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avventura Invogliare i propri giocatori a giocare di ruolo, come?
bobon123 ha risposto alla discussione di BoredUlam in Discussioni GdR Generiche
No, sono scarsamente interpretabili, non ho mai detto che non siano narrabili, anzi. Ho proprio detto che la narrazione (e la recitazione improvvisata) è spesso lo scopo di quei giochi. Ho detto che spesso è il caso. E' molto difficile interpretare un personaggio che non sia una macchietta senza averlo preparato e esservisi immerso. Mi hai spiegato cosa tu intenda con "interpretare", concordo che non serva a niente avere alcunché, già ne abbiamo discusso. Semplicemente io non lo definisco interpretare avere un paladino che fa il buono e il guerriero con int bassa che parla sgrammaticato, rientra tra le macchiette di cui sopra. Il fatto che un BG fatto male possa essere inutile (cosa vera per qualsiasi cosa) non vedo in che modo sia un'argomentazione a sfavore di una caratterizzazione del personaggio. Btw, se un giocatore vuole scrivere quattro A4 sulla storia della sua famiglia, concordo sia poco utile all'interpretazione ma non vedo perché ti possa dare tutto questo fastidio che sembra emergere dai tuoi post. E' un'aggiunta e male non fa. Mi spiace. Assolutamente. Concordo in pieno se mi dici "Giocare di Ruolo non è solo interpretazione, è narrazione, è recitazione", e aggiungerei che può essere anche tattica, può essere anche problem solving, non trovo sensate le battaglie per appropriarsi dei termini. E' tante cose, e alla fine ogni paragone è limitato ad un aspetto. Non mi ergo da un po' a difensore di un genere e a criticare chi gioca come GG comanda o come altri suggeriscono. Ma in quel punto del discorso, quando scrivo perché sia utile fare il BG, sto dando suggerimenti specifici all'interpretazione. Inizio con "L'interpretazione si ottiene con...". Non sto dando suggerimenti alla creazione di una narrazione comune avvincente o di una recitazione trascinante, sono caratteristiche diverse (anche se spesso correlate ovviamente). E se tu avessi aggiunto "Se invece vuoi ottenere più controllo sulla narrazione, probabilmente è meglio cambiare sistema", avrei detto semplicemente "Già". Per interpretare invece trovo che quello che serva è avere chiaro il personaggio, conoscerlo approfonditamente, mantenerlo consistente nella mente, avendo consapevolezza di quando evolve e in che direzione. Per conoscere il proprio personaggio, un BG aiuta molto. Come ho già scritto N volte, possono anche essere 3 eventi della sua adolescenza o del giorno prima che ne mettono in luce aspetti diversi del suo carattere. Una base su cui iniziare per non dover improvvisare. Più si ha chiaro il personaggio e più sarà facile interpretarne le azioni. Lo sai che avevo aggiunto questo PPS al PS? Poi mi sono deciso a toglierlo, considerando di stare diventando troppo pedante e specifico per il peso dell'affermazione, che il senso si capiva. Avevo anche pensato di togliere il primo PS, che tanto cambiava poco, ma poi ho pensato che avrebbe reso più chiaro il senso del primo punto. Evidentemente sbagliavo in entrambe le occasioni Non ne risentirebbe nessuno, ma non starei interpretando Daniele Fenaroli. In realtà, essendo una macchietta di poco spessore, non starei interpretando proprio. Sceglierei le mie azioni semplicemente guardando al modo migliore di far proseguire la storia. E questo può andare BENISSIMO. E' divertentissimo giocare a sessioni improvvisate, a creare agganci per il successivo narratore. E' semplicemente una cosa diversa dall'interpretazione. E' sempre GdR? Certo che sì! Cambia ma non si stravolge. Ma soprattutto, deve iniziare essendo una persona, profondo e non superficiale. L'evoluzione avviene su questo. E il giocatore deve avere chiaro cosa sta succedendo, cosa è cambiato. Mi dici spesso "Il giocatore di ruolo non deve render conto a nessuno", sicuramente è vero. Se della gente vuole giocare hack'n'slash senza pensare ad altro, è possibile. Se non ti interessa la profondità del personaggio, è possibile. Ma più in generale, anche se vai alle sessioni perché ci vuoi provare con la sorella del DM, chi sono io per dirti qualcosa (a meno che non sia io il DM ovviamente)? Scrivo solo quello che secondo me ti aiuta se VUOI interpretare. Non perché qualcuno ti guarda e ti fa il cazziatone se il tuo personaggio non è coerente, ma perché tu vuoi che sia coerente. Eh va beh, non sarà la prima e non sarà l'ultima volta che su internet una discussione finisce in disaccordo -
avventura Invogliare i propri giocatori a giocare di ruolo, come?
bobon123 ha risposto alla discussione di BoredUlam in Discussioni GdR Generiche
A posto, caso chiuso. Mi ripeto, il BG non serve per sapere il passato (se non marginalmente), ma per descrivere il personaggio. Non mi serve sapere che l'arciduca di Bisanzio era tua nonna, mi serve però sapere che tipo sei per poterti interpretare. Mi serve un canovaccio, vedere una serie di scene in cui agisci, per capire come agisci. E per poter quindi decidere come agirai nelle situazioni future: non è una commedia teatrale in cui conosco già il copione e posso interpretarti perché so quello che farai. Devo deciderlo io, e se non ho una chiara idea di chi tu sia non posso interpretarti. Se mi dicono solo "Interpreta Fenna nella prossima scena", io non ho idea di cosa fare (dopo la nostra piccola discussione probabilmente ne farei una caricatura non carina ). Per capirlo non mi bastano due o tre aggettivi, o farei una macchietta. Mi si devono dare qualche esempio di cosa ha scelto in passato, che azioni ha compiuto. Ha lasciato la sua ragazza per una tipa più ricca? Ha continuato gli studi? Li ha lasciati? Ha fatto il militare? E' finito in delle risse? Ha pianto quando è morto il gatto? Me lo devo inquadrare. Se non ho un'idea chiara di chi sia, non posso neanche iniziare a interpretarlo. Quando interpreti un personaggio in teatro lo studi molto, cerchi di entrare nel suo schema di pensiero. Devi riuscire a interpretarlo. Ho fatto un po' di teatro improvvisato con un gruppo di qui. E' molto simile a molti Giochi di Narrazione. E' divertente, ma non si interpreta. Si crea una storia, si narra. Si recitano personaggi. Ma non si sta interpretando. Non si entra nel personaggio, non è come il teatro. Non c'è immedesimazione, cioè interpretazione della realtà con il set di valori del personaggio invece dei propri. La scelta che si fa in una sessione di teatro improvvisato è la più divertente per far proseguire la storia, per dare l'aggancio all'attore successivo. Non è quella che compirebbe il proprio personaggio perché il proprio personaggio è appena abbozzato. Una sessione impro di teatro tipicamente non ha interpretazione, ha narrazione e recitazione. Almeno per quel che ho visto, il focus, lo scopo, è sempre la storia che si crea (e spesso la comicità, ma questo è un punto diverso). Non ho mai visto una persona recitare immedesimandosi in un personaggio che non gli è mai stato definito se non come "Mario, il cugino ricco". Può fare una scena memorabile, può fare piangere metà pubblico e ridere l'altra metà, può far ritrovare la parola ai muti solo per potergli dire "bravo". Ma non sta interpretando un'altra persona. Sta attingendo ad un bagaglio emozionale generale del genere umano, o sta interpretando una persona o un personaggio a lui noto a cui ha appiccicato l'adesivo "Mario". Le sessioni di GdR impro non sono molto diverse. Sono divertenti (ricordo mirabolanti sessioni impro a vari Lucca, con o senza regole), rimangono aneddoti per anni, ma si interpretano macchiette, stereotipi, si riciclano mentalmente vecchi PG. Non c'è solo un dualismo "power play" e "immedesimazione". C'è "narrazione", c'è "recitazione". Mi sembra che tu parli più di queste che dell'immedesimazione nel personaggio. Hai mai visto masterizzare Vania Castelfranchi a Lucca o altrove? Grandissimo master, le sue sessioni sono memorabili. Ho avuto la fortuna di averlo come Master a Roma per una breve campagna, eccezionale (a Lucca non rende altrettanto ovviamente, per via del poco tempo e dei giocatori che girano). Ma non interpreta. Recita improvvisando (molto bene), ma non sta interpretando la realtà come la interpreterebbero i suoi PNG, il suo scopo è creare una storia avvincente. Ed è bravissimo. Certo. Ma non cambia il discorso perché attacca la lettera ma non la sostanza. Non hai il controllo che ha uno scrittore sulla trama, non è asincrona, è sincrona. Hai semplicemente un buffer di due-tre minuti in cui un'affermazione può cambiare il suo valore di verità da vero a falso. E il motivo per cui l'alternativa non è possibile è ovvio: la tua trama deve coincidere con quella degli altri, non stai giocando da solo. Se giochi ad un GdR in solitaria, ad un librogame, hai lo stesso potere dello scrittore: tieni un dito nel libro e, se non ti piace dove sta andando la trama, torni indietro. La coordinazione con altre persone impedisce di avere la stessa libertà. Si può discutere se la frase possa necessitare di una o due virgole e un inciso, ma l'eventuale inciso non cambia in alcun modo l'argomentazione. Per questo non cambia il discorso. Aspetta, onestamente il discorso sta esplodendo rispetto al peso che aveva quella frase nel discorso. Per cercare di tornare in carreggiata riassumo: si stava parlando del rendere l'interpretazione coerente. Se ci si accorge che l'interpretazione non è coerente, che il proprio personaggio non è "vivo", uno scrittore può decidere di cambiare le azioni passate o quelle future liberamente, un giocatore di ruolo è limitato a quelle future. E' fondamentale come differenza? No. Infatti era un PS. Era solo per dire che volendo un giocatore di GdR è ancora più limitato e deve stare ancora più attento. Non assegnavo in alcun modo a questa caratteristica un peso drammatico nella discussione. Certo. Mettiamo caso che Gino sta scrivendo e si accorge che la scena viene bene con un personaggio principale freddo e duro. Torna bene, serve anche per la successiva crescita della ragazza che fa da comprimaria: dopo la strigliata subita dal ragazzo se ne allontana e cadrà nella droga. L'azione però non andrebbe bene con il personaggio per come Gino l'ha descritto sino ad ora. Deve tornare indietro. Aggiustare un paio di scene prima, dare l'idea al lettore che il personaggio principale sta maturando e evolvendo in quella direzione. Magari Gino aggiunge solo un particolare, un suo pensiero, una breve discussione con la madre. Magari deve riscrivere interamente una scena intermedia. Soprattutto nelle successive riletture e in fase di editing, l'armonizzazione dei personaggi avviene in modo completamente asincrono, si può cambiare una scena all'inizio per farla collimare meglio con una scena alla fine o il viceversa. Non può essere un vantaggio nel GdR, perché nel GdR non può avvenire. Il motivo di quel PS, ripeto, era solo per dire che bisogna fare attenzione quando si interpreta, non è come quando scrivi un libro in cui puoi tornare indietro e cambiare le scelte passate. Per questo è importante avere ancora più chiaro il personaggio prima di iniziare la partita. Ma ripeto, è un PS, un particolare. Non è centrale nella discussione. -
Consigli su come far partire i personaggi
bobon123 ha risposto alla discussione di Kirgoreth in Ambientazioni e Avventure
Mi sembra a questo punto che il problema sia di definizioni, non sostanziale. Quando nella prima combinazione parlavo di "limiti leggeri e non vincolanti" non parlavo di cose particolarmente diverse da quelle che citi. Quello che tu porti è una serie di piccole limitazioni soft, che diventerebbero più dure se invece di due personaggi in contraddizione ve ne fossero tre o quattro. Agire durante la scrittura del BG, modificarlo durante la creazione se supera certi limiti invece di fornire dei limiti iniziali va benissimo. Semplicemente per me rientra nella tipologia 1, per te nella 3, pace. La tipologia uno si chiama "Pochi limiti ampi", la tre "Nessun limite". Nella mia mente anche "Iniziate tutti in taverna" era nella prima categoria. Comunque quali limiti classificare in "Nessun limite" e quali in "Limiti ampi" non mi sembra un tema su cui passare le serate a discutere Nella tipologia della completa libertà, nella mia mente, entrano gli inizi in cui i PG possono scegliere qualsiasi cosa e poi qualcosa li riavvicina. Tipo un avventuriero che propone ad ognuno una missione, ovunque essi siano nel mondo, e misteriosamente tutti accettano a prescindere. O, appunto, un mago che li teletrasporta nello stesso posto. O trovarsi in prigione tutti insieme. -
avventura Invogliare i propri giocatori a giocare di ruolo, come?
bobon123 ha risposto alla discussione di BoredUlam in Discussioni GdR Generiche
Premetto che non ho compreso perché sei entrato nella discussione così a muso duro, inacidendo i toni. Comunque... Sì, questo già lo hai detto e ti ho già risposto che non è particolarmente ragionevole fare assunzioni su altre persone. E quando qualcuno fa assunzioni su di me su Internet, non mi sento particolarmente in dovere di rispondere, mi sembra più semplice fargli fare una brutta figura lasciandolo ai suoi pregiudizi. Perché, come ho detto, si giudicano le argomentazioni, non le persone. Il fatto che tu abbia detto una cavolata e poi abbia deciso di tirare in ballo una mia presunta inesperienza come "argomentazione" si commenta da sola, non necessiterebbe di altro: se anche fosse vera la mia inesperienza, non cambierebbe naturalmente il valore dell'argomentazione. Se proprio ci tieni a valutare "per titoli" e non per quanto si dice (visto che lo riporti almeno due volte per post), ti rispondo solo perché sono un ospite qui mentre tu sei moderatore. Giocai tra i 10 e i 13 anni la scatola rossa di D&D, poi lo abbandonai ed ero anche abbastanza rumoroso su internet sul fatto che non potesse essere considerato un GDR (ero molto categorico come ogni quattordicenne). Parlo dei primi anni 90, prima di On Stage. Ho iniziato a giocare a GiRSA, poi GURPS, fino ad accorgermi che non servisse più realismo per avere più interpretazione e cambiando nuovamente genere. A Lucca conobbi Elish, a 18 giocavo a Elish, Paranoia e Amber. Successivamente molto Ways of Chaos. Serate a On Stage (giocato anche con Giuliani ad un Lucca, molto divertente). Breve parentesi a Vampiri, ma il gruppo non mi entusiasmava. Poi inizia l'università, manca il tempo, alcuni giocatori storici si spostano dall'Italia e giro un po' per gruppi, adattandomi a quello che trovo. Ars Magica, Cyberpunk, Exalted, Pendragon, Deadlands, Partite ruleless, partite diceless, ma più o meno qualsiasi cosa capitasse tra amici e conoscenti, dal più hack'n'slash al meno (comprese partite imbarazzanti). La vita prosegue, si lavora, qualcuno torna in Italia e riniziamo una compagnia stabile. Ci sono elementi che non hanno mai giocato, un giocatore che aveva giocato solo a D&D. Decidiamo per D&D 3.0. Certo, non hai il controllo della scena di On Stage quando narri le vicende, ma conta poco per divertirsi e interpretare il proprio personaggio in pace. In seguito ci sposteremo al 3.5. Nel mentre facciamo qualche partita a giochi usciti nel mentre, Cani nella Vigna su tutti, molto divertente ma ci si riesce a giocare poco. Vado avanti qualche anno, poi mi devo spostare per lavoro e son tre anni che gioco pochino. Ogni tanto qualche one shoot quando torno dai miei. Qui al massimo qualche serata a giochi strettamente di narrazione, Once Upon a Time, Dixit, Lupus, una partita a On Stage, giochi che posso giocare in una sera con non-giocatori di ruolo. Il mio curriculum ti soddisfa? Possiamo tornare a parlare o visto che non ho mai giocato a Un Penny per i tuoi Pensieri non posso discutere? Mi hai dato la stessa impressione, ma non l'ho detto perché non vedo in che modo sarebbe stato importante, se non per farti alterare. E lo scopo della discussione non è fare alterare il prossimo. No. E' solo comparare due media differenti per quanto riguarda un aspetto comune. In particolare la risposta era legata al fatto che stavo spiegando come nell'interpretare un personaggio averne chiaro il background equivale al lavoro che un autore di un racconto fa prima di scrivere un libro e non quello che appare in un libro. Da questo non segue logicamente che io stia assumendo che la narrazione in un GdR debba essere equivalente, per qualità e tipologia, a quella di un romanzo. Il paragone finisce lì. Oh sì, l'ho provato! Tre quattro Lucca fa mi è capitato. Non ricordo esattamente le regole purtroppo, ma ricordo lo stile di gioco. E rientra perfettamente nel mio caso, non cambia assolutamente il discorso: il giocatore non ha il controllo sul tempo che ha uno scrittore. In concetto di "presente" è più ampio, vero. Può essere che io dica "Vado al mare e esce un demone" e poi debba tornare indietro sui miei passi. Ma non puoi tornare a quanto successo tre sessioni prima e dire "No, facciamo che non ero entrato nella stanza". Ripeto: lo scrittore ha un controllo sullo scorrimento dell'azione che un giocatore non ha, in un GdR avere chiaro il proprio personaggio è anche più importante che per uno scrittore. Semplicemente perché il giocatore non può armonizzare le azioni passate con le azioni future, può solo fare il viceversa. Continua a sembrarmi un discorso sufficientemente generale, anche senza conoscere tutti i GdR del mondo. Se si deve creare la storia insieme a altre persone, i nessi causali sono più stretti, non posso cambiare eventi troppo indietro per l'effetto farfalla. Non commento gli altri due, non li ho mai provato (ho visto spesso FIASCO, ma non l'ho mai giocato). Sì. No. Ma chi ha mai citato D&D in questa discussione? Ma hai un'ossessione? Se non quando qualcuno mi ha chiesto dettagli specifici legati all'allineamento a cui ho risposto, il discorso è valido per il 99.99% dei GdR. A meno di giochi in cui la trama si possa cambiare tutta contemporaneamente, dall'inizio alla fine in modo asincrono. Se esistono, direi che sono sufficientemente una minoranza. Discorso completamente diverso è che sia impossibile interpretare con D&D. Questo è quello che pensavo a 15 anni. Ora so che un regolamento adatto aiuta, così come aiuta avere chiaro il proprio personaggio, ma tutto si può fare. Per te è più importante un regolamento da gioco narrativo, per me è importante quando si interpreta avere un chiaro riferimento per il personaggio. Se è questo il punto si va sulle opinioni, chiuderei la querelle. Se il punto è un altro, continuo a non capirlo. Sei entrato nella discussione dicendo l'equivalente più educato nel registro (ma dallo stesso significato) di "Ma stai zitto che hai giocato solo a D&D". "Argomentazione" che mi ha preso un po' alla sprovvista, visto che non ho idea di chi tu sia e la discussione sino ad allora era sufficientemente educata. Mi perplimo. -
dnd 3e Il cannibalismo è un atto malvagio?
bobon123 ha risposto alla discussione di Pau_wolf in Dungeons & Dragons
Non "crea confusione", arricchisce il gioco! Un Inquisitore che brucia un uomo per salvargli l'anima potrebbe essere LB quanto un paladino che decide di preferire la strada del perdono, di dargli una seconda possibilità. Non esisterebbero dispute teologiche se bastasse un individuazione del male per decidere chi ha ragione. Semplicemente il DM valuta l'intenzione. Se il gesto è fatto a favore di altri e/o a proprio sfavore, è buono. Se è fatto a detrimento altrui e/o a proprio favore, è malvagio. E questo è universale. Quello che è soggettivo è cosa sia il favore o il detrimento altrui: un contadino potrebbe non considerare un favore essere messo al rogo per salvarsi l'anima mentre l'inquisitore potrebbe considerarla la scelta migliore per lui, anche se l'inquisitore soffrirà nell'ucciderlo. Altro tema molto interessante da giocare: proprio perché è nelle cause che si determina il gesto è possibile creare colpi di scena. L'Alto Inquisitore diventato malvagio che si compra un amuleto della "Misdirection" dopo aver perso i poteri clericali per continuare a bruciare la gente e saziare la brama di sangue che ha sviluppato. Smascherarlo può essere una bella avventura! -
dnd 3e Il cannibalismo è un atto malvagio?
bobon123 ha risposto alla discussione di Pau_wolf in Dungeons & Dragons
No. Non ha mai compiuto atti egoisti, è sempre stato dalla parte del bene. La sua anima è pura. Non crea nessun problema. Perché l'ha fatto? Per fare il suo bene o di chi era deceduto? Questo decide se era buono o malvagio. Ovviamente potrebbe essere però un gesto Caotico se il codice di Cormyr vieta esplicitamente di mangiare cadaveri. Ancora, nessun problema. Questo è un dilemma tra Legale e Buono, tema completamente diverso e molto comune nel fantasy, oltretutto molto bello da interpretare. In queste occasioni il giocatore deve scegliere e, tendenzialmente, non si fa mai perdere i poteri se doveva scegliere tra la L e la B: dimostrare di essere più L che B, o viceversa, non dice che tu non sia abbastanza B per essere un paladino. Dice solo che sei più L. O viceversa. Ma non vedo cosa abbia a che vedere con l'esempio in questione, questo esiste a prescindere dal sistema. A meno di non fare concordare la Legge con il Bene e rendere uguali i due assi (impedendo così di giocare un CB). -
dnd 3e Il cannibalismo è un atto malvagio?
bobon123 ha risposto alla discussione di Pau_wolf in Dungeons & Dragons
Bene e male sono sull'asse altruismo - egoismo, del rispetto per gli altri, della capacità di sacrificarsi. Non dipende dal gesto di per se: la passione per i termini, per classificare i gesti Bianchi e Neri a prescindere dall'intento, è più nell'asse caotico - legale. Puoi essere buono, a modo tuo, se rubi ad un ricco per dare ad un povero o se rubi le sigarette ad un fumatore per farlo smettere. Puoi essere buono se mangi un amico morto (anche se non vorresti farlo, se ti fa impressione, se lo mangi piangendo) per rimanere in vita e riuscire a riportare una bambina malata al suo villaggio prima che muoia di freddo. Sei sicuramente malvagio se lo uccidi per mangiarlo e sopravvivere. Egoismo - Altruismo. Mentre per classificare caotici e legali basta vedere il gesto, nel classificare buoni e malvagi l'intenzione è fondamentale. Ovviamente cosa sia altruista e cosa sia egoista dipende in alcuni casi dalla società. Mangiare il corpo di un defunto può essere un gesto malvagio se il tuo scopo è dileggiarlo e se le sue (o tue) credenze religiose e culturali osteggiano il gesto. Può essere un gesto neutro (e essere un gesto malvagio non farlo) se è comune, se la pratica religiosa lo prevede o se era il suo desiderio essere mangiato (per qualsiasi motivo). In alcune culture è normale mangiare un pezzo del defunto o lasciarlo divorare agli avvoltoi, animali sacri alla divinità. In altre gli stessi gesti sono da punire come blasfemi, pensati per dileggiare il cadavere. Classificarlo in funzione dei nostri valori di umani del XX secolo sarebbe bizzarro: ovviamente non si può allontanarsi troppo (altrimenti diventa difficile interpretare), ma bisogna avere chiaro lo spettro delle possibilità. PS: non vedo come il fatto che non sia igenico e/o portatore di malattie classifichi il gesto come buono o malvagio. Mangiare le cozze crude è un gesto malvagio perché puoi prenderti l'epatite? -
avventura Invogliare i propri giocatori a giocare di ruolo, come?
bobon123 ha risposto alla discussione di BoredUlam in Discussioni GdR Generiche
Fenna, io credo che innanzi tutto dovresti evitare di fare supposizioni su altri. Serve solo a renderti antipatico dire "Tu dici XXX perché hai sempre giocato a YYY". Solitamente è più ragionevole parlare sul tema piuttosto che sulle persone e sulle loro esperienze. In particolare quando non le si conoscono. In secondo luogo, parlando su quello che dici e non del tono con cui lo dici, il tuo intervento lascia davvero perplessi. Ti ripeto la frase che ha causato la tua ira, il PS ad un mio post: - Il giocatore di GdR, a differenza di uno scrittore, non può tornare indietro sui suoi passi e cambiare la trama passata A questo le tue argomentazioni di risposta sono state - Non è vero, ci sono giochi di narrazione in cui è possibile, lo dici perché non hai mai giocato a niente tranne D&D, - No aspetta, a volte capita che un giocatore si rimangi quello che è successo negli ultimi 5 minuti per una non comprensione con il master Credo sia un caso non tanto di incapacità di astrazione e generalizzazione, ma proprio di aver completamente frainteso il senso del discorso. Sì, è vero, capita che un giocatore possa tornare indietro sulla frase appena detta. Cambia qualcosa? Ovviamente no. Il potere che ha lo scrittore di poter cambiare la trama tutta insieme, in tutti gli istanti temporali, andando avanti e indietro tra i capitoli, si perde non in D&D, ma in tutti i giochi in cui è richiesta collaborazione tra persone nella stesura della trama e rapporti causali tra le azioni dei personaggi. Non è perché si gioca a D&D o a Amber o altro, se io devo basare la mia interpretazione sulle tue azioni, ci sarà un limite a quello che tu possa cambiare tornando sui tuoi passi. Vi sono eccezioni? Sì. Il discorso rimane generalmente valido? Sì. -
Consigli su come far partire i personaggi
bobon123 ha risposto alla discussione di Kirgoreth in Ambientazioni e Avventure
Quindi, esempio: - io ti dico "Il mio personaggio è alla ricerca di una spada tenuta dal conte di Belladonna, che la rubò a mio padre quando lo uccise. Devo vendicarlo, ed è l'unico motivo per cui abbia deciso di imparare a combattere. Sono NN." - DM: "Ok. Siete tutti in taverna, non vi conoscete. D'un tratto un uomo entra; indossa una cotta di maglia, un lungo mantello rosso scuro, con cappuccio, fradicio. Si leva il cappuccio, saluta; ha un'aria molto preoccupata. Offre la birra e offre un lavoro." - Io, ragionevolmente, mi dico non interessato: non sto cercando lavoro, non mi posso fare distrarre. - come va avanti la mia storia? Vedo quattro possibilità - - Pensi la trama prima in modo che sia interessante per il mio background. Possibile far combaciare due trame, difficile farne combaciare tre, impossibile con il numero di giocatori che aumenta. - - "L'uomo ti guarda e dice "potrei offrirti informazioni sul conte" ", che è il campanello d'allarme del railroading. - - Dopo insistenza (quelle frasi tipo "Se vuoi sconfiggere il conte, dovrai prima diventare più forte!") mi rendo conto (come giocatore) che rovinerei la partita e accetto, mettendo in pausa l'interpretazione. - - Gli altri vanno in missione e io rimango lì, cercando di avvicinarmi al conte. Non ci incontreremo mai più. Trovo molto più ragionevole, durante la creazione dei BG, discutere con i Pg dando delle linee guida vaghe. Semplicemente perché cinque persone con obbiettivi chiari e definiti e ortogonali non sempre si possono inserire nela stessa storia senza railroading. Se non gli obbiettivi di lungo periodo, almeno gli obbiettivi di breve periodo devono avere una componente parallela. Anche qualcosa di vago appunto come "Dovete stare cercando un'avventura." o "Dovete avere un motivo qualsiasi per essere diretti alla Capitale lungo la strada grigia". Si può fare una trama qualsiasi comunque, si può fare un BG qualsiasi comunque, ma è molto più facile fare iniziare la partita senza scossoni. -
Consigli su come far partire i personaggi
bobon123 ha risposto alla discussione di Kirgoreth in Ambientazioni e Avventure
Ma già nell'esempio che porti non è un caso di libertà totale, vi sono dei limiti. I personaggi non possono iniziare dove vogliono, devono necessariamente essere nella taverna. Devono avere come scopo cercare un'avventura, essere avventurieri a pagamento. Se i personaggi interpretassero seriamente persone con caratterizzazione qualsiasi, nel momento in cui entra un tipo in taverna e offrisse un lavoro ci dovrebbe essere ampia possibilità che tre dicano di sì e due di no e non abbiano alcuna intenzione di fare amicizia con gli altri. Questo è decisamente più raro di quanto dovrebbe essere. E spesso viene corretto con railroading di vario tipo dal DM. Quello che si sta dando sono quindi dei limiti ampi e poco costrittivi ("Fate quello che volete ma ricordate che all'inizio dovrete essere arrivati in una taverna in cerca di lavoro"), ma son comunque limiti, più o meno espliciti. Assolutamente nei limiti del primo caso. Molti esempi sono molto simili alla tua descrizione. -
avventura Invogliare i propri giocatori a giocare di ruolo, come?
bobon123 ha risposto alla discussione di BoredUlam in Discussioni GdR Generiche
Effettivamente non penso di aver mai giocato un GdR (e non gioco di narrazione o gioco da tavola) in cui si possa dire "Vi ricordate quello che è successo la scorsa sessione? Ho deciso di cambiare come mi sono comportato, non sono andato a prendere il sacco di monete d'oro, ho deciso di non entrare nella stanza così non faccio scattare la trappola. Adattatevi." Cosa che invece può fare uno scrittore, tornare indietro al capitolo precedente e cambiare la storia se non gli piace dove sta andando, creare consistenza nell'interpretazione spaziando liberamente tra presente, passato e futuro. Io sinceramente credo che ti manchi l'esperienza necessaria per parlare in generale di scrivere un BG. -
Sicuramente, ma questo non significa che il giocatore si deve sentire offeso se nel mondo c'è qualcosa che loro non possono sconfiggere. Nel precedente post avevo inteso il tono come "Il DM mi ha messo un mostro troppo forte, è mio diritto cercare di sconfiggerlo sfruttando regole oscure". Evidentemente ho inteso male. Ah ok, questo chiarisce. Quando avevo letto il tuo post avevo inteso che stessi parlando dello Stun Ray apparso su Dragon, la versione di primo livello. La versione dello SC è tutta un'altra cosa, e sono d'accordo che non sia tra le cose più assurde. Il fraintendimento mi era venuto perché lo stun ray di primo era un noto bug per uccidere draghi (quasi quanto lo Shivering Touch uscito subito dopo nella discussione), per questo la mente era andata a quello. Nessun problema allora.
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avventura Invogliare i propri giocatori a giocare di ruolo, come?
bobon123 ha risposto alla discussione di BoredUlam in Discussioni GdR Generiche
Un conto è quello che è comodo per interpretare un personaggio. E questo, che tu stia scrivendo un libro o interpretando un personaggio di un GdR, è importante chiarirlo prima. Avere chiaro da dove viene, cosa vuole, cosa ha fatto il personaggio. Qualsiasi manuale di scrittura ti dice di avere una chiara immagine dei tuoi personaggi, dettagliata. Tolkien aveva chili di appunti su tutti i suoi personaggi, in modo anche eccessivamente maniacale. Aveva appunti su tutte le dinastie, su tutte le parentele, etc etc. Ma aveva anche ampie "schede" dei personaggi principali. Si può informare il lettore sul background del personaggio se si vuole aiutarlo a comprendere le sue scelte. Ma si può anche non mostrare affatto: l'importante è averlo chiaro. Un conto è quello che si mostra quando si interpreta. Questo è quello che avviene durante la partita al GdR e che leggi sulle pagine del libro. Non leggi il background, non giochi il background. Ma quando lo scrittore sta scrivendo la pagina, sta mostrando una scelta dolorosa, si chiederà "Come agirebbe in questo momento il mio personaggio?" E si riguarderà i suoi appunti, i capitoli precedenti, il background, e poi deciderà*. Se non ha un'idea chiara della caratterizzazione prima di iniziare, le scelte dei personaggi non saranno realistiche e consistenti. Si vedono subito, basta prendere un brutto libro fantasy e ti accorgi di come tutti i personaggi siano essenzialmente l'autore. L'autore non sta interpretando il personaggio, sta semplicemente facendo agire delle sue controfigure nel mondo. Idem per il giocatore di Ruolo. La parte che si fa prima serve a avere una base su cui decidere durante la partita. Magari non leggi il background di Aragorn e Boromir (in realtà ne leggi tantissimo, ma questo ora è fuorviante: Tolkien aveva scopo diverso dal semplice narrare una storia), ma ti accorgi durante la lettura che sono persone diverse che fanno scelte diverse. Questo deriva dal fatto che l'autore ne ha chiaro il background, anche se non lo mostra nel libro. Ecco, per me è l'opposto. Lo scopo è interpretare e divertirsi a creare una storia. Non serve dare un premio in un aspetto che non interessa a nessuno, perché non è visto come lo scopo "avere un personaggio figo". Se ti dico, velatamente o esplicitamente, "Se interpreti diventi nobile", lo scopo nella mente del giocatore è diventare nobile, vedrà l'interpretazione come una fatica necessaria. Se ti dico "Se interpreti ti diverti", lo scopo è interpretare. Di per se. Questo rimane anche dopo che il premio è sparito, è una forma mentis che si porta avanti nelle campagne successive. Ho amici che ancora oggi dopo anni vanno fieri di avere sacrificato la vita del proprio personaggio per i suoi principi. Ne vanno fieri perché hanno interpretato alla grande. Così come vanno fieri, dopo anni, del goal in rovesciata fatto ad un minuto dalla fine in una partita di calcetto tra amici. Si ricordano le belle giocate, non il livello del personaggio o quante medaglie aveva ricevuto. Siete esseri umani ben strani. Tipicamente il plauso sociale, essere considerati "bravi", ha sempre forti effetti sulle persone. Bizzarro che sia stimolo più forte un titolo nobiliare in un gioco di fantasia. Forse conosciamo diversi esemplari di essere umano. * lo scrittore ha il grosso vantaggio, rispetto al giocatore di ruolo, che può costruire background e storia insieme, potendo tornare indietro sui suoi passi e cambiare i capitoli precedenti se vuole cambiare la caratterizzazione del personaggio. Può creare quindi il background mentre scrive il libro. Il giocatore di ruolo non ha questo potere, non può cambiare una scelta precedentemente fatta. -
avventura Invogliare i propri giocatori a giocare di ruolo, come?
bobon123 ha risposto alla discussione di BoredUlam in Discussioni GdR Generiche
Mi ripeto: sono proprio due concetti diversi. E non è che io lo dica ora! Se guardi proprio subito prima il tuo primo messaggio, parlo delle due diverse tematiche dell'interpretare. Una tematica è quella "gestita dal regolamento". Rispettare il proprio allineamento, non essere troppo astuti se si ha int 6 e troppo estroversi con car 6, etc etc. Quando parli di "dati che puoi trovare nella scheda", si parla di questo. Se lo scopo è arrivare a questo punto, il DM può semplicemente imporsi. Sei LB? Non scuoi i bambini. Sicuramente non ti do un premio se non li scuoi. Se vuoi scuoiare i bambini, cambi allineamento. E ti si parla poi fuori dal gioco. Ho detto in quel post (quello subito prima il tuo primo post) che NON sto parlando di questo genere di interpretazione. Se non siamo a questo punto, si parla con i giocatori. La seconda tematica è l'interpretazione che si fa parallela a quella "necessaria". Un mago non è solo "LN". Può essere anche divertente, timido, balbuziente, avido, presuntuoso, arrogante, codardo, prudente, testardo. E ognuna di queste parole ha diverse sfumature che non si colgono semplicemente elencandole ma narrando delle azioni che lui compie. Così come non è facile descrivere un tuo amico con tre-quattro parole, ma narrare una sua vicenda può farlo subito apparire in mente a chi ascolta. Non serve un'interpretazione da oscar, il GdR è più scrivere una storia che interpretazione teatrale. E' necessario creare un personaggio vero, un personaggio che potrebbe avere un posto in un libro fantasy. Non è che ogni personaggio debba avere una complessa mentalità, fratturata da un trauma ma ricomposta con sforzo autoimposto. Magari questo può esser vero per una partita a CoC. Serve solo un minimo di personalizzazione. Aragorn e Boromir son due guerrieri ma hanno personalità chiaramente diverse, e dai loro discorsi e dalle loro azioni li distingui. Quando mi si chiede "come posso, da DM, favorire l'interpretazione", immagino si parli di questa interpretazione. E per questo tipo di interpretazione, i numeri della scheda non bastano. Per quanto riguarda il fatto che il DM possa insegnare a interpretare, sono anche d'accordo. Ma estenderei il concetto. Chiunque sia nella sala può dare consigli. Ma è tutto fuori dal gioco, sono consigli tra giocatori. Non è il DM che agisce in quanto DM, premiando il personaggio se il giocatore interpreta bene. Dal punto di vista del suo ruolo di DM, rimango sulla mia posizione: il suo compito è solo assicurarsi che vi siano spunti per giocare di ruolo. Bonus: assicurarsi che ogni personaggio sia ben definito. Il resto avviene fuori dal gioco, sono consigli che può dare il DM come chiunque altro sia più esperto. -
avventura Invogliare i propri giocatori a giocare di ruolo, come?
bobon123 ha risposto alla discussione di BoredUlam in Discussioni GdR Generiche
Ok, trovato il problema. Semplicemente questo io non lo chiamo interpretare, e non credo sia questo il problema dell'OP: questo è semplicemente garantito dal regolamento Se la questione fosse "Come faccio a fare intepretare da LB ad un paladino che si ostina a giocare CN", nessun problema: gli togli i poteri. Se per "intepretare" si intende "rimanere nei minimi del proprio allineamento e classe", ci sono regole che limitano tali sforamenti. E sicuramente non serve un background o altro, concordo. E concordo anche che nessuno possa divertirsi o avere passione per l'interpretazione, se questo è quello che intendi per interpretare. Magari possiamo discutere sulla necessità di premiare chi gioca all'interno del proprio allineamento, ma volendo è un problema secondario. Semplicemente quello che io intendo come interpretare il personaggio è tutt'altra cosa. Che può essere divertente, che può essere difficile e che richiede di conoscere il proprio personaggio a fondo. Parlando di cose diverse è difficile essere d'accordo. -
Inizio concordando con te: nel topic in questione, far notare bug e trucchetti può essere la richiesta dell'OP. Detto questo... Son due discorsi diversi. Discorso 1: - C'è un mostro epico, un drago. Da come dice l'OP, non necessariamente il gruppo deve affrontarlo. Se vogliono affrontarlo, è uno scontro teoricamente molto difficile. Discorso 2: - Qualsiasi scontro può essere reso ridicolo da uno o due incantesimi completamente buggati, cercando in manuali sufficientemente misteriosi * Non vedo come questi due discorsi siano correlati. Se il master mette un esercito in una pianura i giocatori hanno il compito di cercare una combinazione sufficientemente esagerata per sterminarli tutti? Non è che qualsiasi cosa appaia nel mondo debba essere alla portata dei giocatori. Tu quando giri per la città pensi di poter sconfiggere in singolar tenzone gran parte della popolazione? Non è che in D&D tutto quello che ESISTE debba essere sterminabile. Non capisco se la faccina finale sta indicando una battuta (è un papero?), spero di sì. * hai fatto notare come Stun Ray si usi per ammazzare un drago. Stun Ray è di primo livello. Fare notare come Dito della Morte sia più forte, è altrettanto insensato. Concordo comunque che ci siano incantesimi più assurdi.
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bobon123 ha risposto alla discussione di BoredUlam in Discussioni GdR Generiche
Purtroppo non ho capito niente di quello che dici. Varie frasi mi sembrano in contraddizione, ma non saprei come raddrizzarle, frammentate tra mille microquote di frazioni di mie frasi. Risponderei più o meno ripetendo il post originale, perché non mi sembra di vedere nei tuoi frammenti Parmenidei argomentazioni contrarie. Continuo a non capire perché non possa dire "Bravo!" ad un amico che fa un bel goal a calcetto. Continuo a non capire come ti sembri possibile interpretare un personaggio tridimensionale, sfaccettato e non stereotipato se quello che sai è l'allineamento, la classe e le caretteristiche dei mostri (?). Quindi non ho niente da aggiungere al precedente post. -
Queste discussioni onestamente non le capisco. Non comprendo come un giocatore possa trovare ragionevole usare incantesimi palesemente buggati come Stun Ray o Shivering Touch, che uccidono senza scampo ampie sezioni del manuale dei mostri. Mi chiedo anche perché il master li permetta, immagino sia disattenzione, ma ancora più mi stupisco che il giocatore (che invece chiaramente ha letto approfonditamente l'incantesimo e sa come ha intenzione di usarlo) provi a convincerlo che abbia un senso. Leggendolo credo sia chiaro al giocatore che un incantesimo di 3° "Uccidi un drago senza TS*" non sia una scelta ragionevole. L'unico mistero ancora più misterioso è come non sia sembrato insensato alla WotC quando lo scrivevano. Perché non si tratta di incantesimi con un -2 mentre ci stava meglio un -1, ma di incantesimi palesemente sballati. * mi pare ci fosse la RI comunque, giusto? Ovviamente questo non lo rende sensato, chiedo per curiosità.
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1000 idee e consigli per un nuovo personaggio
bobon123 ha risposto alla discussione di Richter Seller in Pathfinder 1e personaggi e mostri
Concordo con Black: in un'arena 1vs1, al decimo, non penso ci sia niente di più forte di un druido monoclasse. Magari più avanti chierico e mago lo sopravanzano, ma al decimo spacca di brutto. Basalo sull'evocazione, con Evoca Servitore Arboreo. Spesso con il solo uso di Evoca Alleato Naturale V, con la carica di 1d3 tigri arboree, puoi finire uno scontro contro un pari livello mentre tu pensi ad un altro avversario. Al decimo tra l'altro puoi prendere il Marchiasangue come compagno animale. Che con crescita animale può pensare, da solo, ad un altro avversario di pari livello. Sicuramente è la classe più autosufficiente, sia 1vs1 sia 1vsN. -
dnd 5e Articolo: Oggetti magici in D&D Next
bobon123 ha risposto alla discussione di Airon in Dungeons & Dragons
Beh, è tipico della letteratura. Ed è anche tendenzialmente ragionevole che vi siano svantaggi dove vi sono vantaggi. Anche perché altrimenti, se fosse possibile costruire oggetti simili facilmente e senza svantaggi, bisognerebbe immaginare tutto il mondo diverso. Se fosse facile distruggere un muro difficilmente esisterebbero i castelli (è faticoso costruire un castello), si preferirebbero fossati a pareti, difficilmente esisterebbero i labirinti. Molti muri sarebbero pieni di trappole. Altri sarebbero magici. Il fatto che sia in qualche modo limitata nell'uso serve a creare tensione narrativa e a permettere che il mondo non sia troppo dissimile da quello a cui siamo abituati. Non lo trovo bizzarro. Se un personaggio rosica, lo interpreterà. Se rosica un giocatore, dipenderà dal gruppo di gioco e dal DM. Personalmente troverei la cosa ridicola, altri DM magari preferiscono non avere tensioni nel gruppo. Non mi sembra che questo problema sia specifico agli oggetti magici, o alla descrizione degli oggetti magici che danno qui. Anzi, trovo questi poteri "off combat" o genericamente situazionali meno problematici della spada +5. -
avventura Invogliare i propri giocatori a giocare di ruolo, come?
bobon123 ha risposto alla discussione di BoredUlam in Discussioni GdR Generiche
L'attore non ha bisogno del "before", perché ha l' "after". Sa già come il suo personaggio agirà nelle situazioni future, leggendo il copione entra nel suo personaggio. E' esattamente lo stesso principio: valuta il proprio personaggio dalle azioni che compie. Un giocatore di ruolo, per natura del GdR, non sa cosa succederà. Per ovviare serve un campione alternativo di azioni, invece delle azioni future il giocatore sa come il personaggio si è comportato in quelle passate e su questo può basare la sua interpretazione. Se poi sfrutta invece il background per scrivere la storia della sua famiglia invece della sua, è sicuramente meno utile. Ma non è inutilità del background di per se, è semplicemente un background fatto male. Anche qui il master può sicuramente aiutare. Escludendo la passione, escludi l'interpretazione. Se non c'è passione non mi interessa neanche che lui interpreti il personaggio. Non voglio addestrarlo a interpretare il personaggio se non si diverte. Quello che deve fornire il master è: - aiutare il giocatore a costruire un personaggio ben definito, altrimenti interpretare è impossibile, - lanciare agganci, scene in cui il carattere del personaggio lo metterà nei guai o verrà semplicemente messo in mostra. Il master deve rendere interpretare facile. Chi si diverte a interpretare il personaggio lo farà, chi non si diverte lo farà meno, pace. Non ho interesse a fare interpretare chi non si diverte a farlo. Se poi un giocatore interpreta il personaggio in modo improponibile rovinando la possibilità di interpretazione degli altri, ci si parla fuori dal gioco e gli si spiega che non è questo che vuole fare il gruppo. Non si offre un titolo nobiliare agli altri PG e a lui no, distrugge la sospensione dell'incredulità, si punisce il personaggio per punire il giocatore. Interpretare non è facile, ci può essere più o meno impegno e a prescindere dall'impegno si può essere portati o meno. Si distingue un'ottima interpretazione da un'interpretazione decente (se non le distingui non hai mai visto un'ottima interpretazione), si distingue chi non è portato ma si sta comunque impegnando e merita un complimento. Non vedo il punto del tuo discorso. Se gioco a calcetto e un mio amico attaccante segna un bel goal mi complimento per il gesto tecnico. Se un amico è poco portato ma corre tanto, mi posso complimentare comunque a fine partita per come ha giocato. Non vedo come "ha fatto solo il suo lavoro" sia un'argomentazione ragionevole per non apprezzare una buona prestazione, interpretativa o sportiva che sia. -
All'interno del gruppo c'è un capo?
bobon123 ha risposto alla discussione di MadLuke in Discussioni GdR Generiche
Come ho già scritto, non darei giudizi psicologici su un giocatore dalla sua scelta del PG. Si possono interpretare personaggi immaturi anche essendo persone ragionevoli e posate. Anche perché il tema del personaggio che non vuole seguire le regole è un classico. Dalla letteratura fantasy a quella non fantasy, dalle tragedie greche ai Dresden Files, è pieno di teste calde, ragazzini e anarchici che non seguono le regole. Per citare forse il più brutto film di Van Damme: Questo è qualcosa che non voglio assolutamente escludere dal GdR. E anche tutto un gruppo di giocatori che non segue il capitano, un gruppo di reietti che "che tutti gli altri dipartimenti hanno scartato", sono assolutamente possibili e divertenti. L'unica cosa è che il master non deve sbagliare. Non seguire gli ordini ha un costo. Se non segui il tuo capitano, PG o PNG che sia, la paghi. In particolare se il tuo piano alternativo non funziona. La paghi con una mancata promozione, con una esclusione dalla ricompensa o anche con l'esclusione dal gruppo nei casi più drammatici. Deve essere insomma il master a far pesare sul mondo il grado del PG capitano. -
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bobon123 ha risposto alla discussione di BoredUlam in Discussioni GdR Generiche
Il background non serve di per se, e non serve sicuramente una complessa storia in cui si mostra come il proprio nonno fosse un potente guerriero e il padre un combattente per la libertà, la storia del malvagio imperatore e del figlio perduto, la tradizionale vicenda della distruzione del proprio villaggio: tutto questo è quasi inutile. Serve però a far pensare al proprio personaggio. Spesso come background preferisco una singola scena d'adolescenza che metta in luce il carattere e la personalità del PG: non è che sia necessaria una storia bizzarra e epica su come si è diventati un guerriero di primo livello. Scrivere la storia serve solo a far riflettere. Scrivendo si aggiungono particolari al carattere del personaggio, lo si definisce in un contesto libero in cui si possono mettere dilemmi morali adatti a mostrare quello che si vuole. Narrando ci si ritrova a decidere se lo si vuole definire come un personaggio avaro, come un buontempone, lo si definisce in situazioni bizzarre. E non solo. Mentre a parole posso decidere che il mio personaggio è avaro, descrivendo una scena definisco molto meglio la tipologia di avarizia di cui soffre, dove può arrivare per non spendere una moneta d'oro, se è questione di non spendere in assoluto o relativamente a quello che si acquista. La mia mente non riesce a definire un personaggio davvero tridimensionale se non per esempi, tramite le sue azioni. Si può anche evitare di scrivere la storia, anche se lo trovo un buon incentivo, ma qualche sprazzo di passato, qualche situazione chiave, trovo che aiuti davvero molto. In un modo o nell'altro bisogna avere chiaro il personaggio prima di iniziare a giocare, altrimenti non c'è niente da interpretare. Meglio dei premi numerici, ma comunque non mi fa impazzire. Preferisco comunque la strada "nessun premio". Quando c'è un premio c'è sempre la tendenza a sovrainterpretare, a creare macchiette. Quello che tu dici come una cosa positiva, i giocatori che "lottano per lo spotlight", proprio non mi piace. Un personaggio può interpretare perfettamente il proprio personaggio introverso interessandosi poco a vessilli e titoli e non parlando quasi mai, evitando il centro dell'attenzione. Non vedo perché premiarlo (o non premiarlo). Quello che è sicuramente vero, e se è di questo che parli lo approvo, è che naturalmente il master ha più facilità a interagire con personaggi complessi. Se conosco il tuo carattere, perché dalle tue azioni è chiaro, ho più facilità a interagire con te in modo da esaltare il tuo PG. Ma non volontariamente. Semplicemente è più facile che mi vengano in mente idee che riguardano un personaggio pieno di sfaccettature che conosco bene, rispetto a un personaggio superficiale e generico. Ma non penso che faccia bene al gioco, è solo qualcosa che accade naturalmente. Se mai dovrei cercare di lanciare ami ai giocatori che interpretano meno: quelli che interpretano un personaggio complesso ne hanno meno bisogno. Continuo a preferire un "Ehi, bravo Marco, oggi hai giocato benissimo!" stappando una birra a fine sessione, piuttosto che offrire un titolo al PG. -
Giocatori di ruolo bamboccioni
bobon123 ha risposto alla discussione di MadLuke in Discussioni GdR Generiche
Beh, correlazione non significa "tutti gli X sono Y", significa che è più facile essere Y se si è X. Ho amici fantasiosi e capaci di staccare da tutto, che riprendono un libro appena il semaforo è rosso ma riescono a essere attenti sul lavoro, puntuali negli appuntamenti e precisi nelle relazioni. Solo che le persone fantasiose e ordinate mentalmente sono rare. Altrimenti Steve Jobs non sarebbe famoso -
Giocatori di ruolo bamboccioni
bobon123 ha risposto alla discussione di MadLuke in Discussioni GdR Generiche
Ragionevolmente posso pensare ad una correlazione tra le due categorie. Se non altro perché la passione per il gioco e l'immaginazione sono caratteristiche tipicamente poco correlate con l'ordine mentale. Valore che spesso interpretiamo come maturità e a volte è solo sintomo di avere poco da mettere in ordine nella mente, ma questo è un tema diverso. Detto questo non faccio previsioni percentuali su soglie non definite di bamboccionità. Una piccola celia. Senza offesa, mi sembra che tu faccia spesso psicologia spiccia e generalizzazioni bizzarre. Capisci bene come dal tuo post, ragionando allo stesso livello di psicologia spiccia, una persona potrebbe provare a estrarre anche una tua descrizione, come giocatore di ruolo, non particolarmente adulatoria. A me non succede spesso che dopo avermi conosciuto la gente si allontana senza darmi spiegazioni.