furtivi è stata pensata all'interno del combattimento, in cui non c'è alcun motivo per cui vorrei fare un'azione in due turni se posso farla in uno. Al di fuori del combattimento invece potrebbe avere uno scopo volerlo fare. Se il master decide che la mancanza è dovuta ad una mancanza di esaustività del regolamento, il master decide come gestirlo visto che il manuale non lo fa. Non lo interpretavo infatto come un colpo mirato, ma come un colpo furtivo. Semplicemente diviso in due round (generalmente considerato uno svantaggio). L'assassino ha la sorpresa nel primo, il personaggio è flat footed, ma l'assassino vuole terminare il colpo nel secondo round. Nonostante sia uno svantaggio (più round), pagherà un prezzo per questo: il giocatore potrebbe sfruttare la sua indecisione (fermarsi e ripartire è più difficile), e il DM deciderà come gestirlo. L'azione sembra raccontabile e non sfruttabile, non sbilanciante, la accetto. Per un PNG come la accetterei per un PG. Ovviamente, non essendo sul manuale, spiegherei ai PG come ho intenzione di gestire la cosa nel momento in cui si verificasse e prima che loro compiano delle scelte, sia se è un PG sia se è un PNG ad avere iniziato l'azione. Ammetto che non è scontato che un DM la accetti come regola: da giocatore se chiedessi al DM di farlo e lui me lo negasse non mi infastidiribbe. Rientra nell'ampia zona grigia di scelta del DM se permettere o meno un'azione non descritta esplicitamente nel regolamento ma tendenzialmente ragionevole. Quando un avversario è sorpreso, un ladro fa più danni di un guerriero di livello più alto. L'avversario è sorpreso: il ladro fa più danni di un guerriero di livello più alto, a questo mi attengo. La richiesta del PG/PNG è di spostare l'attacco furtivo, che potrebbe fare, ad un round successivo, non di fare una fatality perché "ho il pugnale alla gola, l'ammazzo!". Se il PG ha ancora abbastanza punti ferita, non temerà né il mio furtivo né l'attacco del guerriero di 15, e giocherà di conseguenza. La coltellata sarà deviata sul mento, si muoverà di scatto, quello che vuole. Non capisco cosa voglia dire questa frase. Di che situazione stai parlando? Certo, forse mi sono spiegato male. Un buon DM usa le regole nel modo più aderente possibile. Comunque, se nel caso in questione le avesse usate male (a prescindere dal fatto che nel caso in questione non concordi che le stia usando male), il giocatore deve comunque interpretare il suo personaggio alla luce dell'interpretazione del DM. Per il personaggio, quello che racconta il DM è la realtà. Anche perché non sa tutti i risvolti. Se ad esempio l'assassino fosse di una classe di prestigio segreta, inventata dal DM per la campagna, con una abilità speciale "Può applicare i danni da furtivo in grapple"? Il personaggio vede solo l'amico cadere morto, non dubita l'evento, non lancia il regolamento al DM e non ferma la sessione. Non se l'aspettava (problema), ma va avanti accettando quanto raccontato come la realtà. Il giocatore poi può discutere con il DM a fine sessione se pensa sia uno scarso DM, e il DM può o meno spiegargli il motivo della sua scelta. Ma è una questione da risolvere tra persone, non durante la sessione. -
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bobon123 ha risposto alla discussione di Berserk_Furioso in Dungeons & Dragons
Questa è la regola per fare furtivi in combattimento. Qui però il giocatore vuole fare una cosa NON compresa nel regolamento. Voglio fare un furtivo - Posso farlo, il mio avversario, sorpreso, non ha bonus alla destrezza. Voglio però fermarmi dopo aver mirato - i danni del furtivo sono danni di precisione - e aver appoggiato il pugnale sul punto mirato. A quel punto affonderò il pugnale in un secondo momento. Se riesco a infilare il pugnale nella carne, il colpo andrà in quel punto. E' una possibilità non compresa nel manuale. Però è ragionevole che, se posso fare una cosa, possa fare anche l'altra. Non sembra sbilanciante e non c'è motivo per non permetterlo. Se è in grado di colpire con quell'attacco, non vedo motivo per cui non possa colpire ma fermarsi prima di bucare la pelle: probabilmente è quello che ha fatto in allenamento migliaia di volte con il suo maestro. Il DM decide come gestirlo. Assolutamente no, ovviamente. Se l'avventurero non è in grado di colpire un colpo vitale con l'avversario sorpreso, non è in grado neanche di puntare quel punto vitale con il coltello, nelle stesse condizioni. Non si sta parlando del fatto che si debba garantire un colpo di grazia per motivi di raccontabilità, o annullare il vantaggio di avere punti ferita. Si discute del fatto che l'assassino vuole dividere su due round un'azione che di norma ne richiede uno (attacco furtivo), prendendo nel mentre uno svantaggio (ad esempio un TS sui riflessi). Sembra ragionevole, è raccontabile, e si concede. Ad un giocatore lo concederei. Ci sono molteplici situazioni in cui un giocatore chiede di fare qualcosa che non è esplicitamente scritto nelle regole ma non vi è motivo per proibirlo, e il DM decide come gestirlo. Concordo: un buon master masterizza il più possibile aderente al regolamento, ufficiale o comunque noto al gruppo. Ma quello che dico, e che abbiamo già discusso proprio con te in passato, è che se un master sbagliasse (e in questo caso non sono neanche d'accordo che sia un errore), non è una buona risposta ignorare quello che dice. Il personaggio deve interpretare la realtà attraverso il filtro del DM. Se il giocatore non concorda con l'interpretazione del master, ne discute a sessione finita: "Guarda, sono stato spiazzato dalla tua interpretazione delle regole e questo mi ha creato dei problemi". Ma non gli si tira addosso il manuale o, peggio, si insiste a interpretare la realtà a modo proprio. C'è la regola 0. E ripeto, concordo che la regola 0 non significa che il master non vada giudicato per la sua attinenza al regolamento condiviso: è sicuramente un parametro importante per giudicare la sua abilità da master. Non è così che l'ho intesa leggendo l'OP. La situazione mi sembra la classica situazione in cui mi puntano un pugnale alla gola e mi dicono "se ti muovi ti ammazzo". Mi blocco sul posto (non ha usato un termine tecnico come pinned o in a grapple), ma non sono in lotta o altro: semplicemente il mio avversario ha un'azione preparata, e io non mi muovo perché so che mi ucciderebbe. Se invece il PG fosse effettivamente in lotta, concorderei con la tua interpretazione: il "Boss" non può tenere contemporaneamente in lotta il tipo e preparare l'azione di attacco furtivo. Il regolamento è molto chiaro su questo. Ma non mi sembra questa la situazione, "in lotta" è uno status duale e simmetrico in cui entrambi i personaggi si trovano, non mi sembra questo il caso. -
Proporzione piccolo assedio
bobon123 ha risposto alla discussione di Turambar in Ambientazioni e Avventure
A occhio il GS richiesto, per essere uno scontro duro in campo aperto, è intorno al 13. Ovviamente questo non vuol dire che tu gli possa mandare contro un mago di 13, che spazzerebbe via il villaggio senza pensarci, ma una combinazione di mostri GS 4 o meno che totalizzino 13. Questo se fosse in campo aperto. In una situazione di assedio, la posizione e la strada stretta potrebbero fornire un vantaggio. Quanto sia questo vantaggio dipende molto dal tipo di nemici che gli mandi contro, e da come gestirai lo sfondamento del portone. Probabilmente un GS intorno a 15 è richiesto se pensi che le fortificazioni rendano il numero effettivo dei nemici circa la metà. Ad esempio mostri grandi, che occupano due caselle, su un sentiero largo tre caselle dovrebbero mettersi in fila indiana, e affrontare 3 nemici alla volta, di più se qualcuno dei guerrieri alleati ha armi con portata. Questo sarebbe un grosso svantaggio, e probabilmente puoi andare con GS intorno a 17. Per quanto riguarda le balliste, dipende molto dalle regole usate. Se segui le regole per cui serve due azioni di round completo per ricaricarla, e uno per sparare con uno svantaggio, poi poi tirare con -4 al tiro per colpire, probabilmente un ranger di 3 si troverebbe meglio a sparare direttamente con l'arco, piuttosto che usare la ballista, se non all'inizio per la distanza. Decidi bene le regole che usi, così da poter qualificare se sono un vantaggio e, in caso, quantificarlo. -
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bobon123 ha risposto alla discussione di Berserk_Furioso in Dungeons & Dragons
Devo dire che non concordo granché con questa discussione. Ci sono due punti fondamentali. 1 - Da regole può l'assassino preparare l'azione? Risulta in un attacco furtivo? RAW, RAI? 2 - Dato che il DM abbia deciso che possa, qual'è il modo corretto di giocare? Il primo punto è decisamente meno chiaro di quanto si stia facendo passare. Ovviamente manca la regola, e un'interpretazione particolarmente RAW può vedere l'assenza di regola come una scelta del manuale. Personalmente rimane quello che è: l'assenza della regola. L'assassino può fare l'attacco furtivo, ma lo ferma a metà : punta il pugnale al collo, cosa che può fare con danno di precisione visto che il soggetto non ha bonus di DES in quel momento (è colto di sorpresa), ma non affonda. Tende la pelle del collo, senza romperla. Prepara l'azione (che comando abbia preparato è un tema decisamente più interessante, su cui sarei molto più restrittivo, ma il giocatore non sa quale sia). Ora, il fatto che non ci siano regole per gestire questa situazione (punto l'attacco, prendo il bonus del danno di precisione, ma poi lo affondo quando non potrei più applicare il danno di precisione se stessi puntando l'attacco in quel momento) non significa che non si possa fare. RAI, non ci vedo niente di male. Non è squilibrante: l'assassino avrebbe semplicemente potuto attaccare e uccidere. Non ha scopo all'interno del combattimento, e questo può essere il motivo per cui la regola non c'è. Serve per interpretare lo stallo messicano, ed è interessante. L'ipotesi "è un attacco normale", starebbe insinuando che non vi è differenza dal partire a due metri di distanza o con il coltello alla gola. Posso capire però che fermarsi da una possibilità in più al giocatore per difendersi, un TS su riflessi, una prova contrapposta di iniziativa o quello che vuole il master. Se da giocatore volessi puntare il coltello al collo di qualcuno e il master mi dicesse "Non lo puoi fare, non c'è la regola", mi infastidirebbe. Ancora peggio se me lo facesse fare per poi dirmi che non ha alcun effetto. Mi sembra chiara in questo caso che il problema sia la regola che non c'è, ed è per questo che serve il DM. Detto ciò, si va al punto 2. Se il DM ha chiarito "il tuo amico è fermo, con il coltello alla gola", ha deciso che si può fare. A prescindere da chi abbia ragione sul regolamento (punto 1), la scena è questa: se l'assassino farà l'attacco, sarà furtivo. Immaginarsi la scena diversamente da come è stata descritta perché la propria interpretazione del regolamento è diversa (assassino e amico sono in lotta, tirandosi a vicenda), non aiuta la partita. Si può non concordare con il DM, e dirglielo a fine sessione. Ma quello che sta raccontando, è la realtà. Se si pensa che la realtà dovrebbe essere diversa è un problema per l'immedesimazione e il gioco, ma giocare come se lo fosse è un problema molto più grave. Dire "Gli sparo un raggio rovente, perché tanto non può fargli un furtivo", non aiuta. Il furtivo ci sarà, e si crea astio e si rovina la sessione. Si sta giocando con un gioco a regola 0, si segue quello che dice il master. Il master gioca bene se segue il regolamento, e il giocatore può ricordarglielo se pensa che non lo sappia. Ma una volta che c'è stata una scelta, si segue il master anche se non piace come masterizza. E sicuramente ancora meno senso avrebbe dirgi "Anche se tu stavi dicendo che il mio amico era fermo con un pugnale alla gola, visto che il regolamento non lo prevede io immaginavo fossero in lotta, ma non ti ho detto nulla. Quindi ho lanciato raggio rovente, assumendo che l'assassino non potesse fargli un furtivo". Il personaggio, anche se non capisce perché il suo amico sia immobile con il pugnale alla gola, quel dato lo prende come la realtà. Si gioca partendo dalla realtà, non da come avrebbe masterizzato il giocatore se si fosse trovato in quella situazione. Altrimenti si scegli un gioco diverso, non regola 0 e che dia più spazio al giocatore. -
D&D è fortemente ispirato al medioevo Europeo, con parti rinascimentali. Mentre non vi è alcuna ispirazione legata all'evo antico, e poca da altre aree geografiche (e spesso marchiata come "arma esotica"). Non ci sono opliti e auguri tra le classi base, ma paladini e chierici. Fare la media ponderata su tutti i tempi e tutti i luoghi non mi sembra ragionevole. Comunque dopo un po' i paragoni con il mondo reale lasciano il tempo che trovano. Anche perché non è che vi sia una distinzione tanto netta tra shortspear, spear e longspear. Se avessero messo che shortspear e spear erano ad una mano, e solo la long a due, non avrei avuto ugualmente problemi di sospensione dell'incredulità. Trovo problemi in entrambe le possibilità, e posso concordare che la spear è una bizzarra via di mezzo non particolarmente ragionevole: si può tirare ma si usa a due mani contro la cavalleria. Avrei tolto che si possa tirare. O avrei messo entrambe le possibiltà, light spear e heavy spear, oltre alla short spear e alla long spear. Detto ciò, quello che volevo dire è che, dato che ne stiamo discutendo da un po' con opinioni diverse e sufficientemente informate, non mi sembra un caso di rottura della sospensione dell'incredulità. Se anche non concordiamo sull'uso della lancia tra i vichinghi, non penso ti sia impossibile immaginare il combattimento con la lancia a due mani, limitando lancia ad una mano e scudo alla lancia corta. Seppure non concordiamo su quanto comune fosse l'uso di lancia e scudo nel medioevo, non credo vi siano dubbi che l'uso della lancia da due metri a due mani è molto documentato, sia nel medioevo che nel rinascimento.
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dnd 5e Articolo: Giocare di ruolo in D&D Next
bobon123 ha risposto alla discussione di Alonewolf87 in Dungeons & Dragons
Va beh dai, non è importante capirsi sempre -
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bobon123 ha risposto alla discussione di Alonewolf87 in Dungeons & Dragons
Se stai dicendo che con una regola diversa sarebbe accettabile, certamente. Nell'articolo in questione hanno scritto però di punti bonus per l'interpretazione, che per quel che mi riguarda sono poco meglio dei punti bonus per aver portato la pizza e dei punti acquistabili direttamente dal master in Euro. Che vi siano altre regole che invece funzionerebbero invece è un fatto indiscutibile, l'ho detto io per primo. -
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bobon123 ha risposto alla discussione di Alonewolf87 in Dungeons & Dragons
I Punti Fato e gli aspetti del Fate possono essere ridimensionati e ricondotti nella regola 0 per entrare in un'ottica di D&D ad esempio. Che era quello che dicevo quando qualcuno aveva detto che questa regola ricordava i punti fato: no, questa è una pecionata. Il trucco sta nel non premiare l'interpretazione ma nel dare un premio quando l'interpretazione ti svantaggia. Se non interpreti, non succede niente. Se interpreti, non sei svantaggiato o avvantaggiato, ma è più divertente. Lo scopo diventa l'interpretazione ma non svantaggia l'aspetto strategico, apre solo più possibilità. Giusto una curiosità: conosci i sistemi non regola 0 di cui si sta parlando? -
Le dory spartane sicuramente, ma nel medioevo europeo lance lunghe ad una mano non possono che essere armi esotiche. Le lance alate vichinghe, prese dai normanni e simili alla partigiana italiana, è esattamente quello che ho in mente quando penso alla lancia (non long e non short) nel medioevo. Due metri di legno con punta di ferro. Ed era usata rigorosamente a due mani, da sola o con la rotella, come è ben spiegato in qualsiasi manuale di duello cinquecentesco. Specifico: che si possa usare anche ad una mano è indubbio, non dico di no. Ma non era sicuramente l'uso comune o consigliato (Achille Marozzo stesso insulta chi lascia la presa di una delle mani). Confermo che non sia fatto bene il sistema delle armi. Ma non mi sembra che l'uso di due mani per usare la lancia sia un problema per la sospsensione dell'incredulità, era il metodo più diffuso. Se stiamo discutendo se sia o meno realistico, difficilmente è un problema. In particolare perché è messa in lista come arma semplice, un bastone con una punta. Per usarla con una mano e scudo non potrebbe che essere marziale o esotica.
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bobon123 ha risposto alla discussione di Alonewolf87 in Dungeons & Dragons
No. Questo è un sintomo, non la malattia. Le regole dei giochi che spingono all'interpretazione sono fatte in modo che il giocatore percepisca il narrare una storia, interpretare il proprio personaggio, come lo scopo del gioco. Dare un bonus al tiro per colpire se interpreti porta il giocatore a percepire diventare potenti come lo scopo (divento più potente se interpreto) e interpretare come un mezzo. Se io do ad un bambino dei soldi ogni volta che prende un buon voto in storia, non lo spingerò ad amare la storia ma ad amare i soldi. Può portare allo studio della storia, ma ad uno studio mnemonico e poco approfondito. Come metodo educativo è una pecionata. Allo stesso modo, mettere i PX per l'interpretazione crea un'interpretazione superficiale e poco approfondita. Personalmente preferisco non averla, mi infastidisce. Il guerriero che piange la morte del fratello per avere PX, quando so che non gliene frega nulla e che sta facendo a mente il conto se non gli converrebbe piuttosto rinunciare ai PX ma evitare di seppellire il fratello con la sua spada magica, non migliora il mio gioco: lo peggiora. Non mi spinge ad interpretare il mio personaggio. Non mi pone in un contesto interpretativo. Pagare un bambino per andare bene in storia è una pecionata che può essere giustificabile dal punto di vista educativo se, dopo aver attestato altrimenti che al bambino della storia non frega proprio niente, voglio comunque che passi l'anno con uno studio mnemonico e poco approfondito. Nel GdR non ho questa necessità. Non ho bisogno che i giocatori interpretino almeno un po', tanto per. Se non gli interessa l'interpretazione, non lo pago per fare la macchietta stereotipata. Preferisco che giochi come gli pare, che pensi all'aspetto strategico che lo diverte di più, e eviti di fare scene ridicole. -
Ah, nella mia mente ho tradotto con "lance", non so perché mi ero convinto l'OP avesse scritto di lance da cavalleria. Non vedo però il problema allora. Esiste già la shortspear, da usare ad una mano con lo scudo, che è tipica dei reparti di lancia e scudo di questo periodo (come i mercenari catalani) e degli Assegai che citi (che erano lunghe meno di un metro). Mentre la longspear è l'arma a due mani diffusissima che si usa contro la cavalleria, e fa doppi danni. La lancia, non long e non short, è quella da usare in situazioni non belliche, fuori dalla formazione. Aveva tecniche di combattimento codificate, quantomeno nel rinascimento ma credo anche nel medioevo, molto simili a quelle con il bastone: rigorosamente a due mani. La lancia lunga ad una mano non si usa più nel medioevo, è tipica delle falangi. Anche nello Schiltron, il più simile paragone, chi usava la lancia non aveva lo scudo e chi aveva lo scudo usava per lo più l'ascia. Non mi sembra fatto male onestamente. Si potrebbe probabilmente mettere la lancia lunga, con portata, ad una mano come arma esotica.
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La lancia da cavalleria nel medioevo (contus, kontos) era a due mani fino al XV secolo, con l'invenzione della resta. Se cerchi "catafratto" (il cavaliere pesante) su google images vedrai che la maggior parte degli esempi non fantasy sono appunto con lancia a due mani. Essendo più o meno il periodo delle armi da fuoco non è una profonda incoerenza, è semplicemente una scelta estetica: la resta non è stata ancora inventata. La lancia pesante con resta comunque poteva essere usata solo in carica, e negli scontri ravvicinati richiedeva l'uso di due mani (tipicamente veniva abbandonata dopo la carica a favore della spada). Visto che la lancia da cavalleria è decisamente un'arma sfigata, aggiungere la resta non mi sembrerebbe male come modifica per renderla più giocabile. Ma rimane il problema che un'arma che si usa in carica e poi si butta/si spezza non è molto adatta in un sistema in cui le armi magiche sono centrali. Btw il fatto che si spezzino non è un limite, è necessario ed è stata un'importante modifica nella progettazione. Se hai mai visto una gara di salto in alto, capirai anche perché
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bobon123 ha risposto alla discussione di Alonewolf87 in Dungeons & Dragons
"Pecionata", termine Romanesco per "Toppa approssimativa, Azione fatta con poca cura". Il motivo l'ho spiegato in un precedente post. Dare PX per l'interpretazione, o dare punti ispirazione che mi rendono potente, o legare più in generale l'interpretazione ad un bonus numerico alla potenza, non è un incentivo alla narrazione. Mi sta dicendo che lo scopo del gioco è diventare potente e interpretare è una scocciatura che devo fare per ottenere quello scopo. Crea le macchiette, l'interpretazione forzata e stereotipata del personaggio, crea le scene di pianto isteriche quando muore un innocente che vengono dimenticate subito dopo la distribuzione dei PX. Attenzione: non sto dicendo che sia impossibile avere un giocatore che interpreta magistralmente il personaggio in modo innovativo e divertente se ci sono PX bonus per l'interpretazione. Sto dicendo che quel giocatore avrebbe fatto la stessa interpretazione magistrale anche senza i PX bonus. I punti fato del Fate System, e in generale le regole per favorire l'interpretazione, sono completamente una cosa diversa e non un bonus al tiro per colpire se piangi quando muore un bambino. -
Ops, non ci avevo neanche fatto caso.
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bobon123 ha risposto alla discussione di Alonewolf87 in Dungeons & Dragons
Incoraggiare e permettere sono due verbi molto diversi. Sicuramente il sistema non prevederà che molte persone decideranno di giocare con regole diverse per giocatore, non metto in dubbio che la maggior parte dei gruppi deciderà un livello di complicazione comune. Permetterlo però, è diverso. Intanto perché può esserci il caso (che è diverso da incoraggiare) di qualche giocatore meno interessato alle complicazioni ma che ama giocare con un gruppo più amante della strategia. Ma soprattutto perché permetterlo (anche se non ingoraggiarlo), permette anche di non dover adattare tutto il materiale. Se la potenza non cambia a seconda del livello di complicazione non devo adattare i mostri di un'avventura, i gradi di sfida: personaggi fatti con sistemi diversi rimangono confrontabili. A prescindere se incoraggi o meno il giocare con giocatori che usano sistemi diversi, permetterlo mi sembra un'ottima cosa. Punto diverso è se credo sia fattibile: personalmente penso di no. Ma quello aspetto di vederlo. -
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bobon123 ha risposto alla discussione di Alonewolf87 in Dungeons & Dragons
Non sono regole narrative come in altri giochi. E' una pecionata orrenda che sfavorisce l'interpretazione e la narrazione. Questo se ho capito cosa dice quest'intervista ovviamente, e se questa idea grossolana non verrà cambiata drammaticamente. Magari in seguito, o quando uscirà la versione definitiva, mi stupirà in positivo.